“Murdoch… Sono io che vengo a prenderti”
Prigioniero dei vietcong, torturato come oggi oserebbe soltanto un horror, abbandonato dai mandanti della sua missione, dimenticato dal Governo, odiato dai suoi stessi concittadini, John Rambo cede e, su richiesta dei suoi aguzzini che minacciano la vita dei suoi commilitoni ancora prigionieri dalla fine della guerra, chiama la casa base. Poteva comportarsi in qualsiasi modo, poteva dire qualsiasi cosa, poteva prendere tempo, poteva piegarsi alle circostanze con dignità. Ma alla prima opportunità di parlare con colui che ritiene il vero responsabile di tutto sembra invece dimenticare completamente la situazione in cui si trova, e dà una delle risposte più memorabili dell’intero cinema da combattimento.

Dizionario, alla voce “azione”
Il progetto Rambo 2 – La vendetta era a suo modo controverso.
Sylvester Stallone aveva preso il primo film e, da thriller sugli effetti spaventosi della guerra del Vietnam, l’aveva trasformato in un contrattacco morale che accusava il trattamento riservato a quei reduci che rischiano la vita per il loro paese per poi ritrovarsi ad essere osteggiati dalla società.
Però una certa base drammatica era rimasta e anzi, era stato lo stesso Sly ad insistere per chiudere il film su un monologo piagnucoloso. Ma il messaggio arrivato al pubblico era di pura rivalsa: era ora di smetterla di vergognarsi del Vietnam. Era ora di tirare su la testa e vendicarsi. Che i Vietnamiti avranno pure vinto sul campo causando valanghe di morti, spreco di miliardi di dollari, una figuraccia in tutto il mondo di dimensioni epiche, valanghe di gravi traumi psicologici pressoché inguaribili, ma non avevano la minima idea di quante ripicche filmiche li aspettavano, eh, gliel’avrebbero fatta vedere loro!
Fra l’elenco di queste gloriose rivincite fittizie spicca sicuramente la saga di Missing in Action, il film che portò Chuck Norris al picco della fama. Il personaggio del Colonnello Braddock era una declinazione di Rambo spogliata di ogni ambiguità e sensibilità e trasformata nel più dritto e puro degli eroi americani.
La sceneggiatura del sequel viene inizialmente affidata a un giovane James Cameron il quale, per coincidenza, usa lo stesso spunto di Missing In Action: cazzutissimo reduce torna in Vietnam per salvare quei soldati americani ancora prigionieri di cui il governo si rifiuta di riconoscere l’esistenza. La sua idea ha tematiche simili a quelle che userà in Aliens (reduce da evento altamente traumatico costretto a tornare sul luogo del delitto), ma la direzione è – tenetevi stretti, ve lo giuro, l’ho letta – farne un buddy movie con un giovane reporter simpaticone in camicia hawaiiana (modellato su John Travolta). La scusa era approfondire il personaggio (Rambo viene ripescato da un ospedale psichiatrico, non dai lavori forzati), ma il risultato era una versione moscia di 48 ore. Sly legge, risponde con un prevedibilissimo “macheccazzodici”, e se la riscrive da solo.
Di nuovo, le idee di Stallone sono chiarissime: elevare all’ennesima potenza quello che aveva fomentato gli spettatori nel primo film, togliere il grasso. Ad esempio, si fotta la spalla comica per direttissima, tanto per cominciare, e sticazzi anche con il poco onorevole ospedale psichiatrico: il trauma del Vietnam e il 1985 hanno trasformato Rambo in una macchina da guerra che ha rinunciato a qualsiasi sentimento che non sia l’amore per la patria, un eroe invincibile dai muscoli luccicanti che si fa carico del riscatto di un’intera generazione. Simbolico lo spostamento di un dialogo: nello script di Cameron abbiamo Trautman che chiede a Rambo cosa voglia veramente già nella scena in cui lo va a prendere dall’ospedale, e Rambo risponde “qualcuno che, aldilà di tutte queste medaglie, mi guardi negli occhi e mi dica sinceramente «Hey John, hai fatto un ottimo lavoro»”; nella versione di Sly il dialogo è spostato alla fine e Rambo risponde “Voglio che il nostro Paese ami noi, tanto quanto noi amiamo lui”, ed è l’ultimo enfatico scambio prima dei titoli di coda. Privato di un buddy, il personaggio di Rambo risulta ancora più dark nella sua continua solitudine; dal lato opposto, senza un contrasto che lo forzi a specchiarsi, l’eroe diventa praticamente un concetto con le gambe programmato per tradurre in immagini la fantasia escapista più richiesta del momento.
