Gesù Cristo, non so neanche da dove cominciare.
Dall’ennesima lampante conferma della totale incompetenza di Max Landis come autore? Dalla pretesa impossibile di travestire Jesse Eisenberg da eroe action? Dalla sconcertante ovvietà del fatto che un’action comedy che non fa ridere e non imbrocca una sequenza action ha un grave problema strutturale? Dall’ennesima lampante conferma della totale incompetenza di Max Landis come autore? Lo so, l’ho scritto due volte nello stesso paragrafo: è la misura di quanto mi disturbi l’idea che Max Landis giri indisturbato per Hollywood a con uno stock di biglietti da visita con su scritto “Max Landis – Autore”.
Passo indietro. Chi è Max Landis? Principalmente, un nerd e una mezza celebrity dell’internet, una versione meno tenerona di Kevin Smith (e già Kevin Smith è uno che ormai va preso col contagocce) che similmente a Kevin Smith ha letto abbastanza fumetti da convincersi di essere bravissimo anche a scriverli e a quel punto, già che era bravissimo a scrivere fumetti, perché non essere bravissimo anche a scrivere film? Di suo potreste aver visto: Chronicle e il tweet in cui sosteneva che il film dei Fantastici 4 sarebbe stato molto meglio se l’avesse scritto lui.
Secondariamente, è il figlio di John Landis, il genere di cosa che in qualunque altro caso farebbe scattare l’indignazione contro lo scandaloso nepotismo, ma che di fronte alla sproporzionata opinione che ha di sé stesso Max e il suo misero cv, l’unico commento che ti strappa è “ah, tutto qui?”. Un po’ come quando scopri che il figlio di Bob Dylan, con tutte le porte che ti può aprire nella vita essere il figlio di Bob Dylan, è il regista di Due sballati al college.
Il che ci riporta ad American Ultra, che ha in comune con Due sballati al college di essere destinato all’eterno oblio e una sceneggiatura basata sulla cosa più esilarante a cui un adolescente americano, a quanto pare, è in grado di pensare: farsi le canne.
Presente Jason Bourne?
Uguale. Ma con le canne.
American Ultra è la storia di un tizio che non si ricorda un cazzo e a un certo punto scopre di essere il risultato di un programma governativo per creare l’agente segreto perfetto solo che – preparatevi perché ‘sta cosa fa riderissimo – è un fattone!
Un intero film, il cui sottotesto è “minchia ragazzi ma quanta roba ci siamo fumati mentre lo scrivevamo”, costruito attorno al gioco di parole, sottilissimo, prontamente riportato nella tagline “There’s nothing more dangerous than a stoned cold killer”.
Cioè, boh.
Non ho niente contro il consumo delle droghe leggere, ma non ho veramente mai capito l’appeal dei film sulle droghe leggere. Dovrebbe farmi ridere perché..? Perché le canne me le faccio anch’io spettatore? Faccio un sacco di altre cose su cui non sento la necessità di vedere un’ora e mezza di film. Perché secondo la morale comune è qualcosa che “non si fa” e quindi questo rende il film trasgressivo? Wow, allora abbiamo 7 anni e altri due potenti selling point su cui investire potrebbero essere le parolacce e le scoregge fatte con le ascelle.
Tra l’altro, odio dover essere io a farlo, ma è ora di dare voce a una verità scomoda della vita: non è che le canne abbiano mai fatto tutto ‘sto bene all’arte. Se la cocaina ha ispirato Suspiria, la marijuana è la principale responsabile della filmografia di Seth Rogen da regista. Volessi fare una campagna contro gli spinelli, è su questo che mi concentrerei, è l’unico effetto collaterale veramente grave che mi viene in mente.
Quindi insomma, abbiamo Jesse Eisenberg con dei capelli che non si possono vedere fidanzato con Kristen Stewart pure lei con dei capelli che non si possono vedere, in una cittadina di merda, con dei lavori di merda, a farsi le canne dalla mattina alla sera. A una certa il governo inizia a cercare di uccidere Jesse e lui si rende conto di essere un ex agente segreto a cui è stato fatto il lavaggio del cervello e di avere tutta una serie di abilità da super soldato tipo sapere come si disarma un aggressore o come lo si uccide con un cucchiaio. Segue caccia all’uomo infarcita di gag in cui Jesse fa cose pazzesche con l’aria di chi non ha idea di cosa stia succedendo perché, ah ah ah, è strafatto per la maggior parte del tempo e resa dei conti finale in un supermercato che fa rimpiangere in egual misura la resa dei conti finale in un supermercato di Hot Fuzz e la resa dei conti finale in un supermercato di The Equalizer.
Ma per una giusta ed equa distribuzione delle colpe, bisogna notare che lo script insignificante di Landis è stato messo in mano a uno a cui non affiderei neanche il mio filmino delle vacanze — che invece è esattamente quello che ha fatto la Warner Bros nel 2012: il regista di American Ultra, Nima Nourizadeh, è il criminale di guerra che ha in curriculum Project X. Un filmino delle vacanze che ha, guarda caso, in comune con Chronicle di Max Landis (e Josh Trank, a proposito di poveracci) il fatto di rovinare un genere che stava brniddimo (la commedia adolescenziale uno, i film di supereroi l’altro) riscrivendolo male e con la grammatica del found footage.
