Chiunque abbia letto Topolino, a un certo punto della propria esistenza, si ricorderà della figura scheletrica e sciupata di Paperoga, gli occhi a palla e le occhiaie a parabola, il fare ingenuo e casinista, una vita di sconfitte. Quello che più mi ricordo io, dopo il cappello rosso e l’idea che l’eroina gli scorresse nelle vene, è il suo regolare presentarsi con un nuovo corso per corrispondenza nel taschino. Un giorno vendeva aspirapolveri, l’altro era un astronauta. Immagino che nelle storie più recenti sia passato ai corsi on-line e ai libri o podcast di self-help, trovandosi sempre più vicino a storie reali di gente reale che realmente legge un libro fatto di retorica e filosofia spiccia e si crede pronto ad affrontare l’annoso problema del vivere. Paperoga, di suo, ci metteva sempre una certa visione bella e facile della vita, mettendo costantemente in mezzo ai casini Paperino perché troppo ingenuo e infantile per capire davvero le conseguenze delle sue azioni. In Nightcrawler, qui tradotto (con del senso) Lo sciacallo, il protagonista Lou Bloom è fondamentalmente la versione arrivista di Paperoga: ugualmente sciupato e con gli occhi fuori dal cranio, si presenta come un opportunista che ha imparato i concetti dell’imprenditoria indipendente attraverso dei corsi on-line e che ha fatto del monologo a effetto di autoconvincimento il suo biglietto da visita. Se vuoi vincere alla lotteria devi guadagnare i soldi per il biglietto dice in una delle sue prime battute, ma quello che non dice è fino a che punto sia disposto ad arrivare pur di farlo: essendo cinico e arrivista, a differenza dell’ingenuo e infantile Paperoga, il sadismo e il menefreghismo sociale sono parte integrante e volontaria del suo approccio al lavoro e al successo. Non importa come, l’importa è arrivare. Immaginatevi quindi una figura dalla facciata disponibile e innocua, il sorriso da statua di cera e l’apparente ingenuità da cartone animato scoprire di essere bravo a filmare incidenti, assalti, sangue e morte. Su questo si basa la storia di Dan Gilroy, sceneggiatore navigato che qui stupisce, e un po’ esalta, con la sua prima prova da regista, un thriller tutto in discesa reso memorabile da un Jake Gyllenhaal sempre più nelle nostre corde.
Sarò sincero: in generale trovo la presenza di Jake Gyllenhaal un motivo valido per vedere qualsiasi film. Sono andato al cinema a vedere Prince of Persia, perché c’era Jake Gyllenhaal; ho guardato Love & Other Drugs, perché c’era Jake Gyllenhaal; so scriverlo senza usare google, Jake Gyllenhaal. I motivi, tanti: è molto bravo, è molto figo, è molto simpatico, sua sorella pure ha diverse qualità, e poi c’è Zodiac. Quella bomba di Zodiac. Quel capolavoro di Zodiac. E Jake Gyllenhaal lì, nelle mani di Fincher, che dopo essere passato da Donnie Darko a Brokeback Muntain ed essersi fatto una discreta carriera, butta lì l’idea che forse non sia solo una star, ma anche un discreto attore della madonna. Da lì in poi s’è atteso che trovasse la strada giusta, puntualmente arrivata con End of Watch e le due collaborazioni con Denis Villeneuve. Per Nightcrawler l’uomo ha perso diversi chili, s’è scavato la faccia e ha tirato fuori la sua migliore interpretazione concentradola in due occhi spalancati e nell’abilità di gestire dei monologhi sempre più alienanti con la lucidità di chi non è in grado di provare emozioni umane. Qui entra in scena la sceneggiatura, impeccabile e tagliente, di un Dan Gilroy che con un soggetto originale e la possibilità di girarlo sembra finalmente essere a suo agio, libero di fare il cazzo che gli pare. Se le sequenze in cui le parole prevalgono sono prevedibilmente potenti e misurate a seconda del loro significato, quelle d’azione sono sorprendenti e girate con un’apparente esperienza che Gilroy, per forza di cose, non aveva. Capacità e versatilità sono riassunte in una lunga sequenza sul finale che parte da della tensione e del silenzio che mi hanno ricordato quelli di Melville in Le cercle rouge e finisce in un inseguimento uscito direttamente dalla testa di Justin Lin, una roba che secondo me è paragonabile, con la dovuta misura, a quelle scene là di Need for Speed. La fotografia di Robert Elswit è talmente figa che Nightcrawler è bellissimo anche quando si ferma a guardare Los Angeles o gli zigomi scavati sul volto di Gyllenhaal, ma è quando preme sull’acceleratore che diventa, come il protagonista, una vera bestia.
