Crea sito
Menu

i400Calci

cinema da combattimento

recensioni

O tutto o niente: Over the Top

Nanni Cobretti
di Nanni Cobretti | 17/09/201473

Menahem Golan è responsabile di una fetta enorme dell’immaginario action anni ’80. Grazie alla casa di produzione co-gestita insieme al cugino Yoram Globus, la gloriosa Cannon, ha incarnato quello che oggi possiamo riconoscere e definire come il più classico spirito old school fatto di eroi silenziosi e letali e vendette su piccola e larga scala.
Come regista, Golan ha riservato per sé i progetti non necessariamente migliori, ma sicuramente più ambiziosi.
Questo, nella teoria, era il suo più grande contributo all’umanità.

Over-the-top

E quindi insomma, ve lo raccontavo già, un pomeriggio del 1987 vedo Pippo Baudo intervistare un mocciosetto americano a Domenica In, salta fuori che il regista di Over the Top con quel film puntava a portare le gare di braccio di ferro alle Olimpiadi. Scopro Menahem Golan, scopro la Cannon, scopro che i miei film preferiti sono di responsabilità sua.
Se The Apple voleva incrociare Grease col senso stesso della vita, se L’invincibile ninja voleva creare un nuovo genere di action, se Delta Force voleva scioccare ed esaltare, Over the Top voleva far fede al suo titolo e puntare al jackpot: record di incassi, incette di premi, storia dello sport. Poco importa che L’invincibile ninja, il meno ambizioso del gruppo, diretto quasi per caso, fosse anche stato l’unico a centrare più o meno il suo obiettivo.
Stavolta Golan aveva l’asso nella manica: non più Chuck Norris, il divo che gli aveva regalato i successi economici più importanti ma che non riusciva a sfondare oltre una certa soglia, bensì Sylvester Stallone in persona.
I due si erano conosciuti quando Golan era riuscito a salire a bordo del progetto Cobra e a co-produrlo con la Warner: ora toccava a Sly ricambiare il favore.
L’idea che piace a entrambi è quella che vede un camionista riconquistare il proprio figlio grazie alla magia portiva del braccio di ferro.
Sly accetta, ma vuole riadattarsi la sceneggiatura da solo (l’originale era del grande Stirling Silliphant) e soprattutto vuole lo stipendio allora record di $12 milioni, praticamente metà budget.

PSYCH UP

PSYCH UP

Menahem Golan, come già dimostrato in Delta Force, è il tipo di regista che non solo non bada alle sottigliezze, ma che si approccia all’action hollywoodiano con lo spirito dello straniero cresciuto con il mito degli eroi americani “larger than life”. Il tipo che ne ha assorbito le storie come favole mitologiche di luoghi lontani, e che con Stallone a libro paga può prendere la sua visione riflessa, che ha imparato soprattutto i trucchi che trasformano un personaggio regolare in uno straordinario, e farle fare il giro completo creandone una nuova che diventi esempio per le nuove generazioni. Rocky visto da chi è cresciuto a migliaia di chilometri da Philadelphia, filtrato e rimasticato e risputato fuori con lo stesso attore, e limato da quest’ultimo. Insomma: una storia terra terra, tranciata con l’accetta, con un protagonista che si chiama Lincoln Hawk.
Lincoln Hawk.
Lincoln: come Abraham Lincoln, il Presidente più amato d’America.
Hawk: come il falco, il simbolo dell’America.
Siamo dalle parti di “Max Power“. Sicuramente un gradino più su di “Topper Harley“.
LINCOLN. HAWK.
Prima del tracollo di Jimmy Bobo Stallone ne aveva avuti di nomi cazzuti in carriera, tra John Spartan e Frank Leone, ma questo continua a batterli tutti.

Lincoln Hawk è un camionista.
Sul cofano del camion, lo stemma del falco.
In cabina, il calendario sexy di Abramo Lincoln (ok non è vero).
Il film inizia con una ballata clamorosissima scritta da Giorgio Moroder (ingaggiato per curare l’intera colonna sonora, sia canzoni che musiche, e possibilmente bissare il successo di Top Gun) e interpretata da Robin Zander dei Cheap Trick: il tema è ovviamente patriottico.
Sly si fa bello, mostra i muscoli alle masse, e infine parcheggia il camion a un’accademia militare dove lo attende il figlio Michael, interpretato da Miley Cyrus.

Miley Cyrus

Miley Cyrus

“Lo attende” è impreciso: Lincoln Stelle e Strisce Hawk non vede il figlio da 12 anni. Hannah Montan Michael è stato cresciuto dalla madre e dal ricchissimissimissimo nonno, il cui odio per il genero fu causa determinante per la separazione. Ora la madre, a letto in ospedale col morbo della morte, si è organizzata affinché figlio ed ex-marito si ricongiungessero all’insaputa di tutti.
Lincoln si trova quindi davanti un 14enne viziato, spocchioso, piagnucoloso e soprattutto ostile: riuscirà a conquistarlo? O griderà il più sacrosanto dei “ma chiccazzo me lo fa fare”?
Nel frattempo, il suo piano educativo consiste in:
– iniziarlo alle gioie del junk food da autogrill
– fargli guidare un mezzo di categoria C sulla statale nonostante la minore età
– insegnargli a sfidare coetanei a gare di forza per soldi
– come rimorchiare zoccole e disfarsi del cadavere (ok questa no)
E il braccio di ferro? Ah già.
Per arrotondare, Lincoln Monte Rushmore Hawk partecipa a sfide di braccio di ferro per soldi.
Per la precisione, è l’unico campione nazionale di braccio di ferro ad essere basso, magro e non psicotico.
Il braccio di ferro è simbolo dell’ottenere le cose della vita unicamente con le proprie forze.
Il junk food è simbolo del fatto che il cibo che fa male alla salute è meglio di quello che fa bene alla salute perché le persone che mangiano sano tendono ad essere antipatiche.
Far guidare un camion a un minorenne è puro “fottesega”.
Questi gli insegnamenti principali del film.

