La prima cosa che mi ha colpito del progetto Kingsman è che gli inglesi, all’improvviso, sono di nuovo carichissimi per James Bond.
Per anni la loro saga di maggior successo, un’icona, sinonimo di valori che dal finire degli anni ’80 ai primi anni zero avevano accusato il peso degli anni fino a diventare, al contrario, simbolo di staticità, di anacronismo, di incapacità di aggiornarsi, una roba da vecchi insomma.
E infine la recente resurrezione: una finta rivoluzione, ed ecco che di colpo si è scoperto che anche i giovani in realtà erano attratti da Bond e dalle sue caratteristiche più classiche: la sigla stilosa, le auto di lusso, le sue abilità seduttive, i gadget, i cocktail… Andava bene tutto così com’era. E Skyfall trionfava al botteghino.
È un tipo di parabola che conosciamo bene anche in Italia, anche se il nostro equivalente si chiama Festival di Sanremo.
E mentre Sam Mendes riscattava una carriera di puttanate trovando in Bond un progetto che si complementava meglio del previsto alle sue abilità, i due registi più stilosi del Regno Unito – gli amiconi Guy Ritchie e Matthew Vaughn – si buttavano sui migliori cloni a disposizione. Ritchie si è pigliato Man from U.N.C.L.E., imitazione di Bond nata negli USA che però può vantare la collaborazione di Ian Fleming in persona. Vaughn si affida invece al suo partner naturale, Mark Millar, portando sullo schermo quel The Secret Service che sulla carta, ipersemplificando, è James Bond con la sensibilità di Kick Ass.
La seconda cosa che mi ha colpito del progetto Kingsman è che mi sono reso conto di non aver mai visto un film con Colin Firth in vita mia. Ho anche controllato IMDb per essere sicuro.
Neanche uno! È grave? Mi sono perso qualcosa di importante?
Certo, ha un rispettabilissimo numero di film di successo e/o pluripremiati, ma avete visto di che cosacce si tratta? Il paziente inglese. Shakespeare in Love. Il discorso del re. Mezza bibliografia di Jane Austen, al punto che per anni sono stato convinto si chiamasse davvero Darcy. E poi Love Actually, Bridget Jones, Mamma Mia… Sembra che scelga copioni col mirino sulla base di quello che pensa che mi piaccia di meno. Forse mi odia? Può Darcy.
Kingsman pare un film perfetto per Vaughn.
Ci si trova davanti a quel raro e glorioso caso in cui l’autore si basa su un materiale pre-esistente ma, per energia, scioltezza e senso del divertimento, pare stia dirigendo un film tratto pari pari dal sogno della sua vita: l’oroglio truzzo del South East alle prese con i gadget e l’eleganza degli Avengers (quelli veri), e tutto lo spazio che desidera per le sue caratteristiche scene action esagerate e invenzioni varie. Si fa ispirare dal soggetto di Millar ma cambia quasi tutto, incluso il titolo e i nomi dei personaggi, e mantenendo solo il contrasto fra le sartorie su misura e le tute in acetato, gli ombrelli da passeggio e i berretti da hooligan, James Bond e Jack Bauer e tutta l’aperta cinefilia del caso, e sperimenta un modo tutto suo di girare le scazzottate, lunghi piani sequenza aggiustati in digitale con camera a mano che si muove rapidissima ma controllatissima, a lasciar godere di intricate coreografie pensate al dettaglio. Da perfezionare, ma bello. E vai a sapere come mai è forse l’unico oggi a fare film per teenager a cui viene concesso di sforare nel Rated R con i suoi discreti schizzi di sangue (finto, ma a volte meraviglioso comunque) e tante parolacce da buzzurro del pub e un’inquadratura finale da volgarissimi applausi.
Colin Firth è perfetto: un 80% di impeccabile eleganza posh, un Michael Caine giovane meno figo e molto più impettito, ma dal fisico ancora sufficientemente asciutto a renderlo credibile nel numero esagerato di risse a cui gli viene chiesto di prendere parte. Ed è sua anche la scena migliore del film, ambientata in una chiesa del Michigan con Free Bird in sottofondo.
Taron Egerton pare il fratello minore di Jack O’Connell e come tale è simpatico il giusto per reggere il ruolo da protagonista, ma niente per cui gridare al miracolo.
E poi c’è Samuel L. Jackson nel ruolo del super magnate dell’informatica.