Nightcrawler una critica al giornalismo d’assalto, una satira sui meccanismi della televisione e sulla corsa al primo posto, uno studio sull’amoralità di chi per il proprio interesse farebbe di tutto e un quadro specifico dell’orrore che si cela dietro l’idea di successo nell’era del fai-da-te facilmente accessibile a persone malate di mente. Non cerca realismo, né esempi specifici applicabili a fatti accaduti: tutto è raccontato in funzione della sua discesa nell’orrore morale e della costruzione di una sempre più fragile tensione; tutto è estremamente cinematografico, patinato, costruito a tavolino, come, di nuovo, i suoi protagonisti. Le sue idee sono anche applicabili a un contesto più generale, che non riguarda per forza il lavoro o il successo. Quei momenti in cui Lou sposta i cadaveri per avere riprese migliori e scopre la composizione della scena, nella ricerca ossessiva del dettaglio sempre più gore per guadagnare spettatori, sono applicabili, con banalità e facilità, al cinema horror, alla corsa per la scena più scioccante, al torture porn e allo snuff, come quando avevamo The Human Centipede e A Serbian Film a fare a gara a chi faceva vomitare di più. Potrebbe raccontare la storia di un regista, e sarebbe lo stesso film.
Nightcrawler non è perfetto ma funziona perfettamente, così com’è, con un equilibrio difficile da modificare. Mi è capitato raramente di vedere un film e pensare che non avrei cambiato una virgola. Qualcosa vorrà pur dire.
DVD-quote:
“Paperoga non è mai stato così terrificante”
Jean-Claude Van Gogh, i400calci.com
Il film incuriosiva e dalla rece suona ancora meglio.
Non ho capito pero se mi devo aspettare una cosa malata tipo maniac o peeping Tom o se siamo più ai livelli di The fan e giorno di ordinaria follia?
Paperoga sembra più tipo da canne!
Contentissimo che il film si un SÌ, lo vedrò sicuramente. Anche io come Samuel vorrei capire dove si colloca il film nel mostrare la discesa negli inferi del suo protagonosta…
Ah e poi c’è Bill Paxton e quindi si guarda per forza.
stasera lo vedrò (perchè anche a me piace donnie-darko, anche se non so scrivere il suo nome senza googlare). non vedo l’ora grazie a questa recensione. sei un grande, Jean-Claude. tu e le tue locandine stropicciate bellissime.
poi, sono d’accordo col commento di Rocco Alano: paperoga si ammazzava di canne!!!
Ma quindi avete recensito pure Donnie Darko?
dove? Come?
Rece incoraggiante e mi fa molto piacere perchè dal trailer mi sembra quel tipo di prodotto che mostra quanto possono essere schifosi gli esseri umani, che è il mio genere preferito (dopo gli action indonesiani), e me lo confermi nettamente.
