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SEED 2: poche idee. Ma ben confuse.

Bongiorno Miike
di Bongiorno Miike | 02/09/201415

“Se c’è una persona di cui qua dentro non parleremo mai male è Uwe Boll.”

(Nanni Cobretti, Febbraio 2010)

 

Un pomeriggio di parecchi anni fa per la prima volta mi trovai al cospetto del sommo Nanni il quale mi chiese
“Che ne pensi di Alone in The Dark?”.
Caso volesse che io, quel film di Uwe Boll, l’avessi visto poco tempo prima. Mi ricordo anche che, nonostante durante la visione fossero volati qualcosa come cinque o sei White Russian, lo trovai incredibilmente brutto e privo di senso, con raccordi narrativi inesistenti, scene pretestuose e, in generale, senza un briciolo -ma nemmeno per errore- di quell’atmosfera che tanto mi aveva colpito videogiocando (non parlo solo dell’originale, ma anche del banalissimo quarto capitolo della saga).
Pertanto feci quello che si fa solitamente in ogni colloquio di lavoro: mentii spudoratamente.
“Film della madonna”.
Ricordo ancora la mano calda e possente del capo sulla mia spalla, il suo sorriso e l’urlo che ne seguì
“Wim, l’abbiamo trovato! Prendi la motrice e porta il bilico che sta sotto la categoria “gli inguardabili!”.
È così che prese il via la Curse of Miike.

Ma sto divagando.
Avete presente a roba come 30 giorni di Buio? Il remake del 2010 di Nightmare? Scream 4? Ecco, tutta roba prodotta da Wes Craven, Michael Bay e Sam Raimi. Gente che difficilmente sbaglia quando ha una cinepresa in mano. Ora, pensate a Uwe Boll. Pensate a Boll non come regista ma come produttore. Fate le adeguate proporzioni. Quando avete smesso di tremare vado avanti.

Rabbrividiamo

Rabbrividiamo

Ma sto divagando.
Seed 2 è un film di Marcel Walz, giovane (1986) e apparentemente promettente filmaker francese (dico apparentemente perché non ho visto nulla di suo ma in curriculum ha film dai titoli teutonici che fanno subito estremo, come ad esempio Schlaraffenhaus), che firma il seguito di Seed, filmetto onesto ma non indimenticabile, scritto e diretto da Uwe Boll nel 2007. Parliamo, come materiale di partenza, di uno slasher canonicissimo con il serial killer mascherato dalle origini quasi sovrannaturali che si diverte a uccidere gente in maniera abbastanza brutale. Un’operetta di maniera che concede più di un occasione per un po’ di sana pornografia granguignolesca condita con un’infarinata di satanismo da operetta (deve raggiungere il numero di 666 vittime) e effetti speciali non all’altezza della situazione (la stessa scena madre, quella del martello, funziona finché non entra in campo la CGI, poi sono tante risatone).

Ma sto divagando.
Sostanzialmente Seed 2: The New Breed (che in un colpo solo unisce il seguito di Seed al seguito di The Breed per far vedere al mondo che come facciamo le locandine noi, lèvati) poggia sulle medesime premesse del suo originale. Così come Seed voleva essere un omaggio evidente al cinema di Carpenter così Seed 2 è un omaggio a La Casa dei 1000 Corpi di Rob Zombie. Cambiano i tempi, cambiano le età, cambiano i punti di riferimento, la proporzione rimane più o meno la stessa:
Carpenter > Boll = Zombie > Walz.
Che volendoci fare un disegnino di un rebus sarebbe Il carpentiere sopra a un baccello e uno zombie che balla un walzer minore.

Ma visto che non so disegnare vi incollo un rebus a caso

Ma visto che non so disegnare vi incollo un rebus a caso

 

Ma sto divagando.
La trama dell’opera è abbastanza semplice: sono passati degli anni dagli eventi raccontati da Seed. Quanti? Non ve lo dico se no SPOILER. Un gruppo di amiche va all’addio al nubilato di una di loro a Las Vegas. Con chi si sposa? Non ve lo dico se no SPOILER. Al ritorno decidono di attraversare in camper il deserto. Ma quella che si sposa ha dei problemi. Che problemi? Non ve lo dico se no SPOILER. È così che si imbattono in SEED. Da solo? Non ve lo dico se no SPOILER. Il finale. Muoiono. Tutte? Non ve lo dico se no SPOILER.

“Eh! Ma come!? Come si fa a raccontare una trama se tutto non si può dire perché se no spoilera?” Facile… si usa il metodo Carmen Consoli che andrò qui di seguito a enunciare. Prendiamo ad esempio la più celebre delle canzoni della cantantessa. “Quell’ultimo bacio” che l’ha resa insopportabile all’intero universo dotato di orecchie. Recita la seconda strofa:
“Magica quiete velata indulgenza/dopo l’ingrata tempesta/riprendi fiato e con intenso trasporto”. Parole in libertà. La fantasia al potere. Ma soprattutto una sintassi inesistente che mischia tutto in una dodecafonia sintattica che alle elementari se avessi scritto una cosa così avrebbero chiamato mia madre e le avrebbero parlato con il tono grave e sospiroso che hanno gli insegnanti quando devono dire le cose brutte brutte. Il metodo Consoli però funziona: mischiando le parole, con una buona base musicale sotto, puoi non dire assolutamente nulla ma far comunque in modo di dare l’impressione che alla fine un significato c’è. Ed è pure profondo.  Notevolmente portato alla luce da Paolo Madeddu e Paola Maraone, il metodo Consoli garantisce grandi soddisfazioni non solo nel campo musicale (dove è stato applicato da tanti cantautori nostrani, da Samuele Bersani a quelli di Valvonauta che mortacci se mi ricordo mai come si chiamano) ma anche in quello cinematografico. E Seed 2 ne è un esempio. Un brutto esempio.

