
N.W.A.
Ho riguardato, dopo secoli, il sequel di xXx.
Certo, è un film con diversi problemi, tipo una sceneggiatura blanda (il meno) e scene action martoriate da una CGI inguardabile (il più).
Ma, in assenza di Vin Diesel (talmente affezionato al personaggio da chiedere che venisse ucciso in un cortometraggio apposito), aveva azzeccato la cosa più difficile: il nuovo protagonista.
Ice Cube nei panni della superspia segreta è un’intuizione della stramadonna.
Lo è nel concetto: uno degli inventori del gangsta rap, tra le più eclatanti e violente forme musicali di ribellione politico-sociale di fine secolo (almeno all’origine), nei panni dell’eroe che salva la vita al Presidente degli Stati Uniti in persona.
Lo è nella forma: quella rotondetta del nostro Ice, l’esatto contrario del campione di sport estremi che stava alla base del concetto del primo film e anche un po’ di tutto il cinema action americano.
Lo è nell’attitudine: Vin Diesel è sempre Vin Diesel, ma Ice Cube è costantemente incazzatissimo, ha una parlata inarrestabile, non prende ordini da nessuno, non si fa interrompere da nessuno, ti sbatte in faccia la sua discutibile forma atletica prima saltando fra un tetto e l’altro, aggrappandosi a un elicottero in volo e schivando auto che gli esplodono intorno con aria trionfalmente impassibile e poi sbandierando la sua passione incontrollabile per hamburger e patatine, e come se non bastasse si fa pimpare le auto da Xzibit in persona (Ludacris puppa la fava).
E infine ti dà il colpo di grazia con una risposta pronta di un denso pauroso:
– If you run, you’ll look guilty…
– I was born lookin’ guilty.
Ci ho ripensato: il problema della saga di xXx non è l’aver perso Vin Diesel, ma il non essere stata pensata su Ice Cube fin dall’inizio.
Il giorno in cui questo maldestro sequel ha fallito al botteghino, il mondo ha perso una delle potenziali star d’azione più spettacolari del decennio.
Ti dirò Nanni, al cinema eravamo in 4 a vederlo ma mi sono divertito. Mi hai fatto venire voglia di dargli una nuova occhiata.
mai visto sto sequel con lui ho visto solo fantasmi da marte e non era certo memorabile…
mi è sembrato sempre più incline alle commedie sceme come martin lawrence.
Per me invece non ci siamo persi proprio niente. A parte il dispiacere di qualche film rovinato dalla sua presenza.
Ho sempre incasellato Ice Cube fra i peggiori e se ora dovessi rivalutare quella scelta lo metterei fra quelli ancora peggio.
Il film in questione non l’ho mai visto, ma in Fantasmi da Marte è agghiacciante, e voglio dire il contorno non è certo dei migliori. Non è che sfigura nel confronto con Kurt Russel. No no è proprio lui che fa cagare.
Lo abbiamo visto pochissimo tempo fa tutti insieme su Twitter e ogni suo movimento sulla scena scatenava risate, imbarazzo e raccapriccio.
Ricordo distintamente che a un certo punto inizia a correre sparando con due mitragliette con le braccia completamente aperte in un angolo di 180°. Ecco, persino questa mossa che dopo nel dopo Matrix veniva fatta più o meno da chiunque lui la fa diventare una cosa ridicola, poco dinamica e forzata.
Mi pare che persino per mettere una gamba su un tavolo se l’è dovuta tirare su con le braccia. E ‘sto qui dovrebbe essere una star action svanita da rimpiangere? I fallimenti dei suoi film action immeritati?
Boh, probabilmente non ho affatto capito il senso o il tono del tuo discorso.
Casomai rimpiango Taylor Kitsch, uno che a livello fisico mi sembra sia sempre stato sopra della media, penalizzato proprio nell’anno che doveva lanciarlo da due flop (Le belve e John Carter), di cui uno sicuramente immeritato.
Accidenti, John Carter sì che è stato un fallimento immeritato.
Con quella faccia da burbero comunque rassicurante viste le rotondità, Ice Cube lo trovo più adatto alle commedie per famiglie, genere in cui credo si sia lanciato a pesce.
