Visto che siamo in tema “luna di miele” partirò parlandovi di una cosa molto importante per comprendere la mia posizione su Honeymoon: da quando ho scoperto che la regista, Leigh Janiak, oltre a essere molto brava è pure molto giovane e molto carina (come si può notare in questa intervista) mi sono perdutamente innamorato di lei e ora non so come gestire questo turbinio di sentimenti ed emozioni. Capitemi: di questi tempi le registe di genere sono poche, talmente poche che al momento mi vengono in mente solo le sorelle Soska, Mary Harron e Jennifer Lynch, e quelle giovani con uno o due film all’attivo credo si contino sulle dita di una mano. Aggiungeteci anche che se continua così potrebbe diventare una delle migliori registe di genere in generale e il quadro dell’amore è completo. Sicuramente è già più brava delle Soska, di cui non ho mai sopportato l’arroganza, e secondo me al primo film con un budget sostanzioso ne parleranno davvero tutti e finirà in gioia e storia del cinema. Come ci si guadagna una tale reputazione? Girando un bel film con chiarezza d’intenti e precisione stilistica, senza mai andare oltre le proprie capacità e conoscendo i limiti in cui si sta lavorando.
Honeymoon è un film molto semplice, girato con quattro spiccioli e due attori che parte da una premessa molto banale per raccontare una storia coniugale di efficace paranoia e inquietudine. Bea e Paul si sono appena sposati e stanno per passare la loro luna di miele nella casa sul lago in cui lei è cresciuta. È proprio quel tipo di casa, in mezzo a un bosco, circondata da un vicinato assente tranne che per una coppia di vicini un po’ sfuggente. Nell’aria si respira felicità e amore, e l’azzeccata coppia di attori rende tutto estremamente credibile: lui è Harry Treadaway, da non confondersi col gemello Luke, e lei è Rose Leslie, da non confondersi con Wesley Snipes. Non ci vuole molto a capire perché una regista americana abbia deciso di usare attori britannici, visto che spaccano i culi, sempre e comunque, anche quando devono recitare con un accento non loro. Non che gli americani facciano cagare a prescindere, eh, è solo una questione di genetica geografica unita a una tradizione teatrale dagli standard talmente elevati per cui a chi è scarso non è permesso fare carriera. Comunque: i due passano la prima parte del film a fare la coppia innamorata talmente bene che tutti ci credono, rose e fringuelli volano nel cielo finché a un certo punto non volano più e l’atmosfera sprofonda in una nebbia di paranoia, ambiguità e insicurezza alla Rosemary’s Baby che funziona proprio grazie alla credibilità degli attori. Senza dei protagonisti del genere la sceneggiatura sarebbe crollata sotto la sua stessa fragilità, diventando semplicemente ridicola.
Rosemary’s Baby non è una citazione casuale: nonostante sia un film completamente diverso (e di valore artistico imparagonabile) utilizza lo stesso tipo di costruzione dell’angoscia in funzione di un finale esplosivo, anche per ammissione della stessa regista. In questo senso, Honeymoon parte lento ma finisce col raggiunge il primo Cronenberg tirando fuori una scena (quasi) finale enorme che da sola vale tutta l’ora precedente in cui è successo poco e niente, ma è successo bene, un po’ come quel film là di Ti West che, non a caso, urlava Polanski da tutte le parti. La stessa scena non sembrerebbe di grande impatto se raccontata fuori contesto, ma considerando come ci si è arrivati e tutti i dettagli messi allo scoperto, lo spessore è di puro terrore. Sicuramente ci vuole della testa e del gusto per poterlo apprezzare a dovere; è uno di quei film che piacerà agli amanti del genere ma che nelle sale non funzionerà mai quanto dovrebbe a causa di un pubblico generalmente indisciplinato e viziato da roba tipo Saw. Non è una festa del gore, ma è pur sempre un viaggio ai limiti della psicosi nella distruzione fisica e mentale di due persone che fino a cinque minuti fa scopavano come conigli.
Insomma, Honeymoon zitto zitto fa di tutto per tirare fuori il meglio dal poco che ha, e lo fa andando contro quella terribile moda del low-budget dalle idee valide non elaborate, limitando le sue a quelle a cui è possibile dare risposta e raccontando una storia che, alla fine, finisce. Solo un paio di dettagli non vengono approfonditi, ma in un periodo di produzioni narrativamente deludenti questa è un regalo da conservare e condividere. Ci risentiamo tra due anni, quando Leigh Janiak avrà girato il sua capolavoro e noi, come al solito*, torneremo qui per dire “ve l’avevamo detto”.
