Una cosa è certa: Van Damme ci tiene molto a questo Pound of Flesh.
Ne ha parlato in termini entusiasti fin dalle prime fasi, l’ha pubblicizzato ad ogni occasione, ha fatto del suo meglio per creare hype come raramente si è disturbato a fare.
Ci tiene talmente tanto che si è giocato il jolly: ha mosso tutti i contatti che aveva e ha inseguito l’ospitata in un talk show nazionale americano, e infine ha intenerito Conan O’Brien – forse il più affine al mondo delle arti marziali visto che aveva una gag ricorrente su Chuck Norris – e ottenuto un’ospitata allo show.
Ma a caro prezzo.
Questo:
httpvh://www.youtube.com/watch?v=aztdMwYrF4k
La Kickboxer Dance, amici.
Sono onesto: è il tipo di cosa che se me lo fossi trovato davanti probabilmente gli avrei chiesto anch’io (dopo un helicopter kick), ed ero genuinamente curioso di vedere come se la cavava oggi.
Il problema è il contorno: è palese che a Conan non gliene freghi un cazzo.
Probabilmente uno degli autori – magari lo stesso che lo riforniva di filmati su Chuck Norris – è un fan, e si è ricordato del potenziale virale di quella scenetta, individuandone l’unico straccio di motivo utile per avere Van Damme in studio a promuovere un film che pure negli USA sarà uscito in otto sale di numero. Probabilmente avrà usato le parole “Oh, non è la Carlton Dance ma meglio che niente”. E poi gli avrà fatto appiccicare la pantomima finale per sicurezza.
E Van Damme ci si presta con visibile sacrificio.
Butto lì un’altra osservazione che volutamente non approfondisco: Van Damme ha ben due occasioni plateali per esibirsi nell’epic split, ma non lo fa (l’altra è quando insegna a Conan a farne una).
Tornando al film: ci teneva così tanto che non compare nessuno dei suoi figli. Nessuno dei suoi figli. È tipo la prima volta dal 2008.
E che dire? Da un certo punto di vista, è facile capire cosa Jean-Claude abbia trovato nella storia di un tipo che si tromba la tipa sbagliata e, esattamente come a mio cuggino, si risveglia senza un rene.
Il soggetto è figo: l’idea è che il rene servisse d’urgenza alla nipotina del JCVD e che lui, ex-legione straniera (ovvio) ora esperto in rapimenti, si ritrovi costretto a fare coppia col fratello, professore di college profondamente cattolico, l’esatto contrario di un uomo d’azione ma disposto a tutto per salvare la figlia. Come potenziale drammatico, ci si sforza di andare ben oltre la media dei copioni che gli capitano.
Il personaggio di Van Damme è di quelli su cui lui può proiettare tutti i sensi di colpa dovuti ai suoi grossi vizi degli anni ’90: un vissuto uomo d’azione dal passato torbido e la morale deplorevole, che ne ha combinate troppe per poter sperare nel perdono completo e che, come gli rinfaccia (fra le altre cose) il fratello, non essendo riuscito a tenersi l’uccello nei pantaloni nell’occasione specifica che l’ha portato a svegliarsi senza un rene rischia di bruciare anche la sua ultima occasione di redenzione. E a Jean-Claude piace così: modesto, rassegnato, consapevole che le sue abilità migliori non sono nulla di cui vantarsi, senza nemmeno la fissa di uno Steven Seagal di doversi autodescrivere come “il migliore in quello che fa”. È solo uno che non si spaventa in situazioni losche e che anzi, ripete “ho visto di peggio, diverse volte”. Perché è ovvio che a questo turno non è tanto l’azione da compiere che lo preoccupa, ma la responsabilità nei confronti di fratello e nipote. “Uccidere è facile, è conviverci che è difficile”.
