Prima del botto, prima di Incendies, Enemy e Prisoners, Denis Villeneuve girò un film molto modesto sulla strage misogina avvenuta in una scuola politecnica di Montréal nel 1989. Polytechnique raccontava la tragedia con una chiarezza di intenti micidiale e lasciava che le immagini, in comodo bianco e nero, parlassero da sole. C’erano cose che, inevitabilmente, per essere spiegate dovevano essere mostrate, e di fronte a una sceneggiatura che doveva raccontare senza appessantire un soggetto che già in partenza era un macigno Villeneuve utilizzò tutta la forza della sua visione per ottenere un film che, alla fine, è una versione più realistica e terrificante di Elephant. Benché sia famoso per altro, questo è secondo me il film che più rappresenta che tipo di regista sia Velleneuve: un regista delle immagini e della messa in scena, in grado di utilizzare al meglio i propri direttori della fotografia e di gestire più personaggi in una coralità mai sbilanciata. Villeneuve sa tirare fuori bei film anche quando il materiale di partenza è complicato, poco chiaro o semplicemente brutto. Villeneuve è una specie di Fincher del Québec. Prende quello che ha, si circonda di gente incredibile e ci lavora su finché non ha creato il suo capolavoro. Più o meno tutti i suoi film hanno problemi di scrittura, ma più o meno tutti i suoi film sono almeno belli. Prendendo quelli già citati, la storia di Prisoners è una convenzionale discesa nel banalotto che però spacca perché l’intera crew, persino il gaffer, era in stato di grazia. Enemy è un delirio di metafore a forma di ragni giganti che però tra il doppio Jake Gyllenhaal e la fotografia di Nicolas Bolduc è impossibile smettere di guardare. Persino Incendies, che è a oggi la sua storia più ruffiana e improbabile, è un bel film, anche quando fa girare i coglioni.
Sicario continua questo trend, ma vede il regista tornare alla forma dolorosa e grave di Polytechnique con un bagaglio tecnico gigantesco, un mare di soldi e giusto quel pizzico di Michael Mann in più.
La storia è quella di un agente dell’FBI (Emily Blunt) che si unisce a un’operazione segreta del governo americano per porre firre ai traffici di droga dei cartelli messicani sul confine con gli Stati Uniti. Josh Brolin comanda la baracca mentre Benicio Del Toro dà consigli sottovoce. Da punto A a punto B la sceneggiatura spicca raramente, punta molto sull’effetto sorpresa e si dimentica di raccontare i personaggi oltre il loro ruolo. Emily Blunt è forte ma rigorosa e combattuta; Josh Brolin è uno stronzo in ciabatte pieno di bugie; Benicio Del Toro sta zitto nell’angolo che girerai prima di essere ucciso. Il punto focale della storia è lo scontro morale che Emily Blunt è costretta ad affrontare lavorando con due che non vogliono dirle cosa sta succedendo e cosa stanno combinando mentre lei non guarda, più tutta una serie di cose che non posso raccontarvi. Taylor Sheridan, sceneggiatore esordiente e attore famoso per Sons of Anarchy, si è praticamente limitato a porre le basi di svariate storie personali lasciando tutto un po’ fumoso e limitandosi a mandare avanti quella che gli interessava di più, che però non è quella con cui era partito. Il risultato, sulla carta, è un racconto corale dai pochi sfoghi e dai tanti sacrifici. Credo che la sua esperienza televisiva gli abbia dato i mezzi per scrivere della buona televisione ma non del buon cinema, perché certi personaggi sembrano caratterizzati come quelli di una puntata pilota, senza dire troppo e con la consapevolezza che verranno approfonditi nelle altre puntate. Immaginarsi Sicario come una stagione di True Detective è facilissimo, quasi un sogno, ma è qui che entra in scena Villeneuve e trasforma in cinema qualcosa che, in partenza, non lo era.
