Tra tutte le prossime serie televisive, e ce n’è un sacco di roba in arrivo, quella che aspetto di più in assoluto è Red Mars. Immagino che molti di voi non l’abbiamo sentita nominare, perché si tratta di un progetto basato su una trilogia di romanzi di fantascienza arrivata solo parzialmente (leggi: solo il primo libro) da noi. Mi spiego.
I tre romanzi, Red Mars, Green Mars e Blue Mars, altrimenti noti come “Mars Trilogy”, sono stati scritti negli anni ’90 da Kim Stanley Robinson e sono esempi perfetti della cosiddetta hard sci-fi, ovvero il ramo più “scientifico” e meno “fanta” della fantascienza. Robinson ha basato tutto sui progressi reali della scienza e sugli studi rigorosi fatti sul viaggio interplanetario, arrivando a costruire una saga incredibilmente accurata e totalmente credibile che racconta di un gruppo di personaggi alle prese con la colonizzazione e la terraformazione di Marte. Ma non fatevi scoraggiare quando sottolineo quanto tutto ciò sia rigoroso e rispettoso dei procedimenti scientifici: la Mars Trilogy è anche una delle opere di fantascienza più appassionanti che mi sia mai trovato a leggere. Una roba che ti risucchia in un mondo tanto alieno quanto plausibile, pieno di personaggi carismatici che, dopo tre libri, finisci per considerare come la tua famiglia. Anche quelli più odiosi.
La storia è incentrata principalmente sui First Hundred, ovvero i primi cento coloni spediti dalla Terra in un viaggio senza ritorno su Marte nel 2026 (perché all’epoca si pensava che l’Uomo sarebbe sbarcato su Marte entro gli anni ’20 del 21° secolo). Sono un po’ russi, un po’ americani, un po’ di altre nazionalità assortite. Sono stati inviati soprattutto a studiare, ma anche a colonizzare. E qui sta il conflitto maggiore della saga, tra chi considera Marte come mero oggetto di studio e chi lo vede come una nuova casa. Chi lo ama per come è, un gelido mondo inospitale ricco di testimonianze geologiche di tempi remoti, e chi vorrebbe plasmarlo a immagine della Terra. Chi è contrario e chi favorevole, dunque, al terraforming. In poche parole, i “Rossi” e i “Verdi”, due fazioni in costante lotta sulla gestione della colonia.
Naturalmente, visti i titoli, la fazione del terraforming ha il sopravvento, eppure la storia non si limita a questo. Robinson racconta anche le evoluzioni politiche di Marte, la sua strada per l’indipendenza dalla Terra fatta di rivoluzioni, anche violentissime, assemblee costituenti e compromessi sul terraforming. Nel futuro di Robinson viene anche inventata una cura genetica che permette alle persone di vivere quasi duecento anni, un escamotage letterario che consente allo scrittore di mantenere un gruppo chiave di protagonisti e avanzare comunque di molti decenni nella timeline.
C’è insomma un universo ricco, variegato e complesso nelle opere di Robinson. Marte prende letteralmente vita, da un inizio in cui le vite di cento coloni sono limitate al campo base di Underhill all’espansione su tutto il pianeta, con l’arrivo di nuovi coloni, l’edificazione di città sempre più avanzate dotate di tende trasparenti in grado di schermare le radiazioni e permettere alla popolazione di vivere sulla superficie. Un world buiding degno delle migliori saghe fantasy per una fantascienza più utopica che distopica, ma quell’utopia piena di conflitti e difficoltà più dalle parti di Gene Roddenberry che di Don Matteo.
Tutto questo polpettone per dire che la trilogia di Marte sarà adattata in una serie TV scritta da J. Michael Straczynski, creatore di Babylon 5 e sceneggiatore di fumetti e film. Per dire, ha scritto la prima sceneggiatura di World War Z, quella bella e mai utilizzata. La serie si chiamerà come il primo libro, Red Mars, e andrà in onda su Spike TV. Per ora non si sa altro, ma sapere che Spike ha scelto uno showrunner mi dà fiducia che le cose si stiano facendo serie, dopo anni e anni di chiacchiere senza sbocco. Credo che la televisione ad alto budget sia il formato perfetto per adattare un’opera così lunga (i tre libri sono sulle 800 pagine l’uno) e complessa, stracolma di personaggi e avvenimenti. Al cinema molte cose andrebbero inevitabilmente sacrificate, in TV, sempre ammesso che la serie abbia successo, si potrà raccontare tutto nei minimi dettagli, prendendo tutto il tempo necessario per fare le cose per bene.
Nel frattempo, se come me amate la fantascienza, non mi resta che consigliarvi col cuore in mano la lettura dei tre libri, che si trovano tranquillamente in formato eBook su Amazon. Non ve ne pentirete!
Ma i 3 libri quindi in cartaceo non si trovano?
Sono un romantico e non trovo ancora un’ affinità elettiva con il formato elettronico.
Credo si possano anche ordinare in versione cartacea, con l’eBook c’è solo la comodità di averli subito.
Te li poi scrive.
grazie non ne sapevo nulla, me la segno sul taccuino dove stanno già annotati il rifacimento di westworld della HBO e 3001 di SyFy prodotta da scott…
Ottima segnalazione, mi hai incuriosito. Appena ho tempo, provo a recuperare il primo libro.
Il primo si trova in italiano ma solo usato ormai, non credo sia stato più ristampato da quel dì. Gli altri solo in inglese e a volte la lettura è un po’ difficile per via dei termini tecnici, ma alla fine ce la si fa.
Ohhhhhhh cerco subito il libro e attendo serie bella l’idea mi ispira parecchio…
Mi sono un pò spoilerato la trama su wiki..
in pratica è I pilastri della terra/mondo senza fine, di Follett,
ma in versione sci-fi?
Mai letto I pilastri della terra ma insomma, se intendi saga che si estende per decenni e decenni raccontando una storia complessa, stratificata e corale, allora sì.
Con numerosi personaggi e saghe familiari…
Con sullo sfondo un qualche avvenimento storico/epocale
Mi avevi già convinto a Dom Matteo (cit.)
Sono frocio di questo tipo di fantascienza.
Due pollici Chuck Norris su.
Grazie per la segnalazione. Non conoscevo la trilogia. Oggi l’ho finita e ora dovrò cercare di andare avanti senza Sax.
Non l’ho letto e mi hai incuriosito. Così a prima botta mi ricorda la saga di Dune (purtroppo mai trasposta “a modo”)… speriamo abbia risultati migliori!!
Riesumo questo vecchio post, perché ho appena letto che la Fanucci finalmente tradurrà questa trilogia in italiano. È da quando ne hai scritto che non vedo l’ora di leggerla, essendo io totalmente ignorante d’inglese