In cui, dopo la frustrante esperienza di Pound of Flesh, Nanni e Wim non ne possono più e recuperano uno di quei ClassiCi di Van Damme con entrambe le C maiuscole.
1993 (Wim)
A sedici anni non sono più un fan terminale del karate ma non è che mi sia passata da molto. Passo il tempo a riguardarmi i film di Van Damme che io e i miei amici abbiamo registrato in VHS, non proprio le mosse ma le pose e le espressioni del viso sì. Non sono ancora diventato un fanatico de IL CINEMA, maiuscolo, ma manca poco ai primi film con un po’ di puzza sotto al naso. Van Damme piace molto anche a Stefano Qualcosa, compagno di liceo, ed è lui a dirmi che sta per uscire il suo miglior film di ogni tempo. L’ha letto in giro da qualche parte, dice che hanno deciso di fare il film d’azione più costoso della storia col miglior regista al mondo e sarà proprio Van Damme il protagonista. Il film uscirà davvero e si chiamerà Senza tregua, lo vedo al cinema. Non mi sembra il miglior film d’azione di sempre né il più costoso e per essere sincero non mi sembra nemmeno il miglior film con Van Damme: pochi calci, poco karate, una roba di motociclette e macchine e fucili. Però è bello, sì, mi passa, diciamo.
1993 (Nanni)
No, non sono io l’amico di Wim, a partire dal fatto che non mi chiamo Stefano Qualcosa bensì Nanni Cobretti, ma il progetto Senza tregua è una delle tappe fondamentali nella mia vita di cinefilo. Le riviste (sbagliate) che leggevo all’epoca non se lo inculavano, ma – non ricordo come – metto le mani su qualche pubblicazione francese e là Van Damme era come dire Tom Cruise. C’è un lungo speciale su Senza tregua che mi spiega per filo e per segno chi è John Woo montandomi una fotta pazzesca (“più costoso” no, ci arrivo anch’io, ma il resto l’avrei sottoscritto).
Vado al cine ed esplodo: è la mia idea di action sullo schermo. Van Damme e John Woo insieme sono come il pomodoro e la mozzarella. Il più elegante degli atleti marziali (occidentali) con il più elegante dei direttori d’orchestra. Uno che dirige sparatorie come se fossero balletti, e uno che prima di fare karate faceva danza classica.
Torno a casa, ordino VHS di importazione come se non ci fosse un domani, mi metto in pari con Hong Kong e mi sento come se fossi entrato nell’armadio per la Narnia della violenza.
1993 (il film) (da un’idea di Stefano Accorsi)
John Woo ha già un seguito americano di culto che segue il successo d’importazione di The Killer. Accetta un’offerta di Universal per girare qualcosa in America dopo Hard Boiled, ma gli studio sono piuttosto restii a dargli un film intero e gli appioppano Sam Raimi come supervisore. Il quale invece ha fede cieca in John Woo: finiscono per orientarsi su tale Hard Target, una sceneggiatura a cui era interessato Andrew Davis, vagamente ispirata a The Most Dangerous Game (un racconto più volte portato al cinema sia prima che dopo, e che viene citato anche in Zodiac, tra le altre cose). Cacciatori di esseri umani. John Woo lavora bene ma non riesce ad imporre il suo montaggio, il film gli viene tolto dalle mani e rimontato in una versione più ingentilita che piaccia al pubblico statunitense. Il film esce nell’estate del ’93 e guadagna benissimo.