Alla  voce personaggi carismatici

Alla voce personaggi carismatici

Ma sto divagando.
Seed 2 prende sostanzialmente la trama e le dinamiche di uno slasher westernato e vi applica il metodo Carmen Consoli, prendendo la trama, sezionandola e poi facendo un bel mischiottone di falshback e flashforward che rendono l’intero film vagamente incomprensibile, aprono la porta a qualche sincero interrogativo (come la comparsa di un’ennesima vittima che non rientra nel bodycount iniziale. Ma è un nudo integrale quindi tutto ciò si spiega con “dover far vedere le tette E non avere i soldi per pagare una delle protagoniste per uscirle”). Un’operazione furbetta che però, proprio perché tremendamente artificiosa, non riesce minimamente a mascherare il grande problema di questo SEED 2. E cioè che è povero di idee e di sangue. Perché se di violenza si deve parlare, essa è quasi totalmente riassunta in una decina di minuti di pellicola, abbastanza ben girati ma decisamente insufficienti a reggere poco più di novanta minuti di dialoghi. Se serial killer cinematografico brutale deve essere, che lo sia, non può limitarsi a spezzare colli e sparare alla gente. Il problema, ed è forse il VERO problema di Walz, è che la violenza estrema in uno slasher non è solo imprescindibile, ma è terapeutica. È infatti l’estrema spettacolarizzazione del dolore l’elemento fondante del genere. Altrimenti non sarebbe horror, ma cronaca nera.

Io ancora adesso questa non so da dove sia uscita. Davvero.

Io ancora adesso questa non so da dove sia uscita. Davvero.

Ma sto divagando
Seed 2 insomma è un filmetto che vale una visione distratta, che non concede moltissimo all’approfondimento e al divertimento. Un film che manca l’obiettivo nonostante la buona ambientazione e che si trascina stancamente riciclando spudoratamente anche l’unica scena davvero buona del suo predecessore, non solo citandola ma ripropondendola a schermo, così giusto per farci capire che “oh! Io il primo l’ho visto”. Bravo Walz, ora liberaci dalla tua presenza.

 

DVD-Quote suggerita

Sangue ridotto film senza pretese con poco da dire quasi come se

(Bongiorno Miike, i400calci.com)

Bongiorno Miike
Autore del post: Bongiorno Miike
"Ho visto di peggio"
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Tags: alone in the dark, curse of miike, Marcel Walz, max seed, nanni cobretti, seed 2, uwe boll

15 Commenti

  1. X-Meh 02/09/2014 | 07:30

    REBUS SPOILER
    (BEre moLTa liMOnata)

    Rispondi
  2. blueberry 02/09/2014 | 08:15

    verdena – valvonauta

    Rispondi
  3. Munky 02/09/2014 | 08:25

    Erano i Verdena, Miike, i Verdena! Comunque il massimo esponente in campo musicale del metodo Consoli, è decisamente Vasco Brondi.

    Rispondi
  4. Bongiorno Miike 02/09/2014 | 08:48

    Amici grazie per avermi rivelato ciò che non ho voluto usare Google per scoprire.

    Rispondi
  5. Munky 02/09/2014 | 09:12

    Se vuoi ti mettiamo anche il video:D

    Rispondi
  6. Ace Sventura 02/09/2014 | 09:32

    Miike 30 giorni di buio porta ad un 404 (calci).

    Rispondi
  7. Bongiorno Miike 02/09/2014 | 09:36

    Ace: corretto link

    Rispondi
  8. Maurizio Margaglio 02/09/2014 | 09:41

    Ma quindi quelle sono le uniche minne? A cui una manca persino un puffy nipple? In un film che si chiama “seme”? Sono contrariato.

    Rispondi
  9. blueberry 02/09/2014 | 10:24

    @miike
    sempre a disposizione ;)

    Rispondi
  10. samuel paidinfuller 02/09/2014 | 10:45

    il primo seed non era tanto canonico.
    mi ricordo un’atmosfera molto più malsana, morbosa e malata delle media del genere…quasi ai livelli del miglior hooper.
    e il finale è una sassata sulla tempia.

    questo suona più come una sassata sulle palle

    Rispondi
  11. AmicaAmaca 02/09/2014 | 11:13

    Per un attimo ho creduto che avevi recensito “Speed 2″…eh, gli scherzi del cervello.

    Rispondi
  12. Dr. Stranamorte 02/09/2014 | 14:55

    esiste qualcosa che spezzerà la curse of miike? Ma soprattutto, prevede spargimento di sangue e nudi femminili?

    Rispondi
  13. Vin Diesel30€grazie 02/09/2014 | 21:00

    Quindi in un colpo solo ci hanno risparmiato anche il sequel di the breed?
    boh io questo lo passo volentieri…mi ispira zero.

    Rispondi
  14. anna magnanima 02/09/2014 | 22:38

    cazzarola! spero di esserci1!1!!!

    ..e…mi raccomando: non incrociate i flussi!!!111!!

    Rispondi
  15. anna magnanima 02/09/2014 | 22:39

    ecco: volevo scriverlo alla 400tv…

    Rispondi

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