“Nanni, senti, te lo dico sinceramente: ho finito le cose da dire intorno al tema dei film brutti”
“Capisco Miike…”
“Grazie capo”
“WIM! PORTA IL BILICO CON I FILM PRIVI DI SENSO!”
Horns. Un film di Alexandre Aja. Con Daniel Radcliffe e Juno Temple. Horns, un film basato su due corna, reali, metaforiche e iconografiche. Horns, un film dove c’è uno che gli muore la fidanzata e allora gli vengono le corna da demonio e la gente gli sbrocca intorno. Horns un giallo un po’ horror un po’ mélo un po’ romantico un po’ gore un po’ mistico un po’ pecoreccio un po’ fantasy e un po’ così.
Horns.
Un.
Film.
Che.
Boh.
Com’è Horns? Non è una domanda retorica; ve lo sto chiedendo davvero. Son due giorni che cerco di trovare un senso, un significato, un filo conduttore in questo film ma l’unica cosa che mi viene in mente ripetutamente è “Nicolas Cage”. E “Fool’s Gold Sandwich”. Non riesco a capire come, altrimenti, uno come Aja e uno come Radcliffe, con QUELLO script in mano, con QUELLE situazioni sotto gli occhi, con QUEL soggetto tratto da un romanzo che non ho letto (e che non leggerò), abbiano potuto accettare di prendere parte a sta sozzeria immonda. Perché davvero Horns non ha nulla a che vedere con il cinema, ma nemmeno con quello di quart’ordine così come il Fool’s Gold Sandwich, il panino composto da pancetta fritta, burro d’arachidi (un vasetto grande) e marmellata di fragole per un totale di circa 8mila calorie non ha niente a che vedere con il cibo*. Pur avendone la forma.
httpv://www.youtube.com/watch?v=TU29kpCrw_4
E, badate bene, non ce l’ho con la premessa del film eh. Il fatto che a un addolorato Daniel Radcliffe spuntino le corna dopo che ha pisciato su una statua della Madonna da ubriaco (causa assassinio della fidanzata di cui è ingiustamente accusato) è forse la parte più lineare e comprensibile del film. Anche il fatto che le corna facciano sì che tutte le persone intorno a lui diano sfogo ai loro desideri più lascivi e incontrollabili sentendo l’esigenza di confidargli tutto… anche quello, per carità, potrebbe avere un senso. Alla fine, se c’avesse aggiunto una buona dose di fisheye, sarebbe sembrato un film di Lyn Alex Infascelli. È tutto il resto che non va. È tutto il resto che è una sequenza inaudita di MACCOSA senza soluzione di continuità.
httpv://www.youtube.com/watch?v=RYFFEy1tfHw
E allora mi sono dato una sola possibile risposta. Horns è un film nato, sviluppato e realizzato su un conflitto: da un lato Aja e Radcliffe, l’uno intenzionato a fare un film di rara scorrettezza per riproporre i bei tempi in cui era una giovane promessa dell’horror, l’altro a scrollarsi via l’immagine del maghetto buono; dall’altro la produzione che proprio non ne voleva sapere di rinunciare alle ragazzine, al romanticismo e, per l’appunto, al maghetto buono. Il risultato è una scissione netta su due piani opposti e separati: il demonio Radcliffe persuade per fini vendicativi il fratello a farsi un overdose di cocaina, ecstasy ed erba. Tu pensi che lo voglia vedere ridotto a un vegetale in perenne botta e invece no, due secondi dopo la voce fuori campo di Daniel ti informa che “Era l’unico modo per aiutarlo a combattere i suoi demoni”. La fidanzatina d’America Juno Temple, dopo una relazione durata una decina d’anni, decide di mollare l’innamoratissimo Daniel proprio nel giorno in cui lui le vuole chiedere la mano. Tu pensi che sia perché l’amore finisce e “vaffanculo è la vita anche se ti chiami Daniel Radcliffe”. E invece [SPOILER] alla fine scopri che lei era malata terminale e lo faceva per preservare al suo unico vero amore il dolore della sua perdita. Eric e Wallace, i due nerboruti poliziotti di provincia di mezz’età pronunciano sotto l’influsso delle corna demoniache frasi come “Eric, tutte le volte che sei così autoritario vorrei succhiarti il cazzo”. Tu pensi che sia uno stereotipo tagliato con l’accetta. E… no niente, quello è proprio così (con un’aggiunta di una fastidiosa punta di omofobia quando realizzi che l’omosessualità viene considerata una perversione al pari del dottore che si scopa l’assistente sniffando anestetico).