Villeneuve, senza scrivere nulla, prende gli attori e li piazza talmente bene in mezzo all’inquadratura da dargli tutto un altro senso, un’altra profondità e una posizione precisa nella storia. Detta così sembra una cazzata, ma quello che fa Villeneuve è trovare la sfumatura che nel testo mancava, prendere un “Emily Blunt si fa la doccia dopo essere stata ferita” e farlo diventare “Emily Blunt non si sarebbe dovuta lavare il sangue di dosso se solo tizio e caio le avessero detto qualcosa in più”. Lo fa, chiaramente, aiutato da una serie di attori che sanno benissimo quello che stanno facendo. Del Toro, in particolare, qui sembra aver ritrovato una bravura perduta chissà dove. Con pochissimo su cui lavorare è riuscito a spiegare vita morte e miracoli del suo personaggio semplicemente dicendo “come stai” a Emily Blunt, accarezzandole la testa. Come dicevo, sono sfumature, sono piccolezze, sono pezzi che Villeneuve ha cercato minuziosamente e messo nei posti giusti, ma sono loro a fare la differenza tra il poco della sceneggiatura e il risultato finale.
Finito di cercare pezzi di storia, poi, Villeneuve ha anche preso le scene di azione e le ha girate come fosse Michael Mann in stato di grazia, nonostante fosse la prima volta. Scene che sulla carta saranno durate sì e no due pagine vengono allungate e sospese in una tensione fragilissima, sempre sull’orlo dell’inevitabile esplosione. Tutto, dalla gestione dei tempi ai cambi d’inquadratura, è calcolato con una precisione commovente e una certa sequenza in mezzo al traffico (chi ha visto sa e chi non ha visto capirà) qui ce la ricorderemo per un bel po’, ed è solo il primo di svariati momenti fatti per logorare nervi e accorciare unghie.
Infine, una menzione speciale va a Roger Deakins, il maestro di luci e ombre che già aveva lavorato con Villeneuve in Prisoners e che ci lavorerà ancora per il sequel di Blade Runner. Ci sono momenti in cui sembra lui quello che comanda, lui che decide se girare di notte o di giorno, lui che preferisce un attore di qua e l’altro di là, e a sentir parlare il cast potrebbe essere davvero così. C’è un motivo se prima ho sottolineato il rapporto del regista con i direttori della fotografia. A Villeneuve piacciono i cieli, e Deakins sa quali sono i cieli migliori quando bisogna parlare di cartelli messicani. A Villeneuve piacciono gli interni bui, e Deakins sa dove mettere le uniche due lampadine che servono a illuminare Del Toro dietro una pistola. Se questo è un bel film è perché tutti quelli che ci hanno lavorato sanno come farne uno. Ci sono inquadrature che sono semplicemente spettacolari, roba girata in digitale che sarebbe da sbattere in faccia a Tarantino e dirgli TU HAI DEI PROBLEMI.
Sicario è una celebrazione del fare cinema e del saperlo fare. È un’esaltazione della professione, dell’impegno e della competenza. Il cinema è fatto di scelte, e qui si possono contare tutte quelle che hanno fatto la differenza in ogni singola sequenza. Se solo ci fosse stata una sceneggiatura all’altezza avremmo in mano un capolavoro.
DVD-quote:
“Uno dei più alti esempi di cinema che vedrete quest’anno”
Jean-Claude Van Gogh, i400Calci.com
Molto. Bene.
Smarmellare con cognizione di causa insomma.
BUM!
Per filo e per segno quello che pensavo. Bello ma al nostro gli ci vorrebbe uno sceneggiatore con le palle x fare il colpaccio.
E chi è che stasera va a vederlo? Eccolo qua!
in totale accordo la tua con la mia rece, siamo trai pochi ad aver visto Mann nella fotografia di Deakins. anche Jarhead di Mendes secondo me, più marcatamente
d’accordissimo con tutto, ma secondo me hai criticato ingiustamente uno script che ha nei dialoghi un notevole punto di forza
“Non lasciateci più all’oscuro”
“Hai paura del buio?”
“Cè qualcosa in particolare che dovrei sapere sul cartello?”
“Mi chiedi come funziona un orologio. Per ora limitiamoci a guardare che ora è.” O qualcosa del genere.
Nin vedo l’ora di vederlo. E di vedere il suo Blade Runner.
Ecco, sono perfettamente d’accordo tanto sul giudizio sul film quanto sui difettoni di scrittura. Però io Mann qui non ce l’ho proprio visto. Purtroppo. Né nelle sparatorie né nel modo di raccontare i personaggi. Ed è un peccato perchè per quanto mi piaccia villeneuve, Mann ha una consapevolezza e una sicurezza nel muovere la mdp che il giovanotto si sogna. Poi il film è bello, è vero che ricorda un pilota. Però a me in definitiva è piaciuto più prisoners. Per il sequel di blande runner boh. Vedremo. Peggio di prometheus non può essere..