Sorpreso sulla questione inseguimenti. Quindi Dan > del fratello Tony, al contrario dell’altra famiglia in cui Tony > Ridley
Paperoga a farsi le canne con Pippo e Ciccio nel fienile di Nonna Papera
questo film sembra una gran figata e ovviamente sta nella mia lista
Grande recensione anche se forse addtittura riduttiva. A me sto film si infila dritto dritto tra i più belli che ho visto in assoluto. La sociopatia del protagonista, il cinismo dei media, la tensione negli inseguimenti… Mi sento davvero di obiettare a quel “non è perfetto” dicendo “si che lo è”. Oltretutto era forse da robocop che non vedevo INA satira sociale così ben riuscita. E gyllenhaal è perfetto, tipo un giovane al Pacino. Boh, sono felice. Ho visto questo anziche interstellar e cazzo, non me ne pento!
La sovrapposizione testuale e figurativa con l’amatissimo Paperoga, che in un filone di storie brevi – guarda caso – fa anche il giornalista del «PaperSera» (bello, un ipotetico doppio senso di “Paper”), è semplicemente un colpo di genio umoristico. :D
incuriosito quanto basta. grazie
(paperoga -che sì, è strafatto di canne- me lo ricorderò sempre per una sequenza: devo dimagrire. ok, faccio sport. si mette a giocare a carte!)
non c’entra una cippa, pero’ come ieri è stato segnalato che su Rai 4(00Calci®), stasera danno il grandissimo ” The Mechanic” col Giasone Statamo!!
…scusate mancava un pezzo “: non c’entra una cippa, pero’ come ieri è stato segnalato che su Rai 4(00Calci®) c’era The Raid 2 , stasera danno il grandissimo ” The Mechanic” col Giasone Statamo!!
OT: 10 euro che entro la fine di dicembre su rai4 passa 1941
Anch’io sono per il monumento a Jake Gyllenhaal. Soprattutto dopo questo video bomba di un paio di anni fa:
https://www.youtube.com/watch?v=pt9wnawn7xQ
Il film è bellissimo, specialmente se visto in lingua originale come ho potuto fare in anteprima al Festival Internazionale a Roma (applauditissimo). L’interpretazione magistrale e inquietante di Jake Gyllenhaal secondo me va ascoltata con la sua voce. Trovo scandaloso che ancora nelle nostre sale non riusciamo a vedere film in v.o. specie in alcuni casi, come questo, quando la voce doppiata non rende assolutamente l’originale. Ho sempre pensato che la scelta di questo doppiatore per Jake Gyllenhaal non fosse azzeccata ma in questo film posso garantire che dimezza addirittura l’impatto dei suoi monologhi e dialoghi, efficacissimi invece quando li ascolti con la sua voce a raffica. Un vero peccato. Ma andate a vederlo assolutamente, a prescindere.
bella rece, alcuni collegamenti non li avevo colti (paperoga superbo).
per me il film è un no enorme, l’ho trovato piattissimo per quanto fossi ben predisposto proprio per la presenza di jake gillenhall (io non lo so scrivere).
e qui per me arriva il punto. JG è molto bravo, ma probabilmente non è ancora in grado di reggere un film da solo. e credo lo dimostri anche la scelta di ruoli, che varia tantissimo, sempre con bravura ma senza lasciare il segno.
anche in zodiac, che sicuramente è un filmone, il suo personaggio alimenta ed è alimentato dagli altri membri del cast (che non è assolutamente un male).
tornando a lo sciacallo, sicuramente le scene di inseguimento son fatte come dio comanda, non si ha mai la sensazione di essere davanti a un film fatto male.
su tutto però salvo solo una scena
SPOILER
mi è piaciuto da morire il fatto che pur seccando il socio, riesce a fargli un discorso con una retorica talmente precisa che pure in punto di morte l’altro può solo dire “non lo so”.
tutto sommato rimane troppo poco.
Bomba assoluta.
Anche io sono un fanboy di Gyllenhaal.
E’ il classico normale, infatti non è ne Brad Pitt ne di Niro (ma nemmeno McConaughey per rimanere sull’attuale), ma si vede che si impegna con tutto se stesso e fa cose egregie come in questo caso.
