Il Western è tornato, non so se ve ne siete accorti ma ve lo dico in caso foste distratti. Avvertite giù al bar: il Western è tornato, sta benone e paga un giro a tutti.
Non se ne è mai davvero andato eh, ma di sicuro non ha goduto di ottima salute per un bel po’: pochi titoli, molta robetta se non robaccia, poche gemme negli ultimi dieci anni circa. Ma vuoi che sia in chiave Weird West, vuoi che sia in chiave Neo Western o vuoi che sia un Western tradizionale, il genere che per me racchiude il Cinema nella sua maniera più pura è ancora qui.
A una vasta gamma di uscite recenti – ne ho contate una ventina tra belle e brutte – da qui a breve si aggiungeranno gli attesissimi The Revenant e The Hateful Eight, per il 2016 già sono annunciati Forsaken, Jane Got a Gun, Diablo e nell’ultimo periodo abbiamo già avuto il colto Slow West, il classico The Salvation, il revisionista The Homesman e appunto questo Bone Tomahawk.
Bone Tomahawk sembrava dover essere un Weird West da quanto trapelato in pre-produzione -un horror di cowboy VS cannibali- e sembrava un DTV per come è stato rilasciato in sordina. In realtà non è davvero nessuna delle due cose ed è stato subito chiaro alla sua anteprima al Fantastic Fest di Austin, dove è stato acclamato – e per il quale ho ricevuto una mail nottetempo da amici texani che erano fomentatissimi dopo la visione.
“Cosa è quindi?”, diranno i miei cari lettori.
Per ora è un film che ancora non è nelle sale e sta girando per i festival, forse diventerà un DTV ma del DTV non ha la poveracciaggine per il quale – a torto o ragione – l’acronimo sta a significare per i più.
Ed è un film che è più weird che Weird West.
“Sì, OK, e quindi cosa è?”, direte. Una discreta bomba. Se mi ci fate arrivare ve lo spiego, intanto sigla.
Bone Tomahawk è un film che ha una premessa strana come vi dicevo, strana ma non del tutto impossibile. Narra infatti di una posse che parte per una spedizione onde liberare delle persone rapite da una misteriosa tribù di nativi di cui nessuno sa nulla e con la quale gli stessi nativi del luogo non più hanno rapporti, si guardano bene dall’avvicinarvisi e di cui parlano con disagio.
Questo perché, secondo le voci che circolano su di loro, sono completamente selvaggi, senza linguaggio, senza villaggi e pare cannibali.
Più simili alle bestie che agli uomini, dicono.
Il cannibalismo presso i nativi americani è un argomento che può sembrare strano ma non lo è: sia per fatti certificati come nel caso dei Karankawa, sia per dei fatti non del tutto chiariti per le misteriose popolazioni preistoriche degli Anasazi o dell’area del Mogollon e sia per voci diffamatorie messe in giro tra tribù rivali per gettare discredito, il cannibalismo è un argomento che sbuca qua e là nella storiografia americana più spesso di quanto si creda. Se per la quasi totalità delle tribù il cannibalismo era esecrato e considerato persino frutto di possessione malevola, ipotizzare una tribù emarginatasi in un’epoca remota e che senza sviluppare contatti rimane ad uno stato primordiale che comprende anche il cannibalismo può tranquillamente essere plausibile, decisamente più plausibile delle tematiche che di solito infondono nel West l’aggettivo weird, come vampiri, fantasmi, alieni e dinosauri.
Del Weird West ha fondamentalmente la caratteristica di combinare al Western un genere che non gli è abituale, in questo caso il cannibal movie, più che essere incentrato su tematiche fantastiche.
In questo slow burner vediamo i personaggi lasciarsi lentamente il Western alle spalle – la città, la posse composta da archetipi, la missione classica con la bella in pericolo da salvare – per incontrare degli eventi che sfumeranno le tinte verso il Western revisionista più drammatico e introspettivo – l’incontro con i banditi, la malattia, il racconto di se stessi in viaggio, il senso di colpa- e che finiranno lentamente nel gore del cannibalismo e nel film d’avventura puro.
Il tutto dosando ogni cosa con molta cura: mai troppo lento, mai troppo di genere, mai troppo scontato, si parte dal “Western fatto a forma di Western” e si finisce in un cannibal movie fatto e finito ma vestiti da cowboy anziché da Luca Barbareschi. E il viaggio sarà avvincente, riflessivo, romantico e cruento.
