27 Maggio 1922 – 7 Giugno 2015
Il tributo di Darth Von Trier
È difficile scrivere due righe di commiato per un’icona del genere.
In generale lo dovrebbe essere per qualunque appassionato di cinema data la sua statura ma per me c’è un plus maggiore perché Sir Christopher Lee, in un testa a testa con Vincent Price in cui non mi è mai interessato sapere chi vincesse, è una delle facce a cui sono legato maggiormente.
Quando ero troppo piccolo per vedere gli horror truculenti, quelli più morigerati – ma non meno spaventosi – degli anni cinquanta e sessanta, specialmente della Hammer, costituivano una fetta della mia dieta cinematografica infantile e Sir Lee era lì, quasi sempre. In film più o meno validi e più o meno spaventosi lui era lì con la sua classe impagabile, che rendeva decoroso anche il film più routinario e marginale se non proprio brutto. E a rivederli non perdono mai quello smalto.
Voglio ricordarlo così, come una delle personalità più eleganti del cinema e soprattutto all’interno di un genere, quello horror, spesso relegato ai bassifondi del cinema stesso e in cui lui ha saputo mantenersi eccezione di eleganza e maestria, a nobilitare il genere tutto fino a quando non ce ne è stato più bisogno e oltre.
Con lui, dopo Vincent Price e Peter Cushing se ne va definitivamente un mondo, un’epoca del cinema horror a cui devo tantissimo.
Con gratitudine e rispetto, Sir.
Il tributo di Stanlio Kubrick
È morto Christopher Lee. Aveva 93 anni.
Christopher Lee era uno che mamma mia.
Non parlerò della sua carriera di attore.
Mi basterebbero le premesse della vita di Christopher Lee per chiudere qui l’articolo, il sito, la vita. Sentite qui: Sir Christopher è nato a Belgravia, figlio della Contessa Estelle Marie Carandini di Sarzano e del luogotenente colonnello Geoffrey Trollope Lee. Estelle Marie, una “Edwardian beauty” secondo Wikipedia, aveva posato per i pittori John Lavery e Oswald Birley, che non so chi siano, nonché per la scultrice Clare Sheridan, che non so chi sia. Estelle Marie era discendente diretta di Carlo Magno, e ne portava fieramente lo stemma.
Bla bla genitori divorzio, bla bla la sua famiglia si trasferì in Svizzera, dove, con sprezzo del pericolo, Lee riuscì a sopravvivere alla noia. Dopo aver recitato nel ruolo di Rumpelstiltskin, fu espulso dalla Svizzera per disturbo della quiete pubblica (aveva ripetuto troppe volte ad alta voce il nome del suo personaggio), e ritornò con la sua famiglia a Londra. Qui, la madre sposò lo zio di Ian Fleming – quello di James Bond.
Nel 1939, Lee assistette all’esecuzione di tale Eugene Weidmann AKA l’ultimo condannato a morte della storia della Francia. Se vi state chiedendo cosa ci facesse in Francia, be’, mi piace pensare che attraversò la Manica a nuoto solo per poter essere presente.
Sempre nel 1939, Lee se ne va in barca in Finlandia per arruolarsi nell’esercito locale, allo scopo di fare il culo ai comunisti.
A questo punto le cose si fanno interessanti.
Non per la carriera di attore di Lee, che sono sicuro altri copriranno adeguatamente su queste pagine, e che comprende ruoli come Dracula, Nosferatu, Dracula, Saruman, Dracula, il mostro di Frankenstein, Dracula, la Mummia, Rasputin, Dracula, il conte Dooku, la voce narrante in un disco dei Rhapsody.
No, il punto è che, tornato in patria nel 1940, Christopher Lee si arruolò nell’esercito inglese durante la Seconda Guerra Mondiale perché voleva spaccare dei culi. Entrò nella RAF, prima come pilota, poi come membro dell’intelligence. Dopodiché, annoiato dalla trivialità dei combattimenti quotidiani, divenne membro della SOE, Special Operations Executive.
Cioè, la squadra speciale di apritori di culi di Winston Churchill.
Altresì conosciuta come “l’esercito segreto di Churchill”.
O come “The Ministry of Ungentlemanly Warfare” (traducetevelo voi, se avete il coraggio).
Una squadra che aveva ricevuto da Churchill il compito di «dar fuoco all’Europa».
LETTERALMENTE.
Era parte del Long Range Desert Group, gente che se ne andava in giro per il Sahara con delle mitragliatrici giganti montate sulla jeep. Altre cose fatte dal Ministry comprendono per esempio spedire dodici soldati in Norvegia a distruggere la base segreta dove i nazisti stavano lavorando alla bomba atomica. Lee non era lì (!), ma insomma; probabilmente quel giorno c’aveva judo.