Ma soprattutto lo trovo adatto a sfondarsi di cibi grassi e bibite gassate nel cortile dietro casa.
Da li non si deve muovere che quando c’è da fare sul serio fa solo danno.
Guarda, non ripasso Fantasmi da Marte da tempo e probabilmente hai ragione, ho visto Ice Cube in un sacco di film e prima di ieri l’altro l’unica volta in cui l’avevo davvero apprezzato era stata in 21 Jump Street (e di film non ne ha fatti mica pochi). Quindi insomma, per me e’ proprio la combinazione con il ruolo che ha in xXx, il suo raro ruolo da protagonista assoluto totalmente padrone della scena in una specie di assurdo James Bond versione gangsta-rapper tamarra e incagabile. E’ la morte sua.
A, quello fu proprio un bel giorno…
https://play.spotify.com/artist/3Mcii5XWf6E0lrY3Uky4cA
Comunque appoggio il Cobretti; avremmo forso avuto il film perfetto di GTA, già solo la scena postata dal Nanni mi immediatamente fatto pensare a San Andreas fatto a film.
E per me è un bene.
Ma mi sembra che un personaggio l’abbia proprio doppiato in San Andreas,anche Samuel .L.Jackson,invece in Vice City c’erano Ray Liotta.Burt Reynolds,Fairuza Balk,Philipp Micheal Thomas(Tubbs)
Piu’ che altro era la scelta piu’ ovvia per fare Baracus nel film dell’A-Team e invece qualcuno al reparto marketing ha sparato una cazzata di troppo.
No, era Ice-T in San Andreas. Comunque piccolo aneddoto: il doppiatore di Franklin in GTA5, sostiene di aver steso Ice Cube durante uno scazzottamento, anni e anni fa. LOL.
Comunque io questo film me lo ricordo solo per la scena con l’auto che corre sulle rotaie.
ah e in Vice City c’era pure Jenna Jameson. e non vi sto neanche a dire chi doppiava, perchè è STRA-OVVIO :D
Mai stato simpatico quel barilotto
Me lo ricordo Nei trasgressori (Trespass) di Hill dove si ammazzava con Ice T forse e li il suo culmine,comunque guardatelo e un gioellino il film.
Parlando di Fantasmi da Marte copio e incollo da Wikipedia
The script originally started off as a potential Snake Plissken sequel. Entitled Escape from Mars, the story would have been largely much the same. However, after Escape from L.A. failed to make much money at the box office the studio did not wish to make another Plissken move. Snake Plissken was then changed to Desolation Williams and the studio also insisted that Ice Cube be given the part.
Jason Statham was originally going to play Desolation Williams, but he was replaced by Ice Cube because the producers needed some star power for the part and Statham instead played the character of Jericho Butler.
Se l’avesse fatto Statham adesso staremmo qui a parlare di Desolazione Williams come fosse un personaggio cult del cinema
Mi spiace ma qui sto nel partito degli anti ice cube. Non ho mai capito chi lo avesse raccomandato e in fantasmi da Marte mi ha fatto incazzare avercelo come protagonista maschile eccheccazzo! Devo anche averlo detto in passato da qualche parte su questo sito. Che continui a fare le commedie e stia lontano dagli action, a meno di essere il cattivo antipatico he poi le busca di Santa ragione!
a proposito di commedie, a quanto pare sta facendo “La bottega del barbiere 3″… e c’è pure Nicki Culona Minaj
Scusate le verbose divagazioni, che mi obbligano a frazionare il commento in tre invii concatenati.
Con il massimo e naturale rispetto per ogni parere discordante, non posso che mantenere la mia disposizione d’animo da semplice fan (se non da fanboy):
– Triplo Hurrah per Ice Cube nel ruolo di Tripla X, ovvero Ics Cubo.
Senza nulla togliere, va da sé, al magnifico Vin Diesel suo predecessore (tale anche riguardo a «Torque – Circuiti di fuoco»); il quale ha pienamente dimostrato di essere “larger than life”, in scena e fuori scena, con un personaggio a cui – più che l’incognita algebrica – si addice la lettera «Alpha» del maschio capogruppo (come sùbito lo individua Ramsey in «Furious 7»).
