Il pezzo di Darth Von Trier
Come ad ogni persona sana di mente mi è sempre piaciuto I Goonies; dalla loro uscita fino ad oggi che il film compie trent’anni, non ho smesso di considerarlo un caso più unico che raro di film definitivo per ragazzi, ma non solamente quello. Quello dei film per ragazzi è un campionato difficile e abbastanza ristretto, se togliamo quelli molto invecchiati o che vediamo con occhi diversi perché siamo invecchiati noi diventa veramente una frangia esigua, in cui ci sta roba tipo Gremlins e Piramide di paura ma di cui I Goonies è a mio avviso una storia a sé. È il Bignami perfetto per avvicinarsi al cinema di genere, è il “numero uno” ideale da cui far partire la passione per certo cinema ad un ragazzino sotto i dieci anni: il film di Donner è infatti una perfetta miscela di generi per adulti, filtrata in una serpentina di TV dei ragazzi.
Abbiamo un gruppo eterogeneo di ragazzini ficcanaso in puro stile Hannah & Barbera – cito per brevità oltre l’oltre ovvio Scooby Doo anche The Clue Club, The Funky Phantom e soprattutto The Amazing Chan and the Chan Clan – che per l’avventatezza del più piccolo ed irruento di loro – possiamo dire il loro Scrappy Doo – si caccia nei guai\indaga\si invischia in un mistero che ha un po’ di sovrannaturale e qualcosa di criminale. Per fare questo si caccia in grotte, navi pirata, case abbandonate sulla scogliera e si districa tra malviventi goffi, scheletri e quant’altro sia il macabro classico percepito quando siamo alle elementari. E fin qui concorderete facilmente che, animali e mascotte buffe escluse, tra ensemble, luoghi e topos siamo pienamente nel canone del cartone Mystery di Hannah & Barbera il che è una cosa molto forte, almeno per me lo è perché trovo la roba seriale di Hannah & Barbera un colosso della cultura del novecento.
A questa formula talmente collaudata da essere rimasta vendibile e sostanzialmente invariata da una cinquantina di anni viene infusa innanzitutto la forza del live action, vengono rimosse un po’ di cose buffe, di paciocconaggine, e come dicevo prima viene importantemente mescolata tutta una serie di elementi sia narrativi che visualipresi dai film “dei grandi”. Perché I Goonies non ha affatto l’aspetto, la grana e il sapore di un film “per ragazzi”. Ci sono infatti l’avventura, il thriller, l’horror, persino il college movie – se pensate alla scena del cesso che spara il tizio sul soffitto a velocità raddoppiata o la moneta che risale su dal pozzo dei desideri addirittura lambiamo la commedia scureggiona alla Porky’s – e tutto pure con un filo di coming of ages alla Stand By Me.
Il risultato è un film immobile nel tempo nel senso migliore di “Classico”, è un film che quando lo vedi la prima volta sei esaltato dalla novità ma ti senti stranamente a casa perché tutto ha la statura del film classico, dell’idea rotonda, ti chiedi perché non ne esistano innumerevoli cloni o perché sia uscito solo nel 1985 e non prima visto che è un’idea così semplice e vincente. I Goonies è un film che piace a tutti, a qualunque età lo vedano ma soprattutto – ovviamente- se da ragazzi. È un film che educa i giovanissimi al cinema migliore nel modo migliore: non trattandoli da mocciosi. Se ci pensate, infatti, mettendo da parte analisi e considerazioni filmiche, noterete che buona parte delle vicende e gag del “film per ragazzi” comprende: famiglie disfunzionali, deformi handicappati segregati in cantina, vilipendio e tortura di bambini grassi, mangiare gelato con un cadavere, racconti di meschinità e vomito, genitali al contrario, Michael e Janet Jackson che fanno la cacca, scheletri e sparatorie. Alla luce di queste considerazioni credo, concludendo, che I Goonies sia un film da celebrare qui per questo suo trentennale, un grande alleato contro il cinema che vuole i ragazzini stupidi babbei indifesi di fronte al botteghino, insomma un pilastro della puericultura da combattimento.
