IL PEZZO DI NANNI COBRETTI
Uno oggi fatica a immaginarselo, ma nel primo Mad Max non c’era quasi nulla di futuristico. Era semplicemente ambientato in Australia. L’Australia come ognuno se l’immagina oggi: paesaggi della madonna, deserti, colline, scogliere, gente che abita a chilometri di distanza l’una dall’altra, un sacco di matti.
Era un film fatto con due spicci e disprezzo per la vita, che è la filosofia con cui TUTTI I FILM DELL’UNIVERSO andrebbero fatti (ma sono elastico sulla questione budget).
E sì, l’Australia fra i ’70 e gli ’80 era un po’ come l’Indonesia di adesso: pochi soldi, tanta creatività, e il sorvolare allegramente sulle norme di sicurezza (e del buon senso) come unica carta da giocarsi per farsi notare. C’erano meno arti marziali, ma più mezzi motorizzati, e si raccolse una collezione di aneddoti invidiabili grazie al frequente utilizzo di vere gang di motociclisti come comparse (leggendaria ad esempio la vera rissa scatenata a favore di cineprese sul set di Stone). Tutta roba raccontata benissimo dall’imprescindibile documentario Not Quite Hollywood.
Mad Max, per svariati versi, fu il The Raid dell’epoca: il film che riuscì a travalicare i confini del proprio sottogenere e catturare l’immaginazione di un pubblico più ampio in tutto il mondo. Ma fu ovviamente ben più clamoroso del film di Evans se si pensa che in totale incassò la bellezza di $100 milioni a fronte di un budget di $400.000, rimanendo in testa alla classifica dei film più redditizi della storia fino all’arrivo vent’anni dopo del Blair Witch Project. Che voi magari pensate “eh ma grazie al cazzo, a differenza di The Raid era già parlato in inglese”, e invece pensa che buffo, quegli scemi degli americani per sicurezza lo fecero doppiare lo stesso.
Ma dicevamo: il futuro non è troppo futuro. Fondamentalmente è solo una scusa per aver maggior libertà in fase di costumi, location, personaggi e tono generale. I poliziotti sono vestiti in pelle come i motociclisti, le loro auto sono gialle e nere con scritta gigante dietro, le gang vivono di spirito nomade e pertanto hanno l’abitudine di assaltare le autocisterne di benzina, come indiani contro la diligenza, per mantenersi liberi. Per queste ultime l’indicazione di sceneggiatura è ingaggiare più matti possibili e cercare la maggior distanza immaginabile da un comportamento “normale”, inquietare con il diverso, l’imprevedibile, l’inclassificabile. George Miller – regista esordiente, ex-medico la cui idea per il film gli era venuta a furia di operare incidentati – traduce il tutto in una banda di sciroccati effemminati quasi costantemente sotto acido, che si divertono a fare capriole e stupriomicidi, e sono capitanati dal temibilissimo Uomo Gatto.
Max Rockatansky al contrario è un poliziotto di poche parole e tanti fatti. Miller si diverte a introdurlo senza mostrarlo in faccia, poi lo vediamo inseguire Night Rider attaccandoglisi letteralmente al paraurti, il che è sufficiente per fargli scendere la botta di anfetamine e farlo crollare in una crisi di pianto.
Quando l’amico Goose rimane gravemente ustionato per colpa degli amici di Night Rider assetati di vendetta, l’effetto su Max è simile: si sveglia, capisce che si sta andando troppo oltre, e si ritira per stare vicino a moglie e figlio.
Titoli di coda.
No ok non è vero: lo fanno incazzare di nuovo. Lo fanno diventare matto (= mad, da qui il titolo).
Matto quanto, vi chiederete? Sappiate solo che James Wan e Leigh Wannell hanno confessato di essersi ispirati a lui quando hanno creato Saw.
Insomma: non c’è niente di particolarmente innovativo nella trama del primo Mad Max.
C’è dell’ultraviolenza, abbastanza da dargli problemi di censura più o meno in tutto il mondo, c’è una meravigliosa aria di spensierata anarchia, e c’è un antieroe più psicopatico della maggioranza dei cattivi visti al cinema fino a quel momento, un Mel Gibson giovanissimo, spettacolarmente acerbo, ma già fuori di testa.
Ci sono stunt senza senso. Senza senso. Mi preme ad esempio ricordare quello in cui vediamo un malcapitato cadere da una moto ed essere colpito dietro la testa da un’altra moto fuori controllo: non è particolarmente spettacolare, né l’impatto particolarmente forte, ma dalla dinamica del tutto capisci subito che col cazzo che una cosa del genere era stata coreografata, è stata a tanto così dall’andare infinitamente peggio, tipo che mezzo metro di distanza in meno e il tizio rimaneva decapitato. Ma George Miller che fa? Te la mostra in slow motion.
C’è, in generale, un modo di riprendere gli inseguimenti che è gioia, fomento e follia pura.
E poi, per qualche motivo, ci sono per ben due volte degli inserimenti quasi subliminali di fotogrammi cartooneschi del cattivo con gli occhi fuori dalle orbite un attimo prima di schiantarsi contro la morte.