"Fottesega"

“Fottesega”

Insomma, è chiaro che la trama di per sé non presenta molte opzioni per scene action, ma è qui che la coppia Golan – Stallone entra in perfetta sintonia.
Per Golan è semplicissimo: basta gonfiare ogni conflitto all’esasperazione.
Miley Michael è a disagio col padre? Piangere e innervosirsi non è sufficiente: deve scendere dal camion in corsa e buttarsi in mezzo alla tangenziale a sei corsie come un cervo impazzito.
Il suocero odia Hawk? Non si accontenta certo di brontolare in poltrona, ma gli scatena dietro i suoi scagnozzi (tra cui Terry Funk!) provocando inseguimenti, scazzottate, auto che si ribaltano, vetri e muri sfondati.
Da parte sua Sly si riaggiusta il personaggio a piacere, e insegna a Menahem il trucco imparato su Rocky IV: montaggi musicali come se piovesse (che è anche la ragione che ha portato all’ingaggio di Moroder). I temi portanti sono l’eroica ballata di Robin Zander in apertura e chiusura, la sentimentale Meet Me Half Way (metaforone del rapporto tra padre e figlio) dell’immancabile Kenny Loggins e usata addirittura due volte, e il rockettone Winner Takes It All, cantato da Sammy Hagar con assolo (di basso!) di Eddie Van Halen.
Per una serie di circostanze che non sto a raccontarvi il film minuto per minuto, Lincoln Alamo Indipendenza Hawk e figlio/a si separano. Il piano di Sly, che non sono sicuro di aver mai capito, consiste nel vendere il camion per guadagnare i soldi per iscriversi al torneo mondiale di braccio di ferro in cui in palio c’è un camion.
E qui è dove il film fa letteralmente acrobazie per rendere dinamico e cinematografico uno sport in cui due persone comodamente sedute cercano di piegare l’avambraccio dell’avversario di 90 gradi nell’unico modo che il regolamento consente: spingendo dritto.
Non c’è tattica, non c’è varietà: solo due braccia, di dimensioni sopra la media, che si muovono come lancette inceppate mentre i due sfidanti sudano e grugniscono.
Espressione di pura forza, condita da un 20% di determinazione e un 5% di trucchetti psicologici intimidatori.
Lo scopo: rendere questo elogio della staticità il catalizzatore di interesse e centro nevralgico di un film che ambisce a trionfare al botteghino, e possibilmente non solo quello.
E sapete cosa?
Il duo Golan – Stallone gonfia, tira, piega, mischia, pompa, colora, stira, ammira e alla fine ce la fa.

Tenersi per mano

Tenersi per mano

Sly tira fuori uno sguardo pazzo che non aveva dal primo Rambo, gira il berretto al contrario e fronteggia avversari che paiono usciti dal manicomio criminale e sono puntualmente grossi il doppio di lui: fisici impossibili, occhi spiritati, pettinature pazze, freaks rubati alla WWE, persino donne! Su tutti “John Grizzly”, che beve l’olio del motore e si ingoia un sigaro acceso (in momenti rigorosamente diversi).
Gli incontri sono un’ammucchiata di “Premio Bravo” senza precedenti, con scene di isterismo fuori controllo e certi ceffi a cui non basterebbe un sonnifero per orsi.
Un normale match viene reinventato per la macchina da presa e i concorrenti si agitano, tirano, strappano, ribaltano, si esibiscono in impossibili rincorse, e su questo, Golan mette il rockettone di Sammy Hagar a palla e monta come un ossesso patinando i colori e moltiplicando i lens flare come un piccolo proto-Abrams. E non contento ci mette pure tamarrissimi intermezzi con interviste ai partecipanti riguardanti stato d’animo e tattiche per vincere, in cui tra una dimostrazione di arroganza e l’altra Sly se la gioca di modestia e contrasto dichiarando di essere lì solo per il camion e raccontando la mossa del cappellino rigirato.
E ovviamente non è tutto: ci sono ribaltamenti di regole, colpi di scena, proteste, suspance, cinghie in pelle per tenere ferme mani sudate e sul più bello – ma giuro che me ne sono accorto solo ieri – un plateale e ripetuto product placement dell’Alka Seltzer. Non l’Harley Davidson o la Patriot Beer o che ne so: l’Alka Seltzer. Gente che lo beve, gente che ne indossa la maglietta… Boh.
Trattandosi poi di un film sportivo anni ’80 non può mancare La Mossa. Che in questo caso consiste in Stallone che imbroglia platealmente con il consenso degli arbitri e cambia la presa per portare quattro dita a schiacciare il pollice dell’avversario, il quale di colpo ulula come se gli fosse passato un camion sui coglioni e tanto basta a ribaltare una situazione sfavorevole.
E c’è poco da fare: funziona tutto che è una meraviglia.
Si ha l’impressione che l’intero potenziale cinematografico del braccio di ferro venga succhiato e prosciugato per quei 15 minuti finali non lasciando spazio ad eventuali bis, ma porca miseria, quei 15 minuti fanno il loro mestiere coi controfiocchi.

