Scusate, non c’entra nulla con il pezzo ma questo è come il sistema editoriale demone tipografico dei 400calci ti tratta quando sei lì che devi cominciare a scrivere e sei in cerca della parola giusta che sbloccherà il flusso e insomma, He Never Died, un film con Henry Rollins nella parte di quello che non può morire, e se vi aspettate che mi metta qui a tessere le lodi di Henry Rollins musicista, personaggio, pensatore, quel che volete voi continuate pure ad aspettare, potrei anche farlo ma non è esattamente il mio mestiere e sono sicuro che da qualche parte su Bastonate c’è un pezzo che dice su Rollins robe più interessanti di quelle che potrei scrivere io.
He Never Died è il primo film di Jason Krawczyk, e meno male, ché non avendo molto di interessante da dire su di lui posso risparmiarmi di dover riscrivere il suo cognome un’altra volta. È una sorta di noir/film di mafia dall’impianto da fumettone anni Novanta, un Corvo senza il lato emo o un Darkman con il soprannaturale al posto della scienza. Henry Rollins ne è il protagonista e il centro di gravità assoluto, il ruolo è perfetto per lui – fa “il mostro buono asociale misantropo e di poche parole” –, la carenza di talento nascosta dal carisma e dal fatto che ehi, il suo personaggio non deve fare altro che borbottare poche parole senza alcuna inflessione ogni tanto, il resto lo fa questo:
Nell’era di Ultron, non mi aspettavo che ci fosse ancora qualcuno interessato a omaggiare il cinema di non-supereroi di vent’anni fa. Leggo in giro molti che descrivono He Never Died come “un horror/commedia”, e attribuiscono il lato ridanciano al deadpan humor di Rollins – che qui si chiama Jack, come Jack Deth, un altro antieroe misantropo con i capelli grigi figlio non del cinema dell’autoreferenzialità e del meta-humor, ma del genuino divertimento un po’ camp dei film in cui vale tutto. E non voglio tracciare reali paralleli tra Trancers e He Never Died, le cui radici ho già spiegato, solo implicare che non c’è nulla di autoironico o distaccato nel film dCAZZO ci sono ricascato. Be’, quello là, quello che ci crede un sacco. Sigla!
La ragione per cui, quando ho la scelta, seleziono sempre i sottotitoli per non udenti è che li trovo esilaranti, perché devono necessariamente spiegare e commentare tutto, colonna sonora e audio ambientale compreso. Per un buon terzo di He Never Died, i miei sottotitoli recitavano DEMONIC SOUNDS o altre curiose variazioni sul tema. È perché Jack è una qualche sorta di demone/mostro/cannibale, e la sua vera natura è poi uno dei due motori del film, quello per così dire concettuale, contrapposto a quello fattuale che è una storia di vendette mafiose e figlie rapite, poi vi dico.
Sappiamo per certo che Jack è un asociale, che non parla con la gente da anni, non ha la macchina, passa le sue giornate tra il diner dietro casa, il letto e la sala da bingo, ah sì e che si nutre di carne umana e se gli sparano in testa si strappa la pallottola con delle pinze e morta lì. Come possa un coso del genere avere una figlia è un mistero che lasceremo ad altri investigare, fatto sta che ce l’ha e un giorno se la trova in casa come nella migliore delle commedie degli equivoci. Come un ex buttafuori immortale possa avere legami con la mafia è più facile da intuire, e quando la figlia è così
la ricetta per un rapimento con tortura è praticamente già pronta.
Cosa di preciso venga in mente alla mafia locale di mettersi contro un mostro che strappa gole a mani nude
(lei è l’immancabile “cameriera del diner inspiegabilmente attratta da un uomo che non muore se gli piantano una pallottola in fronte”)
no ma giuro, a un certo punto un mafioso fa questa fine
e quindi capirete che non è furbissimo rompergli il cazzo (e anche che tutta quella faccenda dell’immortalità depotenzia un po’ il film, e il fatto che la figlia segreta di Henry Rollins sia un’insopportabile petulante non aiuta l’investimento emotivo), ma è chiaro che l’interesse principale del señor Regista è di apparecchiare la tavola per uno one man show di Rollins che fatica a tenere a bada la sua rabbia e il suo disgusto e la sua voglia di violenza verso tutti gli esseri umani tranne tipo due o tre.
Paradossalmente, comunque, He Never Died è un film relativamente compassato, la violenza è distillata in due/tre scene di grande soddisfazione, il resto del tempo giocato tutto sulla tensione, la tortura e lo star male in solitudine. È girato quasi esclusivamente in notturna, tutto tagli di luce e inquadrature a effetto
, ma ha quantomeno il merito di non indulgere mai in virtuosismi o forzatissima atmosfera – anche se a ritmo pachidermico, il film procede costantemente e si concede una piccola pausa narrativa solo per mostrarci la dipendenza che Jack ha dal gioco del bingo – che lo mantiene concentrato e non lo fa pensare a quanto sarebbe bello addentare un cosciotto di sedicenne obeso.