Nel film seguente, a George Miller verranno dati dei soldi e lui li userà per alzare la posta, portare questa atmosfera ai suoi estremi più folli e inventarsi un immaginario che diventerà un sottogenere a sé stante da cui ancora oggi è difficilissimo smarcarsi.
IL PEZZO DI DARTH VON TRIER
Interceptor: il guerriero della strada, che bomba di titolo.
Mad Max 2 lo chiamo così, non per un guizzo nostalgista e nazionalpopolare ma perché secondo me involontariamente esprime meglio l’essenza di Mad Max.
Mi spiego meglio: il titolo italiano del sequel ha in sé ancora tutto un sapore della titolazione di genere degli anni settanta nostrani, quella insomma fatta di sentenze perentorie alla Corvo Rosso non avrai il mio scalpo! e di cause/effetto come Milano odia: la polizia non può sparare o di descrizioni di personaggi concise tipo Il texano dagli occhi di ghiaccio.
E conservava questo sapore quando la decade era ormai finita da qualche anno, esce nel 1981 infatti, e questo stato d’animo della titolazione del secondo film della saga è esattamente quello che mi piace del capostipite ovvero Interceptor. Se potessi apporre “il guerriero della strada” al primo film sarebbe perfetto, ecco.
Perché? Beh perché Interceptor fa filmicamente quello che dicevo prima riguardo ai titoli per il suo sequel. È un film che eroicamente conserva sul crinale tra gli anni settanta e ottanta (esce nel 1979 e da noi arriva nel 1980) molti elementi del cinema di genere dei ’70s, portandoli nel decennio successivo.
Il primo Mad Max ha quell’animo livido, stilizzato e disperato del road movie metafisico alla Duel, con quella relazione uomo-veicolo che ha un senso quasi di futurismo in paranoia da droga salita male. Ha quell’apocalitticità, non avventurosa e pure baraccona che avrà in seguito la saga, ma intrisa di realismo, sopravvivenza e “homo homini lupus” di titoli come 2000: la fine dell’uomo.
Ha quella crudeltà dell’uomo che compie la sua giusta vendetta che caratterizza i due generi di pistole degli anni settanta, il poliziesco e il western, senza i moralismi e note dolenti obbligatorie che via via negli anni successivi diventeranno obbligatori. Il personaggio che fa lo sporco lavoro che va e a quel punto se lo gode pure, sebbene amaramente. Ha, infine, quell’aura di film col budget basso ma col cazzo dritto, che porta a casa tutto massimizzando i risultati sulla base di un’idea della madonna.
“L’ultimo dei V8”, come viene definita la Interceptor del protagonista, non è solo “l’ultimo veicolo con otto cilindri a V” ma è l’ultimo degli eroi della strada fatti come la decade del film sulla strada comanda. Quello che è venuto dopo per me è blando, roba per la quale non sento né fascinazione né nostalgia, ma soprattutto è talmente lontano da quella poesia di solitudini livide rotte dal rumore di una cinghia di trasmissione mandata a più giri del sostenibile. Se penso a quale escursione termica di entusiasmo ho tra il capostipite e i suoi sequel mi gira la testa, Interceptor è un monumento, praticamente un epitaffio, ad un certo cinema e a certi eroi che amo; poteva essere una lezione per gli anni successivi, ma evidentemente non c’erano alunni interessati o sufficientemente motivati. Nemmeno lo stesso George Miller.
DVD-quote:
“Macchine, violenza e disprezzo per la vita”
Nanni Cobretti, i400Calci.com
Questo e il seguito sono due film fondamentali nella mia storia di adolescente nerd. Quello che mi e’ sempre piaciuto di Miller regista e’ la sua capacita’ di creare un clima di costante follia e violenza anche nei momenti calmi e Mel Gibson, sempre pronto a esplodere, ma che trattiene tutto e non lascia trasparire niente era semplicemente perfetto: mono-espressione e sempre portatore di un’incazzatura fredda…
Credo di averlo rivisto un paio di volte su Italia 1 una vita fa ed era tagliatissimo, una cosa vergognosa.
Mi piace il paragone con The Raid: due film che riassumono una mentalita’ e un modo di fare cinema e lo rilanciano fino all’estremo.
Darth, piccolo refuso: il titolo e` “Milano odia: la polizia non puo` sparare”. Torno a leggere la rece :)
Corretto al volo!
SUPERCARBURATO!!!!
Concordo con entrambi i pezzi e con il commento di Zen: anch’io sono cresciuto con le scorribande di Max.
Il primo è acerbo come un’arancia verde; ma paradossalmente più maturo di tutto il cinema americano a venire, come dice Darth: violenza vera, sentita dai personaggi come dal pubblico, un senso di desolazione umana e materiale unica che appesta ogni singolo fotogramma. E spettacolarità a strafottere, che vaglielo a spiegare ai bimbiminchia di oggi che Miller ha praticamente inventato gli inseguimenti moderni.
