
COTICO.
Allora, Jackie, Crimson Peak.
Hai presente quando a scuola di scrittura ti spiegano che non dovresti mai cominciare una frase con “allora”? Dovrebbe darti l’idea di quanto io sia in difficoltà nel parlare di Crimson Peak, uno dei miei film più attesi dell’anno, il ritorno di Del Toro alla forma-Del Toro ma con quell’iniezione di personalità hollywoodiana che avrebbe potuto trasformarlo in un’opera sontuosa e coraggiosissima, un trionfo di architettura deltoriana (deltoresca) nel senso più ampio del termine, LA favolona gotica della nostra generazione, un’orgia di colori e terrore e costumi bizzarri da cui farsi travolgere.
Invece alla fine viene fuori che Crimson Peak non sa di un cazzo.
Adesso ti dico una cosa che forse non ci siamo detti quando abbiamo discusso di ‘sta ciofeca nei giorni scorsi. La prima mezz’ora di film è, secondo me, uno dei (lunghi) momenti cinematografici più imbarazzanti dell’ultimo decennio. Dovrebbe essere il nostro benvenuto nell’incubo, un fuoco lento che cucina la tensione sussurrando verità e segreti e invece sembra una recita scolastica a tema vittoriano o una sessione live di Vampiri. C’è una tale, inutile intensità drammatica in ogni sguardo e ogni gesto e ogni movimento di macchina e più in generale sembra di vedere l’idea platonica di un Jane Eyre per la tv prodotto da un canale minore del Sussex; è una delle messe in scena più cafone e ignoranti che abbia mai visto e il fatto che sia tutto così compreso, così serioso e convinto, con tutti quei di momenti “voce narrante e sognante che parla di fantasmi” scritti con la grammatica dell’horror ma inscenati con quella della soap opera in costume – è comicità involontaria, per quanto mi riguarda.

COTICITÀ.
Ora riassumo tutto quello che ho scritto fino a qui in due parole, guarda che bravo: Tim Burton. Crimson Peak è, esteticamente, una patacca stile ultimo Tim Burton – hai presente la prima volta che hai visto questa foto di Alice? È formalmente impeccabile e bizzarra il giusto, no? E allora perché puzza di merda? È perché è tutto ipersaturo e contrastatissimo in modo artificioso e fatto apposta per urlare GUARDA QUANDO SONO STRANO? È perché quel Johnny Depp pel di carota ha l’espressione furbetta di quello che ti sta facendo credere di essere il migliore e intanto senza che tu te ne accorga te lo sta appoggiando? Ecco, io ho provato esattamente la stessa cosa quando ho visto per la prima volta questo. Quella sensazione che lo sporco che c’è sul pavimento sia stato piazzato lì dopo un approfondito studio di marketing con punte di feng shui per ottenere il massimo impatto drammatico. Inquadrature su inquadrature composte alla perfezione per sembrare il più possibile disordinate. Lo chiamerò “effetto del generatore di copertine gothic metal”.
Mi rendo conto che è ingeneroso criticare un film perché l’autore l’ha fatto diversamente da come l’avrei fatto io, ma lasciami dire che, considerato il materiale che aveva tra le mani, Del Toro s’è fatto affossare dall’effetto GCGM anche sul piano dei contenuti, e ha perso l’occasione per fare un’opera realmente sovversiva. Ma come, hai a disposizione una magione che non solo è maledetta e infestata dai fantasmi, ma sorge su un terreno che suda roba color rosso sangue e me la sprechi trasformandola in una scusa, uno sfondo su cui girare Sexual Innuendos: The Movie?

COTECHINO.
