Quello che mi ha sempre intrigato della premiata ditta Marko Zaror – Ernesto Díaz Espinoza è quanto quest’ultimo fosse cinefilo attento e ambizioso.
Fin dal loro primissimo film era chiaro che l’intenzione non era quella di realizzare solo uno showcase delle abilità di Zaror – un atleta sovrumano con la stazza di Dolph Lundgren e l’agilità di Tony Jaa – ma anche storie che coinvolgessero e/o come minimo replicassero le lezioni dei loro film preferiti.
Se uno voleva essere il Bruce Lee del Cile, l’altro aspirava ad essere un piccolo Robert Rodriguez.
L’esordio, Kiltro, era una storia di gang che conteneva una citazione a Rosso sangue di Leos Carax sette anni prima che gli hipster si sborrassero nelle mutande per la stessa identica citazione in un film di Noah Baumbach. Mirageman era il loro pseudo-Kick Ass quando un po’ tutti facevano il loro pseudo-Kick Ass, ma la loro versione era più simile a Defendor e ai suoi toni seri e indizi di problemi mentali, anche se stavolta riguardanti qualcuno capace di tirare tripli calci volanti. Mandrill era una specie di meta-James Bond equosolidale che da una parte faceva girare le ambizioni a mille, e dall’altra svelava purtroppo che le acrobazie di Zaror servivano anche a camuffare i limiti di Espinoza: mettine meno, e ti ritrovi con la sagra della buona volontà senza mezzi adeguati.
E mentre Zaror entrava nella leggenda interpretando Dolor in Undisputed 3 e poi rischiava l’umiliazione in Machete Kills (del Rodriguez vero, pigro ma sempre attento alla scena), Espinoza infilava un corto anonimo in The ABCs of Death e una grindhousata senza dignità con Bring Me the Head of the Machine Gun Woman.
Ad entrambi faceva comodo una pausa e un epico ritorno alle cose semplice ed efficaci.
Quell’epico ritorno è Redeemer.
Non so se è colpa di Zaror, di Espinoza o proprio del Cile in blocco, ma i film del duo ruotano sempre intorno alla figura dell’eroe fumettoso dagli ideali puri e in cerca di redenzione e/o vendetta, che gira il mondo aiutando i più deboli come un vero ultimo boyscout.
Redeemer, il cui nome è praticamente la summa di una carriera, è un personaggio spettacolare e meno innocente del solito: un uomo profondamente religioso che, a seguito di un evento traumatico, diventa una specie di Punitore suicida che si fa un round di roulette russa prima di ogni missione per controllare che Dio abbia più bisogno di lui in questo o quell’altro mondo.
E il mondo in cui si muove Redeemer è un Cile che pare la Cina dei film di Bruce Lee, divisa tra gangster e poveracci sfruttati, con tanto di boss americano il cui unico scopo nella vita è divertirsi ed espandere il proprio regno.
Espinoza sembra voler farsi perdonare delle mancanze del pur apprezzato Mandrill, e regala a Marko Zaror un numero esorbitante di scene di menare in cui sfogare il proprio repertorio. È chiaro che da Mandrill a oggi l’amico Ernesto abbia visto tutti i film che un appassionato aggiornato deve aver visto negli ultimi tre anni: Drive, per cui sui titoli di testa ci mette un’elettro-vigliaccata alla Kavinsky mentre Redeemer viaggia in auto, e The Raid 1 e 2, da cui il gusto di punteggiare i combattimenti con soluzioni particolarmente violente (ma non sempre con effetti all’altezza). Il boss americano non è una figura particolarmente originale (vedi, a caso, L’urlo di Chen) ma è facile pensare che l’ispirazione diretta venga da Merantau: l’intuizione indovinata è quella di affidare la parte a Noah Segan (Deadgirl, Starry Eyes) e dargli carta bianca totale, ottenendone in cambio una specie di hipster malvagio che si divora scene che altrimenti avrebbero rischiato il fast forward.