L'ammazzacaffè

L’ammazzacaffè

Il film floppò clamorosamente, inaugurando al secondo posto dietro a Mannequin nonostante fosse distribuito nel doppio delle sale, e mise a repentaglio la situazione economica della Cannon che, complice un altro paio di disastri grossi (Masters of the Universe e Superman IV) fallì pochi anni dopo.
E nonostante l’homevideo e i passaggi televisivi abbiano ridato al film il posto che si merita nei grandi classici di quel decennio, oggi Sly tende a rinnegarlo pubblicamente.
Golan, che nello stesso anno da produttore aveva lanciato la carriera di Jean-Claude Van Damme, da regista abbandonerà l’action e tornerà a girare i suoi piccoli filmettini di stampo autoriale a cui si dedicava con una certa regolarità prima di alzare la posta con The Apple.
Il suo contributo al mondo era già stato più che abbondante.

Dvd-quote:

“Il miglior film sul braccio di ferro mai girato”
Nanni Cobretti, i400Calci.com

>> IMDb | Trailer

Ciao Menahem

Ciao Menahem

Nanni Cobretti
Autore del post: Nanni Cobretti
"Tu sei il male, io sono un autarchico"
E
Q
D
k

tags: alka seltzer buttarsi in mezzo alla tangenziale a sei corsie come un cervo impazzito cannon Chuck Norris david mendenhall giorgio moroder guidare un mezzo di categoria C sulla statale nonostante la minore età john grizzly le gioie del junk food da autogrill lincoln hawk mannequin menahem golan miley cyrus over the top premio bravo rimorchiare zoccole e disfarsi del cadavere robert loggia robin zander sammy hagar sfidare coetanei a gare di forza per soldi speciale menahem golan stirling silliphant sylvester stallone terry funk

I prossimi appuntamenti in live streaming

  • Ogni lunedì
    • ore 21.00:

      La palestra dei 400 Calci

      – News, cazzeggio e le vostre domande
  • giovedì 6 aprile 2023
    • ore 21.00:

      L'arena dei 400 Calci

      – Gli stranissimi: Il demone delle galassie infernali (ospite: La Buoncostume)
Seguici su Twitch
«
Trailerblast: Convoy – Trincea d’asfalto
trailerblast | 17/09/2014
Con gli occhi dell’Occidente: The Den
recensioni | 18/09/2014
»

73 Commenti

  1. Past 17/09/2014 | 07:19

    Non sapevo che sly l’avesse diseredato…comunque il WTF più grosso e il ragazzino che scappa dalla casa del nonno facendosi mezza america in macchina…ma non mancano i momenti clou, sly che sfonda mezza villa col camion oppure uno dei momenti strazzamutande per eccellenza…con il fazza a fazza tra padre e figlio nel gabbio…sulla parte finale hai già detto detto.

    Oggi giorno comunque manca questo cinema genuino e di grana grossa ma fatto con sentimento che non ha paura di lanciare messaggi si banalissimi ma sempre importanti.

    Rispondi
  2. Nanni Cobretti 17/09/2014 | 07:31

    No no Past, se uscisse oggi semplicemente urlereste alla stronzata senza voltarvi indietro, il 90% di voi diviso fra “c’è poca azione” e “il regazzino è insopportabile”. Vedi le reazioni al suo remake non ufficiale ma di altrettanto cuore e grana grossa, ovvero Real Steel.

    Rispondi
  3. BlackPorkismo 17/09/2014 | 07:50

    Erano gli anni ’80,Nanni ho rivisto Demolition Man li Stallone ha previsto il futuro tra specie di smartphone,conchigliette e sopratutto l’effetto nefasto che avrà il pg 13 ,sperò che in fututo non diventeremo tutti imbecilli.
    P.s ti consiglio il bellissimo I quit match tra Terry Funk e Ric Flair se lo vedi sarai una persona migliore.

    Rispondi
  4. Ryan Gossip 17/09/2014 | 07:57

    Mio padre ha sempre pronunciato “Over ZE Top” e per me tale rimane, puntualmente ci beccavamo in tv solo gli ultimi minuti, ovvero il match finale che però regalava sempre soddisfazioni. Quel bambino andava educato a botte, ma tante però.
    A proposito di Cobra, magari sono blasfemo, ma è possibile che qua non sia mai comparsa una recensione ufficiale, oppure l’ho clamorosamente mancata?

    Rispondi
  5. Dan 17/09/2014 | 08:01

    A me e’ sempre piaciuto Sly che fa l’uomo comune (beh, quasi comune) che supera le avversita’ e i propri errori e alla fine ce la fa, quindi Over the Top non puo’ non piacermi.
    Emblematico il discorso che fa al figlio a tre quarti film, che secondo me poi e’ la filosofia di Sly anche nella vita.
    E poi la parte finale del film e’ veramente coinvolgente: gli incontri inframezzati dalle interviste sono veramente spettacolari per uno sport, che, come hai descritto tu, Nanni, vede affrontarsi due uomini seduti che sbuffano e sudano.

    Per la cronaca a me Real Steel e’ piaciuto molto.

    Rispondi
  6. Franco Columbus 17/09/2014 | 08:11

    Un film enorme! Alle medie con i miei compagni, il giorno successivo alla consueta trasmissione annuale su rete4, era tutto un cercare di imitare La Mossa! Peccato che in classe non ci facessero tenere i cappellini.

    Rispondi
  7. Beetch 17/09/2014 | 08:21

    Sly 101 (Rocky 1-4, Rambo 1-2, Cobra e Over the Top) li ho visti per la prima volta tutti insieme nel 1987 un caldo luglio al cinema Arena di Rivabella di Rimini, uno dei tre posti dove potevo andare da sola (se poi al semibuio del cinema all’aperto c’era chi si smanettava di fianco a una bimba di 10 anni fa poi lo stesso..). Nasce l’amore per Sly in fondo mai davvero sopito. E probabilmente sono l’unica che dopo OTT compró la cassetta originale della colonna sonora. Coi testi. Però Nanni ha ragione, rivisto adesso ho pensato solo che volevo il ragazzino morto..