Ho un’ultima, lunga considerazione da fare a riguardo, così mi sbrigo anche quella parte del “dico due robe sugli attori” che ci eravamo detti. E cioè: Burton per Burton, Del Toro ha provato anche, con risultati disastrosi, a prendere a prestito la filosofia burtoniana che prevede che il vero Male stia nell’uomo e che le creature fantastiche/i fantasmi/tutto ciò che è strano sia in ultima analisi Buono o nella peggiore delle ipotesi Cazzomene. In Crimson Peak (come d’altra parte in Cime tempestose – scusa, dovevo scrivere questo titolo da qualche parte) i fantasmi ci sono, nel numero di due (2), e per quanto spaventosi in quanto anime fluttutanti di gente morta, non sono cattivi, ma piuttosto guide spirituali un po’ goffe nel comunicare. La responsabilità di creare conflitto e frizione ricade quindi sui nostri protagonisti, il più clamoroso caso di overacting collettivo che abbia visto al cinema dai tempi di Il discorso del Re. Il vittorianissimo e romanticissimo e goticissimo e Rebecca-issimo triangolo è quello tra:
• Mia Quasicozza, al cui overacting mi sono già abituato ai tempi di Stoker e che qui non deve fare altro che la sua peggior fazza stupita e un po’ spaventata per quasi tutto il film. È un peccato perché nelle prime scene viene ritratta come donna forte e indipendente e ottocentescamente maschiaccia e insomma, quantomeno la tavola era apparecchiata per un interessante sovvertimento delle convenzioni letterarie tipo renderla proattiva invece che vittima costante per tutto il film, idee del genere. Invece no, Ciccio rispetta la forma con precisione assoluta e ci regala una protagonista intensa come un tonno.
• Loki Hiddleston, che (pensate un po’) fa un personaggio furbo e ingannatore e pieno di fascino ma con una storia personale tormentata e in realtà anche un po’ vittima della sua condizione e incatenato al suo stesso personaggio e in fondo all’animo un po’ buono ma forse sta mentendo?, alla fine si sacrificherà redimendosi?. Comunque non gli viene male, quello no.
• Jessica Chastain nei panni della versione isterica e psicotica di Jessica Chastain. Jessica Chastain in questo film si diverte UN SACCO e si vede, con un picco di assurdità durante lo “scontro finale” in cui c’è questa pazza che agita tipo degli attrezzi da cucina* con sguardo spiritato, goffissima e ridicola, e tu capisci che comunque alla fine il film è suo perché l’ha preso con lo spirito giusto. Io me la vedo a fine riprese che è tutta gomitini e occhiolini con il resto del cast e fa tipo gli scherzetti vestendosi da fantasma e facendo BUUU a Del Toro e tutti la guardano male perché non capiscono cosa ci sia da ridere, abbiamo appena girato IL DRAMMA!, e lei è tutta BUUU!
• ci sono poi altri attori ma, sinceramente, tu ti ricordi cosa fa Charlie Hunnam in Crimson Peak?
*potrei anche averlo detto per non spoilerare.
Allora, Stanlio, Crimson Peak.
Qui non ci sono dubbi che le cose sono andate male ma stiamo calmi. Ok gli attori stanno lì a fare quello che non dovrebbero e ok tutto quel che c’è di buono viene in realtà da Tim Burton. È vero. Ma la casa! LA CASA! È da lì che doveva partire tutto ed è lì che sta tutto il salvabile di un film poco salvabile. Non buttiamo tutto!
Del resto il titolo del film lo dice, il punto del film è quel luogo. Non era così in La spina del diavolo nè in Il labirinto del fauno, quei film che costituiscono il Del Toro pensiero, la forma cinematografica più vicina al Del Toro puro. Non c’era un luogo nella storia a fare da cardine, invece qui c’è ed è fenomenale. A fronte di tutto quello che non va (e tanto ce n’è) bisogna ammettere che l’idea di punta cremisi, di quel posto in mezzo al niente in cui un maniero gotico troneggia sulla vastità ma sta crollando è spettacolare.
Spettacolare perché è forte già di suo l’idea che visto che la costruzione sta sprofondando nelle miniere di argilla rossa allora quest’argilla rossa è ovunque, esce dai fottuti rubinetti e trasuda dalle pareti. Voglio dire ma l’hai mai visto un film in cui una casa è talmente impregnata di sangue e violenza, da sanguinare per allegoria?? Un posto che mentre i personaggi sono inquadrati in primo piano e dicono cose in teoria importanti (in pratica non ce ne frega una mazza) dietro, nello sfondo, la casa suda roba densa rossa per il problema dell’argilla ma che nella tua testa è perché quel posto è marcio de sangue?? A mio parere è un’idea a livello del mostro con gli occhi sulle mani, non diventerà mai così nota e paradigmatica perché non è così spettacolare e in evidenza ma il livello è quello.