Kurt Russell è talmente fico che porterebbe a casa il film anche se non parlasse, e dopo una lunga assenza dal Western ci regala un nuovo sceriffo baffuto da incorniciare accanto al suo Wyatt Earp del meraviglioso Tombstone, un personaggio che ne è quasi la versione invecchiata più disillusa e riflessiva. Il personaggio del vice sceriffo beone e ciarliero, così particolare e tratteggiato con una grazia rara da Richard Jenkins, è diventato istantaneamente un mio mito ma è in generale tutta la cura con cui i personaggi rappresentano un archetipo del genere ma in una versione via via sempre più fallace che mi ha colpito.
Un Western classico seppure con un twist quindi, con l’asciuttezza del Western contemporaneo – vedi il già citato Slow West – privo come è di commento musicale e di orpelli nella esecuzione, recitato a dovere con un cast in parte e ben diretto, fotografato nitido, semplice e impietoso come la sua storia. Il regista Craig Zahler nasce come romanziere, tra le sue influenze dichiarate c’è Joe Lansdale e questo rende la cifra del film parecchio evidente come paternità, basata come è sullo scivolare dei generi uno nell’altro in maniera sfumata, sui personaggi sfaccettati e sui dialoghi a metà tra il realismo e la commedia nera.
Bone Tomahawk è un gioiellino assolutamente da vedere soprattutto se amanti del genere e per me, che con Tarantino ho un rapporto contrastante e Iñárritu non lo sopporto proprio, c’è già un pretendente al miglior film western dell’anno; curiosamente, se confrontato con The Hateful Eight, anche con lo stesso protagonista.
Film indipendente e ancora misconosciuto contro blockbuster hollywoodiano, ambedue con un baffuto Kurt Russell, che duella contro se stesso e senza compari, come in un Weird West con le dimensioni parallele.
DVD-quote suggerita:
“Grande offerta: un western elegante e un cannibal movie truce allo stesso prezzo”
Darth Von Trier, i400Calci.com
Io più che cannibal movie parlerei di horror comunque gran bella sorpresa sto film!grandi tutti gli attori e con una dose di violenza molto alta e disturbante. La brutale uccisione del ragazzo ce la si ricorderà per sempre..
NOOOOOO!! Non mi puoi mettere in fotta così!! Senza neanche sapere quando e se uscirà in qualsiasi modo in bananalandia!
Io che stavo tranquillo e ridevo della fotta dei miei amici per “Star Wars” ed ora devo rivelarmi come il cane di Pavlov che appena sente “Western” comincia a sbavare…
Siamo in due, mi è salita una scimmia sulla groppa che neanche Nicolas Cage! Western malato, atmosfere alla Lansdale, e Kurt Russell (uno dei miei best actah evah, un vero peccato che la sua carriera sia praticamente finita giù per il cesso negli ultimi 15 anni, spero fortissimo che torni al top grazie a questo film)… quando cazzo esce???
Cazzo che bomba! Davvero un buon film, con un Kurt Russel strepitoso e del gore davvero potente…gli ultimi 30 min sono fantastici!
Amici, altri titoli weird west meritevoli?
Fermandosi agli ultimi anni prova questi…
2008 The Burrowers
2011 Exit Humanity
2010 The Last Rites Of Ransom Pride
Ce l’ho avuto per un mese in link senza guardarlo, pensando appunto fosse uno delle decine di western semi-amatoriali con quattro attori che in America girano un tanto al chilo ogni anno, solo nobilitato dalla presenza di Russell aproffitando del barbone del nuovo Tarantino. Poi alcuni commenti favorevoli di amici mi hanno messo curiosità, l’ho visto e: bum! Autentico gioilellino.
Concordo con la rece, tranne che sarei giusto più severo sulla deriva semi-fantastica nel finale. Cioè, in sé funziona, è resa bene l’idea di un piccolo inferno in terra e di una non-civiltà totalmente depravata, ma se si fossero mantenuti un attimo più verosimili per me alla fine sarebbe risultato ancora più inquietante… invece tutto sommato ‘sti cannibalacci infami [SPOILERETTO] che con lo zufolo incorporato si fanno ammazzare come delle anatre che accorrono al richiamo, sembrano a conti fatti usciti da un horror qualsiasi.