È un altro caso in cui non puoi fare a meno di simpatizzare con il piano dei cattivi: di base vuole risolvere il global warming, e si è convinto che tutte le teorie al riguardo sono sbagliate e/o insufficienti e/o irrealizzabili, e che l’unica soluzione sia diminuire drasticamente la popolazione terrestre a partire, arbitrariamente ma non troppo, dagli imbecilli che si comprano i suoi prodotti. Certo, il film imbroglicchia e mischia le carte per non farti pensare troppo agli aspetti positivi di questa idea, ma come si fa a dargli torto? Salvare il pianeta sterminando gli imbecilli malati di consumismo? Non azzardatevi a guardarmi male, vi leggo augurarvelo su Facebook ogni santo giorno…
Comunque il Samuel si diverte un mondo, e per qualche minuto ti fa persino credere che stia interpretando un ruolo diverso dal solito, e invece ha solo un cappellino da scemo e una zeppola fintissima.
Sapete però chi è il migliore?
Mark Hamill.
Nel fumetto veniva tirato in ballo nei panni di se stesso, qua interpreta un teorico del global warming e si diverte a farci rimpiangere i trent’anni in cui è rimasto confinato fuori dal grande schermo in ruoli ingrati o a sfogarsi come (enorme) doppiatore. Ci siamo persi un caratterista impeccabile. Volete una scommessa facile facile? Lo preferirete qui a qualsiasi cosa gli chiederanno di fare nel nuovo Star Wars.
Kingsman non è il film che ti cambia la vita, ma è il tipo di prodotto ritmatissimo e liberatorio a cui è difficile chiedere di più. Un film per teenager che non fa sentire gli adulti fuori posto. Un Guardiani della Galassia se non ci fossero stati dodici avvocati costantemente sul set.
E sarebbe bello se Matthew Vaughn non si incastrasse più in un X-Men del cazzo e riuscisse a lavorare solo a progetti così.
DVD-quote
“Your teeth are offside,
Your teeth are offside,
Luis Suarez,
Your teeth are offside”
Nanni Cobretti, i400Calci.com
Avevo la fotta, adesso ho la FOTTA
filmone assoluto, ai prossimi sylvester la scena della chiesa vince come best fight, qui lo dico e qui lo confermo.
Totalmente d’accordo, si arriva al finale soddisfatti. Gran ritmo, e la scena della chiesa… vale da sola. Non si può dire lo stesso delle altre scene d’azione, visto che non sono fan dei combattimenti velocizzati, ma mi accontento.
Di Colin Firth io invece ho visto qualcosa (mi pare fosse in Love Actually per esempio) e pare in effetti scegliere i copioni in base a quello che noi calcisti gli avremmo sconsigliato. Qui però è perfetto, e diamine ha veramente un’eleganza innata!
E non dimentichiamoci di Mark Strong, meno elegante ma più adatto a tenere un fucile in mano.
Mark Millar funziona meglio al cinema (Wanted e Kick Ass sono fighissimi, e anche Kick Ass 2 ha un suo perche’) e Vaughn sembra essere il regista che lo visualizza meglio… Aspetto il DVD dal mio street vendor di fiducia.
Il fumetto è ancora più cattivo e più figo, ma ci accontentiamo di questo filmone che ne è venuto fuori.
Miglior atleta femminile a Sofia Boutella subito!
Nanni, forse sarò sono solo io ma Taron Egerton più che di Jack O’ Connell sembra il sosia giovane di Ettore Bassi.
http://pad.mymovies.it/cinemanews/2009/5546/bassi.jpg
Mi sa che è meglio se avverta subito
SPOILER
SPOILER
A me il film è piaciuto, però l’ho apprezzato di più quando in campo c’era Firth che non dopo quando il solito ragazzino di minchia salva il mondo con la forza della giovinezza. Per non parlare della sua amica che fa saltare all’ultimo il satellite anche se ha le vertigini, è la prima volta che usa quella roba etc. etc.
Credo di avere fatto semplicemente indigestione di ragazzini che salvano il mondo. Certo, in compenso è confortante sapere che le principesse si fanno fottere ogni buco se le salvi. Ed è pure bello tornare a vedere un film d’azione dove c’è un filo di sangue in più del solito. Però l’effetto Kick-Ass su di me non ha funzionato e del resto James Bond è sempre stato un uomo, Bourne era più giovane ma comunque uomo e io non sono sicuro di potermi bere altri stronzetti che maturano davanti ai miei occhi, superano i loro problemi adolescenziali e salvano tutti e dicasi tutti. Ma magari col prossimo film mi passa.
