È il gennaio 2014 quando il titolo “The Hateful Eight” inizia a fare il giro dei media.
Si trattava del nuovo progetto di Quentin Tarantino, ma il motivo per cui faceva notizia non era l’annuncio ufficiale di inizio della pre-produzione, bensì il fatto che un leak avesse reso disponibile on line una bozza della sceneggiatura.
La parte divertente era che Quentin l’aveva consegnata a sole tre persone: Tim Roth, Michael Madsen e Bruce Dern.
Giustamente incazzato come una biscia, Quentin annuncia che, a causa del leak, il progetto è ufficialmente saltato.
È appena aprile quando cambia idea: viene organizzato a Los Angeles un live reading dello script nella sua prima versione, con un cast di attori che include tutti e tre i destinatari originali della bozza trafugata, ma Tarantino annuncia già di essere al lavoro su qualche ritocco e che ha effettivamente intenzione di filmarla. In Ultra Panavision 70mm, per di più: un formato extra-lungo (rapporto 2,76:1 invece del più diffuso 2,35:1) che non veniva utilizzato da 50 anni (Khartoum, 1966).
Dal reading al cast ufficiale per il film cambiano pochi volti: Jennifer Jason Leigh sostituisce Amber Tamblyn, Demián Bichir sostituisce Denis Ménochet (e il personaggio passa da francese a messicano), ma soprattutto – unico caso in cui il film ahimé ci ha perso davvero tanto – Channing Tatum sostituisce James Remar.
E Tarantino si ostina a curare non solo il film ma anche la sua diffusione, pestando i piedi affinché alla distribuzione normale ne venga affiancata anche una che riproduca fedelmente sia il formato di ripresa che le modalità di proiezione popolari negli anni ’50 e ’60, che prevedevano un’introduzione musicale e un intervallo di 15 minuti (la cosa provoca non pochi imbarazzi e problemi tecnico-diplomatici).
E alla fine ce la fa.
The Hateful Eight è l’ottavo film di Quentin Tarantino.
In quanto tale, non potevamo che recensirvelo in otto.
Mettetevi comodi, e buona lettura.
CAPITOLO 1
IÑÁRRITU PUPPA LA FAVA
(di Casanova Wong Kar-Wai)
“This film deserves to be watched in a temple”. Questo film merita di essere visto in un tempio. L’ha detto Alejandro González Iñárritu a proposito del suo ultimo film, The Revenant. Perché? Perché il suo non è semplicemente un film, ma “un murales”, come quelli fatto dal suo connazionale Diego Rivera, cioè un’opera d’Arte. Un’opera d’Arte che ha a che fare con la Vita, la Morte, la Natura, la Spiritualità e il Mondo. Per questo motivo, sempre secondo il regista messicano, una sala cinematografica non è abbastanza. Ci vuole un tempio, un luogo sacro, un posto in cui le sue immagini possano fondersi con qualcosa di più alto, con la Religione. Che vi devo dire, amici? Non vorrei apparire troppo tranchant, ma a me Alejandro González Iñárritu sembra un po’ un coglione. Oh, bravissimo a girare, eh? Ma quando apre bocca per fare dichiarazioni del genere, mi innervosisco talmente tanto che agito i pugnetti in aria e faccio dei versi tipi il povero Leo quando vede Tom che gli ammazza il figlio: “Unghhhhhrrruuhhhhhmmmmmmmm”.
Un mese fa circa ho prenotato per andare a vedere The Hateful Eight al Cinema Arcadia di Melzo. Erano giorni che controllavo il sito del Cinema perché avevo una FOTTA che non ti dico. Sai perché? Perché Tarantino, insieme a quel manico di Robert Richardson, ha girato il suo film in 70mm, e quella sala lì è l’unica della mia zona che ha il proiettore adatto. Cioè, quello s’è sbattuto apposta, ha fatto una scelta matta, mattissima, per un motivo ben preciso. Più di un mese fa non sapevo neanche quale, ma sai che c’è? C’è che io di Tarantino mi fido. E poi ho visto il film e c’è tutta una giustificazione narrativa dei 70mm di cui vi parleranno meglio i miei regaz, ma secondo me l’ha fatto anche perché per lui riuscire a mettere prima dei titoli di testa il logo Cinerama, o quello Ultra 70 Panavision sulla locandina, è una goduria, una soddisfazione senza senso.
Nelle sale in cui proiettano The Hateful Eight in 70mm ti regalano una piccola brochure. Prima che il film vero e proprio inizi c’è l’overture, ovvero ti fanno sentire il tema del film a volume Ibiza mentre sullo schermo c’è la locandina del film. C’è l’intervallo di dodici minuti in cui senti ancora la colonna sonora del Maestro. Quando il fotogramma sfarfalla, sai che non è perché qualche simil Robert Rodriguez vuol simulare quell’effetto. No, è che lo fa veramente. Tutto studiato per essere come i Roadshow, cioè le vecchie proiezioni dei film che in questi giorni QT sta citando in tutte le interviste e che erano girati allo stesso modo. E il risultato qual è? Che Tarantino è contento e si può bullare con i suoi amici perché ha fatto questa cosa bizzarra? Anche, sicuramente. Ma la cosa importante è che di fatto Tarantino è l’unico regista vivente in grado di fare quello che gli altri si sognano: trasformare la sala cinematografica in un tempio. Vedere i suoi film in sala è un’esperienza unica, una vera e propria messa che può essere officiata solo ed unicamente in un posto: al Cinema.
CAPITOLO 2
SOLO I CANI SOPRAVVIVONO
(di Jackie Lang)
Nei film di Tarantino c’è sempre qualcuno che recita, sono sempre opere che in una maniera o nell’altra prevedono un inganno e si divertono a raccontare l’esigenza di dover interpretare un ruolo nella vita, o quantomeno in quella dei personaggi del cinema di genere.
In Pulp Fiction c’è la frase che fa da bandiera a questa tendenza, ma è forse in Django Unchained che viene spiegata meglio, quando il dr. Schultz insegna al protagonista a “fingersi qualcun altro”. La palma della finzione più “centrale” alla storia invece va a Tim Roth, agente sotto copertura, che si prepara ad essere credibile nel raccontare una storia inventata in Le Iene. Anche in The Hateful Eight vediamo alcuni personaggi “posizionarsi”, pronti per la loro recita, e assistiamo ad un racconto probabilmente inventato, usato solo per arrivare ad un fine.
L’ottavo film di Tarantino esagera, mette 8 personaggi in una specie di palco teatrale su cui almeno la metà di essi recita una parte, è un compendio di tutte le finzioni del cinema di Tarantino, un compendio di chi dice bugie, racconta storie false o millanta di essere chi non è: attori che recitano personaggi che fanno gli attori a loro volta. Tarantino non vuole mai ingannare noi, gli spettatori, e nemmeno creare ambiguità o spiazzare con cambi di fronte inattesi: vuole semplicemente divertirsi con il meccanismo dell’inganno, fare in modo che i loro personaggi cullino un segreto e agiscano di nascosto, con il pubblico ad essere unico custode di questo segreto. Del resto, quest’ultimo film è anche quello più denso di indizi usati per creare suspense, quello in cui una caramella è inquadrata perché tornerà utile dopo un’altra ora di film.
Ma la finzione non è solo utile alla truffa. In Kill Bill vol. II, Bill fa un grande discorso a Beatrix Kiddo ponendo l’accento sul suo vero problema: il non poter fingere per sempre, il non poter pretendere di interpretare una persona normale quando non lo è, non poter “recitare” quella parte per sempre. Invece in The Hateful Eight avviene l’opposto, c’è qualcuno che deve mentire per forza per potersi fare strada nel West post-Secessione senza problemi. In Bastardi Senza Gloria Shoshanna recita un ruolo per portare a termine il suo piano, finge di essere quello che non è per riuscire nell’impresa più grande possibile: sterminare le gerarchie naziste. L’inganno finalizzato ad un omicidio è presente anche in The Hateful Eight, come del resto in Death Proof è presente il lupo travestito da agnello, Stuntman Mike, che raggira le donne per ucciderle.
Detto in altre parole, la recitazione è questione di vita o di morte, il sangue e la violenza sono conseguenza della scoperta di un’identità segreta (la taverna di Bastardi Senza Gloria, con i nomi delle identità fittizie dei personaggi scritte sulla fronte e poi l’avvento del sangue) e la beffa finale sta nel fatto che solo i pessimi attori si salvano. Chiunque reciti bene la sua parte, chiunque sia adeguato alla finzione, chiunque sia a suo agio con i panni fittizi indossati invece muore. Al contrario chi come Jackie Brown, Beatrix Kiddo o Aldo Raine è un pessimo attore o semplicemente non è adatto a questa finzione, sopravvive. In questo senso The Hateful Eight è l’apoteosi dell’inganno tarantiniano, per il quale esiste sempre un’identità fittizia dal cui mantenimento dipende la vita o la morte del personaggio.
CAPITOLO 3
IL SUO WEST
(di Quantum Tarantino)
Il West, per Quentin Tarantino, è un posto veramente, veramente brutto. E già vi immaginava, saccentelli che non siete altro, a dire “sì lo sappiamo, abbiamo già visto The Revenant“, così ha messo le mani avanti e ha detto subito “ecco, ragazzi, no, più brutto”.
