Questo del fare gli anni ’80 è un vizio che per quanto mi riguarda è diventato più vecchio degli anni ’80 stessi. Non che ci sia nulla di male nel volersi rifare a un’estetica in particolare, ma con troppa attenzione verso il pacchetto si rischia di dimenticare il contenuto una volta per tutte. L’esempio più clamoroso immagino sia Kung Fury, una collezione di clip fuori tempo massimo che non si capisce se volesse essere troppo anni ’80 to handle o semplicemente un arcobaleno di maccosa sulla coda di nyan cat.
Il problema dell’estetica, nel cinema di genere contemporaneo, è quasi grave. Abbiamo superato la fase del cinema di genere italiano come tesoro dimenticato della cultura cinematografica, ma ci stiamo trovando film di fantascienza girati da direttori della fotografia sotto mentite spoglie e horror/thriller pensati da gente che guarda ancora film in VHS perché a quanto pare le VHS fanno figo. Non che ci sia nulla di sbagliato nel guardare VHS, fate quello che volete, non volevo scrivere l’ennesimo articolo sull’arte derivativa e i problemi della nostalgia, però insomma, girate film come la modernità comanda e ci guadagnamo tutti. Quello che volevo dire, sul finire dell’estate, è che fa piacere vedere un film che si rifà agli anni ’80 lasciando perdere l’estetica e partendo dal contenuto, semplice ed efficace, che in questo caso vede dei bambini annoiati, in america, che fanno una cazzata sul finire dell’estate.
Travis e Harrison non hanno manco dieci anni e sono scappati di casa. Uno è un po’ più spigliato, l’altro più introverso e timoroso. Trovano una macchina della polizia e la rubano. Che sia una cazzata lo si capisce dal fatto che la macchina sia di Kevin Bacon, che qui interpreta lo sceriffo sbagliato a cui rubare la macchina. Da questa premessa si sviluppa un film piccolissimo, girato in tempo reale, che va dritto fino alla fine senza mai guardarsi intorno, una specie di Stand By Me ridotto all’osso e virato verso diverse sfumature di violenza.
Del cinema di bambini e ragazzini gli anni ’80 hanno forse regalato alcuni degli esempi più memorabili, ed è bello vedere un film che finalmente ne coglie lo spirito più essenziale e lo traduce in qualcosa di nuovo senza per forza doversi mostrare a tutti come un prodotto “ispirato a”, raccontato come X ma con la fotografia di Y (e un cameo dell’attrice di Z!). Si capisce che a Jon Watts, già alla regia di Clown, queste cose stanno a cuore, e il suo lavoro con i bambini, sia di regia che di scrittura, basta a smontare ogni critica riguardo alla scelta di fargli girare il prossimo reboot di Spider-Man. Pure io pensavo “meh”, poi ho capito.
Se c’è una cosa che non sopporto, al cinema, sono i bambini/ragazzetti. Di solito sono noiosi, arroganti, scritti male, utili solo a muovere la storia in territori tra lo stai zitto e il per favore non ti muovere. Quattro volte su cinque, i ragazzetti mi rovinano i film, ma questi no. Questi sono nati nel 2003 e spaccano tutto. Nel 2003, avete capito? Sono bravi, autentici, naturali; non hanno bisogno di strafare per comunicare, né di comportarsi in maniera eccessivamente stupida, come succede tutte le altre volte. Il loro è un arco narrativo completo, una crescita profonda e per nulla scontata, un tocco di scrittura che non si vede molto spesso, in giro, soprattutto se applicato a un genere così, spesso trattato come semplice intrattenimento.
Cop Car è un film che prende gli anni ’80 e ci mette sopra il cuore, mettendo da parte luci colorate e sintetizzatori per raccontare un thriller a cui bastano tre attori e 80 minuti per divertire, preoccupare e stupire. Kevin Bacon, dalla sua, ci mette tutto il carisma che l’esperienza gli ha concesso, e sembra particolarmente a suo agio in un’ambientazione che inevitabilmente fa parte di quello che è stato.
Cop Car non è sorprendente, ma è bello. Guardatelo.
DVD-quote:
“I migliori ragazzini dell’anno”
Jean-Claude Van Gogh, i400Calci.com
Gran bel film, peccato che perda tutta la solidità nell’ultimo atto ma è da dire che i regazzini sono veramente fortissimi. Bacon nei panni di poliziotto corrotto mi ha fatto solo pensare #cazzosì e a papabile per true detective 3 (dopo l’abissale cagata del 2).
Cazzo Bella, ( o come direbbero i giovani ” Bella Bella” ) , lo sai che vedendo la locandina mi è venuto in mente anche a me un TD3 con Bacon?!? Lo sai che me lo guarderei troppissimo?? Pero’ lo vorrei nei panni del cattivo, il bacon di Sleepers era veramente da incubo… Per me la sua prova migliore.
ahahahahah! , no via sto’ ancora pisciandomi addosso per il titolo della recensione…. ahahahah no via siete troppo i migliori
Sono tra quelli che hanno apprezzato Clown.. sta a vedere che questo Watts diventa una piacevole sorpresa!
Recensione essenziale e convincente l’ ho recupero molto volentieri, Bacon poi è un signor attore.
