Io non ho vissuto gli anni d’oro del Grande Real. Né quelli di Happy Days e manco quelli di Ralph Malph. Però io ho vissuto gli anni di Voglia di Vincere. E Pezzali può pupparmi duro la fava.
Quando uscì al cinema Voglia di Vincere (al secolo Teen Wolf*), io avevo più o meno due anni. Se da un lato questo ha significato il rimpianto di non aver visto l’esordio in lungometraggio di Michael J. Fox sul grande schermo del cinema di Cossato (provincia di Biella), di contro ciò ha comunque voluto dire che, nel momento in cui il medesimo esordio giunse in televisione, io avevo l’età giusta per fare quelle cose che fanno i bambini giusti davanti a un film così: esaltarsi abbestia.
Ho ripensato a lungo al motivo del perché la storia di Scott (chiamato in Italia Marty, così, giusto perché siamo un popolo di gente che si confonde facile) mi caricasse così tanto. Tanto cioè da non perdermi nemmeno uno dei suoi passaggi all’interno di quel grosso scatolone marrone a tubo catodico. E una risposta me la sono data. Dopo anni di training giapponesi, di corse con le cavigliere, di busti ortopedici applicati a forza, di palloni calciati contro le onde (contro le onde. Ragazzi eravamo davvero al TOP.), di “insistisci che ci riusci”, Voglia di Vincere dava una nuova incredibile prospettiva: chi se ne incula dell’allenamento. Chi se ne incula della crescita personale. Basta averci la famiglia giusta che ce la fai.
BAM!
Nel giro di una notte passi da essere quello che, nel momento in cui deve giocarsi la carta carisma, l’unica cosa che gli viene in mente è citare i Fichi d’India che rifanno i Neri per caso, ad essere il Ryan Gosling della compagnia. Ne hai così tanta di quella roba giusta che il tuo problema è che ne hai fin troppa e puoi permetterti il lusso di buttarne via un po’ per far vedere a tutti che, anche se te la giochi con le mani dietro alla schiena, vinci uguale.BAM!
Roba forte eh. A suo modo Voglia di Vincere ti comunica che “con il giusto cognome puoi eccellere in qualunque cosa tu voglia” compreso il basket se sei alto un metro e una sega. A posteriori si può dire che evidentemente c’è un filo rosso che lega le grandi Monarchie e Kim Kardashian. E quel filo passa da Voglia di Vincere.BAM!
Ma sto divagando. In realtà da ragazzetto quello che mi mandava ai matti era l’opportunità che qualunque persona, anche la meno evidente, poteva scoprire di punto in bianco di avere degli straordinari superpoteri. Non so voi, ma io da piccolino potevo mantenere la sospensione dell’incredulità anche per un paio di giorni dopo la fine dei titoli di coda e mi riusciva meglio immedesimarmi in Marty, sognando i poter essere destinato pure io a un futuro da superlicantropo (complice anche un cugino più grande che si divertiva a perculare la mia ingenuità) , piuttosto che nel nerboruto, enorme, muscolosissimo, strafichissimo Wolverine (e qui si apre il capitolo: come mai il gene mutante colpisce sempre e solo gente destinata a fare il modello o la modella di biancheria intima?).
Vi chiederete ora come mai vi stia parlando di Voglia di Vincere se il film di cui devo parlarvi è Wolfcop. Presto detto. I due film differiscono esclusivamente per l’applicazione del bollino PG13. Simile l’impostazione della pellicola, simile la base di partenza, simile il messaggio di fondo, simile l’atmosfera, simile persino l’estetica del licantropo.
Certo, la trama è diversa.
Da una parte: un liceale diventa un lupo mannaro e, da superschiappa, si trasforma in un Michael Jordan peloso, conquista prima il corpo della bella della scuola e poi il cuore dell’amica di cui scopre di essere innamorato e trascina la sua squadra di basket alla vittoria divenendo un ragazzo migliore.
Dall’altra: un cattivo poliziotto diventa un lupo mannaro e, da superschiappa, si trasforma nel giustiziere peloso della notte, conquista prima il corpo della bella del paese e poi il cuore dell’amica di cui scopre di essere innamorato e sventa un complotto globale divenendo un poliziotto e un uomo migliore.