E Marko Zaror non si fa mancare nulla: parla poco, mena molto, prega abbastanza, protegge i deboli, rimugina i traumi, e oltre ai soliti mucchi di scagnozzi affronta ben tre avversari di livello con cui rispolverare tutte le sue mosse migliori. Vedere uno della sua stazza, uno più alto di tutti i suoi avversari, librarsi in aria e volteggiare come una ginnasta 14enne, rimane uno spettacolo incredibile.
La cosa più strana di tutte comunque è che i film del duo Zaror – Espinoza fatichino ad arrivare non dico in Italia, ma proprio in Europa. Non sono esattamente produzioni ricche, ma non meno di quelle omologhe thailandesi, che probabilmente però rispetto al Cile possiedono un appeal commerciale innato e maggiore street cred in quanto comunque asiatiche. Ed è un peccato, perché magari il Cile non ha la tradizione e non è esattamente pieno di gente disposta a immolarsi per uno stunt, ma i picchiatori di certo non mancano, e Undisputed 3 e Machete Kills dimostrano che chi doveva prendere appunti li ha presi con la dovuta urgenza.
Se per caso siete a digiuno della filmografia in oggetto, partite pure da qui.
DVD-quote:
“Il furore del Cile colpisce ancora”
Nanni Cobretti, i400Calci.com
Visto durante le ferie, sono sostanzialmente d’accordo anche se purtroppo ho sofferto molto le scene senza combattimenti. Gli attori mi sono sembrati abbastanza cani ed in quei momenti (non troppi comunque) in cui non volano calci a me è volato un po’ di nervoso.
Poi Zaror non è Bruce Willis come presenza scenica, ma quando entra in azione è spettacolo puro, una roba proprio bella da vedere.
dove l’hai beccato Ryan?
Ho dovuto rimboccarmi le maniche ed andare a pescare nel torrente. Niente sottotitoli ita ma solo eng, a meno che non ci siano novità
denchiu
Molto rispetto per Zaror, ma l’atmosfera da dtv scrauso mi ha fatto spegnere tutto dopo il primo legnoso combattimento
BENTORNATI!
bentornati.
si trova questo film?
mi siete mancati :) bentornati e grazie per le recensioni
‘Para morir nacemos’
DOLOR DOLOR DOLOR DOLOR!!!
Ben tornato Nanni e ben tornato Marko. Avevo proprio voglia di vedere il gigante cileno con le sue evoluzioni! *_*
No Nanni, vedi, i film d’azione come questo non possono ancora essere importati in Europa almeno finchè non viene ufficializzata la categoria AFA (Action Featuring Aliens). E’ un peccato, ma ci sono regole internazionali che bisogna rispettare e prima di sdoganare gli extraterrestri come questo Zaror (bel nome peraltro, che è, di Betelgeuse, come Zagor?) bisognerà tirare giù delle certificazioni che non ti sto manco a dire.
Per il momento dobbiamo accontentarci degli esseri umani, sorry :)
PS
ora mi procuro due o tremila dei suoi film
PPS
I need –> Vostra Recensione : FANT4ASTIC = Godzilla : Tokyo
hahahahahahahahahaha
mi sto guardando delle scene su youtube proprio adesso, è chiaramente un alieno. Cioè uno così grosso e lungo non si dovrebbe muovere così liscio e svelto CON UNA GRAVITA’ TERRESTRE .
Inoltre hanno citato paro paro un combattimento di Bruce Lee, ma mossa per mossa proprio
Una recensione che contiene esattamente “I 400 Calci”. Appena posso lo recupero.
Bentornati.
Capo, che filmone. Istituiamo un fondo per un corso d’inglese come si deve per Zaror e Jaa? Per aiutarli a presentarsi finalmente in pompa magna nei circuiti cinematografici dove ci sono i soldi?
