Ieri è uscito Episodio 7, lo sanno anche i sassi (a me l’ha detto proprio un sasso).
Qualcuno di voi si è precipitato a vederlo immediatamente, altri giustamente hanno preferito attendere di gustarselo nel miglior modo possibile: il Live Super Deluxe al Cinema Postmodernissimo di Perugia, domani sera, introdotto dai nostri Darth Von Trier e Jackie Lang in persona, con ospite specialissimo LRNZ e col succoso antipasto culturale The People vs George Lucas.
Questo pezzo corale è per chi ha aspettato, e per chi ha ancora bisogno di una spintarella.
Nanni Cobretti
Quando da piccolo mi sono reso conto per la prima volta di essere al mondo, avevo già visto Guerre stellari.
Ve l’avevo già raccontato? Ve l’avevo già raccontato.
Partiamo di nuovo:
Per me amare non significa adorare ciecamente, ma saper riconoscere i difetti e accettarli.
Questo è uno dei motivi per cui, quando abbiamo pensato di fare uno specialone su Star Wars, mi è venuto spontaneo buttarmi dritto sugli aspetti della saga dalla reputazione peggiore: i prequel, l’Holiday Special, la pubblicità degli underoos, ecc…
È stata una mazzata micidiale e un errore che non ripeterò mai più, ma è servito.
È servito a farmi riflettere, e a pensare “ma perché, esattamente, mi piace Star Wars?”
Di sicuro non sono le guerre stellari di per sé, quelle combattute seduti in poltrona a bordo di veicoli a spingere bottoni navigando in mezzo a un vuoto nero senza ostacoli, da questa descrizione ingenerosa potete capire che non è mai stato il mio genere.
Però Lucas aveva avuto una pensata giusta: quella di mischiare svariati generi e influenze.
Per me, dovessi scegliere un solo aspetto prevalente fra tutte le cose che amo di Star Wars fra pupazzoni, esplosioni e astronavi dal design leggendario, vince l’idea della Forza. Un concetto fanta-filosofico preso di peso dalle arti marziali e dalle discipline orientali in genere, tant’è che Lucas aveva inizialmente provato ad ingaggiare Toshiro Mifune proponendogli sia il ruolo di Obi Wan Kenobi (nome chiaramente giapponeggiante) che quello di Darth Vader. Il tocco umano in mezzo allo sfoggio di tecnologia, il lato di sviluppo di se stessi aldifuori da qualsiasi strana tecnologia del futuro remoto. E certo che mi rodeva da morire che, dopo un impeccabile lavoro introduttivo da parte di Obi Wan, Luke abbandonasse Yoda ad allenamento appena iniziato e tornasse nel film successivo già perfettamente imparato (chi è stato? in quanto tempo? e soprattutto come?), ma a quello si era rimediato inserendo un pesissimo discorso etico, il concetto di disciplina fisica e mentale ma soprattutto morale, la necessità di valutare due schieramenti opposti e fare una scelta che in alcuni casi il cuore – o lo stomaco, se non si sta attenti – ha già fatto per noi senza avvertirci.
Si inizia così, si passa per Miyagi che fa dare la cera alle auto, Apollo che pretende gli occhi della tigre e Xian che fa prendere a calci la piccola palma, e si arriva in età adulta a Mad Dog che mette giù la pistola perché non c’è gusto.
Uno Jedi è probabilmente troppo elegante e telepatico per un combattimento corpo a corpo come si deve, ma la mia arma preferita in assoluto dopo le mani nude è, fuori da qualsiasi dubbio, la spada laser.
Jackie Lang
Guerre Stellari non è bello. Obiettivamente non lo è.
Guerre Stellari funziona. Che è diverso.
Guerre Stellari avrebbe tutte le carte in regola per fallire, per essere banale e puerile e invece no. Funziona.
Funziona perché centra bene la grandezza del mondo in cui ambienta una storia piena di avventura, di esotismo alieno e maschera con il più remoto dei mondi la più naive delle storie fantasy. Cavalieri, principesse, spade, esserini, la magia, il castello-morte nera in cui c’è il cavaliere nero. Tutto preciso, tutto avventura fantasy ma spaziale coi laser (che vuoi mettere?!).
