L’unica intervista giusta che si potesse fare a Cannes quest’anno la si doveva andare a fare all’ultimo piano dell’ultimo degli hotel, nell’ultima stanza affittata dall’ultima delle produzioni, nel più sgangherato e angusto luogo di Cannes, ai confini del cinema d’autore, nel pieno del cazzeggio da Takashi Miike. Era quella a Yayan Ruhian AKA Mad Dog.
Al festival Yayan era venuto per Yakuza Apocalypse, delirio da Miike in cui interpreta un otaku che mena. Voi chiederete “E in virtù di quale sagace trovata di trama quest’otaku mena?” Nessuna. Allora pronti risponderete: “Dunque a quale simpatica soluzione porta quest’ardita trovata?” Nessuna. È un otaku che mena e basta. Fatevene una ragione. È un film di Takashi Miike.
Yayan ci accoglie in giacca e cravatta, con un lungo codino, tirato a lucido per l’intervista con i400Calci. Una volta spiegato brevemente chi siamo e cosa facciamo (dove sia Valverde, come siano finiti gli ultimi Sylvester e chi sia in testa per il premio Jimmy Bobo di quest’anno), inspira con soddisfazione mette le mani giunte davanti alla testa e accenna un inchino in segno di ringraziamento e rispetto per il fatto che trattiamo cinema di combattimento.
Descrivi tu il tuo personaggio in Yakuza Apocalypse che a me non mi regge ti prego
“Il mio personaggio è uno yakuza che prima di essere tale era un otaku ed è la ragione per la quale mi è davvero piaciuto: il contrasto tra l‘essere otaku e yakuza”
Da che mondo è mondo io ho due certezze: che le scene di combattimento richiedono molto tempo per essere pianificate e girate e che Takashi Miike è velocissimo a girare i film. Come si conciliano le due cose?
“Lui lavora in maniera molto semplice, ha una tecnica facilissima, molto diversa dagli altri registi con cui ho lavorato. Per esempio quando ho fatto The Raid e The Raid 2 avevamo alle spalle 3 o 5 mesi di preparazione per i combattimenti, invece con Miike facevamo così: “Yayan, mi puoi far vedere alcune mosse?” gliele facevo e lui diceva “Ok buono, molto buono!” penso che le coreografie fossero state fatte solo sul set, né preparazione né tecnica. Molto semplice ma buono, ottimizzate al massimo”
Eri libero di creare mosse quindi?
“Sì, Miike mi diceva “Ok questo è il tuo personaggio ma ricorda che questo è un film giapponese e non indonesiano, dunque non puoi usare il Pencak Silat”, perchè la yakuza è giapponese dunque non sarebbe andata bene, proprio non sarebbe andato bene con la storia, non è un silat-movie ma uno yakuza movie. Quella della yakuza è un’arte marziale libera e brutale”
Ti abbiamo visto lottare sia a mani nude che con le armi, ma qual è il tuo stile, quello che preferisci?
“Il mio stile è il Minang, alla cui base ci sono diverse tecniche di respirazione, appartiene alla scuola dell’ovest Sumatra”
Immagino tu ti debba allenare ogni giorno no?
“Mi servono diverse ore di allenamento ogni giorno altrimenti mi faccio male. Faccio sia corsa che combattimento ma ho una scuola di arti marziale a Giacarta in cui faccio pratica”
Quando hai iniziato ad allenarti, quanti anni ci vogliono per diventare un esperto di Pencak Silat?
“Io mi alleno da quasi 50 anni [per la cronaca Yayan ha 47 anni ndr] e ancora lo pratico molto, miglioro continuamente perchè nel Pencak Silat ci sono moltissime mosse, tecniche e stili, quindi devo fare pratica ogni giorno. Ogni combattente aderisce ad una scuola diversa, non esistono solo le mosse che conosco io ma anche quelle che vengono dalla scuola dell’Isola di Java per dire”
A noi pare che la gente si faccia davvero male durante The Raid, era così?