Viene umiliato chiunque aveva bisogno di essere umiliato: i Vietcong, che non riescono a tener testa al solo Rambo; i Russi, che ovviamente spalleggiavano i Vietcong; il Governo, corrotto, bugiardo e ingrato.

Rambo alle terme di Salsomaggiore
Spiegato questo, il film è perfetto.
Ok, perfetto no: ogni santa volta che me lo riguardo non riesco a mandar giù la scena di Rambo che si butta dall’aereo e gli rimane la cinghia incastrata. Potete rigirarla come volete ma non si scappa: è fantozziana. Per 30 secondi, colui che chiama casa quello che voi chiamate inferno sembra il più coglione e sfigato dei dilettanti. Capisco le esigenze di sceneggiatura, serviva una scusa per farlo atterrare nel mezzo del Vietnam senza il borsone con l’attrezzatura , aumentare la suspance e mostrare la sua abilità di guerriero puro, ma il compromesso è letale.
Ma a parte quello, è un film che sa perfettamente cosa vuole e come lo vuole, e va dritto come un treno.
Penso che a parte quelli ovvi, i miei momenti preferiti di Rambo siano quelli in cui lui sembra cazzeggiare sovrappensiero, come nel primo film quando cercano di prendergli le impronte e lui continua a pulirsi le mani dall’inchiostro con nonchalance, e qui c’è un altro siparietto in cui sembra perdersi altrove mentre Murdoch gli spiega la missione e, quando Murdoch se ne accorge, lui gli ripete casualmente l’ultima frase che ha detto.
Ma diciamolo: Rambo è forse uno dei personaggi principe che a un certo punto hanno diviso il pubblico in quelli che hanno almeno una vaga idea di cosa voglia dire fare l’attore e quelli che hanno iniziato a urlare “hahaha Stallone è inespressivo” a casaccio. Stallone, in questo film, è semplicemente enorme. Rambo non è inespressivo: Rambo è un animale traumatizzato. È una macchina da guerra con cicatrici irreparabili. In questo sequel perde la sua parte sensibile, quella che nel primo film lo faceva scoppiare in lacrime mentre ricordava il piccolo sciuscià che gli era esploso addosso, e fa risaltare al suo posto quella eroica spingendola a livelli iperreali, mentre George Pan Cosmatos in cabina di regia indugia occasionalmente sul suo fisico opportunamente lucidato come il senso estetico anni ’80 esigeva. Ma Sly è concentratissimo: quel tipo di concentrazione che gli permette di essere sempre nella posa plastica giusta al momento giusto, ma anche di abitare completamente il personaggio e, fra un eroismo e l’altro, non dimenticare il trauma che l’ha portato ad essere il guerriero più letale del mondo, con gli occhi che a seconda delle occasioni si divorano la scena di pura grinta o diventano spaventosamente assenti, come un fantasma che si astrae per non provare dolore o rimorso. E se da una parte il personaggio di Co Bao gli tira fuori quel poco di umanità che gli è rimasta (è in una scena con lei che Sly usa per la prima volta il termine “expendable“, dandone una definizione morettiana), dall’altra, cazzo, quando sbuca dal fango e attacca col machete sarà colpa del 2015 ma più che un action pare di vedere uno slasher. E in un certo senso è un peccato che questo suo lato più psicopatico, la vera eredità del libro, venga continuamente smorzato dalle scene più spettacolari come il trucco scemo con cui incula il generale Podovsky (il leggendario Steven Berkoff in una di quelle gloriose marchette con cui finanziava i suoi spettacoli di teatro d’avanguardia). Perché c’è poco da fare: quando va a prendere Murdoch, se commetti l’errore di immedesimarti in Murdoch ti caghi addosso. E quando pronuncia l’ultima frase, e di colpo gli trema la voce, capisci che ci crede davvero.