Il West in cui si muovono, con estrema fatica, i personaggi di The Hateful Eight è duro e freddo e spietato e modella a sua immagine e somiglianza le persone che lo abitano; è lento, è faticoso e, sopra ogni altra cosa, è vero. Ed è curioso che proprio uno dei più noti fautori del potere del Cinema di creare mondi fantastici, il regista che ci ha raccontato di spose che sopravvivono a una pallottola in testa e di soldati fuori di testa che uccidono Hitler quasi per caso, abbia investito tante energie per restituirci un’immagine così vivida e accurata di un pezzo di storia americana, ma la verità è che a Tarantino non importa né del realismo né del trionfo della fantasia: a lui importa solo del Cinema. E il suo Cinema, sia quello che lo appassiona che quello che fa da quasi 25 anni, è fatto di gente brutta, sporca e cattiva che trova la sua dimensione ai margini della società, quando una società esiste, o in luoghi altrettanto brutti, sporchi e cattivi quando la Storia lo permette.
Negli ultimi 50 anni il genere western si è spento lentamente, ma non prima di ripulire, romanzare e idealizzare in modo irreparabile “il mito” della Frontiera: me lo immagino, Tarantino, dietro la macchina da presa che borbotta “non posso credere che abbiate bisogno di me per una lezione di Storia”. In questo senso, per la sua rilevanza ai fini del plot, per la sua riflessione sul Cinema e il suo ruolo, praticamente improvvisato, nel ricordare all’America quali sono le sue radici, è fondamentale l’episodio all’emporio di Minnie, che mette superbamente a confronto due modi di raccontare il West – quello sbagliato e quello di Tarantino. Lo scenario descritto all’emporio di Minnie prima dell’arrivo degli 8 è il negativo esatto dei caratteri e dei rapporti che Tarantino ha descritto per tutto il resto del film: sorrisi, buone maniere, denti perfetti e integrazione (Minnie, nera, è sposata con Sweet Dave, bianco), una comune talmente anacronistica e all-inclusive che c’è spazio persino per la neozelandese Zoë Bell in una variazione del suo personaggio in Death Proof. È una realtà che non può esistere, non in questo film, tant’è che persino nei racconti di Warren, il personaggio di Samuel L. Jackson, Minnie e Sweet Dave diventano una coppia manesca e razzista che si sopporta a malapena: è il West di Tarantino, dove per sopravvivere, anche solo nel ricordo, devi diventare un pezzo di merda.
CAPITOLO 4
UNA FACCENDA PERSONALE
(di Darth Von Trier)
Siete mai stati bloccati da un blizzard? A me capitò, non fu bellissimo. Fu una breve tempesta di ghiaccio che qualche anno fa colse me e due amici in mezzo agli USA nella stagione dei tornado; breve ma sufficiente a costringerci a scappare inseguiti dalla tempesta fino al primo motel e a rifugiarci lì per le seguenti ventiquattro ore. Ce la vedemmo brutta e passammo la giornata barricati nella hall a bere caffè, giocare a carte e a guardare il canale del meteo per capire che ne sarebbe stato del nostro viaggio e anche di noi visto che a km da noi le case volavano via come nel “Mago di Oz”. Nessuno ci rimise l’uccello, nessuno venne avvelenato e nessuno sfasciò una chitarra dal valore incalcolabile per sbaglio come in The Hateful Eight, ma vedendo il film non ho potuto che tornare con la memoria a quella giornata.
Dopo questo imprinting empatico dalla sua Overture e per circa due terzi della sua durata The Hateful Eight mi ha montato addosso una scimmia pazzesca, per poi però stabilizzarmi un po’ deluso su un interesse abbastanza normale. Non si parla di “farmela scendere”, perché il film viaggia su livelli molto buoni sempre, quanto di non essere all’altezza di una costruzione della tensione e delle aspettative effettivamente micidiale.
La croce e delizia di The Hateful Eight sta un po’ nel suo fine, cioè quello di infilare in vitro alcune delle tensioni sociali endemiche del “nuovo mondo” e farle proliferare in una sarabanda esagerata di violenza, verbosità e cattiveria (motivo che mi porta a credere che sia uno dei “movie movies” del cineverso tarantiniano) fino alle estreme conseguenze.
Delizia perché è un esperimento arguto e un film interessante da vedere, ma croce perché è un metaforone talmente chiuso in se stesso che un po’ inizia e finisce lì, come un esperimento appunto, al limite della favola morale e forse con un po’ troppe sottolineature.
Il fatto però di essere una storia così circoscritta – praticamente una piéce teatrale- e pretestuosa poteva sfociare, suggerendo comunque le tematiche di fondo volute, in un atipico western a sfondo “mistero della stanza chiusa”, cosa che ad un certo punto sembra palesemente avvenire ma invece poi scivola verso una linearità che per quanto soddisfacente mi ha fatto dire “Beh però, se avesse fatto diversamente…”. Ho insomma sentito che la scelta claustrofobica, della dinamica da Cluedo o da Dieci Piccoli Indiani del film non fosse stata sfruttata come meritava: un inizio spiazzante per finire a fare “Le solite tarantinate”.
Tecnicamente, supercazzole del 70mm a parte, è un film girato con cura maniacale, in cui nonostante la durata e la mono-location non avverti tedio e, pur essendo un Tarantino meno citazionista del solito, comunque ruba in maniera garbata qua e là; ovviamente da alcuni western (Il Grande Silenzio ma anche I Compari di Altman) ma mostra di aver guardato molto più all’horror con importanti dosi di Carpenter (balena sfacciatamente La Cosa a partire da Kurt Russell bloccato nella neve fino alla scena dei paletti o alla colonna sonora), del Raimi degli esordi (il gore cartoonesco, la catapecchia assediata da una forza esterna, la cantina, lei che alla fine è ormai una sorta di posseduta deforme e sdentata) o di Assassinio Sul Nilo per i guizzi di giallo all’antica con cui è puntellata la prima metà del film.
Nonostante una lieve delusione di cui sopra e nonostante non sia un fan di Tarantino, per me questo è comunque il suo film più interessante da molto tempo a questa parte: è il tipo di Tarantino che vuole fare un film suo con una visione sua, senza appoggiarsi alle citazioni dei generi come stampella, che vuole sperimentare con i mezzi ma anche con i temi. Il Tarantino di Jackie Brown e di Le Iene, quello che preferisco.
CAPITOLO 5
ENNIO CARO
(di George Rohmer)
Tarantino ce l’ha fatta di nuovo sotto il naso. Mesi fa si scopriva che Ennio Morricone avrebbe scritto la colonna sonora di The Hateful Eight, e ovviamente la reazione di Internet si è divisa tra chi “Fuck yeah! Erano anni che ci provava e finalmente c’è riuscito” e chi “Ma se l’anno scorso Ennione aveva detto che odiava Tarantino e non avrebbe mai scritto una colonna sonora per lui?! KOMPLOTTO!1!!”. Pochi si sono posti il problema di come avrebbe “suonato” un film di Tarantino con una colonna sonora “vera”.
Bene, ecco come suona: straniante. Nei primi minuti di The Hateful Eight, mi sono ritrovato a pensare “Toh, una colonna sonora! Degli archi! Delle orchestrazioni!”. Cosa che ogni tanto c’era anche nei precedenti film di Tarantino, eh, ma che qui si sente che non è stata estrapolata da qualche oscura pellicola di serie B italiana del 1973. Qui si sente che c’è omogeneità. Pensiamo a Django Unchained, dove Tarantino rubava pezzi di colonne sonore qua e là (scritti da gente come Morricone, Riz Ortolani, Luis Bacalov e Jerry Goldsmith, mica gli ultimi stronzi) e le riutilizzava MEGLIO che negli originali (penso solo a come usa “La corsa” di Bacalov, dalla colonna sonora di Django, e mi viene ogni volta la pelle d’oca). C’è una schizofrenia totale, destabilizzante ed euforica nel susseguirsi continuo di spunti musicali. Una scelta stilistica ben precisa che andava di pari passo con il citazionismo di Tarantino: finora i suoi film erano disseminati di piccoli e grandi omaggi a singoli film o interi generi cinematografici.
The Hateful Eight fa un passo indietro. È più contenuto, fa riferimento praticamente a un film solo (La cosa di John Carpenter). Si lascia alle spalle la schizofrenia di cui sopra per raccontare una storia ben più compatta e diretta, chiusa sia letteralmente che metaforicamente. Non è, insomma, frutto del caso la scelta di chiamare Morricone per questo film: Tarantino voleva dare alla sua opera un senso di compattezza di cui, finora, non aveva mai sentito il bisogno. Ora, non possiamo ignorare un dato: la colonna sonora, per quanto inedita, comprende parti scritte da Morricone per La cosa e mai utilizzate. Ma è un’operazione fatta più per necessità, perché Morricone aveva poco tempo per scrivere tutto uno score originale e così, data la vicinanza tematica tra i due film, ha pensato bene di mettere a frutto quel lavoro andato perduto trent’anni prima.
Va da sé che, ancora una volta, Tarantino tradisce in maniera geniale le nostre aspettative: “Morricone scrive la colonna sonora del western di Tarantino” per molti di noi si era tradotto in “Rifarà le colonne sonore di Sergio Leone”. Perché è ovvio, no? Tarantino è un mega-fan di Leone e sicuramente avrà colto l’occasione per sfruttare l’architetto di parte di quel fascino. E invece col cazzo! Quella di The Hateful Eight è una colonna sonora horror, com’è giusto che sia. Perché The Hateful Eight non è un western, è il secondo western non-western di Tarantino (dove il suo unico vero western è Bastardi senza gloria). Dopo la visione, tutto acquista senso, tutti i pezzi del puzzle vanno al loro posto. Tarantino ce l’ha fatta di nuovo sotto il naso.
