
Garanzia.
Un giorno Menahem Golan convoca nel suo ufficio Clyde, l’orango che aveva fatto i film con Clint Eastwood.
È emozionatissimo, e vuole fargli un contratto. Inizia a parlare con il suo agente e ammaestratore, spiegando di avere l’idea per questo film in cui l’orango diventa amico di un bambino. Se lo sta letteralmente inventando sul momento.
A un certo punto si gira verso Clyde e inizia a raccontare il film direttamente all’orango, e preso dalla fotta salta sul tavolo a descrivere il finale: “…il bambino è sulla nave per tornare a casa e non vuole, e ti saluta, e tu sei triste, e ti sbracci, e il bambino dice «ti voglio bene!» e tu rispondi «ti voglio bene!»…” A quel punto l’agente lo interrompe: “Mi scusi, in che senso? Vuole che la scimmia parli?” Golan si blocca e si ricompone: “Uhm, a quello ci pensiamo dopo”.
Passano poche settimane, e Golan si presenta sul set di Going Bananas accompagnato da Deep Roy, il nano della Storia Infinita, Flash Gordon e La fabbrica del cioccolato di Tim Burton. Va dal regista, e gli dice “Ecco il tuo orango, trovagli un costume”.
Io non ho resistito, e appena tornato a casa dal cinema mi sono recuperato il film intero, che conta nel cast il moccioso di Over the Top, Dom DeLouise e Herbert Lom.
Puntuale come uno svizzero, al minuto 50 scatta il colpo di scena: la scimmia impara miracolosamente a parlare…
Sigla!
httpvh://www.youtube.com/watch?v=06Uu4CRKj1o
Electric Boogaloo (che prende il titolo da quello inventato sul posto da Golan per il sequel di Breakdance, da allora rimasto il simbolo mondiale dei titoli brutti) è un documentario sui gloriosi anni della Cannon, quando quest’ultima era stata acquistata da Menahem Golan e suo cugino Yoram Globus, immigrati israeliani pazzi per il cinema e con ambizioni sconfinate.
In quanto tale è micidiale nel dipingere il duo unendo i puntini fra le cose che sapevo di loro e gonfiando esponenzialmente l’immagine che me n’ero fatto: Golan era il creativo, il vulcano di idee, il filmmaker; Globus era l’uomo d’affari. Non andavano sempre d’accordo ma insieme, come si suol dire, vendevano il ghiaccio agli eschimesi.
Il loro modello era semplice: inventarsi un film sul momento, venderlo, girarlo per due spicci. Individuare il selling point in un nome di vago richiamo, abbinarlo al plot giusto e a un titolo accattivante, intrippare qualche finanziatore, e poi preoccuparsi del resto. “Bo Derek in un film in cui si spoglia e tromba!” “Venduto!” “Chuck Norris salva gli Stati Uniti d’America!” “Venduto!” “Charles Bronson difende l’umarell way of life da un branco di giovani ribelli senza Dio!” “Venduto!” dopodiché il suo trucco era avere a mano gente capace di organizzare tutto il necessario in tempi record e avere il film pronto in pochi mesi.
Voi oggi pensate ad altre note case di produzione che funzionano in modo paragonabile, da Corman alla Asylum alla Troma.
E io vi dico: i film della Cannon, per valori produttivi in mostra sullo schermo, in confronto a loro pare la Warner Bros in persona.
E giravano qualcosa come 20/30 film all’anno.
E un’altra differenza: Golan e Globus potevano essere eccentrici e avere gusti discutibili, ma amavano il cinema. Più della stragrande maggioranza dei produttori di cui abbia sentito raccontare. I Go-Go Boys (così li chiamavano a Hollywood) si salvavano finché giocavano con budget bassi, ma spesso e volentieri si abbandonavano a sogni di gloria, buttavano un centesimo in più piuttosto che uno in meno, e si fregavano.

The Go-Go Boys
Il documentario, girato nel suo solito stile ritmatissimo dal Mark Hartley che ci ha già regalato Not Quite Hollywood (sul cinema australiano), Machete Maiden Unleashed (sul cinema filippino) ma anche quel monumento all’inutilità che è il remake di Patrick, tratta tutti i film importanti (lasciando fuori Senza esclusione di colpi ma coprendo Cyborg) e porta le testimonianze di un gran numero di persone vicine a quel mondo: dirigenti, dipendenti, registi abituali come Sam Firstenberg (il responsabile di gran parte del glorioso filone sui ninja), Boaz Davidson e Luigi Cozzi, attori come Dolph Lundgren, Michael Dudikoff, Franco Nero, Elliott Gould, Molly Ringwald, Alex Winter e i mitici Adolfo “Shabba Doo” Quinones e Lucinda Dickey di Breakdance.