Anger Games
Alla sua uscita, dicevo, Rambo 2 fu controverso: prevedibilmente, non tutti erano d’accordo su come glorificava subdolamente la guerra in Vietnam sorvolando sui motivi del conflitto come se fossero implicitamente giusti in favore di riscattare, con populismo facile, coloro che ci avevano rimesso la vita o la sanità mentale per eseguire gli ordini. Ma Sly stava solo rispecchiando le esigenze del suo pubblico, e soprattutto quelle del suo Presidente, quel Ronald Reagan di cui il personaggio interpretato da Sly nel suo film successivo Cobra, porta una bella foto incorniciata in formato A4 sulla scrivania.
È impossibile ignorare del tutto l’aspetto politico in un film che – con opportuno mix di sincerità e scaltrezza – minimalizza volutamente la sua struttura e i suoi personaggi allo scopo preciso di farlo risaltare, e che così facendo è diventato il simbolo/bersaglio per eccellenza per chi voglia attaccare certe tendenze degli action di rispecchiare un determinato schieramento ideologico.
Ma preferisco ovviamente ricordarlo per la figura leggendaria e i momenti iconici che ha regalato al cinema di genere.
Rambo 2 – La vendetta uscì negli USA il 22 maggio 1985.
A fine corsa, divenne il secondo maggiore incasso dell’anno dietro a Ritorno al futuro.
E, quasi immediatamente, la parola “rambo” entrò nel linguaggio comune dove tutt’oggi identifica il concetto stesso di eroe patriottico e violentemente vendicativo.
Ottimo lavoro, Johnny.
httpvh://www.youtube.com/watch?v=O5FnGGD_mB0
Dagli 8 ai 18 anni l’ho rivisto almeno una volta all’anno, su rete4 assieme a mio padre. La trilogia di Rambo era una delle sue preferite. Per me è sempre stato splendido. Grazie.
P.s. per chi fosse sardo, impossibile guardarlo senza pensare ai video doppiati di iscallonarasa.
eja…quello con il maresciallo Argiolas! ahahhahah
comunque mitica la scena con il flashback della talassoterapia di Rambo….
….e io ti piscio sui piedi
In Veneto c’è la versione “Ramboso” doppiato in idioma locale (per chi non è della zona: il Raboso è un vitigno autoctono del basso Piave)
Dio, visto nell’anno della sua uscita al cinema con mio padre… cose che ti fanno sentire vecchio.
anch’io! la prima visione tv su una delle tre reti mediaset! amarcord….
Di più! Di più!!!!!
dai Nanni Rambo2 merita una recensione più lunga!
Quasi Tolstojana…
Ora voi non ci credete mai, ma all’epoca questo film mi traumatizzò. Fai bene a parlare di horror. Le uccisioni dei Viet Cong erano piuttosto forti, specie se messe davanti a un bambino che non aveva mai sentito parlare della guerra del Vietnam e quindi non le poteva legare al sentimento di rivincita sanguinosa che incarna il film.
La scena che mi aveva scioccato era la tortura di Rambo e dell’altro militare. Quando dice che il coltello finirà nell’occhio del suo amico. Uno dei momenti più spaventosi della mia infanzia.
Ho rivisto il film tutto intero per la prima volta l’anno scorso. Che dire, filmone. Sul finale prende sul serio il magone.