Che Lowell Dean voglia, desideri, brami essere un epigone di Rod Daniel è dimostrato da una serie di elementi che rendono Wolfcop una pellicola che arriva, totalmente fuori tempo massimo, dagli anni 80. Sì perché, e questo è forse l’aspetto più terrificante di Wolfcop, Dean ha deciso, nel suo desiderio di ripescaggio selvaggio, di recuperare gli aspetti peggiori. Wolfcop, per capirci, è un film con le spallotte. Lo è negli intermezzi musicarelli, lo è nelle inquadrature, nell’impostazione della trama, nel montaggio, nella pretestuosità di alcuni momenti tirati a lungo oltre il buon senso (il momento A-Team con la customizzazione dell’auto) e il buon gusto (la scena di sesso in carcere) e nell’incapacità di dosare ironia, autoironia e serietà. Wolfcop è un film che quando smolla i freni viaggia fortissimo e regala minuti di bel divertimento, ma quando se la gioca sul campo della serietà si trasforma nel George Miller de L’olio di Lorenzo.
Perché, al netto di tutte queste magagne (tra cui un protagonista che ha la faccia di Vincent D’Onofrio, la joie de vivre di Mark Ruffalo e l’espressività della cassettiera Mälm. Ma comunque 8 spanne sopra all’attore protagonista di Dylan Dog – Vittima degli Eventi), Wolfcop ha interessanti spunti ed aspetti positivi che, manco a dirlo, derivano anche questi dall’impostazione passatista e nostalgica. Prima di tutto l’utilizzo integralista dei trucchi prostetici. Niente post produzione, niente CGI fatta con lo Spectrum Sinclair trovato in soffitta vicino alle pelli di vacca. Lattice e sangue finto a pioggia. Fatto male. Ma, per dio, vero. Il risultato è convincente ai limiti della commozione e ci regala anche una trasformazione in licantropo del cazzo. In senso letterale.
Il risultato è un film che sbaglia solamente -si fa per dire- ogni qual volta si gira verso di noi per strizzarci l’occhio e darci di gomitino dicendoci a ritmi regolari “Hai visto? Forte eh?”. Per il resto, al netto di un budget risibile che fa sembrare alcune scene, tra cui le scene in apertura, uscite dritte dritte da un fan movie (ma comunque otto spanne sotto quelle di Dylan Dog – Vittima degli Eventi), Wolfcop è un film che si vede senza farsi venire una gastrite. E forse perché per una volta tanto siamo in presenza di un film onesto non gravato da autoironie e citazionismi inutili.
DVD-Quote Suggerita
Con due spicci in più sarebbe stato un buon film degli anni 80.
Bongiorno Miike, i400calci.com
p.s.= Il film si conclude con il più classico dei To Be Continued. Inoltre c’è nell’intenzione del regista di far uscire anche un fumetto e, fino a qualche tempo fa, era attivo un crowdfunding per acquistare l’action figure di Wolfcop. Alla voce “poveracciate”
* prima o poi qualcuno pagherà per tutto questo.
Utilizzo integralista di effetti speciali prostetici? Sono a bordo!
P.s. per lo stesso principio non vedo l’ora che esca habinger down!!!
Mi permetto di dissentire sul gene X che prende solo ai superfighi:
Già la prima confraternita di Magneto aveva un bel campionario di gente orripilante tipo Toad e Mastermind, poi negli anni si sono aggiunti interi gruppi come i Morlock, guidati da Callisto una che pare la figlia che potrebbe venir fuori dal Fantasma dell’Opera e da una barbara post-apocalittica di Mad Max.
E Wolverine, originariamente, era un tappetto basso, peloso, tarchiato il giusto e facile alla rissa (praticamente mio zio di Resuttano), solo ultimamente e dopo l’arrivo di Hugh Jackman si è andato via via sgrezzando.
[ fine intermezzo da precisino]
Il Reverendo mi ha anticipato di un soffio!