Episodio IV è uno dei pochissimi film per i quali è valida la definizione di “mitologia”, non tanto per l’universo che crea (ampliato poi da altri film) ma per l’aura di “luogo pieno di storie” che evoca. Lo evoca con i suoi pochissimi primi piani e i tanti totali, con i luoghi ampiamente terrestri (deserti, neve, foreste) che dovrebbero essere alieni. Guerre Stellari, in sè, è il posto in cui si ha la sensazione che possa effettivamente accadere di tutto, che tutto sia possibile e che una dimensione realmente epica della vita sia concreta. Questo sentimento basta a far venire l’acquolina durante la visione, basta a suggestionare.
Tuttavia come nelle grandi avventure fantasy, come in Trono di Spade o Il Signore degli Anelli o tutte quelle epopee che necessariamente sono così grandi da essere costrette ad immaginare mondi (non ambienti ma mondi interi), anche Guerre Stellari dà ordine a tutto agganciando con precisione personaggi e paesaggi.
Uno tra i mille segreti di Guerre Stellari è infatti la maniera in cui incastra rigorosamente persone e luoghi. Ognuno ha un posto, ogni posto ha un carattere fortissimo che si riflette nel personaggio e gli dà corpo. La Storia Infinita non è molto diverso, del resto.
Che sappiamo di Lando? Niente. Ma la città nelle nuvole e quegli interni puliti e ordinati dicono tutto sulla sua falsità. Yoda e la sua palude (stessi colori), Obi Wan e Luke e il paesaggio di Tatooine (stessi colori del vestaglione) e ancora Darth Vader e il paesaggio tecnologico della morte nera (stessi colori) o gli Ewok e la foresta di Endor (stesso colore degli alberi), Jabba e il suo antro. Ogni personaggio ha un paesaggio che gli somiglia, ogni paesaggio un momento diverso. Solo Han e Chewbacca si muovono, perché Han è il cowboy della valle solitaria che non ha casa, non gli appartiene niente. Nemmeno il Millennium. Non a caso è l’unico personaggio vero della saga, a parte Vader (Luke e Leia per favore non li calcoliamo nemmeno). Un cowboy prigioniero di un mondo fantasy che fa lo scemo con la principessa.
Darth Von Trier
L’incontro con Guerre Stellari, amo chiamarlo col nome con cui lo conobbi, è stata una delle più grosse esperienze della mia infanzia. Uscii dal cinema elettrizzato ma non capivo bene perché: in fondo la storia era un po’ scialba e mi stavano antipatici due terzi dei personaggi. Ma nel modo, nell’atmosfera, nella messa in scena delle immagini, nei suoi colori mai visti così c’era qualcosa che mi catturò impercettibilmente ma senza scampo.
Non era la visione di un film, era qualcosa che provai più in là con alcuni quadri, e Guerre Stellari divenne un oggetto misterioso da capire, dovevo capire perché mi piaceva. Mi piacquero di più altri film in quell’età ma non sviluppai una attrazione del genere, così puramente intellettuale, per nessuno.
Fu la prima volta che andai così in profondità dietro qualcosa, cercando di capire come “fosse fatto dentro” e da allora lo feci per tutto, per quanto mi fosse possibile. Scoprii tanto cinema, tanto design, iniziai a capire anche come funzionava il mio gusto quindi me stesso, tutto cercando di capire perché mi piacesse un film che in fondo non mi era “piaciuto” poi così tanto. Se sono la persona che sono è merito anche di Guerre Stellari.
George Rohmer
Ricordo con precisione un capodanno di tanti anni fa. Ero ancora un bambino e lo stavo festeggiando a casa dei miei zii. Quell’anno, Italia 1, credo, decise di mandare in onda l’intera trilogia di Star Wars, un film dietro l’altro. Penso fosse una cosa intesa espressamente per chi, come me, si stava probabilmente stufando di passare la serata “coi grandi” e, in un’occasione più unica che rara, poteva restare sveglio ben oltre la mezzanotte. Non era la prima volta che vedevo Star Wars, ma quella fu la prima maratona della mia vita. Non riuscii a finire Il ritorno dello Jedi perché i miei mi portarono a casa prima. Ma non è importante.
Star Wars mi risucchiò completamente. Per quelle quattro ore circa in cui vidi i primi due film e parte del terzo, per me il mondo esterno non esisteva più. Le dirette TV, l’odore dei fuochi d’artificio, il sapore del pandoro – tutto sparito. Davanti e intorno a me solo Bantha, Tauntaun, spazioporti pericolosi, pianeti di ghiaccio, spade laser, antichi guerrieri e pirati dello spazio. Star Wars è un concentrato dell’immaginario più fico possibile per un ragazzino, ma allo stesso tempo è costruito su una mitologia semplicissima, ancestrale e quindi universale. Per questo è la meglio saga di tutte.