    Rispondi
  8. Past 17/09/2014 | 08:23

    @nanni

    Sono assolutamente pro real steel.

    Rispondi
  9. Nanni Cobretti 17/09/2014 | 08:37

    @beetch, visto anch’io nell’estate 1987, all’Arena del Sole di Cattolica, e comprata la cassettina poco dopo. Ora ho cd e vinile. Ieri riguardandoli ho scoperto che l’unico pezzo non scritto da Moroder è quello cantato da Frank Stallone…

    Rispondi
  10. Djenco Unchained 17/09/2014 | 08:39

    Ricordo che mi piacque molto in un passaggio su Italia 1 fra anni ottanta-novanta. Non ricordo nulla, se non la fotta di sfidare qualcuno a braccio di ferro il giorno dopo. Non mi ricordo se ce la feci a trovare qualcuno, ma nel dubbio credo di aver perso.

    Rispondi
  11. Cleaned 17/09/2014 | 08:40

    Gran pezzo per un cult intramontabile.

    Vi segnalo troppo il documentario “Pulling John” (lo trovate su YouTube). Oltre a scoprire (finalmente) le vere regole dell’arm-wrestling scoprirete l’esistenza di John Brzenk, vero fuoriclasse USA che gira dagli anni 80 e rompe culi a gente molto più grossa di lui. Un tizio che compare anche nel torneo finale del film (organizzato sul serio) e che nella realtà si portò via il camion in palio.

    Rispondi
  12. Jax 17/09/2014 | 08:42

    E anzi in Real Steel c’era più azione almeno con i robot!

    Questo cmq è un filmone dell’infanzia e lo rivedo sempre con piacere. Quando ero piccolo almeno un passaggio all’anno su raitre/rete4/italia1 c’era.

    Rispondi
  13. Cleaned 17/09/2014 | 08:47

    Over the Toys

    http://4.bp.blogspot.com/-upLUOG5lYdw/ThmBUfc9XoI/AAAAAAAAHSU/JKaMPP_AIus/s1600/OverTheTopTOYS.jpg

    Rispondi
  14. BigZo 17/09/2014 | 08:52

    non lo vedo da un sacco e ho un buco, ma mi ricordo che c’era qualcosa nel regolamento del torneo che mi sfuggiva.
    sfida a braccio di ferro, chi vince va avanti e chi perde va a casa. Ad un certo punto Sly incrocia uno tosto, forse Grizzly, e perde. Però il commentatore ci ricorda (!) che la sfida si svolge al meglio delle tre. Dopo qualche minuto si parte con la seconda manche, sempre Hawk vs Grizzly, vince Sly e passa il turno senza passare per la “bella”. La finale si svolge di nuovo a botta secca.
    Non ricordo precisamente se i fatti sono andati proprio così, ma sono sicuro che c’è stato un inghippo clamoroso. All’epoca non riuscivo a darmi pace, spero sia colpa del montaggio della versione italiana.

    Rispondi
  15. Nanni Cobretti 17/09/2014 | 08:59

    @bigzo: confermo tutto. A un certo punto però il cronista dice chiaramente “vi ricordo che il regolamento prevede che se Stallone perde non vale”.

    @cleaned: maccosa! Quei giocattoli hanno vestitini completamente accazzo!
    Sapevo anch’io che organizzarono un torneo vero ma si vedono mosse troppo spettacolari per crederci. Soprattutto la mossa del tirare indietro il braccio e sbattere a molla come se l’avversario fosse morto di colpo. Ma magari l’hanno fatto giusto per collezionare fazze e motivare le comparse.

    Rispondi
  16. Attila Finch 17/09/2014 | 09:04

    Continua a piacermi dopo anni. Da bambino mi piaceva e mi piaceva l’idea di un padre alla stallone, ora da adulto mi fa morire l’idea di stallone padre/autista/armwrestler e compagnia.
    E al netto di tutto preferisco questo al remake officioso con Hugh jackman e i pupazzi di ferro

    Rispondi
  17. Cleaned 17/09/2014 | 09:09

    @Nanni

    A scuola tutti a dire “così non vale!” e invece… pare che vale tutto. Basta che non alzi le due suole da terra ti puoi buttare pure a peso morto. Aiutato dai maniglioni, che effettivamente i banchi delle medie non hanno…

    https://www.youtube.com/watch?v=fk-1GNg4uCc

    Rispondi
  18. Attila Finch 17/09/2014 | 09:12

    Ho scritto il post da mobile e quindi senza aver letto i commenti sul remake. Imho over the top è nettamente meglio e tutto grazie a Stallone. I due film a guardarli seriamente sono una sequela di maccosa a livello di trama con la parte educativa padre figlio così fuori range che nella vita reale il bimbo finirebbe in affido in tempo 3 secondi.
    Tra i due film però c’é una profonda differenza in over the top ci credevano tutti fortissimo, Stallone che all’epoca ci credeva come ogni volta che interpreta questi personaggi e tutto il film era pervaso da questo spirito folle dell’American dream per cui se ci credi fortissimo puoi diventare dio, anche se l’unica cosa buona che sai fare é spingere con un braccio.
    Real steel difetta di tutta questa epica, Hugh Hackman non ci crede allo stesso modo di quando fa Wolverine o anche Jan Valjean e il film non si basa sul sogno americano ma sul vendere dei pupazzi e la differenza di si vede perché rende tutto molto più commerciale e pulito ma anche asettico

    Rispondi
  19. Cleaned 17/09/2014 | 09:14

    Un altro freak del torneo finale lo ritrovate nel documentario “Bigger, Stronger, Faster”, dedicato agli steroidi.

