Mentre mi accingo a scrivere quanto segue, ho appena ricevuto l’ennesimo smacco causato dalla mia inettitudine al computer. E dire che non stavo tentando di violare il firewall dell’ufficio del Presidente per inserire un microchip di nuova generazione nanotecnologica in grado di decriptare tutti i dati e spostarli sul bluetooth del server del cloud in modo da trasferire poi tutti i soldi su quel conto svizzero e vivere felice e contento alla fine del film su di una piccola isola dei Caraibi insieme a mia moglie Olivia Wilde Kar-wai. No, stavo solo tentando di aggiornare il mio sistema operativo. Ma non ce l’ho fatta. Non ce l’ho fatta perché, boh, ho messo la mia password ma poi s’è bloccato tutto. C’era “la rota de fero” che girava e girava e girava, e allora ho spento e ho riacceso. Già: ho spento e riacceso. Bisogna avere polso in queste situazioni, capire quando dover essere drastici. “Uhmmm, che palle. E adesso? Oddio, mò senza il computer che faccio, che qui s’è bloccato tutto? Cazzo me ne frega: io ravvio!”. Donne, non siete incredibilmente attratte dalla mia risolutezza? Dal mio non accettare compromessi? Dal mio vivere ogni giorno come fosse l’ultimo? Lo so, lo so. Uomini così non ne fanno più. Hanno buttato via lo stampo. Ed è quindi con un sistema operativo vecchio che mi metto a scrivere di un film tutto incentrato sulle incredibili, infinite possibilità che oggi ci offrono le nuove tecnologie.
Il film in questione si intitola Open Windows ed è l’ultimo film di Nacho Vigalondo, regista spagnolo specializzato in film horror/thriller/sci-fi complicati. L’ho scoperto anni fa grazie al suo bellissimo Los Cronocrímenes, un gioiellino che – con una macchina per fare il burro travestita da Time Machine – riusciva a tenerti incollato allo schermo con un “giallo sui viaggi nel Tempo” tra i più stimolanti visti negli ultimi anni. Certo, verso la fine si faceva apposta confusione per mettere in difficoltà la pazienza degli spettatori, ma si trattava indubbiamente di un ottimo titolo. Quei classici film che scovi chissà come e che in 90 minuti scarsi riescono a convincerti di aver scovato un nuovo e innegabile talento. “Ah, ma questo, guarda, appena gli danno un budget da film americano, ciao!”. Dopo Los Cronocrímenes arriva Extraterrestre. Funziona così: c’è un ragazzo che si sveglia a casa della ragazza dei suoi sogni. Non ricorda nulla della sera prima. Però, considerando che lei è Michelle Jenner, non è che uno può farsi troppe domande, no? Eppure c’è un eppure. Guardando fuori dalla finestra i due notano che c’è un enorme nave spaziale sopra le loro teste. E i vicini di casa? Non ci sono? E il resto del mondo? Niente, tutti spariti. Ci sono solo loro due e una nave spaziale. Poi arriva una seconda coppia e le cose andranno inevitabilmente a complicarsi. Un film di fantascienza con gli alieni? No. Più una commedia rosa all’ombra di un disco volante. Carino, niente di più. Ma rimane quell’idea del giovane talento della periferia dell’impero destinato a rivoluzionare Hollywood.
Ed è oggi la volta di Open Windows, primo lungo mezzo americano di Nacho. Mezzo nel senso che trattasi comunque di coproduzione iberica-statunitense. Però insomma, ci siamo. Bravo Nacho! Ce l’hai fatta. Sei contento, Nacho? Finalmente hai la possibilità di far vedere a questi che manico sei a fare i film con due lire e tante idee! Sei pieno di idee, Nacho? Eh, Nachone, vecchio gagà? Ma dove ti vengono quelle robe lì? Pazzesco. No, ma tu pensa che laggente ancora fa fare i film a Brett Ratner! Ma adesso vedi che qui le cose cambiano. Adesso che sei arrivato tu, qui cambiamo tutto! Nacho, dimmi una cosa appapà: chi vuoi come attori del tuo film? Elijah Wood e Sasha Grey? Non c’è problema. Toh. Vuoi dire qualche puttanata senza senso nelle interviste? Quelle robe tue che cominci a gettare fumo negli occhi Vai, Nacho: “Il film nuovo film sarà un thriller incentrato su internet, molto simile a Closer di Mike Nichols!”. Bravissimo. Questa cosa che citi l’internet e un film che tutti si ricordano per il pezzo lagnoso di Damien Rice e il culo di Natalie Portman è geniale. Ma come fai, Nacho? Come fai?