E dall’altra parte anche il personaggio del fratello è sviluppato a modo. ovviamnete all’opposto: una brava persona di sani principi cattolici, che ha condotto una vita retta e che per essa ha sia pagato che commesso a sua volta errori, e che ora si ritrova a dover mettere tutto in discussione davanti all’urgenza della figlia in punto di morte. Cosa è disposto a fare? Riuscirà a mettersi nell’ordine di idee giusto in tempo utile?
Insomma, dai in mano queste cose a una produzione seria e ci viene fuori un gioiellino.
E qui casca l’asino.
Perché se lo spunto mostra impegno e l’insolita volontà di approfondire i dilemmi dei personaggi, la realizzazione mostra tutti i limiti di talento del personale coinvolto.
Pound of Flesh, aldilà di un soggetto apparentemente scritto con calma in un weekend lungo invece che nei soliti 10 minuti, è purtroppo il solito DTV approssimativo di cui poca gente saprà apprezzare le differenze con altra roba noiosa – sempre casualmente diretta da Ernie Barbarash – come Assassination Games o Six Bullets. Non importa che il buon Ernie tiri fuori una regia più vitale del solito, ma non vengono risparmiate le superficialità del caso, spiegoni lunghissimi, occasionali zommate veloci random perché una mattina Ernie si è svegliato frizzantino, e persino la scena in cui uno dice “sono di buon umore e pieno di presentimenti positivi!” e indovinate che fine fa 30 secondi dopo.
Se si abbassano le pretese a livello “poverinata onesta e volenterosa” ci si gode quindi il solito Van Damme eccezionale (e sprecato), un ottimo John Ralston nella parte del fratello (un ruolo tanto importante quanto quello del protagonista, ad evidenziare il solito spirito servizievole di JCVD) e l’ennesima performance cazzuta del compianto Darren Shahlavi mentre tutti gli altri membri del cast sono cagnacci senza speranza. Le scene d’azione sono in numero giusto e decorosissime, e includono il nostro Jean-Claude che mena una serie di brutti ceffi con una Bibbia, che sfoggia prese in puro stile MMA che non ricordo di avergli mai visto fare prima, e che in più – anche se la scusa non ha senso – si esibisce finalmente in una specie di epic split con un piede bloccato nel finestrino di un’auto in movimento. E finché c’è, crepi l’avarizia, mostra pure le chiappe, un po’ il suo tormentone di inizio carriera ma, se non erro, assente almeno dai tempi di Accerchiato (non chiedetemi giudizi, personalmente tendo a preferire modelli diversi di chiappe).
Ma in generale, gli sforzi di Pound of Flesh sono rivolti principalmente al “dramma interiore”.
Diamogli atto delle buone intenzioni, diamogli atto di riuscire a non scadere quasi mai nel patetico, diamogli atto di essere un DTV più impegnato della media e sì, lo consiglio tranquillamente ai più scafati di voi ma no, non lo consiglierei allo spettatore medio del Conan O’Brien Show.
DVD-quote:
“Ruolo giusto, compagnia sbagliata”
Nanni Cobretti, i400Calci.com
Esattamente quello che traspariva dal trailer; qualcosa più del solito, ma povertà da tutti i pori. Speranza in Kickboxer…
C’e’ JVD. Guardatelo. Fine recensione. :D
come dire ci no a GianClaudio?
Cazzo, se Pound of Flesh e la Kickboxer Dance non se l’inculano nessuno in un sito dedicato all’action figurarsi davvero gli spettatori di Conan O’Brien.
eddai che le chiappe di van damme hanno sempre avuto il loro perchè.
Hai fatto il film? BRAVOH!!!
“svegliarsi frizzantini e zoommare a caso” miglior tag della giornata!
il film lo recupererò sicuramente perchè a JCVD gli voglio comunque bene, anche se è da parecchio tempo che mi è scaduto…
Io lo ripeto da qualche anno…per rilanciarsi davvero..dovrebbe fare una commedia/action poliziesca all’americana in coppia con Steven Seagal…botte esplosioni e qualche sana battuta, senza prendersi troppo sul serio..un po in stile Ferite Mortali per intenderci.