No vabbe` raga io sono commosso. Questo e` il film che piu` di ogni altro mi ha introdotto a quella passione insana che ho per tutto l’immaginario post-apocalittico (film-libri-fumetti-giochi-tutto). Quando lo vidi che ero ancora un minisottopuffo, rimasi turbato da quella violenza, dalle facce da pazzo dei cattivi, dalla faccia da ultrapazzo di Gibson, ma soprattutto dall’ambientazione cosi` spietata, quel crepuscolo dell’umanita` raccontato appena di striscio, ma reso proprio come ci si aspetta, direttamente da una delle zone piu` periferiche del pianeta. Dio che bomba.
Quando si vede solo il deserto sotto il cielo plumbeo e senza sole, tagliato in due da una striscia di asfalto nero, e` esattamente da li` che secondo me scaturisce il fascino assoluto di questo film. Cazzo che roba, cazzo.
Tocchera` rispararsi la trilogia in questi giorni.
Che vi devo dire, io per fury road c’ho una fotta che sto male.
ma ripassiamola con una #400TVmaratonaMadMax!!!!!!11111!11!!11
io il recuperone me lo faccio. secondo me il capo se l’è già fatto.
ma comunque, evviva il post-apocalittico.
evviva mad max.
@Anna chetelodicoafare, ti appoggio a spada tratta.
Il finale del primo film è probabilmente tra i più folli e cattivi di sempre, e a mio parere sono proprio gli ultimi minuti (nei quali sentiamo davvero la presenza di Mad Max) ad elevare il tutto. E’ un film che vive di inseguimenti e gente che si fa malissimo, ma testimonia anche che Miller nelle scene di inseguimento sa girare da Dio, e questa qualità non la si compra neanche con i milioni.
Sul secondo niente da dire, una pietra miliare, Gibson che in tutto il film dirà sì e no dieci battute, i personaggi sempre più folli, LA CAROVANA FINALE SANTODDIO. L’unica nota meh è quel bambino del cazzo più lupo che umano, che mi è da subito stato sui maroni, e guarda un po’, è il prototipo dei bambini del cazzo del terzo capitolo, che sono anche peggio, perché a decine.
No dai non ti può stare sulle palle il feral Kid…uno dei pochi bambini che si salva nella storia del cinema, anche perchè non parla
anche a me piaceva di brutto il personaggio del feral kid, che tra l’altro ha il ruolo del narratore
Massì dai è il figlio che ciascuno di noi vorrebbe avere.
Non ti rompe le palle con mille domande e se incomincia a fare i capricci basta che gli dai due botte di carillon o gli tiro un bastone per fartelo riportare.
Non lo so, sarà che lo vedo come prototipo dei bimbi sperduti del terzo. Poi boh, nell’economia del film c’entra poco o nulla, mi è sembrato un personaggio messo lì tanto per metterci un pupo. Di contrasto però finisce con il grande Bruce Spence, che sicuramente lo crescerà benissimo
Quanti bei ricordi… asciuttissimo il primo film, a tratti l’ho trovato anche lento, ma effettivamente spietato. Rarissimo vedere un protagonista, personaggio che dovrebbe rappresentare valori positivi, diventare una macchina di morte senza rimpianti. Al momento non me ne vengono in mente altri di questo livello.
Voi che avete buona memoria, è qui che il doppiaggio italiano ha trasformato Toecutter in “Teo Catter” ?
Aspetto con ansia la rece del secondo, di cui Fury Road pare essere la versione con steroidi, ed anche… che ve lo dico a fà, la rece di Fury Road
Ci fosse solo “Teo Catter”, il film è pieno di alterazioni dubbie ma è comunque doppiato da Dio. La versione originale in australiano (meno che mai quella americana) quasi non ha senso di essere vista, almeno per quanto riguarda il primo film.
Grazie! Mi piace molto il tuo sito!
Ti ringrazio. Di recente ho parlato anche dell’adattamento del secondo film che è privo di errori. Sarà che in generale tutti parlano poco. Il primo era certamente più “curioso” da quel punto di vista.
grazie!!! grazie!!! ora mi leggo tutto con calma!
(ho letto fumetti marvel da sempre e adoro guerre stellari, ma una fotta così per l’arrivo di fury road non credo di averla mai avuta)
leggo nella bio di Hugh Keays-Byrne (il cattivo toecutter) che ritorna in fury road… e godo sempre di piu`
Parte il count-down…
Hugh_Keays-Byrne (Toecutter) è anche il villain in Fury Road. Era già stato detto? Probabilmente si!
Rivedendo Mad Max mi sono chiesto che cazzo di nome orrendo fosse Sprog per un bambino, e ho scoperto che ‘sprog’ non è altro che un termine vagamente dispregiativo per dire bambino, tipo marmocchio.
Insomma, un po’ come una coppia di amici che ha chiamato il loro gatto ‘Gatto’.
Mi rispondo da solo, era già stato detto due post sopra. :'(
Ma la voce che lord homungus nel secondo è il realtà il collega ustionato di max ha mai avuto un minimo di fondamento o è fan fiction pura?
da madmax wikia:
Not much is said about his origin except for a few tidbits. Most notably, George Miller revealed that “Humungus had been some kind of military man who’d been in a severe accident or explosion and suffered facial or head burns”[3] In the movie it is implied he lost someone he cared about, a fact which he told Wez when he tried to restrain him. Also in his gun case is a picture of a British military man and a woman and a collection of Commonwealth, Nazi and Australian military insignia which might suggest that Humungus is of British or German descent, served in Australian Military Forces, the people in the photo could be h
is grandparents or great-grandparents.