Forte della non-esperienza maturata dirigendo un non-film con attori non professionisti, Nourizadeh sbaglia sistematicamente qualunque tempo comico, azzera il carisma di qualsiasi attore abbia la sventura di passare davanti al suo obiettivo (tra le sue vittime ricordiamo: Walton Goggins sicario mezzo ritardato, John Leguizamo spacciatore convinto di essere nero e Bill Pullman super-capo della CIA) e gira ogni scena d’azione come se fosse la prima volta non solo che ne gira una, ma che ne vede una. Paradossalmente, essendo il film automaticamente destinato al rating R causa consumo massiccio di droghe ricreative, si concede di mostrare più sangue che nei tre Expendables messi assieme, cosa che è stata colta al volo per imbastire una campagna pubblicitaria all’insegna di “il film che i matusa non vi vogliono far vedere” — a partire da un red band trailer rilasciato come se questo da solo costituisse una notizia.
Alla luce di tutto questo, non è certo il difetto più grosso, ma l’aspetto più spiacevole di American Ultra è probabilemente il clamoroso miscasting che vede Jesse Eisenberg e Kristen Stewart in ruoli lontani anni luce dalle loro corde, che non li riguarderebbero neanche tra un milione di anni, neanche con registi un milione di volte più bravi.
Stewart, in realtà un’attrice capacissima che ha solo avuto la sfiga di pestare una merda grande come Twilight (ma che da anni sta anche facendo l’impossibile per levarsi la puzza di dosso), viene messa fuori gioco abbastanza in fretta: l’incipit e i poster promozionali la presentavano come co-protagonista, ma nel momento in cui il film rivela la sua natura wannabe-action viene immediatamente retrocessa a damigella da salvare.
Eisenberg non è altrettanto fortunato e una volta diventato palese quanto il suo fisico e il suo modo di recitare siano fuori luogo in un contesto d’azione, è costretto comunque a imperversare per un’altra ora sorseggiando una tazzina di tè che non è proprio la sua. I suoi talenti, che esistono e sono tanti, risiedono altrove rispetto al cinema di menare e vedere uno come lui far finta di sparare e tirare cazzotti è come guardare un matematico che fa il giocoliere con le torce infuocate: improbabile e con buone possibilità che finisca in tragedia.
Se ho visto American Ultra di mia spontanea volontà e con addirittura un filo di ottimismo è stato per una malsana affezione nei confronti dei suoi protagonisti; non mi aspettavo assolutamente un capolavoro ma, Dio santo, neanche di addormentarmi di sabato pomeriggio poco dopo il 20esimo minuto.
DVD-quote:
“The Bourne Drogacy”
Quantum Tarantino, i400calci.com
Ero proprio curioso di sapere se Landis figlio avesse avuto fortuna la prima volta (non ho apprezzato Chronicle ma non mi sento di massacrarlo) oppure se in realtà un po’ di talento lo nascondeva. Già dopo quelle tristissime dichiarazioni cominciavo a pensare alla prima ipotesi, ora ne ho decisamente conferma…
Ma poi che casting è?! Sembra messo assieme per portare i gggiovani a vederlo grazie ai 2 protagonisti (Eisenberg eroe action?), per poi integrare con i soliti validi caratteristi a cui tra l’altro mi pare di aver capito fanno fare brutta figura, ma dai…
Project X non mi aveva fatto schifo però è evidente che non è Animal House. Ma nemmeno Porky’s.
A proposito di Project X, al netto delle esagerazioni all’americana, beh erano le nostre feste degli anni 90, da ragazzini… Con un po’ di sesso in meno e alcool in più.
@Baldazzar eri uno di quelli che hanno sfasciato casa di Vecchioni nel 97?
Attorno a quegli anni ne abbiamo sfasciata una in zona lago d’Orta… Con arrivo delle forze dell’ordine per cercare il padrone di casa, che non c’era, penso per arrestarlo e penso abbiano approfittato del nostro macello per perquisire la casa… Bei momenti.
erano anni più facili.
non lo so, al netto di tutto, vorrei essere bocia ora.
Stephen King ha scritto via Twitter di aver amato “American Ultra” e lo ha definito “Eccitante e molto cool.”
Come stronca Quantum non stronca nessuno!
A questo punto dovro’ rivalutare american trip!
visto solo perché c’era neil patrick harris. neil patrick harris meritava.
quanto cattolicesimo represso in questa recensione
No dai questa spiegala.
Il cattolicesimo represso mi mancava.
Quanta superficialità appena si parla dei Cristiani.
Eh?
Ci hai scoperti. Benvenuto nella fase 2 dei 400 Calci: https://www.youtube.com/watch?v=azYISfaOAI4
Muoio. Grande Quantum :D
@quantum, non sono riuscita ad andare oltre il secondo 30 in quanto il Demonio mi possiede (per fortuna a giorni alterni perchè, tra casa, lavoro e marito e figlie, non reggerei il ritmo) ma volevo proprio chiedere se il testo è solo “predichiamo cristo” o poi dicono anche altre frasi.