La parte più straziante è senza dubbio quella in cui commentano la deriva autoriale della Cannon, ovvero quando Golan si accorse della scarsa reputazione di cui godeva la sua compagnia e tentò di risollevarla contattando grandi autori non più al picco della fama e dando loro un’altra occasione imperdibile: gente come Jean-Luc Godard, John Cassavetes, Robert Altman, Norman Mailer, Liliana Cavani, Lina Wertmüller. E qui compare a sorpresa Franco Zeffirelli, che con un filo di voce elegge Otello a suo miglior film in assoluto e Golan e Globus come i migliori produttori con cui abbia mai lavorato.
E forse era questa la più grande intuizione dei Cannon Boys, in anticipo sui tempi e con mezzi purtroppo insufficienti per cogliere realmente nel segno: il valore del brand. Zeffirelli faceva Otello. Godard faceva Re Lear. Sylvia Kristel era la star di L’amante di Lady Chatterley e di un improbabilissimo remake di Mata Hari. Furono prodotte nuove versioni di Hercules, Sinbad, Viaggio al centro della terra, Sahara; sequel a strafottere del Giustiziere della notte ma anche il primo sequel di Non aprite quella porta e persino Powaqqatsi. E tutte le fiabe classiche: da Biancaneve a Hansel e Gretel, da Aladdin con Bud Spencer (che in Italia abbiamo re-intitolato Superfantagenio) a Il gatto con gli stivali con Christopher Walken (IL GATTO CON GLI STIVALI CON CHRISTOPHER WALKEN).
Il fido Boaz Davidson – poi fondatore dell’altrettanto stimabile Nu Image, che ha continuato a diffondere il verbo dei Go-Go Boys con roba come la saga di Undisputed e degli Expendables – dichiara come oggi i blockbuster hollywoodiani sembrino soltanto la versione costosa dei film della Cannon, e non ha proprio tutti i torti. Cita Attacco al potere che pare effettivamente avere una trama perfetta per il Chuck Norris di Invasion U.S.A., ma non solo: Taken e Il vendicatore sono in un certo senso nuove versioni ammantate di pseudo-rispettabilità del Giustiziere della Notte, grazie ad Alice e Maleficent il filone delle fiabe classiche è lanciatissimo, e ovviamente ci sono i film tratti dai giocattoli (inaugurati da Masters of the Universe) e i supereroi dei fumetti (la Cannon fu la prima ad avere in mano i diritti di Spiderman e Capitan America, ma riuscì a girare solo quest’ultimo).

I Go-Go Boys a Cannes, negli anni ’80.
Ci sarebbero davvero miliardi di aneddoti spettacolari da raccontare, tra titoli pazzi, idee surreali, telefonate assurde, minacce sul set, i filmati delle loro incursioni a Cannes in tuta aziendale coordinata ed eccentricità varie, roba impossibile da sintetizzare senza perdere un frammento gustoso, per cui mi limito a raccontarvi le due storielle che ritengo più simboliche.
La prima meriterebbe un film a parte: nel 1990 Golan e Globus litigano a seguito del fallimento della Cannon, poi salvata da Giancarlo Parretti, e mentre Globus rimane a bordo Golan fonda una compagnia concorrente. Entrambi, memori del successo di Breakdance, si buttano a produrre un instant movie sulla Lambada: uno ottiene il diritto di chiamare il film “Lambada”, l’altro ottiene i diritti dell’omonima canzonaccia dei Kaoma. E la loro rivalità è talmente accesa che arrivano a fare uscire il film nello stesso giorno, con la premiere nella stessa città.
La seconda riguarda strettamente la produzione del documentario.
Hartley ovviamente provò a contattare Golan e Globus, ma questi rifiutarono.
Poche settimane dopo però annunciarono un loro documentario autobiografico, chiamato The Go-Go Boys.
Ovviamente, The Go-Go Boys è riuscito a uscire tre mesi prima di Electric Boogaloo.
Electric Boogaloo riconosce alla Cannon un solo capolavoro unilaterale, ovvero quella bomba imprescindibile di A 30 secondi dalla fine, comunque rimasto tristemente un cult per pochi.
Ma la verità è che il loro mix esplosivo di passione e follia scriteriata ha prodotto, non a caso, i film che formano la base culturale e affettiva portante del fancalcista, e che anche la loro idea più inguardabile è comunque frutto di un personalissimo lampo di ispirazione sognatrice e trasuda amore per l’immaginario che rappresenta (e non furbizia o – peggio – inerzia).