Ho notato che dopo Interstellar c’è un altro film main stream che si rifà alle teorie di Malthus su demografia e sostenibilità ambientale ed entrambi hanno una forte componente inglese all’interno. Ma effettivamente è una cosa di cui la gente torna a parlare lì da voi?
@pillole:
SPOILER
Secondo me, senza per forza citare tutte le altre assurdità consapevoli del film, era molto più maccosa che le avesse le vertigini, per essere un’aspirante super agente segreto che ha passato tutte le selezioni.
Ero molto perplesso per l’entusiasmo che traspariva fin dal titolo della recensione. Verso la 15^ riga ho capito perché: lo confondevo con il nuovo U.N.C.L.E., e probabilmente continuerò a farlo finché non lo vedrò (il film giusto, si spera). E immagino mi piacerà, a ‘sto punto.
oh, bene. contento per Mark Hamill
bellissima la chiusura! “E sarebbe bello se Matthew Vaughn non si incastrasse più in un X-Men del cazzo e riuscisse a lavorare solo a progetti così”.
Infatti volevo vedermelo di gusto questo finesettimana, ma i cinema di Pinerolo si dividevano Spongebob, Noi e la Giulia e ancora le cazzo di sfumature, perciò un po’ mi obbligate a scaricarmelo aggratis eh.
Un caso in cui ho preferito la versione cinematografica alla controparte cartacea. Millar cialtrone!
“Ritchie si è pigliato Man from U.N.C.L.E., imitazione di Bond nata negli USA che però può vantare la collaborazione di Ian Fleming in persona.”
Mi sa che Ian al momento è un attimino fuori mano. È morto nel 1968.
@quentin tarantella: Man from U.N.C.L.E. e’ del 1964
Gran recensione. Il film l’ho visto giovedì scorso e mi è piaciuto molto.
UN PO’ DI SPOILER (LEGGERI PERÒ)
Quando è iniziato il (finto) piano sequenza nella chiesa sono rimasto letteralmente a bocca aperta. Al diavolo 2 ore di (finto) piano sequenza di birdman, questo è davvero grande, maestoso, con la colonna sonora perfetta e accade ciò che deve accadere. A memoria una cosa del genere l’ho vista solo in The Protector e, anche se più lateralmente, ne I Figli Degli Uomini. Non capisco perchè durante quella scena in sala c’era molta gente che rideva. Io non c’ho trovato chissachè da ridere.
Una cosa che davvero mi ha fatto incazzare del film, invece, è il secondo finale. Al primo ero rimasto esterrefatto. Mai visto un finale più perfetto di quello. E poi c’è il secondo finale, posticcio e inutile, appena dopo la prima parte di titoli di coda. Avrei dovuto fiondarmi fuori dalla sala immediatamente. Lo consiglio anche a voi che non avete visto il fil, ma essendo questa parte in spoiler non la state leggendo, probabilmente.
invece a me è piaciuto piu’ il secondo
ricordo che la prima volta che rividi marck dopo star wars fu in wing commander, dove si divideva la scena con un suo simile: malcolm mcdowell
finalmente gli inglesi hanno capito che è arrivato il momento di Darcy da fare
Questo film ha uno dei finali più divertenti di sempre. Ed è una conclusione che decontestualizzata potrebbe benissimo essere la scena finale di un cinepanettone a caso con Enzo Salvi. La cosa a posteriori mi ha fatto un po’ riflettere.
@antonioni hopkins: sono d’accordo anch’io su “posteriori”
@Nanni Cobretti: Ba dum tss
…mi avevi già convinto al Può Darcy (cit.)
Francamente, mi ha un pò calato il tono del film, l’uscita della principessa, come a dire; guarda quanto siamo irriverenti noi della cricca.
Ehi, ma lì su Daniel Craig già incombe la figura di Idris Elba, come l’ombra di Banquo su Macbeth!
Frizzi sanremesi a parte, trovai davvero surreale che dopo il “Sony Hack” (di qualunque matrice fosse), e mentre partivano le riprese di «Spectre», si fosse già cominciato a dibattere sul Comandante Futuro (manco si stesse parlando di Totti – De Rossi), se cioè egli debba rimanere “Ivory” o possa diventare “Ebony”.