Il suo parente più stretto è l’altrettanto notevole “The Burrowers” di qualche annetto fa, che consiglio.
@tommaso “quattro attori che in America girano un tanto al chilo ogni anno” un film che è ‘na teoria di cammei?
Non l’ho capita. :(
Se è per la frase, in effetti un po’ contorta, traduco: pensavo fosse uno di quei western semi-amatoriali con al massimo quattro attori che in America girano a decine ogni anno.
Che poi in fondo lo è, però è bello.
visto un paio di settimane fa. aspettavo la recensione (grazie) e concordo. può sembrare lento in alcuni passaggi ma nella sua durata, più di due ore, scorre.
POSSIBILE SPOILER
gigante l’espressione di kurt russell dopo aver fatto fuori un cannibale con il tomahawk (dai, non dico come, guardatevelo :)
Sono sempre molto curioso su film del genere, ed un western ogni tanto è un piacere.
The Salvation a proposito non è male ma mi ha dato l’impressione di poter essere di più, senza mai arrivare alla vetta.
Regia amatoriale che spreca attori e soggetto formidabili. Purtroppo l’assenza di talento si fa notare e rovina ogni bella cosa. Ad esempio manca la tensione che, visto il soggetto, doveva esser presente, almeno in parte. Poi c’è lo zoppo che fa ridere moltissimo in quanto riesce a fare tutto da solo e alla fine deve anche tornare indietro dopo quel viaggio lunghissimo e noioso, girato peggio di un telefilm anni 80.
Kurt Russel fa il suo ma non basta perché in cabina di regia hanno messo uno che fa tutto con i totali manco stesse girando un documentario zero budget di quelli dove ti pesa spostare la telecamera che poi perdi tempo in montaggio a cercare la continuity. Morale: questo weird west non sa proprio di un cazzo. Meglio il weird west di Wild wild West, allora, almeno là sapevano come costruire una sequenza.
Cose belle anyway: la fiaschetta in pancia, le riproduttrici mutilate.
AMEN!
completamente d’accordo un film pessimo riesce a scorrere e ad annoiare allo stesso tempo tanto che in certi punti andavo a vanti a 3x e in altri controllavo la mail tenendo l’audio in caso succedesse qualcosa, uno spreo di attori, soldi e tempo dove si sarebbe potuto fare un prodotto godibilissimo
in parte devo dare ragione a Ciobin.
In parte pero. È un discorso incompleto quindi sbagliato come al solito.
Davvero un film orribile: dialoghi improbabili e grotteschi, sceneggiatura da c-movie, inutilmente lungo, fanno pietà persino i doppiatori italiani. Da dimenticare, alla svelta.
la spiegazione non mi serve: mi hai comprata a “Una discreta bomba”.
…ma torno a leggerla lo stesso perchè vi amo tutti per come ci fomentate a modo solo con una frase tipo “mi ha chiamato il mio amico texano etc…”
ah, dimenticavo: la sigla è un trip.
Venduto direi! Bel pezzo. Nessuno ha ancora detto Ravenous?
Ravenous è molto meglio, sarà merito anche dellla colonna sonora nyman+albarn
Solo per avere scritto “…del meraviglioso Tombstone” avrei stima eterna da parte mia Darth.
Sembra la versione western di Valhalla Rising – Regno di sangue, interessante…
@Tommaso grazie, recupero subito!
Bel western, gran cast e tutto il resto ma sentirei di puntualizzare che finisce di merda e da gioiello diventa bigiotteria in un attimo.
Fatemi capire una cosa, io non conosco le vostre identità,ma voi fate lingua in bocca sotto la doccia con rai4?
A me va benissimo così, è solo per sapere…
Kurt Russell aveva pure fatto “True Grit”, sebbene sia poco calcistico.
anzi no, che cazzo dico, quello è Jeff Bridges
Visto giusto sabato sera.
Bellissimo.
Mi permetto di consigliarne la visione in rigorosa lingua originale…
E spendo una menzione d’onore per Matthew ‘Lost’ Fox.
Il suo personaggio mi è piaciuto una cifra.