Senza sforzo
1998 (Wim)
Ventun anni, giro completo. Ho visto un sacco di film, ho letto libri sul cinema, biografie di registi, analisi critiche, riviste con la puzza sotto al naso: tutto il pacchetto. A John Woo sono arrivato in ritardo. Ho visto Broken Arrow un annetto prima, preparato alla visione dalle stroncature. Pian piano la mia videoteca di fiducia tira fuori i film famosi di Hong Kong, The Killer e A Better Tomorrow e Hard Boiled eccetera. Leggo che Senza tregua è suo. Lo noleggio e lo riguardo. Riconosco lo stile del regista: rallentatore come se piovesse, capriole, balletti eccetera (ho letto circa 1500 articoli che parlano di questa cosa del montaggio stile balletto). Van Damme non mi piace più: ho smesso di guardare i suoi film al cinema dopo quell’aborto di Street Fighter e mi sono perso anche Timecop che vedo dopo perché qualcuno mi dice essere il miglior film di Van Damme (spoiler: no). Capisco che è stato messo lì forzatamente, il nome grosso imposto dalla produzione per far cassetta, una zazzera improbabile e troppi muscoli. Mi innamoro di brutto della protagonista femminile, che avevo notato anche la volta scorsa ma non mi aveva preso l’anima come, non so, Cory Everson coi pantaloni di vinile in Double Impact. Lei si chiama Yancy Butler e ha il viso da barboncino un po’ stile Sharon Stone -ma meglio- e queste sopracciglia nerissime che sono un po’ il marchio di fabbrica. C’è anche Lance Henriksen. Il film mi piace molto: sono in un periodo in cui l’azione girata bene ha un senso di per sé, e questo mi basta. Poi rimetto John Woo, Senza tregua e Van Damme in un cassetto e non ci penso più. Ci sono tanti film da guardare.
1998 (Nanni)
Sono ancora qui che guardo Senza tregua due o tre volte all’anno. Ce l’ho in laser disc. In LASER DISC.

E’ importante vedere certe scene in alta definizione
2015 (Wim e il film)
Dopo Broken Arrow, progetto di cui lui stesso dice ogni male, John Woo realizza Face/Off: il suo capolavoro americano, e il miglior film realizzato a Hollywood da un regista del giro Hong Kong. Di lì a poco cade miseramente: con buona pace di Woo-Ping, Matrix, l’importazione dei vari Chow Yun-Fat/Jackie Chan/Jet Ji e di tutto il troncone action americano copiato a man bassa dal suo cinema, si trova infilato in commissioni milionarie ma senza botta tipo il secondo Mission:Impossible, Windtalkers e lo stroncatissimo Paycheck (che comunque è un mio culto minore, un film che potrei tranquillamente riguardare ogni settimana), prima di tornare a fare del wuxia peso a Hong Kong. Yancy Butler sparisce dalla mia attenzione dopo essersi beccata un cartone nei denti da Wesley Snipes in Omicidio nel vuoto. Ne ho notizia dopo qualche tempo: salta fuori che è in produzione una serie TV tratta da Witchblade (un’agghiacciante serie Image del giro Marc Silvestri, di cui ero fan negli anni novanta per via di un disegnatore ultraplastico che si chiama Michael Turner e di cui riguardare le tavole mi fa venire la nausea) con lei nel ruolo della protagonista; ne recupero un episodio a un certo punto, ma a parte Yancy Butler non c’è molto da vedere. Lance Henriksen lo rivedi ogni tanto in qualche parte di due minuti tra cinema e TV, quasi sempre roba non-impegnativa.
Jean-Claude Van Damme è diventato Jean-Claude Van Damme. L’ho riscoperto intorno al 2001 e non l’ho più mollato. Tra i più grandi attori action di ogni tempo, tra i più bravi, tra i più onesti; fondamentale il suo ruolo di ponte, nel trasportare moltissimo action orientale negli Stati Uniti. Da questo punto di vista, Hard Target ha quantomeno un valore storico inestimabile.
La prima cosa che salta all’occhio sono i titoli di testa. Azzurri e arroganti come uno straight to video dei tempi belli, in barba al miglior film d’azione di ogni tempo. La scena della caccia iniziale è tutta girata con i titoli in sovraimpressione ed oggi che ci siamo disabituati a vederli è una cosa che fa specie. La seconda cosa è Arnold Vosloo. Arriva a Hollywood l’anno precedente per girare 1492, si trova infilato nel progetto Hard Target nei panni dello scagnozzo sanguinario e vagamente perverso; nonostante sia (ancora) pressoché sconosciuto, John Woo indulge tantissimo nei suoi primi piani e gli regala una ribalta piuttosto atipica (Vosloo ringrazia buttandola sull’epico: alla fine è la cosa migliore del film). Lance Henriksen sembra poter svettare in quanto unico attore quotato nel cast del film, ma in realtà la prende molto sotto gamba e ci fa la figura del Dennis Hopper della situazione.