CAPITOLO 6
CON TUTTA QUELLA PELLICOLA A DUE PASSI DA CASA
(di Jean-Claude Van Gogh)
La prima banalissima cosa che viene in mente pensando al 70mm di un film dichiaratamente teatrale e girato per il 90% in interni è: ma davvero ce n’era bisogno? Siamo sicuri che Quentin non si sia fatto un po’ prendere dal gioco, dalle lenti usate per Ben-Hur, e non abbia pensato che magari poteva farlo in qualsiasi altro modo? Ma poi, P.T. Anderson non ha girato The Master proprio in 70mm? Perché Tarantino ne parla come se fosse il primo a farlo?
Partiamo dall’inizio: con 70mm si intende il tipo di pellicola usata per proiettare i film girati in 65mm, che prima del 70mm IMAX (che è a scorrimento orizzontale) era il formato più grande. Su queste pellicole, tra fine anni ’50 e inizio ’80, si girava con lenti e cineprese Super Panavision 70 in formato 2,35:1, quello che comunemente si definisce wide-screen. Film come The Master sono stati girati nello stesso modo utilizzando una versione aggiornata della stessa strumentazione. Il metodo di ripresa usato da Tarantino, come citato nell’intro, è invece l’Ultra Panavision 70, che permette di girare in 2,76:1 sfruttando così le più larghe inquadrature possibili, portandosi dietro un sacco di complicazioni e i motivi per cui non s’è più usato.
Ecco un esempio facile facile per capire le differenze:
E ovviamente Tarantino non è mica scemo. È uno che se fa una cosa cerca di farla nel miglior modo possibile, e soprattutto fa in modo che questa abbia un significato oltre alle apparenze, e in questo film nulla è detto per caso, nulla è quello che sembra, nemmeno il cinema. La mia idea è che abbia voluto usare questo formato per dare della teatralità anche alle immagini. Certo, gli esterni sono mozzafiato, ma sono pure facili eh. Mettici la neve, mettici quei posti lì. Facilissimi. La sfida stava nel trasformare l’emporio nel palco più bello possibile e nel dare a ogni angolo il suo significato, e così è stato. Il modo in cui più della metà delle inquadrature è costruita gli permette di avere quasi sempre uno o due personaggi sullo sfondo o ai lati, fermi, a non fare praticamente niente se non stare seduti, bere del caffè, lasciare che la neve cada lenta dal soffitto sui loro cappelli. Come a teatro, il palco è sempre condiviso, gli attori in scena esistono anche quando non sono al centro dell’attenzione, e sta a noi decidere dove guardare e su chi concentrarci. Se a sinistra c’è Tim Roth, al centro Kurt Russell e a destra Samuel L. Jackson non sarà mai possibile guardarne più di due allo stesso tempo, soprattutto al cinema, soprattutto sugli schermi giganti su cui questo film dovrebbe essere sempre proiettato. Tutto questo non è di certo una novità: nel suo cinema l’attenzione al dettaglio in profondità c’è sempre stata, ma, complice un formato che ne esalta la presenza, non è mai stata così funzionale alla storia come in questo caso. È come se Tarantino avesse capito meglio di tutti il cinema. Come usarlo. Cosa farne. Come farlo. Quando esco da un film di Tarantino non penso mai alla politica, alla storia, ai sentimenti: penso al cinema, a quanto è bello il cinema, a quanto siamo fortunati ad averti, cinema.
INTERVALLO
GLI ULTIMI DUE CONTRIBUTI CONTENGONO SPOILER. NON LEGGETELI SE NON AVETE VISTO IL FILM.
CAPITOLO 7
DAISY DOMERGUE
(di Cicciolina Wertmüller)
Gli hateful eight sono tutti hateful. Tutti crudeli assassini, chi per opportunismo, chi per moralismo, chi per puro sadismo. Daisy Domergue non è la più hateful di tutti ed è l’unica il cui crimine è lasciato ignoto – però è la Keyser Söze della situazione, e come tale ha un peso diverso in tutti gli snodi della trama. Tarantino ha fatto benissimo a darle il volto, il corpo e la voce di Jennifer Jason Leigh: una donna minuta, fragile, dagli occhi guizzanti, che per farsi strada in un mondo di uomini alti e minacciosi deve affilare l’intelletto, la lingua e la malvagità. “Ai neri non piace più essere chiamati negri, lo trovano offensivo” – “Io sono stata chiamata ben di peggio”: nella sua prima battuta sta tutto il personaggio dell’irredenta, indomita Daisy e la simpatia che deve attrarre. Le continue botte che riceve sono tanto insopportabili quanto terrificante è il suo modo di reagire ad esse, ridendo, rimbalzando, resistendo fino al parossisimo, fino a diventare una furente maschera di sangue. Coloro, scandalizzati, che urlano alla misoginia del film dimenticano che la violenza contro Daisy esiste proprio per essere sgradevole, non per far ridere; a dispetto dei dialoghi sagaci che scrive, Tarantino è un regista dannatamente serio.
Antieroina tragica per eccellenza, Daisy muore impiccata per sancire la re-istituzione della Legge contro il Male, ma la sua morte è scioccante, ci turba: sotto sotto tifiamo per lei come per King Kong assalito dagli aerei dei “buoni” (la re-istituzione della Civiltà sulla Natura), come per Dracula trafitto dal paletto di frassino (la re-istituzione del Matrimonio sull’Istinto). Per questo Daisy deve non solo morire, ma morire peggio di tutti gli altri – e di tutte le altre: le “sistas” Judy, Minnie e Gemma, simbolo della sorellanza interrazziale che in Death Proof vinceva e che qui è destinata a soccombere, vengono eliminate in pochi colpi di pistola che non lasciano molta emozione. Daisy invece viene impiccata fra lo sguardo beffardo e gli sghignazzi (tipici delle esecuzioni pubbliche) di due uomini; oltretutto l’impiccagione per le donne è una morte particolarmente umiliante: gli organi interni perdono aderenza, l’utero prolassa e sanguina, la vescica e l’intestino si svuotano (cosa che spiega il divario fra il numero di uomini e di donne condannati all’impiccagione in molti paesi).
Eppure, la modalità dell’esecuzione di Daisy e gli angoli scelti da Tarantino per filmarla ne mettono in risalto la grandezza simbolica in modo ancora più potente: l’impiccagione avviene per sollevamento e non per caduta, portando quindi il suo corpo a fluttuare sopra gli altri sette cadaveri; le racchette da neve appese al muro alle sue spalle, somiglianti ad ali, rivelano Daisy per il terribile Angelo della Morte che è sempre stata, e che nell’ultimissima inquadratura “guarda” (Daisy è l’unica a morire ad occhi aperti) il lavoro svolto: un luciferino contrappunto al dolente Cristo in croce con cui il film si era aperto. Noi non la sentiamo, ma l’ultima risata è la sua.
ULTIMO CAPITOLO
LA LETTERA
(di Stanlio Kubrick)
C’è questo pensiero che non riesco a togliermi dalla testa da quando mi sono goduto, in glorioso eccetera in 70mm, la visione di The Hateful Eight.
È uno di quei pensieri che vanno benissimo per un titolo clickbait, tipo: “Il vero protagonista di The Hateful Eight è la lettera: vi spieghiamo perché”, ed è tra l’altro smentito dal film e da Tarantino stesso in svariate conferenze stampa.
Eppure io sono convinto che quella lettera fosse autentica.
Mi spiego. La passione dell’uomo per i MacGuffin è cosa nota, ma qui per la prima volta succede una magia: l’oggetto in questione ci viene presentato come la valigetta di Pulp Fiction (tanto che nella versione originale dello script non viene mai letta) per poi diventare, nel corso del film, il fulcro non tanto della storia, quanto della sottesa lettura tarantiniana della condizione americana. L’idea, cioè, che non basta un sistema di regole per fare uno Stato (una sorta di “fatta l’America dobbiamo fare gli americani” finito male), e che alle fondamenta degli States ci sia un mosaico di odio e sfiducia – tra bianchi e neri, tra bianchi e bianchi, tra messicani e bianchi – che persiste nel plasmare più o meno manifestamente la società americana. Se i poliziotti si togliessero la testa del culo e andassero a vedere The Hateful Eight, per esempio, scoprirebbero che Tarantino ce l’ha davvero con loro, responsabili di un mondo dove «un nero si sente al sicuro vicino a un bianco solo se il bianco è disarmato».
La lettera di Lincoln, e la rivelazione sulla sua natura, è, anche prima di venire letta dal meraviglioso Walton Goggins nell’assolutamente non finale di La Cosa, la valigetta di Pulp Fiction che viene spalancata, ed esplode in una coriandolata di metaforoni. Il nero che viene validato solo dalle parole di un bianco, il bianco che non crede al nero e vede le sue convinzioni rafforzate dalla scoperta che è tutto uno scherzo, cosa che ironicamente accresce il suo rispetto per il nero in questione, furbo e maneggione come si addice alla sua natura – la reazione di Mannix allo smascheramento di Warren è la stessa che avrebbe Topolino nel beccare Macchianera con le mani in pasta in un crimine ingegnoso, tipo “bravo, hai rispettato il ruolo e questo mi diverte”, ed è tutto perfetto in film che parla di ruoli e per ruoli.
Quello che non mi convince è che la figura di Lincoln, inteso come simbolo di tutti coloro che hanno costruito l’America con le loro utopie, il rappresentante dei salotti buoni di Philadelphia che si dimenticano che esiste anche l’Oregon, ne esce tutto sommato nobilitata, il suo impegno per creare un Paese migliore sbeffeggiato sì, ma almeno riconosciuto. Mentre se quella lettera fosse autentica, come a quanto pare doveva essere finché Tarantino non ha cambiato lo script in corsa, Warren diventerebbe un eroe tragico e Lincoln un fallito, il primo finito ad arrangiarsi invece che artefice di un mondo migliore, il secondo un pazzo sognatore che ha abbandonato la sua utopia nelle mani sbagliate. E quindi da qualche parte nella mia testa c’è un mondo parallelo in cui il succitato cambio in corsa è la bugia finale, il colpo di teatro svelato il quale quello che rimane è l’abisso di nichilismo sociale più profondo che Tarantino abbia mai spalancato.
