È il 1985. Ho otto anni e la sera per me è un divano con davanti la televisione. A destra mio padre, a sinistra mia mamma. Quella sera su Italia1, all’epoca di gran lunga il mio canale preferito, fanno Conan il Barbaro. Me lo ricordo perché c’era stata la pubblicità per mesi, Schwarzenegger era il mio mito e anche a scuola, tra i miei amici, c’era una fotta micidiale. Probabilmente però i miei erano un po’ sulle spine. Non so se ve lo ricordate, ma all’inizio si vedono un paio di tette e poi c’era pure la sequenza con la strega, piena zeppa di erotismo. In realtà i miei potevano dormire sonni sereni: a me quella roba lì del sesso non interessava. Ero lì per le botte, per le mazzate, per gli uomini che mulinellano la loro spada sul picco di una montagna mentre in sottofondo c’è una musica epica. Ero lì per lo sguardo da duro di Arnie, per la Vendetta, per la Ferocia con cui andava ucciso quella faccia di plastica di Thulsa Doom. Arriva la scena in cui Conan, Valeria e Subotai arrivano nella Torre del Serpente a Shadizar. E lì Conan taglia la testa a un cattivo. Zac, è questione di un secondo, forse addirittura una cosa quasi subliminale. Ma io sono lì, sul divano, in mezzo ai miei genitori con gli occhi spalancati. E ovviamente vedo tutto.
Quella sequenza mi è rimasta negli occhi, nel cervello, per anni. L’incubo della decapitazione, la cosa che più mi spaventava al mondo. Ricordo che anche mia madre si accorse della testa che rotolava: tentò di mettermi una mano davanti agli occhi, ma arrivò tardi. A quel punto si girò verso di me e mi chiese: “Oddio, piccolo Casanova, hai visto?”. E io a quel punto, non so per quale motivo, risposi: “Cosa? Perché sei preoccupata, madre? Nulla i miei occhi di infante hanno potuto vedere!”. Mentii. Tentai di censurare, di cancellare. Se davo l’impressione agli altri di non aver visto nulla di preoccupante, forse quella cosa avrebbe perso un po’ della sua intensità. Ma attenzione: guardiamo insieme un tutorial su come si lavano bene i piatti. Non si finisce mai di imparare, amici!
httpv://www.youtube.com/watch?v=yIoNBEw5OMg
Anni dopo, stesso divano, stessa situazione. Il film però è diverso. Non si tratta di Conan il Barbaro ma di Omicidio a Luci Rosse. Forse Rete4 e non Italia1, ma poco importa. I miei sono dei grandi consumatori di gialli e thriller, per cui son carichi come le mine. A un certo punto c’è questa sequenza in cui il protagonista, un attorucolo che ha beccato la moglie a letto con un altro, finisce ospite nella casa pazzeschissima di un suo amico. Ogni confort possibile ed immaginabile: letto girevole, minibar dove si beve whisky a uso ridere, un acquario bellissimo, una vetrata lunga come tutta la casa. E un cannocchiale. Un cannocchiale con cui il protagonista spia la vicina di casa. La quale si spoglia e balla nuda. È una scena forte: la donna è bellissima, c’è la musica strappamutande di Pino Donaggio, l’effetto “vedo, non vedo” creato dalle tende di casa e dal fatto che, sul più bello, il regista stacca per mostrarci la faccia da babbo del protagonista. Non ricordo esattamente quanti anni avevo. Ricordo però che trovai la sequenza molto forte. Era proibita. Era chiaro a tutti che il protagonista stava facendo una cosa che non andava fatta: spiare qualcuno che si spogliava e ballava in casa sua, da solo, nella sua intimità. Ma era proprio per quel motivo che era incredibilmente eccitante. Il film procede e ad un certo punto i due – il protagonista e la misteriosa vicina di casa esibizionista – si incontrano veramente e limonano durissimo. Ma proprio forte, con mani un po’ ovunque, spalline che cadono, reggiseni che spuntano, mugolii e leccate di collo. E ovviamente sempre la musica invadente di Donaggio a regalare un effetto Fausto Papetti al tutto. Una scena se vogliamo più canonica rispetto a quella che ho descritto prima. Certo, là si vedevano le tette, ma qui c’era proprio del torbido. Infatti i miei si girano verso di me per controllare il mio stato. Io me ne accorgo e, rosso di vergogna, faccio finta di dormire.