Che sorpresa stamattina, film che rappresenta l’apice di un epoca insieme a Rocky 4,inutile stare li ad elencare i momenti e frasi ormai cult, e’ tutto il film ad esserlo ma almeno uno me scappa…come vivrai johnny? giorno per giorno…
Mai capito come abbiano fatto a trasformare tutti i punti di forza di questo film in punti di debolezza nel terzo, Nanni un giorno ci dovrai dire la tua…
Bella @Past. “Giorno per giorno”: la frase che avrei voluto citare anch’io per definirla torettiana ante-litteram, quanto è morettiana quella cui si riferisce Nanni Cobretti (sull’assenza dalla festa).
Fermo restando – ovviamente – che la ringhiosa rimbeccata contro Murdoch, giustamente assurta ad íncipit in questa Madre di tutte le recensioni, è nel cinema action qualcosa tipo “M’illumino d’immenso”; e c’è davvero il bagliore di un lampo sulla faccia, seguìto dal rombo di tuono, a riempire la già minacciosa pausa di Rambo.
Happy B-day, Johnny. Stay angry.
E il serpente afferrato al volo?
Il Vietnam ha avuto perdite spaventosamente.più alte degli americani e oggi è praticamente tutto capitale americano, quindi “hanno perso” è piuttosto relativo…
Per rendere l’idea: dopo averlo visto mi sono comprato al negozio di giocattoli a corso Trieste il set ufficiale “pistola+fascia+collanina col budda”.
Con la collanina ci andavo a scuola.
Capolavoro
Comprai anch’io una cosa del genere! Chissà dov’è finita quella roba…
Grazie, è uno dei primi film visti al cinema da bambino, in una sala di seconda o terza visione che frequentavamo assiduamente.
Mi spiace, ma non riesco davvero ad apprezzarlo: il sottotesto politico è indigeribile e la violenza a tratti è troppo cartoonesca, come quando Rambo ammazza il generale vietnamita che esplode come fosse un pupazzo.
Davvero troppo indigesto.
Si, nella parte finale veramente esagerato!
Visto da giovane, forse troppo giovane. Non tanto per la violenza (comunque SORPRENDENTEMENTE MOLTA come constatato da una recente visione) ma per l’incapacità di coglierne questi particolari, come elencato qui. Poi ovviamente ho recuperato. Bravo Nanni.
E’ il classico film che ami/odi in base ai periodi della tua vita: se lo vedi da ragazzino, ti fomenta. Poi, magari, sopraggiungono paturnie politiche sinistroidi (come nel mio caso) e non lo riesci a vedere in altro modo che uno spottone di interventismo repubblicano. In età matura, riacquisti il giusto distacco per guardarlo e divertirti.
Noi cambiamo i film rimangono gli stessi,semmai da adulti “vediamo” particolari non visti da piccoli.
Già, già!
Tralasciando qualsiasi riferimento politico/ideologico…Rambo 2 è uno dei miei film preferiti nel campo dell’action.
Non so quanto mai dovrò ringraziare mio padre per avermi fatto vedere tutti questi film che lui adorava alla follia.
“Murdock…sono io che vengo a prenderti” con tanto di fulmine a far esplodere il momento.
I film di quei bellissimi anni erano veramente colmi di frasi ad effetto che nessuno di noi dimenticherà mai.
Grazie 400calci!
Prego! E ne approfitto per segnalare che la genialita’ di Sly, oltre all’aver saputo trasformare un buddy movie qualunque in un evento epocale, risiede anche nel curare dettagli tipo cambiare appunto il nome del personaggio di Murdoch – nello script originale “Kirkhill” – puramente affinché la battuta con cui apro il post suonasse meglio.
Tra l’altro, proprio pensando a Sly, non riesco a capacitarmi di come sia riuscito a partorire una cosa inguardabile come i Mercenari 3.
Insicurezza senile.
Eh, eh! Non questo, ma io con mia madre invece vidi: terminator, trappola di cristallo, l’ ultimo boyscout, balle spaziali, grosso guaio a chinatown, arma non convenzionale… XD
“I film di quei bellissimi anni erano veramente colmi di frasi ad effetto che nessuno di noi dimenticherà mai.”
Già! Purtroppo nessuna frase di blockbuster ecc… di questo decennio credo verrà citata! -.- XD Sic! Una volta gli sceneggiatori ci sapevano fare di più!