Un po’ mi fa venire in mente il NickCage.
D’accordo sulle imperfezioni.
Alcune implausibilità a livello di trama e un momento di stanca nella parte centrale, ma poi parte quando in quarta come la Challeger per “l’ultima notte” spacca tutto, sia a livello di tensione che a livello dinamico.
Per essere perfetto probabilmente sarebbe dovuto essere diretto da un Fincher o da un Refn e, proprio per trovare il pelo nell’uovo e visto che siamo nel what if, interpretato da un attore un attimo più talentuoso del pur straordinario Gyllenhaal.
Zodiac capolavoro assoluto e film della vita.
Lo andrò a vedere di sicuro. Volevo dire che Gyllenhaal interpreta anche “Prisoners”, che a me era piaciuto molto.
Paperoga e’ una trovata decisamente mediocre e fuorviante, il film si presenta come culto e nuovo riferimento per il divenire. Anche io rimpiango la versione in lingua originale che dovro’ recuperare quanto prima. A fine pellicola si gusta quella sensazione di qualita’ percepita’ e ilarita’ espressa nella visione. Gli scambi tra i due colleghi sono siparietti unici, cosi’ ben scritti e recitati che oltre a strappare applausi interiori le risate in sala testimoniano il merito dell’opera tutta. Le operazioni di montaggio e manipolazione della Federica Sciarelli americana sono anch’esse degne di laude nel magma splendente dell’intera pellicola.
DVD-quote: ” Come avrai notato non uso il turpiloquio con i miei sottoposti”
uee leggendo i commenti ua stiamo ai livelli di universal acclaim di metacritic
Geic ghillenol ! ( senza googhelare )
@Schiaffoni Festival: uhm…ma sei il nostro amico Schiaffi?
dal modo in cui scrivi sembri un altro (senza offendere nessuno, eh?)
Che poi è girato in un digitale che porcoilcazzo con tutto l’amore per la pellicola, mi verrebbe da farglielo vedere in loop tipo cura Ludwig a Nolan e Tarantino per metterli di fronte all’evidenza che devono smettere di menarla.
La premessa della rece con Paperoga mi aveva fatto pensare ad un film mediocre, invece alla fine mi hai incuriosito.
@annaMagnanima: No, Schiaffi e’ un altro utente, pero’ se vuoi puoi offenderti
@Dr. Stranamorte: infatti “la premessa Paperoga” e’ molto piu’ che sbagliata, Jean-Claude dovrebbe ammetterlo
Però ragazzi la vera DVD-quote è: “Non vi chiederei mai di fare cose che io stesso non sarei disposto a fare”.
Motivazionale per i nuovi arrivati della Video Production News (VPN) e raggelante per lo spettatore che già sa.
Non perfetto ma gran film.
p.s.
ma quando esce dalla stazione della pula in pieno sole e indossa gli occhiali non è una citazione/omaggio ai soliti sospetti? mi è parso evidente.
@William Default: in effetti non hai tutti i torti sulla DVD-quote, senza dimenticare i sottotesti comico-umoristici in ogni sua frase legati a quella imperturbabile espressione del viso.
All’uscita dall’interrogatorio, per legarla ai Soliti Sospetti, dovrebbe stravolgere il personaggio con una trasformazione fisica che non ricordo in questo caso.
Bella recensione, gran bel film, fotografia e recitazione di Gyllenhall da tripla A.
E’ un film decisamente grottesco e se lo si prende in questi termini è un gran film. Se invece lo si prende seriamente molto meno.
Appena visto: film fantastico. Lo metto senza timore accanto a Taxi Driver, anzi Jake riesce ad essere anche più disturbante di Bob. Ti ribalta le regolette di sceneggiatura con un protagonista che non ha la minima evoluzione e verso cui non provi la minima empatia, eppure è uno dei personaggi più interessanti e simbolici degli ultimi anni. Anch’io, come JC, non cambierei una virgola al film: non c’è una sbavatura, un particolare fuori posto, una sola scena inutile. Cinemone insomma.