Vi è mai capitato di provare quell’imbarazzo che si crea nel momento in cui si guarda una sequenza di sesso in un film al fianco dei propri genitori? A 12 anni (circa) io me la sono cavata così: facendo finta di dormire per non far vedere che l’argomento mi interessava. E anche alla grande. Mamma, non c’avevo mai pensato, ma mi sa che quella roba lì mi piace. Limonare, toccare, mugolare. Sì, sì. Però, ecco, non lo vorrei condividere con voi che al mattino mi accompagnate a scuola e mi rimboccate le coperte. Sento che è una cosa che preferisco condividere con questo signore qui, Brian De Palma. Si apre la porta di casa ed entra Brian. “Bravo Brian, vieni qui. Saluta la mamma e il papà e digli cosa hai intenzione di fare”. I miei sono un po’ interdetti, ma Brian è dotato di un’eleganza naturale. Si siede sulla poltrona di fianco al divano, accavalla le gambe, si accende una sigaretta. Mio padre mette in pausa il film. C’è un piccolo momento di silenzio imbarazzato, ma è solo un attimo. Dopo poco, il mio amico regista comincia a parlare: “Salve, signori. Vostro figlio è proprio un simpatico ragazzo. Mi presento: sono il regista Brian De Palma. Forse vi ricordate di me perché ho già traumatizzato il vostro frugoletto con una mano che esce da una tomba alla fine di Carrie – Lo Sguardo di Satana, la sequenza dell’ascensore in Vestito per Uccidere e l’orologio di John Lithgow in Blow Out. Si ricorda che ridere, signora, quella volta che avete visto Blow Out pensando fosse una roba per ragazzini, visto che c’era uno dei preferiti di suo figlio, John Travolta, e invece poi moriva gente tutto il tempo? Sì, sono sempre io il regista di questi film. Eh, lo so, signora, a me interessa quello: il voyeurismo, i piani sequenza, il sesso e il cinema nel cinema. E, me o lasci dire, il piccolo Casanova è molto ricettivo”. Io sono in piedi di fianco a Brian. Indosso il mio piagiamone giallo, il mio preferito. Brian allunga una mano e mi arruffa i capelli. Io faccio finta che lo cosa mi dia fastidio, ma è più un gioco tra me e Brian. “Non penso capisca ancora tutto, eh? Cioè, questa roba per esempio del metacinema, le citazioni evidenti da Hitchcock, la difficoltà con cui costruisco dei piani sequenza fluidissimi, le allusioni sessuali…”
“Ma evidentemente il mio è un cinema che funziona anche sottopelle, senza che lo spettatore abbia il bisogno di elaborare o capire chissà cosa. Guardate, fidatevi di me: me lo lasciate per un po’ di anni e io vi prometto che gli regalerò altri bellissimi momenti di Cinema. Non ha ancora visto Scarface che presto diventerà uno dei suoi film preferiti, fra qualche anno lo lascerò senza fiato per la sequenza delle scale ne Gli Intoccabili, lo farò limonare al cinema con una ragazza bellissima durante la visione di Doppia Personalità, gli regalerò Carlito’s Way in modo da poter citare con i suoi amici Benny Blanco del Bronx e poi lo lascerò di sasso per quella sequenza del biliardo di Femme Fatale che gli piace tanto. Che dite, signori… vi fidate?”.