Giuro una notte sognai questo film e da allora prego che venga realizzato XD
credo che si odino ampiamente da quando jcvd fece un’imitazione sciapa di steven ad un talk show belga, robe che fanno ridere solo lui e l’imbarazzato conduttore
JCVD e Steven Seagal si odiano quanto Roma e Lazio
ahah Sisi ne sono a conoscenza, la loro rivalità è storica XD.
Si ok..
ma dicci di più sulle cause e gli effetti della epic split agganciato al finestrino dell’auto.
Spoilera pure, non mi offendo.
la costanza con la quale nanni continua a sorbirsi ogni film fatto da questo individuo è commovente.
“Individuo” sarai te.
l’irriducibile jcvd
Mi ha sempre divertito Michel Qissi che tempo fà spiegava che quando arrivarono in America con Jean nessuno li calcolava di striscio. E Van Damme voleva tornare a casa(mi pare disse che per tappare la fame bevevano acqua come rimedio), fù la determiazione di Michel Qissi a far sfondare Jean. Michel raccontava che aveva detto a tutti, in patria, che sarebbero diventati star del cinema e sarebbe morto di vergogna a tornare da fallito. Il sogno Americano realizzato da 2 ragazzi idealisti, spassoso anche quello che raccontava su quando fregarono i produttori con la storia di Tong Po…Jean e Michel meritano sempre un’opportunità però quanto male mi fà quando sbagliano.
Poverinata,van damme da solo non può salvare una così malmessa baracca.
ragazzi io vi capisco, io sono dello stesso animo, nonostante si sppia come vada a finire con questi dtv il fatto che dentro ci sia buttata dentro qualche nostra (ex) superstar calcistica lascia sempre accesa quella scintilla che ci lascia sperare possa scattare il miracolo che risollevi tutto e puntualmente un poco di scottatura ce la si procura sempre. Se Van Damme fosse furbo dovrebbe stare incollato al culo di John Hyamas e investire tutto su un action cazzuto con il nostro uomo alla regia, perché inutile girarci intorno, il problema principale di sti film è avere dei registi cagnacci incapaci di girare e di destreggiarsi dai limiti di produzione e John fortunatamente sa fare entrambe le cose (un giorno rivaluterete UniSol4). Oltretutto il ragazzo dietro la macchina da presa è tosto tosto e prima o poi qualcuno ai piani alti se ne accorgerà chissà che se Hyamas arriverà a produzioni più importanti non si porti dietro van Damme.
ci mette un pò di mma che va tanto di moda per seguire le orme del buon donnie yen in spl e flashpoint.. ma prima di tutto non è donnie yen e poi non ha il comparto tecnico delle sue produzioni. i titoli di testa del film più mediocre di donnie vale tutto il miglior van damme degli ultimi anni. nota a parte chiaramente per quella perla di JCVD
Ragazzi io sono un fan di vecchia data di Van Damme (vecchia data aka dal 1990!) e a Jean Claude gli voglio sempre bene. E come a tutte le persone che vuoi bene, e che vedi che arrancano, che sbagliano, che si sono rovinate con le loro mani, che ora vivono in una situazione con evidenti problemi psichici, ti dispiace e fa male.
Mi fa male vedere Jean Claude mendicare popolarità quando lo vorresti ancora lassù fra i grandi, e mi dispiace ancora di più accorgermi che l’ultima opera degna di questo nome risale a 21 anni fa, quando già gli eroi muscolari avevano fatto il loro tempo ed il nostro si bruciava cervello e reputazione con la cocaina..
Ciò nonostante non si può, NON SI PUÒ non apprezzare lo spirito coraggioso di chi cerca di rialzare la testa, pur con tutti i limiti produttivi e (purtroppo) ormai pure psichici!!
Quindi lode a Van Damme, lode a Pound of Flesh, lode ai momenti frizzantini (mi sono ammazzato dal ridere) di Ernie Barbapapash e lode alle pseudo-spaccate improbabili che ci regala il nostro!!