Pazzi come loro non ne fabbricano più.
E il mondo, un po’, ci sta perdendo.

I Go-Go Boys a Cannes, quest’anno. E’ l’ultima apparizione pubblica di Menahem Golan.
DVD-quote:
“La pazza storia dell’epoca più bella del cinema”
Nanni Cobretti, i400Calci.com
Rispetto per gente che ci credeva sempre.
Corro a recuperare IL GATTO CON GLI STIVALI CON CHRISTOPHER WALKEN.
Storia del cinema. Da brividi.
Deus ex machina, bibbia e demiurghi del fancalcismo. Go-Go da piccolo era per me Chuck Norris e poco altro. A quanto pare sono stati precursori di tante altre robe belle. Bei tempi, quando riuscivi a tirare in mezzo attori e registi coi controcazzi in produzioni simili. Vuol dire un cuore e due coglioni grandi così. Oggi al posto di quel tipo di cinema, tralasciando Asylum e co. che sfornano merda liquida nel 90% dei casi, per fortuna abbiamo da una parte il cinema “asiatico”, qualche action con quasi gli stessi attori della Go-Go e ogni tanto qualcosa di più o meno casalingo (quelli coi baffi e il ciuffo direbbero indie) che grazie all’internet ha uno straccio di visibilità. E tutto ciò non so se riesce a compensare la voragine lasciata dai due ragazzi.
Incredibile quanti di ‘sti titoli abbia effettivamente visto da bimbo.
Grazie Capo. Insomma c’è cuore, tanto cuore
troppo grande la sigla: mi sono fermatra perchè non rieco ad andare avanti con la rece finchè non finirà. devo fare con la testa così: tipo discostu
ecco. adesso che è finita la sigla ed ho anche letto tutta le recensione quasi quasi ci scappa la lacrima.
capo, sei proprio un romantico!!!bravo!
(e scusate gli errori di ortografia che ho fatto prima)
@anna: anch’io ammetto di aver sentito un principio di sudore agli occhi… A un certo punto intervistano un tizio che non ricordo chi e’, e che stava dicendo che tutti i film della Cannon fanno cagare, pero’ poi dice “Ma se c’e’ qualcosa che gli va concesso e’ che Menahem Golan era un filmmaker. Un vero filmmaker, nel sangue.” E poi aneddoti di come Golan e Globus approfittassero di ogni sporadica pausa dal lavoro per infilarsi in un cinema a caso a vedere qualsiasi cosa, anche in tedesco non sottotitolato… roba cosi’.
Ah ma quindi non è questo il doc presentato a Cannes? Fra i 2 conviene pescar questo perchè più obbiettivo o son più o meno uguali?
@rash: no, a Cannes ci e’ andato quello dei Go-Go Boys. Hartley al riguardo e’ sportivissimo e dice che vale la pena guardare entrambi, che l’altro e’ ovviamente piu’ celebrativo ma ha anche molti dettagli in piu’ su come funzionavano le cose all’interno.
La filmografia della mia infanzia, da brividi.
E mentre il mondo sente la necessità di un’altra biopic su steve jobs io capisco perché avrei fatto a meno anche della prima.
P.s.
Michael dudikoff era un mito per il mio bambino
solo lacrime
Da sincope la visione di Walken che fa il gatto con gli stivali….recupero assoluto! per il resto questo pezzo è una fucina di informazioni sui film che hanno fatto la storia della cannon (da ricercare per chi non li ha ancora visti e/o li vorrebbe rivedere preso dall’amarcord), una delle colonne portanti della mia e dell’infanzia di parecchia altra gente che legge e scrive su queste pagine
Articolo fantastico, ho rivisto Delta Force proprio l’altro ieri, mamma cosa è quel secondo tempo (tra l’altro quella dannata musichetta non riesco più a levarmela dalla testa)
Ecco trovato il comune denominatore tra tutti quei film della madonna! Grazie per aver colmato una grave lacuna.
Il discorso che i Blockbuster di oggi sono un po’ come i film della Cannon di ieri mi torna. Ma invece non credo che Asylum, Troma e tutta questa banda si possa paragonare alla Cannon.
O almeno non oltre il semplice fatto di fare da spora alle grosse produzioni anticipandole sui tempi con film a basso budget sullo stesso soggetto o fare film con pochi soldi e idee pazze.