Il pezzo di George Rohmer
C’è una scena in particolare che mi colpisce sempre quando rivedo I Goonies e vorrei partire da questa. Si tratta di un dettaglio nel finale, quando i ragazzini escono dalla caverna e si ritrovano sulla spiaggia circondati dai genitori e dalla stampa locale, che li bombarda di domande. A un certo punto, Data butta lì una frase in maniera casuale: “La piovra era veramente spaventosa”. La battuta è legata a un aneddoto curioso: nella scena della grotta, quando i Goonies scoprono il galeone di Willy l’Orbo, nel montaggio originale c’era anche, in effetti, una piovra gigante che attaccava i ragazzi. Ma siccome il film era troppo lungo e quell’effetto in particolare non era venuto bene, Donner decise di tagliarla… lasciando però quella battuta finale di Data.
Per me è un colpo di genio assolutamente deliberato e la prova finale di come pochi film nella storia del cinema abbiano capito i bambini come I Goonies. Non si tratta di ragazzini scritti con la mentalità di un adulto: in qualche modo, Steven Spielberg (autore del soggetto) e Chris Columbus (sceneggiatore) sono riusciti a pensare esattamente come dei bambini nella stesura della storia. I bambini non ragionano come gli adulti, a volte esagerano e raccontano panzane solo per attirare l’attenzione, ma lo fanno senza un briciolo di malizia e con un’innocenza che poi finisce inevitabilmente perduta. Quella battuta contiene in sé un mondo, e si sposa perfettamente con il sense of wonder che pervade tutto il film. Lo vedi proprio negli occhi dei protagonisti ogni volta che succede qualcosa di inaspettato (per esempio quando vedono il galeone la prima volta, scena ottenuta da Richard Donner semplicemente tenendo nascosto il set agli attori fino all’ultimo), vedi il loro amore per l’avventura e lo stupore di fronte alla bellezza del mondo. Il risultato è forse l’unico gruppo di bambini sopportabili – molto di più, simpatici – del cinema americano, anche questo dovuto alla capacità di Spielberg/Columbus/Donner di “abbassarsi” al livello dei loro personaggi. Niente bambini orribili qui, solo gente che vorresti avere avuto come migliori amici da piccolo.
Per me è questo che rende I Goonies qualcosa di immortale. Questo e, naturalmente, Sloth, due metri di adorabile mostro deforme che tantissimo deve, nell’aspetto, a Toxic Avenger, e che sin da piccoli ci ha insegnato una lezione importante – mai giudicare l’altro in base al suo aspetto – senza risultare minimamente pedante. Anzi dandoci dentro con pirati, criminali e assassini, sparatorie, scheletri, tracobetti, mostri e parolacce. Per me questo basta e avanza a farmi usare la parola con la C: capolavoro.
Il pezzo di Nanni Cobretti
Mouth che terrorizza la donna delle pulizie messicana parlando di droga e torture sessuali, Chunk che confessa scherzi sadici, Andy che ha la fissa di limonare, Troy che lancia Brand a tutta velocità su un precipizio fuori strada, deformi incatenati, peni attaccati al contrario, una 16enne che bacia un 11enne con la lingua, la mafia italiana, orbi, scheletri, pirati, scheletri di pirati orbi, Richard Donner cita Superman, Chris Columbus cita i Gremlins, Sloth cita Capitan Blood, simulazioni di vomito, pipistrelli, tracobetti, pizza, peperoni, fori di proiettile.
All’epoca I Goonies ebbe un solidissimo successo, ma non spaccò il botteghino come un Ghostbusters o un Ritorno al futuro, tant’è che si provò a fare un sequel ma non ci si mise lo sbattimento necessario per portarlo davvero a termine. L’unico che ne capì davvero la formula vincente fu lo Shane Black di Scuola di mostri.
Il vero cult scoppiò improvvisamente più tardi, in piena era internet, quando chi allora era bambino scoprì di colpo che, a riguardarlo da cresciutelli, non perdeva mezzo grammo della sua forza e rilevanza. Il personaggio che più di ogni altro fa da ponte è Mouth: è quello sboccato e malizioso che inizia a intuire il sesso (le battute pronte quando Chunk rompe la statua o quando sorprende Andy e Brand in procinto di baciarsi, o la scena in cui buca il quadro in soffitta con la lingua) ma ancora non sa come affrontarlo (i battibecchi con Stef). È il segnale che l’autore non teme il suo pubblico, né vuole trattarlo da cretino (segnale che si affievolisce lievemente nelle scene con Data, ma niente di grave).