@anna no no, ci sono tipo 15 strofe una migliore dell’altra
Ma vaffanculo coglione non capisci una sega, anzi datti una calmata e fumati un pò d erba che così forse dirai cose sensate.
( th interview è uno dei film comici più belli che abbia mai visto, forse te eri impegnato a scoparti tua madre mentre cercavi di guardarlo)
Ma il figlio di bob dylan non e’ il cantante dei wallflowers?
Quello è Jacob.
E vogliamo parlare di “Fatti, strafatti, strafighe”?
Comunque migliore di questo, confrontando questa recensione con la mia memoria.
Voglio dire, almeno FSeS è un baraccone giocoso e cazzone che si prende sul serio nell’unica pretesa di parodiare i film di capire alla fine, e ci riesce pure.
Infatti, il mio era un riferimento al “cinema da canne”, non al “cinema di merda”. FSeS era una cosina molto simpatica.
Zurlì.
Nessuno tocchi Fatti strafatti e strafighe, è un capolavoro del cinema surrealista contemporaneo.
“Noi siamo strafighe e vi daremo piacere orale”
FSeS filmone a mani basse. genuinamente scemo, fatto senza spocchia, arroganza o cattiva fede. kutcher e sean william scott al top della loro forma.
Ero abbastanza curioso di vederlo, ora mi è un po’ scesa la fotta. Anche se penso che lo guarderò lo stesso dato che a me le canne al cinema fanno riderissimo…boh problema mio evidentemente. Dissento fortissimo su due sballati al college -a me fa spezzare ogni volta che lo rivedo- e su the interview e project x, due film tutto sommato godibili
Quantum, sei un grandissimo, ma per me non ci hai preso molto sulla Stewart… intanto, secondo me era una cagna maledetta nel 90% dei film in cui l’ho vista (magari erano quelli sbagliati, ma considera che Twilight l’ho sempre schivato); e poi, probabilmente il ruolo della stonata le si addice di brutto, visto che circolavano insistenti gossip su una sua passione incontrollata per la ganja.
Detto questo… ma quanti colpi non vorrei dare in fazza a Max Landis? Cazzo, vorrei i pugni di Rocky e i piedi di Boyka per suonarlo come un tamburo!
Parlando di Max Landis, tra questo fiasco e quello recentissimo di Victor Frankenstein, credo che dovra’ abbassare la cresta e starsene zitto per un po’…
Parlando di American Ultra, visto giusto un paio di settimane fa, non mi sento di buttarlo al macero: si fa vedere, una volta, senza problemi e poi si dimentica subito dopo. Non fa ridere, vero, le scene action avrebbero dovuto essere molto piu’ dure e spietate (se vuoi far dimenticare la matrice originale, allora devi spingere sull’accelleratore) e il villain e’ un poveraccio che non incute timore e non suscita simpatia, ma la storiella scorre e si butta giu’ come un bicchiere d’acqua.
Il difetto principale e’ che rimane sempre e comunque di parecchie spanne sotto Bourne a tutti i livelli, combattimenti, protagonista, intreccio e regia e per un film che ne vuole essere la parodia e’ una colpa purtroppo: il film non vive mai di luce propria e Jesse Eisenberg e’ incredibilmente pessimo e fuori parte.
…quindi ieri sera ero indecisa se guardare questa droga qua oppure 2 episodi di quella buona, la z-weed…ed ho scelto bene!!!! evviva la asylum!!!!
d’accordissimo con la rece, non si capisce dove vada a parare sto filmetto, non fa ridere non e’ un action boh..da evitare
Semplicemente va a parare dove le camiciette boscaiole traversano le piante giuste.
Concordo su quasi tutto. Solo una cosa, Seth Rogen come regista ha fatto This is the End che è abbastanza una figata, dai. E poi sta producendo la serie di Preacher, che già solo come proposito pare buono.
E che dal trailer pare la cosa più sbagliata del mondo (intendo preacher)
this is the end l’ho trovato una palla assurda. e avevo una fotta pazzesca, eh? per me è stato proprio uno di quei film che fanno un milione di volte più ridere raccontati che non visti.
A me Seth Rogen piace.
Ecco l’ho detto.
io non riesco proprio a trovarlo divertente questo Seth Roger.
Mi è bastato Molto Incinta per capire che razza di sola fosse.
Stavi andando bene, mi stavi convincendo, poi hai parlato di The Interview.
Adesso non so più cosa pensare di sto film.
Einseberg non è tagliato per i ruoli d’azione l’ho visto anche in 30 minutes or less ,lo Stewart mai piaciuta recita solo con il broncio,il padre aveva diretto un simpatico film sulle spie :Spie come noi.
madonna, 30 minutes or less, altra sola pazzesca! c’era anche aziz ansari, un comico straordinario, completamente sprecato. quel film però era più orientato sulla commedia e gli si potevano perdonare le scene d’azione a cazzo di cane… il problema è che non faceva neanche tanto ridere.
Project X un film di merda???