Certo tocca aspettare metà film per arrivarci alla casa, a quel posto in cui tutto va male, tutto è in rovina e ci sono i fantasmi (CI SONO I FANTASMI CHE INFESTANO LA CASA E NON È IRONICO!!!). Una magione con un buco nel tetto che fa entrare la neve, gli ascensori in ferro battuto e ancora i sotterranei con le cave di argilla e poi il mobilio in legno e un quadro gigantesco della mamma che quando viene inquadrato tutti in sala ridono e fanno bene, perché Del Toro è così bravo che sa far ridere anche delle cose serie. Ma non è forse questo il miglior cinema? Quello che auspichiamo sempre? Tradizione e innovazione, senso del racconto e capacità di avere idee? Classicismo e capacità di rivederlo? Pensi davvero che Tim Burton non sia corso in bagno a farsi una sega quando ha visto tutto questo? E non ha forse fatto bene?
Il problema di Crimson Peak è che nel migliore dei luoghi possibili accadono le peggiori stupidaggini immaginabili. Sarebbe bastato poco, anche i consueti giochi al gatto con il topo per farci felici (ammettiamolo, non è che gli intrecci di Il labirinto del fauno o La spina del diavolo siano granchè), invece questo mélo a tre di cui capiamo subito l’esito massacra tutto, abbassa il film a operetta consueta invece di metterlo a livello della casa, della magione bucata che fa dei rumorini come se salutasse Mia Quasicozza quando arriva.
Con quell’inizio poi non è facile non arrabbiarsi, non è facile non avercela con un film che fa di tutto per farsi odiare, per non gettare quelle basi horror che più avanti si capisce che sarebbero state proprio necessarie. Insomma io lo capisco a Del Toro, che voleva fare un film grande e complesso, voleva il grande colpo di scena a metà, voleva cominciare come una storia d’amore ed essere fedele a quel genere lì ma solo lentamente introdurre gli elementi di paura. Solo che non è così. Voleva fare Rebecca – La prima moglie (l’hai citato anche tu, Stanlio, lo so), il buon vecchio inganna e colpisci, schiva il pubblico e porta l’affondo, e non è una cattiva idea, io un film così me lo sarei guardato ma non è questo, perché tutto è troppo evidente e perché sottilmente mi stai promettendo un horror che non arriverà mai.
Ok, odiamolo Crimson Peak ma non mentiamo a noi stessi, le idee c’erano. Sono state buttate in vacca, sono state massacrate dalla stupideria diffusa ma c’erano e stanno lì in quella casona che rimane una delle idee migliori di tutto il Del Toro-pensiero.
Dvd-quote suggerita:
“Complimenti per la splendida cornice!”
Jackie Lang, i400calci.com
A me è piaciuto e neanche poco.
Non è un horror è un melodramma. E mescola Hitchcock, Val Lewton, Corman, Lang e soprattutto Bava con grande amore e sapienza.
Avercene uno alla settimana di film così.
Ed io che lo aspettavo con trepidazione…
Brutta storia… sto leggendo pareri negativi un po’ ovunque e mi dispiace, perche’ oltre a essere uno dei film che attendevo di piu’ quest’anno, mi ero fatto l’idea che avrebbe potuto essere l’occasione per Del Toro per fare il salto di qualita’ e imporsi davvero come un classico moderno del cinema horror/gotico (cosa che Tim Burton ha abbandonato dopo il 1999…).
Se Crimson Peak e’ davvero una cazzatina come dite voi, peccato…
Anche secondo me non è per niente male, anzi devo dire che mi è piaciuto, con qualche riserva, ma mi è piaciuto. Il difetto principale è la poca tensione che provoca la gestione del triangolo sorella-fratello-moglie e il fatto che in fin dei conti i fantasmi non hanno quasi nessuno funzione narrativa, sembrano messi lì un po’ a caso…
Fortuna che poi entra in scena la magione che è davvero una delle cose più belle mai viste su schermo e la cazzo di idea di far uscire l’argilla rossa dalle fottute pareti è geniale. Qualche buon tocco di gore, insomma per me tutto sommato promosso.
Quoto Tommaso, avercene di film così
La peggior sceneggiatura possibile inserita nella migliore scenografia/regia/montaggio possibile. Volevo uscire dopo mezz’ora, si salvano gli ultimi 5 minuti. Non ho capito il divieto ai minori di 14 anni, non ho visto in pratica horror VERO per tutta la durata del film. Il peggior spreco dell’anno.