Oggi le mie scene preferite sono due: il modo magistrale in cui la premiata ditta Columbus / Donner durante i titoli di testa ti introduce i sette eroi e i tre cattivi con un solo inseguimento, e quando alla fine i genitori di Chunk si presentano con la pizza pronta, come se l’avessero cercato per tutta la città tentando di attirarlo con l’odore.
E comunque già da quando ero bambino mi era chiaro fin da subito che non avrebbero mai abbattuto la casa dei Walsh per farci un campo da golf: sta in collina, che diamine.
Il pezzo di Quantum Tarantino
Sapete cos’altro non fanno più al giorno d’oggi?
Videoclip-spottoni come Goonies ‘R’ Good Enough di Cindy Lauper, una delle più eloquenti dimostrazioni di quanta cazzo di droga dovesse girare negli anni 80 attorno a alla produzione di una roba per bambini.
Il video, diretto da Richard Donner, racconta una storia vagamente ispirata a quella del film, anche se prende abbastanza presto una svolta verso la randomness più totale, con protagonista Cindy Lauper e le guest starring di: i Gonnies, Steven Spielberg, le Bangles, la piovra di gomma tratta da una scena elimintata dal film e tipo mezza WWF, con Captain Lou Albano, Rowdy Roddy Piper, Wendy Richter, The Fabulous Moolah, The Iron Sheik, Nikolai Volkoff, Freddie Blassie e André the Giant!!!
Assicuratevi di avere almeno 20 minuti liberi, se volete guardarlo, perché dura tutta la vita.
Ecco la parte uno (mandata in onda da MTV una durante la promozione del film):
httpvh://www.youtube.com/watch?v=LxLhytQ67fs
E l’incredibile parte 2 (mandata in onda all’uscita del film):
httpvh://www.youtube.com/watch?v=5h6YJIzfpKg
Nonostante l’impressione generale sia che in più di un punto sia stata fatta partire la drum-machine per diversi quarti d’ora e l’unica indicazione che veniva dalla regia fosse “fate cose a caso”, Cindy Lauper (che detesta con tutta sé stessa questa canzone) ricorda che Donner fu un vero rompicoglioni sul set, estremamente esigente e quasi maniacale.
Ma del resto i capolavori non nascono quasi mai per caso e senza sacrificio.
DVD-quote:
“L’unico film che capisce i bambini”
George Rohmer, i400Calci.com
Nanni e redazione tutta, vi voglio bene un casino per questo. Un casino proprio
mamma mia! ragazzi! ho avuto solo il tempo di dare una occhiata alle figure (e alle didascalie, ovviamente) e già sto piangendo dalla gioia!
lo sapevo che non mi avreste deluso!!!!
siete proprio i migliori!
L’ho rivisto dopo anni con i cuginetti, ci divertivamo tutti in modo diverso. Un film pazzesco, classico è la parola giusta. Uno di quelli che regge benissimo l’effetto nostalgia e anzi lo supera. Il film mi è piaciuto perché era bello non perché mi ricordava che mi piaceva da bambino.
Uno dei più belli di sempre. Troppe risate
Punto n 1.
Mi rattrista sapere che a Cindy n piace quella canzone.
Punto n 2.
Internet?! Ragazzi che cazzo dite? Questo film n ha mai avuto bisogno di internet per affermarsi.
Punto n 3.
D’accordo con Nanni,questo è uno dei migliori inizi/introduzione.personalmente se la gioca con quello di Alba Rossa.
Punto n 4.
Da ragazzino scrissi un trattamento del seguito,per gioco(ignaro del videogame),anni dopo con l’avvento di internet,mi imbattei nella bozza della sceneggiatura del 2(progetto poi semi abbandonato),scoprendo che era quasi identico.
Punto n 5
Uno dei pochi casi in cui n penso; 30 anni,come passa il tempo.