DVD-quote:
“Il matrimonio dell’anno”
Jean-Claude Van Gogh, i400calci.com
*era il 15 febbraio 2013 quando scrissi che Jack O’Connell sarebbe diventato uno dei più grossi, e ora che è uscito Starred Up, in cui interpreta il ruolo della vita, se ne stanno accorgendo anche tutti gli altri. Prego.
Hey, non capita spesso che Jean-Claude scriva di cose che gli sia piaciuto vedere, Yeah! Greetings from liceo.
Anche la Bigelow, dài.
Bravi JEan Claude, anche noi lo avevamo detto! Si vede che la ragazza ha stoffa da vendere, speriamo non imploda.
mi hai comprata.
e poi c’è Ygritte…
Vabbè carina è un po’ troppo.
Sicuramente è simpatica.
Visto. Concordo pienamente, e’ un film bellissimo e pieno di classe. Si presentava bene gia’ appena uscito al Frightfest
Sono un feticista delle rosse, Leslie Rose è uno splendore, andrei a vederla anche in un film mumblecore, quindi questa è una visione obbligata!
questa rece non vale. sei viziato dall’amore. ma la purezza dei tuoi sentimenti mi ha convinto.
lei non è la selvaggia di GoT?
Bel film davvero. Niente di rivoluzionario ma nel complesso è come un puntatone di X-Files di quelli più riusciti, con la bravura dei due attori che compensa i limiti della produzione. Ygritte >3>3>3
Ma come carina? È la classica americana sfatta che piscia dietro i duomo. Anche Ygritte pare uno stuzzicadenti, non ci siamo eh
Mi hai talmente convinto che ora mi butto di testa nel torrente sperando di goderne già in serata. Bravo Jean-Claude. La Leigh non fatalona ma bellezza da amica della cumpa che conosce tutti i film e la musica che le fiche di legno che tutti vogliono scoparsi non conosco manco di strisco e che nessuno si caga a TORTO. Pace e bene.
@vesper ma le fighe di legno esistono solo in Italia, per cui non serve ad una ciolla all’estero.
Ho visto adesso qualche minuto dell’intervista. Dai ragazzi, è Sean Astin con una parrucca bionda.
Grande JCVG questo e lì pronto per essere visto, magari stasera stessa.. ne ho letto un gran bene in giro.
Mentre non conoscevo sto starred up -si trova già. ..- e cazzo sembra una bomba assoluta, qualcuno l’ha già visto?
Honeymoon spacca. Starred Up spacca. Pero’ onestamente se incontro la Janiak per strada mi giro solo se mi chiama lei.
Sì con la Janiak – esteticamente parlando – non ci hai convinto.. con il film sì, e devo dire che senza questa recensione lo avrei sicuramente passato. Anche perchè da locandina e titolo sembrava tutt’altro.
Devo recuperare anche Starred Up.
lo sto guardando ora con dei fichissimi sub Ita fatti con Google translate ed è tutto così bello
Spero che il tuo gusto per i filmz sia inversamente proporzionale a quello per le femmine (o questa femmina in particolare), perchè stasera me lo guardo sicchè mi hai convinto, ma spero di non trovare la versione in pellicola della regista…
Quello di starred up faceva il figo al gabbio solo perchè non ci stava Don Savastano
Huauauahaha!!! Era già sotto psicofarmaci…
Il film merita davvero, soprattutto a livello estetico. Ma i primi 15 minuti di pucci-pucci io mi grattavo dappertutto per il prurito. Poi si sale di tono e il film diventa davvero ansiogeno. Il finale ti stronca la voglia di vivere che neanche Haneke (per l’appunto) e ti ripaga anche del pucci-pucci iniziale.
visto, situazione di paranoia crescente imbastita bene come si diceva anche grazie agli attori ma lo snodo/il finale niente di che..non ne è uscito quel non spiegato figo che era nelle intenzioni, ovviamente secondo me
aggiungo: a livello di trama, le sensazioni che vuol farti provare te le fa provare per quello
Prima le cose importanti: anche a me la regista piace, ha un non so che…
Per il resto: il film mi ispira tanto, presto lo vedrò. Gli ingredienti ci sono tutti e pare anche ben miscelati…
@JCVG mo’ non è che non commenti solo perchè t’abbiamo stroncato sulla fica, vero?