Non male il 1985 :Mad Max 3,Goonies,Legend,Ritorno al futuro,Commando,anche in Gremlins 2 Gizmo vedendo Rambo 2 e Stallone che dice “per vincere la guerra devi diventare la guerra”mettendosi la bandana e facendosi l’arco con una graffetta e una matita come freccia.
Sbaglio o di COMMANDO si parlava di remake qualche tempo fa?
Non so la forza dei film anni ’80 e che erano progetti originali ,adesso tra reboot,sequel e pg 13 (il vero male),ho sentito solo il seguito di Alien e il remake di Cabin Fever.
Ha dimenticavo il seminale Vivere e morire a L.A nel ’85
Beh il seguito di Alien nelle mani di Blomkamp con la Weaver e sopratutto Biehn mi intriga parecchio.
“Non so la forza dei film anni ’80 e che erano progetti originali ,adesso tra reboot,sequel e pg 13 (il vero male)”
Già!
A 9 anni mia cugina porto me e un mio amico a vederlo al cinema dopo un assillamento infinito.
A meta del film degli adulti voleva cacciarci dopo avetci piu volte zittiti, tanto il tifo che alzavano per ogni scena.
Domani ci sveglieremo, e senza accorgercene, diremo.
Buon trentesimo compleanno Fury Road.
Credo che per persone come noi -sono io che vengo a prenderti-abbia attecchito più di-usa la forza.
Aggiungo la mia firma all’ultima frase
firmo anche io. e con la mano faccio anche la mossa di over the top
aggiungo un personalissimo “sei già morto. solo che ancora non lo sai”
“Domani ci sveglieremo, e senza accorgercene, diremo.
Buon trentesimo compleanno Fury Road.”
Non ne sarei così sicuro. XD
Minchia che film!!! Niente da aggiungere, se non che anch’io me lo sparavo a ripetizione ogni volta che passava in tv insieme a mio fratello e a mio papà! E ora sto facendo vedere il cofanetto ai miei nipoti di 11 anni per farli crescere con sani principi!
Oh, non occorre ricordarvi che è pure il 30esimo di quella roba enorme di Rocky IV..
dai Nanni, sai già cosa fare,
fallo!…fallo!
1 minuto e 33 secondi di GODURIA: https://www.youtube.com/watch?v=WbmrS74nNH8 (il tuono in sottofondo!!!!)
inutile dire come questo film ed il precedente abbiano fatto la felicità dei coltelli survival e delle armerie in cui si vendevano
La prima cosa che ho fatto dopo aver visto la pubblicazione di questo articolo è stata andare subito all’elenco dei tag per vedere se era presente “andare a prendere Murdoch”.
Non sono stato deluso.
Non credo che preferirò mai Human Centipede a Woody Allen. E allora vadaviaiciapp, direte. Ok. Vi leggo con grande piacere, pur essendo lontano dalla vostra competenza sul cinema che vi appassiona. Ormai i400calci è cosa quotidiana da qualche mese. A 49 annetti suonati, e tanto cinema masticato da solo e in compagnia, non è che sia facile agli entusiasmi, eppure voi attizzate ancora la voglia. Per dire, non credevo che mi si potesse far venire la curiosità di rivedere Rambo 2. Per dire, io Mad Max l’avevo archiviato: risultato, mi son dovuto prendere la trilogia in dvd, me li sono rivisti e settimana prossima mollerò la famiglia, una sera, per Fury Road. Grazie mille.
Volevo dare anche io il mio contributo
https://www.youtube.com/watch?v=eliQEStzhu4
I bei tempi degli anni 80 e 90 quando ti facevano le serie animate tratti dai film! ^^ Dal decennio scorso non ne fanno più! Non si prestano più i film e o sono passate di moda? Boh!
L’onnipotenza di stallone a Hollywood dopo la doppietta rambo 2 e Rocky 4 la puoi tipo paragonare a quella che aveva Pippo Baudo alla Rai quando presentava la finale di Sanremo il sabato sera e domenica in il giorno dopo
Grandissimo Nanni. Rambo 2 e Rocky 4 non si battono a livello di action/fomento/coattaggine.