Trovo molto interessante la tua premessa e mi rendo anche conto che fin’ ora non ho apprezzato neanche un remake degli anni ’80 girato invece in modo ‘attuale’: The Hitcher, Fame, Total Recall, Robocop, The Thing (una sorta di prequel\remake), The Kung Fu Kid (visto che l’ antipatico figlio di Smith si trova in Cina e lo allena sappiamo chi!), Alba Rossa, Conan, 22 Jump Street l’ ho trovato imbarazzante ma non ho visto ancora il 21.
Preferisco rivedermi gli originali ma possibilmente in DVD di sicuro non in VHS!!!
Mi avete convito e il trailer poi e’ tesissimo: mi e’ venuto voglia di spararmi una double-bill Clown e Cop Car.
jean claude, come al solito la tua recensione va dritta dritta dove deve andare senza troppi giri e mi ha convinta.
Jean Claude voglio abbracciarti.
A me più che altro ha ricordato il cinema dei Coen del filone Blood Simple, Fargo e No country for old men, si respira proprio quell’atmosfera lì, però con uno sviluppo ridotto all’osso e senza ironia.
Concordo che è girato bene e ci sono ottime interpretazioni, ma appunto il problema è il soggetto esilissimo, succede poco o nulla per buona parte del film, c’è l’inevitabile (e molto bella) scena di risoluzione e fine. Buono tutto il resto, insomma, ma nello script si poteva dare di più.
Pardon, ma dov’è che l’avete visto tutti quanti? Lo voglio vedere da quando ho letto la recensione su nocturno mesi fa ma al cinema non lo trovo da nessuna parte…
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Oh ragazzi, io alla fine l’ho visto su YouTube Kung Fury…
Discutibilissimo per carità, ma un paio di trovate mi sono anche piaciute, vedi il combattimento stile videogioco coi nazi
Comunque il soggetto di Cop Car é tratto dalla puntata dei Simpson dove Bart e Milhouse rubano l’auto al commissario Winchester.
Bello! Molto soddisfacente! Il mio istinto paideutico urla “disgraziati” ai due ragazzetti, che come figli non mi sembrano comunque particolarmente desiderabili, ma la naturalezza dei midgettini un po’ minchiolini c’è tutta.
Piace molto Kevin Pancetta, in un ruolo sì di antagonista, ma perfino un po’ simpatico. Sarà il vago cohenismo che ci ha visto il Darkskywriter, però risulta afflitto da una certa vulnerabile umanità, anche se è un professionista (della legge e del crimine) ed è il predatore, le difficoltà della sua posizione le fa sentire tutte: ora inciampa goffo nel terreno, ora cicca clamorosamente, e per più di una volta, su tempi felicemente dilatati, il metodo giusto per ciurlare un veicolo e darsi alla fuga… in fin dei conti, è uno che si è fatto gabbare la Cop Car da due ragazzini.
Interessante anche l’uso delle riprese epicizzanti da western con campi lunghi e lunghissimi su quei paesaggi da Midwest, Kansas e Arkansassò dominato dal cazzodiniente: voglio dire, anche il deserto ha più dignità, qui mi pare veramente (mi sbilancio) la versione autostradale delle desolazioni da gotico americano di cui si parlava non troppo tempo fa in merito a Return to Oz.
Molto fico, il finale lascia un po’ a bocca asciutta però
Recensione diretta e senza fronzoli e a mio avviso azzeccatissima. In bel film in senso assoluto, privo di grossi difetti e anzi costruito con grande intelligenza. Non vorrei sbagliate ma penso che il budget sia di quelli bassi bassi e se ci ho visto bene il film non lo fa pesare allo spettatore manco per un secondo questo perché appunto ce stata molta furbizia nel metterlo su schermo. Il regista gioca per sottrazione, dilata i tempi MA non scordarsi manco per un secondo la costruzione del ritmo che devo dire per me è impeccabile (complice la scelta di farlo durare meno di 90 minuti, roba che oggi dove tutti allungano il brodo avvicinandosi sempre di più alle 2 ore, quasi non ci si crede), abbiamo quindi un inizio dove si sorride vedendo i bambini fare una bravata allo sbirro, in seguito si vedrà un Bacon che buca costantemente lo schermo alle prese con la ricerca dei due ragazzi per poi culminare nell’ultima mezz’ora in un finale che risucchia l attenzione dello spettatore. Una costruzione del ritmo impeccabile, mi devo ripetere. Bravissimi i protagonisti, pure i bambini che di solito sono pruriginosi quando portati sul grande schermo. La regia non è di quelle movimentate, è statica, gioca sui campi e un montaggio mai esagitati ma è perfetta: si sofferma sui suoi protagonisti, indugia spesso sui paesaggi affascinanti mostrandoci i suoi splendidi colori. Insomma non un capolavoro, non cambierà la vita di nessuno e manco lo si inserirà nella lista dei film preferiti di sempre ma questo non toglie che sia un gran bel film. Dall inizio alla fine. Anzi di più, una piccola perla.
Molto, molto bello. Teso, veloce e senza fronzoli, ho apprezzato anche il finale aperto.
Fra l’altro, me lo sono visto in lingua originale in HD su Rai4, obbiettivamente la più calcistica delle reti free.
anche tu Rai4 eh? io l’ho visto qualche settimana fa, sempre lì, anche se doppiato. bello.