Il resto della sua vita (era uno schermidore professionista, odiava le fajitas, non è mai stato nominato come Miglior Attore, era amico personale di Tito, si è sempre fatto da solo, finché il fisico ha retto, i suoi stunt) ha altrettanto poco senso e spacca altrettanti culi.
Ha recitato in più o meno 250 film e morire se ce n’è uno che non mi vedrei o rivedrei ora. Anzi, vi sfido a trovarlo.
Addio, grande vecchio.
Il tributo di Quantum Tarantino
Io da bambino non guardavo gli horror. Un po’ perché non c’era Nanni ad assegnarmeli, un po’ perché uno uno psicologo infantile aveva detto ai miei genitori che non sarei mai diventato un medico avvocato che suona il pianoforte se continuavo a pisciarmi a letto per colpa di Freddy Krueger.
Guardavo le commedie. A pacchi, proprio, tipo otto o nove al giorno, e a volte otto o nove volte sempre la stessa, e mica solo quelle belle.
A 10-11 anni uno dei miei film preferiti era il più grosso passo falso nella carriera di John Landis e, a monte, uno dei più giganteschi “EH?” della Storia del Cinema: The Stupids.
The Stupids è una commedia demenziale di un umorismo tutto giocato su malintesi, giochi di parole imbarazzanti e scivolare su bucce di banane, una roba che bisognerebbe inventare il viaggio nel tempo solo per tornare nel ’96 e prendermi a schiaffi per ogni volta che l’ho rivisto. In The Stupids però c’era anche Christopher Lee.
C’è questa scena in cui il protagonista (un tre volte Razzie Award Tom Arnold) farnetica, sulla base del numero di lettere mai consegnate che recano il timbro “spedire al mittente” che aveva visto quando faceva il postino, sull’esistenza un diabolico genio del male noto come “Il Mittente” (in originale The Sender) che ruba la posta degli americani.
Il Mittente, in questa sua fantasia, è interpretato da Christopher Lee.
La sua è l’unica scena che avrei il coraggio di difendere di quel film.
All’epoca non avevo idea di chi diavolo fosse, Christopher Lee, ma per quella strana magia che è la cultura pop, era assolutamente evidente che doveva essere uno grosso, che quella scena così diversa dal resto del film, quel cambio così brusco di registro, aveva un significato al di là della battuta. Che anche se non avevo mai visto film con Dracula, quel tizio sembrava Dracula!
Christopher Lee è morto a 93 anni e invece di ricordarlo per la sua straordinaria filmografia non posso fare a meno di pensare a un cameo stupido in un film stupido. È così. Quando se ne va qualcuno di così grosso, diventiamo tutti un po’ più stupidi.
Il tributo di Nanni Cobretti
Quanti film su Dracula hanno fatto, dalla fine degli anni ’70 in poi?
Miliardi.
Riusciti o meno riusciti.
Quello che li caratterizzava però era una cosa: erano tutti quanti “una versione alternativa”.
Chi in un verso, chi nell’altro.
Ognuno doveva trovare un suo angolo: “non l’avete mai visto così romantico” “non l’avete mai visto così comico” “non l’avete mai visto così pseudo-fedele al romanzo di Bram Stoker” “non l’avete mai visto così appassionato di nu-metal” ecc…
Questo perché c’era già stato un uomo che aveva detto tutto: Christopher Lee.
Che gli si poteva chiedere di più?
Christopher Lee era elegante.
Christopher Lee era terrorizzante.
Christopher Lee era sensuale.
Un nobile conte, un caldo amante, un animalesco assassino.
A seconda dei gusti, ti entrava negli incubi o nei sogni erotici (o entrambi).
Per quasi vent’anni, il vampiro per eccellenza è stato lui.
Christopher Lee ha interpretato Dracula nove volte, di cui otto controvoglia: la Hammer era appesa alla sua presenza, e pur di metterlo in cartellone lo relegava a comparsa, lasciava che si incazzasse per il copione e si rifiutasse di pronunciare le battute assegnategli (Dracula principe delle tenebre, 1966), lo ricattava moralmente, qualsiasi cosa.
Chi è arrivato dopo, ha dovuto lavorare sulle briciole.
Ma non ha fatto solo quello: in una carriera lunghissima e incredibilmente densa, Christopher Lee si è abbassato sì a girare svariati film di scarsa importanza, ma ha continuato a trovare ruoli importanti anche in saghe moderne perché di gente come lui, con la sua incredibile presenza scenica, non è rimasto nessuno.
E fino ai 90 anni passati con il ritmo di almeno un paio di film all’anno, nel mentre spassandosela cantando in dischi metal.