Stanlio Kubrick
Star Wars è una saga piena di difetti – probabilmente tra “quelle trilogie lì” (Indiana Jones, Ritorno al futuro, ci metto anche Alien) è la più fallata e attaccabile, se uno volesse impegnarsi. Menate criticoidi di questo genere, per me, muoiono nella culla nel momento in cui la saga si chiama Star Wars, con quella “s” che è il plurale più suggestivo della storia della celluloide. E che mi fa tracciare un parallelo assolutamente pretestuoso con un’altra minuzia linguistica tipica del cinema di genere: l’utilizzo del dimostrativo nei titoli dei film horror. QUELLA casa, QUEL motel, QUELLA villa, aggettivi che danno un senso di finalità e di esclusività all’elemento orrorifico, che fanno convergere tutta l’attenzione (e quindi il terrore) su una singola entità e ciò che, eventualmente, la abita. Al contrario, il fatto che Lucas racconti di generiche “guerre stellari”, non di “QUELLA guerra stellare”, serve da un lato a depotenziare l’importanza degli eventi narrati nella saga spiegando che si tratta solo di un episodio, per quanto importante, in un quadro più complesso; e dall’altro trasforma la trilogia originale in una vera epica, perché inserita in un ipotetico (poi diventato reale) universo più ampio nel quale le guerre sono all’ordine del giorno, e dunque assume più peso il fatto che si sia scelto di raccontare proprio QUELLA guerra.
Il miracolo di Star Wars, per me, è lo stesso che sta dietro alle migliori illustrazioni di Syd Mead e John Harris o alle copertine di Roger Dean: scegliendo di raccontare un dettaglio, Lucas ha spalancato una finestra su un affresco più ampio, e dunque l’analisi/visione/esperienza del piccolo presuppone un immenso lavoro di immaginazione sul grande; come le migliori opere di sci-fi d’esplorazione, scoprire com’è fatto un pianeta e chi ci abita instilla la curiosità di scoprire se dall’altro lato del pianeta ci sia un’altra cultura di cui non sappiamo ancora nulla, o se gli altri sassi di quel sistema solare sono ugualmente abitati. È un approccio che tradisce l’amore di Lucas per il fantasy e per Tolkien in particolare, e nella sua testa l’universo espanso doveva diventare il Silmarillion del suo Signore degli Anelli nello spazio – che poi nel realizzarlo si sia perso per strada la cosmogonia per dedicarsi piuttosto al minuzioso e piuttosto noioso world building è un problema collaterale. Ho sempre pensato che Lucas non fosse un bravo world builder ma un eccezionale creatore di suggestioni, bravissimo a coprire i buchi della sua storia con il fascino del non (ancora) raccontato; che il bello di Star Wars non sia nelle singole parti, ma nella loro interazione, e nella collaborazione di chi guarda e che sa che non bisogna mai scegliere il Lato Oscuro. Fateci caso: anche se ormai i cattivi fanno più figo dei buoni, i Jedi sono una religione ufficialmente riconosciuta e i Sith vengono al massimo paragonati al Papa o a qualche politico repubblicano – conoscete qualche altra saga che riesca così efficacemente a venderci un così perfetto manicheismo buoni vs. cattivi di matrice cristiana e pure a convincerci che sia una figata?
Ci vediamo domani al Postmodernissimo, e/o lunedì con la recensione di Episodio 7.
La maratona di capodanno me la ricordo anch’io, e anche per me non era la prima volta di Guerre Stellari… qualcuno ha per caso l’anno?
1995
me la ricordo anche io!
Caspita non sono il solo! Io riuscii a farmela tutta, eccetto quel quarto d’ora di festeggiamenti appena scoccata la mezzanotte. A me piacciono i botti, ma quella volta non volevo fare altro che starmene davanti alla tv, da quanto ero immerso nelle Guerre Stellari.
Ero ragazzino, adesso che sono vecchio e senza sentimenti è proprio tutta un’altra cosa…
Presente cazzo.
Mi aggiungo al team.
Vista solo in parte, ma quel gran figo di mio papà mi fece il regalo supremo di registrare i tre film in tre vhs.
Vhs consumate negli anni, che ancora posseggo da qualche parte.
c’ero anche io, anche se la vidi tutta qualche giorno dopo. in ogni caso è la versione che ho registrato su VHS prima di prendere il cofanetto del 2004. ho pure pregato mio padre di travasare quelle registrazioni su DVD.