La storia è questa: Elijah Wood è uno sfigato, un mega nerd. Si trova in una città x perché ha vinto un concorso. È risultato essere il fan numero uno dell’attrice Jill Goddard (Sasha Grey), che è lì per la presentazione del nuovo capitolo cinematografico della saga che l’ha resa famosa. Una cazzatina horror thriller di cui vediamo il trailer a inizio film: c’è lei, damsel in distress in canottierina bianca, alle prese con un maschio armato di fucile e un’orda di simil zombie. (Apro una parentesi: qui siamo dalle parti del Rodriguez più deleterio: quei riferimenti a “quel bel cinema che non c’è più” che non è mai esistito e, boh, per quanto dovremo andare avanti con questa condanna?). Elijah è il fan numero uno della Goddard perché, pensate, ha realizzato il più grande sito tributo all’attrice, con tutte le foto, il materiale, le interviste. Tutto. Lui è innamoratissimo della Jill e, ovviamente, essendo drammaturgicamente parlando uno che non ha mai visto la figa da vicino, passa le sue giornate davanti allo schermo del suo computer. E per fare tombola e vincere il premio “Vietato Scopare 2014” Elijah ha l’ultimo bottone del colletto della camicina chiusa e la faccia da pesce lesso.
E qui Nacho ti si avvicina, ti cinge da dietro e, mentre te lo appoggia piano piano, ti sussurra all’orecchio: “Vedi, la mia grande idea, la trovata che mi renderà famoso e che molto probabilmente modificherà per sempre il Cinema tutto, è tutta qui: il film è nel computer. Tutto quello che succede, lo vediamo nelle diverse finestre che si aprono sullo schermo di Elijah. Le chat, skype, lo streaming, le telecamere di sicurezza, i telefonini! Perché me l’ha detto pure Pif nella pubblicità in cui ci sono le suorine che camminano per Roma: oggi come oggi, siamo tutti connessi! Il computer è il futuro!” E tu sei lì con un pene barzotto appoggiato sulla schiena e dici: “Ma Nacho, stamo nel 2014! Ancora co’ sta cosa dell’internet?”. Allora ti si para davanti e mentre stai parlando ti zittisce mettendoti un dito sulla labbra. Ti guarda dritto negli occhi e aggiunge: “Shhhh! C’è Sasha Grey, amore. Quella mangiava le spade. E adesso io la utilizzo in un film horror dove ironizzo sul suo status di Diva”. E ancora: “Ma Nacho, stamo nel 2014! Ancora co’ sta cosa di quella che mangiava le spade!”.
Quindi Open Windows è tutto un esperimento (destinato a fallire) che tenta di raccontare una storia in maniera inedita, sfruttando appunto le diverse finestre del nostro computer. Vi racconto brevemente la trama. Mentre Elijah è in questa stanza d’albergo che vede la conferenza stampa in streaming con Sasha, viene raggiunto da una chiamata in skype. Lo informano che la cena che doveva avere con l’attrice dei suoi sogni è saltata. Una strana voce con un accento profondamente british (per chi l’ha visto, è quello di Utopia che dice “Where is Jessica Hyde?”) gli fa capire che la colpa è proprio della Diva che, da vera Diva, s’è inventata una serie di scuse e ha mandato in vacca tutto. L’uomo dall’altra parte dello schermo comincia dunque a farsi via via più strano: insulta Sasha, fa combutta con Elijah e gli passa una serie di link strani. Lui è sempre convinto di essere su skype con l’ufficio stampa dell’attrice, per cui clicca bel sereno. E cominciamo a vedere attraverso la camera del telefono dell’attrice, il suo computer, le telecamere di sicurezza e tutto quello che vi ho scritto poco sopra. Insomma, dopo un po’ anche quel coglione di Elijah capisce che il tipo non è un addetto dell’ufficio stampa ma un maniaco assassino che ha fatto tutto questo per tentare di uccidere l’attrice e far ricadere la colpa su di lui. A questo punto parte il contrattacco cibernetico e informatico. Ed è subito Max Headroom! Ed è subito Automan! Ed è subito Sandra Bullock in The Net – Intrappolata nella Rete!
Open Windows è interessante per dieci minuti. Poi smette di essere quella cosa che dici “Va che bella idea!” e diventa molto noioso. Fare tutto un film sullo schermo di un computer è una di quelle cose che possono andare bene per un cortometraggio di uno che ha fatto lo IED e ha l’abbonamento a Wired, versione rigorosamente US. Ma se al tuo terzo film decidi scientemente di fare 100 minuti così, vuol dire che hai proprio voglia di rompere il cazzo. Significa che ti credi di essere un califfo e che soprattutto pensi di essere in grado di raccontare una storia che è più forte della forma che ti sei autoimposto. Cosa che ovviamente non è vera. Tutto infatti finisce per sottostare a questa forzatura narrativa e il limite – ripeto – autoimposto non si trasforma in fonte di idee e rinnovamento ma, semplicemente, in un limite.