Quantum Tarantino mi sa che hai esagerato con le canne….
ma no? ma come? un figlio d’arte senza talento che campa di rendita? MAI SUCCESSO PRIMA…
Come già sottolineato da molti, nel momento in cui te la sei presa con The Interview è crollato il castello di carte. Ora, io the interview in italiano non l’ho mai visto, e sono stra sicuro che alcuni giochi di parole e gag (e tutto James Franco nel ruolo migliore di sempre) siano intraducibili e quindi faccio finta di non aver letto quella demolizione in 4 parole più foto di uno dei film che ha fatto più ridere me, i miei amici, i loro amici e parenti e tutta una serie di perfetti sconosciuti di cui però ho certezza.
Però oh, se lo dite che fa schifo, avrò torto io. Vado a fustigarmi dunque.
Concordo.
Sarà per Rogen che secondo me i suoi limiti COME ATTORE li conosce e non travalicandoli non ti stucca, sarà per Franco che in ‘ste robe è bravo, saranno le tette di Lizzy Caplan, sarà quel che sarà, ma a me era piaciuto un sacco.
A me era piaciuto This is the End, ma a una seconda visione gia’ non regge. The Interview e’ davvero indifendibile: e’ talmente sopra le righe da diventare indigestibile. Rogen e’ insopportabile in qualsiasi film appaia e non funziona come spalla comica. Franco e’ bravo, ma e’ davvero troppo cretino il suo personaggio. Visto in originale, non credo di essermi perso niente, ma, boh, non ho riso per un secondo.
Ridere è una questione ancora più soggettiva della paura. Io mi sono strozzato guardando “Borat” e “Bruno”, con mia moglie vicina che mi guardava come se dovesse cercarsi un avvocato già il giorno dopo.
Io vidi The Wolf of Wall Street al Cinema con la mia ragazza, imbarazzo e noia per quasi 3 ore.
Poi con un compagno di merende, divertiti tantissimo (il film rimane noioso comunque).
The Interview indifendibile perché sopra le righe? Non voglio sporcare questo spazio con un OT, aspettiamo la recensione va là.
Su una cosa concordo: Seth Rogen non è esattamente un comico o un bravo attore. E il fatto di ricevere quasi ingiustificatamente ottime critiche non lo aiuta affatto.
Questione di gusti, non l’ho digerito affatto e faccio fatica a farmi piacere qualsiasi cosa con Seth Rogen. Mi piace Franco, ma l’ho trovato troppo fuori controllo, alla fine mi ha stancato. Comunque hai ragione, basta con l’OT.
@Ruper Tevere, pensa che io ancora sono capace di uccidere per quell’ennesimo oscar negato a Di Caprio.
A Hollywood dopo il figli d’arte, ci sono gli amici della sinagoga.
Che se non fossi ebreo, potrebbe anche sembrare razzista come commento, per criticare la carriera di Seth Rogen.
Io ero di quelli convinti che l’Oscar Di Caprio lo meritasse. A seguito di una lunghissima discussione con il mio amico Arno Schwarzenegger, che vorrei convincere a formalizzare in apposito essay, mi sono convinto che no, fà sempre lo stesso personaggio e non esce praticamente mai dalla sua confort zone, con l’unica meritevole eccezione di “Prova a prendermi” (caruccio). E mi sento di essere d’accordo con il recente commento al trailer di revenant (“di più, devo fare di più”).
La mia opinione è che il proibizionismo non sarebbe stato un problema – in America – se non si fosse alleato con il puritanesimo. L’opinione pubblica americana non riesce a farsene una ragione delle vecchie abitudini. Il modo in cui canne e fattoni vengono presentati nell’immaginario collettivo cinematografico mi fa capire che proibire o legalizzare non aiuta la popolazione ad assumersi responsabilità. Da un lato la ganja viene presentata come una droga assolutamente innocua e superficializzante. Dall’altro come uno spunto comico di sicuro impatto, quando non lo è.
Seth Rogen si sente il Bill Hicks del nuovo millennio. Anzi, essendo ormai autore, regista e attore credo si sia costruito mezza carriera con la missione di presentare una accettabile fame chimica su grande schermo. Il problema diventa quando il siparietto con le droghe diventa il momento comico più alto della tua pellicola, lì capisci che qualcosa non va.
The Interview ha qualche momento, dai. Ma è soprattutto merito di Franco.
Sì ok, sarà merito di Franco, però gliel’ha scritta Rogen la roba che deve dire…
Dunque dunque: spezzo una lancia a favore di Project x, ma solo per l’ultima mezzora (poteva essere un bellissimo corto con 5 minuti di preparazione alla festa e la restante mezzora di catastrofi invece del contrario), spezzo una lancia anche su Seth Rogen (non ho visto The Interview, ma This is the End fa davvero spaccare dai e come hanno detto sopra, sta producendo e scrivendo The Preacher, su cui ho una fiducia moderata). Questo film è la noia. Jesse Eisemberg mai piaciuto, mai fatto ridere, non l’ho mai neanche ritenuto credibile come essere umano e l’ho SEMPRE trovato fuori parte in ogni film da lui interpretato (forse giusto in Adventureland era sopportabile, ma lì il merito era di Mottola).