Però mi fa molto piacere – come tutto il resto della recensione – quell’íncipit, sul fatto che gli inglesi siano “di nuovo carichissimi per James Bond”. Personalmente, non ho mai smesso di esserlo dal 1977, quando vidi il mio primo film assoluto di quel franchise («The Spy Who Loved Me»); anzi, già lo ero – senza saperlo – fin dalla serie «The Persuaders», a sua volta debitrice delle epopèe di Ian Fleming e di Leslie Charteris (non solo per la presenza di Roger “The Saint” Moore, già considerato per 007 negli anni ’60 e finalmente approdato al ruolo nel ’73, sùbito prima che la RAI si decidesse a trasmettere «Attenti a quei due»).
ecco. sono giusto tre sere che dico “passo” (tecnicamente ieri è stato un “parola”) a questo film perchè ho sonno e adesso rimpiango di non averlo ancora visto. eccheppalle…
Sono entusiasta di «Kingsman – Secret Service», perfino oltre le già elevate aspettative; e non vedo l’ora di fare il bis nel prossimo weekend, come per i Bond-movies d’annata (anche per sghignazzare, lo ammetto, sulle note di «Slave To Love» di Bryan Ferry).
Tra l’altro, da tempo vagheggiavo di vedere un’icona spy quale Michael Caine – clamorosamente assente dalla saga EON – assurgere al ruolo di “M” (con ogni rispetto per la sublime Judi Dench), ed entro certi limiti ho infine potuto ricevere – non da solo, presumo – tale soddisfazione.
Il suo alter-ego giovane Colin Firth (che già lo aveva clonato nel remake di «Gambit») interpreta un personaggio di nome Harry, non a caso, come l’occhialuto agente Palmer (“Senza Nome” nei romanzi di Len Deighton) a cui Michel Caine aveva dato vita mezzo secolo fa, nella serie iniziata con «The Ipcress File» (stessi produttori di 007, Saltzman e Broccoli), e che rappresenta un ulteriore archetipo di questi moderni Cavalieri.
Guardando in casa nostra, credo che il film di Matthew Vaughn possa deliziare – quanto me – anche gli altri fans di Martin Mystère, per la macchinazione planetaria del “pittoresco megalomane”, e pure gli altri fans di Dylan Dog, per quelle deliranti esplosioni di Grand-Guignol tipo «Gli Uccisori».
La fastidiosa zeppola di Jackson – Valentine (cognome di Eddie Murphy nel menzionato «Trading Places / Una poltrona per due») è così marcata, anche nel doppiaggio, da non avermi fatto riconoscere la voce di Luca Ward: ho dovuto leggerne il nome sugli end credits.
Ultima noterella (scusate se ho già svariato fin troppo): non senza riconoscere che Mark Strong in azione fa onore al suo cazzutissimo nominativo, nel dirigere il training degli aspiranti rimpiazzi mi ha immediatamente ricordato Francesco Graziani alla guida tecnica del Cervia, per il reality-show «Campioni» su Italia1.
(Lo dico solo per scherzare, ovvio, ma con una stima ed una simpatia che trascendono il Mondiale ’82 nonché la milizia gigliata del conterraneo Ciccio).
Colin ha fatto anche la Talpa. Quello era meritevole
può Darcy is the new Manon Serve!
Minchia anch’io zero film visti con Colin Firth… beh ok uno sì, ma solo perchè c’era Kevin Bacon, e Alison “nano finto” Lohman in topless sulla locandina
La scena della chiesa…
LA SCENA DELLA CHIESA CAZZO!
Sembrava The Raid con gli Skynyrd in sottofondo. E un attore premio oscar a menar le mani. Assurdo!
D’ora in poi sono fan di Colin Firth e spero che entri a pianta stabile nel settore “action badass over50”. Tipo Liam Neeson ma più elegante
boh filmone, ma non è stato una sorpresa: mi avevano già comprato con i vari trailer pubblicati negli ultimi mesi.
quoto quanto hanno già detto altri (soprattutto su colin firth stilosissimo, la scena della chiesa) e aggiungo la scena dell’inseguimento con la polizia con bonkers di dizzee rascal come colonna sonora. mado che bassline ha quel pezzo.