Si procede così, continuamente, facendo un passo avanti e tre indietro all’interno dello scatolone facilissimo del giallo di provincia che rimane una delle forme narrative più facili da gestire e da portare a casa. Anche se tutto intorno a te va letteralmente a pezzi. Certo, c’è da dire che probabilmente molto ha fatto il libro da cui è tratto, ma non si può negare che se il libro potrebbe aver avuto (uso il condizionale perché non l’ho letto e non ho nemmeno intenzione di farlo) una sua omogeneità, la sua versione cinematografica manco per beneamatissimo.
httpv://www.youtube.com/watch?v=K3b2C0EiebI
A favore del fatto che si sia in presenza di una dissociazione psicotica depongono poi due elementi inequivocabili: il primo è una scena che accosta tramite una transizione di montaggio morbidissima, diciamo inesistente, il primo bacio della coppia protagonista in età pre-adolescente seguito da una scena di sesso spintissimo tra loro due parecchi anni più tardi. E tu ti senti sporco.
Il secondo è questa scena. Che viene riproposta due volte giacché repetita iuvant.
Vi ricorda niente?
Niente niente?
Ecco, non credo che ci sia molto di più da aggiungere. Horns si compone di 30 minuti di scene che ti fanno pensare a un film birichino e gradevole, e altri 90 minuti passati a distruggere metodicamente e senza alcuna pietà tutto il buono fatto fino a quel momento. E soprattutto svelare la sua vera natura. Horns è un christian movie integralista spacciato per un film normale. Un paio di note a margine su Alexander Aja e Daniel Radcliffe. Come giustamente fa notare il capo supremo Nanni Cobretti, Aja era uno che, per creare tensione narrativa, usava New Born dei Muse con l’abbondanza e l’imperizia con cui negli anni 80 si metteva la rucola nelle ricette. Si pensava che fosse guarito. Non lo è. All’inizio del film vediamo il protagonista camminare nella sua stanza dove troneggia una collezione inquietante di vinili. E lui cosa sceglie? Heroes di Bowie. Avrebbe potuto fare peggio solamente con Show Must Go On dei Queen.
“Ho 80.000 vinili in casa e un CD di Bowie”
“E quale è il tuo preferito?”
“Bowie perché gli altri nell’autoradio non ci entrano”.
Daniel Radcliffe. Danielone nostro (per cui serbo un’irrazionale ma sincera simpatia) ce la mette davvero tutta per dare un barlume di spessore e di coerenza all’intero frullatore. Perché, diciamocela tutta, il problema serio di Radcliffe non è Harry Potter. Non va in giro a rappare da Jimmy Fallon, non fa film che vanno dalla rom-com al horror in costume, non si mette ad accarezzare nudo un cavallo a teatro solo per seppellire dietro le spalle i 7 capitoli cinematografici dell’occhialuto personaggio a cui, diciamocelo, deve tutto. Il problema di Radcliffe è un altro e si chiama Elijah Wood. Cattivo ma non troppo. Con gli occhioni grandi grandi. Con quella faccia un po’ così, quell’altezza un po’ così, quei capelli un po’ così che abbiamo noi che ci siam puffati puffetta: Elijah è e rimane la nemesi professionale di Daniel dato che, negli otto anni che li separano, Elijah s’è accatastato uno sopra l’altro Zemeckis, Donner, Levinson, Sommers mentre Daniel. Beh. Daniel ha giusto recitato in quello spreco di pellicola che è Il Sarto di Panama con un Pierce Brosnan che preconizzava già tutte le rom com che avrebbe dovuto fare per pagare la casa al mare.
Insomma, se volete vedere Horns vi consiglio sinceramente di fermarvi ai primi 30 minuti. Io intanto vi dico che l’assassino è il migliore amico così quello che ci sta in mezzo ve lo immaginate voi. Che è davvero meglio.