Praticamente è come se avessimo fatto il capodanno del 1995 tutti insieme.
guardo i film di guerre stellari ogni qualvolta li danno in tv: penserete che mi sia perso quella maratona? MAI!
Tutto merito della prima volta che l’hanno dato in tv, avevo 7 anni, ho visto Luke incunearsi nel canalone e mi sono sgorgate le lacrime quando Obi Wan lo incitava ad usare la forza: lì è stato amore eterno verso questo magnifico carrozzone e che mi spinge a vederlo e rivederlo, apprezzandolo sempre di più
c’ero anche io!! Daje!!
quello si che era un evento, no quella porcata che hanno fatto qualche settimana fa su italia 2 con “Il Signore Degli Anelli”… i 3 film in sei domeniche, spacciato per “evento televisivo” tristess.
minchia piacevolissimo vedere una trilogia cosi spezzettata. Ma a mediaset lo sanno che i telespettatori sotto i 70 anni vedono le cose in streaming, quindi potrebbe cominciare ad avere un filo di rispetto per loro, visto che non si dipende più dai capricci dei loro palinsesti?
Applausi, applausi irrorati di lacrime per tutti.
Una menzione speciale per il pezzo di Jackie Lang che ha saputo colpire al cuore di ciò che Star Wars comunica a me, dal punto di vista mitologico *e* estetico: due aspetti che per me non possono essere scissi, in ogni opera artistica.
In particolare mi piace questo passaggio: “i suoi pochissimi primi piani e i tanti totali”. Ora scusate il paragone OT, ma questo è esattamente ciò che mi ha impedito di innamorarmi di Saga, la saga (sic) a fumetti che sembra essere piaciuta a tutti. Io mi aspettavo che Saga diventasse per me 35enne quello che Star Wars era stato per il me 7enne (che vedeva le maratone a Natale, come George) mentre invece l’ho trovato un prodotto furbetto, intimista e per nulla “spaziale” – nel senso di epico, vasto, profondo, “star wars” appunto – esattamente per le caratteristiche indicate da Jackie.
12 anni. Cofanetto Vhs comprata a una fiera della trilogia originale. Visti tutti di seguito. Lacrime.
Le favole, è inutile negarlo, hanno il loro fascino. E Guerre Stellari questo è. Una favola. Ci sono astronavi e laser, ma sono solo di sfondo ad una grande favola con il cavaliere nero e i ribelli impavidi che lo contrastano. Ricordo che pochi anni dopo vidi al cinema Excalibur di John Boorman e vi trovai moltissime analogie con il film di Lucas. Primo fra tutti Merlino che sembrava il gemello di Obi Wan Kenobi. E poi certe luci verde smeraldo che si riflettano su armature e spade e richiamavano alla mente i noti bagliori delle spade laser. Quindi non chiamiamola fantascienza, ma sana e ben fatta fantasy. Orsetti a parte….
#teammaratonadicapodanno
Assemble!
Tutto vero, tutto giusto, tutto perfetto. In un mondo lontano pieno di astronavi e castelli che distruggono pianeti si combatte con le spade e la forza/magia/mana/chakra.
E colui che deve salvare la galassia diventa malavagio perchè ama. E’ come se Gesù si rompesse i coglioni di predicare e inziasse a calcioruotare in tutta al Palestina per amore della principessa. E’ come KeN di Hokuto che deve salvare Julia facendo esplodere le persone.
E se queste idee non ve lo fanno venir duro ci sono i Film di Katrine Heigl.
#teamrigirateiprequel
Quel Roby?
A pelle dico di no. Ma non so chi è quel Roby…
E niente, uno passa tutta la settimana in attesa di poter andare al cinema (stasera), legge tutto quello che trova perchè c’ha l’hype e non gli passa più.
Poi arrivate voi e scrivete il pezzo definitivo. As usual.
Faccio parte del #teamnanni. da quando ho coscienza di me ho memoria dell’antro di Jabba visto al cinema (sono ’78, ho cominciato col ritorno dello jedy).
E questo sarà il mio primo Star Wars senza mio papà, che non so perchè lo scrivo ma qua dentro credo mi capiate.
Io li vidi tutti e tre al cinema nella riedizione del ’97 alla tenera età di sette anni, e niente, non c’è bisogno che vi dica quale impatto possa avere sulla psiche e l’immaginario vedere QUELLA saga a QUELL’età su uno schermo gigante
Grandi. Grande anche la gif finale che vista così, col movimento di Chewie “ad allacciarsi le scarpe”, mi fa ridere.
