Come se la sta cavando Scott Adkins ultimamente?
Ai tempi di Ninja e Undisputed 3 era la Grande Speranza Bianca dell’action di menare nel modo più acrobatico possibile, poi un grave infortunio e ambizioni da attore serio l’hanno costretto a prove sottotono, comparsate buone giusto per vantarsi al bar e scelte sbagliate a tutto tondo.
Certe sue elemosinate sui social, tipo quella volta che fece credere di aver fatto un provino per il ruolo di Batman perché si vergognava a dire che gli avevano chiesto di fare lo stunt per Ben Affleck, facevano temere una fase discendente anticipata.
A un certo punto è successo che pure noi ci siamo rotti il cazzo e abbiamo smesso di recensire proprio tutto tutto quello che faceva.
PERÒ, segretamente, di nascosto, abbiamo continuato a guardare tutto.
Ecco cosa vi siete persi:
Re-Kill (di Nanni Cobretti)
Vi basti sapere che vi avevamo presentato il trailer nel febbraio 2011 ma è uscito solo adesso. Scottie aveva già iniziato a cercare ruoli che non gli chiedessero per forza di esibirsi in tripli calci volanti con ribattuta, e aveva pescato questo low budget che avrebbe dovuto essere l’esordio del nostro amico Valeri Milev, e insomma, ci aveva visto a metà. Re-Kill ha la fotta incredibile e la voglia di spaccare tutto degli esordi: purtroppo ne ha anche i difetti, e il non accorgersi che quando hai due lire di budget e una professionalità ancora tutta da calibrare forse non è una buona idea scimmiottare platealmente Starship Troopers trasformandolo in un found footage con gli zombi (idea vecchia già nel 2011) che segue un plotone di soldati addetto alla re-uccisione zombi e ci mette intorno tutti gli spot finti fatti malissimo e i telegiornali propagandistici del caso. Scottie fa l’accento truzzo inglese e spara tantissimo, ma regna un disinteresse sinistro. Per completisti, o feticisti di Bruce Payne.
Zero Tolerance (di Jean-Claude Van Gogh)
La cosa simpatica di Zero Tolerance è che la premessa dice “Johnny e Peter devono trovare chi ha ucciso la figlia di Johnny” e il poster mostra Scott Adkins e Dustin Nguyen schiena contro schiena, facendo pensare a tutti che questo sia un buddy cop con quei due che girano Bangkok sparando alla gente. Il problema è che Scott Adkins non è Johnny e non è nemmeno Peter; Scott Adkins è Steven, uno a caso sospettato di essere il killer e che spunta per un po’ all’inizio e per un po’ di più alla fine, tirando qualche botta ma in maniera del tutto innocua e, diciamolo pure, un po’ imbarazzante. Insomma, Zero Tolerance è un thriller maffissimo già visto mille volte in modi migliori mascherato da action grazie ai volti noti (c’è anche Gary Daniels, noto kickboxer che non condivide nemmeno una volta lo schermo con Adkins) e qualche sparatoria qua e là. Prova a essere serio e coinvolto ma non riesce a fare niente, nemmeno a non ripetere immagini di donnine nude nei titoli di testa. Il regista è Wych Kaosayananda, quello di Tekken 2, che in effetti sarebbe dovuto bastare.
Wolf Warrior (di Quantum Tarantino)
Come ogni regime totalitario che si rispetti, anche la Repubblica Popolare Cinese ha da fare i conti con un lieve problema di PR che mi piace chiamare “non ricordare alla gente che i propri soldati sparano sui civili disarmati”: da quando mi balocco col cinema asiatico di menare, non credo di aver contato più di tre o quattro produzioni cinesi che non fossero un gigantesco pretesto per raccontare una favola edificante su esercito, polizia o servizi segreti infallibili, efficienti, super organizzati, incorruttibili e soprattutto buoni.