DVD Quote suggerita
Un christian movie spacciato per un film qualunque.Bongiorno Miike, i400calci.com
*MOMENTO MACCOSA SERIO: alla fine di questa recensione, sono andato alla ricerca della ricetta esatta del Fool’s Gold Load. Sapete cosa ho scoperto? Questo. (un caso? Io non credo)
belli gli anni in cui aja era una promessa, il promettente alta tensione, il buon le colline hanno gli occhi, uno dei pochi remake decenti della storia, e la ricerca di fondi,che ancora continua, per questo…
http://medias.unifrance.org/medias/88/206/52824/format_page/cobra-the-space-pirate.jpg
poi l’ho perso di vista.
sul potter che dire…almeno qualcosa la fa,ci prova nonostante sia un cane maledetto, al contrario del rosso con la faccia da scemo…
Personalmente non ho trovato buoni nemmeno quei 30 minuti.
Se proprio vogliamo, l’unica cosa buona in questo film di merda è quel delicatissimo stacco di montaggio dove prima loro si danno un bacino e poi li vediamo chiavare in una posizione non troppo canonica. Spero che almeno le ragazzine a cui è evidentemente rivolto questo film sentano un prurito fra le cosce e la mollino in maniera meno contrita al fidanzatino di turno.
Per il resto fa semplicemente cagare. Tutto è fatto con degli stereotipi grandi come una casa e vomitati in faccia agli spettatori.
Un film insopportabile nel suo ottuso desiderio di dire qualcosa Cristologicamente orientato, ma che non riesce ad andare oltre la chiacchera da cortile di ragazzine bigotte e provinciali.
Una roba da teenager dalla mezz’ora in poi, Juno temple che fa vedere il suo meglio e finale che sembra l’intro di un gioco della playstation 1.
A proposito dell’autore, per essere il figlio di stephen king direi che non ci siamo proprio, va beh che anche il padre ormai le idee le ha finite ma lui mi sembra che non le abbia già in partenza
@Bella: ci dicono che Locke&Key sia al contrario un mezzo capolavoro.
@pillole: dai però, quando inizia con i genitori che gli riversano addosso quintali di odio, piuttosto che il prete che gli suggerisce di impiccarsi c’è un momento in cui pensi “che birbante!”
“dopo che ha pisciato su una statua della Madonna” peggio che bestemmiare in chiesa!
Sai cosa? Stasera mi riguardo Cornetti Alla Crema
Dato che il libro è stato scritto dal figlio di Stephen King e il figlio di King scrive anche un fumetto che mi piace abbastanza (Locke & Key) io questo libro me lo sono letto. E quindi purtroppo il film lo andrò a vedere quasi sicuramente. Il libro però ha due problemi, il primo è l’eredità King, per cui svacca nel finale (eh, no, niente, in famiglia con i finali hanno grossi problemi) e il secondo è proprio questa anima ambivalente (che messa così sembra che abbia molto più senso) tra lo spirito di ribellione e il vivere nelle piccole città, le piccole città e le bugie nascoste tutte tematiche molto belle, molto usate che qui in alcuni casi vengono usate con originalità ed in altre lasciano più che altro grosse perplessità.
Dalla recensione mi sembra di capire che il passaggio su pellicola, con magari i soliti problemi di rating, potrebbe aver acuito questa anima ambivalente.
the fault in our horns
@Bongiorno: sembra interessante, grazie della segnalazione!
Locke & Key è davvero notevole, ma pure quello è una roba che tradotto in cinema (o in TV, come stava per accadere) verrebbe fuori una cagatona inguardabile, a meno di veri miracolati messi a scrivere e dirigere.
La scena dei due amanti stesi con le teste una di su una di giù c’era anche in Requiem For A Dream, magari il regista si riferiva a quello… no eh?
@Miike: Il problema è che quell’odio l’ho sempre visto come uno specchietto per le allodole. Non ho mai dubitato che tutto sarebbe scivolato sul protagonista come se niente fosse.
Anche quella del prete è una scena tutta intrisa del finto ribellismo che permea quest’operuccia da due lire.
Oooh il prete di campagna gli dice di impiccarsi… Oooh i pulotti si baciano… Oooh il fratello si droga fino ai capelli… Oooh i genitori gli dicono che è la delusione della loro vita.