Ti vogliamo bene lo stesso.
Lo sto guardando da nemmeno 7 minuti e già non vedo l’ora che il titolo della rece si avveri…sono quasi più irritanti della love story tra il Re del Nord e l’infermiera di Game of Thrones…
l’ho visto ed è molto molto carino carino e ansiogeno. è proiprio vero che con due spicci in più sarebbe uscito il filmonone.
speriamo che qualcuno onvesta un pò su sta brava ragista.
Ygritte spacca il culo a tutti.
troppo brava.
@solero; credo di aver visto la versione sottotitolata con gli stessi tuoi sottotitoli bellissimi. a un certo punto mi sono sforzata di non leggerli più. troppo pessimi.
@annamagnanima: dico solo: “ape” e “destra”, non so se ricordi
io sinceramente se la janiak mi chiama per strada faccio finta di niente, subito dopo a casa la blocco su facebook e cambio pure numero di telefono
poi esco e di corsa in ferramenta a comprare chiodi martello e assi di legno da fissare alle finestre
Segnato. Il tag “urlare polansky da tutte le parti” mi farebbe guardare anche un film di Neri Parenti, credo.
La regista è un tipo dai.
Poi cazzo, non voglio sparare sulla croce rossa… ma anche sì: confrontate quell’intervista con una qualsiasi della nuova “promessa” del “nostro” cinema Alice Rohrwacher. Non dico altro.
Visto. Il film mi è piaciuto, molto carino, non eccezionale a causa dei limiti di cui è lui stesso a conoscenza ma di sicuro impatto nel costruire la paranoia, il sospetto e tutte quelle cose li che alla fine “ma non è che?”. C’è anche da dire che dopo la prima ora avevo già intuito la soluzione dell’enigma, se così vogliamo chiamarlo, togliendomi gran parte del divertimento. Mi ha ricordato un paio di cose che non cito se no sarebbe uno spoiler brutalissimo. Di uno di questi si parlava benissimo e a me ha fatto cagare mentre questo no. Vorrà pur dire qualcosa.
Siete incredibilmente pacifici e unanimi. Ora pago qualche flamer o non c’è gusto.
ps. Sentite, una persona così è la donna della mia vita a prescindere. Diciamo che l’essere una regista della madonna potrebbe aiutare.
Si hanno notizie su un’eventuale distribuzione di questo film anche in Italia?
Carina quella li?
ma pare pippi calze lunghe dopo aver ingurgitato il suo cavallo e la scimmietta.
poi dalle immagini pare anche sia alta come R2D2.
Il film lo vedro.
certo sara dura attendere 87 minuti…
ACHTUNG SPOILER: mi é sembrato un incrocio tra La Casa e L invasione degli ultracorpi.. Carina l’idea del non ricordare azioni meccaniche come fare il caffé, ma da li in poi si intuisce subito dove si vuol andare a parare, anche grazie alle luci nel bosco. Carina l’idea del “nascondiglio” finale e apprezzabile il fatto che lui voglia scopare a tutti i costi anche quando le cose non funzionano, nonostante il retrogusto femminista indie che un po mi sta sul cazzo..
Non è bello ciò che è bello… Quindi se a JCVG piace un cesso fotonico non dobbiamo sentirci in dovere di farglielo presente per forza eh. Il fatto che ci sia una donna dietro a film del genere intrippa parecchio anche me comunque. Maschilismo.
Chissà com’è che le signorine devono sempre girare/scrivere roba su coppiette in crisi, relazioncine melense, equivoci lui/lei…pure l’horrorino con la crisi di coppia mò…non hanno in testa nient’altro oh che tristezza di gente mediocre. Per la cronaca l’ho visto, ma all’ennesmo sclero alla beautiful ma con l’ambiente tetro e la musichetta angosciata, i coglioni sono implosi. Mancava solo saltasse fuori Ridge Mascella. Di là girano godzilla, pacific rim, the raid e qua la solita poraccia arriva con l’horririno dei coniugi…la massima ambizione della vita proprio girare stammerda.
