Chiariamo subito una cosa sulla qualità del film, così tagliamo la testa al toro. Ero a vedere l’anteprima di Poltergeist nella serata conclusiva del Fantafestival di Roma con un paio di amici, uno dei quali verso la fine si sente male e fugge. Di seguito la prova di cosa è successo:
Forse qui sopra sono il redattore più avverso ai remake/reboot, vivendo in uno scorcio di anni in cui questa cosa imperversa mi ritrovo a discutere spesso della questione. Oltre tutte le solite e facili lamentele che si possono fare su due piedi a riguardo – e che non staremo a dire – io ne aggiungo una un po’ diversa che invece vi spiegherò in breve. Accollatevi questa pratica, alla fine non ho mai avuto modo di parlarne qui, tranne quella volta che parlai del remake di Alba Rossa ed era talmente brutto che ne approfittai almeno per parlare benissimo dell’originale visto che non lo faceva mai nessuno.
La cosa che mi preme appuntare sulla questione dei remake è che le opere d’arte impongono a noi di fare un passo verso di loro più di quanto loro devono farne uno verso di noi. Posto che il Cinema è un’arte, una cosa necessaria alle opere d’arte è il diritto di essere viste attraverso il filtro del contestualizzare quando, chi e perché l’ha fatta. Io non guardo Le catene della colpa per lamentarmi che è lento o che è in bianco e nero, così come non mi lamento che non c’è spessore nei personaggi di Delta Force: se li guardo sintonizzo il cervello su quando/come/chi/perché per capirli e godermeli secondo standard diversi. Funziona così la fruizione e dovrebbe essere un passaggio naturale, ci mandano a scuola a imparare le cose anche per questo, altrimenti si finisce a dire che “nel medioevo non sapevano disegnare” e che “che ci vuole a fare Picasso, lo disegno pure io”, e non bisogna diventare quel tipo di persone. Non bisogna diventare il tipo di persone che ha bisogno dopo relativamente pochi anni che venga rifatto un film senza un valido motivo perché è diventata talmente acritica da non riuscire più a capire un film “vecchio”, siamo meglio di così e dobbiamo volere meglio di così. Inoltre, cosa non da poco, l’elemento curiosità per un operazione del genere presso il pubblico diventa via via meno incisivo tanto più abitui il pubblico ad averli con frequenza, compromettendo l’incasso.
Il rifacimento di un film quindi per come la vedo io è una extrema ratio che va applicata principalmente a favore dell’opera, quando essa per motivi tecnici o culturali non riesce evidentemente più a fare quello per cui era pensata ivi incluso anche “fare soldi” secondariamente al rimanere valida e popolare presso le persone, che rimane prioritario. E quando un remake è sensato e ispirato, una tantum, poi incassa anche bene.
Nel momento in cui tu rifai ciò che non è necessario rifare e/o rifai qualcosa ma non hai uno straccio di personalità sei destinato a due cose: la prima è fare una cosa inutile, la seconda è essere dimenticato perché l’opera principale rimane quella forte. Puoi solo sperare che in questo annaspo di attenzione racimoli un po’ di soldi guadagni qualcosa una vota coperte le spese, ma è una logica talmente al ribasso che è come accettare che da domani ci cibiamo tutti di cibo per cani del Lidl perché costa poco. A questo punto con la metà dei soldi di un Poltergeist è meglio e più proficuo e più sensato rifare qualche buona idea sprecata in film brutti, mal realizzati e dimenticati, di cui il passato abbonda, tipo Tourist Trap ad esempio.
Poltergeist, e veniamo al nostro film, è un caso lampante di questo: è il voler riparare una cosa che non si è rotta, senza nemmeno avere le doti necessarie per farlo e senza un plausibile lieto fine in vista. Hai deciso che ti si è rotto il carburatore della macchina, che in realtà va ancora piuttosto bene essendo la tua automobile di alcuni decenni anni fa, e non solo ti improvvisi meccanico specializzato nonostante tu sappia appena cambiare una ruota ma poi speri che ad operazione fatta l’automobile riprenda quella spinta di cavalli che aveva quando la comperasti quarant’ anni prima.
Non mi sembra che il Poltergeist del 1982 avesse bisogno di un riattizzamento di popolarità giusto? Mi pare che stia ancora bene dove sta, che gli permanga lo stato di cult e che vada pure ancora bene con il pubblico tra passaggi televisivi e homevideo. Quindi, visto che non mi pare il genere di film che rastrellerà i super soldi, dati i prevedibili responsi negativi di botteghino e critica, perché rifarlo? Il Poltergeist del 2015 non è un film brutto però, è un film fiacco che nei suoi momenti migliori è semplicemente inutile.