    Questo oggi vive in un van, davanti alla Gold’s Gym, e continua a pompare in attesa di una seconda chance cinematografica…

    https://www.youtube.com/watch?v=Y5Cv6SE3Kvo

    Rispondi
  20. tommaso 17/09/2014 | 09:17

    Non vorrei sbagliare, ma mi sembra di ricordare che per la prima tv di “Over The Top” ci fu un clamoroso colpo di scena: la piccola e mitica Odeon Tv che strappava il film alle canoniche Italia 1 e Canale 5, e lo lanciava in pompa magna, con prossimamente roboanti. Considerato che era la rete addetta ai film di Norris è ipotizzabile che avesse un canale preferenziale con Golan.

    Sarò sincero, è un film che non sopportavo da ragazzino e non ho nessuna voglia di rivederlo da adulto. Il motivo è il moccioso. Lo avrei preso a calci nel sedere all’epoca in cui avevo la sua età, credo lo riprenderei a calci nel sedere oggi che potrei essere suo padre. Non ho nulla con i film pieni di sentimento, anzi proprio perché ne ho rispetto sono schizzinoso, quindi per me insopportabile un intero film in cui l’eroe deve entrare nelle grazie del rompino.

    Sono più favorevole ai metodi educativi di Roy Scheider e Adam Baldwin in “Le strade della paura”. asd

    Rispondi
  21. Gigiake La Mottola 17/09/2014 | 09:59

    sì ma comunque l’animale simbolo degli Usa è l’aquila (per la precisione l’aquila calva, sostiene wikipedia).
    Si doveva chiamare Lincoln Eagle…

    Rispondi
  22. AssassinoSentimental 17/09/2014 | 10:13

    @ Tommaso: Grandissimo! E’ vero, ricordo anch’io ‘sta gran presa di Odeon e i trailer che lo pubblicizzavano. Visto al cinema all’aperto, in una fresca serata d’estate…Che ricordi…

    Rispondi
  23. Marlon Brandon 17/09/2014 | 10:29

    @Gigiake, mi hai rubato il commento da secchione…

    Rispondi
  24. Neutron 17/09/2014 | 10:38

    avete dimenticato l’onnipresente “scalda gomito” portato da Sly.
    perennemente in tinta con la giacca indossata.
    c’è chi ha le scarpe in tinta
    c’è chi ha le braghe in abbinato
    Sly, qui, aveva lo scalda gomito.
    lacrima.

    Rispondi
  25. Wherewolf 17/09/2014 | 10:43

    Comunque la storia del “vendo il camion per partecipare ad un torneo per vincere un altro camion” non l’ho mai capita. Rifiuta i soldi del vecchio perché il camion gli serve per lavorare… cazzo l’ha venduto a fare allora? Giuro, è da quando ero moccioso che mi porto dietro ‘sta domanda.

    Rispondi
  26. Nanni Cobretti 17/09/2014 | 10:51

    @gigiake: nella prima versione della sceneggiatura infatti si chiamava appunto Kennedy Eagle

    (ok me lo sono inventato)

    Rispondi
  27. david 17/09/2014 | 11:04

    hanno replicato poche settimane fa un’intervista di marco giusti a questo regista e disse che il suo film migliore, a suo parere, è proprio questo!

    Rispondi
  28. Nanni Cobretti 17/09/2014 | 11:06

    Siamo comunque d’accordo che il figlio assomiglia terribilmente a Miley Cyrus?
    Lo dico solo per farvi venire gli incubi mentre pensate alla sua fazza sul video di Wrecking Ball.

    Rispondi
  29. annaMagnanima 17/09/2014 | 12:26

    secondo me, ti sbagli, capo: i soldi del camion non li usa per iscriversi, ma per SCOMMETTERE SU SE STESSO (perchè lui è over the top. mica uno così?)

    Rispondi
  30. Darkskywriter 17/09/2014 | 12:47

    Nemmeno a me piaceva molto neanche da piccolo, sarà che Sly a quei tempi volevo solo vederlo fare Cobra Rambo e Rocky e qua al confronto mi sembrava abbastanza sfigo. Tra l’altro sto film ai tempi mi sembrava copiato da Renegade – Un osso troppo duro con Terence Hill (anche se in realtà a parte il rapporto padre-figlio non hanno niente di niente in comune, ma così la pensavo boh) che per me era un film mitico. Talmente mitico che quando davano Renegade il telefilm con Lorenzo Lamas mi incazzavo perché invece volevo vedere il film. Over the Top invece non volevo mai vederlo.

    ps non c’entra nulla, ma ho letto ora sulla pagina wiki di Renegade – Un osso troppo duro che Rambo avrebbe dovuto interpretarlo Terence Hill, mi sembrava un maccosa troppo bello per non segnalarlo.

    Rispondi
  31. Nanni Cobretti 17/09/2014 | 13:38

    @annamagnanima: ipotesi effettivamente sensata. Mica come quello sporco traditore in Lionheart.

    Rispondi
  32. Indie Rocco 17/09/2014 | 14:06

    Visto in un cinema all’aperto d’estate. Oltre a farmi venire la fotta del braccio di ferro, diede un senso al portare il cappellino a rovescio. Jovanotti puppò molto la fava.