Nemmeno io ho capito cosa c’entri Paperoga. O meglio: lo so: la prima cosa stramba che viene in mente quando non si sa cosa scrivere. Poteva toccare a a Barney dei Flinstones, al Tafazzi, cambiava niente. E tutti dietro a Paperoga, sì vabbè.
L’idea del film è molto bella. Ma il film fa cacare insetti. Esatto. Lui è un cane azzimo (volevo dire pane ma essendo stato contagiato dal coefficiente Paperoga cerco di dire cose a caso anche io), dicevo l’attore è un cane azzimo, e butta nel cesso questa occasione d’oro di starsene a casa a fare la ceretta. A me Jake ha ricordato Michael Jackson in Thriller, quando diventa zombie con quegli occhi bianchi nella notte, oppure Super Samuel L Jackson in Pulp Fiction sempre per l’occhiosità sua magistrale.
Avere truccato Jake come un culattone che deve farsi notare sulla tangeziale non mi è parsa una grande idea: è e resta un cane, truccato con l’occhio pallato bianco nella notte, oppure no. In mano a Scorsese (quello vero non quello degli ultimi anni) o a David Fincher questo film sarebbe stato una bomba: cambiando l’intero cast, compresa la buzzicona binda, e dando spazio ad attori veri, un nome su tutti: Adrien Brody. E invece? Invece tutto rientra nel solito schema a forma di stronzo elicoidale dei soldi buttati.
Cordialmente
Ciobin Ian Chester
Dai, non scherziamo: 5 carte sulla nomination all’Oscar per Jake ce le punto subito. Pure 50 cents sulla vittoria, se mi avanzano.
La riprova è che un altro attore, con un personaggio simile, l’avrebbe reso una macchietta ridicola. Invece non c’è un singolo minuto del film nel quale lui risulti buffo (in effetti rispetto al simpaticone Paperoga è l’esatto opposto), che ti strappi un mezzo sorriso. Niente, genera solo ansia e disagio, anche solo con sta fazza che altrove – in Prince of Persia, ad esempio – è bonaria e rassicurante.
La scena migliore del film secondo me è quella al ristorante: abbiamo una donna di 60 anni di fronte a un trentenne di bell’aspetto, tutto sommato sveglio, gentile ed educato nei modi, esplicitamente interessato a lei. Eppure sentiamo solo i brividi della donna, la sua repulsione, la sua voglia di fuggire il più lontano possibile. Grazie ai dialoghi eccezionali, certo, ma soprattutto al totale controllo del personaggio del buon Gyllenhaal.
E ha costruito un creep del genere senza make-up o vezzi strani, solo dimagrendo un po’, il resto è tutta bravura. Ripeto, per me qui batte – o almeno eguaglia – anche De Niro in Taxi Driver.
@Dark Nel passato siamo stati d’accordo su alcuni film e in altrettanti casi hai detto ciò che pensavo anche meglio di come ero riuscito a farlo io stesso. Ma a questo giro non so se abbiamo visto lo stesso film. Lasciando da parte Paperoga, io ho visto il film con protagonista un inetto con la faccia da pompini che di profilo ha sempre il sorriso impresso da bel bambino viziato. Uno che cambia registro come un semaforo lampeggiante. Gli hanno truccato la faccia: punto. La scena con la tardona è interessante perché sembra proprio che lui voglia scoparsi una vecchia. La sottomette. Ma non si va oltre una puntata di The Shield in cui Vic soggioga psicologicamente un essere umano prima di ridurlo in poltiglia a cinghiate. Se ti piace la maschera ok, ma scommetto una copia omaggio del mio libro “Big Bamboo” (quello sugli stronzi di 40 centimetri che ha fatto bagnare Senegal) che non se lo filerà nessuno. Il paragone con De Niro lo hai fatto per ricordarmi che non solo era dimagrito ma anche ingrassato di 100 Kg. E io devo ancora vederlo il Jake che ingrassa di 100 Kg e perde tutte le fidanzate e i cuoricini. Dimagrire=figo. Ingrassare=brutto. De Niro= Attore. Jake Gyllenculo=Recchia prezzolata.