Fa ancora piu’ ridere Luke che abbassa lo sguardo come a dire “cazzo stai facendo”
ci vedevo più un silenzioso “fanculo”
Io il primo l’ho visto a sette anni quando è uscito. E immagino potete capire l’effetto che mi ha fatto. E che ha fatto ai miei genitori che, avendomi generato presto, non avevano manco trent’anni. Impazziti tutti. La trilogia rivista con parenti e amici, più volte rigorosamente sono sul grande schermo.
Per me la trilogia originale ha un impatto emotivo e di memoria totalmente impermeabile a qualsiasi senso critico (ok mi madre ha commentato “quegli orsetti lì, insomma… un po’ una cacata). E il succo è un po’ quello che avete detto voi, è una fiaba ambientata benissimo, che ti prende perché fa leva su archetipi e oggetti immaginari che hai sentito e risentito, e che poi riconoscerai in altre opere e miti crescendo.
Come reazione per me Guerre Stellari sono i film. Punto. Ho difficoltà a interessarmi all’universo espanso, serie annate, pupazzetti, giochi di ruolo, videogiochi etc. Credo che sia la suggestione della possibilità, che possa accadere tutto, che ci sono altri mondi da scoprire quello che fa funzionare nella mia testa la trilogia. Fottesega di approfondire la fondazione e gli intrighi politici della Città delle nuvole, è la fottutissima Città delle nuvole, punto.
Comunque John Boyega sembra Salvatore Baccaro. Ecco l’ho detto.
Luis Guzman!!!
May the Schwartz be with you!
Unico appunto su quanto scritto da Stanlio. Il manicheismo di Star Wars viene seriamente messo in crisi dalla circostanza che il personaggio più figo (della storia e della Storia) è, per il 98% della trilogia, un cattivo. Nei libri di Tolkien, invece, i cattivi non hanno alcun fascino (se non quello, puramente estetico, di Smaug).
Ma perché, nelle fiabe i cattivi di solito non sono fighi?
Personalmente, il “cavaliere nero standard” l’ho sempre trovato figo, per quanto intifabile (tutti amiamo Darth, nessuno tifa per lui), mentre il cavaliere buono (Luke) sempre GIUSTAMENTE stereotipato e piatto.
@Rocco: nì. Lo diciamo noi che Darth Vader è il più figo di tutti, perché siamo comunque dei metallari nell’animo e in più figli dell’epoca nuova nella quale i cattivi SONO fighi e si tifa per loro. In questo senso Darth Vader era molto avanti con i tempi secondo me.
E volendo Han Solo gli faceva da contraltare perfetto, se vuoi un personaggio buono figo: è la dinamica tolkieniana per cui Frodo è il protagonista ma è Sam il personaggio vero e interessante del duo.
Contesterei anche sul non essere fighi dei cattivi di Tolkien: Sauron è il Male Assoluto Bruttissimo Cattivissimo e quindi ci posso stare con il tuo discorso, ma Saruman è un affabulatore, è un progressista tecnofilo, ha delle motivazioni che razionalmente potrebbero anche stare in piedi. Insomma, è un cattivo figo, e il romanzo stesso non lo antagonizza davvero fino all’incontro con Gandalf.
@Shu Shà: che è in definitiva la tecnica che Nanni riassume quando scrive di Paul Walker in FF: il “buono” o il “protagonista” deve essere piatto perché lo spettatore possa identificarsi, mentre il “cattivo” o “antagonista” deve essere forte, affinché possa essere percepito come ostacolo, opposizione, difficoltà.
Però Fener, a differenza di Sauron, è uno che ancora del buono lo conserva e alla fine all’ultimo istante (poco Cristiana come cosa, tra l’altro) lo ritroviamo nella squadra giusta. L’imperatore invece non ha proprio niente di cool, è na merdaccia incartapecorita punto. E quindi Fener lo equiparerei più a un Denethor che a Sauron o a un Nagzul.
Diciamo che Darth nostro “evolve”, da cavaliere nero, e poi nerissimo ne L’Impero, a vittima e manichino degli eventi ne Lo Jedi, fino al gesto finale (non lo chiamo “riscatto”, perché di fatto conta zero nell’economia degli eventi se non per il fatto che salva Luke).