Werner Washington.
“La peggior sceneggiatura possibile inserita nella migliore scenografia/regia/montaggio possibile. ”
peggio che Prometheus dici?!
Tommaso, tengo il tuo commento come un fazzoletto di minima speranza e vado al cinema. Doveva essere il mio film dell’anno. Spero che non userò il fazzoletto per piangere lacrime di delusione.
Per la cronaca, anch’io mi aspettavo da Del Toro qualcosa di più delirante sul lato fantastico, un gotico delle Bronte con innestato un comic alla Hellboy. Ma che non si vada a parare in quella direzione lo si capisce dopo cinque minuti, visto che Del Toro gioca a carte scoperte con lo spettatore fin dalla prima sequenza. E’ un omaggio forse anche necrofilo ad un cinema d’altri tempi, con vezzi persino masochisti (i fantasmi in CGI palesemente “finti” come i pupazzoni e i manichini nei film di Bava). Visto in quest’ottica non ho idea di come possa deludere.
Volevo solo ribadire che per me pure la goticissima magione è fonte di delusione immensa ed è esteticamente una delle robe più noiose che Del Toro abbia mai fatto in vita propria.
Così, nel caso qualcuno se lo chiedesse.
Peccato, dopo la prima recensione già molto critica già pregustavo una seconda proprio inferocita, invece l’ordine era invertito rispetto al titolo eheheh
All’uscita della proiezione ho pensato che “Alle montagne della follia” a questo punto è meglio che rimanga il progetto -che forse non vedremo mai-.
Nel romanzo di Lovercraft alcuni dettagli sono dati dalla corrispondenza di uno degli esploratori con la moglie, detto questo e visto Crimson Peak con il suo gothic love affair, ora “alle montagne della follia” me lo vedo come una versione burtoniana del Dracula di Coppola.
Continuo fermamente, a pensare che Del Toro, dovrebbe essere GUIDATO, e non affiancato, da un buon sceneggiatore o produttore, che lo metta al guinzaglio.
Come fa la Marvel, ma magari senza gli stessi esiti.
Per questo film ne è la prova definitiva.
Caro Stanlio, a ‘punta cremisi’ la mia mente sozza ha visualizzato immagini sconce…
Delusione. Non posso dire che sia una merda totale, perché concettualmente è figo (come detto dalla rece), ma resta comunque una delusione. Poteva essere fatto di più, invece è stato fatto un film con una prima parte inutile, dei fantasmi che anche se non ci fossero stati sarebbe stato lo stesso e dei personaggi banali. Mancano il coinvolgimento e la tensione
Crimson Peak, per me, non riesce né ad essere interessante nella narrazione del triangolo amoroso né come film horror o d’atmosfera.
Questo film sembra un incrocio tra la versione scrausa di The woman in black e La casa dei fantasmi.
Come mai Del Toro si lega a millemila progetti e poi realizza quelli più pezzenti?
Soprattutto perché dei suoi progetti più recenti l’unico davvero promettente è stato cancellato? Mi riferisco al videogioco Silent Hills che pareva essere la figata delle figate, tra Kojima, Del Toro e Junji Ito come collaboratore.
Non ho visto Crimson Peak mi sentivo quasi di saltarlo a priori per l’ambientazione gotica che ha stufato mille anni fa, però l’idea dello “spurgo” anche se non credo si sia mai vista in un film, non mi pare niente di trascendentale, resta la curiosità di vedere come è stata resa e poco o nulla d’altro.
Peccato veramente per la cancellazione di Silent Hills. Da quel che si vedeva nella “demo” (a mio parere P.T. resta ancora oggi la cosa più interessante uscita su PS4) poteva diventare un capolavoro.
mannaggia….domani vado a vererlo ma mi sa che subirò anche io la transizione da “uno dei film più attesi dell’anno” a “grandissime aspettative deluse”….uff
Io sarà che già dal trailer avevo annusato puzza di minchiatina. Poi ovvio uno ci spera sempre, magari il trailer non significa niente. Invece mi confermate esattamente quelle sensazioni che ho avuto di tutto studiato ad arte senza un briciolo di sostanza. Peccato.