Ma poi: devi fare un film su un guardone, un morboso guardone che ha una pulsione ossessiva nel vedere e registrare la merda. E che fai ? Gli fai due occhi enormi. Bianchi. E giri tutto di notte, così sembrano due fari enormi. Qua siamo tra Peeping Tom rifatto male e Le Iene (vecchio B/N) dove per lavorare nel settore omicidi si finisce per fabbricare morti. Dexter almeno non lo faceva volontariamente, ma il cortocircuito è similare.
Comprendo che l’idea sia talmente seduttiva (e lo è davvero, benché non nuova) da sussumere in se stessa anche la realizzazione azzima che è sto film, ma siamo e restiamo solo di fronte allo spreco di energia di una produzione che nemmeno si è degnata di costringere il Jake a togliersi del tutto quel sorriso da finocchietto che lo accompagna da Prince of Persia. Ansia e disagio per me sono bannati a vita dalla faccia di quel tristanzuolo.
Ora scusate ma sento una pressione ineludibile, sento che mi sta spuntando uno stronzo di 40 centimetri.
(Si allontana correndo)
Cordialmente
Ciobin Ian Chester
@ciobin: ho già l’ebook nella wish list
scusate se arrivo tardi, beh averne di film così, questo si è beccato pure una distribuzione italiana quasi accettabile rispetto a tanti altri casi notevoli qui recensiti.
ottimo jake, ottima regia, ottima fotografia, ottima colonna sonora.
un film vissuto in mezzo al disagio.
Visto.
Per me gran bel film, di quelli con un significato e ti lasciano qualcosa.
Quoto in tutto Darkskywriter quando dice che ricorda molto Taxi Driver, con un protagonista a suo modo indimenticabile; è anche un film che descrive un’epoca dove alla fine la spunta solo la tenacia a tutti i costi, senza guardare in faccia ad alcun valore e neanche ai morti, che diventano una facile scappatoia verso il successo e i soldi.
Unica pecca: la prima ora è piuttosto lenta, ma da quel momento in poi il film vola letteralmente, virando verso l’action, e allora non ce n’è più per nessuno.
Jake Gyllenhaal si conferma uno di noi.
Zero nomination. Zero spaccato. Zero con le corna. Non se lo è cagato nessuno questo Mr Nessuno. Né il bamboccio cosiddetto attore, né il cosiddetto film. Sto sbattendo l’uccello sul tavolino per la felicità. Adesso non mi venite fuori che quando esce un cristo di attore enorme non se lo cagano agli oscar. La verità è nei miei commenti sagaci. Come sempre io ho ragione.
Io, Ciob Ianchester McKellen, sono così felice che ho deciso di anticipare l’attesissimo mese di Maggio del Calendario delle fronti giganti. No. Anzi, no. Non lo anticipo finché non cacciate fuori la grana maledetti pezzenti portoricani. Sono 5,50 sull’unghia mi pare. Li voglio ORA.
Cordialmente
Ciob Green Chester
@Ciob: e’ stato nominato per la sceneggiatura originale, e non e’ poco. Gyllenhaal e’ perfetto per la parte, voce nasale, testa incassata nelle spalle, sembra uno psicopatico pronto ad esplodere, ma e’ troppo “disturbante” per gli Oscar, troppo poco rassicurante.
Direi che ambire oltre era materialmente impossibile: tiene conto che l’Academy e’ costituita da ultrasessantenni bianchi per la maggior parte, che ti aspetti?