In questo senso, SW è davvero “la tragedia di Darth Vader”, come l’ha definita di sua bocca Lucas. Il che, tra l’altro:
1) Spiega perché per lui sia finita a Ep.VI (no Vader no party)
2) Ti va venire da sprangarlo a camionate indalafazza se pensi a quale opera magnifica potevano essere i 6 film visti sotto quest’ottica, invece che le merdate che ha tirato fuori
Che poi, sia maledetto ora e sempre, lucas ha chiaramente detto di essersi ispirato alla saga di Dune, dove il buon Paul sarà pure stato l’eletto, ma ha generato due gran pezzi di cerebrolesi di cui uno vermiforme e semi eterno praticamente dio.
Quindi il maledetto regista avrebbe potuto creare qualcosa di oltre l’epico. Invece di riempirci la seconda parte del ritorno di pupazzetti scassa palle e di un Vader in crisi sbagliata delle terza età, cazzo gli ha iniettato? Pucciosite intravena?
Odio Lucas, l’ho già detto? Amo la trilogia, è parte di me e della mia educazione ma lui è peggio di Scott.
Visto per la prima volta nel lontanissimo 1984, trasmesso per la prima volta in televisione su una Retequattro pre Mediaset… una vita fa, avevo solo 9 anni e mio padre mi disse di vederlo con lui perche’ mi sarebbe piaciuto, e aveva ragione.
Il personaggio che mi colpi’ di piu’ fu Obi Wan Kenobi, il vecchio maestro che sceglie l’esilio. Mi ricordo di come mi colpi’ la sua morte, improvvisa e inaspettata…
Bellissimo. Ancora una volta, grazie. Stasera andrò a vedere guerre stellari e non sarebbe stato lo stesso (comunque andrà) senza la fotta alzata dai 400.
Commenti tutti azzeccatissimi, e puntualissimi: anche io mi sono interrogato tanto su guerre stellari (anche io sono affezionato al nome italiano, bellissimo il discorso di Stanlio alla fine sul particolare che apre all’affresco e come questo lo fa già dal titolo), non trovandolo “bello” come altri (Indy su tutti), eppure lo definivo il mio film preferito.
Un’unica cosa aggiungerei a questo bel post: la potenza della scritta iniziale “Tanto tempo fa, in una galassia lontana lontana”. Quella connotazione temporale fa sì che tutto sia mito, leggenda, parte di quell’infinito racconto che è la storia della lotta tra bene e male. Il mondo di guerre stellari è irraggiugibile pure per la tecnologia presente nel film stesso, è troppo lontano e tutto è già accaduto. Ma così facendo porta la storia di quella lotta a permerare tutto il tempo e tutto l’universo, quella storia è l’unica cosa importante.
Pezzo magnifico del Cobretti. le considerazioni di Lang rimangono quelle in cui mi rispecchia di piu
Stesso medesimo uguale uguale primo approccio alla saga di rohmer, bei pezzi tutti comunque.
Purtroppo non so quando riuscirò a vedere quello nuovo trovandomi attualmente in culonia, provincia di ndocazzosto.
SPOILER SPOILER SPOILER SPOILER
A me è piaciuto
Dai commenti che si trovano in giro la reazione è media… C’è anche chi rimpiange Jar-Jar.
Solo per dire che è bello trovare altri che hanno visto Il ritorno al cinema senza sapere dell’esistenza de L’Impero. Alla morte di Joda ho provato esattamente lo stesso sconforto
Grazie a tutti, staff e utenti, per avermi ricordato che bisogna amare Star Wars.
Nelle ultime settimane, tra pubblicità a caso che suonavano la marcia imperiale #perchési, e cialtroni vestiti da Jedi in accappatoio marrone nonostante abbiano visto i tre film originali ieri #perchénerdèfigo, mi era salita una noia schopenaueriana per questa nuova trilogia.
Avete ridato una scintilla di ottimismo a questa vecchia carcassa di carne putrescente e metallo arrugginito.
Davvero, grazie.
OT: “Q”uoto il tuo nome …grandissimo libro :)
:)
Parlo del 7..La cosa che più mi rattrista è che nessuno si lamenta del fatto che il protagonista,il nuovo jedi è una “eroina”…….viva gli anni 80 e 90 altri tempi altri eroi Stallone Schwarzenegger Van Damme……
e c’è anche un neGro! E un ispanico! E saranno anche ghei!
