Siete mai stati in un cinema in procinto di chiudere letteralmente il giorno dopo?
Ieri è stato l’ultimo giorno di programmazione per il Cineworld di Shaftesbury Avenue, multisala situato all’interno dello storico Trocadero di Londra. Presente? Un posto che alla mia prima visita nel lontano ’93, quando consisteva in una sala giochi di quattro piani, era la cosa più vicina al Paradiso in Terra che avessi mai visto, ma che da parecchio tempo pareva ormai il set di un disaster movie post-apocalittico, con bancarelle improvvisate in spazi abbandonati, i turisti più poveri e sfigati del circondario, occasionali orde di tamarri e, per non farsi mancare nulla, tornei underground di breakdance nei tunnel che lo collegano alla stazione della metro.
Ma mentre il Trocadero diventerà un hotel, il Cineworld verrà semplicemente modernizzato e trasformato – in apparente controtendenza – in un Picturehouse, ovvero quel ramo minore della stessa marca dedicato al cinema d’autore. Qualcuno di voi magari sarà contento, al sicuro nella sua postazione internet da cui pensa che io non lo possa vedere, ma posso garantire che – aldilà di una programmazione mediamente vigliacca che mette Hunger Games nella sala principale per campare e, che ne so, Xavier Dolan in quelle piccole per fare bella figura – si tratta di uno dei posti più insopportabili dell’Universo. Che non c’è niente di più intrinsecamente ridicolo dei metodi da grande catena rivisitati e riproposti a un pubblico che si vanta di privilegiare profondità, autenticità e unicità.
COMUNQUE: di base volevo solo raccontarvi che l’highlight della mia esperienza di visione di La preda perfetta al Cineworld del Trocadero (R.I.P.) è stato quando, intorno al minuto 75, è entrato in sala un topolino. Uno di quelli piccoli e carini che si vedono ogni tanto in metropolitana. Se l’è girata spaesato per un paio di minuti abbondanti, poi deve aver deciso che il film non piaceva nemmeno a lui e se n’è andato. Questo succede, a interrompere il contratto con le imprese di pulizia con incauto anticipo a Piccadilly Circus.
Detto questo: il riassunto delle puntate precedenti consiste nel mio rapporto inizialmente problematico con Taken, in cui la presenza di Liam Neeson – prima di allora carismatico e rispettabilissimo attore non esattamente incline alla tamarraggine di seconda fascia – fosse uno specchietto per le allodole, ovvero un modo per conferire illusioni di spessore a una sceneggiatura che pareva al contrario felicissima di stabilirsi fissa al livello dello Steven Seagal medio. Sono accuse che non ritratto completamente. Ammetto però che Luc Besson era più avanti di tutti e aveva capito al volo ciò che io iniziai ad apprezzare solo dalla seconda visione in poi: Liam Neeson, come specie di nuovo Charles Bronson, era un gigante. Ed era nata una moda a cui oggi stanno tentando di aggrapparsi diversi attori in declino, da Kevin Costner a Keanu Reeves.
Ma è solo con Taken 2 che viene formalizzata quella che è la vera mossa da campione distintiva del nostro Liam: Chuck Norris ha il calcio rotante, Van Damme ha la spaccata, lui ha la telefonata.
Non è solo merito della voce profonda e vissuta, altrimenti gli basterebbe parlare e no, non fa sempre lo stesso effetto. È, nello specifico, quando assume il tono alla “zitto, ora comando io”. Quando minaccia, come nel monologo “I will find you and I will kill you” che a Valverde insegnano in seconda elementare insieme alle poesie di Giovanni Pascoli, o quando detta istruzioni, come nella scena del sequel in cui ordina alla figlia di tirare granate a caso nel centro di Istanbul in modo che lui ne deduca la posizione. Quei momenti sono i momenti in cui Liam ti incolla di colpo allo schermo, con il tono deciso e posato di chi ha vissuto queste stronzate miliardi di volte e sa perfettamente cosa fare da qui in poi, e non c’è niente, NIENTE che tu possa dire o fare che lo possa sorprendere o mettere in difficoltà.
C’è che -se guardate La preda perfetta in una sala senza topi- l’highlight è quando Liam strappa il telefono dalle mani della vittima di turno e decide di trattare di persona con i cattivi della situazione: “No, siete VOI che ora fate come dico io, motherfuckers”.