Verso il finale poi, visto che Nacho dev’essere stato uno di quelli che a scuola “è tanto intelligente ma non si applica”, decide ancora una volta di fare vedere che lui è uno furbissimo e piazza quei 56 colpi di scena uno via l’altro che 1) a un certo ponto o prendi una lavagna e ti cominci a fare dei grafici o sei fottuto 2) si perde ulteriormente interesse nei confronti della vicenda.
Concludiamo dando dei dati di servizio. Sasha Grey non mangia le spade ma ha una piccola sequenza in topless, che è una novità nell’ambito di questa sua seconda parte di carriera. Almeno non mette i dischi, ma ha sicuramente convinto il povero Villalongo a chiamare il suo personaggio Jill Goddard per fare quella che “scatta, scatta, gomitino, gomitino”. Non so a chi dare la colpa invece dell’insistenza con cui viene suonata una canzone dei Suicide con l’aria di quelli “oh, io nei film metto i Suicide! Capito? Regole zero!”
Dvd-quote:
“Non so cosa dirti. Allora sei bravo solo tu, Nacho. ”
Casanova Wong Kar-Wai, i400calci.com
‘Sto pezzo mi ha ucciso di risa a partire dal titolo.
Ok e io allora per seguire nacho nella sua folle modernità me lo scarico da internet e me lo guardo sul PC. Sono sicuro che lui l’ha pensata così quando l’ha scritto ma col cazzo che l’ha detto ai produttori di Hollywood. Al massimo lo infila a tradimento nel commentary del Dvd.
Se fossi il suo agente cmq gli farei fare di fisso interviste e Red carpetss con la maschera da lucha libre come faceva suda 51
Gran recensione, sono morto dalle risate. Dai Nacho, l’internet? Nel 2014. Ebbasta!
ma sì dai, al limite ce lo si spara come ha detto @Samuel, nell’illegalita’ più totale che le tettine di sasha fanno sempre piacere.. che poi manco è più una novità ‘sta roba del film dentro al pc, c’era già arrivato the den -bombetta per me- e quindi Nacho puppa
Utopia capolavoro
prima di dire cosa penso del film sento il bisogno irrefrenabile di dirti che sono incredibilmente attratta dalla tua risolutezza, dal tuo non accettare compromessi, dal tuo vivere ogni giorno come fosse l’ultimo.
ora, tornando alla recensione, mi ha fatto venire in mente quel film DI PAURA che avete recensito qualche tempo fa TUTTO SUL MONITOR DELLA RAGAZZA CHE FA LA TESI e poi un film TERRIBILISSIMO che si chiama (udite udite) DONT CLICK (si, un titolone).
quello che mi viene da capire è che la maglietta di nachos quando parla di dimensioni a sasha è meglio di sto film.
Rocket, Rocket USA….
Per la cronaca, un film basato sullo stesso “concept” è già stato recensito su queste “pagine”, ed era anche un film godibilissimo:
http://www.i400calci.com/2014/09/con-gli-occhi-delloccidente-the-den/
Quanto a quel ““quel bel cinema che non c’è più” che non è mai esistito “, secondo me è esistito, ed è quel cinema dove andavi il pomeriggio a vedere tutti quei film di merda.
@anna: la maglietta di HAUSU! Grandissima giapponesata demenziale!
Complimenti, bella recensione :), anche ‘the den’ mi sembrava fosse solo finestre pop-up/skype/chat ma senza la grigia mangiaspade, non so se paragonabili in qualche modo. Proporrei per il sequel Open Windows: AdBlock Rises
sos mi ha anticipato ma la maglietta di hausu sì, è una bombetta vera
Comunque Frodo dopo quella cazzatona di Grand Piano dell’anno scorso è già un’altra bella merda che pesta, essì che dopo Maniac sembrava dovesse diventare il nuovo volto giovane del thriller/horror ben fatto. Maddechè.
Invece quel ruolo per me se lo cucca Harry Potter, che in Horns a me è piaciuto parecchio. Il film un po’ meno ma Harry un botto.
Anch’io!!! Anch’io voglio dire che Open Windows ricorda il concetto di The Den!!! VALERIOOOOO!!!
Detto questo, Nacho usa la faccenda con il quintuplo di dinamismo e varianti in più.