Quindi diciamo che qualche clue c’e`, ma non piu` di quello
Questo film mi aveva talmente scimmiato da ragazzino da aver imparato a memoria sia il discorsino di Toecutter al povero addetto alla stazione ferroviaria sull’importanza del night rider che il delirio di quest’ultimo sulle fregature metalliche e cerebrali (rispetto all’intera saga di mad max ho sempre avuto un dubbio: ma il primo film è ambientato prima o dopo la guerra nucleare?)
Credo prima, ovvero ambientato durante la crisi che poi porta al mondo raccontato dai film seguenti. Praticamente la guerra globale avviene tra il primo e il secondo film
grazie Lars
Penso che Duel, Punto Zero e Interceptor formino una trilogia non ufficiale magnifica. Desolazione, un senso di libertà misto ad angoscia esistenziale (quando hai degli spazi così ampi, dove puoi andare davvero?) e dei protagonisti tanto “umili” quanto simbolici.
Mamma mia che bel regalo stamattina!
Io quando è uscito questo film ero appena nata, quindi i miei ricordi più lontani risalgono al suo passaggio su Italia 1 o Rete 4 (credo fosse intorno all’86-’87), sempre con mamma e papà che mi facevano in quegli anni vedere anche Conan il Barbaro.
Ne ho un ricordo epico, di questo e del secondo (il terzo, vai a sapere perché nonostante i bambini in cui avrei dovuto immedesimarmi non mi piaceva, se non per la canzone di Tina Turner con cui ho passato in fissa la mia preadolescenza), nel senso che mi ricordo proprio non tanto al violenza, che mi sa che era già abbastanza tagliata, quanto il tono. Questo crescendo di follia di pari passo con un senso di epicità crescente per la figura del vendicatore.
Inutile dire che la scoperta della versione integrale in età più che adulta mi ha aperto altri mondi.
E però la mia vena sci-fi mi fa preferire il secondo, più che altro per l’ambientazione, che diventa, da quel momento in poi, un punto fermo dell’immaginario collettivo quando si parla di post-atomico, almeno dal punto di vista visivo.
https://doppiaggiitalioti.wordpress.com/2014/08/07/interceptor-mad-max-1979-intercettatemi-mad-max/
Cmq complimenti a entrambi per il pezzo e per l’iniziativa che spero/immagino proseguirà per tutta la trilogia.
il primo max è un oggetto a sè e spesso viene ingiustamente liquidato (anche dal sottoscritto) con un “Ehhh ma il secondo!!! Vuoi mettere?”
Una delle cose che mi affascina della trilogia è come Mastermind Miller fa evolvere il concetto di violenza e inquietudine e la loro rappresentazione: nel primo i personaggi sono cattivi e violenti dentro ma relativamente normali fuori; nel secondo sono cattivi e violenti sia dentro che fuori; nel terzo sono cattivi e violenti solo fuori ma relativamente normali dentro (e infatti l’unico vero cattivo è una specie di will e coyote).
Una domanda: mi sono accorto solo ora che nella filmografia del Nostro ci sono Happy Feet e il maiale Babe. Questa cosa mi ha un attimo destabilizzato. Ci sono spiegazioni/considerazioni/commenti su questo curioso fatto?
Lo abbiamo visto proprio lunedì, in parte perché c’è Fury Road in arrivo, in parte perché era un po’ che non lo vedevamo. Personalmente mi è sempre saltato più agli occhi il secondo, questo credo di non averlo mai visto tutto di seguito fino all’altra volta.
Ora a parte che qui i tagli mi hanno dato davvero molto fastidio, l’ho trovato un filo troppo grezzo, specie nella parte centrale dove la moglie di Max dopo essere andata sola a prendere un gelato (!) ed essersela cavata per il rotto della cuffia se ne va sola a prendere il sole in spiaggia attraversando sola un bosco. Tutto questo in un contesto dove lo stupro è all’ordine del giorno e la violenza impera.
Tolto questo la seconda parte è un filmone forse addirittura troppo breve per poter dire tutto quello che vorrebbe. Un giustiziere della notte nel deserto australiano e senza manco il miraggio di una possibile risposta dello Stato.
Sugli stunt invece niente da dire, roba clamorosa. Il tizio che si prende la ruota in testa lo abbiamo notato tutti. Ma per me la miglior morte è quella che fa il tizio che si schianta contro il camion.
Gran lavoro di montaggio. A proposito ma la versione senza tagli si trova qui in Italia? È prevista la sua uscita a breve?
io preso la trilogia UK che si trova a pochi euri e non è tagliata… ma non ricordo se è DUB-ITA…sicuramente c’è il doppiaggio originale in australiano
edizione uncut
http://www.amazon.it/Mad-Max-Trilogia-3-Blu-Ray/dp/B00TXMSUZS/ref=sr_1_1?ie=UTF8&qid=1430401592&sr=8-1&keywords=mad+max
ci dovrebbe essere anche la versione australiana original
Tra poco dovrebbe arrivarmi il cofanetto BD (in uscita il 5/05) che indica la versione da 93 minuti, poi ti confermo :)
Hei grazie mille per le dritte! :-)
confermo, 90 minuti, come ho scritto sotto :)
Pensate che Mel Gibson nel primo film accampagnò un’amico e venne scelto lui,si vede che leggende bisogna nascerci,il secondo film in pratica ha dato via alle imitazioni italiane di post atomici di cui ho visto 2019 dopo la caduta di New York ,in cui all’inizio il protagonista da una corsa in stile Mad Max vince un travione!!