Ve l’ho detto che The Hateful Eight m’è piaciuto?
DVD-quote:
“Un film che merita di essere visto al Cinema”
Casanova Wong Kar-Wai, i400Calci.com
Gran film niente altro da dire. La storia della colonna sonora di Morricone per La Cosa è una figata!
Aggiungo che per me l’unica nota stonata non è Tatum ma Tim Roth.
Mi è sembrato come se con la sua interpretazione volesse fare una copia del dottor Schultz di Django (a livello di gesti, faccette, modi di dire, etc.)
l’hanno pensato un po’ tutti, ma proprio per questo è geniale: tim roth nel ruolo di christoph waltz nel ruolo di oswaldo mobrey nel ruolo di pete hicox! siamo in pieno teatro nel teatro nel teatro nel teatro
Non siamo un po’ spinti nell’overinterpretare? Chiedo eh. ;)
NO.
Vi ho perso
#iostocondarth
L’ho visto ieri pomeriggio e mi sono trovato in strettissima minoranza. A me sto film è piaciuto un sacco mq agli altri sei con cui ero ha fatto discretamente cagare.
Dura troppo, troppo violento, troppo così, troppo cosà. Insomma non ho litigato mi hanno fatto sorgere un dubbio. Non è che sto film piace solo a chi piace (e tanto) il cinema?
Gli indizzi per un operazione elitaria ci sono: la durata extralarge, la scelta di filmare in una modalità in cui il buon 80% degli spettatori non potrà mai vederlo proiettato per come è stato pensato, il racconto – violentissimo – dell’uccisione del figlio del generale, il nichilismo totale della storia. Mi sembrano tutte cose fatte per selezionare il pubblico più che per allargarlo.
Non lo so, forse mi è semplicemente dispiaciuto che ieri non potessi condividere la gioia per un film bello e interessante.
Dopo Django, come dopo A prova di morte, avevo paura che Tarantino si fosse fatto imprigionare dalle sue manie e invece salta nuovamente fuori con un film da applausi, pensatissimo e a briglia sciolta.
Ma alla fine dei tre chi lo aveva diffuso il copione? Chi era io traditore?
Andando per esclusione ho trovato dichiarazioni di Tarantino che dice “Tim Roth non e’ stato di sicuro” e Michael Madsen che dice “figurati se sono io, conosco Quentin da una vita e so quanto ci tiene”. Comunque insomma, alla fine nel film ci sono tutti e tre, tarallucci e vino.
“It’s got to be either the agents of Dern or Madsen. Please name names.”
http://deadline.com/2014/01/quentin-tarantino-hateful-eight-leak-novel-669066/
sono d’accordo che tim roth non è stato sicuro.
si è preso una pallottola in pancia mentre andava a prendere lo script
Secondo me è tutta una trovata commerciale questa del copione rubato. Dai, ci sono penali milionarie per gli attori e i tecnici se rivelano qualcosa dei set in cui lavorano e poi tranquillamente uno prende e mette un copione sull’internet. Senza che nessuno trovi una traccia, un indirizzo IP…
Nelle citazioni horror mettiamoci anche Nosferatu di Murnau (la scena iniziale, con la diligenza e il crocifisso).
Gran bel film, trama un po’ debole (come evidenziato da Darth), ma personaggi di spessore. Peccato averli visti all’opera in un solo film!
Nelle citazioni horror mettiamoci anche Nosferatu di Murnau (la scena iniziale, con la diligenza e il crocifisso).
Gran bel film, trama un po’ debole (come scritto da Darth), ma personaggi di spessore. Peccato averli visti all’opera in un solo film!
Purtroppo l’ho solo visto sul maxi schermo di casa mia, ma dalle mie parti al cinema non mi risulta essere uscito e se anche fosse avrebbe subito una dura censura. In Italia invece è uscito e purtroppo è doppiato quindi ora dubito che andrò a rivedermelo. Non ritorno a parlare col solito snobismo, ma un film che ha CERTI INTERPRETI, che recitano in una CERTA MANIERA e usano anche slang locali non riesco a immaginarmeli doppiati per quanto bene in italiano.
Per il resto, il film è godibile, personalmente avrei eliminato alcune scene un po’ troppo comiche, però forse si sarebbe perso il tratto d’autore che definisce Tarantino stesso. L’attrice che sembra la bambina dell’Esorcista una delle cose più belle del film.
La caramella di Cechov, insomma.
Il commento che più si avvicina a quel che penso io è quello di Darth.
Detto questo, sono anche abbastanza d’accordo con il commento di Pillole qui sopra. Per me vale sostanzialmente lo stesso discorso fatto con Revenant: se l’attenzione è tutta sulla tecnica con cui vengono girate le scene, vuol dire che manca qualcosa (sottolineo PER ME).
Penso che nessuno dei film di Tarantino sia girato male o con meno cura, però son cose che, se non sei super addetto ai lavori, ti metti a notare dopo. Alla seconda visione, magari. Perchè durante la prima sei dentro al film.
Io l’ho visto al cinema, non in 70mm perchè. Se questo in qualche modo ha “ridotto” la mia possibilità di apprezzare il film, beh, credo non sia colpa mia. Io capisco il discorso di fare un film perchè possa essere apprezzato al cinema e non guardato in streaming sul telefono, ma una volta che al cinema ci vado, dovrei poterlo vedere al meglio. Non è che mi devo pure preoccupare di mettermi in macchina per andare al cinema X pagando il biglietto il doppio perchè “se no godi solo a metà”. Non fosse stato tarantino, gli avrei risposto “guardatelo tu il tuo cazzo di film”.
Restano tutti discorsi a latere (?) del fatto che a me sto H8 non è piaciuto. Finisce agilmente in fondo alla mia classifica personale dei film suoi (che, a differenza di questo, mi son piaciuti tutti seppur con differenze).
E credo di avere un gusto abbastanza nazional popolare, per cui capisco quando sento che alla maggior parte delle persone “normali” non stia piacendo. Per me (sottolineato, di nuovo) sei un figo se fai un film capace di piacere al pubblico ampio, ma con una qualità che porta dalla tua anche chi sta ad un altro livello di comprensione e credo Tarantino sia sempre riuscito in questa cosa, tranne a sto giro.
Manq guarda, per me e’ abbastanza semplice e si riduce a una cosa che non ho capito, ovvero in che formato l’hanno proiettato in digitale. Se e’ solo una questione di digitale vs pellicola hai ragione e sarei stato il primo a mandare Tarantino affanculo. Ma se la proiezione in digitale significa anche rinunciare all’Ultra Panavision e segare l’immagine ai lati allora si sta davvero guardando un’altra cosa ed e’ un dispetto che non farei neanche a un film di Marcus Nispel.
Il resto non mi riguarda, anche togliendo i “tecnicismi” ho goduto abbastanza forte e i dialoghi sono piu’ che sufficienti, non riesco a immedesimarmi in uno che si annoia per una roba scritta cosi’.
Beh io di noia non ho parlato.
Sto con Darth quando dice che la storia poteva essere meglio. Tutto lì. Ed è la prima volta che lo penso, pur apprezzando i dialoghi e tutto il resto.
Riguardo alla proiezione digitale, le proporzioni dello schermo su cui l’ho visto io non erano quelle che vedo negli screen qui sopra e quindi ho il dubbio di averlo visto tronco. Se me lo chiedi, non credo sarei uscito più soddisfatto se l’avessi visto in 70mm.
E’ come quando vedi giocare il Barcellona sul suo campo, che è più largo. Lì vedi il meglio del fraseggio e del palleggio. Un gioco sublime. Ma se alla fine fa 0-0 col levante ti resta cmq un po’ quella sensazione lì e del campio più largo e della manovra più avvolgente, alla fine, un po’ sti cazzi.
E, inoltre, se alleni il barcellona perchè giochi bene SOLO al camp nou stai un po’ fallendo, visto che tutti gli altri stadi non sono il Camp Nou.
Temo che questa specie di paragone col campo del Barcellona regga solo se al Camp Nou possono passarsi la palla anche negli spogliatoi dove le telecamere non possono andare. Se Tarantino mannaggia a lui usa un formato piu’ largo e compone l’inquadratura sulla base di quello, non e’ questione “poteva comporla diversamente e forse era uguale”, e’ questione che ormai l’ha fatto e tu o te lo guardi cosi’ o ti vedi una cosa tronca.
Dai su, che hai capito cosa intendo. ;)
Parlo di gestione dello spazio a disposizione.
A me è piaciuto tantissimo. Sono in totale disaccordo con la recensione solo sul “tifare per la donna”. Io ho tifato tutto il tempo per Kurt Russell & Samuel Jackson.
Simpatia personale, sarà che mi piacciono i negri, non lo so. Ma ho fraternizzato col duo.
Manq, questo film funzionava identico anche a teatro, se parliamo a priori. Ma una volta che e’ stato scelto un campo e il film te lo ritrovi gestito sulla base di quel campo, ti tocca guardartelo cosi’ perché altrimenti non funziona. Non vai al Camp Nou con le mani sugli occhi perché dici “gli altri campi sono piu’ stretti”. Non chiedi alla Rai di non inquadrare le fasce perché gli altri stadi sono piu’ piccoli.