@Zen Nel mio commento avevo cercato di anticipare il tuo ma mi vedo costretto a ribadire il concetto che forse era scritto in serbo antico: se esce fuori uno bravo, che conosce il mestiere, se ne accorgono anche loro. Non è che sono tutti scemi agli Oscar e gli unici furbi sono i regazzini come te che applaudono al fighetto sgrauso. Se lo avessero nominato, tanto per dirne una, adesso non saresti qua a parlare di parrucconi imbiancati. La verità è che Gyllenculo è un cane, come e peggio Di Caprio l’altro celebre escluso dalle statuette. Gli oscar che contano sono Film e regia e anche miglior attore a volte.
Aspetto i soldi. I miei soldi con i quali mi ritirerò a vivere nel bosco cibandomi di bacche e radici, ché qua qualcuno non mi vuole più bene :’(
Cordialmente
Ciobin Green Chester
Frega un cazzo degli oscar, interessano solo i Sylvester che quest’anno si stanno facendo attendere…
@Ciob: di’ un po’, ma che ti fumi? Cambia spacciatore o prova qualcosa di più’ pesante, la lucidità’ ti fa male.
@Zen Zen, forse non ci capiamo ma mi sembra di avere scritto chiaramente che un grande attore non passa mai inosservato. L’idea che invece il giovine finocchietto sia un mr. nessuno non ti passa neanche per l’anticamera del cervelletto ? Comunque qua sopra DarkskyWC ci ha messo 5 carte e la nomination non è arrivata. Si parlava di Oscar. Quindi sono in attivo di 5 carte che pure non mi sono ancora arrivate. La cosa più deprimente però è vedere dei giovani che non sanno distinguere un attore vero da un coglione con la brillantina in testa.
Cordialmente
Ciobin Green Chester
(il problema poi è che non mi funziona più lo user id… quindi dovrò andarmene :'(((((
Ciobin, non sei il primo che mi fa notare il problema, sto indagando.
Sentiti pure libero nel frattempo di commentare con un nome leggermente diverso se aggira l’ostacolo.
@Ciobin
il fatto che non ci sia il film dei Lego nelle nomination, neanche in animazione, toglie qualsiasi dignità agli Oscar di quest’anno. Peraltro tra i migliori film ne ho visto solo uno (American Sniper) e non m’è piaciuto, per gli altri disinteresse al massimo.
Le 5 carte per Gyllenhaal a sto punto le rimetterei sul premio più importante cioè i Sylvester, anche se la solita folla di nerd che non commenta mai e si fa viva solo per pigiare il bottoncino farà vincere qualche nerd in pigiama. Mah.
@Nanni Woah! E io che temevo il gomblotto…
@DarkSkyWC È logico che i Sylvester siano gli unici che contano, benché inquinati come le Primarie del PD. Ma è anche vero che hai tirato in ballo tu le statuine bioniche e finché non vedo i miei 5 scordati pure la fronte di Tiger Chen sul calendario.
Aggiungo che la nomination per migliore sceneggiatura conferma entrambe le mie tesi: questo film aveva una idea buona e l’ha sprecata; agli oscar non sono così come li descrive Zen. In altre parole la sentenza è: regista inetto, attore cagnetto. Curioso che i parrucconi imbiancati dell’oscar abbiano apprezzato la sceneggiatura e non l’attore. Cioè, se fosse vero, come dice ZenMioCulo, che hanno schifo di cose troppo disturbanti, allora perché far passare proprio la sceneggiatura, che contiene i dettagli di questa cosa disturbante ? Evidentemente, o non era poi così disturbante, o comunque a costoro le cose disturbanti non fanno schifo.
Gli fa schifo l’attore cagnetto, quello sì. E mi sembra che l’apprezzamento della sceneggiatura sia un evidente segnale luminoso in tal senso.