“È tutto merito del metodo Gareth, è il suo stile. È un grandissimo regista e molto giovane, veramente brillante, io ho fatto solo le coreografie e lavorato come consulente sulle tecniche ma Gareth sapeva tutto della parte emotiva, il significato delle tecniche di arti marziali, le mosse… Sapeva tutto”.
Si ma ti ho chiesto un’altra cosa
“Io non mi sono mai fatto male facendo The Raid”
Hai fatto male a qualcuno?
“Non credo proprio”
(faccio la faccia da “A chi la racconti???”)
“Perchè abbiamo fatto le scene d’azione con gioia e facevamo molta pratica prima di girare, almeno 3 mesi con tutti i combattenti. Tutti avevano un background di arti marziali Pencak Silat, Karate, Judo… Tutti veri combattenti, e i veri combattenti non smettono mai, non si mettono paura dei colpi e sono pronti ad andare avanti qualsiasi cosa succeda”
Ora molti film americani copiano The Raid…
“Oh grazie”
Di niente, hai progetti per il futuro?
“Ho appena finito Beyond Skyline con Frank Grillo e poi devo iniziare un film indonesiano”.
Che mi dici di The Raid 3?
“Speriamo… Forse Gareth lo farà. Adesso è impegnato con un progetto americano”
E tu hai impegni americani?
“No non ancora”
Niente con Gareth?
“Ho finito le coreografie per il suo film americano assieme ad Iko Uwais”
Ah allora ci lavori in America!!
“Sì, ma solo le coreografie”
Quali sono i tuoi punti di riferimento nel combattimento nel cinema?
“Amo molto Jackie Chan e Donnie Yen. Il secondo perchè ha una tecnica molto molto potente e il primo per la bellezza dei suoi movimenti. E ovviamente amo anche Jet Li.
In un’altra categoria sta Bruce Lee, è così famoso che non c’è nessuno che non lo conosca”
Quando eri giovane vedevi molti film americani?
“Sì, mi sono sempre piaciuti molto, almeno quelli che arrivavano in Indonesia. Il più popolare di tutti era Van Damme oppure Rambo. “Rambo Man” era popolarissimo”
Quale attore americano meneresti volentieri?
“Oooohhhh…… mmmmmhhh…… Forse… Chuck Norris. Sì, Chuck Norris e Van Damme”
Stasera, ore 21, al Movie Planet di S.Giuliano Milanese, i400Calci introducono The Raid, per la prima volta su un vero schermo cinematografico italiano. Non mancate.
Non ho parole…mitico Jackie Lang…AMMIRO!!!
Invidia a livelli di sangue dalle mani! Bellissimo! :D
Farsi spaccare la mascella da Yayan. Onore massimo.
Ma come diavolo è che un talento del genere abbia ancora problemi a lavorare e sia attualmente disoccupato?
Dovrebbe fare almeno 3 o 4 film l’anno.
Cristo, sì!
http://www.gamakatsu.com
(come metafora in stile zoom)
“Io non mi sono mai fatto male facendo The Raid”
come minimo da farci su una maglietta
Se aveste pubblicato una video intervista, il mio cuore non avrebbe retto. Ma anche così, invidia e stima massime!
appartiene alla scuola all’ovest di sumatra, scuola di hokuto puppa la fava.
oddio sono mezzo agitato
Spero che quando gli si fa “Sì ma ti ho chiesto un’altra cosa” non foste in balcone o che non ci fossero balconi vicini.
Una domanda pesante che gli avrei fatto è se lui e iko, al di fuori dei gareth movie, non hanno paura di essere impiegati solo come scimmiette ammaestrate (alla iko in man of thai chi per intenderci).
