Ho visto Exodus, quel film lì del Ridley Scott che parla di Batman che fa Mosè. L’ho approcciato con l’entusiasmo e la fiducia con cui il tizio che di mestiere spurga le fogne di Calcutta affronta la sveglia mattutina (notturna in realtà, poveretto). Ero anche incuriosito dalla sua assenza dalle pagine dei Calci, risultato di lungo confronto redazionale: davvero un film de guera che parla del Dio dell’Antico Testamento non è abbastanza calciabile?
La risposta all’ultima domanda, tutto sommato, è sì.
Però il film non è niente brutto. Meglio: pur soffrendo di tutti i difetti dei kolossaloni di questi anni, pur risentendo della stanchezza alla regia di Ridley Scott, che poverino ha esaurito la spinta e la voglia di vivere ormai da parecchio, e la dedica a Tony a fine film aiuta un po’ a capire dove la sua sacra foga si sia spenta definitivamente, è un prodotto (parola scelta apposta) stimolante, e con un incredibile e molto benvenuto sprezzo del buon senso di una rappresentazione biblica che arriva da Hollywood.
Mi spiego.
EXODUS È UN FILM ATEO
Neanche laico, neanche dubbioso. No, è il film di un ateo che legge la Bibbia, sospende l’incredulità a sufficienza da accettare la presenza di entità superiori che fanno le magie devastanti (si chiama “fantasy”, funziona piuttosto bene in letteratura e al cinema) e racconta i fatti depurandoli degli orpelli mitologici e provando ad avanzare spiegazioni razionali dietro a fatti inspiegabili come “piovono rane” o “i bimbini sono morti”. Il dio, con la minuscola, perché è uno dei tanti, solo il più prepotente e cattivo e quindi quello che vince, ma è pur sempre un dio in un mondo popolato da dèi, di Exodus è un bambino capriccioso.
Letteralmente: Batman parla con questo moccioso sempre imbronciato che dopo aver assistito a quattrocento anni di schiavitù del suo popolo decide che si è rotto il cazzo e gli serve un profeta che guidi il suo popolo et cetera. Scott ritrae il suddetto profeta come una persona razionale, che dapprima non crede, poi ascolta i proclami del sedicente dio con il beneficio del dubbio, dopodiché lo costringe a entrare in azione in prima (terza? ah no che il bambino non gli era ancora nato. Seconda?) persona con la sua inedia e da lì assiste, impotente e inorridito, alla scena di un bambino che distrugge i castelli di sabbia.
Più che profeta e condottiero, il Mosè di Exodus è una vittima degli eventi. Come il suo popolo. Come gli egizi, come il Faraone: è l’idea che un tempo, quando gli dèi dominavano la terra (strepitosa la scena con l’egiziano razionalista che spiega le piaghe d’Egitto grazie alla dinamica degli ecosistemi e viene impiccato), l’uomo non fosse altro che una pedina su uno scacchiere cosmico (!) e che vita, morte e tutte queste altre amenità dipendessero solo dai capricci di un’entità superiore. Di fatto Batman in questo film non serve a nulla: certo, è un condottiero che parla con dio e quindi la gente lo segue ovunque e bla bla bla. Cosa impediva a dio di mandare le locuste anche senza coinvolgere Mosè? Nulla, se non che dio si diverte un casino a giocare con la vita dei piccoli.
È esattamente il modo in cui la Bibbia viene recepita da un ateo che la legge per la prima volta: «E voi adorate questo tizio? Non avete paura di un essere onnipotente che fa cose a seconda dei suoi capricci, senza alcun rispetto per la vita umana?».