Cosa vuol dire, in ultima analisi, He Never Died? Boh, niente di particolare, chissenefrega. È tutto piuttosto standard, archi narrativi e momenti chiave e segreti rivelati (davvero non avete ancora capito cos’è Jack?) e una commendevole tendenza a non esagerare con le battute su immortalità e cannibalismo e sul fatto che Jack compare anche, sotto diverso nome, nella Bibbia. È anche tutto piuttosto divertente e violento e sanguinolento e sbavante il giusto e anche un po’ di più, un bel salto in un passato in cui andavano di moda i buonicattivi (oggi si prediligono i cattivibuoni per qualche motivo), fatto con amore e competenza.
E Henry Rollins.
DVD-quote suggerita:
«L’immortalità non è mai stata così incazzata»
(Stanlio Kubrick)
Io ho scoperto relativamente tardi Rollins. Mi spiego: ho ascoltato un paio di dischi dei Black Flag prestati da un amico, mi piacevano, però poi la vicenda è finità lì. Con il tempo, grazie a Youtube, ho colmato diverse lacune, sia riguardo il Rollins musicista che il Rollins di tutto il resto.
E mi sono fatto un’opinione: è l’unica rockstar che invecchiando non è peggiorata. Non parlo tanto dell’aspetto musicale (gli album dal 2000 in poi non mi dicono proprio nulla) ma come uomo di spettacolo. Non sembra un vecchio rincoglionito, ha più di 50 anni ma ne daresti 15 di meno, non si piange addosso.
Tra stand-up, recitazione e cose varie è un’artista completo, di cui basta la presenza per ricordarsene, e basta sentirlo parlare 10 minuti per volergli bene.
E basta il suo nome per farmi guardare He Never Died. Già il trailer è una bomba, e la recensione mi fa comunque ben sperare.
Un film che sembra Lukas Reborn portato sul grande schermo?
Comprato!
Vero, c’ho pensato anch’io a Lukas.
L’ho trovato un film interessantissimo, con un Rollins che è da applausi qualsiasi cosa faccia, figuriamoci qui che interpreta NON LO DICO… la regia però è piattissima, e rovina un po’ i momenti migliori. Peccato.
Il film sembra parecchio interessante, e soprattutto la dvd quote mi ha fatto morire!
Un po’ lento ma abbastanza interessante per arrivare fino alla fine, personalmente lo consiglio agli amanti delle atmosfere alla Coen/Jarmusch. In effetti un regista con più esperienza avrebbe giovato.
fatica a tenere a bada la sua rabbia e il suo disgusto e la sua voglia di violenza verso tutti gli esseri umani tranne tipo due o tre.
venduto!
Un link per i sottotitoli in ita chi me lo può passare?
Grazie in anticipo
Io l’ho visto su Google Film con sottotitoli in Italiano.
https://play.google.com/store/movies/details/He_Never_Died?id=Va9udr-gQQY
(link legalissimo)
Per curiosità, il progetto “Gutterdaemmerung”, sempre con Rollins si è concretizzato?
Bisogna chiedere a Nanni che ci ha avuto a che fare in qualche modo che non ricordo.
Sacrifica un capretto così lo evochiamo!
La cosa sui sottotitoli per non udenti è troppo vera. Sono anni che li uso, quando possibile, e fanno morire dal ridere.
Henry Rollins ha una bella dentatura.
Non è affatto male. Peccato lo sfondo biblico. Poteva rimanere inspiegato.
Ho profondo rispetto per Rollins l’artista ma mi sono sempre chiesto perché non abbia mai fatto coming out, magari sarebbe più rilassato invece che incazzarsi con chiunque solo perché non ha il coraggio di svelarsi al mondo.
Blood, bullets, bingo (lo riassumevano così XD)
Lo guarderò!
E niente, ricordavo di una buona recensione letta sui Calci e l’avevo addocchiato già da tempo su Netflix e così ieri sera l’ho visto a casa di un’amica (pure lei appassionata di horror).
Grossa delusione per entrambi.
Direi che “ritmo pachidermico” (Stanlio) e “regia piattissima” (Cumbrugliume) definiscono perfettamente sto film, di mio ci aggiungerei che è un film horror “compassato”, se mai sia possibile una cosa simile lo lasceremo decidere ai posteri (in effetti di horror ha ben poco). Ti aspetti disumane esplosioni di insensata violenza che, invece, non arrivano mai, e quel poco che arriva è talmente loffio (tra la faccia inespressiva di Rollins, la regia asettica e il contorno musicale assente) che l’unico commento che ti viene in mente è “Ah…boh…”.
Ci ha strappato qualche sorriso per (e ricito Stanlio) il deadpan humor di Rollins, ma questo è quanto. Film senza mordente, scorre lentissimo e non regala uno straccio di emozione. E sì che i film lenti non mi dispiacciono (Only Lovers Left Alive, per dirne uno, mi è piaciuto parecchio, seppur succeda quasi niente e di horror abbia ben poco), ma questo proprio no, sembra che tutti siano scazzati oltre misura, dagli attori, al regista, fino all’omino addetto alla ristorazione.
La storia non è certo originale, ma direi che è l’ultimo dei problemi di questo film.
Di Henry Rollins non so una fava, ma dal film sembra nu bravo guaglione, magari un po’ scazzato.
DVD-quote suggerita: “Boh…meh…”.