Sono d’accordo che non regge fino alla fine, ma regge molto più di quanto normalmente concederesti a un’idea simile (toh, io gli abbuono quasi tutto il primo tempo, prima che arrivino Aldo Giovanni e Giacomo a fare gli hacker giapponesi).
E che ora invece inizi il coro di “è in real time come Grand Piano”.
@Sos: Su “quel bel cinema che non c’è più ma che in realtà non è mai esistito”. ho capito a che tipo di cinema si riferiscono i vari emuli di grindhouse, ma secondo me non era così e s’è presa questa deriva esagerata che offusca le menti in nome di redneck ciccioni, suore di menare, moto volanti, ecc..
La maglia di Hausu conferma la mia teoria che Nachone vuole passare per gran dritto…
Per me vedere un film fatto come se si stesse guardando un monitor di un pc è una stronzata vederlo su un grande schermo.
Ormai mi sono convinto così, V/H/S/2, The Den, sto qui e parzialmente ci metto pure Megan is Missing sono tutti film che secondo me verrebbero snaturati se visti al cinema.
E poi comunque io i film di Sasha Grey li ho sempre visti sul pc, non vorrei che poi magari si offendesse.
Film visto su grande schermo al TS+F, con prezioso dibattito con Sasha in persona a rispondere a quesiti della risma “Ti sei sentita in imbarazzo per le scene di nudo?” – e grasse risate di 900 ex adolescenti grassi con magliette metal.
Indiubbiamente un filmetto divertente, si fa guardare, ed è abbastanza intricato da nn scadere nel si vabbè ho capito dove va a parare.
Sasha colleziona almeno 3 o 4 espressioni “senza spada”, Elijah per l’80% del film deve mantenere (F4) un’espressione basita. D’altra parte hanno mantenuto delle parti in cui le uniche conversazioni sono tramite cellulare/pc.
Bravo Nacho ti vi bi
Il concetto del film visto attraverso le finestre del computer mi ricorda un altro horror che abbiamo recensito di recente ma non riesco a ricordare quale.
@Casanova, mi ferisci profondamente! io metto a nudo il mio intimo, ti confido i miei bisogni irrefrenabili e tu…neanche una parola???!!!11111!!1!
ma la versione USA di Wired che ha di differente?
Oh, magari sara’ anche fuori tempo massimo e ridicoletto con l’INTERNET e (come ha detto sasha grey stessa tutta tronfia, prima di annunciare che partecipera’ alla Parigi-Dakar) la SPERIMENTAZIONE, ma io ho vissuto i primi due terzi del film tra l’essere preso piuttosto bene e lo sperare fortissimo che non mandasse tutto in stravacca nel finale, cosa che ovviamente succede. Non e’ proprio un uberfallimento, io in Nacho ci vorrei credere ancora. Spassosa la recensione comunque!
Povera Grey degna successitrice di Linda Lovelace incontrando Sodeberg si è creduta un’ attrice seria dovrebbero farla morire soffocando in un horror.
Ma Rodriguez non vi sembra che fa sempre lo stesso film?
visto il twist nei commenti sul giudizio del film, da visione su pc passa a visione su TV previo trasferimento via usb
Sorry Nacho
ma soffocata da una spada?
Film senza infamia e senza lode, la prima parte guardabile, telefonato il twist…continuo a sperare in una carriera nell’horror/thriller per Wood, ma concordo con Darksky che il Ratcliffe di Horns se la gioca ad armi quasi pari. A parte che Horns e’ un WTF…
@nanni: probabile quello di ieri dove cliccando sul link nei commenti compariva il PUPODOOK
già visto, concordo in pieno ovviamente, a parziale attenuante per Nacho aggiungo il sadostrip di Sasha in favore di webcam, che ci riporta tutti ai bei tempi andati…
@AnnaMagnanima: da vero uomo tutto d’un pezzo, non cedo pubblicamente a tali tentativi di seduzione. Ma solo pubblicamente. Nel privato sono già tutto rosso.
@Bread Beat: Wired US è la versione di quelli che ne sanno rispetto a quella IT. Cioè, se sei veramente uno sul pezzo hai l’abbonamento a Wired Us da prima che arrivasse la versione italiana.
Io The Den non l’ho visto. Recupero?
Per un momento ho sperato fosse diretto da Nacho Vidal…
Però è vero signora mia, non fanno più il bel cinema di una volta.
Ma Open Windows e` una trollata (in)volontaria alla Microsoft?