(incidentalmente, la sequenza delle piaghe d’Egitto è uno dei migliori momenti Ridley Scott da parecchio: viene fuori tutto il suo amore per i mostri veri, e il risultato è una ventina di minuti buoni di puro eccesso, strapieni di dettagli ripugnanti o deprimenti, e poi finalmente girati nel senso di ehi ho fatto della regia)
(il che va in contrasto invece con il resto del film, in particolare con le battaglie di massa, che sono uguali, per inquadrature, composizione dell’immagine, movimenti di macchina, tagli, TUTTO, a quelle di qualsiasi altro film con le battaglie di massa uscito dal 2000 a oggi, suppergiù. È un linguaggio codificatissimo e purtroppo piuttosto anonimo. Immagino che ormai abbiano tipo dei preset per queste scene, pigi il tastino “rapido pan su campo di battaglia con eserciti schierati a sx e a dx dell’inquadratura” e la scena è pronta. Aggiungeteci la solita educazione pruriginosa nel non mostrare sangue e otterrete un film di guerra in cui le uniche parti noiose sono quelle di guerra)
Il resto, il contorno, è un po’ quello che c’è in tutti i polpettoni storici/biblici: pessima CGI sulle panoramiche, design standardizzato e un po’ pacchiano, attoroni che spuntano qui e là a timbrare il cartellino. Si regge tutto sulle spalle di Bale, che secondo il marketing doveva interpretare un feroce e indomabile condottiero, e sceglie invece l’understatement (ma va’?) e persino il sarcasmo tagliente di quello che sta sempre zitto. Ah sì, poi ogni tanto c’ha gli scatti d’ira e mena le mani, il che rende Exodus anche un mezzo biopic, ma questo non ci interessa quanto dire che sua moglie è piuttosto bellina.
sarà che ho amato troppo ridley in passato, sarà che crescendo ho apprezzato sempre di più il fratello, sarà che a quest’ultimo ha dedicato questa accozzaglia di fotogrammi e quella boiata di the counselor ma exodus è davvero un film scemo, sono uscito dal cinema imbarazzato io per lui.
E’ un prodotto sciatto e non riesco ad immaginarmi cosa abbia messo nel montaggio da 4 ore e rotte.
a me è moderatamente piaciuto, peccato solo che da un pò ridley non ci regali più le sue director/extended cut.
Quoto @Attila: è un film scemo E noioso, a un certo punto mi sono imbarazzato per Scott e mi son chiesto per tutta la durata, incessantemente “Dei, ma come ti sei ridotto, Ridley?”.
Sì, vero, carina la parte delle piaghe, ma quanto occupa? 10 minuti? Il resto del film è davvero da spararsi, con il combattimento finale che è vergognoso.
Provavo pena per quel povero Edgerton, costretto in un costume fru fru, (me l’hanno completamente smontato dopo quel ruolo di WARRIOR), a fare la parte del fratello stupido, che più che invidioso, sembra un amante rifiutato dal protagonista.
A sto punto tremo per Prometheus 2
Sì ragazzi ma qui nessuno ha detto che sia un capolavoro o non sia noioso, le mie considerazioni erano su tutt’altro <3
È che fa sempre specie vedere com’è s’è ridotto uno che ha sfornato robe come Alien e Blade Runner
Se è per quello io ho apprezzato non poco tue counselor. Tolto prometheus nessun film recente di Scott mi ha fatto schifo. Recuperero exodus a sto punto..
Per me The Counselor gran film malato che col tempo diventerà un cult.
Magari è utile premettere che sono un credente, uno di quelli probabilmente con le pessime abitudini, e questo mi rende forse un esemplare raro e un po’ aberrante di… boh, cattocalcista? In realtà è una premessa abbastanza gratuita, ma giusto per mettere in prospettiva, ché poi sennò sembra che nel mio genere siam tutti innastisti sul bus in rotta per Medjugorje invece Dio me ne scampi e liberi.
A me Exodus è piaciuto! Non nel senso che sia un film particolarmente bello, nel senso in cui mi piacciono le pastiche sfrontate e bizzarrone dense di Maccosa sparati a raffica e i fantasy fatasyosi. In realtà mi spiaceva fosse saltato dai 400calci, principalmente per quella sequenza di gustosi cataclismi che razionalizzano la serie di sciagure lanciate sul popolo d’Egitto a partire dalla sobria PIAGA DEI COCCODRILLI GIGANTI.
Si sarebbe ritrovato con una DVD Quote bella tagliente.
Beninteso: a confermare che è un film tanto più gustoso quanto più fallisce rumorosamente, a razionalizzare in modo bellamente ateo non è un fine biblista, ma quello che in fase già calante con Prometheus ha giustificato la nascita del genere umano con le teorie di Giacobbo. Quel tipo di razionalismo insomma che più che aspettartelo da Margherita Hack te lo trovi sui forum di Star Trek.