OT: ieri mi sono visto l’ultimo capolavoro di Kevin Smith, Tusk…mi permetto di chiederne la recensione al più presto!
Mmmhh anche a me incuriosisce, provo a recuperarlo…
Voglia di vincere anche a me mi fomentava dibbrutto, cioè tipo che la scena di lui sul tettuccio dell’auto era la cosa più figa che si potesse fare ever nella mia mente di regazzino..è un bottissimo che non lo vedo, come è invecchiato?
@Marlon Brandon oh my god! già si trova? lo voglio!!
@Dembo io l’ho trovato qui in Cina DVD edizione good quality…ergo credo che in giro nell’Internet ci sia già da tempo. Non vedo l’ora di leggerne la recensione su questo sito…se mai la faranno!
@Marlon Brandon ah ok, cmq confermo che nelle profondità dell’internét si trova…solo non ancora con i sub.. mi tocca aspettare. Solo dopo aver letto la trama mi è esploso il cervello, lo voglio vedere ora!
Spero lo recensiscano qui
ps: ma a violenza e scene forti come siamo messi? poi ho letto in giro che il film ha delle atmosfere alla Lovecraft confermi? sta a vedere che Smith ha tirato fuori un filmone…
@Dembo, guarda non ti aspettare troppo, parte benone, crea un’atmosfera pazzesca, e poi la butta via. Violenza pochissima, atmosfera alla Lovecraft direi proprio di NO. Però ripeto, l’atmosfera malata nella prima parte è resa proprio bene da film horror, mentre nella seconda si sfocia in aree comiche, che io personalmente non ho gradito. Comunque da vedere, anche se lascia l’amaro in bocca.
Provato a ri-vedere voglia di vincere dopo una vita…se mi facevo i cazzi mia era meglio…se è caduto nel dimenticatoio come film ci sarà un perché.
Di questo mi basta il trailer…sti finti grindhouse le hanno polverizzate.
io l’ho visto da poco per la prima volta voglia di vincere, beh, come quasi tutti i film con michael j fox è rimasto ancoratissimo agli anni 80, anzi questo piu di alcune sue commedie dello stesso periodo, però si lascia guardare con simpatia
@Marlon Brandon azz mi hai un po’ segato le gambe con l’ultima frase. … vabbe staremo a vedere
I lupi mannari sono stati la cosa che preferivo di più in tutto l’immaginario orrorifico. Voglia di vincere me lo sparavo ad ogni replica si Italia 1 e iniziai pure a fare basket ed atteggiarmi d’ammerigano con le tipe! Comunque il mio preferito rimaneva sempre Un Lupo Mannaro Americano a Londra, con la più bella trasformazione in licantropo priva di CGI di sempre.
@Bongiorno, che nostalgia. Doppia recensione visto che hai incluso anche Dylan Dog – Vittima degli Eventi.
Quanto sopra lascia immaginare che, anche di lui, Inga si compiacerebbe:
– Ma allora avrà un enorme Schwanzstucker…!
@charles sbronzo
di Licantropia cosa mi dici? credo sia stato il VM18 che mi ha impedito di vederlo ai tempi delle VHS
Visto. Molto, molto, mooolto carino!
dopo che
[SPOILER]
si tromba la barista fregna
[/SPOILER]
….Il film scivola in dei MACCOSA fantastici, ma troppo pochi.
E lo scontro finale, purtroppo svacca parecchio quello che potevi vendere come un film 80 che incula un fanfilm e si va sul fanfilm quasi puro, purtroppo.
Idea potenzialmente divertente 9
Risultato finale 6
Peccato.
Torno a farmi le pippe sulla sex scene in prigione. Ma senza audio.
Film deludente…..molto piu’ bella la recensione del film.
Carino VDV, però preferisco la serie TV che ne è derivata XD che purtroppo come altre langue nei magazzini! Sul Mereghetti ho scoperto che c’ è lo spin-off con il cugino del protagonista del primo! °_O
A prima vista il lupo mannaro di Wolfcop mi sembra un misto tra Scott e Beastman del film “I dominatori dell’ universo”! XD