Questa modernità GENDER!!11!!! -_-
Sulle influenze generatrici del concetto di Forza, che vanno ben oltre arti marziali e filosofie orientali, una lettura dotta e recentissima: http://www.amazon.it/Vangelo-secondo-Wars-padre-figlio/dp/8868980398
Ma infatti stiamo qui a dire che bello che era Star Wars, quello con cui siamo cresciuti, il nostro primo film al cinema con papa’ e zio calcista ante litteram. Del film nuovo alla fin fine, almeno al sottoscritto, non ce ne frega piu’di tanto. Lo guardero’coi figli ridero’ alle battute telefonate etc, la magia di Han Solo e Chewbecca, del rantolo di Darth Veder, del sibilo della spada laser non torneranno piu’.
Io invece mi sa che mi farò una seconda visione col babbo che – devastato più di me da Jar Jar Binks – si è rifiutato di vedere gli episodi II e III.
io di star wars ho dei ricordi scarsi, e il terzo episodio non l’ho mai viso. ‘sto film riuscirei a godermelo o devo prima ripassare il vecchio materiale?
La prima vera domanda che devi farti è: sei sicuro che ti interessa? Sicuro sicuro?
7 puntante di Star Wars vs 7 puntante di Harry Potter = Ring?
Non mi interessava neanche lo star trek di jj e poi e’ finita che ho goduto duro… Quindi si: Il nuovo film di jj mi interessa.
[SPOILER]
Non ci sono spoiler, in pratica è il remake sputato di Ep. IV, girato peggio e con più fallace logiche.
[/SPOILER]
Voto la Nomination a Pippa Anderson per il Jimmy Bobo prossimo venturo!
Ora parlo di ep. VII ma non spoilero niente tranquilli.
Io sono un fan della vecchia trilogia che ha visto i prequel una volta per non farlo mai più. Per capirci: quando ho voglia di vedermi guerre stellari tiro fuori le vhs del 1995 pre-special edition.
Il risveglio della forza è un film con i tipici difetti dei film di Abrams ma è una bomba. Chi ci vede un “remake di ep. IV” è un superficiale che non vedrebbe la differenza fra una pizza alle acciughe e una cheesecacke solo perché sono entrambe rotonde. Ripeto: è un’ottima scrittura, c’è qualche sbavatura sui dialoghi e l’adattamento italiano (forse) non rende giustizia ma la cosa c’è.
Suggerimento: provate a vederlo attraverso una chiave di lettura orientata all’attualità, scoprireste risvolti interessanti riguardo un certo personaggio tanto criticato.
confermo molto l’ultima tua frase :)
You got it. Da lunedì se ne parla meglio ;)
Emmenomale che non sono l’unico ad aver colto!
Non è un remake, mantiene una coerenza narrativa con la mitologia della saga. Le falle logiche sono delle cose che un film fantasy può permettersi tranquillamente. Grosso passo avanti nel bilanciare i vecchi/nuovi protagonisti. Casting ben fatto, spero che il quartetto Ridley/Boyega/Driver/Isaac rimanga integro fino all’episodio 9.
Vi amo!
Potreste aver reso inutile la lettura di “Come Star Wars ha conquistato l’Universo”!
Adesso lo vado a riportare indietro…
non l’avete ancora visto? Andate.
Senza alcuno spoiler:
– i primi 45 minuti sono una bomba atomica non ho neanche respirato, credo
– i colpi di scena e in generale l’andamento della trama sono molto meno telefonati di quanto avrebbero potuto essere
– è lo star wars degli anni ’80, sprizza polvere e sporco e avventura da tutti i pori
– il nuovo cast funziona alla grande
la cosa più giusta e vera dei trailer è: “We’re home, Chewie”.
Per i difetti ci sie vede nei commenti alla rece, che lo spoiler è obbligatorio
Mi spiace ragazzi: avete passato settimane a trasfomare questo sito in una fan chat di Star Wars, sorbendovi persino la Minaccia Fantasma, per celebrare l’uscita di un prodottino medio, spaventato della propria ombra.
Ah, e meglio un esercito di Jar Jar Binks che fare QUELLA cosa in QUEL modo.
6,5 e quindi bocciato. Ha copiato male dal vicino di banco.
Mah, io l’unico risveglio che ho sentito è stato quello del mio intestino. Lo stronzo di sette chili che ho sganciato nel cesso del cinema a metà primo tempo è ancora lì a testimoniarlo.
Mi hai fatto morire dal ridere, la migliore recensione della storia dell’internet
Ma non potevi scaricarlo ?
@Imperatrice Cip-Cip-Cip !
@Blacksad Ma ti riferisci allo stronzo oppure al film ?