Piccola postilla: oltre a non aver infilato i figli, sembra che il nostro abbia riscaticato la moglie come a inizio carriera.. Che porti bene x il futuro? ;)
la penso uguale uguale
PS: perfettamente d’accordo con Alex Folle su tutta la linea. O lavori con gente esperta ma che abbia ancora voglia di vivere e buttati su giovani talentuosi!! In giro ce n’è un fottio!! Invece il Van ti scongela Peter Hyams dal freezer o insiste col povero Ernie, che a vederlo nelle foto sembra pure quelle caricature di personaggi sfigati di qualche commedia collegiale americana..
Nel video con Conan O’Brian, Van Damme, cita vari ”attori”(un’offesa) nel prossimo Kickboxer(Batista, Gsp,ecc.) mi chiedo perchè Jean evita accuratamente di fare il tipico film in giappone(con Hakama e Katana). Funziona sempre un pò di profumo Samurai e l’ideale del Giappone come luogo Utopico attira(che poi non è così già ai tempi in cui Tiziano Terzani soggiornò tra i Nippo).
Inoltre a livello di arti marziali miste il numero di lottatori è alto in Giappone(tra shooto,ecc.) ma avrebbe dato un tocco di esotico. Oppure portare sullo schermo fumetti come Baki The grappler o Tough(il manga). Sei vecchio? punta sulle idee.
Eh, questa di Pound of Flesh per esempio era un’idea, ma le idee non sono gratis, per cui in mancanza di alternative ha dovuto realizzarla con la solita gente. Purtroppo non e’ solo vecchio, ma ha anche poco mercato in generale che non siano i super appassionati, girare in Giappone costa ben di piu’ che in Bulgaria, i diritti dei fumetti costano e se trovano qualcuno che li compra di sicuro questo qualcuno poi vuole investire anche in una star con piu’ appeal commerciale… Non si sa mai, ma e’ un mondo difficile.
Bravo MRK..
piaciuta la chiusa sul puntare sulle idee.
Stesso discorso può valere con Sly e Arnold.
io insisto, per me senza una confezione adeguata puntare sulle idee serve a poco, nel senso, se fosse un signor nessuno ok dovrebbe puntare su qualcosa che lo possa mettere in luce ad un pubblico che ancora non ha ma qui abbiamo un nome consolidato sprecato in film veramente inutili anche sotto il profilo dell’intrattenimento. Oramai lo sappiamo tutti dove si sta spostando la produzione dei film d’azione emergenti (no, non nell’est europa perdio), venditi a evans come appiglio commerciale occidentale nella suo prossimo capolavoro indonesiano e cerca di riemergere così. Insomma mosse intelligenti, fatte di testa e un pizico di intraprendenza, come quando si è accaparrato tutti i gestisti di HK in trasferta americana, scelta che in termini qualitativi non ha pagato granché per molteplici motivi ma l’idea era giusta sulla carta.
Ciao a tutti,
sono nuovo nel sito e mi sono lasciato trasportare dal sito stesso, perché è uno dei pochi in Italia, dove ancora si parla dei veri film d’azione, non dei supereroi! Quello che per davvero mi dispiace di Van Damme, è che non è riuscito attorialmente e per quanto riguarda la sua filmografia, a raggiungere i livelli di Sly o di Arnold…loro riescono ancora ad arrivare al grande schermo, mentre Van Damme è già da più di un decennio che a parte the ex2 non torna più come protagonista assoluto del grande schermo…ciao!