Ennesimo, dimenticabilissimo tassello di questo mosaico di propaganda, Wolf Warrior racconta con una faccia tosta incredibile la storia di un soldato superbravo ma un po’ testa calda che, appena entrato nel più strafico corpo d’élite dell’esercito, impara a mettere da parte il proprio ego perché la vera forza viene dalla collaborazione coi propri compagni o, più precisamente, dall’eseguire gli ordini che ti arrivano dai tuoi superiori senza fare tante domande.
Cosa c’entra in tutto questo Scott Adkins che è bianco e inglese? Beh, con quella faccia che si ritrova non può che fare il cattivo, il capo di un gruppo di mercenari assoldati per far fuori il protagonista a beneficio di una sottile allegoria che vede scontrarsi i nobili soldati dell’Esercito Popolare di Liberazione, mossi da null’altro che l’amore per la patria e il desiderio di proteggere i propri fratelli, con i meno nobili soldati prezzolati che fanno tutto solo per denaro. Eroi contro pezzi di merda. E incidentalmente i pezzi di merda parlano americano.
In quanto capo dei cattivi Scott impiega tutto il suo carisma in cose come dare ordini e ringhiare minacce per buona parte del film, fa ballare un po’ le gambe solo nel finale, partecipa a una sola scena d’azione che si possa chiamare tale, dove per altro il grosso del lavoro lo fanno i cavi e il montaggio, dopodiché si lancia in un monologo da cattivo dei cartoni animati sul fatto che l’unica cosa che conta nella vita sono i soldi e poi muore. Non credo di aver tifato così forte per i capitalisti in tutta la mia vita come in questo film.
Infine, il piatto centrale di oggi: Close Range (di Nanni Cobretti)
Siamo tutti d’accordo che il termine “americanata” è una scorciatoia fuffa che va bene solo per parlare con chi non ha davvero voglia di parlare di cinema (non il nostro caso, purtroppo); ma ecco, se ci sono generi di film che me lo tirano fuori istintivamente, con accezione assolutamente neutra e definizione diversissima da quella che conosce tua zia, sono queste storie di confine col Messico, sceriffi e trafficanti, soundtrack country/blues. Roba davvero tipicamente americana.
Close Range sceglie un setting dalla localizzazione calcata ma è una storia tranquillamente universale e anzi, come scritto in pennarellone a inizio film, ispirata alla figura giapponese del Ronin. Si parla infatti di un ex-soldato, ora ricercato, che accorre in difesa della sorella, messa nei guai da un marito imbazzato con trafficanti e poliziotti corrotti: potrebbe essere un film di samurai, un western classico, qualsiasi cosa. Isaac Florentine sceglie di piazzarla in Arizona e dare a quel tono che, a un americano, fa un po’ lo stesso effetto che fa a noi guardare la serie di Romanzo criminale.
Per fortuna, Close Range non è intenzionato a fare denuncia, approfondimenti sociali né tantomeno realismo o cazzate simili.
La storia ad esempio è molto piccola: si inizia a mille con il nostro amicone Isaac Florentine che dichiara il suo fomento per The Raid e Daredevil e manda Scott Adkins a salvare la nipote in piano sequenza, si assesta la storia con poche informazioni essenziali e da lì in poi ci si diverte a costruire 80 minuti di sparatorie e scazzottate.
Il modello sembra essere il buon vecchio Senza tregua con Van Damme: un uno contro tutti in piccoli spazi urbani su cui Florentine può divertirsi a coreografare sequenze spettacolari, tendenzialmente acrobatiche, rigorosamente riprese in modo chiaro, fluido, con supporto slow motion. E c’è anche una piccola lezione imparata da Jason Blum nel momento in cui il film diventa una specie di home invasion dello sparare e calciarsi in fazza e concentra tutta l’azione all’interno della tipica casetta del sud, dentro cui esercitarsi a trovare violenza e spettacolo tra mobili, soprammobili e qualsiasi cosa a portata di mano.