Per essere sia un fantasy che un prodotto ateo si ritrova visibilmente a disagio con l’elemento sovrannaturale, salvo dichiarare una clamorosa resa devanti all’unico evento che per essere spiegabile obbligherebbe a non ricorrere a mezzi visivi e spettacolari: la strage dei primogeniti – che in realtà sarebbe giustificabilissima con una pestilenza originata da una contaminazione alimentare che avrebbe colpito solo gli egizi e non gli ebrei per i differenti usi, ma… come me la rappresenti in modo interessante? Sai che ppalle bibliche…
Comunque, a parte lo stimolo partito dallo sprezzo di buon senso nella rappresentazione biblica – hollywoodiana a me c’era un altro particolare che ha fatto molto ridere e ho trovato totalmente mancante di buona creanza, ed è il fatto che il personaggio di Mosé è ben inserito nella mentalità terroristica, tanto che il faraone del buon Edgerton (che pure effettivamente non è alla miglior prova d’attore) ne viene fuori come una povera vittima, esempio di buon senso e volontà riformistica.
Un Ramses che fa offerte politicamente accettabili, ma no, l’altro vuole “cambiare le cose” in modo radicale, e dice che può farlo solo “COLPENDO LA POPOLAZIONE CIVILE” – e giù di egizi che scappano dalle loro case IN FIAMME – poi, siccome i suoi metodi sono ancora da mammola perché non stanno bruciando abbastanza famiglie vive, gli compare mentre allucina il suo dio moccioso buciodiculissimo che gli fa “Sei troppo buono! 400 anni di schiavitù! Io gli egizi li voglio vedere in ginocchio! In ginocchio a succhiare!” (sic, priù o meno).
Insomma, io l’ho gradito in quanto film “sconveniente” sotto ogni punto di vista in cui lo si possa definire.
Tutto sommato mi piacerebbe anche se arrivasse una terza vaccata a completare una trilogia weirdo biblica moderna con questo e “Noah”… Maccabei, The Retribution?
Non l’ho visto e non lo vedro’: per me, Ridley Scott ha perso la voglia di vivere da molto prima della morte di suo fratello. I suoi film sono sempre impersonali e scialbi (The Counselor e’ una roba inguardabile, una merda che avrebbe dovuto bloccargli la carriera seduta stante…) e questo da Matchstick Men in poi almeno, prima ci provava almeno.
Poi, a quasi 80 anni e attivo come produttore e regista, e’ chiaro che i film se li faccia dirigere dalla seconda unita’ e dai suoi assistenti, di questo sono quasi certo.
e sì che a me i film fantasy/religiosi piacciono anche ma questo proprio no… salvo solo i coccodrilli
Sono comunque contento che ci sia un plebiscito sui coccodrilli ecco.
L’età di Scott nono è una scusante.
Mi sa che di recente ho letto su internet proprio di un regista circa coetaneo che ha fatto di recentissimo un film d’azione niente male, bellino proprio.
Una roba di macchine e inseguimenti e esplosioni, una roba ammirevole alla sua età.
Ora mi sfugge il titolo del film.
Pure il sito su cui ne ho letto bene…
Quella sulla “prima, no terza, no seconda persona” è la battuta dell’anno!
Sì, vabbè, in questo blog si gettano vagonate di merda sui film di Scott e Nolan e poi si incensano megagalattiche vaccate come Sharknado e Human centipede… :)
Stanlio, usualmente mi trovi concorde con (quasi) tutte le tue recensioni, ma a me Exodus non è apparso affatto un film ateo, tutt’altro! Le piaghe spiegate in modo naturalistico sono dovute al fatto (IMO) che, secondo la religione Cristiana, Dio agisce nella Storia con fatti concreti e quindi anche se non soprattutto tramite gli elementi naturali-socio-politici del mondo.
Poi a me la dedica finale al fratello ha commosso.