allora alla fine me lo sono visto, spinto dalla curiosità di quanto ha scritto Ciobin su un’altra recensione a proposito di questo film che in effetti non è da buttare e ha diverse cose buone. Di fatto la recensione di Nanni è corretta, evidenzia pregi e difetti in modo assolutamente condivisibile: botte niente male, JCVD attore vero e assolutamente sprecato, storia che sulla carta è assolutamente coinvolgente e io ci butto dentro una fotografia assai professionale, poi si passa alle ose non troppo convincenti e la regia purtroppo è altalenante, qualche cosa la imbrocca ma gli scivoloni non mancano, dal comparto tecnico a mio avviso la cosa peggiore di tutte è un montaggio veramente elementare e incapace di valorizzare un ritmo che esiste ma viene tenuto alla briglia dalla mediocrità di quest’ultimo. Siete dei fan dell’action muscolare e avete quelle due ore dove vi va di vedere un film senza pretese? Guardatelo, in fondo la sufficienza la strappa tranquillamente anche se lascia l’amaro in bocca per quello che sarebbe potuto essere con alle spalle più professionalità. Tanto Per dire vale dieci “Dragon Eyes”…
ho scritto male, “quest’ultimo” intendevo il montaggio. Comunque ribadisco quanto dice pillole, la storia sulla carta sarebbe ottima, peccato per regia e montaggio non all’altezza. condivido anche il fatto che il film effettivamente parta molto bene e il fatto che JCVD come qualità media di film tiri i calci in da fazza a Seagal è vero ma ci voleva veramente poco… comunque se in sto sito l’hanno snobbato tutti sto POF non va affatto bene
Alex Bene. Bravo. Mi fa piacere che tu abbia visto il film non perché te lo avesse suggerito Nanni ma esclusivamente per via di un mio ficcante commento. Ho cercato di ficcare alcuni commenti potenzialmente dirompenti proprio per convogliare l’attenzione su contraddizioni come quella che tu hai enucleato: come mai si snobba un film come questo ? MA soprattutto: perché ci si lamenta di regia, sceneggiatura e altre boiate quando fino a ieri era tutto un “fottesega datemi botte e esplosioni” ?
C’è un chiaro progetto punitivo alla base di questo atteggiamento, altrimenti inspiegabile. E io ho la vaga sensazione di sapere chi siano i mandanti occulti: un gruppo di Ex agenti del Kgb. Infatti pare che il Van abbia lavorato, in un periodo oscuro della sua vita, come agente sotto copertura per la Cia, in alcune comunità montane della Bosnia Erzegovina.
Adesso paga il conto. Altrimenti non si spiega questo boicottaggio.
Cordialmente,
Dr. Alan J. Cochiba
A parte gli ultimi due Unisol questo mi sembra il miglior film di Van Damme da un bel po’ di tempo. Purtroppo a parte le prese di MMA (che effettivamente credo siano inedite per lui) e un buon numero di maramaldi presi a legnate il film si impantana abbastanza presto.
Ottimo l’inizio e buono fino alla rissa nel locale. Poi da quando si va nel postaccio dove si fanno gli incontri clandestini si oscilla fra ottime intenzioni e una realizzazione un po’ così così. Troppi spiegoni, troppe chiacchiere e un Jean-Claude che però giganteggia rispetto ai suoi colleghi.
SPOILER
SPOILER
Il soggetto è ovviamente la cosa migliore, credo che il discorso del debito (morale) da pagare con un libra di carne venga preso da Shakespeare e anche se ne Il mercante di Venezia le cose si concludono meglio, qui la morte di Deacon ci sta tutta, da vita alla figlia e pareggia i conti con il fratello portandogli una sosia della moglie morta (che lui si è già scopata).
A dirla tutta le uniche cose che mi hanno fatto storcere il naso nel film sono proprio il fatto che la puttana sia la copia spiccicata della donna dei due fratelli e gli l’inseguimento con quella specie di furgoncino.