Le cose più ironiche in Senza tregua sono difficili da notare a sedici anni, ma sono parecchie e tendono a segnare il film, a dargli quell’aria da serie B che in realtà non gli si addice. Ad esempio il continuo uso di ciccioni ridanciani, tanto il distributore di volantini porno quanto soprattutto Wilford Brimley che entra in scena sul finale; e subito una vagonata di altre cose, tra cui una colonna sonora ultra-blues (ma nei titoli di testa sono accreditati i Kodo, che conoscerò a fine degli anni novanta per una bruttissima collaborazione con i Sepultura nel primo disco senza Max Cavalera); e ovviamente la chiusura del film in modalità ultra-regaz con Born On The Bayou. Ma soprattutto il primo combattimento di Van Damme sembra piazzato a bella posta per arrivare al numero di calci rovesciati previsto dal contratto; una volta liberatisi dell’incombenza, il film può iniziare senza tergiversare oltre. Volendo si può vedere la cosa come una metafora della carriera di JCVD: fin qui hai fatto il karate, ora forse è il caso di pensare a qualcos’altro. Sta di fatto che Van Damme non scherza manco un secondo: al di là della zazzera improbabile e di un personaggio con motivazioni fin troppo legate al maccosa, siamo già di fronte ad un attore con pochissimi rivali, specie nel suo genere di riferimento. Ed è -in effetti- possibilissimo che al di là delle dietrologie negazioniste in merito alla sbornia hollywoodiana per Hong Kong, e di tutto quel che c’è piovuto sopra, Senza tregua sia ancora oggi il suo film più bello e roccioso.

Poi ovviamente ci sono anche le colombe
2015 (Nanni e il film)
Che aggiungere?
So che John Woo ebbe problemi con la produzione, e che nel frattempo Van Damme aveva problemi con la bamba. Non me ne frega un cazzo, non è un buon motivo perché questi due non siano diventati gli Scorsese e De Niro del cinema da combattimento.
Rivisto per la 4879esima volta l’altra sera ho notato per la 4879esima volta di come sia una lezione di cinema action che gli americani si sono ostinati a non capire (Matrix aveva intuicchiato qualche cosetta, ma né lui né quelli dopo di lui si sono mai azzardati a provarci senza pesanti correzioni in CGI). Se The Killer è un’opera, Senza tregua è il perfetto singolo radiofonico: la dimostrazione di come John Woo sia un fuoriclasse sta nell’idea cristallina che ha di ogni singola cosa che deve succedere sullo schermo, dall’inquadratura al movimento di macchina ai colori alla velocità, al montaggio, ai gesti, ai movimenti, le espressioni e ogni fottuto dettaglio che si muove all’unisono come in una partitura, e di come nonostante tutto sembri solo un esercizietto qualsiasi eseguito in relax.
Su un’unica cosa non sono all’unisono con Wim: alla 4879esima visione Van Damme mi pare un po’ troppo concentrato ad essere l’espressione fisica della visione di John Woo, uno che per essere sicuro di ottenere il risultato desiderato gli avrà dettato il movimento di ogni singolo muscolo come a un burattino. Finché si tratta di fare lo sguardo eroico e divertirsi con nuove possibilità atletico-coreografiche che Chow Yun-Fat non sapeva soddisfare è la morte sua, JCVD contro i motociclisti è un breve upgrade acrobatico e in campo aperto dell’analoga scena in Hard Boiled (e il mullet è parte integrante delle coreografie), ma l’equilibrio fra tamarraggine e carisma è lievemente a sfavore di quest’ultimo, e abbiamo in seguito imparato a vedere un Jean-Claude più spontaneo in altri tipi di ruolo. È comunque da stronzi lamentarsi in un film in cui svuota un caricatore su di uno e POI lo prende a calci in fazza: Mabrouk El-Mechri e John Hyams hanno saputo trovare l’attore dietro i muscoli, ma nessuno ha saputo usarlo fisicamente quanto John Woo. Non c’è una sola microsequenza che in un qualsiasi altro film non sarebbe la classica scena che tutti ricordano.