La Stewart mai trovata un’attrice credibile; okay ha fatto Bella di Twilight e, da allora, sta cercando di riscattarsi in ogni modo, ma l’ho sempre davvero trovata espressiva come un ginocchio (trovo ancora esilarante la sua parte in Biancaneve e il Cacciatore, dove volevano farci credere che era più figa della Theron. Vabbè che è un fantasy, ma a tutto c’è un limite).
Chronicle era carino dai. Non un capolavoro ma con quel budget, con quei mezzi e con quegli attori allora sconosciuti, fu un piccolo evento che non mi sento di bocciare (ed il combattimento finale che omaggia Akira me lo ricordo ancora molto bellino). Da allora però Max Landis non ne ha fatto una giusta e dalle sue dichiarazioni si può giusto dire che è un povero mentecatto che deve solo andare a nascondersi.
Non ai livelli di this la the end ma the interview è molto carino dai…
anche a me ha fatto pena the interview, questo lo evito sicuro
I presupposti per il meh tirato molto verso il basso c’erano tutti.
Non sapevo e scopro ora da imdb, invece, che oltre ad How High (che comunque a me e’ piaciuto parecchio, sara’ che ero in clima dato che l’ho visto la prima volta al primo anno di universita’) Jesse Dylan ha diretto anche American Wedding…per poi logicamente sparire in un mucchio di corti e tv movie.
A me è abbastanza piaciuto ma per i motivi….”sbagliati”??? spoilers (vabbè…..) Nel senso che mi è piaciuto come in retrospettiva il personaggio di Kristen si sente in colpa per praticamente tutta la durata del film a partire subito dai primi 30 secondi ad aspettare di prendere l’aereo perchè lei SA e in generale il suo character development o come vogliamo chiamarlo, ma poi appunto il film si ferma troppo su sta cosa che lui è fatto e quindi fa ridere perchè usa il cucchiaio per sbudellare la gente e tutte le gag che lui è fatto (come la scena a casa dello spacciatore) senza provarci nemmeno a fare ridere (l’unico che mi sembra averci almeno provato è topher grace ma anche lì, ciao). insomma alla fine lo salvo perchè sto sempre male per kristen che mi sta simpatica ma viene criticata sempre per twilight come avete fatto notare
ps niente da dire anche sul paragrafo con seth rogen smerdato
Piccolo OT: Creed è uscito in America e stando a Rottentomatoes sembra sia stato accolto splendidamente.
Totalmente in disaccordo con la rece.
Tra mille difetti, il film ha i suoi pregi: è veloce, brutale, divertente, ha lo stesso gusto patinato per la distruzione gratuita di cui Nourizadeh aveva dato prova in Project X (a mio avviso uno dei migliori found footage/POV di sempre) e sticazzi se me ne dimentico appena visto, ogni tanto ci può stare
Il collegamento con Jason Bourne è pretestuoso, quella è una spy-story adulta, qui c’è solo macello per il gusto di.
Però sono d’accordo su Max Landis = facciadacazzo
se metti “kristen stewart + sempre la stessa espressione” su google ti restituisce come risultato articoli su praticamente ogni suo film fatto (stessa espressione poi a metà tra lo svogliato, la fattona e la voglia di cazzo)
a questo punto però bisognerebbe capire dove abbia dato prova di essere capacissima e quanto il film rovini la sua interpretazione o viceversa, non so non sono un fan
Project x mi ricordo che veniva presentato come il “una notte da leoni per 16enni” e di mezzo c’era todd Phillips però tutto il danno del FF non l’ho notato
Non condivido che l’espressione sia a metà tra fattona, svogliata e voglia di cazzo. Quest’ultima è decisamente preponderante.
@Steven Senegal
adventureland, sils maria, panic room, per dire. certo, non roba da calci (panic room sì dai). e comunque sta cosa del “ha sempre la stessa espressione”, e non mi riferisco solo alla stewart, la trovo una minchiata pura semplice e abusatissima, una non-argomentazione che vale potenzialmente con chiunque. sembra di ridurre la capacità di un attore al mero trasformismo o alla quantità di smorfie che è in grado di fare: va a finire che l’unico attore bravo di tutta hollywood secondo questo ragionamento è johnny depp
per me invece ci sta la roba dell’espressione. Non so, la Stewart fa sempre un po’ la stessa parte, ovvero quella della gatta morta, e lo deve principalmente a quell’espressione li da “ribelle strafottente che se ne frega”. Anche nei film in cui è meno monorecitativa non ti viene mai da dire “va beh dai, qui si è impegata parecchio”, cosa che ho pensato per il pattinson post-twilight in alcuni film. Nel frattempo lui ha lavorato con Cronemberg, Herzog, Corbin e lei sta ancora li, a fare la gatta morta con lo sguardo da fattona.
@quantum: non so, come ti dicevo non sono un fan e non è che la segua più di tanto. Però mi incuriosisce sta cosa che x recensori la bollano di recitazione piatta senza un guizzo emotivo su x films. E cmq non si tratta di trasformismo o smorfie, piuttosto di “stare in parte” e non necessariamente si deve parlare di gigioneggiare od overacting
La Stewart ha appena vinto un César (l’Oscar francese) per un film che non mi interessa e di cui ho ovviamente dimenticato il titolo. Ora, io non so se i César li regalano a cani e porci tanto per far scena come i David di Donatello o i Golden Globe, pero’ per la cronaca e’ successo.