Non dice nulla di più dell’originale, anzi dice un po’ di cose in meno, e dove si impegna un po’ di più comunque rimane fondamentalmente blando. Variety lo definisce “unnecessary”, si può dire nulla di più svilente per un’opera? Credo di no ma per quanto severo come giudizio è anche veritiero: nel rifare le cose è scolastico, nell’aggiungerci del nuovo è patetico.
Quindi a che serve? Cosa pensavano di fare in questo film? non “con questo film” ma proprio “in questo film”, dove andare a parare cioè. E questo non lo so, del resto non lo sa neanche lo sprecato Sam Rockwell nel ruolo di un padre interpretato con poca convinzione e personalità.
Avevate bisogno di un tocco di humour per il vecchio Poltergeist? No? Beh lo avrete.
Avevate bisogno che si insistesse sulle cose invecchiate peggio del film originale, tipo il pupazzo del clown posseduto? No? E invece imperversano più che nel primo.
Avevate bisogno di vedere la dimensione dei morti nel dettaglio? No? E invece con effetti speciali quasi degni dello Spawn del 1997 ve la beccherete.
E a vantaggio di queste bellissime trovate che cosa troverete in meno? Praticamente tutto quello che fa l’atmosfera del primo: il mistero che si rivela lentamente dietro le presenze e il cimitero sulla proprietà dei Freeling che qui viene liquidato in due battute di numero, la medium nana inquietante e serissima sostituita con un cretino di un reality sui fantasmi, l’ambiguità sulla reale natura delle presenze che non si capisce quanto buone e quanto cattive siano fino alla fine e vario altro. Principalmente però il film del 1982 a differenza di questo nasceva da un’idea e trovava una mediazione molto ben gestita, per quanto frutto di una lavorazione tribolata, tra gli elementi fantastici di Spielberg e quelli horror di Hooper ottenendo una miscela molto particolare e riuscita. Questo film no e non si sforza nemmeno di farlo, quindi non ci serve.
Forse la sua unica utilità è quella di fornirci già da oggi su di un piatto d’argento il premio “Miglior Bambino Orribile” ai Sylvester 2016, dato che il piccolo Kyle Catlett, pure bravo nel ruolo del fratello mediano Griffin, raggiunge immediatamente vette di antipatia difficilmente contestabili.
Al di là di questo, se dovete buttare del tempo rivedetevi addirittura Poltergeist 3 – ci risiamo che è brutto ma almeno ha una sua lieve ragion d’essere.
DVD – Quote suggerita:
“Inutile come un paio di tette su un cinghiale maschio”
L. Q. Jones – da Casinò, 1995“Dove ripropone è inutile, dove crea è patetico”
Darth Von Trier – i400calci.com
Le risate bel vederlo però nn sono mancate, quindi anche se scalcinatissimo e infarcito di attori sprecatissimi almeno qualcosa lo porta a casa; Il senso del ridicolo.
A me ha infastidito soprattutto che, al netto di una totale inettitudine nella costruzione delle scene, nella gestione della suspense, nel provocare uno spaventerello pure nel modo più vecchio e scontato, viene tutto continuamente spalmato di effettacci in cgi proprio in modo ultracafone, tipo piatto mal cucinato annegato nell’olio per dargli una parvenza di gusto.
Sembra davvero che la produzione si sia preoccupata solo di trovare gente (poi neanche tanto) brava a smanettare con after effects fregandosene di competenze più basilari tipo sceneggiatore, regista, montatore, eccetera. Si salvano solo i due bambini che, pur in ruoli insopportabili, recitano proprio convintissimi.
Sono d’accordo. Rifare ha senso nel senso di aggiornare, o rilanciare qualcosa che ne ha bisogno. In questo senso, va bene rifare le favole classiche , o Shakespeare, materiale forte e versatile che permette sperimentazioni. Ma Poltergeist? Un film di 30 anni di Spielberg… per carita’. Unica spiegazione e’ che hanno tentato di rilanciare il franchise per farne una nuova serie, senza riuscirci a giudicare dagli incassi. Non senso fare un film del genere con 30 milioni, quando un Jason Blum te lo fa, meglio, con 5.
Guarda, siamo in pratica sulla stessa lunghezza d’onda sulla questione remake, solo che tu l’hai espressa come si deve e quindi non ho niente da aggiungere, se non che il cinema è un’industria e -come diceva credo Nanni tempo fa in un qualche articolo- probabilmente per i produttori è un investimento riuscito a prescindere, perchè se non guadagni su questo film magari guadagni su quello precedente, con home video etc.
Io spettatore, però, non sono interessato ad arricchire questi signori, ma voglio essere intrattenuto o mal che vada non annoiato.
Per cui visto che mi confermi i timori che avevo dall’inizio, ovvero poche idee nuove e brutte, allora questo film lo evito. Poi se ricapita in tv il vecchio Poltergeist me lo riguardo volentieri, facendo magari il gioco dei produttori di cui sopra, ma almeno mi diverto.