Gran bel pezzo, scritto con intelligenza e precisione.
Sicario, francamente, avevo intenzione di evitarlo a causa delle precedenti cocenti delusioni (i suoi ultimi film, a causa di deboli sceneggiature, li ho trovati poco credibili e tendenti al ridicolo), ma mi sono abbastanza incuriosita e credo proprio che gli darò un’altra chance…
leggere questa recensione è un vero piacere. davvero ben scritta. invoglia davvero a vedere il film per ritrovarci la sensibilità che descrivi.
non vedo l’ora di vedere questo film.
ho smesso di farmi fottere ore di vita da gus van sant esattamente dopo quella immane puttanata di Elephant. Oggi ero tentato di dare un’occhiata a Polytechnique ma se siamo dalle parti di quelle troiate arty con 5 minuti di primi piani sui brufoli di qualche testa di cazzo di 20enne raccattato nel baretto di froci preferito da Van Sant, passo molto volentieri il turno.
Questo Sicario invece mi ispira adrenalina a bestia, e lo vedro` sicuramente.
No, no, Polytechnique è diverse spanne sopra ad Elephant (che non mi è mai piaciuto), dagli una chance.
vabbe` meglio di elephant e` pure il video di prova che ho fatto l’altro giorno filmando una merda di cane col telefonino
Ahahahahahahahahah
sl serio? a me ha triturato i maroni come pochi ltri film quest’anno. magari ero io a non esser ben disposto nei suoi confronti.
Di Villeneuve ho visto solo Prisoners e voglio recuperare tutto in attesa di Blade Runner. Questo lo vedo sicuramente al cinema una di queste sere. Certo Prisoners è un film particolare: una sceneggiatura infame riscattata da una regia bellissima. Forse gli serve davvero uno sceneggiatore valido a questo regista.
Ogni volta che qualcuno nomina quel fottuto ragno mi torna l’orrore.
Ma sbaglio o era a Venezia ‘sto film? Se sì sono un coglione e l’ho perso.
Per la verità credo che fosse a Cannes
Mi avete convinto, se riesco stasera vado
Era quello che speravo di leggere. Comunque diciamo pure che le belle sceneggiature non abbondano negli ultimi anni! Chissà perché non danno i soldi a quelli bravi a scrivere, boh..
comunque qui Del Toro pare la copia venuta bene di alessandro gassman
oddio ho pensato la stessa cosa ieri sera vedendo il film!!
Questo film è una bomba. Le armi fanno rumore come nei film di Mann, le riprese aeree fanno sempre la loro porca figura, Del Toro si è ricordato come si fa a recitare, Deakins pazzesco come al solito.
SPOILER l’assalto al tun el è una delle migliori scene in visione notturna dai tempi del raid finale di Zero Dark Thirty.
Chapeau per Villeneuve.
Concordo però sulla sceneggiatura. Il prossimo film di Villeneuve sarà un film di fantascienza scritto dallo sceneggiatore di Final Destination 5 e del remake de La Cosa. Se Villeneuve riesce a tirare fuori un filmone da una sceneggiatura di quel tizio, non oso immaginare cosa può fare con Blade Runner 2
sotto la foto della blunt avrei scritto:
SI, CARO
comunque sto villeneuve si conferma un gran pilota, sentite a me farà strada.
Le riprese aeree sanno di epico!
mi arrivano pareri positivi da più parti, giustamente ho fatto la cazzata e ho preferito vedere Everest. Però se alla fine i tizi (sempre diversi) che gli scrivono il film annaspano e lui tira fuori dei bei tumblr, qualche colpa ce l’avrà oppure no?
Sempre Brolin è.
Una specie di Fincher del Québec…L’ho Sempre pensato. Mi manca Incendies, ma Prisoners e Enemy li ho trovati imperfettamente bellissimi. Contento per questo.
