Premessa.
Mesi addietro uscì fuori una conversazione su Twitter riguardo i film che si guardano coi propri papà, spesso senza le mamme, quando ad un certo punto i nostri lettori buttarono lì un’idea:
L’ho lasciata invecchiare un po’ e poi ho deciso che ci faccio una rubrica qui sul blog, sì. Il popolo lo vuole e credo sia un passo necessario nella nostra missione per la puericultura da combattimento.
Se sono qui a scrivere sui 400Calci è infatti principalmente a causa di mio padre: classe 1934, appassionato di cinema e mio pusher di film vecchi da prima che sapessi fare le moltiplicazioni. Oggi il politicamente corretto lo definirebbe un disgraziato, lo taccerebbero di bad fatherhood, per capirci è un padre che ti allunga la prima birra a cinque anni o ti fa vedere a sette Ispettore Callaghan il caso Scorpio è tuo, tutto di nascosto dalla mamma. Da qui appunto il titolo della rubrica, perché quella della complicità tra me e mio padre fatta affettuosamente alle spalle di mia madre è stata una costante della mia educazione cinematografica e non solo, perché lei avrebbe reputato -o almeno così pensavamo- troppo impressionanti molti dei film che mi hanno formato o troppo pericolose tante attività che mi piaceva fare. Un suo grande merito è aver fatto finta di non sapere nulla quando se ne accorgeva. Brava mamma.
Il mio ricordo.
Fino agli otto anni vicino casa e raggiungibili a piedi avevo ben tre cinema attivi: il “Lux” di prima visione, l'”Africa” di seconda visione e persino un parrocchiale allestito nella sala ricreativa della parrocchia. Al cinema insomma andavo spesso, dalle due alle quattro volte a settimana, sia con ambedue i miei che con uno solo che in questo caso era quasi sempre mio padre, a volte per vedere film che volevo io a volte per vedere film che secondo lui dovevo vedere o che semplicemente voleva vedere lui. In questa modalità ho visto appunto il film che originò il dialogo di cui sopra su Twitter: Quella sporca dozzina di Robert Aldrich, di cui già parlai qui.
I film di guerra, come pure western e polizieschi, a casa venivano censurati in tempo reale con abile clic del telecomando da mia madre sulle scene più tese e se ne riproponevano uno al cinema l’imperativo per me era categorico: si andava.
Uno dei grandi traini per i quali andavamo al cinema era anche che mio padre aveva ufficialmente smesso di fumare quando nacqui ma ufficiosamente si seccava un pacchetto di Marlboro a settimana di nascosto da mia madre. Siccome nel cinema parrocchiale, non essendo legalmente un cinema -dove il fumo era già vietato da qualche anno- gli era consentito fumare, mio padre mi portava lì per fumare lontano da occhi indiscreti. Il patto era che mi portava al cinema e mi comperava pure gli snack ma io non me la cantavo con mamma sulle sigarette. Ad oggi mi pare ancora un buon affare visto che papà non ha avuto manco un enfisema.
Quando diedero Quella sporca dozzina al parrocchiale andammo e lo vedemmo quasi due volte: lui si seccò un pacchetto di Marlboro e io mi sfondai di bomboniere Algida. Tornammo chi con la tosse chi con la diarrea ma ne valse la pena. Ricordo del film che mi fissò nella testa una cosa che prima avevo vagamente intuito con un paio di altri titoli, cioè che mi piacevano i film d’azione corali, con le posse, i commando o le pattuglie che fossero. E Lee Marvin divenne un mio mito ad oggi ancora in carica.
Nonostante siano usciti film probabilmente migliori nel genere la Dirty Dozen ha ancora un carisma primigenio eccezionale, ha un qualcosa che non puoi ignorare: la forza dei primi, la statura del classico, un cast eccezionale e un ritmo perfetto.
Perché va visto senza la mamma?
Di norma lo si vedrebbe anche con la mamma, che però ne sarebbe probabilmente moderatamente intrattenuta. Senza la mamma è meglio perché il cameratismo virile del film che si riversa inevitabilmente sugli spettatori di sesso maschile è molto bello. Perché è pieno di spari, morti e botti e la mamma di solito non vuole che ci si fomenti con la violenza. Perché è un film di tizi che fanno cose importanti senza il bisogno di dirsi nulla che non siano rimbrotti, insulti e digrignare i denti e per le mamme questo è ingiustamente diseducativo. In più la mamma non è molto permissiva su snack e bevande.
Cosa accompagnarci.