Peccato che dopo Ai confini della realtà,Miller ha fatto il terzo episodio più spielgbiergano.
L’amico di Gibson era Steve Bisley (Jim Goose), studiavano nella stessa scuola di recitazione. Al casting, Mel si presentò gonfio di botte per una rissa, gli fecero una polaroid e gli dissero di ripresentarsi quando la faccia fosse guarita perchè avevano bisogno di freak com lui per il film. :D
Per prepararmi all’esperienza mi sono rivisto tra l’altro Wake in Fright: capolavoro.
qualcosa mi dice che Darth è una delle poche persone giuste vagamente tiepide sull’uscita di Fury Road
Moderato interesse anche per me grazie. Sarà che alcuni di noi sono cresciuti con quei film, ma proprio per questo motivo, chi li ha davvero amati non può esaltarsi col reboot, e i trailer che continuano a buttare fuori non fanno altro che confermare queste sensazioni.
ma la vostra è una exit strategy o siete seri?
Una cosa che mi sento tranquillamente di ammettere ad esempio e’ che la mia fotta e’ molto piu’ in relazione alla roba che mi sono dovuto sorbire al cine negli ultimi 5/10 anni che alla trilogia originale (che, in ogni caso, e’ un paragone che raramente ha senso).
concordo, non siamo più abituati a robe di sto tipo, infatti i film vecchi negli anni 80 era belli si ma tra un predator,un aliens, un terminator, un robocop, un la cosa ecc…non potevano certo spiccare ma fa questo oggi solo coi trailer…
per quello che mi riguarda 95% del fomento è dato da uno dei trailer più esagerati di sempre, potevano pure non scriverci sopra che era max e che hardy era chi era. Di base il ragionamento è quello di nanni, però mi pare di notare che quelli tiepidi abbiano molto più la testa ad uno dei film della trilogia (come mood, come rapporto affettivo) rispetto a quelli che si sentono esagitati (e che forse lo sono a prescindere)
Concordo. Lo prendi a se’, e’ uno dei trailer piu’ clamorosi di sempre. Butti dentro il nome “Mad Max” e tutto quello che ne consegue e, se continui a paragonarlo alla roba uscita negli ultimi anni, continui ad accendere ceri a Krom che mantenga una palpabile distanza dal feeling del blockbuster moderno medio, ma aldila’ di quello ti vai a impantanare.
A me invece parte del fomento mi viene proprio quando leggo “From the Mastermind George Miller” proprio perchè se dopo anni di maiali, pinguini e affini mi ritorni nelle wasteland mi aspetto che hai le idee molto chiare di quello che mi vuoi dire.
E poi a me mi ha conquistato facile quando ha deciso di mettere, nella prima scena del primo trailer che ha annunciato tutta l’operazione fury road, un 20 secondi di hardy che piscia nel deserto.
Faccio veramente fatica a immaginare un biglietto da visita migliore.
A me fomenta ( cioè andrò al cinema a vederlo) per il solo fatto che è rated R.
Anche per me l’hype prescinde dal fatto che ci sia Mad Max o meno nel titolo, è semplicemente che dai trailer pare la miglior trasposizione dello scenario futuristico on the road che si sia mai vista al cinema. C’è un senso unico di crudeltà e follia spinte all’estremo sia nei personaggi che nelle sequenze d’azione, con la promessa che è solo una sbirciatina su qualcosa di terrificante in modo imprevedibile.
E’ questa la differenza con gli altri nuovi capitoli nostalgici Star Wars, Jurassic Park, Terminator e compagnia… dai trailer lì ti rimane la sensazione che non hanno granché da aggiungere a quanto visto decenni fa, qua invece sembra davvero un mondo nuovo che potrebbe superare quello degli originali. O almeno non sfigurare per nulla.
Come siamo sul pezzo Aó! #privè
Per la visione privata di lunedì sono andato sul “sito Y” dove c’è un ottima versione ed ha il doppiaggio originale di quei maledetti illetterati australiani.
Una bomba MM, la mia infanzia in un film. Ero così preso bene che ricostruivo con la Lego tutti i mezzi del 2 andando a memoria, per poi fare l’invasione di truci nella mia persona legolandia
Mi crocifiggete in pubblica piazza se vi dico che non ho mai visto uno dei 3 film tutto intero ma ho visto solo dei pezzi di ognuno? Il primo dopo un pò mi ha sempre annoiato, del secondo forso ho visto l’inseguimento e del resto del film non ricordo niente e del terzo mi ricordo che c’è Tina Turner e la canzone della soundtrack “We don’t need another hero”.
