Con The Lazarus Effect, pensate un po’, s’intende l’atto di riportare in vita un essere vivente attraverso LA SCIENZA in uno scontro tra il religioso e lo scientifico che dovrebbe far pensare, ma fermarsi qui sarebbe solo un errore.
Con The Lazarus Effect s’intendono anche le ingiustizie che la vita si porta appresso: perché nasciamo solo per poi morire? Siamo solo una produzione massiva di carne voluta dal signore delle mosche per mandare avanti la specie? Se siamo destinati a morire, perché perdiamo tempo guardando film inutili e orribili?
Con The Lazarus Effect s’intende specificare la situazione stagnante e irrecuperabile in cui si trova il cinema horror commerciale: roba marcia che attira mosche come carne lasciata al sole, prodotti della riesumazione costante di roba brutta, inguardabile, girata con l’unico scopo di portare tutto a casa e fregare più gente possibile. Gente che, in ogni caso, se lo merita.
Con The Lazarus Effect s’intende, infine, l’atto di uccidere il talento, di risucchiare il buono da ogni persona, di lasciare solo quello che fa schifo, proprio come quando qualcosa torna in vita, ma quel che resta è solo un ammasso di budella: Mark Duplass recita solo a faccette inverse, presentandosi al grande pubblico come uno che ci crede tantissimo a prescindere da quello che sta facendo; Olivia Wilde è tornata indietro a quando in televisione non si capiva se aveva sonno o era molto contenta; le qualità che distinguono Evan Peters e Donald Glover non sono pervenute; il regista, David Gelb, è quello Jiro Dreams of Sushi, e porta con sé un bagaglio tecnico e culturale che esplode nella scena in cui i protagonisti mangiano del sushi.
The Lazarus Effect è un tipo di film che non ha motivo di esistere nella sfera di cifre in cui si trova. Si parla di una produzione da 3 milioni di dollari che ne ha incassati 30, ma sembra uno di quei DTV che escono ogni mese e che nessuno, giustamente, si caga. Dura esattamente 73 minuti, e non perché si giochi bene il tempo e lo spazio tirando fuori un ritmo assurdo, ma perché il materiale era a malapena quello e a una certa gli sceneggiatori han preso e sono andati a mangiare, dimenticandosi di finirlo. È un roba che si muove velocemente senza costruire nulla, che utilizza i dialoghi solo per esporre elementi della trama, che urla COMODITÀ ogni volta che un personaggio riesce a fare qualcosa in dubbie circostanze. Il regista non si vede: è uno che è diventato famoso per un documentario ed è stato assunto solo per eseguire degli ordini. Gli attori invece sono quelli. Un paio noti e un altro paio che all’epoca delle riprese, il 2013, costavano probabilmente molto poco. In teoria sono bravi, ma i dialoghi sono imbarazzanti. Nota laterale: Jeremy Slater, uno dei due sceneggiatori, è anche uno dei tre di Fantastic Four. Non vi leggo abbastanza preoccupati, meglio se passo subito alla cosa più importante:
The Lazarus Effect è un altro cazzo di film su “gli esseri umani utilizzano solo il 10% del proprio cervello”. IL 10%. DEL PROPRIO CERVELLO. UN FILM. SUL. CERVELLO. SCRITTO DA DUE. CHE IL CERVELLO. CE L’HANNO. A CASA. SOTTO FORMALDEIDE. Che fatica guardare film, al giorno d’oggi. Ti giri un attimo e 20 sceneggiatori hanno scritto “gli esseri umani utilizzano solo il 10% del proprio cervello”. Non fai in tempo a parlarne, poi, che ne sono usciti altri 4.
Su questa roba qua non c’è veramente niente da dire. È uno spreco di tempo, non ha nulla da offrire ed è solo l’ennesimo prodotto di un’industria che del cinema se n’è sempre fottuta.
DVD-quote:
“Scritto col 10% di cervello in meno”
Jean-Claude Van Gogh, i400Calci.com
aspetto il remake di pet sematary piuttosto
“Su questa roba qua non c’è veramente niente da dire. È uno spreco di tempo, non ha nulla da offrire ed è solo l’ennesimo prodotto di un’industria che del cinema se n’è sempre fottuta.”
E ALLORA PERCHE’ NON L’HA RECENSITO MIIKE? EEEHH??? VOGLIAMO SPIEGAZZZZZIONI!!!11!!1!!1
eheh :D
E conosco gente a cui questo è piaciuto e Mad Max ha fatto cagare.
Che gentaglia…
son gli stessi che preferiscono Gigi D’agostino ai Dire Straits..
vabè questo puzzava di sterco dall’equatore…grazie comunque per il sacrificio.
vero, già dal trailer si vedeva che puzzava tanto quanto Ouija… pessimismo e rassegnazione
A me il trailer (visto prima di Mad Max) aveva terrorizzato…davvero…il doppiaggio di Olivia Wilde era talmente atroce che neanche le unghie di Freddie sulla lavagna…
Lolliamoci sopra che è meglio, va!
e poi ce lo ha insegnato Maccio che è possibile utilizzare il 2% del cervello senza essere pervasi dallo dimonio!