Scott sembra finalmente aver trovato uno stile con cui si sente a suo agio a fare l’eroe positivo, e poco importa che il suo mix di barbetta incolta, voce bassa e accento inglese calcato sia una palese imitazione di Jason Statham: funziona, gli dona la giusta dose di carisma e fa dimenticare gran parte dei suoi tentativi precedenti. Spara molto, calcia altrettanto, non esagera con gli atleticismi futuristici: forse li sta tenendo tutti buoni per i progetti di cui vi vado a parlare ora.
Cosa ci attende
Scott pare aver finalmente trovato un agente presentabile, e sta lavorando durissimo.
Ci attende Jarhead 3, una presunta poverata homevideo che segue un secondo capitolo di cui nessuno era al corrente dell’esistenza, e diretto da un’ex grande promessa dell’action underground, il William Kaufman di Sinners and Saints, poi smarritosi tra DTV semi-anonimi, ed Eliminators, diretto dal James Nunn di Green Street Hooligans 3 (altro terzo episodio di una saga di cui non conoscevate il secondo).
Ci attendono tre incursioni a Hollywood: Grimsby, di Louis Leterrier, in cui interpreta uno scagnozzo a caso che Sacha Baron Cohen chiama “Ben Affleck ucraino“; Criminal, una roba dal cast clamorosissimo (Gary Oldman, Kevin Costner, Tommy Lee Jones, Gal Gadot, Robert Davi e purtroppo anche Ryan Reynolds); ma soprattutto il Doctor Strange della Marvel, in cui non si sa ancora chi interpreta ma porcocazzo se non è finalmente Iron Fist è il più grosso anticlimax della storia del cinema.
Infine, due tra i film ufficialmente più grossi del prossimo anno:
- Boyka: Undisputed IV, ovvero il sequel più atteso degli ultimi 40 anni
- (manco a farlo apposta) Senza tregua 2, ovvero un sequel talmente clamoroso che manco sapevate di poterlo attendere. Senza Van Damme, ma con Jeeja Yanin.
O la va o la spacca.
ma poi che tipo di infortunio ha avuto nello specifico il buon scott? fatto male durante gli allenamenti o sul set e come?
No, è che voleva imitare Van Damme e gli hanno spiegato che era ormai fuori tempo massimo. Il buon Scottie si è pertanto ritrovato a lucidare i pavimenti dei cessi in un noto centro benessere (M&C estate) per dare alla propria carriera una chance di sopravvivenza. Il resto te lo puoi immaginare. Infortunio, lo chiamano. Tze.
Madonna mia Chobin….
cmq male al ginocchio non so di preciso
@Solero Ah, non sapevi ? Bei tempi quando combatteva il ninja cattivo per vendicare il suo maestro. Guarda mi spiace dover rivelare questi retroscena perché in Scottie ci avevo scommesso duro. Poi ho capito che non era stata precisamente la scommessa del secolo. Il male al ginocchio appunto lo devi interpretare come indotto da una caduta non proprio accidentale. Il male al ginocchio in generale dipende da come ci sei finito, in ginocchio. E soprattutto su quale pavimento ci sei finito, in ginocchio. Sbero di essermi spiecato.
DVD Quote suggerita:
“Miii, la solita americanata!” (Saddam Hussein. Hot Shots: Part Deux)
Close Range. Segno!
2 su 4 per me, ovvero Wolf Warrior e Close Range.
Il primo come giustamente dicevate una cinesata sciovinista in cui loro sono belli buoni bravi e ce l’hanno grosso (cinesi… ahahah), tutti gli altri no. Con tutti i difetti del caso: ritmo altalenante, miscuglio con dosi sbagliate di dramma e comicità slapstick, carisma assente del protagonista Wu Jing che là sarà pure una star ma non allaccia le scarpe a Jackie Chan. Il nostro Scott è la cosa migliore ed è poco utilizzata, e ho detto tutto.
