Dora è una 17enne che vive vicino a un gigantesco campo di zucche e ha un morosino con cui fa qualche porcellata. Il giorno di Halloween scopre di essere incinta e, sconvolta dalla notizia, decide di restare a casa la sera anziché uscire a festeggiare con la sua famiglia. Ma alla porta cominciano a bussare dei piccoli demoni mascherati (gli hellions del titolo) che al posto di chiedere a Dora dolcetto o scherzetto si dimostrano subito intenzionati a prendersi il bambino che le cresce in grembo – e ad attaccarle un po’ di morbo della morte, en passant. Mentre Dora è assediata dai mostri il suo ventre cresce decisamente troppo in fretta. Di chi è davvero quel bambino? E’ almeno umano?
Bruce McDonald è già comparso su queste pagine col fighissimo Pontypool (la mia prima recensione sul sito migliore del mondo in tutta la storia dell’umanità!). Non è facile dire se rispetto ad esso Hellions sia un passo in avanti o uno indietro: è un film imperfetto, con grossi pregi ed altrettanto grossi difetti, destinato a dividere nettamente le opinioni – e come tale merita di essere guardato con una buona dose di curiosità.
Innanzitutto, a parte prologo ed epilogo il film è tutto girato in un filtro ultrarosso che annega ogni inquadratura in un mare rosa lattiginoso, come la placenta, come il cervello – cioè le due parti del corpo della protagonista che interessano di più a McDonald. In pratica funziona come un effetto notte psichedelico e surreale in cui il colore che spicca di più, a contrasto col rosa, è l’arancione delle zucche. La scelta del regista e del direttore della fotografia Norayr Kasper forse non è strettamente necessaria, perché potevano usare il solito filtro blu, ma è sicuramente molto coraggiosa, da prendere o lasciare. A me è piaciuta, ma forse è perché sono una femminuccia e adoro il rosa, mi vesto solo di rosa, ho il quadernino rosa con la matita ros
A Bruce McDonald piace tantissimo girare in interni, creare inseguimenti, esplorazioni e fughe di sopravvivenza in luoghi angusti e labirintini. Si era già visto in Pontypool ed è ancora più evidente qui, i vari livelli della casa di Dora nascondono continue minacce e la fanno sentire prigioniera e indifesa; a livello metaforico, Dora è prima di tutto prigioniera della propria infernale gravidanza indesiderata e delle paure connesse ad essa, e gli hellions potrebbero non essere altro che una sua proiezione, un po’ onirica e un po’ reale. Sì, ma in effetti quanto di onirico c’è nella vicenda, e quanto di reale? La scrittura di Pascal Trottier non ce lo dice, anzi si diverte a mischiare le carte, ma dopotutto non sembra così importante. Ovviamente, se cercate una sceneggiatura di ferro in cui tutti i fili si intrecciano chiaramente e giungono a una conclusione coerente, questo non è il film per voi; ma se accettate di farvi immergere nella sua atmosfera amniotica, straniata e bizzarra, allora c’è da divertirsi. Purtroppo, quando l’azione si sposta nel campo di zucche la regia sembra perdere mordente e avvitarsi in un surrealismo un po’ troppo insistito e narrativamente meno efficace. Allora sopperisce creando sequenze di grande impatto visivo, abbandona la narrazione lineare e la lascia sfaldare in un susseguirsi di suggestioni, allucinazioni, cantilene infantili che da innocue si fanno martellanti e terrificanti. Siamo in un territorio che confina con Amer, Il Mago di Oz e il rituale di Eyes Wide Shut: non si capisce una sega ma ti entra sottopelle, è bellissimo.
L’equilibrio fra commedia e orrore è gestito molto bene. La protagonista Chloe Rose è bella e brava, capace di reggere tutto il film sulle sue spalle. Ottimi comprimari il poliziotto Robert Patrick e il medico Rossif Sutherland con le orecchie da gnomo. E fin qui tutto bene, d’accordo, però. Però. Pur accettando la dimensione onirica della storia, il finale è davvero un po’ sfilacciato ed enigmatico. C’è poi la tipica grande incongruenza di molti thriller/horror: la sceneggiatura si accorge che il film sta rotolando dolcemente in folle verso il finale un po’ troppo presto, e allora deve sterzare senza motivo, giusto per dare un po’ di gas alla storia (e per permettere a Cicciolina di fare una metafora automobilistica, così a caso). Insomma a un certo punto la protagonista trova una Soluzione Finale per sconfiggere gli hellions, ma non ne fa un grande uso; cioè, la SF compare ancora una volta in modo efficace, ma se fossi in lei sarei corsa in cantina a vedere se c’era un altro barattolo di SF, mi sarei riempita le tasche di SF, avrei caricato il fucile riempiendo i bossoli di SF. Invece no.
Ecco, il giorno che questi mezzucci andranno fuori moda sarò felice. Per ora, sit back and relax and enjoy the pink trip.