E senza nemmeno abdicare alla preferenza, del tutto costituzionale, verso chi per la prima volta incarnò una spia dal nome in codice “Agente XXX”: l’attrice-modella Barbara Bach, coniugata Ringo Starr, la quale era il maggiore del KGB Anja Amasova in «007 – The Spy who loved me».
Oltre alla sintonia sul merito, trovo che il titolo del pezzo sia stupendamente evocativo, specie per uno che ha iniziato a seguire il cinema nei Seventies. E che si diletta in particolare – vedi premio Jimmy Bobo – con i varî giochi di parole: «Ode…» come quella «… to Billie Joe» – canzone ’67 di Bobbie Gentry, da cui la variante al maschile «… to Billy Joe» – film ’76 con Robby Benson; poi Billy Joe è il nome di Armstrong, frontman dei Green Day (ribelli anche loro, sul versante punk-rock); ed il cerchio si chiude proprio con “Fortebraccio”, che potrebbe essere l’epiteto di qualunque eroe come Ice Cube in questo action-thriller.
Intuendo – con facilità – che fosse l’avvisaglia di un imminente recupero-tributo, lunedì della settimana scorsa (arrivo tardi a causa di problemi con il computer) fui entusiasta di vedere sulla pagina Facebook di Nanni Cobretti un pirotecnico frame da «xXx: State of the Union», quale sua nuova immagine di copertina.
A corredo, compariva già la citazione della memorabile one-liner sul fatto di “sembrare colpevole”; il mio scambio dialogico preferito, insieme con un altro non così pregnante ma comunque folgorante, che mi pare giusto riportare qua sempre in lingua originale:
– Wars come and go, but my soldiers stay eternal.
– I like that. Who said it? Jefferson? Patton?
– Tupac.
Curiosità: l’adattatore italiano inserì Lincoln al posto del non altrettanto famoso – malgrado il Monte Rushmore – presidente Thomas Jefferson.
Pure strategie di marketing, ammiccanti al pubblico più giovane (o più cospirazionista), devono invece aver presieduto alla scelta di non tradurre il titolo completo bensì di trasformarlo, da noi, in «xXx2: The Next Level» (il 2 dovrebbe essere ad esponente, come seconda potenza o quadrato, ma qui non riesco a riprodurlo).
A dieci anni l’uno dall’altro, un attore americano ed uno inglese, che non potrebbero avere background artistici più diversi, sia tra di loro che rispetto alla tradizione-stereotipo di James Bond (imbattibile, sul suo terreno), si fanno ingaggiare per uno spy-movie alla 007 con la comune partecipazione di Samuel L. Jackson: ad Ice Cube – benché diretto da Lee «Die Another Day» Tamahori, ma soprattutto con un top-editor quale Mark «Rambo II & Commando» Goldblatt – non arrise il successo, al Colin Firth di «Kingsman – The Secret Service» il successo ha arriso eccóme.
(SPOILER ALERT – In ossequio a ben due titoli conneryani, «You only live twice» e il not-Eon «Never say never again», penso che il sequel non dovrebbe far a meno di Colin as Harry Hart, a differenza di quanto accaduto con Vin Diesel / Xander Cage. Credo anzi che in molti abbiamo il medesimo wishful thinking, a cominciare – l’ho appena letto – dal pischello Taron Egerton: http://www.cinemablend.com/new/Colin-Firth-Future-With-Kingsman-According-Taron-Egerton-71467.html).
Nient’altro che dati di fatto e trivia da appassionato, ovviamente, nessuna comparazione tra i due protagonisti di cui sopra. Non sono qualificato a pronunciarmi sulle doti recitative di O’Shea Jackson; né intendo paragonarlo all’illustre omonimo Samuel L., già presente nel primo «xXx».
Aggiungo che anch’io, pur amando a mia volta il cinema di Carpenter e adorando il corpo di Natasha Henstridge, non vedo «Ghosts of Mars» da un pacco di tempo; però devo ammettere che “Desolazione” Williams – tamarro fin dal soprannome – mi restò sùbito piacevolmente impresso (e così a mio cugino, tanto per gettare sul piatto della bilancia un altro voto favorevole).