Per il resto è un film abbastanza onesto e molto – ma molto – meglio di qualsiasi cosa abbia fatto in solitaria Seagal negli ultimi 15 anni.
non sapevo dove scrivervelo e alla fine mi è sembrato giusto scrivervelo qui sull’ultima rece del nostro JCVD. Oggi ero al supermercato e mi imbatto in una bancarella con “l’offerta” 3dvd 5 euri. alla fine erano quasi tutti titoli pacco, esclusi un paio di filmoni di Kurosawa che però possedevo gia in dvd e alla fine ho optato, senza alcuna cognizione di qualità del prodotto, su: “fuori in 60 secondi” (l’originale non quello con Cage), “Bonnanno” e in ultimo non sapendo che prendere ho optato per un film con Van Damme del 2006, tale “Wake Of Death”. Qua sui calci non ne avete parlato, per questo vorrei delle opinioni dai capi ma diamine, mi aspettavo la paccata dii Van Damme post Giubileo e invece questo è un cazzo di signor film che se lo facesse ora staremmo qua ad abbracciarci e a scalpitare per l’avvenuto miracolo. Tecnicamente anche questo è un DTV e il budget forse sarà un poco superiore aalle ultime mediocrate con Barbarash ma mica di troppo ma siamo su un livello completamente diverso pur restando in ambito b-movie. Regia capace, un signor montaggio, JCVD che già mostra le sue doti di attore veramente convincente, botte, sparatorie, scene col sangue che non viene affatto risparmianto con qualche accenno di gore, plot sicuraente esile ma funzionale e sceneggiatura certamente secca ma che regala una concentrazione del ritmo invidiabile. Leggo che questo gioiellino doveva girarlo Ringo Lam, da una parte sono curioso di sapere cosa ne sarebbe uscito, dall’altra Lam+Van Damme alla fine non si è mai spinto troppo oltre il buon prodotto (tutti e tre belli i film diretti da Lam eh) e questo non è da meno quindi c’è poco di cui crucciarsi. Se siete fan del nostro belga preferito recuperatelo senza pensiero che qua c’è da divertirsi come i matti e probabilmente è da mettere tra i suoi prodotti alti della carriera (ma voi lo avete visto “Double Impact” di recente? ragazzi che delusione, una paccata allucinante). Gran film WOD, davvero una scoperta felicissima.
POF me lo sono rimediato, e lo vedrò, nel frattempo suggerisco un altro suo film, mi pare sempre del 2006, o giù di lì, che a me piacque molto, e visto anche altre cose recenti (ultimi 10 anni..) che ha fatto, mi è sempre sembrato tra i migliori: trattasi di The Commander.
Ovviamente siamo sempre nella galassia dei DTV, girati a basso costo in Est Europa.Ma la trama è convincente, con tanto di twist inaspettato durante l’evoluzione.
Se potete, recuperatelo!
Until Death per caso? se è quello lo sto recuperando che ne ho letto un gran bene
Poverino JCVD, una volta che si trova con una trama decente, e un comprimario bravo viene tarpato da una povertà di mezzi inusuale anche per un DTV. Sparatorie ridicole e tutte con cgi scrausa, come le esplosioni, stereotipi come se piovesse. Ma poi, un film di 1h e 3/4 con dentro 3 combattimenti e 1/2 e girati manco benissimo? E il resto sono spiegoni e chiacchiere su inutili chiacchiere.
Bah.
Ciao David,
amavo alla nausea Van Damme, da quando l’ho visto in senza tregua,
ma poi da li ho voluto sfogliare la sua filmografia più recente e ci sono rimasto di merda, perché ho visto tutti i suoi film uno dopo l’altro a partire da The Shepherd e si nota subito che non sono più i film che faceva agli inizi per la scarsa qualità delle scene d’azione e per di più alcune computerizzate. Però la nostalgia per VD mi rimane ecco perché ho voluto vedere anche i suoi ultimissimi e quelli che sono usciti in DTV e in DVD non l’avrei mai fatto. Infatti, Pound of Flesh come anche tutti questi prodotti home video sono per i fedelissimi di Van Damme, sono solo per noi. Spero che non possa venir meno.
E’ in fondo un film che vuole avere un suo contenuto non soltanto tutto scazzottate e azione, ma onestamente Van Damme fa parte di quella categoria di attori di arti marziali che hanno raggiunto l’apice del successo negli anni ’90 e che dopo hanno deciso di continuare a partecipare a dei film bruttini perché non avevano nulla di meglio da fare. In questo poi ci si è sforzati di fare qualche cosa di diverso, ma non è venuto bene niente o poco.