Ma io sono anche d’accordo con questo assunto, però se nei cinema non lo proiettano per come è stato pensato e girato (se non in pochissimi, con annessa difficoltà di reperire i biglietti e, cmq, al doppio del prezzo) sarà mica colpa di chi al cinema ci va, no?
E secondo me c’è un problema, in questo senso.
1) Se Tarantino fa un film che VA VISTO in 70mm o lo fa proiettare solo in 70mm oppure non si lamenti se qualcuno lo vede in modo sbagliato. Mio padre non ne sa un cazzo, va al cinema, paga e se esce dicendo “mh” non gli si può andare a dire “eh, hai sbagliato cinema”.
2) Mi resta che, alla fine, sono uscito pensando “Se solo avesse scritto diversamente la seconda metà” e non “Se solo avessi visto anche i bordi”. Ma questa è una roba mia, ovviamente.
il problema di quel campo è che seppur benissimo sfruttato dal genio che è tarantino, noi comuni mortali ce lo vediamo tronco per forza perchè non ci sono più i cinema per proiettrlo senza troncarlo. quindi siamo condannati a priori. e da tarantino stesso!!! che senso ha?
L’importante e’ che sia chiara la bella differenza che passa tra il dire “me lo guardo tronco perché non posso fare altrimenti e però tu sei stronzo a girarlo così” (su cui sono fondamentalmente d’accordo) e il dire “me lo guardo tronco perché secondo me è uguale”.
Nono, sono d’accordissimo su questo.
Beh, certo. Su questo non si può che concordare
bah io la scelta di quentin di girarlo in 70mm l’ho vista più come emanazione del caos
Io quando ho sentito che voleva girarlo in pellicola ho pensato ad una hipsterata. Poi in 70mm ultra panavision ad una hipsterata al cubo.
Dopo aver letto la recensione (e i veri motivi per cui è stato scelto quel formato) ad una figata astrale.
Alla fine quando ho scoperto il numero di sale che lo proiettano in Italia sono passato a considerarla una sonora stronzata.
io l’ho visto in un cinema con lo schermo normale e all’inizio mi sembrava un film di merda. poi mi sono tirato gli occhi di lato come per fare l’imitazione di un cinese e tutto è diventato meraviglioso
Comunque io me lo sono visto prima in streaming (scusate) perché la fotta era tanta (per poi ovviamente andare in sala). E’ vero che al cinema ne guadagna, come qualsiasi cosa bella visivamente, ma il film rimane, le battute sono quelle e non sono quei 70mm a far diventare bello un film mediocre. Il film è bello da se
@vespertime, anche io ho fatto lo stesso.
però un pò mi viene quella cosa che “forse nel formato originale…”
ma non lo saprò mai.
guardate che la versione digitale ha lo steso formato del 70mm, nessun taglio sul fotogramma quindi; visto in pellicola o visto in digitale non cambia niente (a parte l’ overture e l’ intervallo ma non sono quelle che fanno il film).
Magari sono io che me lo sogno ma mi sa che avere un campo così largo e ‘basso’ in un posto così angusto accresca non poco il senso di disagio, malessere, agitazione (…) della storia…
Ma sei sicuro? Perchè io l’ho visto su uno schermo che aveva (a naso) proporzioni ben diverse da quelle dei fotogrammi qui sopra.
Fidati, il film è in formato 2,75 proiettato dentro un riquadro scope; praticamente le classiche bande nere sopra e sotto dello scope sono molto più spesse; influisce molto anche il formato dello schermo in cui lo hai visto: se lo schermo è in scope avrai sullo schermo delle bande nere sopra e sotto che normalmente non hai proiettando in scope (le bande nere sono relativamente piccole), se lo schermo è in flat le bande nere che già hai proiettando lo scope sono molto più accentuate (facendo due conti quasi un terzo dello schermo è coperto dalle bande nere)
Ci sarà da ridere con l’ home video, il full hd ha un rapporto più sfavorevole del flat
poi può essere che il cinema dove lo hai visto ha operato una director’s cut (letterale) zoomando l’ immagine e tagliando i lati del fotogramma (però dubito fortemente)
giusto perchè sono in pausa pranzo ad annoiarmi…
per capire il discorso di prima:
film in flat
https://www.youtube.com/watch?v=1koa2xAxCAw
film in scope
https://www.youtube.com/watch?v=ncvFAm4kYCo
H8
https://www.youtube.com/watch?v=gnRbXn4-Yis
Date un occhio a come cambiano le dimensioni delle bande nere; tutti hanno visto il film che ha girato Tarantino.
Per l’ home video contate che i televisori full hd hanno gli schermi un pochino più stretti (in rapporto) del player di youtube quindi le bande nere sono più accentuate.
Mi sembra solo strano che, guardandolo, non mi abbia dato così tanto l’impressione di essere “allungato” rispetto al normale.
Nei trailer lo vedi subito per esempio, ma è anche vero che mo ci sto facendo caso.
Boh.
Se l’ho visto con anche i bordi, non credo davvero di aver nulla da recriminare nell’essermi perso il 70mm, in termini di possibile apprezzamento.
Grazie delle info!
@milian kundera
IL COMMENTO PIU’ BELLO DI TUTTI I TEMPI!! XD
SPOILER!!!
Allora…grosso dubbio…fino all’istante prima dello sparo sulle palle del “negro” per eccellenza ho trovato la pellicola fantastica, quasi il miglior Tarantino di sempre, poi…vorrei riguardarlo.
E’ paradossale ma mi è parso che da li in poi il film scivoli troppo in fretta.
Le performance degli attori sembrano subire una sorta di castrazione (e comunque ancora oggi mi chiedo “perché Tatum?!??!?!..perchè!!!!) e l’atmosfera del flashback perde molta della tensione poetica che il film stava immagazzinando.
La parte horror finale risolleva il tutto, infatti dal momento in cui il Maggiore Warren si dissangua lentamente sul letto risale in me la voglia di gustarmi il finale, però…grosso dubbio grosso dubbio sul giudizio finale.
Mi è piaciuto?
Ni.
E’ un brutto film?
Assolutamente no!
E’ un bel film?
Ni.
E’ un bel film di Tarantino?
Si.
Buonissimo film, lo riguarderei subito per rivedere i rapporti tra i personaggi (il vecchio soprattutto) avendo la storia ben presente.
Per me la lettera ha un significato, e l’ho visto come il simbolo del Cinema, della sospensione dell’incredulità.
Jackson la usa come stratagemma, è vera? è finta?, viene sbugiardato?
E alla fine la leggono assieme, come dire:
“caro spettatore, ti sei visto una bella storia, è vera? è finta?, ma ci hai comunque creduto fino a qui”
Solo io ho notato che quando il personaggio di Russell legge la lettera gli si illumina il volto come accadde a Travolta con la famosa valigetta? Suggestione? Allucinazione?
bravo, pure io l’ho notato.
Confermo.
Quello che invece non vorrei che fosse una mia allucinazione è che lo stesso bagliore mi è parso di vederlo apparire su un tavolo dove si siede uno dei personaggi. Mi sa che è quello dove si piazza Michael Madsen dopo il confronto al muro. Però non sarebbe giustificato quanto la lettera e, insomma, ho il sospetto di avere avuto le traveggole.
no, il tavolino era effettivamente illuminato in un modo che non aveva senso rispetto al resto dell’ambiente. un mio amico mi faceva notare che forse è perché sotto ai tavoli sono nascoste le pistole.
Come gli oggetti che hanno interazioni chiavi nei videogiochi, geniale. Avevo notato la luce, ma non avevo avuto questa intuizione.
Gran rece as usual, ho apprezzato particolarmente i capitoli sul ruolo della finzione e sulla colonna sonora (la mia ragazza al cinema continuava a dirmi che le sembrava uno score horror, io che sono più povero d’intelletto m’ero fermato al pensare che non sembrasse il Morricone di Sergio Leone). A me il film è piaciuto davvero molto, credo sia questo il migliore western di Tarantino (Django, a dispetto del mio nickname, mi era sembrato molto meno ispirato nei dialoghi e in generale un po’ troppo carnevalata) e uno dei suoi film migliori in assoluto, per come ha tenuto salde le redini del racconto senza indulgere in vezzi meramente stilistici (come dite voi, la tecnica c’è ed è per raccontare qualcosa). Anche se per me Reservoir Dogs e Inglorious Basterds rimangono il top della sua produzione :)
P.S. C’è però in The Hateful Eight un dramma di cui nessuno parla: http://davidegenco.tumblr.com/post/138916556195/il-vero-dramma-di-cui-nessuno-parla-nellultimo
eheheheheh bellissima!
Grazie :D
Premetto che non sono un fan di Tarantino, ma a me il film ha fatto schifo. Non nel senso che è brutto, perché tutta la prima parte con la presentazione dei personaggi è ben fatta, ma a partire dal flashback di Jackson diventa un pugno nello stomaco che ho fatto molta fatica a guardare. Ad un certo punto ho addirittura pensato che dovevo cambiare canale. Per carità io non sarò abituato ai film di Tarantino, ma ho trovato il livello di violenza eccessivo
Cambiare canale?!?! Lo hanno passato su canale 5? : )
No, è per dire che pur essendo al cinema per un attimo ho pensato, per assurdo, di “cambiare canale”, in riferimento alle scene più pesanti
cosa ti aspettavi, un film d’animazione?
Bè, aspettarsi meno violenza di così da Tarantino è poco saggio, ma d’accordo, non sei fan.
Però parlare di violenza eccessiva per un po’ di splatter su un sito che si occupa di cinema horror, d’arti marziali e d’azione forse lo è ancora meno.