    Rispondi
  33. annaMagnanima 17/09/2014 | 14:07

    vabbe, ci aveva la costola rotta. anche se io MAI avrei scommesso contro. ma infatti, i tornei belli tipo kumitè li fanno nie posti a me inaccessibili.

    Rispondi
  34. Leonardo Di Capri 17/09/2014 | 14:21

    Non so perchè, ma a me torna in mente il “LEI NON E’ GRADITO” che lo scagnozzo rifila a Sly quando questo cerca di entrare in casa per vedere il figlio piagnone.
    Scattò subito l’amore. Quando volevamo insultarci o escludere qualcuno da qualcosa, da ragazzini gonfiavamo il petto, abbassavamo la voce e sentenziavamo “LEI NON E’ GRADITO”.

    Rispondi
  35. annaMagnanima 17/09/2014 | 14:34

    ho trovato questo
    http://www.youtube.com/watch?v=1rKIpV7qR5I
    e sto morendo dall’incredibilità

    Rispondi
  36. Steven Senegal 17/09/2014 | 14:50

    rivisto lo scorso anno e fatto due tweet su twitter ma poi ho incrociato la massa del pubblico di rete 4 e ho smesso (sì lo so, mi piace vivere male): confermo l’ipotesi di nannibal, molti momenti rottura di coglioni + alcune scene dove ti butti in terra a fare flessioni o a sfidare chiunque a braccio di ferro. È film furbo, infila un villain fastidioso che poi si redime, la mamma con il dramma, il babbo volenteroso ma ignorante preso a fichi in faccia dal figlio rotaryano, lo sportivo… insomma, sarebbe dovuto piacere a tutta la famiglia, il flop mi sorprende… vai a capire come mai capitò.
    Cmq sì, rivederlo mi ha fatto lo stesso effetto di karate kid: gran bel ricordo ma pure noia, meglio i montaggi con commento musicale.

    Rispondi
  37. Steven Senegal 17/09/2014 | 14:56

    Ah e comunque non assomiglia a miley, non scherziamo dai

    Rispondi
  38. AndreaGnarluz 17/09/2014 | 15:12

    a me, quando Nanni ha scritto del calendario sexy di Abramo Lincoln, è venuto in mente questo: https://www.youtube.com/watch?v=ulPgWVC08KI

    Rispondi
  39. samuel paidinfuller 17/09/2014 | 15:26

    mah…io ho sempre avuto la sensazione che il figlio, nonostante la cura sly a forza di camions, birrette e braccio di ferro, dentro dentro gli è continuato a piacè il micio

    Rispondi
  40. Dan Arkanoyd 17/09/2014 | 16:30

    Mah, io a ‘sti film marziali degli ’80 non ci credo più, mai ‘na volta che abbia partecipato a una gara di Karate e che fosse partito il montaggio fomentante con “you’re the best” MAI. Ah comunque TeamRealSteel, nel senso che mi è piaciuto, completamente consapevole di che qualità sia.

    Rispondi
  41. Rocco Alano 17/09/2014 | 16:31

    Insomma, meglio ricordarlo come produttore che come regista.

    Rispondi
  42. alan bleach 17/09/2014 | 17:01

    L’overclocking della putenza di braccio tramite cambio di posizione delle dita l’ho usato più volte contro mio fratello e mi ha sempre garantito una sfolgorante vittoria.

    Quello, e anche che io avevo dieci anni e lui sette.

    Rispondi
  43. Ciak Norris 17/09/2014 | 17:02

    Ma questa è la recensione della vita!!!
    grazie Nanni!
    mi hai fatto ridere e commuovere!
    Questo è uno dei miei film dell’infanzia per eccellenza.
    Visto e rivisto decine di volte.
    Per me quei 90 minuti sono sempre stati un’esperienza totalizzante.
    a quando la rece su Cobra?

    Rispondi
  44. Ciak Norris 17/09/2014 | 17:10

    Non si voi ma io qua piango sempre tanto…

    http://m.youtube.com/watch?v=ZXXX-psG_zA

    E poi…

    http://m.youtube.com/watch?v=iCbmDXQHqz4

    F-A-N-T-A-S-T-I-C-O!

    Rispondi
  45. John io ti ammazzo 17/09/2014 | 18:11

    #nanni Che il lauto pasto di john grizzly, sia solo una scusa per fargli bere, qualche minuto più tardi dell’alka seltzer? Questo film, nel bene o nel male,fa parte del mito

    Rispondi
  46. Biscott Adkins 17/09/2014 | 18:19

    La mossa delle dita è un classico che utilizzo ancora adesso nei più svariati campi, il film non lo vedo da almeno 10 anni; ne serbo un buon ricordo però credo che rimarrà così, un ricordo.

    Rispondi
  47. Vin Diesel30€grazie 17/09/2014 | 18:51

    Grande Nanni recensione SPETTACOLO per un film fondamentale.
    La disamina sui nomi dei personaggi di stallone (però Topper credo sia imbattibile… forse Better Topper?) e l’elenco dei temi musicali (l’assolo di basso di Van Halen cazzo……neppure David Lynch avrebbe potuto immaginarselo) mi hanno fatto morire giuro.

    Film da far vedere nelle scuole rigorosamente entro la quinta elementare (altro che l’albero degli zoccoli o il gattopardo…).

    Ricordo che da piccolo identificavo “il piccolo grande mago dei videogames” come un mezzo clone remake in salsa videoludica.

    P.s. la smorfia di Sly negli scontri finali non me la cita nessuno?

    Rispondi
  48. Giorgio Clone 17/09/2014 | 18:52

    Scusate, …. capisco che sarebbe offtopic, ma credo sia passata praticamente inosservata una segnalazione di @annaMagnanima!