Lo hanno stranamente trasmesso ieri sera in prima serata e in prima visione per televisione. Molto strano dico io, perché di solito i film con Van Damme arrivano in dvd in Italia con dei ritardi incredibili e spesso per televisione vengono trasmessi per la prima volta anche a molti anni di distanza. Fatta questa inutile premessa, devo associarmi a tutti coloro che non lo reputano un bel film. Non so neanche come si possa definire bello un film come questo. Si nota subito che è stato girato con pochissimi mezzi, anche per motivi di scarso budget di produzione. La storia è tutto fuorché credibile, dopo che a uno gli è stato rimosso un rene, non va in giro a spaccare la faccia e a minacciare, piuttosto tende a riservarsi. Non mi sento pignolo a dire che c’è veramente molto di inverosimile. Solo Van Damme può fare una cosa simile e cercare di renderla credibile. Il suo ruolo, quello di Deacon è un personaggio grottesco, inespressivo e patetico, mi ricorda molto quello che ebbe recitato qualche anno fa in un altro film ancora più patetico di questo (Until Death). E non capisco neppure come abbia pensato di finanziare lui stesso e promuovere una rapida distribuzione ad un film del genere ( se è per questo avrei preferito che fosse già uscito swelter, un film che dalla trama è già più carino). Un controsenso notevole del film è la nipote che non si capisce se è sua figlia che guarda a caso con una malattia che provoca una insufficienza renale fatale, nello stesso momento in cui a Deacon gli è stato rubato un rene per essere illegalmente venduto nel mercato nero degli organi. Per non parlare del fratello cattolico e di un finale veramente squallido e triste. Per quel che riguarda le scene d’azione, si salvano proprio solo alcune scene di combattimento che fanno ricordare Van Damme per i film di cui ha raggiunto la fama qualche decennio fa e quelli si che erano belli. Il film si merita un 4 stelle su 10 perché in generale è veramente brutto, ancora peggio di un b-movie e fatto come ormai tanti se né fanno, con pochissimi mezzi, anche per quanto riguarda le scene d’azione e non solo per i dialoghi e per l’atmosfera noiosa e cupa che si respira per una buona parte. L”inizio del film, mi ha fatto venire da girar la testa dal numero di flashback velocissimi e dai numerosi cambi velocissimi d’inquadrature che poi si sono ripetute un pò qua e là per tutto il resto del film. “A Van Damme spero che tu possa tornare a fare dei film un pò più impegnativi!”.
Effettivamente, la tua analisi non fa una piega….in molti qui lo hanno elogiato solo perché c’è il cosidetto “Muscles from Bruxelles” quell’icona belga da 90 di Van Damme, ma se il film è una merda, è una merda punto e basta. Il mondo sta andando a rotoli per questo, perché la merda viene scambiata per oro in molte circostanze.
Dimenticavo….la cosa che mi piace notevolmente è il tributo del video qui in alto che Van Damme stesso ha fatto per omaggiare lo spettacolare Kickboxer che uscirà con l’anno nuovo il remake, speriamo bene!
Sono d’accordo con la tua recensione. Il soggetto è stato sviluppato in maniera indecente ed a mio avviso è inutile e fuori luogo il ruolo del fratello cattolico o per lo meno è stato inserito tanto per dare una variante ad un film più piatto del solito. Dialoghi noiosissimi, anche se la sceneggiatura è abbastanza decente, ma ci sono dei buchi a livello tecnico, scenografico e Van Damme una stella che viene sprecata e direi anche ridicolizzata in questi ridicoli film a basso costo.
Ciao,
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In re alta van damme uso la lotta greco romana nel film dove il gemello muore alla inizio.
Combatte con un biondo prima in una sauna e poi in ascensore.
Le MMA non esistevano ufficialmente.
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Dr johnsonwilliam
Non so, forse Il pisciatoio potrebbe essere interessato