DVD-quote:
“Un trip rosa amniotico terrificante”
Cicciolina Wertmüller, i400Calci.com
Questo mi interessa e dal trailer sembrava promettere molto bene: home invasion con tocchi onirici e sovrannaturali… Il mio unico dubbio e’ la fotografia tutta rosa: non vorrei cagare rosa per una settimana dopo averlo visto.
La fuga da creature strane, il bianco e nero (ok, il monocolore rosa…), il poliziotto per amico col fucile e la seconda immagine con gli alberi mi hanno ricordato l’originale de L’alba dei morti viventi.
A me questo, invece, dal trailer, aveva ricordato tantissimo Labyrinth: mi confermi la suggestione, Cicciolina?
E mi confermi che la donzella non è una DID totale?
Mi interessa, ma ho bisognod i arrivare preparata.
Mah. Il trailer mi sembrava buono ma l’idea di vedere un intero film tutto rosa non min piace neanche un po’. Ho una forte allergia a questi filtri colorati, siano essi blu, grigi, gialli o rosa. L’unico film bello che mi viene in mente che li usasse è minority reporter. Per il resto se non sai riprendere i colori piuttosto fallo in un finto bianco e nero, che mi infastidisce di meno. E poi c’è anche Robert Patrick che dopo t2 non lo ricordo in nulla di nulla di decente. Magari passo. Peccato perche i demonietti zucca mi ispiravano
Minority reporter. Fanculo il t9
1) “Un film contro la malefica teoria del gender!!!11!!!1!!”
2) “non si capisce una sega ma ti entra sottopelle, è bellissimo.”
3) “Onirici a chi? A noi? Vieni qui vicino a dircelo, eh, vieni”
mi hai convinta.
comunque la placenta non è per niente rosa:
il parto è la cosa più gore che esista. 100% esperienza calcista.
provare per credere.
(scusate il pippone)
ULTRArosso? :D :D
Sí, McDonald lo ha definito così.
non lo metto in dubbio, ma tecnicamente l’ultrarosso sono i colori che vanno dall’arancione al viola, passando per giallo, verde, azzurro e blu.
Il film è girato in *infra*rosso, registrando “colori” che noi non vediamo (da cui l’effetto surreale.
Complimenti per la rece, come sempre :)
Ma anche io istintivamente avrei detto infrarosso – poi pero’ ho letto un’intervista in cui McDonald lo definisce “ultrared”, e io come altro potevo tradurlo? Anyway grazie per i complimenti :-)
tinte rosa-ragazzina incinta-mostri… basta che non sia un metaforone anti aborto eh
Se davvero partorisce quel coso orribile nella prima immagine penso sia pro aborto XD
Più che pro-aborto è proprio anti-gravidanza! Io non ci ho visto nessun messaggio antiabortista, davvero
Hai ragione: T9 é peggio di skynet.
Mmm, non era quello che mi aveva gasato di piu’dal trailer, pero’se davvero e’onirico lo guardo, alla peggio mi fara’addormentare sul divano…
Stile eclettico: Nella pellicola son innumerevoli le citazioni ad Alien, Eraserhead, Halloween… Menzione speciale per l’editing del trailer: davvero frenetico, claustrofobico e soffocante!
Ma facciamolo del surrealismo pop dai!
http://www.christianvanminnen.com
(Master cheffo dei poster popposi)
tutto questo rosa mi ha fatto venire in mente http://www.leccaleccafranchising.com/image/cache/data/PERFETTI/033036-600×600.jpg
comunque pare interessante questo horror….me lo procurerò!
Gran recensione e gran bel film. Completamente d’accordo con Cicciolina, alcune scene possono essere discutibili (in negativo) ma sono coraggiose. Avevo molta paura del rosa e invece mi è piaciuto rendendo le sequenze ancora più oniriche con quelle cantilene d’effetto e dei bambini vestiti a festa che non vedevo così spaventosi dai tempi di The Orphanage. Certo, il film fa filotto con It Follows, categoria horror/metaforoni adolescenziali, ma non è un male visto che quell’altro era una bombetta e questo, secondo me, se la gioca bene quasi quanto quell’altro. Entrambi cadono sul finale ma poco male, a me le cose oniriche dove non si capisce un cazzo, se fatte bene, piacciono e sopperiscono ad alcune mancanze di sceneggiatura. Grazie Cicciolina per averne scritto, non so se lo avrei recuperato altrimenti
In ritardo, causa problemi con la tecnologia, il Barone ci tiene a dire che il film lo ha entusiasmato! Il rosa rende l tutto più onirico e visionario. Bella recensione!
In ritardo, causa problemi con la tecnologia, il Barone ci tiene a dire che il film lo ha entusiasmato! Il rosa rende l tutto più onirico e straniato. I bambini/spiriti sono inquietanti. Bella recensione!