Ok Nanni, ma credo non serva dirlo proprio a te quale sia l’UNICO award che da queste parti ha riconoscimento :D .
In Sils Maria che è un bel filmone (si mi vergogno un po’), lei è bravissima . E si l’atteggiamento di base è sempre lo stesso, ma non potremmo dire lo stesso di… bo Tom Hanks?
Nanni so che tu non puoi nominare un film di Assayas (anche se hai visto tutti i film con sua moglie), ma io posso farlo. Il film è Sils Maria e nel trailer si vede anche il culo. Per questo ha vinto il premio.
buon dio, non so come sia stato possibile che l’abbiamo finita a discutere di “kristen stewart brava atrice sì [ ] no [ ]” su queste pagine ma – anche se, essere la 1º e unica attrice americana ad aver vinto quel premio un po’ mi invalida la cosa” – giuro che mi fido di voi
Steven, in effetti è vero ciò che dici. E pensare che tempo fa potevi venire su queste pagine e leggerti in ordine di priorità: il commento di Schiaffi, gli altri commenti, la rece. Adesso Schiaffi è scomparso, impegnato a pettinare bambole full time, gli altri commentatori, appunto, si fissano su argomenti da Magazine femminile italiano, e le reci, anche quelle, sembrano scritte da redattori di magazine femminili italiani. In più aggiungi che l’80% dei miei commenti viene ormai segato paro paro per non turbare i bambini più piccoli. Hai capito adesso cosa si intende con l’espressione “tirannia degli uomini malvagi” ?
Nanni se Obama ha vinto un Nobel per la pace la Stweart può vincere premi oscar, per quanto mi riguarda. Ma possiamo pure parlare dei Jalisse che vincono a Sanremo se volete :D
@Vespertime
> per me invece ci sta la roba dell’espressione. Non so, la Stewart fa sempre un po’ la stessa parte
di quanti altri attori si può dire la stessa cosa? quanti anni sono che robert downey jr non fa qualcosa che non sia una declinazione di tony stark? samuel jackson? morgan freeman? tom hanks? eddai, su, sta cosa della varietà salta fuori solo quando ci fa comodo.
> lui ha lavorato con Cronemberg, Herzog, Corbin
al netto del fatto che a un’attrice vengono offerte molte meno occasioni di redimersi dopo una brutta prova (o che ci sia proprio meno lavoro per le attrici, visto che il rapporto è generalmente 5:1) due film di assayas e uno di woody allen non sono proprio da sputarci sopra…
Ah be’, poco ma sicuro.
Diciamo che se un attore calcista “fa’ sempre la stessa parte” (Bruce Willis anynone? Cazzo, fa MacClane anche in quel film brutto dove lo fanno morire dopo 10 minuti che il protagonista è quello di Superman di Snyder che ingrifa alle mie colleghe) ci piace .
Se lo fanno altri diventiamo malvagy.
O magari la differenza la fa la parte, che se Bruce Willis mi fa sempre il depressone del Sesto Senso (per dirne una diversa da McClane) mi incazzo uguale.
Quantum “sta cosa della varietà” come l’hai definita tu salta fuori da quando nei film ci sono i cosiddetti cani und cagnacce. Cioè da sempre. Posto che ognuno ha la faccia che ha, esiste da tempo la capacità dell’attore di mutare ovvero di essere qualcun altro e di riuscire, nel frattempo, a trasmettere emozioni. Se prendi ad esempio Al Pacino è capace di fare il frocio così come il poliziotto super duro. Se prendi Russel Crowe è capace di fare lo scienziato devastato interiormente così come il cazzone romano, oppure il neonazista oppure ancora il poliziotto allucinato e il bello è che la sua faccia non cambia, cambiano le emozioni che trasmette perché di volta in volta lui è qualcun altro, qualcuno che puoi riconoscere se hai mai incontrato un poliziotto allucinato, un neonazista ecc. Poi, ovviamente, se per te tra Russel e John Cena non c’è nessuna differenza, così come tra Meryl Streep e Kirsten Steward, io lo capisco, credimi. E ti sono vicino.