Uno dei film dell’anno senza se e senza ma, per definirlo come genere io appena finito ho pensato “cazzo questo è il primo western-horror bello che ho visto nella vita, soddisfacente sia come western sia come horror”, tutto d’un pezzo, ben fatto sotto tutti gli aspetti senza cedere a ironie postmoderne e hipsterate varie. Kurt Russell poi tra questa prova e – presumo – quella di Hateful Eight gigante del 2015.
ehi darth gran rece come sempre, bello anche il cappello sul western dell’oggi la condivido in pienissimo. La mia receè sul blog da una settimana, la hai letta? Anch’io penso che Bone Tomahawk potrebbe in qualche modo esser termine di paragone con gli 8 di QT
Mi sa che devo aver visto la versione ‘maroccata’… Forse tagliato a un’ora e mezza e dandogli un po’ di ritmo sarebbe stato ok. Buone premesse ma messa in scena deludente. Troppe lungaggini e recitazione da minimo sindacale.
Il finale poi dovevano risolverlo alla Peckinpah e non con 4 pistolettate e via.
Meh!
gli Anasazi dell’Illinois.
Parlando di cose serie, Lili Simmons le esce?
[mai troppo lento, mai troppo di genere, mai troppo scontato, si parte dal “Western fatto a forma di Western”] Cit.
Le cose sono due: il regista è tuo cugino e non vuoi parlarne male o hai visto il film con l’avanti veloce perchè è un film orrendo per due ore e si “riprende” solo negli ultimi 15 minuti. Ma per favore.
Di certo non potra’essere peggio di Green Inferno, in tema di cannibali…
NI,
si potevano tagliare minimo 20 minuti, la quasi totale assenza di musiche poi certo non aiuta una messa in scena già povera di suo, poi si arriva dalla tribù e sicuramente si migliora, i cannibali so fichi e fanno cose ancor più fiche ma anche qui si poteva fare di più, la dinamica imprevedibile delle poche scene action mi è comunque piaciuta, come lo zoppo poi capisca del fischietto credo non si saprà mai…la divina provvidenza immagino…
comunque si il miglior weird western in circolazione…certo è che se la concorrenza è jonah hex, cowboys and aliens e wild wild west, non è che ci volesse chissà cosa…
Scaricato e in attesa di essere visto: la durata mi preoccupa un po’, 130 minuti, e paiono un po’ troppi per una storia western/horror che andrebbe easurita in meno di 90. Lo vedro’ e poi diro’ la mia.
Giusto una curiosita’: sull’IMDB ho letto che il budget e’ inferiore ai 2 milioni di dollari… mi sembra una cifra troppo bassa anche per una produzione indipendente. Qualcuno conferma?
Ma la trama e’ quella di uno speciale TEX a colori!
Forse lo sceneggiatore legge le storie del ranger con la camicia gialla?
Niente indizi a riguardo nel film?
@Past,
ne vede uno agonizzare a terra che fischia ad ogni rantolo…
A me è piaciuto, è tenuto in piedi dai bei personaggi e dai baffoni di Kurt.
Pesa un pò la povertà assoluta degli ambienti e la mancanza degli ampi spazi tipici del west.
Sarà anche che il colore principale è il grigio…
Grazie a questa recensione ho visto questo film e posso confermare quando scritto, mi è proprio piaciuto, sopratutto l’ultima mezz’ora , e un Jenkins davvero superlativo
Bomba imperdibile per chi ama il western. Kurt è sempre il migliore, ma tutti e 4 sono stati grandiosi. Sceneggiatura della madonna
questo film è asciutto e perfetto. bellissimo.
bombetta e film maschio pure per me. Che viaggio asciutto, che crepuscolo, che badasseria i cannibali. Apprezzato pure tutti i momenti uccisione: dritti per dritti, senza fronzoli e/o colpi improvvisi di audio o musiche, un po’ come riprendere un incidente stradale e lasciare come audio solo il rumore di lamiere.