Il problema del film – almeno per coloro che non conoscono il giallo da ombrellone da cui è tratto – è che il trailer è particolarmente ingannevole: non solo spoilera al volo un dettaglio abbastanza importante che in realtà viene rivelato a tre quarti di film, e non solo decontestualizza un paio di frasi e scene che suggeriscono inesistenti sviluppi paranormali, ma lo fa sembrare il classico action vendicativo a cui Neeson ci ha abituati ultimamente quando in realtà è un innocuo procedurale tinto di noir che punta tutto su una messa in scena competente a fronte dei criminali più noiosi degli ultimi trent’anni. Perché sapete cos’è che distingue questi tizi da un rapitore normale? Che si rifiutano di darti la prova che il rapito è ancora vivo! Capito? Loro puntano sul mettere fretta e sul mantenere invisibilità totale per cavarsela, imponendo alle vittime di pagare un riscatto velocissimo con tutti i contanti che riescono a recuperare sul posto, e poi ammazzano lo stesso il rapito per eliminare ogni testimone. E basta. Tutto qua. Dopo due ore di indagini in cui ogni tensione viene eliminata dalla scelta di accompagnare ogni indizio dal flashback dei fatti reali, a confermare al volo che l’eroe è sulla pista giusta ma persino a mostrarti immediatamente i volti dei responsabili, Liam prende su il telefono, dice “vaffanculo, NO, trattiamo seriamente” e tanto basta a scombinare i piani dei cattivi e gettarli fatalmente fuori dalla comfort zone.
Insomma: non sono un avido spettatore di CSI, ma sono abbastanza sicuro che uno spunto del genere basti a malapena per un episodio di routine.
Nel frattempo il regista/sceneggiatore Scott Frank ce la mette tutta per donare dignità ai procedimenti mantenendo un ritmo compassato, tenendo l’action tragicamente al minimo possibile e regalando accenni di vaga tridimensionalità ad ogni personaggio secondario ma cascando a piedi pari sulla figura dell’hacker intraprendente minorenne che non solo risulta determinante per risolvere il caso ma risveglia anche nel depresso Liam gli inevitabili istinti paterni di questa minchia qui, proprio questa che non state vedendo ma che sto indicando con entrambe le mani aperte.
In chiusura, come nel trailer, una sconcertante cover eterea al pianoforte di Black Hole Sun dei Soundgarden.
Mi sa che “cover eterea al pianoforte” is the new “cover ironica ska-punk”.
Vado a farmi un goccio di whisky, e a cercarmi un nuovo multisala preferito.
DVD-quote:
“Troppe poche telefonate”
Nanni Cobretti, i400Calci.com
Eh si mi puzzava che questo in realtà fosse un falso super-liam movie, comunque capo, avete saltato non-stop che invece lo era molto più di questo…sarà per taken 3 allora…
No no, l’ho visto al cine ma poi mi sono perso l’uscita italiana, arriva anche quello
E’ già arrivato! La settimana della festa del cinema…zero pubblicità, manco un trailer doppiato, visibile solo nella catena the space…e’ stato distribuito dagli stessi fenomeni di jimmy bobo (Disney italia) quindi non uscirà manco in home video…
Non stop più o meno mi sembra sia uscito qui al cine verso maggio ed è una bella bombetta, anche questo comunque mi ispirava dal trailer, soprattutto quando ho visto liam col parrucchino nel flashback che spara a caso per la strada.
Da grande voglio imparare a telefonare come liam.
Se non faceva l’attore liam, avrebbe avuto una brillante carriera nel recupero crediti…specializzato nei casi impossibile…
@Past
Oddio, anche non stop non è che brilli per ritmo e azione eh. Guardabile ma nulla più…
Ero piccolo quando ho visto Schindler’s List. Tanto piccolo che non capivo ancora che gli attori non morivano realmente, e quelli nei film vecchi erano tutti morti oramai da tempo.
Ecco, un po’ per riflesso, #tiziochetelefonatriste è morto un po’ negli anni 90, ma mi rendo conto che anche loro devono rammendare qualche spicciolo per pagarsi le pizze con gli amici il sabato sera…
Ma magari no, e diventa un film bello perché c’è lui.
Così, per magia… Accade fin troppo spesso ultimamente…
Proverò a scoprirlo.
Passando ad altre telefonate: Ma #letettediScarlett?
@bellazio
Questo non l’ho visto e concordo che non sia più thriller che action ma ha almeno un paio di momenti* che lo fanno entrare di diritto nei superliam, se gli ha pure questo ok.
*Spolier
Lo scontro nel bagno dell’aereo e la pistola presa al volo.
la cosa del cane fa molto, ma molto, ridere
Sono molto dispiaciuto per il Trocadero. Anche io lo visitai da ragazzino verso il’94, e ricordo che rimasi estasiato a mia volta. Milioni di cabinati, dozzine di Super Street Fighter 2 Turbo.
Non dimenticherò mai i megaschermi visibili dall’esterno, in cui passavano le migliori scene di Aliens in quell’inglese che me le faceva sembrare quasi estranee.
Hah.