All’epoca nei panni del figlio ci misi sopra tre pacchetti di bomboniera Algida e passai la serata sulla tazza, oggi che ho l’età dei papà ci butterei giù un cartone di Nastro Azzurro gelata e se il figlio è già grande farei metà a testa e vediamo chi regge meglio, la tazza a fine serata comunque è sempre un opzione.
Lo guardo stasera. Solo maschi. Niente mamma.
Beh, mio padre aveva orari più flessibili della mamma, quindi per me quasi tutto il cinema visto da bambino/ragazzino è stato da solo con lui. Non era molto cameratesca come cosa però, tipo che faticò un po’ a portarmi a vedere Ghostbusters perché c’erano troppe “parolacce” (e mi ricordo ancora la sua risata nervosa su battute stile “Sembra che tu ne abbia almeno altri due là dentro”). Ma nonostante le sue buone intezioni pedagogiche aveva l’inviadiabile capacità di portarmi a vedere film totalmente inadatti alla mia età, tipo “Il signore degli anelli” di Bakshi a quattro anni, credendo fosse un film stile “la spada nella roccia”.
A parte i vari Guerre stellari, ho dei bei ricordi con il Tex di Giuliano Gemma (filmetto del cazzo ok, ma bel ricordo) e soprattutto con “Il cavaliere pallido” di Eastwood, filmone della madonna visto al cinema, con tutte quelle scene buie, quell’atmosfera incredibile.
“Quella sporca dozzina” devo dire invece che nella ma famiglia era uno di quei film che si guardavano tutti insieme, anche coi nonni, forse perché era lungo e quindi veniva associato a certi classiconi, tipo La grande fuga e Il ponte sul fiume Kwai, più che visto come un film da duri.
Ecco, un’altra cosa di quei film lì maschi: la durata. A quell’età era una roba che mentalmente associavo a “filmone”
visto rigorosamente noi due soli su un raitre o retequattro a caso, lui con double sigarette & wisketto. Che dire, era proprio un’esperienza che ti faceva sentire grande anche se avevi il cazzetto. No, non era un film di bud spencer e terence hill che ridevi tutti assieme. Niente a che vedere con un rocky che usciva in quegli anni. Era un film che sapeva di classico, di duro, di carisma e di dopobarba al mentolo. Manco li conoscevi quei signori ma sapevi in cuor tuo che doveva essere tipo un meeting di cazzutaggine grave, una cosa da grandi mica da scherzarci su.
Momenti solenni di sigarette, sorsi, annuire, lievi sorrisi solo in occasione di sutherland che fa il generale farlocco, occhiate compiaciute.
na magia che si interrompeva sui titoli di coda a colpi di “vai a letto” autoritari e ognuno al posto suo fino al prossimo film.
Boh, una roba così solo con questo, la grande fuga e pochi altri (sicuro Tora Tora Tora e 55 gg a Pechino)
Ps. A mettere insieme tutti i più carismatici di ora, non farebbero manco un’unghia di quel cast madonna
poi non c’entra un cazzo ma visto che è periodo, m’è venuto in mente il figlio del malinconico Velcoro che gli chiede di vedere friends. Ho riso amaramente o forse è la vita amara che si prende gioco di me
Anche a me è venuto in mente! Lui gli vuole costruire modellini di B-2 Spirit e il ragazzino gli dice “It Kills People…”. Amaressa.
Cazzo, ci ho pensato anch’io!
Comunque gran bello True Detective. Meglio la prima serie (solo la sparatoria in piano sequenza nel quartiere nero vale da sola tutta la seconda stagione) ma anche questa è stata una discreta bombetta. Ho pure rivalutato la McAdams…
questo me lo fece scoprire mio nonno (che per inciso, per cmpare fcev il contrabbndiere) (tutti a casa) papà lo ringrazio perl’educazione musicale infarcita di The Clash, Pink Floyd, Ramones eTelvision, cosa che comunque contribui alla mia formazione cinematogrica che però fu del tutto indipendente.
Anche io lo vidi con mio padre assieme a tanti altri film sul divano di casa, rigorosamente io e lui e mio fratello quando nacque.
Anche se ricordo ancora di più La battaglia di Midway come film padre+figlio.
Grande idea e gran bel pezzo.
Anch’io avevo un papà di questo genere, ne approfittavamo quando la mamma stirava che stava nell’altra stanza. Per fare un esempio, in questa maniera ci vidi Trappola di Cristallo.
La Dozzina per me sarà sempre un film di cast, Marvin ed il matto Savalas erano i miei preferiti, subito dopo viene Sutherland.