Unica roba che mi lascia perplesso
SPOILER
la litigarella che gli è presa agli indiani per andarsi a pigliare il tizio fino in città, tutto sommato un viaggio lunghetto e considerato che si trattava di un clan ristrettissimo. Boh, poi ipotizzo tutto a piedi visto che cavalli non se ne vedono. Cioè questi, metti 2 o 3 – con gli altri che rimanevano in culo ai monti a guardia dell’insediamento – pigliano e partono, fanno tre prigionieri invece di uccidere subito Buddy e se li trascinano dietro a piedi. Senza che la posse riesca poi a raggiungerli avvantaggiati dal primo tratto a cavallo…
Madonna che permalosi questi indiani oh
FINE SPOILER
Cmq, film di gran cazzutaggine se non sul podio del 2015, quasi
[SPOILER] Di solito mi trovo in sintonia con le vostre recensioni, ma stavolta mi sono preso una bella batosta! 2 ore e passa di film cancellati direttamente con SHIFT+CANC senza neanche passare dal cestino. Parte in bomba e poi dopo i primi 20 minuti cominci a chiederti quando succederà qualcos’altro. 1h e 45 dopo di camminate e cianciate e finalmente giungono alla tanto agognata parte “weird” del film. Che io il weird mi aspettavo fosse chissà cosa e mi ritrovo invece dei normali indiani cannibali. Propongo quindi di aggiungere l’etichetta “weird” su tutti gli horror con zombie et affini! Tirando le somme direi che se fosse durato 1 oretta sarebbe stato godibile, ma 2h e 12 sono “poco burro spalmato su troppo pane”. PS: vi continuo ad amare lo stesso :D
Per me delusione. Da questo mi aspettavo grandi cose, e invece ci son rimasto male
SPOILERONI
Buona la prima parte con quell’aura di nostalgicume poetico memore del cinema del-grandissimo- Kevin Costner. Ma tutta l’interminabile parte centrale urla POVERATA da ogni fotogramma, e non solo per l’evidente povertà di budget per cui in sto paesino western non si vedono in giro mai più di 5 persone per volta (e generalmente sempre le stesse) e per cui le location di tutta la parte “viaggio” del film sono generalmente anonime e bruttine. Ma proprio per come è portata avanti una trama stiracchiatissima a livello degli z movie in cui si allunga il brodo e non succede un cazzo. Cioè : Sid Haig e l’altro finiscono per caso nel territorio di sti trogloditi…i trogloditi ammazzano Sid Haig, l’altro scappa, e invece che seccarlo subito lo seguono fino al villaggio che dista 3-5 giorni di viaggio. Presumibilmente per non fargli rivelare l’ubicazione del posto (?) Arrivati al villaggio i trogloditi seccano il negro ma non lo mangiano (perchè non mangiano i negri), rubano i cavalli, rapiscono il tipo e tutti quelli con lui invece di seccarli sul posto e se li portano dietro per 3-5 giorni di viaggio. Lo sceriffo Kurt oragnizza la squadra di ricerche e interpella il pellerossa esperto di pellerossa per sapere di chi è la freccia…questo capisce subito di che trogloditi si tratta e sa pure l’ubicazione. Partono a cercarli, e avanti così, di cazzata in cazzata. Arrivati al “labirinto di gole” (si fa per dire) trovano subito la caverna dei cannibali etc. etc. Insomma è TUTTO TROPPO FACILE e poco ci mancava ci fosse il segnale stradale “Pericolo cannibali”. Ok la parte finale, bella la modalità di messa in scena dell’azione violenta, veramente secca e brutale, ma pure li poi arriva lo storpio strisciando, libera tutti e risolve la situazione in due secondi. Disturbantisso che sti trogloditi sono tutti tracheotomizzati col fischietto infilato in gola. Alla fine è un film che suscita pure simpatia perchè traspare l’amore per il genere western da ogni fotogramma, ma resta una clamorosa occasione sprecata.
Un film che con qualche accortezza in più sarebbe potuto diventare una piccola perla del genere e non un semplice film che molto probabilmente ci scorderemo in tempi molto brevi se non per qualche piccola trovata interessante.