Il film non l’ho ancora visto ma mi è piaciuta la tua dissetarzione sui remake.
Come bambini orribili però credo che la coppia di Jurassic World possa dire la sua…
A me è piaciuto parecchio e l’ho scritto su Nocturno e sul blog, pure all’inglese Indipendent è piaciuto assai. E’una svolta divertentista, vero, ed entrano in scena personaggi che nell’originale restavano ai margini, con un medium tutto nuovo che racconta frottole come un vecchio lupo di mare. Ild rone, popi, è geniale. Tra le rivelazioni del 2015, sempre a mio avviso.
Tra l’altro, il film originale sono quasi sicuro sia nato da questo:
http://www.imdb.com/title/tt0734585/
Quasi ce lo vedo il sedicenne Steven Spielberg davanti alla tv che fa: “Va che ideona, quasi quasi…”
Comunque sottoscrivo il discorso sui remake parola per parola.
Beh,ai confini della realta ha ispirato tante ma tante ma tante di quelle cose che levati. Era talmente avanti che oserei dire che è il prodotto più influenzabile di sempre.
Io non ho mai visto neanche l’originale (perché non guardo horror, ma è un altro discorso), ma la critica all’inutilità la condivido al punto che mi sembra scontata.
Non vorrei apparisse come una provocazione ma secondo me, visto che è ovvio che film del genere non sono rivolti agli appassionati, bensì ai giovani un po’ pigri, un giudizio interessante lo potrebbe esprimere chi ha visto il remake ma non l’originale.
Forse il punto e’ che per un film come Poltergeist la pigrizia dei giuovani dev’essere bella corpulenta, non stiamo parlando di un film del 56 ne’ di Ju-on… Boh magari sono vecchio dentro ma l’originale l’ho rivisto due mesi fa e si difende piuttosto bene
Di base se non hai visto il Poltergeist originale ti trovi davanti a una fotocopia fatta e finita di Insidious ma che spaventa e diverte persino meno.
Se invece vogliamo farlo vedere a chi non ha visto manco Insidious e’ un altro discorso.
Guarda, io l’ho visto senza sapere nulla dell’originale tipo l’altro giorno perchè non sapevo cosa fare, appena iniziato mi sono reso conto troppo tardi del malefico pg13 ma vabbè. mi ha fatto schifo lo stesso, il problema è che è veramente noioso e non ha veramente una trama al di la della premessa “nella casa ci sono i poltergeist” che è comunque gestita malissimo con degli effetti speciali di merda. allora il giorno dopo ho guardato l’originale e, a parte il fatto che ho scoperto finalmente la base della parodia di scary movie 2 (tori spelling che bomba sul soffitto tvb) mi è anche piaciuto molto e mi ha divertito. non è nemmeno questione se mi ha spaventato o no ma ha dei momenti che mi ha spiazzato (tipo gli scheletri) e soprattutto i personaggi avevano l’aria che sanno che la faccenda puzza perchè succede veramente qualcosa nella prima ora a differenza della versione 2015. io non sono neanche contro i remake e li guardo praticamente tutti quindi non mi interessa smontare un remake perchè è un remake, ma questa versione 2015 è proprio inutile e soprattutto indirizzata a nessuno in particolare. perlomeno ha floppato e non ci faranno dei sequel ogni anno, si spera
Dunque, succede così: cerco di andarea vedere Jurassic World ma la sala si ribella, fermando il film dopo mezz’ora di proiezione con mezzo schermo giallo. Ci offrono un secondo film, ma per me si era fatta una certa, quindi vado a casa e dico “Ok. Mi guardo (potenti mezzi che non si possono nominare) almeno il reboot di Poltergeist prima di nanna”.
Risultato: mi sono addormentata al minuto 5.
Enough said.
Che poi Tourist Trap non era mica malaccio…e ne esiste già un remake, anche se non dichiarato e con le dovute varianti, che è quella cosa infima chiamata La Maschera di Cera del 2005, che è molto più fedele a Tourist Trap che a qualsiasi altra cosa con Cera nel titolo uscito negli anni precedenti…
Sorry per l’off-topic, questo non lo vedrò.
Secondo me gli Studios tengono solo il nome dei film,per abbattere i costi di marketing e creare effetto nostalgia,ma fanno un torto ai film stessi (con un’altro titolo magari sono valutati diversamentte) gli unici remake o reboot riusciti per me sono:La cosa del 1982,Il salario della paura.La mosca,Maniac,Batman begins.
E poi Poltergeist è un film maledetto,anche a questo deve la sua fama:uccisa Robin Dunne dal fidanzato,morta la bambina per un blocco intestinale.