A sto punto io dico Paris Hilton role model assoluto: tra video zozzi, party assurdi e mò con la fissa di fare la dj scrausa almeno fà qualcosa cristo. Mai in situazioni melense e nasconde quintali di bamba dei narcos nel suo ranch in colombia. Totale, ha vinto tutto
@Schiaffi: secondo me dici cazzate. Cioè io non guardo film romantici neanche se mi pagano, ma se devo scegliere fra il solito horror in un ospedale psichiatrico e un qualcosa di originale come questo beh vado per il secondo. O meglio li vedo entrambi, ma sicuro preferisco il secondo come setting. Perchè il vero orrore scaturisce, se il regista è bravo, dallo straniamento che c’è quando trasformi l’ordinario in straordinario, il rassicurante in temibile; alla fine l’horror è il disagio che proviamo davanti alle infinite possibilità dell’esistenza. Il meccanismo è lo stesso del comico: il cinema disvela come sia possibile leggere la stessa situazione in due, tre, infinite varianti e da lì deriva l’orrore e/o la risata. Ribaltare, per una volta, la luna di miele melensa e trasformarla in un delirio paranoico è operazione degna e lodevole. Oltreché intelligente, perchè devi saperci fare.
Ma magari è meglio che torni a vedere Saw…
P.S.: Shining si fonda sullo stesso presupposto ma siccome l’ha scritto un uomo credo nessuno gli abbia rivolto queste critiche. L’amore è una componente della vita un po’ di tutti e come tutte le altre ben venga se, in un film, viene stravolta e affrontata nel suo lato oscuro… non credo sia prerogativa delle donne farlo.
@alex9: sono D’ACCORDO con te su quanto dici a Schiaffi.
peccato che sei scivolato sulla frasetta “Ma magari è meglio che torni a vedere Saw…”
@alex innanzitutto il primo saw sta a sto filmetto come il cioccolato sta alla merda quindi si, me lo rivedo volentieri. Te resta pure a filosofeggiare con sta monnezza per gente eletta, guarda ti ci vedo bene a scrivere articoli da hipster su Vice. Mh si “…quando trasformi l’ordinario in straordinario” certo, 1 ora e passa a vedere 2 stronzi che non si parlano, una che stira con la faccia mesta e quell’altro tutto imbruttito che fa le uova. Che è, ti angosci a vedere 2 che non riescono a chiavare e stanno lì a dire “è colpa mia…parlami…raccontami gnnnn”? Cos’è ti ci riconosci e ti piglia il malessere? Minchia na monnezza piena di discorsi da donnine che sembrano usciti da yahoo answer e sto hipster da 2 soldi pensa d’aver trovato l’eldorado. Si sente un giusto lui…Shining con sta merda non c’entra proprio un cazzo e si, si vede che l’ha fatto un uomo dato che non vanno avanti x 2 ore con discorsi copiati dai commenti di alfemminile.it.
Mentre mi rivedo di gusto saw te vai a impiccarti come robin williams và
@schiaffi questo non l’ho visto e non dubito che mi romperei le palle per 87 minuti, però che mi paragoni godzilla e pacific rim, film che hanno senso di esistere per una manciata di minuti circondata dal nulla, con the raid.
Ragazzi non ce l’ho con Saw, mi sono espresso male: diciamo con la moda di filmetti ispirati a Saw. Quello intendevo. Saw è un film abbastanza valido anche se, nel suo stesso genere, è molto inferiore a The collector peraltro (che con Saw ha molti legami).
Su Shining è ovvio che è meglio il capolavoro di Kubrick rispetto a Honeymoon, ma era un esempio per far capire l’approccio.
Se poi per te, caro Schiaffi, usare un tantino il cervello e apprezzare l’horror intelligente è essere hipster allora che ti devo dire sarò hipster. Mi raccomando però dopo aver chiuso i 400 calci dal browser torna a giocare con le clave in cortile, che i tuoi amichetti si offendono se no… e magari ti prendono, virilmente, a mazzate il tablet.
wow alex9! sei un vero recordman!
2 post che commenti e due polemiche all’attivo! complimenti: nemmeno i giocatori dell NBA hanno ratings 100% come te.
ahahaha… mi spiace deluderti ma, anche se sporadicamente, commento qui da più di un anno. Ma leggo tutti i giorni!