stranamente sono d’accordo con Ciobin
Per me è abbastanza senza sensoinvece. Innanzitutto stai parlando di Al Pacino, Crowe, Streep… Mostri sacri con carriere di 30/40 anni mentre la Stewart esclusi i vampiri tipo 10. Poi se sarà pure lei una trasformista si vedrà, se non lo sarà per me rimarrà una brava monocorde. Non è che se sei sotto il livello M. Streep sei cagna…
Sfinter, temo tu abbia travisato. Non ho detto nulla di ciò che mi attribuisci. Rileggi meglio, dai. Comunque l’esempio chiarificatore può essere Terminator. Schwarzenneger è bravissimo nell’interpretarlo: che uccida la madre di un bambino o che faccia una telefonata la sua espressione è identica. Infatti non è umano. È un cyborg. Ok ? Non prova emozioni. Invece quando un attore deve interpretare un essere umano, beh, quello cambia espressione mentre fa due cose così diverse e lo fa per suscitarti emozioni e coinvolgimento. Oppure pensa ad Adriana durante i combattimenti di Rocky: quando lui le prende, lei soffre, si emoziona e noi con lei, perché lei imita i nostri sentimenti di esseri umani. Immaginati invece un combattimento di Rocky con Adriana monoespressiva, con la stessa espressione che ha quando vende le gabbiette nell’emporio. Beh, chettelodicoaffare, che ne penseresti ? Sarebbe un po’ bizzarro, non trovi? Uno (io, tu, Paul Haggies non importa) penserebbe male di tutti: regista, sceneggiatore e… ovviamente attrice stessa. Se hai capito fai su e giù con la testa.
A volte spiegare a qualcuno che l’acqua è bagnata e il cielo è azzurro infonde alla giornata quel tocco surreale in più. Beh, grazie Dévid. Davvero.
Chiedo scudo, ma credo dipenda anche un po’ dall’espressione, no? COme ha detto giustamente Ciobin, Terminator è perfetto così. Ma potrei citare anche Sean Connery tra quelli che hanno spaziato “meno di quanto un mostro sacro dovrebbe” (espressione appena coniata di cui mi scuso).
Però, dal mio modestissimo punto di vista, Kristen nostra ha la faccia perennemente orgasmica e vogliosa, e ce l’ha facendo sia l’innocente Bella che la ancora più innocente Biancaneve (e io finirò all’inferno per averli visti, lo so). Ovvero interpreta malissimo il personaggio. Ma va bene, perché è subliminalmente così sessuale che per fare soldi funziona.
Sono tra quelli che Eisenberg proprio non lo capiscono. Cioè si vede che è un bravo attore, ma non è surreale abbastanza da reggere il confronto con Gene Wilder. Se sei un maschio gamma per difenderti devi avere altre armi, devi andare oltre. Eisenberg invece si capisce che è bravo, si impegna, ma proprio e’ poco credibile come maschio adulto e figuriamoci come uomo da film di azione seppure sia in realtà un film comico.
Per me i film con le gag sulle cannette vanno bene fino a 20 anni, a 21 hai già visto troppi film con le gag sulle cannette per riderne ancora. Posto che, rispetto ad American Ultra, come film con le gag sulle cannette fa ridere 10 volte di più Lo Svarione degli Anelli ridoppiato dai Gem Boy. American Ultra l’ho buttato nell’umido dopo 20 minuti, noioso come le tasse. Salvo però Chronicle e Project X che avevano bene altra energia e ispirazione nei rispettivi campi e pure Kristen Stewart per cui provo un oscuro turbamento. Certo, se si decidesse a fare un film potabile…
Escluso Fatti strafatti e strafighe che mi farà ridere anche a 97 anni.
Voglio fare il precisino: lo Svarione degli anelli (che mi ha fatto capottare tutte le volte che l’ho visto) è ridoppiato da quei geni di clistere.org.
Okay, l’ho so, sono un saccente al cazzo:D
…che poi, i film con le sigarette di droga, se li fai bene (e farli incentrandoli sulle canne NON è farli bene), fanno ridere/sono belli anche a lungo andare, anche al millesimo tentantivo, anche quando hai 55 anni e 3 figli.
Però tocca farli bene ecco.
Insomma, io di fronte a un teen/college movie didascalico al punto giusto mi diverto ancora oggi.
@QUANTUM Ti sei addormentato dopo 20 minuti ???? Ma poi una volta sveglio te lo sei sorbito tutto per scrivere la rece,questo si che è spirito di sacrificio grazie. Io se un film mi fa addormentare non mi vede più,lo cancello dalla mente.
certo che me lo sono risorbito una volta sveglio, perché sono un professionista, cazzo!
e perché se non scrivevo il pezzo Nanni mi apriva il culo.
Altro che addormentato dopo 20min, stammerda l’ho tolta al minuto 5.
Riguardo alla stewart è sempre bello ricordare quando pure statham voleva darle 2 uccellate ma s’è messo in mezzo quello là di twilight a fare il matto risentito e solo per grazia di dio, jason nostro non l’ha spedito al pronto soccorso
Tra l’altro, odio dover essere io a farlo, ma è ora di dare voce a una verità scomoda della vita: non è che le canne abbiano mai fatto tutto ‘sto bene all’arte. Se la cocaina ha ispirato Suspiria, la marijuana è la principale responsabile della filmografia di Seth Rogen da regista – volessi fare una campagna contro gli spinelli, è su questo che mi concentrerei, è l’unico effetto collaterale veramente grave che mi viene in mente.
Gesucristosantoimpestatodallamaddalenaequalchealtrabagascia!