Boh, l’ho visto ieri sera e l’ho odiato profondissimamente dall’inizio alla fine. E’ uno di quei film che reputo insalvabili sotto tutti i punti di vista. Tratta tematiche abbastanza serie e delicate ma lo fa in un modo stupidamente demenziale, totalmente inadeguato al contesto, quasi a voler scimmiottare male tutta la filmografia spionistica degli anni 60, Casinò Royale in primis, solo che nel farlo diventa veramente ma veramente fastidiosissimo. Perchè è proprio costruito da cane. E’ strutturato come un film satirico senza avere nessun tipo di satira, di nessun genere. Sembra una specie di incrocio fra i James Bond di Pierce Brosnan ed i film di Austin Powers. Solo che non è nè tamarro e carismatico come i primi, nè divertente come i secondi. La regia è un qualcosa di pietoso, nelle scene d’azione non si capisce una mazza e la maggioranza degli stunts sembrano velocizzati come nelle scenette di Benny Hill, con alcune inutili incursioni in slow motion filmate in maniera imbarazzante. E poi Vaughn ci vuole necessariamente infilare la violenza Tarantiniana senza nessuna motivazione logica. Tarantino usa la violenza per provocare. Per far riflettere. Per mostrare come crudeltà e disagio possono scatenare una qualche reazione. Qui ci sono teste che esplodono, carneficine di innocenti, arti mozzati e persone che vengono fatte a pezzi senza ragione, perchè praticamente in tutte le scene le uccisioni sono talmente assurde e ridicole che non puoi rimanerne favorevolmente impressionato. Non puoi apprezzarlo. E’ solo sangue e sbudellamenti gratuiti senza motivo, che onestamente, a me cominciano a stufare.
In più se escludiamo gli attoroni che già tutti straconoscono, Colin Firth, Michael Caine, Samuel L. Jackson e Mark Hamill, per il resto come nel 99% dei film degli ultimi anni le nuove leve sono tutti dei mentecatti incapaci di recitare. Specialmente il protagonista, che si comporta da perfetto imbecille stoccafisso nel 90% delle situazioni. Insopportabile.
L’unica che si salva per carisma è la ragazza (e quanto cacchio è buona oltretutto.)
E niente, peggior film visto al cinema negli ultimi 15 anni, insieme a Prometheus e Machete Kills. Ah, e il Grinta dei fratelli Coen.
Io ho veramente PAURA di questi nuovi pseudoregisti, perchè questo coglione di Vaughn ha dichiarato che sarebbe interessato a dirigere il prossimo Indiana Jones. TENETEGLIELO LONTANO IL PIU’ POSSIBILE. SAREBBE UNA VERA CATASTROFE.
“L’unica che si salva per carisma è la ragazza (e quanto cacchio è buona oltretutto.)”
ecco, con questo ho la prova che posso ritenere completamente inattendibile tutto quello che scrivi ;)
Visto ieri, mi sono divertita. Me l’avevano venduto come una satira del filone film di spionaggio, ma non credo lo volesse essere (una satira o parodia indistinguibile dal suo oggetto non ha molto senso), piuttosto ne è uno svecchiamento senza altre pretese che divertire, e funziona abbastanza bene così. Meglio nella seconda parte, durante la scena nella chiesa (clamorosa, da rivedere a ripetizione) ho quasi sentito il cambio di marcia e il film che ingranava davvero.
Sofia Boutella e Mark Strong i migliori!
Devo dire che fino a 30 min dalla fine non è che mi avesse entusiasmato, scena di chiesa esclusa ovviamente. Insomma ha quel gusto un po troppo scemo da film rivolto ai teenager che, invece, nei Guardiani della Galassia non mi aveva disturbato troppo. Tutta la parte sull’addestramento secondo me non è riuscita bene, non mi ha coinvolto neanche per un secondo, per finire con la cazzata del cane. Senza parlare poi della scena SPOILER in cui il ragazzo fa “guarda là” ad Artù e scambia i bicchieri, mah. FINE SPOILER
Il finale invece mi ha fatto tornare un po’ il sorriso nonostante rimanga sempre il tono da teenager movie, forse perché SPOILER nonostante gli sforzi dei buoni, si assiste comunque ad un’ottima scena di follia collettiva in cui se le danno di santa ragione. Divertente anche la scena delle teste esplose. FINE SPOILER
insomma dai alla fine si può fare e la scena “a posteriori” nonostante sia in stile Boldi e De Sica, mi ha fatto ridere.