Io ero più da John McClane e Schwarzy, insomma un pò di ironia…
Tuttavia credo che mi vedrò quello nuovo perchè mi piace un sacco la fotografia ed è bello violento. Tra l’altro è uscito un nuovo trailer con un pezzo di scena più altri spezzoni già visti nei precedenti trailer.
assolutamente no, ma e` uno di quei film che va visto per ricevere il battesimo calcista. Ovviamente a te che non l’hai visto da piccolo e quindi lo vedi con gli occhi del 2015, molte cose ti faranno scendere l’hype, vedi l’assenza di effettoni, la generale fattura molto grezza del film e una certa poverta` esplicita delle scene. Ma se riesci ad andare oltre tutto questo, allora sarai un fratello anche tu :)
quando il mondo va a puttane cè poco da fare ironia.
a meno che non mi metti tina turner cotonata nonostante il post atomico e un branco di regazzini che si autogestiscono, in quel caso diventa obbligatoria.
Il secondo è fondamentale. Il terzo è fondamentale per metà. Il primo è percepibile oggettivamente (quando si ritira con la moglie si ammoscia un po’ e Max a incazzarsi ci mette parecchio) come noiosetto ma va visto.
Visto 1-2 volte durante la triste infanzia ma nn mi ha mai ispirato. Salto temporale al 2015, me lo rivedo e finalmente comprendo la potenza di sta bomba. Penso che ne servirebbe di + di roba del genere e mi amareggio
Fino a poco tempo fa (con l’avvento di ottime riduzioni cinematografiche), ero dell’idea che il miglior film tratto da in fumetto , fosse quello tratto da un fumetto che non esiste.
E mad max era in cima a una lista di pochi, tra cui indiana jones, star wars, demolition man, goonies.
da amante della semplicità preferisco il 1° al pur eccezionale (e forse ancora più cult) The Road Warrior. Sarà perchè i revenge movies mi prendono sempre più degli altri, sarà perchè il film si svolge tutto sull’asfalto, sarà perchè ti amo.
Informazione di servizio: siamo a -14 dal Giorno dei giorni
Del terzo trailer uscito ieri che ne dite?
https://www.youtube.com/watch?v=MonFNCgK4WE
capolavoro di cui ho rivisto il secondo capitolo pochi giorni fa. tutto il vostro amore traspare dall’esservi fermati al secondo.
Il terzo è buono per metà, la scena del Thunderdome è fantastica, poi vacca…
Appena sparato 2/3 della trilogia in bluray.Merita.
Il primo resta il mio preferito,perché più grezzo e sgraziato anche nel montaggio.
Come non commuoversi alla visione del caravan disintegrato in perforazione obliqua.
fermati lì amico mio
G’day mates. Questo film è uno dei motivi (se non l’unico) per cui sto facendo un dottorato in cinema australiano… Qui a Melbourne la cineteca ha tra l’altro una replica dell’Interceptor originale esposta al pubblico ed è stata la prima cosa che sono corso a vedere appena atterrato.
Comunque quaggiù l’attesa si taglia con il coltello e colleghi che prima passavano le giornate a disquisire di Tarkovsky e Godard hanno i vari trailer in loop sullo schermo da giorni. Se masticate l’idioma down-under e volete leggervi un bel libro sulla trilogia e su Miller cercatevi ‘The Mad Max Movies’ di Adrian Martin se lo trovate.
“She sucks nitro… with Phase 4 heads! 600 horsepower through the wheels! She’s meanness set to music and the bitch is born to run!”
Visto il tuo dottorato mi domando se di un professore e della sua assistente tu abbia mai detto “Understand this. That scag and his floozy, they’re gonna die!” ;D
Ahah… visto l’argomento solitamente mi partono minacce in qualche lingua aborigena, ma quella quote rimane una delle piu’ gettonate e non e’ raro sentirla, specialmente dopo qualche giro di birrette ;D
Fantastico! E che finale! Ottime recensioni.
Io dopo MM, il primo, son divenuto un pubista!!
Se Indiana Jones era il mito dell’avventura e Guerre Stellari l’evasione totale, cinema che si poteva vedere insieme a tutta la famiglia, la trilogia di Mad Max era l’incubo e la violenza, da guardare da soli e un po’ di nascosto, roba da seconda serata su Italia 1. Non a caso appunto erano film mandati spesso censuratissimi.
Come ben dice Darth il primo è pura exploitation anni 70, quindi cinico, violentissimo, malato, con quel che di spontaneamente psichedelico e autenticamente virile che poi il cinema poi avrebbe perso. La tensione è tanta che quasi non ci accorge che per buona parte del film non succede praticamente niente, con tutti i momenti tipici dei revenge piazzati dove non te li aspetti (un revenge movie dove la moglie e il figlio del protagonista sono accoppati a venti minuti dala fine del film).