@Nanni Volevo segnalarti il trailer di Ultraman, il film più bello mai realizzato, e che lo butta in culo direttamente a PAcific Rimmel e soci. https://www.youtube.com/watch?v=IjOvth3O2Vs HYPE !!!
W Nanni W The Visit
Beh, il film,
così lo vedevi comodamente, risparmiavi il biglietto
e cagavi a casa tua
(ho trovato dei gabinetti veramente terribili in certi cinema)
Dopo mesi passati a fare il guardone mi si è risvegliata la forza e giungo al mio primo commento.
Sorvolo sul mio gradimento di questo Episodio VII (che ho trovato notevole, ma immagino freghiniente a nessuno), e mi soffermo sul fatto che, sarà stata la magia del momento, appena partiti i titoli di coda ho visto materializzarsi sotto i miei occhi una tale quantità di potenziali jimmy Bobo (dei quali almeno un paio clamorosi) che mi sembrava di essere Neo in Matrix.
Qualcuno mi può confermare?
E’ stato un trip lisergico o “è tutto vero”?
Confermatissimo, poi scritti a caratteri cubitali col font d’ordinanza.
Condivido molte delle cose scritte.
Da parte mia non posso fare altro che ripetere qui quanto già scritto tempo fa:
A chi sostiene che Guerre Stellari (e piu’ in generale la prima trilogia) sia noioso posso solo dire questo: visto oggi può sembrare invecchiato malino, ma quando usci’ nel 1977 – io c’ero, al cinema Manzoni di Milano a sgomitare con la mia mamma fra centinaia di persone in preda al delirio – vi assicuro che ebbe un effetto dirompente: astronavi che schizzavano nello spazio, musiche roboanti, un sacco di pianeti alieni, creature bizzarre in ogni inquadratura, e poi robot, sparatorie laser … Nessuno aveva mai mostrato cosi’ tanto ed a quella velocita’! Uscivi dal cinema stordito ed eccitato e avresti solo voluto che non finisse mai. Oggi lo guardi e ti pare lento, vecchio e risaputo, ma solo perche’ dopo di lui la fantascienza “action” al cinema non sarebbe piu’ stata la stessa.
Fidati che la scena finale dell’attacco alla prima Morte Nera non è invecchiata di un giorno.
Ho visto L’Impero colpisce ancora al cinema nell’ ’80. Per questo è forse quello che mi aveva colpito di più. Anche la drammaticità della rivelazione “Io sono tuo padre”, Han solo nella grafite. Roba fighissima.
Condivido tutte le vostre testimonianze!
Eh, io mi fido ! Era solo una risposta ai molti che hanno conosciuto questi film solo in anni più recenti alla televisione e che qui e altrove hanno commentato che Star Wars li annoia o non gli interessa proprio.
Ho visto Guerre Stellari al cinema che avevo 5 anni ma poi mi hanno fatto perdere gli altri 2 seguiti.
Mi ricordo solo che avevo paura nella scena dello schiacciarifiuti quando c’erano quelle specie di serpentelli nelle fogne, roba che adesso non fa neanche ridere.
Poi ho rivisto ep. 4,5,6 svariate volte in tv e poi ho acquistato le vhs d’ordinanza.
Ora sono lì abbandonate che prendono polvere, tanto li so a memoria ormai.
Poi mi sono subìto ep. 1,2,3 al cinema (in realtà mi sono annoiato solo col primo) e adesso non vedrò ep. 7 fino al 26.
Dovrò resistere a non leggere la rece e i commenti per una settimana e sarà la cosa più dura, molto più dura che resistere e non andare a vedere il film prima del 26.
Io invece voglio resistere più tempo possibile prima di vederlo (se mai lo vedrò). Prima voglio leggere ogni recensione, ed anche ogni spoiler possibile per essere sicuro al 100% che non sia una schifezza. Voglio evitare ogni delusione. Sono rimasto troppo scottato dai prequel. Non posso resistere ad un altro colpo inferto ai ricordi della mia infanzia (ho visto tutti e tre i film della prima trilogia direttamente al cinema con mio padre…). Preferisco al limite non vederlo proprio mai e fare finta che non esista e tenere i ricordi integri (quel poco che ne è rimasto).
È andata male anche stavolta
Era l’ultima speranza.
Yoda: no ce n’è un’altra.
Le stime ufficiali danno l’incasso del weekend a 238M, ma potrebbero essere anche di piu’. In ogni caso, il botto e’ stato fatto…