Del film non mi frega un cazzo, by the way.
grazie nanni x avermi ricordato che esiste black hole sun. l’ho subito ri-ascoltata dopo tanti anni e, anche se liam viene decenni dopo il “SONO IO CHE VENGO A PRENDERE TE” di tale gionrambo, mi va benissimo così.
Il meme col cane ha vinto, sto ancora ridendo
Il film lo vedrò, ha quel sentore noir/hardboiled che io adoro
P.S. Boss abbiamo bisogno di un altro posto per organizzare le adunate del team London
Sì, ormai è uno schema. Tra i taken, non stop e questo, a forza di depressioni, telefonate e amore paterno s’è ritagliato na specie di genere. È andato ad occupare un spazio vuoto di mercato.
@past @bellazio:se ne parlerà poi ma
SPOILER
io anticipo che per me tiene benissimo fino al twist dei terroristi. La vecchia rossa è molto inutile
Che ne dite di fare una gara di fotomontaggi di Liam al telefono?
Linkate i vostri nei commenti, o metteteli su Twitter/Facebook usando l’hashtag #LiamIsCalling
Ancora non ho capito perché Liam Neeson mi mette tristezza.
@Senegal
vero, la loro motivation la ricordo debolissima.
primo!
http://s18.postimg.org/g2fx3m6m1/liam.jpg
e secondo!
http://s17.postimg.org/bjdvnmvkf/magnotta2.jpg
Leggetevi su Twitter che state postando a valanga:
https://twitter.com/hashtag/LiamIsCalling?src=hash
e pure terzo!
http://s11.postimg.org/7n16r4tdf/JENNY.jpg
ritwittate pure le mie se volete!
http://s22.postimg.org/z22blrcz5/ciccio.jpg
http://s11.postimg.org/yrf8f78ab/image.jpg
http://s22.postimg.org/d0n28p301/ring.jpg
@samuel
Il problema è che c’erano già nel trailer… Sicuro la pistola al volo c’è nel trailer….
ragazzi ma invece di recensire sta roba e tutti sti filmetti semisconosciuti che fanno pure cacare quel capolavoro girato con 27mila delle vecchie lire di Sinners & Saints quando mai lo recensirete?? Datevi una mossa su! Se guardate dtv almeno guardate quelli buoni!! :)
@overdoze: quando ce lo chiedi con rispetto ed educazione.
comunque (parecchio) prima volevo dire @past, non @samuel, per la storia del trailer, sorry…
Sarà che sono un affezionato dei “gialli da ombrellone” di Lawrence Block, ma a me non è dispiaciuto. Un solido thriller con buoni personaggi e un’aria plumbea molto anni ’70 (ps. concordo sul fatto che Liam Neeson metta tristezza, ma qui ci sta a pennello. Certo, per vederlo in un ruolo un po’ pepato bisogna tornare al barbone di Suspect, sono passati quasi trent’anni).
Nanni, so che il 27 ci sarà Lee Hardcastle a Piccadilly Circus per presentare i suoi lavori, una piccola intervista non ci starebbe male dato che ne avete apprezzato il suo lavoro in più occasioni.
@Nanni Cobretti: Accidenti, non credevo di offendere qualcuno visti i toni del sito. Ho messo anche una faccetta finale per sdrammatizzare e farti/vi capire che la mia era una provocazione scema.
@overdoze: sono sicuro che conosci un modo di farlo altrettanto simpatico ma meno equivoco riguardo al tuo gradimento del nostro lavoro quotidiano, qualsiasi faccina inclusa.
Sinners & Saints ormai e’ vecchiotto, ma e’ una bomba clamorosa e alla prima occasione per una retrospettiva del genere lo tratteremo di sicuro.
Vecchiotto? Ma se è ho visto che è uscito nel 2010, mica nel 98! °_O Ormai si ha un concetto di “vecchio” sui film… Rambo nel 94 non veniva considerato vecchio per dire. Boh!
È sufficiente che afferri il contesto, amico anonimo. Se un film è anche solo di due anni fa non lo recensiamo a caso come se fosse fresco ma lo infiliamo in una retrospettiva. È “vecchio” in quel senso.
Si ma, anche chiedendolo con gentilezza, Grosso Guaio mica l’avete recensito.
Abbiamo fatto di meglio, se permetti:
http://www.i400calci.com/2012/08/400tv-grosso-guaio-a-chinatown/
La ricordo, ma è un po’ brevina per rientrare nella categoria di “cazzuta recensione”, o anche di “recensione”.
Questo film va trattato da classicone qual è.
Vanno benissimo dieci speciali su Ghostbusters, per carità, ma andrebbe parimenti tributato il Giusto a un film che “rientra nella TOP 10 del 99% delle persone che rispetti”.
Quante righe sono, dodici?
Vedete vobys
@Lars Von Teese
Londra? Se prendete un treno potete venire a trovarmi che prenoto un proiettore e una saletta – 140 posti bastano?