Occhio che se non ti piace un film di tarantino è perché 1, non l’hai capito e 2, non capisci un cazzo di cinema.
“livello di violenza eccessivo” noooooooooooooooneeeeeeeeeeeee nonvabbene
Mnf
Ma insomma da capire nei film di Tarantella c’è poco e un cazzo e conosco diverse persone a cui il suo stile non piace ma che di cinema ci capiscono un fracco.lecitissimo ch un film di Taranta non piaccia, non diciamo balle.
io ho trovato il livello di violenza modesto e il bla bla bla eccessivo. Comunque il nostro giudizio alla fine combacia. Schifo no, ma non ci vado lontano…
bon, questo è il tarantino che aspettavo dai tempi di pulp fiction. per me anche meglio delle iene. indiscutibilmente la miglior cosa che ha fatto nel nuovo millennio, ma tra le sue cose migliori in assoluto.
vivissimi complimenti agli amici americani che l’hanno giudicato brutto, che l’hanno boicottato perchè quentin ha osato manifestare contro la brutalità della polizia, ecc. ve la meritate la marvel, brutti ciccioni del cazzo.
ve lo meritate django.
da qui, SPOILER
perchè qua c’è tutto quel sadismo che in django non c’era. nella bontà e nella rabbia giusta di jamie foxx si perdeva tutta quella cattiveria che ha sempre caratterizzato i personaggi tarantiniani, che qua invece torna e anche di brutto.
in pratica si può scegliere chi ci sta più sul cazzo, se i misogini assetati di giustizia capitale o i razzisti. sono davvero tutti cattivi.
io concordo con cicciolina. qua tifi per i più cattivi dei cattivi, senza se e senza ma. e io spero che daisy dicesse il vero, che ci fossero 15 bastardi a red rock e che abbiano raso al suolo la città, bruciato ogni casa, ucciso e brutalizzato ogni povero stronzo innocente, per premiare il neo sceriffo della suo primo e unico atto da sceriffo. buona morte, coglione.
vorrei tutto un film sulla banda di channing tatum adesso.
che film, che cast della madonna. michael madsen, tim roth, samuel, kurt, e la splendida jennifer.
capolavoro, cazzo.
e boh, per me la storia meglio di così non poteva essere. forse solo se avesse effettivamente vinto daisy, se groucho dallas o come si chiamava non avesse scazzato tutto, se lo sceriffo (che bravo era goggins?) avesse accettato la proposta. però così si sarebbe perso tutto quel senso di tragedia che già faceva godere nelle iene e qua ancora meglio.
la prima parte è teatro puro, la seconda più classicamente tarantiniana, soprattutto la scena del flashback.
che poi tutto sto ritorno del teatro al cinema nel 2015?
a me non dispiace affatto, peraltro, e voglio vedere fin dove si può arrivare..
Fine SPOILER
io comunque non l’ho visto in 70mm. l’ho visto al cinema normale anche se lo schermo era discretamente enorme. proiezione digitale però. e l’intervallo c’era perchè l’ho visto all’ uci, ma era al posto sbgliato, che è proprio una cazzata. già che metti quel fastidiosissimo intervallo almeno mettilo dove lo voleva il regista, no?
boh, ora me lo vado a rivedere almeno un paio di altre volte al cinema, anche per sentirlo in originale. che comunque il doppiaggio in realtà è davvero buono.
unico cruccio che abbiano cambiato il doppiatore classico di tim roth, peccato perchè vado pazzo per quella vocina stridula. non che quello che hanno messo non sia bravo, tutt’altro.
la rece me la leggo dopo che avrò visto il film, ma la dvd quote l’avevo già beccata tant’è che avevo deciso di spararmelo con tanto di pop-corn, che non prendo mai, solo per aumentare l’effetto cinema.
Una cosa sola, vedere The Hateful Eight film doppiato in italiano è come ascoltare un disco di bob dylan tradotto e cantato da pannofino
Concordo pienamente, hanno persino dato a molti personaggi la parlata alla redneck, allucinante.
Se non altro non c’era Pino Insegno…
p.s. la cosa che dicono nel commento sopra il mio, che il film è ”troppo violento”, è una critica che non ho mai capito. è come quando vai in palestra e ti dicono ”occhio che stai diventando troppo grosso”, e tu ti chiedi quindi quale sarebbe il difetto, ma boh, evidentemente sono modi di pensare troppo diametralmente opposti per essere conciliabili.
questione di gusti, forse.
p.p.s. nella valigetta di pulp fiction c’è la lettera di lincoln.
eh?
secondo me ci sta!
eh?
a caldissimo, io sto con darth, ma devo ancora metabolizzare tutti i capitoli.
la blizzard mi manca ma posso gareggiare con una T-storm 3 livello. vale?
Ma… visto che a Tarantino piacciono le robe italiane di serie B… avrà mica voluto citare Pupo???
Non sono d’accordo con il capitolo sul “West vero, duro, sporco, e cattivo di Tarantino”. Se si vuole apprezzare l’ambientazione western dura, pura, ma soprattutto sporca, con le strade davanti ai saloon piene di fango, e con attori davvero bifolchi come era la gente dell’ epoca, bisogna scomodare un certo Sergio Leone. Tarantino a me non fa impazzire, ma il film è molto bello.
però in quei film lì era sempre estate, col sole che spacca le pietre e sono tutti abbronzati quando non bruciati dal sole. a volte, al massimo era autunno, toh, per il fango.
ora, invece, immaginati l’inverno: è o non è come lo fa tarantino?
La recensione dei miei sogni per il film dei miei sogni! Mi sono fermata all’intervallo perchè ancora non l’ho visto, ma essendo di Roma ho la grande fortuna di poterlo apprezzare grazie a quelli di Cinecittà. Dopo avervi letto, sarà una settimana lunghissima!
la versione in lingua originale è vagamente comprensibile senza seguire sempre i sottotitoli o gli accenti dei protagonisti uccidono ogni tentativo sul nascere?
SPOILERRRRRRRRRRRR!!!!!!!!!!!!!!!!!
Io credo nella lettera!
ci sono due cose che mi fanno pensare alla veridicità della lettera stessa, a dispetto di quanto dicono i personaggi stessi (una bugia in più o in meno non farebbe la differenza):
1) le parole della lettera non mi sembrano farina del sacco di un militare come Warren, sono intrise di un idealismo che non gli appartiene
2) la sua reazione allo sputo di Daisy, strabuzza gli occhi e ha l’unica reazione veramente rabbiosa, dove in tutte le altre situazioni si mostra un freddo calcolatore, anche ferito a morte non uccide rabbiosamente i suoi nemici, istintivamente colpisce lei, rea di aver dileggiato la sua cosa più cara, l’idea di un bianco veramente non razzista.
Alè!
SPOOOOOOOOOOOOILEEEEEEEEEEEEERRRRRRRRRRRRRRRR
Ci ho messo una pezza.
Doctor-X la prossima volta segui il nostro buon esempio nella recensione e avverti da solo.
SPOILER
doctor-x, io invece non credo. quella è proprio la dimostrazione che anche samuel è una merda di persona. prima lo vediamo come uno che colpisce daisy d’impulso, perchè ha rovinato la sua preziosissima lettera, ma poi scopriamo che la lettera è falsa, quindi samuel ha colpito daisy, una donna legata e impotente, che è già stata picchiata da kurt russell, e di cui lui non sa nulla, anzi, che per quanto ne sa potrebbe essere innocente, solo per aver sputato su un pezzo di carta insignificante.
da questo punto di vista il messaggio del film sarebbe stato ancora più potente se samuel avesse effettivamente interpretato django da vecchio, come effettivamente doveva essere. ma forse gli americani avrebbero gradito ancora di meno…
SPOILER
E non è ancora più merda se è stato investito dei crismi di eroe dell’uguaglianza e della libertà da Lincoln in persona e per sopravvivere (anzi, per farsi ammirare dai suoi rivali) si abbassa a far finta che sia tutto falso e che la lettera l’abbia scritta lui, solo per salvarsi il culo? E arriva pure a pestare una persona legata e innocua per tenere in vita la finzione?
vero anche questo, io forse avevo colto tutto in un’ottica più tipo ”misogini vs razzisti”, ma così sarebbe meno didascalico e forse ancora migliore.
ci sono un paio di punti che rimangono effettivamente liberamente interpretabili, e danno ancora più gusto al tutto.
A Roma all’evento stampa di presentazione Tarantino ha confermato che inizialmente la lettera era autentica, poi lui ha cambiato tutto in corsa e tre quarti del cast c’è pure rimasto male perché non ha apprezzato il cambiamento.
Me l’ha raccontato Jackie Lang quindi è vero.
SPOILER!
A me funziona la spiega di Doctor-X. A me la manata in faccia è sembrata reazione di impulso, sincera.
Certo, questo non implica la lettera sia autentica, solo sia molto importante per il personaggio.
Chiedo umilmente perdono e vi scrivo da inginocchiato sui ceci…
SPOILER
in realtà anche la carica di Mannix è in dubbio, da una parte alcune informazioni che ha farebbero di lui il legittimo sceriffo di redrock (il discorso con Mobray, sulle esecuzioni da svolgere, ma il personaggio di Roth non avrebbe avuto le basi per contestarlo), dall’altra il dubbio di Ruth sul fatto che il figlio di un criminale di guerra possa essere nominato sceriffo (se lo fosse la critica sociale di QT contro la polizia americana sarebbe ancora più forte); effettivamente lui anche alla fine rifiuta il patto con Daisy non per senso di giustizia, ma solo per vendetta.
la verità la sa solo Goggins che chieste delucidazioni sulla verità a QT si è sentito rispondere di scegliere lui e di non comunicare la verità a nessuno del cast.