Spesso sono così profondamente in disaccordo che preferisco non intervenire per non apparire come un troll. Ma devo dire che non ho mai letto, su questo blog, una recensione che non mi abbia arricchito un po’ (ad es la retrospettiva sui fratelli Golan: non condivido affatto l’entusiasmo che avete per le loro opere, ma leggere quegli articoli è una goduria per ricchezza di aneddoti e passione, perchè a me il cinema piace anche quando non mi piace).
meh. Solitamente amo gli horror che costruiscono la tensione lentamente, e infatti quando ho letto “Rosemary’s Baby” e “Ti West” mi sono gasato. però sto film non mi ha convinto. Insopportabili i primi 20 minuti di smancerie e romanticherie; poi, (SPOILER?) dopo la passeggiatina notturna in the woods, non migliora quanto mi sarei aspettato. Non succede nulla, ed è un “non succedere” abbastanza noioso, a differenza dei film sopracitati. Decisamente meglio i minuti finali.
Per quanto riguarda la regista, cito un commento al video di youtube: “She look like she had 2 bottles of vodka the day before”. Però brava eh.
Ma se vi piace tanto l’ansia e la paranoia, perché non uscite semplicemente di casa e vi guardate bene intorno? Magari dopo una belle dose intensiva di telegiornali e/o spettacoli di approfondimento.
Io, dal cinema, preferisco venir riconsolato un pochetto!
E’ questo il motivo per cui leggi le recensioni degli horror?
Signori, qua il punto non è quello di non apprezzare un film, per non averlo capito, ma che questa roba è semplicemente improponibile. Il talento del regista lo si vede anche e soprattutto nella capacità di sintesi; nell’abilità di proporre i personaggi e sviscerarli attraverso poche scene di vita quotidiana. Quelli bravi non perdono mezz’ora per farti capire che c’è una coppia innamorata che va a passare la luna di miele in uno chalet, a meno che l’intento non sia quello di voler allungare il minutaggio. Vedere questo film è stato come essere invitati a casa di amici a sentire le loro storie su come si sono conosciuti e guardare il filmino del matrimonio per tutta la serata. Tutta la prima mezz’ora è in funzione del fatto che proprio ce lo vogliono far capire a tutti i costi che questi due sono una coppia felice, ma il problema è che sono proprio le scene di intesa familiare a risultare insopportabili. Capisco che qualunque coppia, nella propria intimità, abbia i propri tormentoni, le proprie battute sceme e i propri modi di fare sdolcinati; tutta roba che, in società, viene debitamente filtrata. Questi due però sembrano due deficienti e non vengono aiutati né dalla scrittura ( i dialoghi sono roba da schiaffoni a mano piena sul muso ), né dalle loro capacità attoriali ( bravi attori, ma dove ? Lui è un tantino insipido, ma ancora se la cava, mentre lei è una cagnaccia da rodeo ). In pratica il loro rapporto idilliaco è messo in scena da una che sembra aver studiato il rapporto di coppia su “Cioè”. Non basta prendere i personaggi e farli scopare, dire stronzate e ridere come deficienti per dare l’idea che qua si è felici e innamorati di brutto ma almeno, se proprio vuoi farlo, sforzati di non romperci le palle per mezz’ora di film.
Già il fatto che nei commenti si parli più della questione amorosa, per quanto sia un elemento fondante della storia, rispetto al lato inquietante e puramente horror, la dice lunga sull’efficacia di alcune scelte della regista.
Il comparto tecnico, tutto sommato, è all’altezza e, dopo la prima inutile mezz’ora, il film si riprende un po’. Restano invece i dialoghi da ritardati e un livello di attenzione gravemente minato dai primi interminabili minuti di pellicola.
boh, a me non è piaciuto, ma prorpio per niente…
… e ci hai ragione.
Tante parole ad arte per sottolineare che la regista (pensavo fosse un uomo)
Leigh Janiak, ha fatto un potenziale capolavoro.
Non l’hanno dato al cinema?
Menomale, ma… molto menomale; di sicuro avrei preteso il rimborso del biglietto! Che razza di film, per la peppaccia!
Non appena l’ho vista nuda Bea, là nel bosco, ho subito intuito cosa poteva esserle accaduto, d’altra parte il titolo lo lascia presagire.
Tutto scontato, anche la fine che avrebbe fatto Paul per mano di Bea.
Quanto al finale, meglio lasciar perdere.
Il punto è che a Jean-Claude Van Gogh piace molto la regista.
Non metto in dubbio che in futuro possa “partorire” un degno prodotto di cinematografia, glielo auguro, ma non ci faccia passare un tale film come chissà cosa, perché non mi è piaciuto proprio per niente!