Poi tutti amici come prima, la crocetta della morta compie la magia del Bene.
Dai è inaccettabile. E non perché è in ottica Cristiana, ma semplicemente perché vive di finto ribellismo peggio di un videoclip di Marilin Manson.
@Cicciolina: ma in Requiem stanno entrambi a fissare il cielo con lo sguardo impallato. Non fanno “pomicino-pomicino” come questi qua. (sìììì lo soooo era irooonicoooo)
@pillole: ma siamo d’accordo che superati i 30 minuti tutto finisce nel guano di piccione. Dico solo che, se era specchietto, era fatto bene. E dico anche che è vero che ti uccellano da lì a poco…
Però a me sembra che ci fosse un chiaro intento satirico contro la religione (roba kinghiana in effetti), poi non sviluppato benissimo d’accordo ma non ai livelli da definirlo un film cristiano integralista convinto.
Ad esempio, il fatto che Daniel cornetto faccia confessare “i pensieri impuri” alla ggente e sullo stesso piano ci siano gli istinti omicidi e l’omosessualità, appunto pare una chiara presa per il culo degli integralisti cristiani che la pensano davvero così.
C’è da dire che il confine è labile, un po’ come tra film brutto e privo di senso. Ecco io Horns lo definirei privo di senso ma brutto no, perché tutto sommato ti diverti a pacchi con tutte le robe a caso che succedono e Daniel che fa il matto.
Poi mi piace la scomodità che è troppo sporco e cattivo per essere il filmetto per teenagers standard ma pure troppo scemo e melenso per elevarsi a thriller/horror d’autore, insomma non cerca un fandom preciso ma prova a perculare un po’ tutti. Roba che fa simpatia insomma.
è un peccato perchè hanno tagliato tutte le parti davvero convincenti sviluppate nel libro (il patto col diavolo avviene con altre modalità, il parallelo tra le vite nell’infanzia e in età adulta, la natura ambivalente del cattivo): libro che ho trovato divertente e ben scritto, dopo il decisamente cinematografabile Heart-shaped box.
Sono d’accordo, è un brutto film e naturalmente me l’aspettavo.
Sottoscrivo in pieno, bene solo per mezz’ora poi lo schifo.
I due amanti stesi sul prato a dichiararsi amore eterno sono anche Twilight. Come la locandina con la Bella, angelica, umana che abbraccia il demone/uomo innamorato. Nella prima metà il film sembra spaccare e tu sei tutto interessato e speranzoso. Poi ti uccide. Per chi, come me, ama l’horror e il gotico e’ la super delusione di quest’anno (poi me ne verranno in mente altre, magari)
http://www.google.it/imgres?imgurl=http://www.itrentenni.com/wp-content/uploads/2014/03/spider-man-bacio.jpeg&imgrefurl=http://www.itrentenni.com/i-baci-dei-trentenni/&h=401&w=600&tbnid=oCQ0KsTlflMvuM:&zoom=1&docid=VPZZLQtfmiWdoM&hl=it&ei=QjBjVJJRzappo9uC4AU&tbm=isch&ved=0CCEQMygAMAA
Da sempre ritengo Stephen King un incredibile smerdatore di potenziali buone idee, e vedo che il figlio non e` da meno (poi oh, fai lo scrittore, ma non mi dire? Ti piace vincere facile amico mio)
@Miike: stavo disperatamente cercando di salvare la situazione :_((( non so nemmeno io il perché.
Suona proprio come un film disastroso, ma non ho capito perché operare vilipendio di cadavere neanche fossimo sotto le mura di Troia su una biga (ho scritto BIGA, con la B): perché criticare anche l’unica scelta buona che fa il dolce Daniel, ovvero Heroes di Bowie? Cos’avete contro quel capolavoro di disco?
@Cicciolina: c’hai provato. Eroica.
@Emir: non abbiamo nulla contro Heroes, ci mancherebbe. Tuttavia la scena è questa: hai una casa con un milionardo di vinili (perché quello che si vede è propri quello, una parete di vinili accatastati uno di fianco a ll’altro), ti dichiari superfan di Bowie e l’unica canzone che ti viene in mente di mettere di tutta la sua discografia è Heroes? Ma dico… e perché non Under Pressure già che ci siamo?