httpv://www.youtube.com/watch?v=gYBn8b9rfZQ
I miei, giustamente, mi hanno lasciato nella manone di Brian e io ho passato degli anni bellissimi in sua compagnia. Grazie mamma e grazie papà. Ma anche grazie a te, Brian. Lo sai che l’altro giorno, per lo speciale 1984, mi sono rivisto Omicidio a Luci Rosse? Sì, anche perché io l’avevo sempre visto in televisione e non hai idea di come te l’hanno tagliato, Brian. Uno scandalo! Manca un botto di roba. C’è tutta una sequenza di sesso tra Craig Wasson e Melanie Griffith che era pazzesca e io non avevo mai visto. Sì, quella sul set del film porno, con il cameo di Frankie Goes To Hollywood che canta Relax! Quella che finisce con l’operatore che dice al regista una roba tipo: “Oh, ma qui mica stiamo a fà Kubrick, manca il cumshot!”. Quella! Te lo giuro, tutta tagliata. Ma poi adesso ho capito un sacco di cose in più del film: questa tua ossessione per Hitchcock che qui riesci a concentrare in un plot che mette insieme La Donna Che Visse Due Volte e La Finestra sul Cortile. C’è una lunga sequenza di pedinamento, una donna il cui corpo viene utilizzato per sostituire un’altra (la controfigura, il Body Double, che è poi il titolo originale), la claustrofobia al posto delle vertigini. E ancora: c’è il voyeurismo, il protagonista che guarda l’azione attraverso un dispositivo – qui un cannocchiale, là la macchina fotografica di James Stewart. Insomma, c’è tutto quello che hai poi voluto inserire in un film, tette e Dennis Franz compresi.
E che sequenze, Brian! Mi racconti come hai fatto a fare quella al centro commerciale? E quel movimento pazzesco prima della scena in spiaggia, quel carrello che costeggia il condominio e poi si alza fino ad arrivare alle spalle del protagonista che sta spiando la misteriosa esibizionista? No, poi, ciaone con l’indiano che uccide la donna con il trapano! Non sai quanto quella roba ci ha sconvolto tutti! Sì, guarda, ti posso dire che ad un certo punto la sceneggiatura l’avete un po’ trascurata, eh? Dì di no? Dai, che quando Craig Wasson si traveste da produttore di film porno per riuscire a convincere Melanie Griffith a raccontargli la verità è un pre-Maccosa. Ah, poi anche l’indiano che colpisce la povera Melanie con una chiave inglese in testa mentre è letteralmente circondato da macchine della polizia non è proprio una trovata straordinaria. Ma ti si perdona tutto, Brian. Perché poi, un secondo dopo, quando ingrani la quarta e cominci a giocare con la claustrofobia di Wasson e costruisci quella sequenza in cui i vari piani tra realtà, finzione e cinema vanno a confondersi, non ti si può dire veramente nulla. Sono molto contento di essere cresciuto con te, Brian. Senza Omicidio a Luci Rosse il 1984 sarebbe stato un po’ meno pepperino.
Dvd-quote:
“Perfetto per diventare rossi sul divano se ancora abitate con i vostri genitori.
Ma anche perfetto per traumatizzare vostro figlio”Casanova Wong Kar-Wai, i400calci.com
Non so te, ma credo di aver scoperto il cinema porno grazie a questo film (e a un paio di campeggi…). Visto sempre in tv, e in italiano, credo proprio che dovro’ recuperarlo prima o poi.
Un appunto: la donna con che il protagonista becca a letto con un altro non e’ la moglie, ma la convivente/amante. Da li’ si spiega anche com’e’ che se va dall’appartamento cosi’ in fretta.
bella recensione.
film divertentissimo, non ci si stanca mai di guardarlo, e infatti saro’ alla ventesima visione. la prima volta lo vidi perche’ convinto che fosse una commedia e ci trovai molto, molto di piu’.
la mia scena preferita e’ senza dubbio il pedinamento in spiaggia.
Avete visto che sarà Pupo il nuovo direttore editoriale dell’area Game di Agon Channel? http://www.tvzoom.it/index.php?option=com_content&view=article&id=13790:agon-channel-pupo-direttore-editoriale-dell-area-game-debuttera-con-una-canzone-per-100-000&catid=30&Itemid=40
CAPOLAVORO.
PUNTO!
Concordo con la rece: è la summa maxima delle ossessioni del De Palma.
E la faccia da babbo di Wasson è semplicemente perfetta per il ruolo del guardone.