Continuo a guardarmi la seconda stagione di The Strain, ma, sorpresa delle sorprese…la prima mi aveva pigliato moooolto meglio!
Ma la serie TV ‘THE STRAIN’, sempre curata dal nostro, e tratta da suoi romanzi, com’è ?
Non ho visto la serie ma i romanzi sono carini assai.
la prima stagione, tolto un pilot fichissimo girato da ciccio del toro in prima persona, diventa una cacata nel giro di 3/4 puntate.
la seconda ovviamente manco l’ho iniziata.
ora è tanto penny dreadful per me.
La prima stagione è molto valida, anche se vive per 12 episodi dello splendido pilot firmato da del Toro stesso. La seconda l’ho finita con grande fatica, nonostante sia una serie di puro intrattenimento mi ha annoiato più di qualche volta. Il problema della seconda è che si perde tutto l’effetto sorpresa che c’era nella prima ed entrano dei nuovi personaggi piuttosto imbarazzanti e scritti col culo. Della seconda stagione meritano di essere viste solo la prima parte delle prima puntata, girata da del Toro e ambientata nella Transilvania gotica (è tutto quello che avrebbe dovuto essere Crimson Peak, e che in parte è solo visivamente), e l’inizio di un episodio che parte mostrando un film degli anni ’50 nel quale un luchador messicano si mena con streghe e vampiri, fatta benissimo. Per il resto, non credo che la continuerò.
@Marlon azz a me già la prima non aveva fatto impazzire, nonostante fosse tutto sommato godibile e ben realizzata. Questa 2 è inferiore? Ce l’ho lì pronta da iniziare insieme alla seconda di the last ship
…molto meglio questo
Io nella figura del fantasma-che-alla-fine-non-chiede-altro-che-trovare-giustizia-per-la-propria-morte ci ho visto anche qualcosa de “Le verità nascoste”
E’ più o meno il fantasma che compare in ogni film del genere. E’ un po come Morgan Freeman che fa il negro saggio, con la differenza che il fantasma cambia colore.
stanlio, jackie, purtroppo, avevate ragione fino in fondo. una casa sprecatissima e un triangolo banale e scontato che di più non si poteva. la voce narrante toglie quel minimo di sorpresa fin dall’inizio e mi sembra la fiera degli stereotipi gotici e degli sviluppi così banali e prevedibili che di più non si poteva fare. manco i momenti bubusettete fanno saltare dalla poltrona. insomma, sprecatissimo del toro. che occasione persa.
mi sa che mi recupero la spina del diavolo. merita? non l’ho visto…
@Dembo premesso che anche la prima non gridava capolavoro, per carita’pero’ c’era quel senso di claustrofobia, lo scoppio della pestilenza, l’introduzione del Maestro etc…
questa seconda mi sembra un bel brodetto hanno aumentato il fattore romance, ci sono i supervampiri buoni…boh vediamo dove va a parare…miglior nuova serie non calcista The Knick
C’è poco da dire, ragazzi: una delle potenziali più grandi figate degli ultimi anni, mandata in vacca. Sono incazzato con Del Toro, non me l’aspettavo da lui una scivolata simile. E sono incazzato anche perché per quasi tutte le scene della seconda parte, c’erano la Wasikowska (per me l’attrice più sopravvalutata del secolo) e il Loki che impallavano le splendide scenografie con le loro scenette da quattro soldi.
Concordissimo! Noia impacchettata molto bene.
Visto che mi sono (ri)avvicinato solo ora al vostro blog (che mi piace un sacco soprattutto perché sono in disaccordo su un sacco di film ma le rece sono troppo fighe), ho cercato cosa ne pensavate di questa ennesima inutile fatica di del toro.
Sottoscriverei ogni parola. Solo che a vedere sti film non mi viene manco da sorridere mi incazzo e basta pensando ai soldi spesi per farlo e che ho rischiato di spendere per vederlo.
Me lo riguardo quando mi viene voglia di manicotti con le viole del pensiero, e guardandolo penso tutte le volte che se invece del blu ray mi fossi comprata l’apposita fustellatrice e una scorta di pannolenci ora avrei una mia ditta di accesdori fetish. Non è che semplicemente il target del film non siete voi ma, appunto, le sciure digiune di horror?