Pfffff mi scappa già da ridere al pensiero del casting quando faranno il remake (entro 5 anni)
mi sento esclusa ma ci può stare.
prometto che sarò una #mammadiversa
Perché esclusa?
Anche le ragazze hanno dei momenti cinematografici padre-figlia quando la mamma non c’è.
Essendo un uomo non posso raccontarli in prima persona ma so che ci sono.
@Darth Von Trier: (non so se riesco ad annidare il mio commento)
esclusa non come figlia ma come madre.
infatti, come giustamente dici anche tu, di momenti padre-figlia ne ho avuti a miliardi. anche se solo da adulta siamo andati al cinema assieme da soli, se non fosse per mio padre non avrei i gusti cinematografici che ho. insieme a lui ho visto i miei primi horror (giustamente senza mia madre che aveva paura che mi spaventassi a sei anni con l’esorcista o con i veri omen e presagi vari) e tutti i film di milius li conosco a memoria perchè lui li sapeva a memoria. i vari giustizieri della notte, i callaghan, uomini dai 7 capestri e piccoli grandi uomini, corvi rossi, ottobri e albe rosse, buoni, brutti, cattivi vari, oche selvagge, u-boat, grandi fughe e papillon, armi letali e gente che si diverte a los angeles, palazzi e inferni di cristallo, pianeti delle scimmie, quanti ne ho visti con lui?? addirittura facevamo un gioco in cui lui diceva una frase da uno dei suoi film preferiti ed io dovevo indovinare da quale film l’avesse pescata ed il gioco è tutt’oggi in piedi con l’aggiunta di dover continuare la frase o la battuta successiva. roba che quando sono arrivata su questo sito ed ho letto da qualche parte la preghiera a crom mi sono sentita a casa. ma la mia casa davvero.
Gran rubrica signori.
Gran rubrica.
BEST.
RUBRICA.
EVER.
(tolto qualunque cosa di Cicciolina che vince facile perchè la amo)
ne voglio ancora,ancora e ancora.
Lacrime, perchè col mio vecchio ne ho visti pochissimi di films :'( e in genere roba colta, a parte qualche 007.. di film calciabili ne abbiamo visti pochissimi insieme.
Bellissima rubrica. Io, classe 1978, ricordo come primo film al cinema con mio padre, mio zio e mio cugino un superman (credo il III ma non ci metterei la mano sul fuoco). Oggi quel cinema non esiste più e al suo posto c’è la Feltrinelli (poteva andare peggio almeno sempre di cultura si tratta). A casa, invece, mio padre aveva un proiettore e affittava le pellicole quando ancora il VHS non c’era (almeno a casa mia) e rigorosamente si vedeva 007. Connery, Moore, Lazenby li ho visti tutti proiettati al muro di casa mia. Che ricordi. Ancora oggi quando esce un Bond devo andare rigorosamente con mio padre. Finora non ne abbiamo saltato uno (e a me Craig non piace) anche quando abitavamo in città diverse. Spero di continuare così.
Complimenti ancora per la rubrica
Sono diventato grande quando mio padre ha guardato con me Aliens in seconda serata su rete4. Dopo serate fisse al cinema in coppia, solo film top. Erano padri calcistica ante litteram.
Mai visto film con i miei, gusti diversi. Ma quella sporca dozzina l’ho visto alle medie la prima volta capendo solo che le cose grandi le fanno gli uomini.
Di film con dentro una squadra cazzuta solo questo e predator mi vengono in mente ora.
Io organizzo tuttora serate action con mio padre, a base di Coburn, Bronson & co.
Bellissima rubrica Darth, aspetto con ansia la prossima puntata
Ho trentatre anni e ancora oggi capita che vada al cinema con mio padre. Ultimo film visto: Mad Max: Fury Road!
bellissimo. faccio anche io outing. io ne ho 37 e vivo in una città diversa da quella dove vivono i miei. ultimo film visto al cinema con mio padre drag me to hell. bellissima esperienza.
Gran rubrica, bellissimo pezzo.
Anche io dovrei ringraziare mio padre. Senza la sua complicità molti grandi film di menare e altro forse non li avrei mai visti.
Non mi ricordo in quale vecchia recensione era scritto “Mi immagino il lettore tipico de i400calci cone uno che s’ è fatto la gavetta che mi sobo fatto io. A 5 anni papà, di nascosto dalla mamma, ci metteva Sergio Leone nel biberon”
Vale sicuramente per me: il mio vecchio è un fanatico di western e film di guerra, più eccezioni (Gli intoccabili e, unico film di SF, Predator).