E invece si’ John. Se rileggi tutta la mia frase, il suo successo all’epoca fu solidissimo ma non straripante. Rimase fuori dalla Top 10 degli incassi dell’anno, per dire. Fu pubblicizzato alle famiglie e furono pochi gli adulti che lo considerarono degno di una chance e si accorsero che era un film adatto a tutti: tocco’ aspettare che crescessero i bambini di allora e scoprissero che il film continuava perfettamente a rientrare nei loro gusti. Oggi e’ amato e tranquillamente considerato quasi alla pari di un Ghostbusters o Ritorno al futuro, ma all’epoca no, e la crescita esponenziale di popolarita’ si senti’ soprattutto con il nuovo millennio.
Ecco! Me lo ricordavo un video con la Lauper, i Goonies e dei wrestler, non me lo sognavo!
Non è un caso che tutti abbiate sottolineato forse l’ingrediente principale della ricetta, ovvero i personaggi adolescenti scritti come se fossero veri adolescenti, quindi con sesso, parolacce, un po’ di meschinità ma anche cuore. Funzionava e funziona ancora. Senza dimenticare di fare ridere.
E poi questi film vanno diretti come si deve e c’era infatti un signor professionista per questo ruolo.
l’avventura che avremmo voluto avere tutti da ragazzini, film da tramandare di generazione in generazione.
Grazie per questa recensione.
Devo moltissimo a questo magnifico film, compreso il fatto di leggere il vostro blog praticamente quotidianamente…
Ne ho acquistato il blu-ray poco tempo fa assieme a Gremlins e Stand By Me…un film immortale a mio avviso, alla faccia del PG-13 odierno. Non mi pare infatti che adesso siamo tutti “delinquenti” dopo averlo visto reiterate volte
Anche secondo me il culto, come lo intendo io, è iniziato almeno con la serie (affezionata) di repliche televisive, ma “culto” come l’intendiamo adesso è effettivamente una cosa dell’ internet !!!111!!1 quindi va bene istess.
Non posso che sottoscrivere tutto. Non c’è effetto nostalgia perché i Goonies ogni tanto (spesso) torna sui miei schermi come “film bello da rivedere”, e l’abbiamo sottoposto all’unica mia amica digiuna da visione (perché è stata chiusa i sui verdi anni in una cella umida, abbiamo compreso) alla veneranda età di 30ccirca, senza perdere un colpo.
Una bella lezione, che purtroppo il PG-13 cerca di rimuovere a causa dei sensi di colpa delle famiglie di oggi, che si sfasciano anzitempo e preferiscono rovesciare la responsabilità delle loro negligenze sugli effetti inesistenti di violenza grafica e profanità su un costrutto che esiste solo nelle loro teste, il Piccolo Innocente. Che io per dire, che corrispondevo più o meno al bambino occhialuto estroverso, ma timido e bizzarro, il primo porno l’avevo visto a casa di un amico a 9 anni, un amico un po’ ciccio che l’aveva estrato dalla collezione del fratelllo maggiore, ed eravamo insieme a due compagni la cui vetta di comicità era raccontare (spesso, e con convinzione) barzellette a tema sborra. E si, se vi corrispondono i tipi, è giusto: c’è più realtà nei Goonies che in 10 film di Michael Moore.
“c’e’ più realtà nei Goonies che in 10 film di Michael Moore.”
Cambierei subito la DVD quote!
sottoscrivo anch’io la necessità di cambiare la dvd quote o almeno aggiungere anche questa.
AHAHAHAH grazie! Non esagerate altrimenti poi vado a battere sulle strade dell’attenzione, gh!
Tra l’altro la roba (intelligente) che scrive Darkskywriter sopra, del grigiume di ipoteche, brutture, burocrazia, etcetcetc. mi fa venir in mente un diverso aspetto, che se lo dico mi sento così parruccone che scappo via subito – ma lo dico lo stesso: c’è che quello del riassetto urbano, dei grandi spostamentidi persone dentro e fuori le città, dei Le Corbusier che ti sfracicano i quartieri per farci passare sopra le autostrade, è una delle Grandi Tematiche (con più maiuscole che anima) del cinema del ‘900 tutto.
E visto che blueberry parla anche di romanzo d’avventura, che ci sta un tesoro dei pirati, e se lo chiedi a me ho la teoria bizzarrona che quella dei pirati è un’epica fondante dei ‘mmerigani parallela a quella dei cowboy, e che, pure, ci stanno tutte le tematiche di formazione all’età adulta – *tira il fiato* – allora mi vien da dire che The Goonies assomiglia più al romanzo classico americano stile Zanna Bianca molto più che, non so, Harry Potter?