Non è solo il discorso delle piaghe, è tutto l’approccio alla materia divina che è visto dagli occhi di Mosè, che è un ateo razionalista e si arrende di fatto solo all’evidenza, e a quel punto diventa vittima di un capriccio più che convertito e innamorato di dio. La sua parabola è quella che potrebbe avere, appunto, uno che non crede se si trovasse di fronte a fatti del genere, non quella di un credente che si sente chiamato dal suo dio a diventare un profeta e un condottiero.
La tua spiegazione sull’azione di dio è molto corretta ma è anche molto moderna, e quindi necessariamente più razionalista (anche in ambito di fede) di quanto fosse totmila anni fa.
Ok, però se la mettiamo sul piano di Vecchio Testamento vs Nuovo, non so… cioè, Scott il film (con le sue intenzioni) l’ha diretto l’anno scorso, non totmila anni fa, mi sembra ovvio che sia una lettura in chiave moderna. Non trovo neanche tanto sbagliato che Mosè sia raffigurato come un uomo d’azione pratico e razionale (è un soldato) che viene messo alle strette davanti all’evidenza; anche questo è uno dei modi di fare di Dio.
Però qui la smetto, che sennò diventa una lezione di catechismo e non è la sede appropriata. :)
Eheheheheheh go catecalcisti go!
Però a onor del vero io tutto questo razionalismo nella figura di Mosè mica ce lo vedo. Voglio dire, parte come una figura relativamente equilibrata (ma il faraone continua a sembrarmi più sano), poi diventa un nazionalista dai metodi discutibili (= un terrorista), nel mezzo ha una conversione religiosa che ha la sua fonte in una sassata in testa. Da lì in poi Mosè si chiude in un semiautismo fanatico a base di colloqui allucinati con il suo amichetto immaginario che lo incita a piazzare più bombe.
Insomma, quando parlo di “goffo trattamento dell’elemento soprannaturale”, ecco, forse il passaggio in cui una porzione abbondante del Sinai collide con la crapa ti squassa il cervello e WA-PA! da ora in poi parli con Dio non lo trovo esattamente quello con il tocco più fino, anche da un punto di vista giacobino razionalista.
Comunque, probabilmente non c’entra una beneamata, ma ci son certe letture antiche, certo condotte con mezzi metaforici piuttosto che con il metodo scientifico, che lèvati, fan sembrare sbiadito e conformista il progressismo. Tipo la Torre di Babele distrutta perché c’era qualcuno che stava sopra e qualcuno che stava sotto, quindi Dio voleva punire non “l’arroganza umana”, ma il classismo. Grande, il compagno Jawé!
Vabé, però l’offtopic diventa vertiginoso. In questo film weirdo di pesti bubboniche orripilanti, bighe che sgommano su tratturi di montagna e tsunami razionalizzati parola d’ordine di questo film è sempre la stessa: COCCODRILLI GIGANTI!
Non avrei mai pensato di leggere sui 400Calci una disputa teologica.
Siete meravigliosi.
GH! :))
Ma non è una disputa teologica, solo una diversa lettura del film.
Scusate se faccio al domanda per ridurre a parametri a me più comprensibili e capire se investire un paio d’ore: è meglio o peggio di Noah? Perché difficile fare peggio MA non dimentichiamo Emma Watson…
Scoperto da poco il sito, lo sto divorando, complimenti a tutti i redattori
A confronto di Noah è Apocalypse Now.
Ho visto e devo dire ho apprezzato, per niente noioso è andato via abbastanza liscio.
Grandissimi scenari e devo dire anche gli attori mi son piaciuti tutti.
Bravo Ridley
L’Oscar va a chi ha composto il trailer rendendo il film l’esatto opposto di quello che è. Un Ramses così stupido offende Quello di Yull Brinner (I 10 comandamenti) che era austero e superbo. Un Mosè inconcludente fa lo stesso del suo omonimo nello stesso film. Davvero montato e girato male. Ingannati dal trailer. Qualche bella idea di umanizzazione ma niente di più. Sembra un GLADIATORE (il concetto di base e alcune battute sono quelle) con Protagonisti Scadenti ed una storia forzata per aderire alla stessa restando fedele al vecchio testamento. Della serie si doveva fare di più!