A questo turno a Woo non interessa valorizzare una storia che sa essere grezza e prettamente funzionale, e bisognerà aspettare Face/Off per avere una completa traduzione hollywoodiana del suo stile, ma Senza tregua rimane una dimostrazione di forza abbagliante, nonché l’antipasto di un capolavoro action-marziale definitivo che purtroppo nessuno ha più girato.

“Perché gli americani non capiscono, John? Eh? Perché?”
DVD-quote:
“Una lezione di action che l’Occidente non ha mai imparato”
Nanni Cobretti, i400Calci.com
m’è venuta voglia di rivedere face/off più che senza tregua o_O
Articolo meraviglioso ragà…
Maledetti, mi avete fatto tornare indietro di 20 anni, quando mi facevo copiare le vhs da noleggio dei film di Van Damme dal negoziante “di fiducia”. In realtà questo fu uno dei primi film che comprai in VHS originale (il primo film di JCVD in sala fu Street Fighter -_-) ma il periodo della fissazione su Van Damme era ancora vivo. Ovviamente non avevo idea di chi fosse John Woo all’epoca ma il film mi entusiasmò parecchio tenendo in considerazione il fatto che non si trattava di un film di arti marziali. Proprio per questo motivo non credo di averlo visto più di 2-3 volte e di certo non in tempi recenti. Manco a dirlo mi è venuta una gran voglia di rivederlo ora…
Body Count: 34. (including the snake). Grazie Imdb
Parentesi su Michael Turner (morto giovane per un cancro che lo costrinse i medici ad asportargli il 40% del bacino R.I.P.): lo stile come disegnatore può piacere o meno, ma era decimo dan di arti marziali. Forse con John Woo ci avrebbe lavorato meglio lui ;)
ma che dici, non lo sapevo, mi dispiace.
Già, pure a me.
http://it.wikipedia.org/wiki/Michael_Turner
“Decimo Dan”? Puoi dettagliare meglio? Ho controllato Wikipedia (Ita e Eng) e non si capisce nemmeno bene cosa praticasse.
Altre fonti parlano di Kung Fu (dove penso non si usino i Dan, peraltro) ma anche lì non si evince nulla di preciso.
Pura curiosità, eh? Non metto in dubbio che fosse un praticante e magari anche di ottimo livello. E’ solo che mi piacerebbe capire di cosa…
wow decimo dan è il padreterno
Azz, mi spiace ragazzi. Io e un mio amico leggemmo la cosa su un volume di Witchblade sfogliato in fumetteria diversi anni fa, ma né io né lui lo acquistammo.
Se non ricordo male, all’epoca era scritto anche su wikipedia, ma controllando adesso noto che effettivamente la voce è stata rimossa.
A questo punto sorge il dubbio pure a me…
@Anna Infatti il problema è quello: Turner è morto a 37 anni. Essere 10° Dan a 37 anni è impossibile – anche se uno è Dojo-cho o diretto discendente di un caposcuola (tipo il nipote di Ueshiba) hai altri titoli onorifici, ma non il 10° Dan.
Altrove dicono “Red Sash” di qualcosa di Cinese, ma di quello non me ne intendo per cui taccio.
Uno dei top 3 di JVD di sempre, scene madri una in fila all’altra con l’introduzione al protagonista più classica e figa al tempo stesso; primo piano sugli occhi da sbruffone e poi capisci che ha le pezze al culo… E John Woo + blues funzionava da dio. Invece Henriksen, che quando pronunciava alla francese New Orleans mi faceva sempre ridere, ricordo che funzionava anche se forse un filo in overacting.
PS Cory everson ho capito adesso chi fosse… Ahahahahaahah
Semplicemente grandi, ovviamente voi e tutto ciò che riguarda Senza Tregua. Uno di quei casi in cui addirittura preferisco il titolo italiano…
Per quelli che non lo hanno ancora visto: studiatevi l’ultima mezz’ora e capirete perchè Woo è tra i più grandi di sempre.
Arnold Wosloo, perchè la tua carriera non è decollata?