Ciao a tutti, vado a fare lo sciàmpo alla parrucca, ora.
Quello del “riassetto urbano” come lo chiami tu pero’ e’ una delle cose piu’ superficiali del film, nel senso di un tema che non credo interessasse davvero agli autori. Funziona alla grande finché serve a motivare i ragazzini, lo spirito che infonde e’ quello giusto, ma per il resto e’ trattato in modo puramente funzionale se non peggio (vedi appunto la storia del campo da golf in collina).
*Finisce di lavare la parrucca che s’è tutta sgualcita – Assolutamente, questo è vero: ci voleva altro tipo di approccio e centralità perché fosse veramente un tema del film – infatti il mio è uno di quei voli pindarici estremamente estetici, ma che appena togli una vitina crollano su se stessi, tipo ‘na roba fatta dal Calatrava.
E in definitiva meglio così che un Miserables in salsa Amblin (anche se ora che l’ho scritto mi parte un altro viaggio): puramente come cenno alla tematica – e come motivazione del viaggio dei ragazzini – però mi fa piacere che ci sia!
Tuttora rimane uno dei miei film preferiti. Lacrimoni nella scena finale ogni volta.
Io spero che tra 25/30 ci ritrova tutti qui per fare un pezzo analogo su attack the block che per come la vedo io è “il nuovo goonies: ora con più turpiloquio, cannabis e minorenni decapitati”
emozionato….emozionato…cazzo quanta emozione!
Brividoni ragazzi
Il mio primo film al cinema. Il film che ha fatto di me quello che sono
L’ho sempre adorato. Sempre!
Attendevo di rivederlo perché speravo che lo potessero rimettere al cinema tipo evento speciale.
Mi accontenterò del dvd sulla tele. Del resto io l’ho sempre visto in televisione.
uno di quei 10-15 film capisaldi degli anni 80. Solo chi ha avuto 10 anni negli anni 80 puo` capirlo, gli altri possono solo tirare a indovinare.
sono troppo fiera di esserci anche se non è merito mio.
(grazie mamma e papà)
avevo letto (mi pare qui sui 400calci tra l’altro) che la scena con la piovra era stata tagliata perché cacava fuori dal vaso rispetto alla “plausibilità’ del testo della storia
L’abbiamo linkata nel pezzo, se la guardi purtroppo ti accorgi di come il problema sia che il pupazzo e’ effettivamente sotto standard e uccide una gag gia’ dubbia di suo. Anzi, ti diro’, non guardarla che e’ meglio.
Grazie mille per questo omaggio e sottoscrivo tutto
È uno di quei film, insieme ad altri pochi eletti, che ha forgiato la generazione attuale dei trentenni/quarantenni. Visto adesso non ha perso niente del suo valore e piace anche ai ragazzini di oggi, a dimostrazione della qualità di questo colosso made 80’s.
Da quarantenne dico che la mia speranza è che ben pochi l’abbiano visto all’epoca, perché una buona parte dei nostri coetanei fa pena :-(
spettacolo puro! non c’è una sequenza che annoi, dall’inizio (veramente, in quattro e quattr’otto presenta i personaggi e le loro caratteristiche) alla fine!
un plauso anche ai doppiatori -per quanto mi riguarda- soprattutto quello di Chunk che ti fa amare il personaggio nonostante i suoi continui urli!
grazie della bella sorpresa!
IL film. Punto.
Corey Feldman era in tutti i film belli(Stand by me,Ragazzi perduti,Gremlins) peccato la brutta fine fatta,a Sean Austin la mamma buttò via la mappa del film e che dire dell’orribile mamma Fratelli(che pallonata che prende In dovevi essere morta) e Robert Davi che canta da soprano e del povero Slot (l’attore è morto).
Per me è anche uno dei migliori film SUL cinema (dei giusti), c’è la realtà della superficie fatta di burocrazia, ipoteche, pioggia, noia, grigiume diffuso e poi quella del sottosuolo fatta di avventura, crimine, mostri, limonare e tesori.