Riassumere tutto quello che Christopher Lee rappresenta per il cinema è impossibile, così come lo è soffermarsi su titoli specifici (probabilmente il mio preferito complessivo sarebbe The Wicker Man).
Ma se dovete masochisticamente recuperare una cosa sola per farvi un’idea della portata del suo contributo, Dracula il vampiro vi riconcilierà con un intero immaginario di cui nel 2015 si sente terribilmente la mancanza.
Il cinema ha perso una delle sue colonne portanti.
E’ che poi ci sono ste figure che quando se ne vanno ci rimani un po’ così.
E’ morto Sir Lee. Ma che cazzo dici, non è possibile.
Che sono cose talmente ENORMI, simboli talmente CERTI che sfuggono al concetto stesso di morte.
Come se mi dicessero “Oh Van, è crollato il Monte Bianco”.
E invece.
Spiace, spiace tanto.
Ma cosa si può dire quando muore uno del genere?
Davvero, c’è solo da rimanere costernati.
Che dire, avete detto tutto il giusto. Gli volevo bene, uno di quegli attori che davvero riempivano la scena, sempre. Lo 007 The man with the golden gun credo di averlo visto un’infinita’ di volte perche’ da piccolo Scaramanga mi faceva venire i brividi. Un grandissimo.
A 93 sei vezzo eh, anche se in fondo pensavo ti bastasse un goccetto di sangue, ogni tanto, per tirare avanti.
pochi cazzi è come se fosse crollato un monumento, RIP.
Io riciclo la battuta che fece Peter Lorre, al funerale di Bela Lugosi, vedendolo seppellito vestito da Dracula: siamo sicuri che non dobbiamo piantare un paletto, prima di chiudere?
Mancherà un sacco.
Zen
Oggi leggo: E’ morto Christopher Lee
Risposta: Cazzate, è solo andato a spaccare culi da un’altra parte che qua li aveva finiti.
https://www.youtube.com/watch?v=z16_mx1edG0
tranquilli, fra tre giorni ritorna.
Apparecchiatevi il collo donne.
il mio dracula. l’unico vero dracula.
alla tterza foto mi sono messa a piangere. è finita un’epoca.
Oggi non ho mangiato, non ho bevuto, non ho parlato.
per Sir Christopher Lee mi alzo in piedi. E piango. E stasera mi riguardo qualche classico Hammer.
Insegna agli angeli a sgozzare giovani fanciulle
a proposito del suo passato guerriero, a me piace ricordarlo per questo spezzone del Signore degli Anelli (https://www.youtube.com/watch?v=5TQARRckm6U), in cui insegna a Peter Jackson come girare la scena della morte di Saruman, semplicemente dicendogli “Tu sai che suono emette un uomo che viene accoltellato? Io si”.
Perchè lui le persone le ha veramente accoltellate…
io mi ricordo uno spezzone degli extra del Signore degli Anelli in cui Peter Jackson e Cristopher Lee discutevano sulla scena della morte di Saruman, in particolar modo sul suono che doveva emettere una volta accoltellato. e alla fine
spiegava a Cristopher Lee che suono doveva fare quando veniva accoltellato ma Lee non era d’accordo e secondo lui il suono doveva essere diverso dicendogli: “Peter, tu hai idea di che suono faccia un uomo che viene accoltellato? Io si”.
scusate, ho scazzato la risposta, firefox demmerda…
questa è quella corretta:
a proposito del suo passato guerriero, a me piace ricordarlo per questo spezzone del Signore degli Anelli (https://www.youtube.com/watch?v=5TQARRckm6U), in cui insegna a Peter Jackson come girare la scena della morte di Saruman, semplicemente dicendogli “Tu sai che suono emette un uomo che viene accoltellato? Io si”.
Perchè lui le persone le ha veramente accoltellate…
Tutto quel che ha fatto, una vita piena di avventure e prestigio. Non se n’è andato, ha lasciato noi qui ad annoiarci ed è partito per un altro viaggio, se non altro nella storia e nelle nostre memorie.
Arrivederci, Ser Lee.
Inutile dire che ci sono rimasto di sasso.
Ho sempre avuto una smisurata passione per quest’uomo,proprio per i motivi elencati da Stanlio.
Era davvero una delle PERSONE(se n la PERSONA)più interessante del mondo(dello spettacolo?).
Stasera banchetterò con qualche fanciulla vittoriana.
@Leopoldo Di Caprio
N avrei saputo dire di meglio.
Se ne va un grandissimo, ho rivisto tantissime volte 007-L’uomo con la pistola d’oro solo per la sua presenza. Attore straordinario e imponente.