Non so voi ma a me la faccia stralunata con sti occhi a 47″ di Elijah Wood mi mette un’ansia sconvolgente. Mi ha sempre dato l’idea di uno che per passare il tempo quando e` solo a casa si mette a lucidare la sua collezione di colonne vertebrali
Il punto di questa recensione che mi preme sottolineare comunque e` che la Portman ha indiscutibilmente un culo molto piu` propenso al double anal rispetto alla Grey
Un film con una trama e una struttura del genere non lo guarderei nemmeno se la Grey tirasse fuori i conigli dagli strozzapapere come faceva un tempo, ma la rece m’ha fatto scompisciare, thumbs up for Casanova
Sono andato a cercare cosa fosse “strozzapapere” , quando sono arrivato sulla pagina con la risposta mi sono accorto che c’ero già stato, avevo già letto la risposta, avevo già letto il tuo commento che mi aveva portato a cercare quella parola, e ovviamente avevo già letto la rece.
Ma quanto sono messo male?
@lars recuperati Ogni Cosa è Illuminata e vedrai la realtà su Wood.
E comunque, sarebbe da aggiungere alla didascalia della foto delle dimensioni, che queste ultime fanno riferimento all’oggetto da “moscio”….ed allora vai di stupore e preoccupazioni da parte di Sasha!
sigla perfetta per questo pezzo?
forse, https://www.youtube.com/watch?v=FbPtvFxUb60
no questa https://www.youtube.com/watch?v=vylcKHWdl1E
@questa perla mi mancava…grazie Ace
@Ace Sventura in reàlta Sasha Grey dovrebbe fare un porno horror genere inventato da Joe Damato(rip) con Porno Holocaust li muore soffocata da uno zombie la povera Lucia Ramirez…..
@Nanni ovviamente ti riferisci a The Den che a voi era piaciuto molto mentre io “minchia la storia delle finestra che vecchiume, che bruttura che noia”. E tutti “NO!”. Ora esce un film che usa l’IDENTICA IDEA e parlate di quanto sia antico e di quanto sia noioso. Posso dedurre che siano stati recensiti da due diversi recensori (non ho voglia di controllare) e che ognuno abbia le proprie idee su i diversi argomenti. Però ecco, quello bello e questo no per gli stessi motivi fa un po storcere il naso. Detto questo Los Cronocrímenes mi era così tanto piaciuto che un occhiata, in streaming, magari glie la do quando capita.
C’era dello humor anche se non si è capito. O forse si.
@vespertime: vieni, vieni in Santeria alla Deluxe Experience che te lo storco io il naso
vengo già con il ferro al naso per portarmi avanti implorando perdono per il mio stolto ciarlare
ogni cosa e` illuminata mi fece vomitare scolopendre di odio
po’ essere, ma è elijah come lo vuoi tu (a parte le colonne vertebrali)
arrivo in ritardo per dire che assomiglia tantissimo a The Den? (che simpatico che sono…)
comunque dispiace per Nacho, Los Cronocrímenes era una bombetta niente male, ma questo non si merita nemmeno una visione illegale. nonostante la presenza di Santa Sasha
“alan vega ricorda molto la bertè” è un tag illuminante.
@tutti
ma solo io ho volontariamente trovato un doppio senso in “Jill Goddard”, ossia Jizz Goddess of Hard, e non la somiglianza con Godard?
@Ace Sventura PORCO!!11!!
Volevo solo spezzare una piccola lancia (una lancetta) a favore di Vigalondo: The Den di base usa Skype e basta, ma Nacho usa continuamente un sacco di cose diverse e ci sono momenti in cui sullo schermo vedi almeno cinque software diversi aperti allo stesso tempo, tutti necessari alla trama. Insomma, almeno s’e’ sforzato di fare una roba che fosse davvero computerosa e non solo un found footage camuffato.
@Nanni ecco. Ma io son daccordissimi infatti The Dan BUUU mentre questo mi pare più interessante.
Secondo me se il film terminasse con la scena delle tette sarebbe quasi geniale, oltre che tecnicamente ficone (non per le tette in sè).
Ma veramente ingoiava le spade? ?
Scusate l’OT.
Oggi sono stato alla biennale d’architettura di Venezia e mi sono imbattuto in uno schermo dove veniva proiettate alcune scene di film ed in mezzo a film autoriali e cazzi vari, becco una scena di The Raid. Rimasto alquanto sorpreso e compiaciuto, alla fine dei titoli di coda noto proprio il nome di Casanova fra i ringraziamenti. Complimenti per espandere il fancalcismo in tutto il mondo!
@Ciak Norris
anche scimitarre, durlindane e alabarde spaziali se e` per questo
Gif mentre ingoia alabarda spaziale,
please.
http://imgur.com/gallery/5GCPADA
Grazie Ace.
Quindi, spadoni per l’esattezza.
Un plot degno di Raymond Babbit.