Da antico appassionato del buon vecchio Max, ho poco da aggiungere all’ottima doppia disamina calcistica:
Magari segnalo che la mamma e il papà di Mad Max sono probabilmente due film poco conosciuti da noi: l’inglese “2000 la fine dell’uomo” di Cornel Wilde del 1970, da cui riprende l’idea della società impazzita preda di bande motociclisti e soprattutto l’agghiacciante e cupissimo (molto più di Mad Max) “A boy and his dog” del 1975, film americano con un giovane Don Johnson che si aggira con il suo cane in uno scenario di distruzione che Miller terrà molto presente, aggiungendoci macchine e inseguimenti. E andrebbe sicuramente sottolineata anche l’indubbia influenza dei nostri spaghetti western, e probabilmente del cinema di Jodorowsky (questa influenza più lampante nei due film successivi).
Grandissimo Tommaso!
“2000: la fine dell’uomo” e` un filmone, ma “a boy and his dog” e` genio puro! Storia del leggendario Harlan Ellison, uno dei 4-5 migliori autori di SF della storia. Tra l’altro suggerisco a tutti di recuperare il fumetto di A boy and his dog (intitolato Vic & Blood) che secondo me e` anche meglio del film. Se penso che me lo sono perso chissa` dove mi mangio ancora le mani.
Jodorowski mi fa straordinariamente cagare quindi non ho idea se ti riferisci a qualche scena di El Topo forse? Boh, secondo me non c’entra niente, ma okeione.
Ma “2000: la fine dell’uomo” lo ho citato infatti.
Sì, scusa Darth. Gran parte del commento l’ho riciclato da un mio intervento in un forum e mi sono dimenticato di modificare.
Grazie del bel pezzo ragazzi, io sono comunque un difensore dell’intera trilogia, anche nel 3, che da molti viene bistrattato, ci sono delle finezze non indifferenti anche quando ci sono i ragazzini. Miller non è un bischero e si vede e penso che i prossimi saranno i 15 giorni più lunghi della mia vita :)
Esatto Lars, la fregatura (se così si puo dire) è che lessi prima il fumetto.
Forse, per Jodosarcazzosky,si riferiva a certe atmosfere da metal hurlan ai cui MILLER in parte si ispirò.
@overdoze vieni qui e abbraciamoci virilmente.
rivisto ieri sera dopo un bel pò e certo delle di cose rimangono a caso come il montaggio,le musiche e le dissolvenze che partono a quarzo ma il fascino resta intatto, ruspante e folle, ad avercene.
Quanta nostalgia a ripensare a film come questo…all’epoca cera solo l’imbarazzo della scelta visto il livello del genere in quegli anni….oggi un film del genere sarebbe una mosca bianca….
Devo a questo punto riuscire a recuperare la versione non tagliata del primo. Sono certissimo di avere visto sempre e solo quella censurata da qui il motivo di una quasi indifferenza. Ringrazio come sempre i calci e la loro comunita’ , in questo caso Tommaso, per allargare gli orizzonti e fornire sempre nuove perle nascoste a quelli come me che sono ignoranti e non hanno tempo di fare ricerche.
Ciao,
scusate, nessuno ha fatto caso che la trama di Mad Max 2 è una trasposizione dell’Iliade?
Io ci sono andato in fissa e ho apprezzato tantissimo i twist e le variazioni sul tema (il cavallo di troia è quello che ESCE! E i troiani stavolta hanno Ulisse riluttante che è Mad Max!)
Poi, al di là dei parallelismi con i guerrieri della notte, è l’unico film di cui si può davvero dire “seminale”: senza Mad Max non avremmo avuto Kenshiro e una intera branca della fantascienza, e per me è roba grossa.
Magari
Sono d’accordo con tutti voi sui punti di forza che avete ben descritto e spiegato, eppure non riesco proprio a considerarlo un grande film. Il motivo? Sorvolando sulla colonna sonora (a tratti efficace, a tratti molto ridondante. Semplicemente non fa per me), faccio riferimento a quelle scene stile “quadretto famigliare pseudo-bucolico”, a mio avviso non si possono vedere ne’ sentire. Non riesco proprio a ignorarle: proprio stanotte rete4 lo ha ritrasmesso (versione censurata) e la sensazione che provo è sempre la stessa: quasi inorridita (“orrore” che suscita ilarità) oppure alquanto allibita da queste scene cheesy (oltre che non-sense, ma il non-sense ci sta). Forse era una caratteristica di alcuni film di allora, non me ne intendo molto. Voi che ne pensate?
Ci sarebbe anche la scena al nightclub con quella sorta di Shelley Duvall – però molto più inquietante – ma forse questa scena ha un suo perverso perché.
Addirittura trovo superiore il terzo film (o meglio: la prima parte – che si conclude più o meno con lo scontro nel Thunderdome – mentre la seconda ha troppi marmocchi per i miei gusti) a questo. Il secondo film rimane il Top… Poi vedremo tra una decina di giorni il nuovo capitolo.
Se si vuol essere sinceri, le scene bucoliche sono effettivamente poco sostenibili anche per me. E il 3 fino a dove dici tu è spettacolo puro, poi, purtroppo, diventa Hook Capitan Uncino (che non sarebbe neanche un male se non stessimo parlando di Mad Max).
Bell’articolo, ma perché scrivi ‘cazzo’? le parolacce rovinano tutto.
Ciao Anna, grazie, è perché tratto i miei lettori come amici, non come alunni, e mi sentirei ridicolo a fare diversamente. Un abbraccio
Da dove è uscita questa ?