Su Close Range ho pensieri contrastanti: la confezione grida “povero!” dall’inizio alla fine, dal cast con livello di recitazione svogliato se non incapace alla fotografia ed ambienti scialbi. Però botte belle dai, spesso velocizzate come da abitudine di Florentine ma vanno bene comunque. A Scott piacciono quei ruoli lì e questo si vede nella sua performance.
Per il futuro non vedo l’ora di vedere tanti paradenti volare tra schizzi di sangue…
Scott sarà Wong così è scritto
Leggermente OT: ho visto Wolf Warrior in aereo questa estate. Ero rimasto un po’ indietro sul nuovo corso propagandistico del cinema cinese… L’apologia delle forze armate patrie è talmente spudorata che viene naturale tifare per cattivissimi occidentali privi di ideali e bramosi di soldi.
@Quantum. I cinesi non sono degli ubercapitalisti? Credo di essermi perso qualcosa negli ultimi 20 anni, allora.
Magari sbaglio, ma Iron Fist mi sembra (purtroppo) improbabile. Dubito che lo vogliano introdurre nel film del dottor Strange, considerando che è prevista la serie su Netflix e che in linea generale i collegamenti fra quelle serie e il cinema li stanno limitando molto (tant’è che hanno levato il personaggio di capitan Marvel da Jessica Jones dopo che hanno deciso di fare il film). Però boh, vai a sapere.
Più O meno questo close range è quello che sulla carta sembrava essere il gringo(poi invece era una merda)
In Doctor Strange farà lo sfondo in CGI, temo.
Cmq e sempre “Team Adkins”
Lui e J White sono gli unici due occidentali che stanno provando a portare avanti un cinema “marziale” in odore anni 90, che nonostante il boom della MMA non tira più e non incassa. Del resto oggi le produzioni direct-to-video si traducono automaticamente in pirateria…
Piu’ che a senza tregua, Close Range mi ricorda TANTISSIMISSIMO ” Accerchiato “. Tanto che in alcuni momenti sembra un vero copia e incolla, ma di certo non andro’ a dirlo in faccia a Scott.
Giusto, piu’ Accerchiato come storia/atmosfere, ma molto piu’ Senza tregua come struttura/coreografie/riprese, che Accerchiato alla fine aveva poca azione e doveva essere una svolta che allontanasse Van Damme dalle arti marziali pure e lo avvicinasse a un pubblico un po’ piu’ medio.
Ieri ho provato a vedere el gringo ma ho dovuto desistere. Troppo una paccata. Quindi Close Range lo consigliate? Sai lo cerco che a leggere potrebbe piacermi per svoltare una serata in leggerezza. Attendo un casino Senza Tregua e Undisputed nella speranza che Scottie si dimostri utile. Mi fa tanta simpatia.
Ma non é “troppo vecchio per queste cose”?
Boyka Boyka Boyka…
wow! bellissima sta monografica!
e…fantastico ciò che ci aspetta!!!
nulla di nuovo sotto il sole: films dove mena poco, compare poco e solo uno dignitoso. Il futuro invece mi pare ancora all’insegna dei fail passati: produzioni grosse dove apparirà di striscio (ricordo ancora il clamore suscitato dall’annuncio della sua presenza in 0 dark 30 e la speranza di tutti che sconfiggesse al qaeda e l’Afghanistan a calci volanti salvo poi volare lui in cielo dopo 20 sec)
Di Boyka 4 non ne sapevo nulla…
No vabbe giusto una riflessione sul suo ufficio stampa (cioè scottie stesso in accoppiata con il suo Samsung S2): impiega l’energia e lo spam di un ufficio stampa di star wars ma ormai è in grado soltanto di produrre post/tweet in cui chiede: “chi vuole vedere il teaser trailer di undisputed4?”