Cordialmente
Ciobin Greenchester
Ciob: ripeto, smettila di ascoltare le voci nella tua testa. Questo film ti ha fatto schifo? Jake Gyllenhaal ti fa vomitare? Ok, chissene francamente. Mi pare, e dovresti essertene accorto, se ti rendi conto un minimo dei film cha vanno forte agli oscar ogni anno, che questo Nightcrawler con una candidatura per la sceneggiatura abbia fatto il botto. Secondo il tuo ragionamento, poi, se non becchi l’oscar, fai schifo allora? Ma che scemo??? Michael Mann non ha mai vinto, e’ un cane pure lui? E cito Mann, perche’ Nightcrawler gli deve tanto. Gyllenhaal e’ adeguato, ma il suo personaggio e’ piatto, caricaturiale, non c’e’ alcuna crescita interiore o cambiamento. Regista inetto: davvero? Dove sarebbe inetto? Mi pare che per uno sceneggiatore alla sua PRIMA regia il film gli sia abbastanza riusciuto.
Zen, amico, stai quieto 5 secondi dai che ti parte un embolo. Guarda, siccome non hai capito ancora bene, la questione sta così: secondo te la nomination per miglior scene è un vanto, per me non lo è. Quella nomination lì mi sa tanto di “Eh, avevate per le mani un bel film ma non siete stati capaci di realizzarlo”. È una nomination a presa per i fondelli, uno sberleffo. Cioè: è inutile che hai in mano una bella scene se poi non ne trai un bel film, dico bene ? Conta il prodotto finale! Oh. E allora: se insieme alla scene non nomino anche il film significa che sto dicendo al regista che è un coglione. Mi sembra logico.
Poi, venendo merito registico. Manca. A questo demente di un protagonista gli va tutto bene. È fico. Ha gli occhi luminosi nella notte. Muoiono sempre gli altri e lui manco un graffio. Ha l’auto da FastEFuorius. Appena fa un piano strategico stai sicuro che il piano gli riesce al 100%. Insomma un bambino viziato a cui il registucolo dice sempre di sì invece di creare ostacoli, di metterlo alla prova con tracobretti ad ogni angolo di strada. Proprio se lo coccola come un gattino. Si fosse cappottata l’auto e lui fosse rimasto sfregiato da metà film in poi, magari senza un occhio, allora sì, avrei cambiato idea e ti avrei dato ragione. Ma non poteva rovinarsi il bel faccino. E dunque vedi che torniamo al punto: questo non è un film disturbante. La nomination all’attore è mancata solo perché mancava l’attore. Non per altri motivi.
Michael Mann attenzione: è uno che ha fatto l’impossibile, come in Heat, ma ha mollato anche delle belle merde squagliarelle come il fotoromanzo su Alì, e il backstage video di Nemico Pubblico. Noi qua comunque si parlava di oscar all’attore, non so se hai seguito bene il discorso. E si conferma il tipico premio che va a gente BRAVA. Mentre con il miglior film si vedono spesso cose ignobili, con il miglior attore spesso ci troviamo davanti ad autentici mostri. Vedi DD Lewis o Adrien Brody. Mica quella merda squagliarella di Jake Gyllenculo.
Adesso ti prego dimmi che sei riuscito a capire e che non ho scritto tutto questo inutilmente.
Cordialmente
Ciobin Greenchester
Anche io ci vedo molto Taxi Driver e, come ha detto Jean Claude, non cambierei una virgola. A parte il fatto che Paperoga ha sempre fumato erba.
@Ciobin Gyllenhaal non prende nominations per motivi grammaticali.
Piaciuto molto
Buon film peccato per il finale irrealistico, che forse storce anche con tutto il resto del film, infatti non credo che la polizia ci avrebbe messo molto a trovare le prove per incastrarlo.
Per il resto grande regia, ottimo Gyllenhall che come al solito si prende tutto il film.