A ridicola
ovviamente quella che si firma Anna non sono io
(mò mi clonano pure il nick…)
Mai lo penserei, AnnaM, mi sembri una giusta
wow, grazie della stima
Nanni Morandi! Loal
@Lars sono piegata dalle risate :D
e comunque, non ho mai capito perchè max invece di inseguire l’uomogatto che gli ha fatto fuori la famiglia insegue il coglione che gli ha bruciato l’amico.
Perché l’uomogatto l’ha gia’ fatto fuori nella scena precedente (e quindi giustamente l’aveva inseguito per primo)
…mmm….mi ricordavo che l’uomogatto andava a destra con la sua moto, l’assassino dell’amico a sinistra e max va a sinistra e tutta la scena del piede. mi rivedo subito il finale. devo essermi distratta durante il recuperone.
…mmm….mi ricordavo che l’uomogatto andava a destra con la sua moto, l’assassino dell’amico a sinistra e max va a sinistra e tutta la scena del piede. mi rivedo subito il finale. devo essermi distratta durante il recuperone.
Visto in versione BD, quella del nuovo cofanetto (o almeno credo, amazon mi ha fatto aspettare due settimane in più). Dura un’ora e mezza spaccata.
Riguardo alle scene pseudo-bucoliche, credo che siano più digeribili spalmate sui 90 minuti: in teoria la versione censored dura meno, no?
In ogni caso continuavo a chiedermi
SPOILER
Ma se le é andata bene 2/3 volte, perché prende e va in spiaggia da sola? E poi perché non va dal Max che é un ex bronzo cannemozze-munito?
Poi Goose fa la fine che fa anche lui dopo averla scampata un paio di volte, e
SPOILER
gli manomettono la moto quando (per la seconda volta) anche se in servizio si fa i cazzi suoi mangiando/bevendo/scopando.
Mi aspettavo una reazione molto dura di Max con il meccanico vicino alla spiaggia, anche se in fondo mica sapeva di preciso dove la coppietta sarebbe andata, invece si limita a schiacciargli un po’, affettuosamente, il costato con UN’AUTO, SMOLLANDO IL CRIC :)
Mi scuso per la parola “scopare” ma ne abbiamo bevute un paio, che volete farci!
A quello che ha scritto, riguardo Mad Max Beyond Thunderdome, “E il 3 fino a dove dici tu è spettacolo puro, poi, purtroppo, diventa Hook Capitan Uncino”, vorrei farti notare che casomai è l’esatto contrario, visto che questo Mad Max, che è il terzo, usci nel 1985 mentre Hook di quel coglione di Spielberg è del 1993. Quando questo film è stato fatto, Hook nemmeno esisteva. Ignorante. Personalmente reputo Mad Max 3 uno spettacolo nella sua interezza, tutto, fino alla fine, anzi, dalla seconda parte ha anche uno spessore artistico maggiore, Fury Road deve molto a questo terzo capitolo, la genetica della pellicola ha molto della cultura e del concept di Thunderdome. Miller ha pescato dalle idee ‘cellula’ del passato e dall’immaginario metafisico e concettuale della trilogy finalizzando l’uso della sua cultura pregressa per un ‘reborn’ project da paura, e realizzando un capolavoro; deve molto agli elementi dei primi tre, in particolare il terzo e il secondo. Dietro la speranza e la ricerca di un eden perduto di Furiosa si nasconde la ricerca della terra promessa da parte dei bambini perduti della tribu del deserto nonchè la loro stessa speranza, ingenua, non vana, sognatrice. Solo che furiosa non trova un cazzo, ma risolve la situazione con l’eliminazione del nemico (il potente), mentre i bambini osano, trovano, ma si accontentano di quel che il mondo passa in quel momento, cambiando posto ma senza grossi miglioramenti. Una nuova terra, sempre desolata e apocalittica, ma differente nelle risorse che offriva, tante strutture chiuse e una città enorme piuttosto che un piccolo rifugio naturale in un deserto senza fine. Perlomeno un posto piu grande per crescere, moltiplicarsi e costruire una nuova civiltà.
In ritardo di, ormai, 3 anni…ma non per assenteismo solo per pigrizia.
Pigrizia nel senso che, al di la del plauso per quanto scritto sopra da TUTTI (veramente grazie, mi sono tornati in mente anni che pensavo fossero ormai archiviati nel cloud del cervello) non credevo che Max il Pazzo avesse bisogno di recensioni, spiegazioni, interpretazioni…beh, mi sbagliavo di grosso!
Avevo sempre visto assonanza fra il “mondo” di Max e quello di Ken (Shiro), ma non avevo mai pensato che potessero essere così interconnessi…anche leggendo in giro per la rete.
Rinnovo il plauso, anzi, L’APPLAUSO a TUTTI!
P.S. Avete notato che il doppiatore (so che qua non sono ben visti) che da la voce a Bubba (il biondo ossigenato coi capelli corti) ha la voce identica a quello di Shin?
Film bomba per davvero, unico nel suo genere. Incredibile pensare a come lo realizzarono quei giovinastri (più o meno tutti trentenni) che ci lavorarono…