Visto all’interno del circuito del cinema a basso costo non c’è dubbio che un film come questo ne esca fuori come un piccolo gioiello, a ragione in parte visto che ha alcuni accorgimenti che alcuni prodotti che vedono ma sala non vantano. Tra i pro ho notato dialoghi credibili e trascinanti nel senso che pur nella loro semplicità riescono a riempire i momenti statici tratteggiato in maniera più definita i protagonisti e anche qui un punto a favore va agli interpreti che in linea di massima si comportano bene. La storia è semplice e scorre in maniera lineare ma allo stesso tempo ha abbastanza personalità da non risultare qualcosa di stravisto e la mezz ora finale ha attimi disturbanti e riesce a trasmettere il giusto pathos. Il budget è bassissimo e lo si capisce da subito, sotto un aspetto cromatico il film è piatto e smaschera ambientazioni e costumi dando al tutto quel aspetto di semi-amatoriale. La regia mi ha lasciato interdetto. Qualcuno qua in alto l ha definita amatoriale. Non saprei. La regia è grammatica. E qui il regista usa un linguaggio semplice: pochi campi lunghi, poco montaggio, pochi primi piani, pochi movimenti di camera. Un linguaggio basilare che gioca per sottrazione ma che appare più un limite che una scelta. Fatto sta nella sua semplicità fortunatamente non si concede molte sbavature (fortunatamente). La durata, da molti criticata in realtà è perfetta, ce una premessa, ce un viaggio con qualche contrattempo che aiuta a definire i protagonisti e ce una chiusura che dura praticamente mezz’ora. Il film scorre senza intoppi, nel bene e nel male merita una visione. Personalmente me lo Sono abbastanza gustato.
SPOILERS AHEAD!! Questo film è una figata: poveracciaggine o meno. C’e’ quella vecchia merda di Sid Haig/Captain Spaulding, icona del gore demenziale che viene sbudellato nei primi cinque minuti; Kurt Russell coi baffoni che ci insegna che è possibile invecchiare decrepiti ma ancora Absolutamente badass; c’è Lily Simmons che, come al solito, chiava stando sopra e sfoggia, soprattutto nel finale (scena tagliata) espressioni tenerone di squisita romanticheria; c’è BROODER (Matthew Fox di LOST!!!) che disarchetipa un archetipo che più archetipo non si può e lo fa con classe; c’è lo zoppo che spacca e l’indiano colto che la sa lunga sui trogloditi (mentre i bianchi manco sanno come si scrive); c’è lo zufolo nella trachea (che figata); c’è CICORIA (instant cult e personaggio della carriera per Richard Jenkins); e infine c’è CHAYTON di Banshee (Gino Serges) nella versione cannibalica Chayton 2.0. Ho amato i dialoghi e l’esiguo commento musicale per violoncello che rende chiaro fin da subito che molti moriranno male. Sebbene anch’io avrei preferito un finale alla Peckimpah, di Peckinpah, ahimè, ce n’era uno: godiamoci quel che resta del western dopo la sua scomparsa, che in questo caso non è poco. Greetings!
Spoiler:
Nessuno ha sottolineato come ha fatto lo zoppo a salire in cima dentro il buco dei trogloditi….
Ho visto il film ieri sera (in tv, in lingua originale, con pubblicità). “Slow burner” e’ un eufemismo: e’ un film in cui succede poco, e quando succede quel poco, neppure lo vedi bene.
[SPOILER ALERT]
– Qualcuno ha visto in faccia i due messicani ammazzati?
– E i predoni, li hanno inquadrati almeno per due secondi?
– Le facce dei tanto aspettati trogloditi, le avete memorizzate? Perché io le ho viste poco, e non e’ che sia riuscito a distinguerli l’uno dall’altro.
– Le madri/mogli/sorelle dei trogloditi si sono meritate un’inquadratura di cinque secondi.
– Si può fare horror senza mostrare l’orrore, si può fare horror senza tanto sangue. Ma questo fino e’ meno horror di Cowboy & Alieni (che ha pure James Bond e Indiana Jones), ed e’ anche meno ‘weird’ di quello.
– Alla faccia di Kurt Russell, il film l’ho visto soprattutto per Richard Jenkins, il JT Walsh del XXI secolo.
[Spoiler]Per essere dei cannibali supercazzuti si fanno ammazzare in maniera decisamente stupida.
Film carino, sorretto più che dallo sceriffo Kurt dal suo vice Jenkins: non esistesse A Field In England sarebbe il miglior film con dialoghi surreali dove non dovrebbero azzeccarci niente. Plauso anche per Matthew Fox e per il pianista
Film godibile, doppiaggio aberrante
Rivedo il film oggi, due anni dopo il mio commento precedente, e noto nella recensione la frase “ Il personaggio (…) tratteggiato con una grazia rara da Richard Jenkins”. La grazia è rara in altri attori, ma con Jenkins è una presenza costante: consiglio di osservarlo in Berlin Station, in TV.