Eccellenti le sue collaborazioni con i Rhapsody of Fire…davvero assurdo cosa ha fatto nella vita quest’uomo..giorno triste :(
è veramente crollato un monumento
era immenso. mancherà
(ho presente anche io il backstage del signore degli anelli e secondo me lì jackson si è un po’ cagato sotto :)
Nel 2015 era quasi ancora famoso come nel 1958 (ed era già un nome da qualche anno): quasi sessant’anni. Quale altro attore ha avuto una carriera così lunga senza perdere in “presenza” e carisma?
PS “The Stupids” film cretinissimo e geniale, altroché. Pure profetico, con la sua lungimirante satira sul complottismo da quattro soldi oggi straripante.
Ma infatti io non vedo The Stupids da un ventennio almeno (lo prendevo spesso al videonoleggio sotto casa…) ma sono convinto che Quantum sia stato troppo severo.
oh, Tom Arnold, il compare di Schwarzy in True Lies di cui dimentico sempre il nome (nonchè l’agente Sospettini di Shriek)
Motivo lavoro, oggi (roba che ha a che fare con siti e riviste), per ovvi motivi mi sono trovato a cercare foto di Christopher Lee. Cercavo, trovavo e saliva il magone. A una certa sono scappato in un bagno. Ci sono occasioni in cui versare la lagrima è da uomo.
Attore figo di soli film fighi, principe della vecchia nobiltà europea (ed italiana), spia, cantante e true metaller. Tutto questo per quasi un secolo, ininterrottamente. Christopher Lee non è un mito. Christopher Lee è l’uomo che vuoi essere.
Cosa dire? Tutto suonerebbe banale e inutile. Abbiamo semplicemente perso il CATTIVO per eccellenza del cinema. Una carriera così sarà quasi impossibile da replicare. Appena posso mi riguardo 1941, che non è un capolavoro ma le scene col Sir sono grandiose
L’inverno passato andai a cena all’ osteria Alla Grande (un posto consigliatissimo, in una zona di Milano che sembra sospesa nel tempo). Tra il ciarpame e memorabilia varie appese alla parete vedo una foto autografata di Chirstopher ‘Dracula’ Lee. Chiedo lumi allo smilzo (uno degli osti) che mi dice: “Duecento anni fa, a inizio carriera, lavoravo in inghilterra. Ero cameriere in questo ristorante proprio fuori dagli studi della Hammer. E quasi ogni giorno venivano a mangiare Christopher Lee, Peter Cushing e Vincent Price. Dei gentleman di un’altra epoca, una razza che non esiste più”.
Niente, volevo condividere questa piccola cazzata che al momento mi regalò un grande sorriso.
C’è stato un periodo anni fa, appena scoperto e-mule, in cui ho fatto una mini-rassegna con i vari Cushing, Price e manco a dirlo Lee. Siano horror o no, ne ho visti diversi. Ne ricordo uno con addirittura tutti e tre. Certo non tutti erano ottimi film, ma vedevi loro sullo schermo ed anche quelli peggiori diventavano, se non piacevoli, almeno sopportabili. Attori con preparazione teatrale, che sapevano usare la voce come volevano, che sapevano mettersi in scena anche senza le indicazioni del regista, che sapevano come si fa il mestiere.
Il mio preferito era proprio lui, altissimo, magro ma non smilzo, magnetico, con quel timbro vocale inconfondibile, uno di quelli che ho imparato a riconoscere subito non appena è cominciata la mia visione di film in lingua originale.
250 film? Magari fossero stati almeno il doppio dico io.
Ciao grande.
Insomma tu pensi che gente così semplicemente non possa proprio morire…tipi come lui o John Huston, hai sempre pensato che, se gl’avessero sparato addosso la pallottola sarebbe rimbalzata…o al massimo te l’avrebbe mostrata tra i denti..appuntiti magari…niente…anche i colossi alla fine perdono contro l’omino con la clessidra…addio “uomo di Meung”!
icona del cinema senza se e senza ma.
probabilmente i suoi film e le sue interpretazioni della epoca d’oro sono invecchiati peggio rispetto a quelli di price (che rivedendolo trovo ancora inquietante, sopratutto nella risata alla fine di thriller che per hanni mi ha fatto cacare sotto), ma sticazzi.
grande che ha tenuto botta fino alla fine aggiungendo kg su kg di carisma alle trilogie di jackson.
Nessuno lo ricorda in “Magic christian”?
Io sì :)
E’ stato uno dei primi film che abbia mai registrato in VHS
senza passare attraverso qualcun’altro
Regà, stavo pensando, voi immaginatevi quel nazista, che finita la guerra va al cinema convinto di rilassarsi con un film horror e si ritrova nel ruolo del mostro protagonista lo stesso tizio che voleva farli la pelle.