Stasera mi rivedo… Hot Shots 2 :)
P.S.
L’arco compound l’ho comprato ma quelle cazzo di frecce a bombetta non le trovo…
Che bel pezzo, grazie Nanni. E Sylvester Stallone è un signor attore, oltre che un notevolissimo sceneggiatore.
C’e’ voluto piu’ di qualche anno per capire e recuperare il primo Rambo, ma Rambo 2 visto al cinema in piena adolescenza mi ha segnato indelebilmente e da subito diventando quella Icona action assoluta che solo Cobra e Rocky 4 poterono sfidare (rendendo Stallone ai miei occhi praticamente Dio).
L’amore mi porta ad essere pietoso anche con la contestata scena della cinghia del paracadute, non solo perche’ il film tenta almeno di giustificare la cosa con le forti turbolenze del volo, ma vorrei ricordare a Nanni che si tratta di un incidente niente affatto raro nel paracadutismo. E poi vabbe’ vuoi mettere il cuore in gola quando il nostro eroe prima ancora di iniziare la missione e’ gia’ in pericolo di morte ?
Ahahah…
hai ragione Samuel. .
Gran pezzo di un Nanni(che non sempre mi esalta con le sue recensioni)in gran forma,su un pezzo di storia del cinema…credo non ci sia altro da aggiungere.
ma quindi stiamo per avere un attesissimo SPECIALE 1985 con annesse 400tv?
su, capo. non farti pregare.
la butto lì: secondo voi, la freccia esplosiva che rambo usa in questo film è stata di ispirazione per il reggiseno a punta che madonna sfoggiò dopo pochi mesi?
(non è vero ma ci credo?)
Me lo ricordo benissimo, Anna, ma penso che sia più esplosivo – anche e soprattutto per il contenuto – quello di Katy Perry nel video di «California Gurls» (testuale con la “u”, come sapranno quasi tutti).
Quanto a Louise Veronica Ciccone, allora coniugata – e pure corcata – Penn, credo che il Sylvester Stallone di «Rambo 2»/«Rocky IV»/«Cobra» e del precedente – non meno esaltante – «Escape to Victory» le abbia fornito la migliore controprova di ciò che lei sbandierava, con malizia, sulla sua maglietta fina: “Italians Do It Better”.
(Estigrancazzi, per parte mia, la già richiamata denigrazione vendittiana di «Rocky, Rambo e Sting»).
non so se sia già stato linkato cmq
https://www.youtube.com/watch?v=YgcnC8Ypqto
“dall’america sono state trasportate tonnellate d’esplosivo”
le lacrime
Ho ripensato a questo film nelle ultime ore e, nonostante, lo abbia visto (al cinema e in tv) numerose volte, non mi hai preso come il primo. Mi spiego meglio, non vorrei suscitare l’ira, o ilarita’, generale. A me piace molto l’idea di eroe proletario che Stallone ha incarnato nei personaggi di Rocky e Rambo (il primo film): personaggi sinceri, magari non troppo intelligenti, ma tenaci e dal cuore d’oro. Rambo e Rocky potrebbero addirittura essere la stessa persona: in fondo, sono molto simili e Rambo, a differenza di Rocky, ha la sconfitta e l’isolamento come destino.
Quello che non mi piace (o mi piace meno) di Rambo 2, o della trasformazione di Stallone dopo il 1982, e’ il passaggio da ragazzone del ghetto che c’e’ la fa, o che ci prova, a difensore dello status quo a tutti i costi: e’ una filosofia tutto sommato anche logica, Rocky e’ riuscito a emergere, Rambo ha la sua seconda occasione, ed adesso si ritrovano a combattere per quel sistema che li aveva emerginati o messi duramente alla prova all’inizio. Ecco, questo passaggio del cinema di Stallone mi e’ sempre sembrato un po’ un tradimento e Rambo 2, come Rocky 4, ne sono il manifesto… per quanto i due film come film d’azione siano perfetti.