Incendies è il suo capolavoro imho.
sulla questione sceneggiature andrebbe aperto un capitolo a parte…è incredibile come ancora vengano poco considerate nonostante pure lo sciopero di qualche anno fa che blocco letteralmente l’industria, alla fine giri tutto intorno a quel mucchio di pagine se un film riesce veramente o meno…quanti possibili bei film-capolavori rovinati da sceneggiature non all’altezza…? una marea! quanti per l’inverso e o per altre ragioni (recitazione attori ecc…)…? molti, ma molti di meno.
Sì ma la frantumazione di bolas sulla sezione FBI vs Cartelli del Sud Americanz,
le risolvono sempre e solo nei filmz, oppure è un comodino girato attorno al ganglio?
Non so, io ci avrei voluto più azione vera, SPOILER
Benicio che nel finale a casa del boss secca tutti con precisi headshot senza manco mirare era un pochino meh, come avrei voluto anche vedere josh brolin quando estrae il coltello come fa ad uccidere, tutto troppo asciutto, qualche scena action come cristo comanda e sarebbe stato filmone vero, anche quella del traffico dura il tempo di 3 spari ed é giá finita.
Non é assolutamente perfetto e non è neanche il classico film calciabile, ma è uno di quei film che mi rivedrei. C’è una costruzione della tensione pazzesca, degli attori che fanno paura, alcune sequenze da brividi anche se molto spesso è un “non mostrare”. E poi quando si spara sembra di essere in mezzo a loro. Alcuni dettagli sono geniali, come quando inquadra la Blunt sbattere gli occhi per il rumore delle armi, nella sequenza del tunnel. Solo quell inquadratura trasmette una tensione alle stelle e il senso di fragilità della Blunt.
SPOILER
la sequenza nel traffico mi è piaciuta però non l ho trovata sensazionale. Mi aspettavo forse qualche colpo di scena. Quelle notturne invece e del tunnel le ho apprezzate molto anche se più sonore che visive. Anzi forse proprio per quello! il rumore delle coltellate e gli occhi angosciati della Blunt mi hanno fatto più impressione che vedere, ad esempio, Del Toro che secca tutti nel finale.
Il non mostrare ha funzionato anche nelle torture di Del Toro. Anche qui mi ha fatto molta più impressione quando utilizza il fisico dominando e sovrastando il tizio del cartello e il poliziotto corrotto, piuttosto che quando si vede effettivamente far del male fisico.
Per quanto riguarda la regia, l’ unica critica negativa che ho da fare riguarda la scena finale in cui Del Toro sta minacciando la Blunt e ad un certo punto le punta la pistola contro. Ecco non ce n’era bisogno, il messaggio era più che chiaro e anzi cosi ne è uscito depotenziato.
Fine SPOILER
Condivido le critiche alla sceneggiatura per quanto riguarda alcuni aspetti della trama, anche se non è da buttare, ha solo qualcosa che non funziona . Però non capisco quella sui personaggi. Secondo me non c’era bisogno di approfondirli più di così (eccezion fatta per il nero), cioè cosa volevate sapere di più su Brolin e Del Toro?
Visto stasera… Condivido in pieno quanto detto dal dott. Stranamorte!
Io concordo con Phon Connery: la fotografia è davvero tanta roba. La scena al tramonto prima di entrare nel tunnel è pura poesia, ed un attimo dopo si passa alla miglior visione notturna di sempre.
Le scene aeree sono pazzesche, e dopo quelle troppo finte ed “artistiche” di True Detective 2, per quanto belle, queste trasmettono qualcosa di tangibile, e rafforzano il senso di angoscia che permea tutto il film, così come fa egregiamente la colonna sonora.
Il sonoro è usato con maestria, non solo gli spari alla Mann, ma anche quelle stordenti impennate di volume, che mi hanno ricordato il Mann Interstellar, hanno contribuito a creare quel disagio che fa da base alla pellicola. Ecco per me il punto è stato prpprio questo, ogni dannato elemento del film, dal modo in cui sono messe in fila le scene, ai dialoghi, ai fuori quadro, per arrivare alle espressioni degli attori ed al modo di usare il punto di vista confuso e spaventato della blunt dentro ad un mondo di “lupi” più meschini e feroci di lei, tutto è stato fatto col preciso intento di angosciare. E ci riesce, specie sul finale, quando il discorsetto di Brolin fuori dal tunnel ti riporta alla realtà, una realtà dove per i battere i cattivi non si deve necessariamente essere “i buoni”.