    Sono stato precipitato anche io nell’incredibilità.

    @NANNI ma ne sapevi qualcosa!??!?!?

    Rispondi
  49. Vin Diesel30€grazie 17/09/2014 | 19:04

    @ Giorgio e Anna:
    https://www.i400calci.com/2014/04/boom-nanowar-of-steel-i-400-calci-il-video/

    Everything is possible.

    Rispondi
  50. Giorgio Clone 17/09/2014 | 19:06

    INSOMMA! CRISTO! Roberto baggio che alza gli occhi… e vede Gamera!!!
    Personalmente sono cascato dalla sedia.
    Ok chiudo qui L’OT.

    Rispondi
  51. Cleaned 17/09/2014 | 19:12

    Che da ragazzini odiavate il ragazzino ci sta. Ma che non lo rivedete da 10 anni non si può sentire ragazzi!

    @Nanni
    invece il nonno è uguale a Carletto Mazzone

    Rispondi
  52. Nanni Cobretti 17/09/2014 | 19:14

    Anna, Giorgio, siete dei distrattoni.

    https://www.i400calci.com/2014/04/boom-nanowar-of-steel-i-400-calci-il-video/

    Rispondi
  53. Nanni Cobretti 17/09/2014 | 19:17

    Bravo Vin che mi ha anticipato.

    Che poi era anche la sigla agli ultimi Sylvester, eh.

    Rispondi
  54. Giorgio Clone 17/09/2014 | 19:22

    Scusate, chiedo umilmente venia, quel giorno mi stavo sicuramente lavando i capelli, o c’era una invasione di cavallette non ricordo.

    Per rimediare ora me la metto come jingle di apertura windows.

    Rispondi
  55. Biscott Adkins 17/09/2014 | 19:26

    Ultimi Sylvester che, ricordiamolo, hanno appena ottenuto il loro meritato spazio banner.

    Rispondi
  56. valori.m60 17/09/2014 | 20:27

    Nella sua cazzuta semplicità, il mio botta-e-risposta preferito è quello che chiude una discussione fra il suocero Robert Loggia ed il genero Sylvester Stallone, in procinto di lasciare la stanza:
    – …NON HO ANCORA FINITO!
    – …MA IO SÌ!

    Con il giro di boa (abbondante) Seventies-Eighties, la figura del camionista secondo Sly trasferisce la lotta-dura-senza-paura dall’àmbito sociale e politico a quello familiare e sportivo: personalmente, amai «Over the Top» quanto avevo amato «F.I.S.T.» (acronimo, com’è noto, di “Federation of InterState Truckers”; Norman Jewison, 1978), nel quale il Nostro impersonava un autotrasportatore anni ’30 e quindi carismatico leader del loro sindacato, Johnny Kovak (con trasparenti allusioni al controverso Jimmy Hoffa; “Santo o mafioso?”, si chiedeva – nel sottotitolo italiano – un successivo biopic).

    Per salutarvi con qualcosa di più ameno, a margine del film di Menahem Golan (e scusate se èsulo dalla materia dei “400 Calci”), mi piace ricordare che il mantenimento del titolo originale consentì a Massimo Boldi – in «Montecarlo Gran Casinò», Natale ’87 – l’immancabile battutaccia a presa rapida: “…e stasera, Over the Top, anzi Over the Topa!” (Florence Guérin).

    Rispondi
  57. BellaZio 17/09/2014 | 20:45

    Capolavoro.

    Rispondi
  58. DoneBabyDone 17/09/2014 | 21:43

    Vabbé capo, la recensione del millennio. Cheers.

    Rispondi
  59. vespertime 17/09/2014 | 22:12

    Quando passa in tv lo riguardo volentieri. Anche in tempi recenti, con la mia ragazza che non lo aveva mai visto e nonostante avesse molto da dirne male è finita che se lo è visto tutta appassionandosi alla storia mentre io le facevo la mossa del cappellino. Quella cosa delle quattro dita che si spostano l’ho imparata da Sly e da ragazzetti la facevamo tutti come se fosse OBBLIGATORIO farla perché si. Gran classe. Certo, a rivederlo oggi il bambino con la faccia da lesbica l’avrei preso a badilate sulla faccia ma non sono sicuro che anche in giovane età non lo odiassi molto. Comunque Sly padre dell’anno.

    Rispondi
  60. Daniele 17/09/2014 | 22:41

    L’ho visto al cinema. E subito dopo desiderai diventare un campione di braccio di ferro, cosi come dopo holly e benji andavo giù a fare due tiri a pallone

    Rispondi
  61. Ciak Norris 18/09/2014 | 06:52

    Incredible come molte espressioni, gesti e parole di Sly nei suoi film possano poi entrare così tanto nell’immaginario collettivo.
    come appunto il gesto del ruotare il cappellino e tanta altra roba.

    Rispondi
  62. Ale 18/09/2014 | 09:10

    Ragazzi ma Sly E’ il cinema. La quantità di roba immensa che ha fatto Lui non la potrà rifare mai nessun’altro.
    Sbaglia chi lo vede ora e lo giudica male. Questo tizio qui se ne sbatte i coglioni delle critiche e va avanti a 70 anni a fare quello che a Noi piace che un tizio faccia al cinema.
    E se sbaglia qualche film pace. Provateci voi a indovinarne così tanti nell’arco di una vita sola.
    Nessuno la può indovinare ogni volta che ci prova.
    Per il resto Over the Top grandissimo film. E Sly vende il camion non per iscriversi ma per fare all-in su se stesso. Era dato ovviamente clamorosamente sfavorito, tipo 70 a 1, e mettendo tutto su se stesso, oltre al nuovo camion si porta a casa anche un patrimonio!