Grandi!
rece che attendevo da anni!
minchia recensione Hard Target e torna pure Wim per l’ occasione, oggi mi prendo il resto del giorno libero…
Sul film nulla da aggiungere tranne PISTOLA DI LANCE HENRIKSEN
che poi è la stessa di Mad Dog in Hard Boiled
Mi sa che a Hollywood invece hanno capito perfettamente che quella non era più la roba che voleva il pubblico. O almeno il grande pubblico a cui si rivolgono gli studios.
La carriera di Van Damme è stata strozzata oltre che dalla sua caduta nel baratro della dipendenza da cocaina anche dal nuovo mondo di intendere l’action. Dai muscoli esibiti con orgoglio di Arnold e Sylvester siamo passati a eroi action molto più sobri (Keanu), dove la performance fisica non era necessaria quanto gli effetti speciali.
Poi il mutamento del comune sentire ha fatto il resto, assecondando e forse incentivando minor violenza fisica nei film per una quantità di fracasso in più.
Persino i documentari sugli animali si sono ingentiliti in questi due decenni. Ormai vedere un animale che in natura mangia un altro animale al semplice scopo di nutrire se stesso e i suoi piccoli è una rarità. La gazzella scappa quasi sempre al leone, altrimenti a papà e mamma viene il magone.
Spiace perché Van Damme era il degnissimo erede della tradizione action USA. Quella di Commando e Rambo.
E infatti ora siamo arrivati a Robocop con il teaser, agli eroi Marvel in Pg-13 e al culto della trilogia misconosciuta di Undisputed.
> quella non era più la roba che voleva il pubblico
Se parliamo di stile di riprese e’ un po’ azzardata, visto che da Matrix in poi in realta’ hanno scopiazzato (malissimo) senza sosta, tranne che prendendo direttamente da Matrix invece che alla fonte si sono ostinati a cercare quel tipo di eleganza/precisione/tamarraggine solo in scene pesantemente aiutate dalla CGI.
Se parliamo di tipo di film, hai ragione.
il fatto che woo in usa non sia mai riuscito ad imporsi è ad indicare la retta via action agli americani è stata una mezza tragedia…
Semplicemente il miglior film di van damme insieme a kickboxer e double impact..E comunque John Woo è talmente un mito da essere riuscito a rendere credibile come eroe action perfino Christian Slater (ottimo Broken Arrow) cosa che sulla carta era impossibile un pò come far passare per etero marco mengoni…
beh ndiamoci piano che nell’impresa c’era riuscito anche Tony Maraviglia
(che anzi mi ha fatto diventare Chris uno dei miei preferiti nei 90s insieme a Brad e Nic)
Hai ragione mi era sfuggito quel capolavoro di “una vita al massimo”
grazie ragazzi perché mi avete fatto venire la voglia di rivedere, in loop un paio di volte, la scena di “Come trattare con gli ovovivipari” a cura di Gianclaudio (roba degna di SuperQuark e di Bear Grylls)!
da ragazzino andavo pazzo per questo (per me, suo zenith filmico anni 90), double impact, colpi proibiti e kickboxer!
l’ho visto per la prima volta solo qualche mese fa, alla fine del Woo hollywodiano, escluso Face/Off (film della madonna), se ne è sempre parlato così male che aono sempre stato frenato dal recuperare il resto e infatti escluso FO e questo Senza Tregua gli altri mi mancano ancora tutti (shame on me)….ma che dire, fu una vera sorpresa vedere questo gioiellino, uno di quei film leggeri leggeri meraviglioso da vedere nei momenti di disimpegno, dove conta solo il mestiere dei nostri e qui il mestiere abbonda e infatti ci si diverte e si gode come sempre meno spesso capita. Stasera volevo vedere “Galantuomini” ma dopo questa double mi sa che mi risparo Senza Tregua..
eh si. siete i migliori.
Memorabile. Visto al cinema quando uscì in una sala per me inspiegabilmente vuota. Un film costruito su una solida base costituita da spolverini, canotta e piccioni!
Un film in cui dopo aver crivellato di colpi un tizio l’eroe chiude dicendo:”Spiacente per la camicia” è un cult senza tempo senza se e senza ma.