Che posso dire? I volti e le facce da badass sono per me determinanti: la grinta di Ice Cube, così sopra le righe, mi è sempre piaciuta molto (quanto mi piaceva quella di Robert Z’Dar, che salutammo alcune settimane or sono): può darsi benissimo che, in questo caso, giochi l’attuale percezione del massiccio rapper quale “burbero benefico” (come argomenta @pilloledicinema), quasi un Bud Spencer afro e – ancor più – animoso, proprio sulla scia di Lawrence Tero in «The A-Team».
Concordo infatti da sempre sull’idea – scovai pure un fan trailer su YouTube – che il Nostro (ex?) apocalittico Ice oramai integrato sarebbe stato il successore naturale di Mr.T nel ruolo del sergente B.A. Baracus (un lustro fa non potei scriverlo perché non avevo ancora scoperto i 400 Calci), allorquando finalmente si riuscì a varare la trasposizione cinematografica della popolare serie anni ’80.
Però – concetto già espresso da chi ci ospita – il casting non andò nell’ovvio senso auspicato, e tale mio rimpianto non sembri disgiunto da simpatia ed apprezzamento per il possente Quinton “Rampage” Jackson (un altro omonimo di O’Shea – Ice Cube, insomma un altro “Action Jackson”); che nel prequel-update di Carnahan fece il suo, dignitosamente, ma era carente su un requisito fondamentale: apparire incazzoso anche in fotografia. Forse, a posteriori, questo lo rendeva più adatto a rappresentare quella svolta “gandhiana” del copione definitivo, prima che il personaggio recuperasse la fisionomia caratteristica – taglio mohicano compreso – nella resa dei conti ai docks di Los Angeles.
Comunque sia, io mi divertii parecchio – feci il bis in sala, ce l’ho in dvd/bd – e considero «The A-Team» un altro flop, o semi-flop, immeritato: non vorrei che, globalmente, avesse davvero inciso il Mondiale sudafricano del 2010, sul quale Nanni Cobretti ha riferito – poco tempo fa – che si era voluta calibrare l’uscita del film in UK.
Fatto sta che il colonnello John “Hannibal” Smith del grande schermo ricevette conferma, nella realtà, di una meravigliosa massima alla Jannacci che lui sparava nel prefinale:
– Overkill is underrated.
Chissà, magari ci volevano gli ultimi tre capitoli della saga «Fast & Furious» – nonché, fatte le debite proporzioni, lo stesso «Kingsman» – per rivalutare e far trionfare lo spettacolo della consapevole “esagerazione”; e magari sarebbe il caso di giocarsi adesso una seconda chance, con Bradley Cooper consacrato superstar e Liam Neeson consolidatosi quale nuovo “Stone Killer” bronsoniano.
Riguardo alle commedie vere e proprie, più o meno familiari, sono d’accordo che Ice Cube vi funzioni egregiamente: nel dittico (peraltro R-rated) tratto da un’altra serie Tv, la già menzionata «Jump Street», mi ha fatto più ridere lui che la coppia dei protagonisti; e ribadisco che personalmente lo vedrei bene – come quarto moschettiere – anche nel nuovo «Ghostbusters» a misura di Collo (se dovesse riuscir a spiazzare la temeraria versione al femminile), dopo aver letto e sottoscritto che un altro follower del Boss proponeva il tridente Tatum-Hill-Rogen. Non sarebbe affatto una mera concessione alle quote black, ripeto, per quanto di indubbia utilità nello scongiurare bacchettate politically correct (stavolta con qualche fondamento filologico) da parte del severo maestro Spike Lee.
Triplo Grazie.
Approfitto dell’uscita della delusione dell’anno, appunto xXx, per ribadire che no, Ice Cube non ci stava bene in questo film. Per un cazzo. E lo dico ben conscio che comunque teneva benissimo in praticamente qualunque sua scena.
Quanto al film di-per-sè, sicuramente ammazzato da un plot assurdo, con Dafoe villain non credibile in una delle sue peggiori performance, ai bassi livelli di Spider Man. CGI da pena di morte.
Sottoscrivo
a me ha fatto morire la scena dei camerieri.