Meno R4 secondo me, però non posso che quotare.
E niente non ho resistito. L ho dovuto rivedere. Immortale.
Grande recensione, la curiosità sulla sceneggiatura di Cameron non la sapevo. Le modifiche di Sly ci stanno tutte, compreso il dialogo finale perfettamente in linea con la drammaticità del personaggio di Rambo.
C’è un dialogo, che non ricordavo, che mi ha fatto troppo ridere: quando Trautman dice a Rambo che lui era il più idoneo alla missione perché lo diceva IL COMPUTER! “Niente oh, appena digito missione suicida esci fuori tu”.
Pensa che quella e’ l’unica frase che so dire in giapponese…
Può darsi che io mi sia lasciato suggestionare dalla comune firma di James Cameron sceneggiatore, però nel suo «True Lies» la cruenta fuga di Harry Tasker – e signora – dal covo dei jihadisti, che prima gli somministrano il pentothal e poi si apprestano a farlo torturare da uno specialista, mi ricordò sùbito quella di John Rambo dalla base dei sovietnamiti.
In chiave decisamente ironica, s’intende, come tutto il film con Schwarzy: basti pensare che il nostro eroe, sotto l’effetto del siero, spiattella in anticipo al mellifluo aguzzino sia le mosse che farà sia i mezzi che userà (a cominciare dal “tre quarti di Patterson”).
Fantastica OST di Jerry Goldsmith sull’inizio con l’elicottero che sorvola la Thailandia.
Per me la scena del paracadute è una delle migliori del film e Julia Nickson era una gnocca esagerata.
A proposito di elicotteri, il film ha uno dei poster più fighi di sempre! XD
Il sottotesto (non tanto sotto direi) politico me lo rende indigesto. Non riesco ad astrarlo da quello che grida in ogni scena. Tra l’altro la storia degli ostaggi americani in Vietnam era una bufala colossale che, come tutte le leggende metropolitane, divenne sentire comune
Venerdì scorso avrei voluto commentare un po’ anche sul filo dell’off-topic, sia pure molto relativo, ma a tamburo battente mi sembrava che potesse stonare con il nostro giubilo – quasi generale – per l’apoteosi di Sylvester Stallone, nell’anniversario di «Rambo 2 – La Vendetta».
Quest’ultimo fu meritatamente un evento epocale, come lo ha definito Nanni Cobretti in una risposta; da vivere e rivivere al cinema, per quanto mi riguarda, senza che l’esaltazione conoscesse il minimo calo. Fu coniato il neologismo “Rambomanìa”: potrei dire sticazzi ed invece dico che ci sto dentro, perché non lo considero un termine dispregiativo.
Ciò che desideravo ricordare nell’occasione, colpevolmente non essendo stato fra chi intervenne due anni fa sotto un apposito Fermo-Immagine del Boss (http://www.i400calci.com/2013/04/il-fermo-immagine-del-lunedi-189/), è un immediato prodromo di quell’evento, ovvero un precedente filmico – non così radicato nell’immaginario collettivo – sul tema dei MIA da rintracciare / POW da liberare, in Indocina: l’epico e splendido «Uncommon Valor / Fratelli nella notte», girato nel 1983 – ma visto qui a inizio estate ’84 – proprio dal regista del primo «First Blood», il canadese Ted Kotcheff («Brothers in the Night» era la power-ballad di Ray Kennedy sui titoli di coda, quasi ad anticipare – in chiave meno elegíaca – «Brothers in Arms» dei Dire Straits, anno di grazia 1985).