La scena cardine ovviamente è quella in cui Mikey convince gli altri a restare lì sotto anziché risalire di sopra attraverso il pozzo: in quel momento non sta parlando solo ai Goonies ma anche a te che guardi, indicandoti la via per il cinema che merita e quello che invece merita solo il bidone dell’umido.
Formativo a dir poco.
Gran bella lettura.
Nessuno si può considerare maturo senza passare da qui.
(Willy L’ Orbo compie 300 anni)
Ultimamente leggevo delle miserevoli notizie sul possibile sequel (che spero non si faccia mai). Tra di esse le dichiarazione di non ricordo chi (produzione, forse? scusate ma ho la memoria di un criceto) che parlavano di un film arrivato al successo nonostante una miriade di errori tecnici e non all’interno del film. Si faceva appunto l’esempio della frase sulla piovra alla fine, dicendo che fu lasciata per errore perché parla di un scena poi eliminata, aggiungendo che il film era pieno di cose del genere. Li per li vista la fonte ci ho creduto anche se mi sembra stano che un così maniacale Donner sia stato vittima di errori così grossolani.
questa la dichiarazione http://www.badtaste.it/2015/05/08/sean-astin-aggiorna-sul-sequel-dei-goonies/127268/
Qualunque sia il motivo è geniale. Anche se è un lapsus freudiano.
Complici ferie cittadine me lo sono riguardato stamane.
Che dire…
l’Avventura come può esserlo per un ragazzetto di provincia che sogna la rivalsa sugli adulti, sui cattivi, sul gentil sesso (l’apparecchio dentale!).
La spiaggia più suggestiva di sempre.
Voglio tornà bambino…
Tracobbetti
Trabocchetti!
Trabocchetti e io che ho detto?
E poi ho cominciato a fare dei versi così ueeerrg ueeerrrg
Chunk che balla
Sloth e i croccantini
Questo film è un bellissimo romanzo d’avventura. Con una squadra eccezionale sulle bmx che praticamente fa tutto quello che i dodicenni di provincia facevano in quegli anni.
Mancavano i tracobbetti… e le limonate, ma avevamo i giornali porno.
I tesori da conquistare erano le figurine dei calciatori sfidando gli amici, le bandiere degli avversari nelle guerre tra quartieri eccetera.
Ti rimane dentro perché oltre a mostrare le dinamiche sociali reali, ti fa vedere che i tesori, quelli che hai sempre sognato di trovare, esistono.
Occorre crederci
Che posso dire? Intanto: grazie.
E’ stato a 12 anni il mio primo film visto al cinema senza genitori al seguito, un dopo pizza con la compagnia di prima media per festeggiare la fine dell’anno scolastico (con quasi mezza di quella classe di asini che poi sarebbe stata segata e conseguente persa di vista di un bel paio d’amici).
Ricordo che si rideva e ci si divertiva, ma anche che ci si spaventava e si tratteneva il respiro.
Ma a restarmi attaccata adosso fu soprattutto la malinconia dell’inzio, con quell’aria autunnale tipica di tanti film per ragazzi degli anni 80. Una premonizione personale dell’infanzia che se ne stava andando o se n’era già andata e l’inzio di quella roba indistinta e con parecchia merda all’orizzonte che era l’adolescenza.
E mi attaccò la passione mai estinta per i libri e soprattutto i film di pirati.
Confesso che nonostante questo per anni ho sottovalutato i “Goonies”, relegandolo a piacevole ricordo, ma a manufatto cinematografico appena accettabile. E’ solo con la maturità, quando viene meno l’ansia di liberarsi dalle cose che “fanno rEgazzino”, che ho scoperto la sottile e universale poesia (parole che uso con consapevolezza e senza esagerare) di questo film. Poesia piena di parolacce e cose sceme, ma proprio per questa perfetta.
Mi sono identificato in tanti di quei tanti ragazzini di tanti film degli anni 80, ma mai con la potenza e la precisione dei Goonies.
Ora rivedo il film e davvero Mikey ero io, davvero Corey Feldman era la sintesi perfetta di quei due o tre amici più scafati e sboccati che ho avuto, davvero il ciccio era il ciccio che non mancava in ogni compagnia (il mio amico ciccio sarebbe dimagarito e diventato un figo, prima di ammazzarsi con la moto a 25 anni), davvero Josh Borolin era il fratello maggiore o il cuggino che tutti hanno avuto o sognavano di avere, davvero la rossa riesce ad essere l’incarnazione della “ragazzina dai capelli rossi” tanto sognata quanto irragiungibile, e via così…
parole sante! Sotto molti aspetti i Goonies e stand by me fanno davvero coppia fissa, soprattutto riguardo a quello che hai scritto all’inizio.