@Darth (o @ chiunque sia stato al Fantafestival), OT: al Fantafestival hai visto anche Landmine goes click e/o Suspension? Se si’, per favore me li contrassegni con un si’/no/ni’? (Per il FrightFest!)
Ok gente, stiamo a due passi dal Salmone Film Festival.
Recensione piena di verità e a questo punto non vedo l’ora di leggere quella sul remake (in arrivo) di martyrs
Epperò, però oggi il Marty di oggi è questo:
https://www.youtube.com/watch?v=cRKw6QjxUNs#t=28
(Lo dice pure Il Post)
Mi sa che siamo visivamente e non solo abituati a troppa iterazione fine a se stessa; le repliche teatrali possono portare avanti all’infinito lo stesso testo di partenza, e metterci dentro ciascuna una propria unicità per cui vale sempre la pena (o per cui “esce fuori una monnezza, ma ci hai provato)”.
A parte l’efficienza della produzione sono sicuro che se ci si va a vedere a fondo alla fine ne scaturisce qualcosa di profondo e critico sul trattamento del conflitto sociale e dell’identità nel postmoderno.
Troppo abituati a ricombinare piuttosto che a reinterpretare. Così uno si ritrova: i meme che sono l’umorismo senza divertiment… autore, i format che sono la tv senza quaalit… variazioni, i banner sull’internet senza le donne nude.
Di solito queste cose finiscono quando il pubblico si sfinisce, e sei costretto a reinventare. Questo, o bisogna installare a tutti il filtro Anti Ads sui remake.
ma c’è ancora il cimitero degli indiani e la casa posseduta? no perchè dalla promozione mi sembrava più il remake di it che di poltergeist…
Però, sul discorso generale dei remake, io non sarei così schematico.
Parliamo di un esempi concreti: era necessario fare il remake di Fright Night? No. Com’è venuto? Bene (almeno secondo me e molti altri).
Era necessario fare il remake di Carrie? No. Com’è venuto? Una merda (secondo tutti). Poteva venire bene? Stando all’esempio di Fright Night, sì.
Alla fine un remake è un film come tutti gli altri, solo con l’impegno aggiuntivo di rapportarsi in modo corretto – con le opportune tenute e variazioni – all’originale. A me quindi sta bene che si facciano remake di qualsiasi cosa, perché teoricamente qualsiasi remake può venire bene (sì, pure quello di Ritorno al futuro), basta che ci sia un impegno commisurato all’impresa (e ovviamente per Ritorno al futuro ce ne vorrebbe una tonnellata). Tipo quella che NON stanno mettendo per Ghostbusters.
“solo con l’ impegno aggiuntivo di rapportarsi in modo corretto”.
Fischia che questo è lo slogan del luglio 015 perfettamente questo.
https://www.youtube.com/watch?v=Z-48u_uWMHY
(:)
fright night il remale fa cagare
Non credo che lo vedrò.
L’unico remake che ha senso è il remake di un film che ancora non è stato girato. O anche il remake di sè stesso.
L’unica cosa che conta per questi produttori cinematografici è:
“investimento < guadagno = facciamolo!"
Ti farebbero pure madre Teresa di Calcutta vs Mohammedtispaccoilculobrucelee…
il vero polterfantasmi era un capolavoro! grazie a quel film ora non guardo la televisione… e odio gli alberi
Quando nel 1998 Gus Van Sant decise di rifare paro paro Psycho apparentemente senza motivo, disse, mi pare, una roba tipo “lo rifaccio io così evito che qualcun altro in futuro ne debba fare un remake”, il che mi sembrò una cosa assurda… ma vista tutta la spazzatura che sta uscendo negli ultimi anni in tema di remake direi che mi viene quasi da rivalutare questo modo di pensare.
Se non altro, avendo girato un bel floppone, Van Sant ha dimostrato che nel 99% dei casi i remake sono inutili.
I Miti non sono ripetibili……
Sto film appartiene alla categoria peggiore: quella dei film mediocri. Mamma mia quanto è insapore. C’è sempre la stessa tensione per tutta la durata (ovvero zero), i bambini sono odiosi e la cosa peggiore è che non c’è un briciolo di cattiveria.. SPOILER nemmeno lo sfigatone attaccato ai soldi muore, e dire che nel 2015 e senza Spielberg potevano anche permetterselo.
Non parliamo poi della sceneggiatura e di tutto quello che riguarda l’allegra famiglia perché è imbarazzante. La cosa che fa più paura è il “prodotto da Sam Raimi” nel poster.
rispondo con ad un film banalissimo con una locuzione banalissima…ridatemi l’ora e mezza di vita persa indietro.
A me ha annoiato l’originale,il remake quindi pure…beneventano i remake purché li facciano con idee nuove.Le fotocopie non sono un gran che…