Saluto di nuovo tutti, a circa un anno e mezzo dalla mia iniziale manciata di commenti. Avrei voluto farlo buttando giù due righe su «The Delta Force», ma la triste notizia – appresa qui stamattina – non poteva che avere priorità assoluta.
Vidi «La spia che mi amava» alla sua uscita, trentasette anni fa (proprio di questi tempi), in un cinema di Siena. Adorai il film e divenni un cultore del franchise.
Lo «Squalo/Jaws» del gigantesco Richard Kiel fu – più di Oddjob – un cattivo così meravigliosamente “camp” da suscitare comunque simpatia, ancor prima che le prospettive di epurazione eugenetica (per lui come per l’amata biondina, brevilinea) lo facessero ribellare al Drax di «Moonraker» e dare manforte alla coppia James Bond – Holly Goodhead.
Mentre la base spaziale sta finendo in pezzi, col neo-alleato ancora dentro, 007 si mostra fiducioso sulla sopravvivenza del medesimo (e della compagna):
– Se la caveranno?
– Sì…Quell’uomo è indistruttibile.
Di sicuro lo sarà il suo ricordo, per qualunque fan bondiano (e non solo).
Per me era il gigante di Quella sporca ultima meta (film imprescindibile ad ogni passaggio televisivo a casa di mia nonna) e del Cavaliere pallido (visto al cinema col papà, zob), i film di Bond arrivarono molto dopo.
Scaramanga era in 007 e l’uomo dalla pistola d’oro. . . . I bond con moore erano caratterizzati da tanti villain luogotenenti killer molto ironici tant è che facevano praticamente solo ridere . . . Ma squalo era squalo cazzo! Un grande veramente
Nooo Squaloooooo…
Poveretto! Gli volevo bene. Magari i suoi amici gli avevano già comprato tanti bei regali di compleanno e ci saranno rimasti malissimo…
Scaffali da mordere del suo legno preferito…
La Spia che mi amava lo ricordo come il mio bond mooriano preferito.
Saluto di nuovo tutti, a circa un anno e mezzo dalla mia iniziale manciata di commenti. Avrei voluto farlo buttando giù due righe su «The Delta Force», ma la triste notizia – appresa qui stamattina – non poteva che avere priorità assoluta.
Vidi «La spia che mi amava» alla sua uscita, trentasette anni fa (proprio di questi tempi), in un cinema di Siena. Adorai il film e divenni un cultore del franchise.
Lo «Squalo/Jaws» del gigantesco Richard Kiel fu – più di Oddjob – un cattivo così meravigliosamente “camp” da suscitare comunque simpatia, ancor prima che le prospettive di epurazione eugenetica (per lui come per l’amata biondina, brevilinea) lo facessero ribellare al Drax di «Moonraker» e dare manforte alla coppia James Bond – Holly Goodhead.
Mentre la base spaziale sta finendo in pezzi, col neo-alleato ancora dentro, 007 si mostra fiducioso sulla sopravvivenza del medesimo (e della compagna):
– Se la caveranno?
– Sì…Quell’uomo è indistruttibile.
Di sicuro lo sarà il suo ricordo, per qualunque fan bondiano (e non solo).
Per me era il gigante di Quella sporca ultima meta (film imprescindibile ad ogni passaggio televisivo a casa di mia nonna) e del Cavaliere pallido (visto al cinema col papà, zob), i film di Bond arrivarono molto dopo.
Che dire? Addio.
il tuo ricordo vivrà nel mio avatar di CS come da 7 anni a questa parte :(
Grande Squalo, da piccolo mi spaventava non poco, ma senza di lui forse James Bond nemmeno l’avrei preso in considerazione.
Icona.
Per caso ho appena rivisto The Spy Who Loved Me.
Oddio, il più celebre di Moore sicuramente ma per molti versi l’inzio della fine.
Scaramanga aveva tre capezzoli e il nano maggiordomo, suvvia…
Scaramanga era in 007 e l’uomo dalla pistola d’oro. . . . I bond con moore erano caratterizzati da tanti villain luogotenenti killer molto ironici tant è che facevano praticamente solo ridere . . . Ma squalo era squalo cazzo! Un grande veramente
Appunto, l’ironia fino al maccosa c’era dal primo episodio di moore, è difficile dire che la spia che mi amava sia l’inizio della fine.
@John, Scaramanga non si discute! Ma questo e’ il RIP di Richard Kiel