Grazie per la rece, ho sempre pensato che i 3 cattivi del film fossero, paro paro, ripresi anche nel cartone “il mio amico denver” o almeno ricordo la mamma.
Il film mi portò ad esaltarmi come un alcolizzato all’oktober fest, tant’è che mi feci pure le scarpe di Data che buttavano fuori il sapone.
Io cmq lo rividi in una replica in tv e per me è sempre mitico.
visto la prima volta in alla casa in vacanza al mare, poi con tutti gli altri under 11 si passò tutta un’estate a esplorare qualsiasi cosa/luogo. Tra l’altro visto grazie al vhs del figlio del capovillaggio che, sant’uomo, la sera proiettava per tutti i grandi classici ’80: da questo fino a ghostbusters passando per l’arca perduta. Che estate formativa signori, mi mancava di chiavare e la droga ed ero già apposto così a 8 anni
E’ stato il mio primo film (non di animazione) visto al cinema, rigorosamente parrocchiale, di quella prima visione ricordo più le scene che mi fecero paura di quelle che mi divertirono: da sloth allo scheletro agghindato di willy l’orbo.
Mia cugina, che come me avrà avuto cinque o sei anni, iniziò a piangere al minuto 3 quando compare la mamma della banda fratelli e poi il resto del film l’ha solo sentito stando girata di spalle in braccio a mio padre.
Per dire il film da bambini.
Non penso che ci sia un altro film di cui conosco la stessa percentuale di battute a memoria.
Davvero nulla di che sto film: assai meglio Hook capitano uncino…
https://www.youtube.com/watch?v=0R4N5tesHC0
1/10
Video di una pedanteria rara in ogni caso.
Però lo hai guardato per intero e oltre, o sbaglio?
DACCE LA CASAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!!!!!!!
gli everything wrong sono dei video del cazzo. molti dei ”difetti” elencati sono cose tranquillamente spiegabili da chiunque sia dotato di un q.i. a più di una cifra. e non mi riferisco solo a quello sui goonies, ma proprio in generale.
sono abbastanza convinto che la metà del pubblico che hanno questi video sia composto da rincoglioniti il cui film preferito di tutti i tempi è kung fury, l’altra metà da gente che li guarda esclusivamente per vedere quante cazzate sono in grado di dire in 8 minuti.
oltretutto la voce del tipo è fastidiosissima.
anche perchè lo sappiamo tutti che un vero video intitolato ”everything wrong with the goonies” dovrebbe essere 8 minuti fissi sulla scritta ”nothing is wrong with this movie. it’s awesome”.
anche hook è bello comunque.
A me il Cherokee della Banda Fratelli faceva più paura del camion di Duel vedete voi.
Grazie Steven, Chris e Richard per questo film immortale e generazionale come pochi altri.
Mito assoluto ,anche perchè sono di quelle cose viste da ragazzini che poi ti restano per sempre nel cuore.
Capolavoro visto in TV di continuo… bel periodo per il cinema, quando i film per ragazzi non ti trattavano da stupido e realismo e magia andavano d’accordo senza escludersi.
Che regista e’ stato Richard Donner? 20 anni di grandi film, da The Omen fino a Lethal Weapon 4. Dovreste scrivere qualcosa su di lui…
Inquietantissima coincidenza.
Sulla scia di questa recensione stonotte ho rivisto i Goonies dopo molti anni. Durante la visione mi incuriosisce l’attrice che fa il personaggio della madre del protagonista: dove l’ho già vista, come si chiama? Finisce il film, chiudo la pagina dello streaming e sotto c’è un sito di news che mi era rimasto aperto. Prima notizia: la morte dell’attrice Mary Ellen Trainor, tra i suoi ruoli più noti la mamma di “Goonies”.
L’analisi di George sulla frase della piovra è perfetta,la stessa conclusione a cui ero arrivato io. Non ci sono cazzi,Steven Spielberg è uno dei più grandi calcisti nella storia di tutti i tempi.