Sebbene tale war-movie (ambientato nel Laos) avesse un tono più realistico, nel senso che non c’era una figura di inarrestabile eroe solitario, quale John Rambo, ma un intero commando di magnifici sette Viet-Vets, ingaggiati dal padre tycoon di un disperso e guidati dal padre (colonnello Jason Rhodes, le iniziali sono importanti) di un altro missing-in-action, «Fratelli nella notte» risultava appassionante di per sé e schierava un cast di “uncommon valor” artistico-testosteronico: Gene Hackman capo-missione, su mandato di Robert Stack, al comando di altri tipi tosti come Fred Ward, Patrick Swayze e quel maestoso energumeno che risponde ad uno tra i nomi più cazzuti mai apparsi sui credits di cinema e Tv, Randall “Tex” Cobb (con inseparabile “ananas” al collo, tipo ciondolo; tanto per chiarire sùbito che cosa sia – alla Kid Rock – un “American Badass”).
Nota di colore. Un recensore (mi pare Sergio Frosali, della Nazione), visti soggetto e regista del film nonché la traduzione italiana, felicemente intititolò il proprio pezzo “Rambo e i suoi fratelli”. (A posteriori e per inciso, aggiungo che neppure lì mancava il fiancheggiamento da parte di una ragazza guerrigliera, Lai Fun).
Insomma, Ecce Rambo si fa notare – e menzionare – anche quando non partecipi materialmente alla “festa” del revanscismo yankee.
A questo proposito, mi piace infine ribadire ciò che evocai due anni fa sotto alla doppia disamina di «Red Dawn» (originale e remake) firmata Darth Von Trier. Con apertura intellettuale condivisa da critici come Roberto Silvestri del Manifesto (ma estranea a parecchi maître-à-penser, specializzati o no), il benemerito assessore alla cultura – PCI – del Comune di Roma, Renato Nicolini, manifestò apprezzamento per «Rambo 2 – La Vendetta» (diversamente da Giorgio Almirante che, a domanda, lo liquidò come “una sciocchezza”), qualificando con l’aggettivo “liberatorio” un Johnny che non era certo il Partigiano di Beppe Fenoglio, bensì uno di quei vituperati Green Berets wayniani contro i quali – a guerra in corso – si erano fatti i picchettaggi davanti ai cinema.
Purtroppo questo film ha fatto prendere un piega misera alla carriera di Stallone, che avrebbe potuto fare molto di più
Questo è vero. Non “misera”, però meno autoriale.
Incredibilmente da piccolo mi piaceva più l’ angoscioso e crepuscolare primo nonostante mi mettesse una bella ansia addosso che il 2 ed il 3. Il film dell’ 85, come scritto anche nell’ articolo, ha una struttura narrativa troppo minimale. Rambo va, viene lasciato li, catturato, e fa un macello! Basta! XD I personaggi di Napier e Martin Kove, il mitico maestro rivale di Karate kid, sono però due facce da schiaffi antipatiche al punto giusto e un pò di riflessione del primo Rambo è rimasta. Le scene con la ragazza sono le migliori credo. Il momento in cui vengono lasciati mi ci faceva rimanere proprio male! Certo, come scritto da qualcun altro, il film pare basarsi su una leggenda metropolitana!!!
Presente in top ten dei film più visti sulla TV nostrana se non erro! XD
“Ma tu chi sei?”
“Il tuo incubo peggiore”
Quando il cinema era capace di regalarci perle simili! Ora citatemi qualche battuta altrettanto memorabile dei blockbuster odierni! XD
“Anger Games”
Quando grazie a Robin Hood e Rambo usare l’ arco era una figata (anche se io ero impedito! XD)! Poi è arrivata Jennifer Lawrence… XD non per fare il maschilista eh! Senza mettere in mezzo Sarah Connors e Ripley, ma all’ epoca c’ era Clarice Starling! Mò ci tocca Rey de “Il risveglio della forza” quando Leila 40 anni prima era più innovativa! XD
Per dire l’ infuenza che ha ancora oggi questo film, qui da me una bambina si è fatta fare la torta con l’ immagine di Rambo che spara simile a quella sopra! °_O lo Non sto scherzando!
Ritorno solo per ricordare che, se non erro, fu il defunto Franco Columbu spinse al massimo Stallone nella preparazione fisica per questo film. Infatti qua ha un fisico irreale per me più che nel Rocky IV successivo