C’è comunque da dire che un film così, fosse stato in Pg13 sarebbe venuto una merda, quindi speriamo che faccia convertire qualche produttore puritano di Hollywood.
P.s mai mi sarei aspettato di tifare per collin firth in una categoria dei Sylvester!
Candideremo Colin Firth ai Sylvester?
…
…
tenetevi stretti…
…
…
PUO’ DARCY
Haha
Gran bel film,una versione moderna di un James Bond che non si prende troppo sul serio,fracassone il giusto.
divertentissimo! mi chiedo cosa abbia gli avengers o i suoi compari meglio di questo film
Carino, ma me lo aspettavo più grosso.
Belle scene, ma alla fine esci e sei ancora convinto che l’apice degli spy movie sia XXX.
Detto questo, la cosa della principessa svedese era così fuori contesto che deve avere un senso a me oscuro.
Secondo me la scena della principessa aveva perfettamente senso: così come i gadget e la violenza erano sovversioni o esagerazioni dei corrispettivi topoi dei film di spionaggio alla Bond, la relazione con la principessa era un’estremizzazione della scena finale di sesso con la Bond Girl. Era tutto un esercizio di consapevolezza e rielaborazione di un genere.
Vedo che @Peldrigal mi ha preceduto, nel rispondere a @Manq, dando esattamente voce anche al mio pensiero; ma ormai aveva già preparato il commento e così mi piace inviarlo comunque, senza ritocchi ulteriori.
Sì, ammetto che io stesso, in coda ad un articolo successivo (quello su «Color of Night»), ho fatto un’allusione alla scena finale di «Kingsman – The Secret Service» – salvo showdown al pub – come si trattasse di fulmine a ciel sereno, più precisamente «Flash in the Night» (hit anni ’80).
Però, alla fin fine, che cos’è? Soltanto la “dirty version” (si fa per dire), un po’ stile Bloodhound Gang, di ciò che il James Bond pre-Craig ha sempre fatto nell’epilogo con ogni sua compagna d’avventura, da Honey – Ursula Andress di «Dr. No» – 1962 a Jinx – Halle Berry di «Die Another Day» – 2002 (con l’ovvia eccezione di Tracy – Diana Rigg di «On Her Majesty’s Secret Service»).
Volendo, ci si può vedere anche un’eco del meraviglioso spiritaccio dissacrante di Zucker-Abrahams-Zucker: credo che tutti ci ricordiamo lo spoof «Top Secret!» – 1984, con Val Kilmer, ed il sextoy “Anal Intruder” che sbuca dal nulla in una galera della DDR.
Quel medesimo spiritaccio che, in «Kingsman», aveva toccato una vetta di sublime irriverenza anche molto prima, verso chi a Stoccolma era stato premiato per la pace. Valentine – Samuel Jackson, fronte allo spettatore, sta facendo opera di persuasione su qualcuno fuori campo, finché l’inquadratura si allarga a rivelare una nuca inconfondibilmente obamiana, ma solo dopo la pronuncia – con zeppola – della seguente battuta:
– Se vuole salvare il mondo, apra bene quelle cazzo di orecchie…
Boh, non so se mi avete convinto.
Visto ora, il trailer all epoca mi fece talmente cacare che lo zompai di grosso al cinema. Che dire, nel complesso nulla di fenomenale ma nel suo essere un fumettone cazzaro non commette l errore di essere irritante trovando un suo equilibrio. L azione concettualmente non è quella che mi aggrada ma ha dei momenti così ruspanti in cui per non gasarsi si deve essere proprio stronzi, la scena della chiesa ne è il picco ma non l unico esempio. Quello che non è azione è puro contorno senza infamia e senza lode ma funziona. Carino, divertente ma per me resta sulla sufficienza pur coi suoi momenti interessanti.
Nel 95 era uscito “Goldeneye” eh! XD
Il momento migliore del film e` il primissimo piano della passera di Poppy Delevingne, il resto dimenticabilissimo (villain moscio, Channing Tatum sprecato, Mark Strong relegato a comprimario quando si mangia il film ogni volta che appare, Colin Firth ripescato senza alcun senso, Halle Berry un`altra senza alcun motivo, azione troppo troppo ridicola…).
Volevo commentare su Golden Circle e l`ho fatto qui, diamo la colpa alla febbre…
“Un Guardiani della Galassia se non ci fossero stati dodici avvocati costantemente sul set.” vince tutto!!!!😂😂😂😂