Boh non lo so, tipo coi bambini delle elementari.
nulla di nuovo sotto il sole: films dove mena poco, compare poco e solo uno dignitoso. Il futuro invece mi pare ancora all’insegna dei fail passati: produzioni grosse dove apparirà di striscio (ricordo ancora il clamore suscitato dall’annuncio della sua presenza in 0 dark 30 e la speranza di tutti che sconfiggesse al qaeda e l’Afghanistan a calci volanti salvo poi volare lui in cielo dopo 20 sec)
Di Boyka 4 non ne sapevo nulla…
No vabbe si scherza, giusto una riflessione sul suo ufficio stampa (cioè scottie stesso in accoppiata con il suo Samsung S2): impiega l’energia e lo spam di un ufficio stampa di star wars ma ormai è in grado soltanto di produrre post/tweet in cui chiede: “chi vuole vedere il teaser trailer di undisputed4?”
Boh non lo so, tipo coi bambini delle elementari.
Rido tanto se il film con cui ce la mena da anni esce bruttino….
( Guarda Nanni che non era offensivo, era un commento simpatico. Prova a rivalutarlo. L’ho scritto con intenzioni buone, giuro)
Beh dai con la media di adesso di un film decente ogni tre film brutti, in teoria un paio di robe carine per il 2016 dovrebbero tirarle fuori.
Mmmmm, dal trailer Sinners and Saints spacca, puro action old school, lo metto in lista và.
Gli altri li ho skippati ma Close Range l’ho visto: secondo me Nanni sei un po’ troppo generoso, dall’accoppiata Florentine-Adkins dopo il buon Ninja 2 era lecito aspettarsi (molto) di più.
C’è quella partenza a razzo (non a caso un po’ troppo furbescamente messa tutta nel trailer per alimentare false speranze) che ti carica a mille, ma poi tutto il resto del film si adagia su un dtv da 5-, non di più. Lasciamo ovviamente stare la trama, peraltro classica e funzionale SE il reparto action avesse spinto bene, ma lì io ho visto solo fight un po’ legnosi e sparatoie con controcampi orrendi quasi come Una pallottola spuntata.
Insomma per me una mestierata senza lode che soffre moltissimo il budget risicato, sicuramente un passo indietro rispetto a Ninja 2. Speriamo per Boyka.
Dopo ninja 2 grande fatica per il nostro portare a casa un altro buon film. però che diavolo, ne parlate come se fosse già spacciato, é ancora giovane suvvia. il punto è che si è gestito malissimo in questi ultimi tempi. quando l’ho intravisto in quei 20 secondi in zero dark thirty sembravo un idiota invasato rivolgendomi agli amici “…voi questo non lo conoscete ma ora vedrete che botte che gli rifila” invece è zompato lui. quello però era un grande filma anche senza di lui. comunque non credete che anche il buon tony jaa si stia mantenendo sui binari giusti. è da quando è uscito dalla foresta incantata che non becca più un film buono. gli indonesiani fanno sembrare la sua roba circo da 4 soldi; però ho buona speranze per SPL2 anche se mi sono rovinati qualche fight tanta era la curiosità. wu jing invece dopo il grave infortunio credo abbia proprio abbandonato il genere. tornando al nostro adkins di fiducia, non so molto di queste fantomatiche “cadute di stile” che avete velatamente sfiorato in alcuni commenti e vorrei saperne un pò di più; ma anche altri credo lo vorrebbero. comunque Scotty se toppa pure il nuovo Boyka allora si è davvero fritto. Sinners and Saints.. quello si una vera kikketta, l’ho pubblicizzato alla grande a suo tempo ma non ho seguito più il regista e non pensavo fosse caduto così in miseria. non ci resta che Donnie… che nonostante sia suonato dall’età e dai fanatismi da vippe come solo i cinesi sanno fare, ci regala ancora qualche rara scena come si deve; purtroppo inserite nelle confezioni non sempre all’altezza. i migliori ultimi erano.. Wu-xia, kung fu jungle e special id (solo per il fight nel mezzo e il grande finale) . questo ipman 3.. madonna, è tornato pure wilson yip e sembra avere gli stessi difetti del 2. tyson cribbio… dopo il compianto Darren Shahlavi un nuovo pugile occidentale.