Voglio pgarti i diritti (o un paio di birre), per aver letto quello che hai scritto.
ma il problema non sono le canne. Sono Seth Roger. O cambia droga o cambia mestiere secondo me
Ma Seth Rogen ha mai fatto un film in cui non era strafatto?
nessuno dice strafumati? credo sia l’ unico film di questi tizi che riesco a rivedere senza vergognarmi…
minchia che foto quella di max landis, sembra un collage di errori e sbagli vari
Strano leggere queste stroncature. Pensavo, mentre mi sforzavo di vederlo, che lo avreste acclamato come film dell’anno ed è per questa convinzione che ci sono arrivato in fondo. Cioè, io ero certo di questa cosa. E non riesco pertanto a credere che non lo consideriate un action con i controcoglioni.
Non so se mi fido del vostro parlare di commedie, direi di no. Ok, questo Landis mi sta in culo solo per averlo sentito parlare due volte, ma The Interview è una bombetta ed è divertente, in sostanza quasi tutto Rogen è più che piacevole. Pineapple Express, che poi è l’unico film di Rogen con al centro le canne è piuttosto divertente, This Is The End ha trovate geniali miste a un po’ di noia. Uscendo da Rogen con protagonista la cannabis c’è Ali G in Da House che è una pietra miliare. Se poi per voi è anche solo tollerabile Fatti, Strafatti e Strafighe allora vabbè, mi sa che orbitiamo su pianeti opposti.
Non ho visto il film ma l’unica cosa che posso dire è che Kristen Stewart ha sempre quei capelli di merda e che la sua espressione da beota la segna come cagna incontestabile in qualsiasi produzione post-twilight in cui l’ho vista recitare.
@Quantum
Se l’hai visto, mi interessava una tua opinione su “Smiley Face” di Gregg Araki, film definitivo sulle canne (nonche’ uno dei film piu’ fastidiosi di tutti i tempi).
P.S. The Interview miglior film comico americano del decennio, imho.
secondo me questo è il video da cui Max Landis ha tratto ispirazione per la trama di questo film: https://www.youtube.com/watch?v=WeYsTmIzjkw
Ecco chi mi ricorda…mah ballerina…
https://s3-eu-west-1.amazonaws.com/static.screenweek.it/2015/1/7/Italiano_Medio_Herbert_Ballerina_foto_dal_film_5_mid.jpg?1420640750
Che fine hanno fatto gli interventi concisi? Questo è il post con commenti più lunghi di sempre manco il trailer di the raid 4
Mah. Sono a metà film (è notte, lo finirò domani) e al di la se sia bello o meno mi pare di aver capito che c’è un incomprensione di fondo o forse, semplicemente, io vedo una cosa diversamente da Quantum. Lui dice che il protagonista è sempre confuso perché è un fattone mentre a me da l’idea di si, essere uno che si fuma qualche canna (la cosa viene appena accennata) ma che di base sia “confuso” per il semplice fatto che ha un sacco di problemi, che gli han cancellato la memoria e praticamente rovinato la vita rendendolo pieno di fobie e vittima di attacchi di panico appena cerca di uscire dalla zona in cui sembra lo abbiano confinato. Forse sbaglio totalmente la visione del film e in realtà è davvero semplicemente “fatto”. Se fosse così allora i problemi sarebbero molti perché non è che spingono gran che (fino a qui, ripeto, sono a metà) sul fattore fattanza. Il vero problema probabilmente sono i toni che sono fin troppo seriosi per un prodotto del genere e il ritmo lo trovo sbagliato (alcune cose sono anche interessanti ma dovrebbero essere mandate a velocità tripla). Alcune situazioni sono ok mentre certi scambi di battuta meno (e risottolineo vedendolo che la Stewart è una cagnaccia senza speranza) e di base c’è questo senso vibrante di SPOCCHIA in ogni scena che fa storcere il naso FORTISSIMO. Su una cosa però siamo d’accordo, nulla di davvero memorabile. Se non cambia drasticamente registro nella seconda metà (e non credo) il film si prospetta un passatempo per una serata, non meglio di altri ma neanche peggio della merda. Insomma un film da 6 per cui probabilmente ho speso pure troppe parole.
Visto ora, un film pacchissimo. Come dice il recensore non imbrocca l’azione, l’umorismo latita cosi tanto che ci si chiede se veramente volesse essere anche una commedia, dovrebbe essere ritmato ma ci si annoia subito. Una porcheria..
Merda è merda, però Goggins che fa lo psicopatico è sempre un bel vedere.
Il figlio di John Landis, mah.
Il figlio di Bob Dylan, meh.
Il figlio di David Bowie, “Moon”.
Il film l’ho visto ieri e oggi leggo la recensione: è forzatamente negativa, già dalle premesse. il pippotto sulle canne è fuori luogo, in quanto non mi è sembrato un punto così determinante nello sviluppo della trama. Non è certo un film imperdibile, ma nemmeno la schifezza che si vuol far credere. Ci sono momenti originali.
E’ un bel film solo che bisogna prenderlo come uno spunto, senza troppe pretese.
Credo che sia un omaggio a certa filmografia pulp anni 90, ma escludendo i dialoghi e i clicheè trovo molto originale la fotografia ed il montaggio, cosa che nel cinema a parer mio dovrebbe venire prima di tutto.
Non capisco tutto questo astio nei confronti di questo film
Ma ancora va sta pettinatura quà!?! °_O XD
Beh, per essere non “da manuale”, I felt entertained.