I Gunazzi hanno fatto si che ancora a 37 anni dica tracobetti! Non più tardi di una settimana, fa durante una riunione con una ditta, parlando del riassetto societario e dei probabili riflessi sull’occupazione, ho detto: “spero non ci siano tracobetti!” Silenzio… l’imbarazzo loro era evidente. Io invece gongolavo come Gandalf quando scopre la passoword per Moira, rasserenato, convinto che dalla situazione alla fine ne sarei uscito come i Gunazzi. Questo è il senso dei Goonies: aprire delle possibilità averci raccontato che quando l’avventura va male una soluzione c’è e in fondo non bisogna aver paura di provarci.
faccio la punta agli stronzi: la sorella di Michael Jackson è Latoya, che all epoca era abbastanza famosa mentre la carriera di Janet decolla più tardi, tra 86′ e 88′. (tutto questo perchè ne ho discusso una sera recentemente con un amico)
Bravo, ne approfitto per aggiungere che Michael e Latoya sono facilmente confondibili l’uno con l’altra
beh oddio dipende anche dalla foto…in quelle di playboy Latoya la distunguevo abbastanza da Jacko
grazie, concordo senza timore di essere tacciato di razzismo che “i negri si assomigliano tutti”.
Tranne che Michael e Latoya, insomma…
La diffusione tra i miei amici della videocassetta dei “Goonies” superava di gran lunga quella col video di jenna jameson, già…
Io ero terrorizzato da Sloth, dovevo contrastare l’orrore di ogni scena in cui compariva con uno sforzo mentale del tipo “è finto è finto”, facevo molta fatica ad accettare quella deformità. In particolare il suo esordio, quando lo vidi la prima volta, in cui non lo si vede in faccia e mugula mentre è incatenato e il bambino lo scorge mi faceva una paura boia, a un livello paragonabile al 30% della scena finale di profondo rosso quando mostrano il flashback (brividi mentre lo scrivo). Questo quand’ero piccolo, adesso rivedendolo, Sloth, lo “digerisco” meglio.
(Mentre per profondo rosso mi cago sotto anche adesso…in questo momento dico)
Ragazzi ripreso al volo in un mercatino.
Spettacolo puro, il meglio degli ’80, la mappa del tesoro, gli amici, il bacio della ragazzetta dato per sbaglio a Mikey (all’epoca mi ha influenzato più quello di tutte le donne nude in foto cui avevo accesso all’epoca)
Ho trovato anche il trucco per riviverne in parte la magia come fosse la prima volta, ci ho messo davanti i figli , sono andati in delirio.
momenti alti
Mo oggi sarebbe vietato?
Rivisto giusto oggi in lingua originale: l’ho mostrato alla mia classe e solo uno lo conosceva già. E’ piaciuto a tutti, lo hanno seguito con interesse e hanno riso a tutte le battute gag. Niente da dire, è un film bellissimo che tiene botta ancora oggi.
Qualche considerazione fatta da un insegnante che ha amato il film da ragazzo e che oggi l’ha mostrato a ragazzini di 12-13 anni. La quantità di parolacce e di situazioni “adulte” o non “appropriate” è impressionante: si sentono “shit”, “bastard”, “hell”, “shut up” e persino qualche “fuck”, si vedono cadaveri, i ragazzi rischiano di farsi male in parecchie occasioni, la banda Fratelli minaccia di torturare Chunk in maniera convincente e via dicendo. Il film all’epoca era rivolto a un pubblico di ragazzi: al giorno d’oggi, esistono film Rated-R che osano molto di meno… interessante come siano cambiati i tempi.
In lingua originale, è tutta un altra cosa: Data parla con un forte accento (l’attore è Vietnamita, ma l’accento è coreano, e nel film il personaggio è cinese… no comment); i Fratelli parlano e cantano in molte occasioni in Italiano, con accento americano, ma il tutto è molto buffo. In ultimo, Mouth che parla Messicano è uno spasso. Peccato che tutto questo si perda doppiato.
Wiki disse che entro’nella Top 10
It grossed over US$61 million that year, placing it among the top ten highest-grossing films of 1985 (in the US)
Geniale
Originale
Onnipotente
Notevole
Intramontabile
Eccezionale
Stupefacente