Ovviamente, anche Quella sporca dozzina ce lo tirammo su una sera davanti alla tv, la mamma in camera da letto a vedere Chi l’ha visto?
L’abbiamo rivisto pochi mesi fa, grazie RaiMovie.
Grazie Darth per la rubrica!
Più che un classico, un monumento. Visto da sempre in famiglia. E da noi parte un social game sul sapere a memoria le condanne dei 12 protagonisti prima che le annunci il sergente della MP.
Bah! I miei mi mandavano a letto alle nove e mezza quindi vedevo solo mezzi film e poi andavo a letto… Ho recuperato tutto da adolescente con il vhs in camera! Ora mi rifaccio coi miei figli praticamente mangiano pane e film cazzuti. Mio figlio di 7 anni si bulla a scuola di aver visto i vari aliens/predator/terminator/Christine ma (sigh) i compagni non sanno quasi di cosa parla!!!
Io sono escluso se il mio quadro di affetti ha previsto la pressoché totale connivenza nei consumi mediali? E parlo di visioni familiari con la mamma di Commando e L’inferno di Cristallo, del primo film visto con papà e sorella al cinema che era Pirati di Roman Polanski a sei anni (alla faccia delle Disney princesses) e un lavoro di spaccio che continua tuttora con la suddetta (e spesso citata) sorella (maggiore, con cui c’è una bella differenza di età, anche se non si direbbe), anche nel momento in cui per un motivo o per l’altro forse si potrebbe dire che ho superato da destra i genitori (solo perché mi hanno sparato fuori con la velocità delle macchinine sulle piste Hot Wheels). Anche mio fratello (sempre maggiore) ha avuto i suoi sparuti momenti a base di Karate Kiddi.
E niente, magari mancherà qualcosa in complicità virile pura, ma seguirò la rubrica con grande piacere, con la sfumatura di “nano inculcato precocemente”.
Spero che continuino anche le locandine vintage, che mamma mia che mancarone quell’iconografia pulp con tutti i corpi quasi monocromatici sui toni caldi e gli scampoli d’azione significativi sblattati lì a mo’ di prospettiva medievale.
Articolo meraviglioso, i 400calci si riconferma il miglior blog di cinema su questa Terra!
Io mi ricordo i film di pizze in fazza di Bud Spencer e Terence Hill visti con mio papà oppure i film di Sergio Leone, esistesse la macchina del tempo mi sistemerei a lato del mio io ottoenne e li riguarderei tutti.
Purtroppo non ho avuto un padre granche’ interessato ai film, e la mia cultura cinematografica e’ dovuta quasi completamente alle visioni televisive in solitaria ed al cinema parrocchiale.
Pero’ ringrazio sentitamente Darth per avermi ricordato l’irresistibile Bomboniera Algida (ma esiste ancora?) che ha accompagnato anni di visioni cinematografiche con le conseguenti diarree, grazie suppongo al piu’ totale disinteresse dei cinema circa l’importanza per la salute pubblica della catena del freddo (ricordo che allora venivano vendute anche dai tizi che si aggiravano per la sala durante l’intervallo con gli snack in una cassetta appesa al collo).
hai ragione. l’ho pensato anche io. è cambiata la confezione e la forma che non è più a cilindretto basso ma sembra un bacio perugina fatto però di gelato. il sapore è lo stesso.
Io spezzo una lancia a favore delle madri (almeno la mia) perché se devo a mio padre l’introduzione al western/guerra/action e a mia madre che devo le prime occhiate agli horror/thriller (che mio padre ha sempre schifato) perchè il fatto che mia mamma sia molto credente (e curiosa del genere horror/thriller) ha giocato a mio vantaggio in quanto mi ha permesso di spararmi robe come l’esorcista (in versione tv) in “tenera” età (ricordo ancora le notti passate a dormire con la luce accesa dopo la visione) tutto questo all’insaputa di mio padre che se no si lamentava perchè lo svegliavo a seguito dei miei incubi notturni xD
Rivisto oggi. Veramente un ritmo PERFETTO
Be dai mio padre mi porto a vedere Carlitos Way a OTTO anni.
Il problema è che mi addormentai clamorosamente, però ho recuperato da adolescente quel filmone
La mia personale pusher di film calcisti era… mia sorella maggiore, molto maggiore di me
Quindi lei vedeva da grandicella film assolutamente non adatti a me e io per affetto e timore reverenziale li vedevo con lei. Il risultato è che a undici anni avevo già visto il silenzio degli innocenti e Pulp fiction, senza capirci quasi nulla nel caso del primo film. Però l’ho recuperato in seguito