    Rispondi
  63. annaMagnanima 18/09/2014 | 09:56

    capo, su, non ti arrabbiare, io sono arrivata solo a luglio…che ne sapevo dei sylvester??

    Rispondi
  64. BellaZio 18/09/2014 | 10:16

    Io la mossa delle dita l’ho sempre interpretata come “cambio impugnatura” e l’ho applicata al biliardino potenziando il mio polso sinistro. Ora c’ho una legna da centrocampo che levati… Grazie Sly per l’ispirazione.

    Rispondi
  65. LeeChristmas 18/09/2014 | 21:28

    “Quando parto capirai com’è fatto il dolore”

    Oppure

    “Voglio storpiarlo, spazzarlo via dal tavolo. Non deve più provare a competere con me”.

    Gran film, Stallone è Dio in Terra per me.

    Rispondi
  66. ziolai 18/09/2014 | 22:25

    Nel film compare anche per chi è di Livorno Riccardo Nicolini maestro di lotta libera alla popeye e campione di braccio di ferro.

    Rispondi
  67. jimmi fontana 18/09/2014 | 23:34

    Nella mia salagiochi di fiducia..una delle poche che resiste adesso.
    C era un braccio di ferro alimentato da un iveco di tot cilindrata.
    Rigorosamente pr persone calve pochi capelli e con occhiali alla bono vox..

    Rispondi
  68. Pado 19/09/2014 | 01:17

    Letta la magnifica recensione mi è venuta voglia di andare a vedere un pò che fine hanno fatto gli attori e a parte scoprire che Bull Hurley è morto 11 anni fa :( ho trovato questo sulla storia del torneo che pare molto interessante
    http://www.bracciodiferrocesena.it/over-the-top-licona-del-braccio-di-ferro/

    Rispondi
  69. John Matri 20/09/2014 | 16:24

    Grandissima rece per un classicone che non il coraggio di rivedere per intero.

    Rispondi
  70. Brini 01/10/2014 | 09:04

    Sono assai parco di commenti ma quando vengono toccate le mie milestone cinematografiche non posso astenermi!! Moccioso tra i più odiosi dopo quello -OT- di 7kg in 7gg con pozzetto e verdone -fine OT- epperò film fondamentale.
    Ma il vero motivo del mio 70 commento è: nei precedenti 69 com’é possibile che nessuno abbia citato la macchina da allenamento braccio NELLA CABINA DEL CAMION??!!! Io l’ho sognata per anni come optional nell’auto aziendale, ammorbando di questo disio pure uno dei miei ex colleghi…

    Rispondi
  71. Fra X 24/01/2015 | 14:21

    Non il miglior Sly, ma comunque un film carino e godibile con gli ultimi minuti adrenalitici!
    Ricordiamo che “La notte dei fanchi” di Golan venne nominato come miglior film straniero nel 78!
    Ho letto che venne trasmesso su Odeon nell’ 89 o nel 90 e fece un botto per la rete: circa 3 milioni di spettatori!

    Rispondi
  72. Fra X 24/01/2015 | 14:23

    In Europa ebbe più successo che in patria.
    Fighissimo il poster! ^^ Com’ erano belli all’ epoca!

    Rispondi
  73. Brutta Vecchia 24/07/2019 | 18:40

    Questo post mi ha fatto morire:)) prendi una trama che quasi strizza l’occhio a Rosamunde Pilcher, dalla in mano a Golan e Sly e avrai comunque un action cazzuto dall’americanismo sfrenato; nonostante ciò mantiene il lato sentimentale: da piccolo mi faceva commuovere, oggi penso che questo è il modo in cui crescerei i miei figli e che alcune delle frasi pronunciate da Stallone in Over the top valgano più di un anno di scuola pubblica.
    PS: il camion l’ha venduto per scommettere il ricavato sulla vittoria di se stesso: essendo dato vincente con una probabilità su millemila (quello che è), in caso di vincita avrebbe incassato il ricavato del camion moltiplicato per millemila, e così è successo.

    Rispondi

Aggiungi un commentoAnnulla la risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

  • Recensioni
  • Libri
  • 400tv
  • Premi Sylvester
  • Le basi
    • John Milius
    • Sylvester Stallone
    • Michael Mann
    • 007
    • William Friedkin
  • Speciali
    • Sigla ufficiale
    • Eroi di carta
    • Mostrologia
    • Premio Jimmy Bobo
    • La smorfia di dolore
    • Locandine alternative
    • Fight Night - La compilation
    • Calendario 2010
  • Categorie
    • recensioni
    • video
    • interviste
    • quiz
    • blog
    • consigli per l'arredamento
    • fight night
    • trailerblast

Archivi

  • Missione
  • Autori
    • Nanni Cobretti
    • Toshiro Gifuni
    • Xena Rowlands
    • Stanlio Kubrick
    • Jackie Lang
    • Bongiorno Miike
    • Luotto Preminger
    • George Rohmer
    • Quantum Tarantino
    • Terrence Maverick
    • Jean-Claude Van Gogh
    • Darth Von Trier
    • Cicciolina Wertmüller
    • Casanova Wong Kar-Wai
    • Dolores Point Five
    • Jean-Luc Merenda
    • Wim Diesel
    • Belen Lugosi
  • Contatti
  • E
  • Q
  • D
  • a
  • M
  • z
design & development by 940 | logo & graphics by Rise Above | avatars by magazoo | powered by WordPress

Apri un sito e guadagna con Altervista - Disclaimer - Segnala abuso - Privacy Policy - Personalizza tracciamento pubblicitario