Ricordo tutto: il film andò su Rete 4 e fu una rivelazione, tette, sangue, il serial killer con la faccia da Geronimo psicopatico, Holly Johnson, il mio mito, che cantava nel film “Holly does Hollywood”! Visto in bianco e nero sul televisore di servizio dell’epoca, che spettacolo !
Millenni che non lo vedo (ci passai parecchie ore da adolescente)… Ancora ricordo la fantastica traduzione di cumshot con “orgasmo ciak”!
Non potrei essere più d’accordo. Il De Palma regista in quegli anni era in forma straordinaria, certo si ispirava Hitchcock ma aveva tanta di quella personalità da inventarsi praticamente uno stile suo. Nonostante le sceneggiature improponibili che gli capitavano! Un grande. E poi sì c’era tanta figa!
Anche a me capitava di vedere scene di sesso nei film in prima serata con mamma e papà. Semplicemente, facevo finta di niente e continuavo a guardare imperterrito lo schermo. Pare abbia funzionato.
Però Omicidio… l’ho visto solo per tv, non avevo idea che fosse tagliuzzato. Per la cronaca, non so quanti di voi hanno visto The Raid 2 su Rai4 qualche giorno fa, anche lì era pieno di “taglietti” nelle scene più cruente. Come se dopo che hai visto 5 tizi prendere delle martellate in testa fosse troppo vederne un altro, solò perchè inquadrato un pochino più esplicitamente…
Grandissimo film, uno dei miei preferiti in assoluto. DePalma da allora divenne uno dei miei miti cinematografici: i suoi piani-sequenza sono qualcosa che nel cinema “moderno” mi manca tantissimo. Per esempio ricordo quello iniziale de “Il falò delle vanità” (per il resto un brutto film), o quello iniziale e finale di “Snake Eyes”.
Tra l’altro, il film preferito di Patrick Bateman in American Psycho..!
@Ryan
grazie che mi hai tolto il dubbio su quegli strani stacchi. magari la replica che ho fatto registrare è vergine. speriamo
Film che vidi anch’io da ragazzino (da solo per l’amor di dio… vedere una roba del genere con i miei mi avrebbe ucciso d’imbarazzo*) attirato dalle tette e dei culi promessi nel promo. Oltre al fatto di rimaner sconvolto che per una volta culi e tetti c’erano DAVVERO, rimasi ipnotizzato dalla parte thriller e ovviamente la scena del trapano mi turbò i sogni per parecchie notti.
Mi ricordo che quella stessa sera un mio compagno di classe beccò per caso solo i titoli di coda, con il sangue che cola tra le tette e mi disse che poi non aveva chiuso gli occhi per tutta la notte per paura dei vampiri.
Casanova, ma poi come l’hai preso il finale con Conan che taglia la testa a James Earl Jones in modo tutt’altro che subliminale?
*per dire, un classico nella mia famiglia era “I tre giorni del Condor” e OGNI VOLTA quando si arrivava alla, per altro castissima, scena di sesso tra Redford e la Dunaway ricordo sempre il silenzio raggelante che si creava in salotto.
Che poi i miei era molto moderni e liberali, ma boh… forse ero io, infatti mio fratello è sempre stato molto più rilassato su queste cose.
Grande De Palma,dagli anni ’80 metà anni ’90 non ha quasi mai sbagliato film,bellissimo anche Blow Out che ho visto di recente girato con sua moglie Nancy Allen all’epoca,John Lithgow uno dei migliori cattivi su schermo guardate il suo trinity killer in Dexter.
Bel film… forse, però, eccede nel suo essere teorico. Meglio “Vestito per Uccidere”.
i miei invece erano senza ritegno: mi ricordo che con me e mia sorella piccole sul divano guardavano colpo grosso senza farsi problemi.
bella la scena del biliardo. altri tempi, purtroppo.
su conan, credo che quando da bambina mi immaginavo madre avevo in mente proprio la mamma di conan che regge una spada più grande di lei a testa alta, fierissima e piena di terrore negli occhi a difendere suo figlio sconfitta in partenza da un cattivo a cavallo dieci volte più grande di lei. il mio idolo.