Potrei parlarne per ore di questo film, per me sono state due ore bellissime.
Ovviamente era il Nolan di Interstellar, maledetto Freud!
Ho aspettato tutta la vita un film come questo. Incredibile.
Non saprei neanche da dove iniziare a tessere le lodi a questo capolavoro. C’è una tensione assurda, sembra di esser lì in mezzo all’azione, si respira continuamente un’atmosfera incredibile, insostenibile. E la colonna sonora? Perfetta! E poi vabbè, la fotografia…ciao proprio.
Per me il film dell’anno (facendo finta di dimenticare un certo altro film che però ho visto 4 volte e quindi non vale…)
Madonna che tensione, e che attori, e che belle quelle riprese aeree, e che impressione quella musica! Uno dei film dell’anno, ieri sera ero aggrappato alla poltrona, unico neo il cinema multisala (a morte!) che interrompe a caso la “scena di sesso” per vendere popcorn.
visto stasera dopo aver letto la recensione due mesi prima.
ca-aa-aa-aa-zzooo.
che film.
che film.
le sagome degli uomini che discendono agli inferi stagliate nel cielo imbrunito è la mia inquadratura preferita degli ultimi… 10 anni?…
l’ingresso del soldato nella caverna con primo piano della sagoma del coltello…
i colori lividi.
le sequenze dall’elicottero che allargano il quadro del convoglio a tutta velocità.
che film.
unico appunto ad un Benicio che sembra essere uscito dal frigorifero dove era stato chiuso dal gemello cattivo per gli ultimi 15 anni, è che la battuta finale con cui ammazza il cattivone è un po’ deboluccia.
avrei scelto con più cura le 4 parole.
che film.
Visto stasera, grandioso e bellissimo: come dice giustamente la recensione, perche’ possa essere chiamato capolavoro, ci vorrebbe una sceneggiatura meno generica e con personaggi piu’ dettagliati, ma va bene cosi’. Regia sontuosa ed elegante, fotografia perfetta. Un Mann minore, ma lo stile e’ quello. Lo rivedro’.
Sì, lo so… tra poco la rece compie un anno e io scrivo adesso… beh: chissene, claro? xD!
Farei quasi un copia-incolla di quel che ha detto il Dr. Stranamorte, e tra un po’ motìvo il “quasi”; è un film che potrei rivedere in loop, e quando questo succede è un po’ come quando t’innamori: quelli che per gli altri son “difetti” della tua lei, per te son “caratteristiche”, che alla fine virano quasi in “pregi”.
Perciò, qui da me troverete obbiettività = ZERO.
Bien, messe le mani avanti passo a motivare il “quasi”:
è vero che (forse) la sequenza del traffico non è eccezionale, come è anche vero che certi personaggi potevano essere più definiti.
Però, lo spasimante perso di questo film che è in me mi fa dire che Sicario è pregno dell’INEVITIBILITA’, di cose che lì, alla frontiera, succedono tutti i giorni e che la Blunt ed il suo amico ci son stati calati solo per un pochetto, come fossero di passaggio, e che con loro o senza di loro tutto sarebbe proseguito com’è sempre stato.
Alla luce di tutta questa manfrina che ho scritto, ecco che la sequenza del traffico è perfetta, NON doveva essere troppo carica di effettacci specialie proiettili come fosse uno scontro unico ed epico: è semplicemente quel che accade discretamente spesso in quei paraggi… ed i personaggi (forse proprio esclusi le 2 new entries) sono poco definiti perché è come se facessero parte da sempre di questo “paesaggio”.
Se non mi avete capito, o mi sono spiegato male… amen: la butterò sul mondo che non mi capisce… xD!
Per il resto, almeno a me, colpisce di più la violenza non esibita ma che t’immagini: ci voleva un attimo a far vedere qualche tortura di Benicio al tipo del cartello, oppure quando massacrava di botte il tizio che voleva strangolare la Blunt, o ancora mostrare quel che fa una pallottola quando penetra nella testa di un boss, nell’epilogo: Villeneuve non l’ha fatto, e ha fatto benissimo!
Da ultimo: il finale con Del Toro piazza la pistola sotto il mento della Blunt pareva un forzatura pure a me, ma a bocce ferme direi che è funzionale a spiegare che il nostro Benicio-Alejandro voleva ottenere la sua vendetta e per questo passava sopra a tutto e tutti.