Visto solo i combattimenti (belli) col fast forward. Diciamo che marko è un grande atleta però anche se non voglio parlare di recitazione perché sarebbe come sparare sulla croce rossa difetta in carisma forse anche peggio di adkins… In undisputed 3 quell’aria un po’ svampa ci stava perché era un tossico… Ma poi? Quello che voglio dire è che un tony jaa fa anche lui fatica ad essere esportabile pur non difettando in carisma figurarsi gli altri. Almeno non sapendo recitare il carisma è indispensabile per bucare lo schermo!
Zaror è un vero artista del movimento, però fa strano vedere “Il buono” che è una spanna più alto dei cattivi che affronta.
Vedere “il buono” più grosso e più alto “fare finta” di subire da un mingherlino in uno scontro uno vs uno toglie un certo grado di credibilità allo scontro pur considerando la finzione scenica. Al cinema vale la logica inversa e il piccolo deve battere quello grosso per dare una svolta più accattivante, invece con le proporzioni di Zaror quando l’avversario gli si pone davanti a colpo d’occhio ha già stravinto, e questo smorza un po’ il tono della sfida.
Tra l’altro il primo combattimento “impegnato” contro l’omino è un inno alle MMA scandito col cronometro tipo “5,6,7,8 takedown 5,6,7,8 presa al braccio, 5,6,7,8 presa alla gamba…”
Comunque “Ciaone” eh!! ptciù ptciù
il trailer urla poverta` ad ogni fotogramma (perfino nel font dei titoli)… la regia sembra piuttosto statica, e le scene di combattimento somigliano in modo preoccupante ai balletti della cuccarini di domenica in. Onestamente zero fotta. Non so, a sto giro passo, sorry
w la fregna
Ancora? Ma non t’hanno bloccato in ufficio i siti dei cani che si inchiappetano le vecchie che per passare il tempo ti metti a fare i post col mio nome?
Comunque si trova doppiato ita
Finito ora. Una poverata ma se ci si accontenta di qualche scazzottata atleticamente interessante lo si guarda. Qualche ideuzza interessante comunque la si scorge qua e la, peccato per una confezione che pare amatoriale (o forse lo è) e una regia piatta nonostante il regista chiaramente sia uno che prende gli appunti giusti.
In sto film tutto il reparto tecnico di menare è a livelli di grnadezza assoluti. Davvero pochi film riescono a contare numeri così alti e eseguiti da atleti così in forma.
Però il film sconta valori produttivi miserelli e attori del reparto non-menare che recitano come se fossero sul set di Milagros. Ma mi sa che con quello che avevano hanno già fatto dei mezzi miracoli e l’ironia delle scene col gringo ci sta.
Purtroppo però mi ha un po’ ammazzato il finale in anticlimax. La vera pecca del film per me è quella.
che schifo…. film noiosissimo… solo per amanti del kung fu
Per caso vai anche sui forum di Kerrang a dire roba tipo “solo per amanti del metal”?
Grande felicità!!! Nell’avervi scoperto! Appassionato di cinema e di arti marziali siete per me grande tesoro.
ma nessuno si è accorto che Lo Scorpione ha una discreta somiglianza con Berlusconi abbronzato male?
NANNI ti invoco, dimmi se hai visto “One Million K(l)icks” e “Unlucky Stars”.
Sono dei film indipendenti del 2015 (credo) fatti con quattro soldi, ho visto solo i trailer e sembrano fatti da persone che ne capiscono con tanta voglia di spaccare il culo.
Secondo me mandano a casa tantissimi film finti-action visti negli ultimi anni.
Primi dieci minuti (compresi i titoli iniziali in autostrada splendidamente musicati), davvero ben fatti.
Le coreografie menose sono eccellenti, ma per il resto arranca di brutto.
Ad aggravare la situazione poi, c’è un doppiaggio italiano di terza fascia, che fa precipitare il film nel reparto cestoni DVD della Coop.