Dopo ninja 2 grande fatica per il nostro portare a casa un altro buon film. però che diavolo, ne parlate come se fosse già spacciato, é ancora giovane suvvia. il punto è che si è gestito malissimo in questi ultimi tempi. quando l’ho intravisto in quei 20 secondi in zero dark thirty sembravo un idiota invasato rivolgendomi agli amici “…voi questo non lo conoscete ma ora vedrete che botte che gli rifila” invece è zompato lui. quello però era un grande filma anche senza di lui. comunque non credete che anche il buon tony jaa si stia mantenendo sui binari giusti. è da quando è uscito dalla foresta incantata che non becca più un film buono. gli indonesiani fanno sembrare la sua roba circo da 4 soldi; però ho buona speranze per SPL2 anche se mi sono rovinati qualche fight tanta era la curiosità. wu jing invece dopo il grave infortunio credo abbia proprio abbandonato il genere. tornando al nostro adkins di fiducia, non so molto di queste fantomatiche “cadute di stile” che avete velatamente sfiorato in alcuni commenti e vorrei saperne un pò di più; ma anche altri credo lo vorrebbero. comunque Scotty se toppa pure il nuovo Boyka allora si è davvero fritto. Sinners and Saints.. quello si una vera kikketta, l’ho pubblicizzato alla grande a suo tempo ma non ho seguito più il regista e non pensavo fosse caduto così in miseria. non ci resta che Donnie… che nonostante sia suonato dall’età e dai fanatismi da vippe come solo i cinesi sanno fare, ci regala ancora qualche rara scena come si deve; purtroppo inserite nelle confezioni non sempre all’altezza. i migliori ultimi erano.. Wu-xia, kung fu jungle e special id (solo per il fight nel mezzo e il grande finale) . questo ipman 3.. madonna, è tornato pure wilson yip e sembra avere gli stessi difetti del 2. tyson cribbio… dopo il compianto Darren Shahlavi un nuovo pugile occidentale.
Sarà che il trailer è costruito bene ma a me questo IPMan3 mi ispira tantissimo. I capitoli 1 e 2 sono delle mediocrate divertenti da guardare grazie a tanti bei combattimenti e un senso dell’epica che per quanto stucchevole per il suo contesto, funziona più che bene. Questo terzo dal trailer (quindi va da se che potrei sbagliare alla grande) a me pare quello con l confezione migliore.
addirittura dici? speriamo ma ho dei dubbi. si intravedono sempre i soliti momenti propagandistici che alla lunga stuccano. comunque poche ciance, i combattimenti interessano e questo terzo non so se ne avrà all’altezza. l’1vs10 del primo ipman era grandioso e la scena con sammo sul tavolino del secondo altrettanto. avrà questo terzo una scena simile? io rivaluterei molto ipman legend is born, sarà una cazzata di storiella ma é coreografato da dio. ci sono un botto di combattimenti. e poi c’è anche yuen biao.
a proposito. non ci dimentichiamo dopo ninja 2 anche quella kikka di universal soldier reckoning. poi di merda ne fa altrettanta é vero, su 6-7 film 2 sono più che ottimi però.
Visto ieri IpMan Legend e pure per me la rece sui Calci fu troppo dura. Tutto sommato si lascia vedere volentieri e non lo considero troppo al di sotto dei due di Yip. I combattimenti dei due film di Yip mi gasano tutti indistintamente, se a coreografare ce sempre sammo e Wilson alla regia penso avremo poco da rimpiangere, lo scontro Yen vs Hung più che per il combattimento in se penso sia suggestivo per il terreno di scontro.poi dal trailer pare tutto buono quel poco che si vede e pure la fotografia così per cosi per quel nulla che ne capisco mi pare migliore. Poi oh sempre giudizi di un trailer rimangono.