C’è da rilevare un piccolo Blooper, quando Warren spara al generale Sanders lo trapassa con i colpi, ma quando poi Mannix si prende il giaccone questo non presenta nè fori nè sangue sulla schiena
La scena della chitarra mi è rimasta da subito impressa perchè la reazione alla sua distruzione è sembrata esagerata, ma adesso so il perchè.
“Well, somehow that didn’t get communicated to Kurt, so when you see that happen on the frame, Jennifer’s reaction is genuine,”
Grazie Darth per la chicca.
Vado un po’ controcorrente ma l’ho trovato più un gran esercizio di stile che un bel film in sé. Mi è parso forzato soprattutto come scrittura.. Boh non so per me è in fondo alla classifica dei film di tarantino
magari andrai controcorrente ma hai ragione da vendere.
Io dico solo che quando parte il capitolo dove Tarantino decide di spiegarti lui cosa succede in voice over mi e’ scattato l’applauso. L’anticinema che funziona da dio. Come se letteramente avesse deciso, adesso sputo in un occhio a tutti i critici che stanno scrivendo hitchcockiano suoi loro taqquini.
Probabilmente uscirò come Darth e la cosa gia mi solleva. Django mi era piaciuto pochissimo quasi per nulla
Il fatto che il suo ottavo film sia anche il suo quarto Capolavoro mi ricorda come mai ritengo Tarantino il più grande regista vivente. Avevo letto la prima bozza della sceneggiatura e non mi aveva per niente entusiasmato: Le Iene nel west. Forse è stata l’aspettativa bassa, ma al Lumiere di Bologna ho goduto come un matto dall’overture fino alla fine. Filmone
Ya count 4 masterpieces nigga?
Pulp Fiction, Jackie Brown, Inglourious Basterds and The Hateful Eight ;)
Per me BOMBA TOTALE.
Attori enormi.
Colonna sonora da sturbo.
Jennifer sovraumana, con un pelo sullo stomaco alto così, e poi ride, ride tra sangue e denti spezzati e vomito, senza diventare macchietta in overacting. Brividi veri.
Goggins fenomeno, con la pronuncia allungatissimissima, e le iperboli da leggenda – ”mi si amputino le gambe al ginocchio e mi si chiami tappetto se quest’uomo non è il generale Taldeitali!”.
Goggins fa Goggins. Faceva esattamente la stessa cosa in quel gioiellino che era Justified, il che mi fa pensare che Goggins parli veramente così nella vita di tutti i giorni (per citare sempre Justified: usare 10 parole quando ne basterebbero 2)
Ma quanto manca dall’ Ultra Panavision 70mm alla Cam 360 piegata al cinema?
https://www.youtube.com/watch?v=aQd41nbQM-U
(min. 04.10)
se permettete, mentre mi mettete la pezza sugli occhi, mi fumo l’ultima sigaretta.
ma a me, ‘sto film, m’ha fatto caga’.
non è un film, è una gara a chi ce l’ha più lungo.
un’ostentazione onanistica degna di iñarritu.
una serie di metamenate che fanno strage di un’opera che alla fine è talmente massacrata che la faccia della daisy in confronto sembra la miranda kerr uscita dal trucco e parrucco.
sinceramente: cosa resta?
l’intrattenimento? no. è lungo, palloso, e la trama non ha senso.
la tecnica? sì, ma non è un videocorso alla regia, è un film. e la tecnica ha anche poca ragione, come dice il caro Van Gogh e spiego dopo.
il messaggio? quale, che il mondo è pieno di merde? benvenuti, che novità, che profondità.
da qui, spoilerz!
allora, partiamo dal 70 mm: quello che dice Van Gogh sono state le esatte parole nel mio dialogo interiore.
cazzo te ne fai dell’ultra 70 se devi girare in una stanza?
le scene in esterni sono bellissime, per carità, ma poi?
e allora arriviamo alla teatralità, perchè questa è ovviamente una piece teatrale.
ma non concordo col Van Gogh sulle conclusioni: in un teatro gli altri attori in secondo piano restano a non far niente perchè quello è il palco e non lo puoi tagliare, ma in un film, che valore aggiunto mi da un tizio nell’angolo a destra che gioca a carte sullo sfondo? maggiore realismo? ma nella normale sospensione dell’incredulità non è che tutto quello che non è in scena scompare, altrimenti dovresti anche farmi vedere fuori dalle finestre e dietro i muri.
e la cosa risulta ancor più ridicola pensando che l’unico vero colpo di scena (o meglio, la stupidissima uscita a “deus ex cantina” che fa svoltare il film) arriva comunque da qualcosa “fuori” dalla scena.
poi lo script.
innanzitutto la lentezza. leeeeeeento. leeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeento.
paaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaalleeeeeeee.
ad un certo punto guardavo le lancette dell’orologio e mi sembravano andare all’indietro…
alla terza volta che hanno detto che la porta della locanda doveva essere inchiodata con due travi non sapevo se ridere o piangere.
poi i dialoghi. questo arriva e fa il giretto dei compari perchè… “Non so se mi posso fidare di voi”?? perchè dopo che s’è presentato ti puoi fidare?
siamo onesti: è una bassissima scusa per lo spiegone di ognuno. du palle.
poi i colpi di scena. sul serio? ci sono 9 persone in una stanza che si guardano in cagnesco e uno riesce ad avvelenare il caffè senza che nessuno lo veda? E SEMPRE FUORI SCENA????
per non dire che mi scassi l’anima due ore con questo, quello, il figlio, l’amico, la sorella… pure i cavalli… e alla fine… uno spara dalla cantina??
uno di cui non s’era mai sentito un fiato???
allora facciamo che sul tetto c’è il 7° cavalleggeri in aiuto dei due eroi ma non ce n’eravamo accorti…
infine il senso.
non c’è.
non c’è lo scopo dei bastardi senza gloria, la rivincita della sposa, il senso del dovere (in bene ed in male) delle iene.
cosa ci resta dopo l’uscita dal cinema a parte la tecnica?…
ok, fate pure ma non mirate alla faccia.
Sono sostanzialmente d’accordo con questo commento, anche se a me la parte lenta iniziale è piaciuta più della risoluzione del secondo tempo.
Da qui spoiler:
Perchè il problema sta proprio nel piatto forte, cioè quando inizia a scorrere il sangue: una serie di sparatorie che si sono a) già viste e b) con poca costruzione della tensione, l’unica fatta bene in tal senso è quella del flashback ma in quel caso è un po’ sprecata, perchè c’è stato lo spiegone di Warren.
Poi non si capisce davvero perchè Channing Tatum spara negli zebedei a Warren, Tim Roth e lo Sceriffo si mettono fuori combattimento a vicenda e Channing non esce fuori dalla botola a finire il lavoro, o spara da sotto almeno a Warren.
Fin troppo duro, ma abbastanza condivisibile.
Ti ringrazio, vecchio: era da venerdi sera, mentre uscivo dal cinema, che pensavo a come commentare la recensione dei 400, e mi hai risparmiato la fatica. Anche secondo me stavolta Tarantino ha cagato di fuori. Concordo con tutto quello che hai scritto, ma aggiungo due ulteriori jab da parte mia:
1) I dialoghi mi sono piaciuti poco, li ho trovati lentissimi, ripetitivi e senza ritmo come tutto il film. “Tu hai una lettera di Lincoln? Ma quel Lincoln? Ma proprio quel Lincoln? QUEL Lincoln? Sicuro? Davero? La accendia- EBBASTA PORCODD**!”
2) La colonna sonora: a mio giudizio è tutto meno che memorabile, tolte le parti “carpenteriane” che comunque sono un riciclaggio. Mi sta benissimo che diano un oscar a Morricone perché fino ad oggi è sempre stato criminosamente trascurato, ma abbiamo l’onestà intellettuale di chiamarlo col nome giusto: un contentino per un vecchio leone a cui non resta più molto tempo.
Non che abbia trovato H8 tutto da buttare.
Alcune idee sono all’altezza del miglior Tarantino: ad esempio, ho trovato gli atti di violenza davvero disturbanti, specie quelli ai danni di Daisy. Anche i personaggi sono ben scritti e ben diretti, ambigui figli di troia dal primo all’ultimo (tolto forse il povero O.B., l’unico che veramente non c’entra un cazzo e non fa del male a nessuno).
A proposito di ambiguità: sono l’unico ad aver pensato che -SPOILER!-la storia che Warren racconta al generale sia stata inventata su due piedi per indurre il vecchio a raccogliere la pistola e farsi ammazzare?
SPOILER
No, non sei l’unico ;-) Ma anche questo spunto rimane ambiguo, è una delle tante storie dentro la storia che non sai mai se sono vere o no.
E mi pareva infatti!
Sicuramente quello meta-tutto è il livello a cui il film funziona meglio; peccato che, a mio gusto, questo Tarantino V8 *fa il gesto di reverenza dei War Boys* abbia trascurato il livello più bruto dell’entertainment puro.
PS: grazie per le info sulle impiccagioni, Cicciolina. Sapevo la storia del farsela sotto, ma il prolasso multiplo esplosivo causato dal “long drop” proprio me mancava… non che vivessi male senza, e infatti, a pensarci bene, grazie un corno :)
PS: complimenti a te e agli altri 7 Kickable Eight. Non condivido il vostro giudizio positivo sul film, ma la recensione a 16 mani è fatta benissimo e piena di informazioni come sempre. V8 a voi tutti!