Battute mitiche, il cattivo (Henriksen) veramente cattivo, che spara anche ai suoi scagnozzi dicendo:”Se almeno crepaste in silenzio”, una spalla di lusso come Arnold Mummia Vosloo, sparatorie a gogo e colpi di cui si vede l’impatto sui corpi… che volete di più?
Io vorrei il remake con più soldi e Tony Jaa ma ormai coi tempi che corrono sarebbe tutta una roba di CGI (che comunque non mi dispiace se fatta bene), poca violenza e stunt apocalittici.
è vero che quello di rambo è tutt’unaltra storia ma non ci credo che in questo posto ci si dimentichi di festeggiare questo trentennale:
http://www.imdb.com/gallery/rg3116931840?ref_=hm_exph_hd
Ricordo ancora quando uscì al cinema.. A Varese lo davano nientemeno che al Politeama, che allora era la sala più importante della città!! (Ora purtroppo chiusa..) Tanto per capirci, lo stesso anno ci avevano dato Jurassic Park e comunque li uscivano quasi tutti i blockbusters più importanti!!
Ad ogni modo non andai a vederlo.. Sempre stato fan dei film marziali, avevo scoperto Van Damme da un paio d’anni, ovvero quando vidi per la prima volta Kickboxer e lo collegai immediatamente con l’altra bomba Senza Esclusione di Colpi, nonché col trailer di quel piccolo film che m’incuriosiva tanto, con quel tizio dall’aria da duro e che menava la gente, e che si chiamava Lionheart!…
Scusate ma…. Cazzo che bei tempi!!!!
Comunque io nel ’93 avevo appena compiuto 14 anni, facevo la prima superiore ed ero facilmente influenzabile dal parere di quelli più grandi di me..
Vivevo in un paesino e sul pullman per andare e tornare da scuola a Varese, mentre le ragazze sbavavano su Guardia del Corpo, i maschi parlavano (oltre che di figa) di film seri, e di Senza Tregua non si diceva altro che “Si, però non è il solito film di Van Damme.. Pochi calci! Spara e basta!!”
Cazzo! Io ero un fan della spaccata, dell’eleganza con cui sferrava i suoi potenti calci, degli argh infiniti!! Pur dubitante.. Al cinema non ci andai..
Lo recuperai al video noleggio con un anno di ritardo.. Madonna erano i tempi in cui ci voleva un anno prima che un titolo fosse al video noleggio e un altro per poterlo comprare!!! La fotta te la facevano salire! Altro che adesso, che gli stronzi se lo scaricano a 3 colori che con il riverbero della sala e la gente che tossisce!..
Vabbè.. Tutta sta roba per dire che Srnza Tregua fu un fottuto tuono roboante nel cuore della notte! Dove Bloodsport fu il fulmine e Kickboxer il lampo..
Era esattamente la mia idea di cinema!! Era ciò che immaginavo nei miei sogni! Scoprii John Woo come il mio regista preferito in assoluto (confermato poi da Face Off) e consacrai Van Damme a mio attore preferito!! Tuttora gli voglio bene come fosse mio zio o mio fratello o mio padre..
Ho visto tutto quello che meritava di essere visto di Woo, dai suoi capolavori Honkonghesi ai suoi films americani al suo ritorno in Cina con Red Cliff. Nessuno.. NESSUNO ha mai rappresentato la plasticità delle coreografie di Woo come Jean Claude Van Damme! E a parer mio, pur coi suoi difetti e con le difficoltà, Senza Tregua resta, per atmosfera e interpretazione del protagonista e soprattutto adesione come gangster movie allo stile visivo del regista, il miglior film di Woo ad Hollywood. Qualcuno dirà no, il migliore è Face Off.. Forse si, per tanti validi motivi. Ma Face Off fu pensato per essere un film di fantascienza stile Blade Runner e Woo, poco incline al genere, eliminò quasi del tutto l’impianto e l’atmosfera fantascientifica, secondo me facendo perdere fascino ad un film che, comunque, resta un grande film.
Per chiudere: acquistai la VHS di Senza Tregua appena uscì, l’ho consumata a furia di rigusrdarla! Nel 2005 riuscii a reperire dall’Inghilterra il DVD della piratissima copia director’s cut (dove si guadagna di parecchio ma si perde qualcosina pure), e l’anno scorso ho mandato in pensione la fedelissima VHS x un bel Blueray.. Se questo non è amore!!!