A proposito di carne morta ieri ho visto La montagna del dio cannibale,il regista del film recensito dovrebbe finire in pasto alla tibù dei Puka(hanno pure un nano)
Ma una breve sinossi per il lol?
Mica tanta roba… Giusto il 10% per venire incontro alle nostre capacità mentali. :D
“un’industria che del cinema se n’è sempre fottuta”
chapeau
Ottimo articolo, molto divertente che purtroppo rispecchia la realtà :(
Dal trailer avevo intuito che qualcosa non andava su sto film..
ma almeno c’è qualcuno che dice “alzati e cammina”?
Il film è una gran sòla e Olivia cattiva non è credibile.
Che fosse un altro sul 10% del cervello non me lo aspettavo… grazie Van Gogh per esserti sacrificato per noi. Te ne sono veramente grato
insomma, mi par di capire che ti sia piaciuto…
rimarrà sempre nei nostri cuori la scritta in sovraimpressione nel trailer: “dal 390 a.c. ad oggi 36 casi di morti apparenti”
MA CHE DATO È, MA CHE STATISTICA È A COSA SERVE
che poi mi immagino le sofisticate tecniche con cui venivano dichiarati morti nel 390 a.c….. tipo na strizzata di palle, se non reagisce allora è morto
Steven Senegal ogni volta che leggo i tuoi commenti mi convinco sempre di più che sei di un’intelligenza superiore.
Dai produttori di Paranormal Activity. Che sarebbe come dire: beccati ‘sto film di merda dai produttori di quegli altri film di merda.
E pensa che Mad Max Fury Road è “dal regista di Happy Feet e Babe va in città”
ovviamente anche produttore lol
Mai nessuno che pensa ai pinguini atomici e maialini cromati.
Sempre più convinto che Olivia Wilde avrebbe potuto mantenere il suo cognome Cockburn ed avere una gloriosa carriera in ben altri generi del cinematografò…
Geniale il trick che usano per smarcarsi dai soliti film sul 10%:
“guarda, quella che usiamo solo il 10% del nostro cervello è una leggenda”
“eh ma allora?”
“la verità è CHE LO USIAMO TUTTO, PERO’ SOLO IL 10% DI OGNI AREA”
TROLOLOL
Scusa @solero non volevo rispondere al tuo commento, non so perché sia finito lì!
il “:-(” è da incorniciare e mostrare ai nipotini.
L’ho visto l’altra sera in streaming perché avevo finito tutto quello che era nella mia lista di “le cose da vedere” rendendomi conto dopo che tra il “vedere questo” e “vedere altro a casaccio” ci sarebbe dovuta essere una lista di centinaia di titoli che avrebbero avuto la precedenza. Non so. Durante il film era tutta una serie di telefonate una dietro l’altra a volume altissimo e frastornante che non ci si poteva proprio credere. Incredibile come fallisca anche nell’intento di scippare tutto lo scippabile da altre produzioni di successo e invece a una certa, per ogni spunto intrapreso, finivano per dimenticarsene. “O RAGA FACCIAMO COME CUJO E IL CANE CATTIVO TROPPO UN IDEA” e dopo DIECI minuti sul cane se ne dimenticano totalmente. “O RAGA FACCIAMO UN ACCENNO ALLA RELIGIONE COSI’ FACCIAMO UNA ROBA FILOSOFICA”. Ne accennano e 10 min dopo idem. “O RAGA FACCIAMO QUELLA ROBA DEI SOGNI CHE BOH SAI I SENSI DI COLPA CHE SI RIVERSANO NELLA REALTA'”. 10 minuti e se ne dimenticano di nuovo TRANNE riportarla in ballo negli ultimi 40 secondi del film totalmente a caso e in maniera totalmente non spiegata. Ma il film è veramente pieno di queste robe che boh. Ogni volta che ripenso mi prendo male. Statene lontani come la peste. Non ne vale la pena manco per Olivia.
Film scontato,tutto stra prevedibile e stravisto.Che noia…..
“roba marcia che attira mosche come carne lasciata al sole”.
Ma vogliamone parlare del pesce lasciato al sole a volte?
(Olivia cafona è zuppa questa volta)
Oh, pero’ Olivia Wild per me e’ sempre una gran topa.
Alla fine divertente, da vedere col cervello spento, una cazzatona leggerona per momenti scazzo.
La prima parte , fino alla riesumazione di oliviona nazionale, tutto sommato ci stiamo ancora dentro, poi va tutto in vacca, in ogni senso.
dvd quote:
“cazzatona leggerona per momenti scazzo”
ermenton, unpirlaqualsiasi.com
commento in ritardissimo perché sono riuscito a vederlo ieri sera e secondo me il film si riassume con la faccia che fa il cane quando lo ficcano nella macchina della risonanza del tipo che aveva capito che era il momento di fare la bella. Povero cucciolo.
giungo a commentare dal futuro per un messaggio di capitale importanza: non (ripeto: NON) fate vedere questo film a Luc Besson!