Probabilmente uno dei film che ho visto il maggior numero di volte in vita mia e grave pecca…mai in lingua originale o, lo scopro ora ma potevo immaginarlo, in versione uncut…azzo…devo provvedere subito…De Palma caciarone in formissima!
Che meraviglia! Sono queste recensioni e i vostri commenti che mi fanno sentire a casa…Condivido tutto quanto è stato scritto, soprattutto sull’amico Brian -uno dei miei ricordi più belli al cinema è la visione in solitaria di Raising Cain, fatemi fare il figo, tanto lo sapete che è Doppia personalità-.
Vent’anni c’avevo, ‘ na silfide in confronto ad adesso (cit.)
Ricordo che mio padre “NO QUESTO FILM NON LO PUOI GUARDARE” e allora mi appostavo con la sedia dietro la porta della mia camerette che in linea d’aria arrivava proprio davanti al televisore e stavo li, seduto, pronto a chiudere la porta e a nascondermi ai miei genitori appena qualcuno di loro si fosse alzato per andare in bagno o in cucina. Vidi allo stesso modo anche alcune sequenze di Twin Peaks. Detto questo che filmone ragazzi, che robe torbide. Ricordo ancora la scena sui titoli di coda genialissima, anche all’epoca che non sapevo cosa fosse il metacinema mi dissi “ma che bella cosa questa della finzione/non finzione, devo rifletterci”. Lo feci molto. Detto questo anche io l’ho visto solo in passaggi televisivi e aggiungendo che non gli ri-do un occhio da davvero molti anni mi autonconsiglio di rivedermelo perché Casanova mi ha fatto tornare la curiosità. Best Boy come Pete Portizio.
ragazzi, ma è stasera la #400(DEMOLITION)tv?
Il primo thriller di De Palma che vidi dopo i suoi gangsters. Fu amore.
Uno di quei film che da ragazzino mi guardavo solo soletto, nelle notti d’estate, e mi facevano amare il cinema.
#teamVistoSempreCensuratoOraMeLoRivedo
P.S: wikipedia dice che Brian “Dio della regia” De Palma è stato nominato 5 volte peggior regista ai razzie awards, tra le quali Omicidio a luci rosse… MACCOSACAZZO!!!
@Botte & Costello
Pure Kubrick fu candidato ai Razzies come peggior regista per Shining. Giuro.
I Razzies sono merda peggio degli Oscar.
Oggi invece è Conan il Barbaro quello tristemente censurato da Mediaset. L’ultima volta che l’ho beccato in TV… Arnie si avvicina alle spalle di Thulsa Doom e… si salta alla scena in cui appicca il fuoco, con testa già rotolata.
È da pazzi, e non ci crederete, ma ascolto quasi quotidianamente la OST di Scarface, sia la colonna sonora, sia le canzoni preesistenti, e sento che qui posso dirlo, ogni volta che ascolto “I’m hot tonight” mi viene quasi duro. DePalma grande uomo e amante esperto.
C’è anche Emmett Brown! :D
De Palma….
Quanto ho amato quest’articolo.. In pratica hai ripercorso la mia infanzia, solo che con i genitori il film scandalo da ” silenzio c’è sessone” con conseguente arrapamento pre puberale mio e grave imbarazzo era Revenge, e fortuna che all’epoca davano la versione iniziale e non la director’s cut..!
Grazie per avermi portato indietro nel tempo alle sere con rete 4..!
Anni dopo andai nel centro commerciale di Beverly Hills, di persona, solo x dire..”cavolo sono dentro uno dei posti più leggendari da de palma”..dopo le scale della stazione..
Ma se il film lo davano su rete4 come ha fatto il papà di casanova a mettere in pausa il film?
Uno dei film della mia vita! Registrato su videocassetta da Rete4, visto varie volte da adolescente, mi sono sempre accorto che svariati passaggi della trama non tornavano o erano troppo frettolosi (soprattutto quando entra in scena la Griffith) e infatti qualche anno fa mi sono divertito a confrontare la versione televisiva con quella originale, scoprendo i mille tagliuzzamenti