Ho letto il libro e mi è piaciuto molto ma appena ho saputo della trasposizione cinematografica ho pensato subito che sarebbe stato difficilissimo farne un film che non risultasse ridicolo. Poi va beh appena l’hanno messo in mano ad aja mi è preso male e dopo aver letto questa recensione ho perso tutte le speranze.
a me new born dei muse piaceva proprio tanto.
(non riesco a trovare altro da commentare)
scusa miike, non dipende da te: è il film che fa schifo.
Film proprio del cazzo. Buoni i primi venti minuti che poi si fa di tutto per distruggere e seppellire fino al finale che definire trash é un complimentone. Peró Radcliffe é bravino e credibile ed ispira simpatia anche a me. Piú di Wood.
Quando parlate di Christian Movie vado in sollucchero. Il vostro copyright “Action Jesus” è uno dei motivi per cui esisto.
E’ un film dal grande contenuto simbolico, per chi sa vedere sotto la superficie. Nella scena ripetuta 2 volte (visibile tra le foto della rece), si vede chiaramente una “svastica di braccia umane”. Meditate.
Ma che davvero??? Che amarena, a me il libro era piaciuto un sacco a parte la cosa SPOILER della malattia terminale /SPOILER che veramente no.
Heroes di Bowie per la cronaca è anche la canzone “omg omg so cool” di quell’hipsterata di The Perks of Being a Wallflower che lo so che ve lo siete visto tutti anche voi sperando in una smutandata di Emma Watson e poi piangendo lacrime amare per l’ingenuità.
Ci stava bene solo con le pere di Cristiana, dovrebbero proibire a chiunque di spalmarla in altri posti.
Questo non l’ho visto, a me Danielone sta comunque simpatico giusto perchè quantomeno ci prova a fare qualcosa per scrollarsi di dosso il maghetto (altri si sarebbero buttati sulle rom-com e fatto vagonate di triliardi facendo sempre lo stesso ruolo).
E aggiungo che The Perks of Being a Wallflower a me è piaciuto un botto (al contrario del libro, carino sì ma niente di che)
@Miike Pardon, pensavo ti riferissi all’album Heroes, non alla singola canzone. In questo caso, concordo con te!
Per quanto riguarda il trittico Aja, Radcliffe, Wood mi sembra giusto ricordare Maniac, il remake di cui ovviamente sapete tutto, solo per far notare che Aja in produzione con quella FAZZA di Wood aveva spaccato tutto. Radcliffe ha sempre quel problema li di Harry Potter che continuano a fargli portare, ci prova il ragazzo e credo che non sia del tutto colpa sua. Wood invece vola libero da quelle catene portando da tempo a casa il ruolo DEL MERDA in svariate situazioni. Questo Horn faceva già cacare dal trailer, figuriamoci il film per intero.
cmq secondo me wood e radcliffe si passano degli intensi sabati sera facendo celo-manca con colonne vertebrali e cistifellee
ebè aja è un maledetto prete, si sa. Vedo che la roba delle corna è pure centrale nel film. Bene, quando avevo visto la prima foto, mi erano sembrati due stronzi attaccati sulla fronte
Finalmente un’altra recensione di Miike! Evvai!
Finalmente un’altra recensione di Miike! Non vedevo l’ora.
Il film penso che non lo guarderò mai.
“l’altro a scrollarsi via l’immagine del maghetto buono” Ma che è? Kill Your Darlings l’ho visto solo io??? in compenso The Fault In Our Stars non ho la più pallida idea di cosa sia.
Aspettavo questa recensione non credevo che rientrasse proprio nella categoria dei film da Miike, ma insomma un film che e’ un WTF gigante che comunque sono riuscito a guardare senza addormentarmi e quindi gia’ per me un successo. Scena top, quando il nostro diventa angelo poi di nuovo diavolo, da ovazione.
Boh, io mi son divertito, pure la regia mi è piaciuta, il movimento di camera all’inizio che fa i 360 mi aveva preso bene. Certo 3 ore di film son ben pesantine, si sarebbe potuto tagliare un bel po’, nel complesso un film coraggioso.