In generale in tutti i video extra cinema che ho sempre visto, mi ha sempre dato l’idea di un omino garbato e gentile…. ma come mi diceva sempre mia madre: “diffida sempre da gente così, sono i peggiori quando se incazzano”
Cmq grandi e avanti così, presto toccherà a Gareth
Voi siete troppo giusti, che ve lo dico a fare
Un profondo inchino per il ‘Si ma ti ho chiesto un’altra cosa’ a Yayan
Beeeh vabbè dai applausi… se poi ne sei uscito senza nemmeno un osso rotto ancora più appalusi…
Mi piacerebbe saperne di più su quel progetto con Frank Grillo e sul film americano di Evans…
Questo è il film con Grillo
http://en.wikipedia.org/wiki/Beyond_Skyline
skyline…QUEL SKYLINE…??? ahiahiaiaiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii…
è proprio il seguito?! LOL
Mi fa piacere però vedere i nostri ragazzi impegnati fuori dall’Indonesia, sperando appunto che siano qualcosa di più che marionette…
Voglio la maglietta “Keep calm and shoot The Raid”!
Una sola parola: GRAZIE ! … [lacrime di commozione]
RAMBO MAN
Grazie, è stato bellissimo.
Invidia totale.
In pratica si allenava già nell’utero. Se non è amore per i film di calci questo non so.
A me ha fatto molto tenerezza il passaggio
“Lui lavora in maniera molto semplice, ha una tecnica facilissima, molto diversa dagli altri registi con cui ho lavorato. Per esempio quando ho fatto The Raid e The Raid 2 (…)”
come se avesse avuto realmente la scelta di citare Uanton Cincin, Batang Malwiis o altri registi indonesiani
Cribbio anche se sorride mi fa paura lo stesso!!!
Ma quanto è alto (basso)?
Invitatelo ai prossimi Sylvester! Premiatelo di persona!
No spè, qua tutti sembrano non essersi accorti di un dettaglio: MA HA DAVVERO CINQUANT’ANNI???
Ma no, è il contrario: qua ormai tutti conviviamo con l’idea già dai tempi in cui fu candidato come miglior atleta ai sylvester famosi in cui the raid perse contro avengers.
Venne pure fatto presente che i suoi occidentali e viziati colleghi coetanei invece che spaccarsi di allenamento e stunt pericolosi si abbandonavano a commedie e reality.
Poi per me lui in realtà ha sempre 33 anni ma questo è un altro discorso…
Ma sei pazzo ad intervistarlo vicino alla balaustra?
Comunque “Io non mi sono mai fatto male facendo The Raid” frase dell’anno.
L’ intervista ha avuto luogo direttamente sul set di the raid? (oh oh oh)
comunque, sto piangendo come un bambino
Vorrebbe menare Chuck Norris, AMMIRO!
Daje Yayan facce sognà!!!!!!
Stima, tantissima stima, per intervistato e intervistatore.
E’ per cose così che vi vogliamo bene.
“Io non mi sono mai fatto male facendo The Raid” è la roba più forte che uno potrebbe mai dire XD
lacrime
ragazzi Yayan non invecchia, migliora.
AMMIRIAMOLO
L’unico persona calcistica che ho conosciuto era un’ex rapinatore di banche (più di 300 colpi messi assegno).
@Jackie Lang condoglianze per la mascella rotta,per fortuna che non gli hai chiesto dei balconi!!
mi e piaciuto molto quando parla del modo di fare cinema di Miike: forsennata improvvisazione e “buona la prima” come se non ci fosse un domani…
“Invidia”.
Che è un termine che inevitabilmente fa eco tra questi commenti.
Articolo dell’anno, o quasi.
“Si ma ti ho chiesto un’altra cosa”, “Io non mi sono mai fatto male girando The Raid”, menare Chuck Norris, “abbiamo fatto le scene d’azione con gioia”…
Lacrime, non riesco ad andare avanti.
… grazie ragazzi: in giorno tutto questo instancabile lavoro per la Cultura del Menare vi sarà riconosciuto come meritate.
(aggiungo: dopo aver visto Yayan solo in The Raid 1 e 2 sentirlo articolare risposte serie e normali ma fa l’effetto straniante di Homer che si mette l’occhialino da lettura…)