:-)
@Nanni Cobretti: Nanni ma secondo te se il mio gradimento per il vostro lavoro quotidiano non ci fosse stato sarei qui a chiedere di sapere cosa ne pensate di un film che, secondo me, è un mezzo capolavoro?
Quindi mi sono chiesto, visto che Sinner & Saints è un film perfetto per i Calci, per quale motivo non fosse mai stato recensito.
Comunque a parte tutto mi sembra di aver capito che l’hai visto e se lo definisci una “bomba clamorosa” vuol dire che t’è piaciuto, posso sapere velocemente cosa ne pensi?
@overdoze: dai su, rileggiti e fingi di non conoscerti (siccome io non ti conosco): hai scritto abbastanza letteralmente che ti interessa una parte della nostra programmazione, e di un’altra non te ne frega un cazzo e dovremmo smettere. Se scherzavi e ti e’ solo uscito particolarmente maldestro amen e siamo a posto cosi’. S&S e’ il piu’ clamoroso remake non ufficiale di Arma Letale in circolazione e mi stupisco che nessuno tra regista e protagonisti abbiano ancora combinato nient’altro di vagamente all’altezza.
@Nanni Cobretti: E’ vero non mi conosci e quindi era facile fraintendere, in realtà le vostre recensioni le leggo tutte e con piacere ma spesso mi pare che recensiate film che forse una recensione non se la meritano nemmeno e ripeto, proprio per questo mi son chiesto perchè un film cazzuto come Sinners non si è meritato due righe da queste parti.
Sai che il parallelo con arma letale non l’avevo fatto? Bè è decisamente più ignorante e molto meno mainstream però poliziotto bianco, nero, uno schizzato con niente da perdere…
dell’accoppiata Kaufman – Strong sta per uscire Daylight’s end, chissà…
volevo farti notare che stiamo qui a risponderci a notte fonda, credo sia grave ah ah ah :D buonanotte
A me è piaciuto un botto! Thriller/noir con quell’atmosfera cupa che non disdegno. Certo, se uno s’aspetta un action non sarà soddisfatto dalla visione, ma la colpa non è certo del film… Ottime: regia, fotografia, colonna sonora (stupenda la scena col pezzo di Donovan in sottofondo) e Liam badass Neeson che prende pure un sacco di botte. In sintesi, non sarà al livello di Zodiac ma è comunque un bel film
visto stasera. Concordo col negretto hacker che proprio potevano risparmiarselo, ma per il resto trama solida, tutta costruita sull’indagine, personaggi decenti e mai scontati (comprimari compresi), cattivi psicopatici ma realistici, niente cazzate alla hannibal lecter ma solo buon thrilleraggio d’artigianato.
Promosso.
@passantepercaso: scusa, ti leggo solo adesso: FACCIAMOLO! Parlane col boss
È un filmetto che non va molto oltre la sufficienza, manieristico ma solido nella messa in scena e nella gestione nei tempi, storia che non stupisce ma intrattiene, Liam al solito è un grandissimo. Anche le musiche per quanto scontate hanno una discreta resa. Insomma La Preda Perfetta non ha nulla di particolarmente interessante ma rimane sempre ad un livello dignitoso, il tipico film che delude o lascia soddisfatti a seconda di come e2 girata la giornata e alle aspettative con cui uno si approccia. Per dire, visto ad aspettative zero in una serata pigra non ci si pente di averci speso il tempo.
Sbagliavo
Non sono minimamente d’accordo con la recensione del Capo questa volta. A Walk Among è un thriller centratissimo; un hardboiled classico come quelli degli anni ’50 trapiantato alla fine dei ’90 che conserva un’algida eleganza sia in cabina di regia sia per i suoi personaggi. Bello anche il ribaltamento di situazione dove l ex poliziotto che lavora per dei trafficanti.
È tutto estremamente contenuto ma non c’è un momento dove il film si perde.
Rileggendo questo pezzo, salta all’occhio come si pensasse, prima ancora della sua uscita, che John Wick fosse una specie di clone di Taken.
Beh, il primo John Wick senza Taken non sarebbe mai uscito, e alla fine era più o meno quello ma con le botte inquadrate bene e qualche idea in più. È dopo che ha avuto la giusta intuizione di sviluppare i tratti più distintivi fino a creare un trend a parte. Piuttosto rileggendomi sarei lievemente meno violento sul Picturehouse, che continuo a non amare ma nel panorama di oggi è forse una delle poche idee con uno straccio di personalità che hanno ancora speranza di dare senso all’esperienza in sala…
Sì ma infatti credo fosse un po’ l’opinione di tutti che John Wick fosse un Taken con Keanu Reeves. Col senno di poi comunque fa strano vederlo affiancato a roba tipo il film “takeniano” di Costner e altra roba simile.