Ho ultimamente rivisto un paio di film della Cannon e non mi sono mai imbattuto nella sciatteria di roba di Sharknado. Anche la roba non girata da Golan, e quindi meno ambiziosa, mi sembra fatta con un minimo sindacale di tecnica e professionalità. Poi certo non ho mai visto Un corpo da spiare o il loro Capitan America, però cazzo, il livello mi sembra imparagonabile.
Oltretutto quella dei Golan era roba che si vedeva in tv (cioè popolare) e oltre ad aver creato un intero immaginario – i ninja che combattono in mezzo al cemento armato, la faccia di Chuck Norris, i tornei segreti di arti marziali – si affidava non soltanto a star in disarmo in cerca di un assegno per pagare le bollette per altri tre mesi, ma anche a personaggi nel pieno della loro carriera. Anzi per quanto mi riguarda Van Damme o lo stesso Chuck Norris lavorano tutt’oggi in virtù di quelle produzioni.
Forse ha ragione Nanni quando dice che Besson e la sua scuola siano la cosa che più si avvicina oggi alla Cannon, ma purtroppo pure loro risentono di quella patina perfettina tipica di videoclip, spot e compagnia cantando che gioco forza dagli anni ’90 condiziona un po’ tutti e anzi e proprio la palestra per moltissimi registi che poi passano al cinema.
Per carità rimane pur sempre Corman, ma sono film che devi andare a cercare sul serio, altrimenti Death Race a parte non è proprio il tipo di roba che ti passa davanti.
Per me non c’è dubbio che molta parte l’abbia avuto il PG-13 e la decisione di carattere quasi sovietico di espellere violenza dal cinema per le masse. Cioè il problema è che attualmente non ci può essere un erede, perché l’eredità attualmente non è appetibile dal punto di vista commerciale.
Ormai manco nei documentari si vedono i leoni che mangiano le gazzelle, mica possiamo sconvolgere i ragazzini facendogli vedere la natura come funziona. Anzi passiamo al programma di cucina al canale al fianco che c’è una ricetta a base di seitan.
E’ esattamente quello che sostengo io nel pezzo…
Nel documentario addirittura parlano della Cannon come apripista per la Miramax, nel senso che mostrarono come una casa indipendente poteva aspirare a competere con le major (ovviamente la Miramax si occupa di tutt’altro genere e ha ottenuto molto di piu’).
Certo il problema è che negli anni ’80 si faceva cinema popolare di serie b ma con più cuore e competenza anche mettendo un proprio tratto distintivo,adesso fanno esempio horror e tutti hanno l’atmosfera e la fotografia tipo Saw,riguardando l’altro ieri Rambo 2 mi rendo conto che sono vecchio……
il cinema è migliorato tanto nella tecnica ma sto pg 13 di fatto stronca tanti generi.
@NANNI Ecco,è propio questo spirito della Cannon che dovrebbe animare quelli dell’Asylum accidenti. Quelli dell’Asylum la merda la producono apposta,alla Cannon invece no,se veniva fuori un film brutto non era certo perchè l’avessero fatto apposta. L’anedotto sui film della Lambada è micidiale,per il ridere quasi cascavo dalla sedia e per riprendere l’equilibrio ho sbattuto il gomito al cazzo di spigolo del tavolo.
@jena123: nessuno fa i film brutti apposta. All’Asylum ragionano in modo simile alla Cannon: PRIMA vendono il film, POI lo girano. La differenza sta nel fatto che quasi sempre li fanno su commissione (ovvero non sono per forza idee loro) e, soprattutto, che non sforano MAI il budget di partenza, ovvero la cifra a cui li hanno venduti. Quello che hanno capito in piu’ e’ come usare internet per pubblicizzare i loro film a bassissimo costo, e di conseguenza aumentare i profitti.
Visto che avete accennato en passant al fenomeno del titolo brutto identificato con Electric Boogaloo, approfitto per scavare un vecchio articolo che spiegava proprio tale fenomeno
https://doppiaggiitalioti.wordpress.com/2012/07/01/titoli-italioti-two-electric-boogaloo/
Cazzo quanti film che ho visto senza sapere nulla di chi li avesse prodotti, ora dopo che mi avete fatto conoscere la Cannon ho la fottissima di vedere il documentario ma sono già molto triste perché già so che non troverò i sottotitoli…
C’è anche da dire che è il mezzo televisivo che è cambiato: prima questi film si vedevano regolarmente in tv, ora si fa fatica a vedere i blockbuster.