Come dice Matt, “Alejandro lavora per chiunque lo indirizzi contro coloro che gli hanno tolto tutto: noi, loro… chiunque lo possa lasciare libero di mettere le mani sulla persona che un giorno gli ha distrutto la vita”.
Sì, perché qui si usano tutti: la CIA usa l’FBI (la Blunt), ma anche Alejandro… e lo stesso Alejandro però usa la CIA per ottenere la sua vendetta.
Una curiosità: proprio nel dialogo di cui sopra, nell’edizione internazionale, viene detto a Kate di ciò che è successo alla famiglia di Alejandro, mentre nella versione italiana viene detto solo alla fine dallo stesso Alejandro a Kate.
– Fine del sermone –
Bellissimo. E l’ho visto nelle condizioni peggiori. Su un volo airchina con schermo antidiluviano e cuffie con sonoro patetico e mamme di campagna urlanti con bambini piangenti dietro. Mi e’venuta subito voglia di rivederlo. Sara’che sono superficiale ma per me i personaggi vanno bene cosi’. E Benicio al top mi ha fatto contento, mi e’sempre piaciuto sin da quando lo scagnozzo in un vecchio James Bond.
Visto ieri, che dire, Villeneuve si conferma uno dei miei registi preferiti (si Incendies lo trovo un super film e Prisoners mi ha attaccato alla poltrona dalla tensione). Anche qui, non sbaglia un colpo. Trama più approfondita? Ok ci può stare ma alla fine già così com’è scorre alla perfezione e ci sono 2 o 3 scene da vedere e rivedere, in cui regia, fotografia e musiche sono in stato di grazie SPOILER la gitarella in Messico all’inizio, la preparazione prima di entrare nei tunnel con i militari che sprofondano fino a che rimane solo il tramonto e l’ingresso proprio nei tunnel con il militare che viene incontro alla camera sguainando il coltello. epiche.
Finalmente l’ho visto.
Bello bello bello.
Sopratutto “esteticamente” e visivamente.
film che ti prende, tutto realizzato molto bene, l’unico neo è il personaggio della Blunt, troppo naif per essere quello che è, in alcuni momenti addirittura combatte contro la propria squadra………..una così non dura molto nella realtà, potevano lavorarci di più sopra e motivarla meglio(e farla comportare in modo più realistico) per il resto il film è fantastico
Ci tenevo a dirvi che Stefano Sollima sta finendo di realizzare il seguito di Sicario:
http://www.imdb.com/title/tt5052474/?ref_=nm_flmg_dr_1
ciao.
E chi lo sapeva! Grande cazzo, speriamo che si sia portato dietro la tecnicità di questo aggiungendoci una sceneggiatura all’altezza.
spoiler spoiler spoiler spoiler spoiler spoiler spoiler.
spoiler spoiler spoiler spoiler spoiler spoiler spoiler.
se qualcuno in questi tre anni non l’ha ancora visto non legga sotto grazie.
spoiler spoiler spoiler spoiler spoiler spoiler spoiler.
spoiler spoiler spoiler spoiler spoiler spoiler spoiler.
il film l’ho visto ieri sera e mi è piaciuto abbastanza . voto 7.
forse un po lento e alcune cose non le ho capite ma voto 7.
apprezzo tantissimo il finale non buonista e rimanendo in tema michale mann come in collateral avrei apprezzato che tom cruise facesse secca la moglie di will smith in questo film si poteva osare l’inosabiel con del toro che fa esplodere la testa alla blunt.
comunque sono stati già bravi via.
Scimmia fa da Blade Runner 2049 e Arrival non potevo perdermi anche Sicario.
Che dire? Villeneuve é una conferma, non sbaglia un colpo. Ha preso come dite voi una sceneggiatura esilissima e l’ha resa un film teso, drammatico e mai banale.
L’ho ri-visto dopo un bel po’ di tempo… alla prima visione mi era piaciuto ma pensavo meglio. Dopo averlo rivisto invece l’ho apprezzato molto di più! davvero bel film.
PS: e ieri ho visto il 2 :o
SPOILER
cazzochefigata cazzochebello cazzochebombetta cazzochescene il 2 !!!!