Visto ieri sera proprio dopo aver letto l’articolo qualche giorno fa. Che dire? Film invecchiato benissimo: conserva tutto lo stile di quel periodo senza sembrare datato o superato. Se proprio vogliamo, la violenza e l’azione sembrano un po’ troppo delle parodie (e scommetto che Sam Raimi c’e’ dietro quasta scelta), ma il film fila per 100 minuti senza pausa: personaggi esagerati, ma essenziali, coreografie ottime e storia che si fa seguire. Si nota purtroppo che John Woo non e’ stato libero quanto avrebbe voluto, ma il suo cinema e’ li’, anche se addomesticato per il pubblico americano.
L’ho visto stasera dopo aver letto questo articolo. Beh che dire…bellamerda, Van Damme ha fatto di meglio con Kickboxer e Senza Esclusione di colpi, e anche John Woo ha fatto di meglio e non c’è bisogno di dirlo.
Qua tra continue capriole con salto triplo mortale e calci rotanti come se non ci fosse un domani preferisco di gran lunga il Cirque du Soleil.
se come no, hai citato due b-movie girati al canile, coreografati peggio e li preferisci a sto film con un comparto tecnico che va ben oltre il professionale essendo ispirato, con ralenti mozzafiato e scene d’azione di rara bellezza….no è ma meglio quelle cosettine con Van Damme girate agli albori. Che intendiamoci è roba che pure io mi son rivisto e mi ha pure divertito ma bisogna riconoscergli tutti i limiti del caso, oltre al fatto che quei film sono invecchiati in modo esagerato, a rivederli oggi ci si butta dalle risate per quanto smaccatamente siano tardo anni ’80 proprio come prodotto.
trovo sia una delle recensioni meglio fatte qui sui calci e ogni tanto mi da gusto rileggerla, oltretutto da la giusta luce ad un gustosissimo film d’azione mai veramente celebrato quanto meriterebbe. Ieri mi son visto per la prima volta Paycheck, ne avevo sempre letto peste e corna e invece mi son trovato davanti ad un buon film d’azione, con una bellissima trama e girato con gran smalto. Una piacevolissima sorpreso.
non aggiungo altri elogi alle sparatorie (quelle ravvicinate) coreografate come combattimenti, proiettili che colpiscono come calci e pugni… ma in una scena che non mi aspettavo, dove il secondo uomo a cui danno la caccia chiede aiuto alla gente per strada ma loro non lo aiutano, lo ignorano, perchè vedevano solo un senzatetto che si lamentava e non una persona bisognosa di aiuto. I passanti lo ritengono inferiore (al contrario di Lance Henriksen) ed è incredibile che risalti così tanto in un film dove si scaricano interi caricatori addosso. John Woo è enorme e la sua poetica vince su tutto.
quando uscì senza tregua al cinema,la mia passione per van damme era alle stelle.purtroppo,non mi ricordo come mai,non lo vidi in sala.ma a fine settembre comprai la vhs.e un sabato pomeriggio di inizio ottobre,mi sparai questa meraviglia action.non conoscevo john woo.ma ne sentivo parlare su qualche rivista francese di cinema.è un van damme inedito,perchè diretto da un maestro dell’action del tutto particolare.fantastico.
senza tregua sarebbe stato il terzo film del mitico belga,che avrei visto sempre nel 93 al cinema,visto che i nuovi eroi e accerchiato me li ero gustati sul grande schermo.non ricordo perchè per senza tregua non mi precipitai al cinema.ma quando usci la vhs in vendita,la comprai a scatola chiusa.che dire:spettacolare,sotto ogni pungto di vista;non conoscevo john woo,anche se avevo letto qualcosa su delle riviste francesi che compravo,quando mi recavo a parigi dai miei parenti.la mia vandamme mania si era un pò calmata,infatti non vidi al cinema nemmeno i successivi films dell’attore.john woo è diventato e lo è tutt’ora tra i miei registi action preferiti.sono diventato un grande appassionato di cinema di hong kong.e senza tregua rimane ancora tra i miei film preferiti del grande karateka.