Potrebbe (e sottolineo POTREBBE) funzionare, una cosa come la Cannon, se proucessero e trasmettessero solo su internet, praticamente sostituendo la Tv con il pc
@NANNI Su commissione…Per aumentare i profitti… Allora si puo dire che all’Asylum non puntano necessariamente alla qualità globale del prodotto. Se io che produco accetto su commissione una trama tipo cosi : squalo gigante che combatte contro piovra gigante,e il budget a disposizione è sul milione di dollari o anche meno,io personalmente col cavolo che lo faccio,è inevitabile che con quei pochi soldi la parte tecnica del film venga una merdata. Per questo nel commento sopra ho detto che sembra che lo facciano apposta,si insomma,con trame del genere e pochi soldi da spendere mi sembra inevitabile che qualcosa di brutto esca. Brutto apposta ???? Boh!! Comunque dai,anche questi tipi di film un loro pubblico lo hanno,e se tu un tuo pubblico c’è l’hai e l’hai conquistato tanto da diventare uno zoccolo duro che è sempre fedele,beh,tanto di cappello. Dal punto di vista imprenditoriale poi,mi sembra che anche li non faccia una piega.
@jena123: di solito chiedono loro tipo “fammi un horror con gli squali” e loro si inventano il resto, facendo con i soldi che hanno perché al primo posto ci mettono “non indebitarsi / non fallire”. Il brutto apposta non esiste, al limite esiste appunto il brutto inevitabile. E il bello di (ad esempio) Sharknado e’ che di fronte a questa povertà inevitabile tirano fuori delle intuizioni della madonna. Che e’ il motivo per cui guardero’ sempre 10 volte un film Asylum piuttosto che roba tipo “I, Frankenstein”.
@NANNI Ecco bravo,con queste premesse esiste un brutto inevitabile. Il ragionamento non fa una grinza. E poi nella parte imprenditoriale mi sa che stanno messi meglio di altre case più blasonate.
Va detto che alla Asylum c’è una netta differenza di qualità tra i film su commissione e i loro mockbuster
@slum: anche i mockbuster sono su commissione.
Intendevo i film che fanno per SyFy e compagnia bella, senza dover depredare per forza il nome di un film in uscita.
Ma so che tu sai cosa intendevo e che volevi solo mettere i puntini sulle i.
A me sembra proprio che abbiano un piglio diverso proprio nei riguardi della sciatteria. I mockbuster sembrano proprio un “vabbé ma che ci fotte”.
Uno dei miei aneddoti preferiti e’ quello su cyborg, praticamente messo su in pochissimo tempo dopo che hanno deciso che he man 2 non sa da fare…che fai? Butti tutto? Così avrebbe fatto qualsiasi altra major ( perché al tempo lo erano) e invece no, vai di riciclo e riuso…anche su questo erano avanti.
No, dai non ci credo! Hanno prodotto pure “Superfantagenio”! XD :lol: ^^ Senza parole!
In effetti mi ha un po stupito che film come Highlander, In compagnia dei lupi, Delta force, la saga di Missing in action, Senza esclusione di colpi, Cyborg… portino il marchio Cannon! Pazzesco! A me piaceva e piace molto il logo ed il modo in cui compare sullo schermo!
Come hanno dichiarato, una volta avevano un bel po di film in concorso a Cannes! Per dire nell’ 86 avevano ATSDF, Otello e Follia d’ amore!
Certo comunque, a fianco di alcuni bei film hanno prodotto tanta robaccia!
Come scritto qui, il rincorrere Stallone è stato tra i motivi della fine.
“(lasciando fuori Senza esclusione di colpi ma coprendo Cyborg)”
Oibò!
R.I.P. Menahem Golan.
“dopo che hanno deciso che he man 2 non sa da fare…”
A proposito, vedere i titoli di coda dopo IDD’U! Anche qui sono stati tra i primi! ^^
La strega di “Hansel e Gretel”, unica fiaba Cannon che ho visto, mi faceva paura! XD
Comunque è vero, all’ epoca i iflm Cannon li vedevi regolarmente in TV e nelle videoteche. Ricordo quella di Giulianova che era piena di fiabe Cannon! XD
“L’anedotto sui film della Lambada è micidiale”
:lol:
Mazza! Ho notato come molti film Cannon avessero una bella apertura, ma poi a aprte qualche rara eccezione tipo Breakin incassavano pochissimo in totale!
Notare SEDC che uscì solo in 127-128 e che fece circa 12 milioni!
10 anni e passa fa circa lessi all’ inizio volevano farlo uscire solo in VHS.
Ho scoperto che “La notte dei falchi” di Golan è stato candidato all’ oscar per il miglior film straniero nel 78!