Hai detto tutto tu Ugo. E piange il cuore dover leggere seghe modello montaggio analogico della corazzata potemkin sui 400 calci
Nota a margine da chi si è fatto due ore di macchina per vederlo in pellicola a Milano, infrasettimana: anch’io volevo la brochure. Siete i soliti raccomandati. Ma tanto vi amo lo stesso.
Io mi son fatto due ore in macchina e manco la brochure mi han dato.
Come sempre vado a vederlo mercoledì, come sempre ho letto comunque tutti gli spoiler.
Vi chiedo solo una cosa che non ho proprio capito: quindi io che lo vedrò come i poratchi in visione normale mi perdo i pezzi di quello che succede ai lati? L’immagine è tagliata e non adeguata rimpicciolendola allo schermo?
Grazie
Visto anch’io all’arcadia ma la brochure mica me l’hanno data :(
Per il resto il vero eroe di questo film è OB.
Visto che voi siete sempre ben informati chiedo, quali sono le scene tagliate nella versione normale (o le scene extra nella versione da 70mm)? Perchè io l’ho visto in 70mm ma non riesco ad immaginare che scene possa aver tagliato visto che mi è sembrato tutto funzionale
Preludio e intervallo musicale, stop.
C’è anche la scena del dialogo sul pollo spennato a metà che manca all’appello
Grande e meritato “speciale”.
Molto intrigante in particolare la lettura di Cicciolina.
Per me con questo i capolavori sono 8 su 8 – mettendo in conto l’intero progetto Grindhouse, non tanto per “l’isolato” Death Proof, e “Bastardi senza gloria” che pure non mi convinse del tutto al cinema e non ho più rivisto da allora… perché, boh, a me stare di star lì a fare i distinguo e il difficile sul cinema di Tarantino non mi riesce.
Io finché Quentinone c’è e fa film me lo tengo stretto: l’ultimo regista “grosso” americano che fa solo e unicamente quel cazzo che gli pare, gira solo i progetti che “sente”, segue caparbio le sue ossessioni e la sua visione.
Manco Spielberg, i Coen e Cronenberg lo fanno. Manco il Re Mida del momento Nolan.
E’ l’ultimo della famiglia dei Carpenter, Milius, Cimino, Landis, Hill, Romero, McBride, Friedkin, Dante, Peckinpah, Penn (Arthur), Pollack (pre-anni 90), Scorsese (pre-Di Caprio), l’unico ancora vivo, non esiliato, non “pensionato”, non emarginato: finché dura…
SPOILER ………………………………………………………………………………………………The Hateful Eight…beh…più chiaro di così? Non puoi stare dalla parte di nessuno, sono tutti delle merde! Tra bianco e nero non puoi scegliere il grigio,devi schierarti.Ogni personaggio ha i suoi motivi per fare quello che fa per quanto orribili possono sembrare, non esiste più giusto o sbagliato…John Ruth è il primo a morire non a caso forse l’unico con cui si prova un minimo di simpatia. O.B. sembra una persona onesta e rispettabile ma anche Minnie e Sweet Dave nel quinto capitolo sembrano belle persone con sorrisoni, ma sapevamo dal discorso di Warren che erano razzisti verso i messicani,quindi forse e morto prima che si sapesse qualcosa di brutto sul suo conto.Secondo me i fatti del flashback di Warren e il figlio del generale sono solo una provocazione,non sono mai avvenuti,Warren avrebbe detto qualunque cosa per fargli prendere la pistola.Anche la lettera era falsa è rappresenta appieno l’ipocrisia di John Ruth che stimava Warren praticamente solo per quello,Warren reagisce di scatto allo sputo di Daisy perchè alla fine quella lettera e l’arma più importate che possiede.Walton Goggins migliore in campo, il suo Mannix parte odioso cerca di cambiare ma ha troppe idee sbagliate in testa (ereditate dal padre)troverà la redenzione nell’ultimo capitolo ,forse troppo tardi. 70 mm e riassuntino di Tarantino, scelte geniali è stato gia detto tutto. The Hateful Eight mi è piaciuto molto e di solito non faccio paragoni ma solo per fare polemica Django Unchained è insuperabile. .
Voi site la Legge, giù il cappello.
Menzione speciale alla rece di Cicciolina, la più vicina alle mie corde. anzi, alla mia corda, cappio incluso.
Questa è già Storia del cinema comunque…
http://s12.postimg.org/gfc72trob/hateful_eight_guitar.gif
ahr ahr ahr
Secondo me il film prova a tenere insieme i clichè del western classico con la claustrofobia e la tensione de La Cosa di Carpenter (citato chiaramente), ma non ci riesce quasi mai trascinandosi verso un finale prevedibile, che spiazza solo x un inganno di sceneggiatura che non rispetta le regole delle storie a camera chiusa (per usare l’espressione di Farth) cioè quel genere che ha in Dieci piccoli indiani di Agatha Christie il modello di riferimento:
SPOILER
in queste storie il deus ex machina è all’interno del gruppo, mentre qui l’escamotage di tirarlo fuori con comodo dalla cantina mi è sembrato un espediente di sceneggiatura piuttosto pigro
Quotissimo
Il più “classico” tra i film di Tarantino, non solo per alcune delle influeze (“La Conquista del West”), un film che non vuole stupire né spiazzare, ma solo “giocare” con un gruppo di personaggi e dare uno spaccato icredibile dell’America post-guerra di secessione.
Me lo vedo Quentin lì a pensare: “Qual’è il formato migliore per NON stupire? Ce l’ho il l’ULTRA PANAVISION 70!”
;)
Eccomi, eccomi! (Spoiler)
Allora: piaciuto con riserva, ma mi accorgo che mi sta crescendo dentro. A merito assoluto di QT avermi tenuto tre ore fermo senza annoiarmi mai. Tanto di cappello.
La rece qui sopra poi dà una spiegazione/interpretazione alla cosa che mi era piaciuta di meno – il capitolo flashback. Una volta che Samuel L. Poirot trova il sangue e fa lo spiegone era già chiaro cosa fosse successo. Fare venti minuti di riepilogo mi era sembrato completamente gratuito, proprio da “mettiamoci qualche omicidio in più, qui non si bada a spese!” ma leggerlo come la inesistente casa nella prateria in effetti riesce a dare senso alla sequenza.
Su Daisy invece ho seguito un percorso opposto. All’inizio vedi sta povera crista brutalizzata e ti dispiace, poi tra la canzone morbosa, le risa quando Ruth muore ecc. nel finale (che è maestoso) quando la impiccano mancava poco gridassi “muori, strega, muorii!”
Poi vabbé, quando finisce e pensi che il personaggio “””””positivo”””””” lo fa Goggins ci rimani – e lo fa anche bene!
Poteva migliorare anche sostituendo Keitel o Buscemi a Tatum, per rafforzare il senso di reiunion de Le Iene. Jody che poi riesce a beccare le palle, ma avrebbe gioco ancora più facile a fargli saltare il cranio quando è per terra, ma pazienza. In compenso come lo liquidano mi è piaciuto un mondo, rapidissimo, veloce. “Ci stava mettendo troppo!” è palese autoironia e l’ho apprezzata
– La lettera nella sequenza della diligenza è luminosa come avesse un faro puntato.
– Una domanda, se qualcuno ne sa: le armi di John Ruth, quella pistole col calcio di fucile, sono esistite davvero o è una citazione di Per qualche dollaro in più e dell’arsenale del Colonnello?
– Musica spettacolare.
– Una nota personale. Ho fatto caso che i film a impianto teatrale non mi piacciono più. Tanto ne ho apprezzato alcuni (Nodo alla gola, ma giusto per esempio) quanto negli ultimi anni i film così mi lasciano freddo.
https://en.m.wikipedia.org/wiki/Colt_revolving_rifle
Non è proprio quella usata da Kurt, comunque ibridi simili esistevano.
eccolo http://www.imfdb.org/wiki/Hateful_Eight,_The#Remington_1858_.28.22Cattleman.27s_Carbine.22.29
sempre utile imfdb
wow, biscott! che sitaccio!!!
Comunque, amici calcisti, a me di sto film è piaciuto troppo
SPOLERRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRR!!
Il fatto che nel finale il sudista redneck e il nordista negro impiccano Daisy e se la sghignazzano mentre muoiono dissanguati: un metaforone stupendo, un po come il bianco e il nero che si guardano malissimo alla fine di La Cosa. Appropò del capolavoro di Carpenter: ma quanto bisogna amare il Cinema per fondere Carpenter e Raimi insieme, trasportali nel West, metterli in un contesto da Dieci Piccoli Indiani e usare tutto sto brodo per imbastire dei giganteschi metaforoni sull’America di ieri e di oggi? Poi leggo le parole di Inarritu sul cinema di genere e mi viene voglia di prenderlo a schiaffi.
Leggo molte critiche su alcuni aspetti:
1) Domingre ci mette troppo a sparare a Warren
2) Warren si sputtana la questione della lettera falsa in un momento inadatto.
Credo che il primo punto sia dovuto al fatto che il suo spazio di manovra sia troppo ristretto (anche se non ci viene mostrata quanto è grande la botola) mentre sul secondo punto accetto suggerimenti. Mi ha un po stupito la scelta
Già stato detto e scritto tutto, aggiungo solo che per dialoghi e interpretazioni per me è il capolavoro assoluto di Tarantino, globalmente tra i migliori 3/4. Ad esempio l’altra sera ho rivisto per caso Django in tv e al confronto ci ha perso, è sempre divertente ma immaturo rispetto alla solennità di Hateful. Che forse non è un film per tutti, ma nel senso che neanche Le Iene lo è.
Premetto che sono stato uno di quelli che è riuscito ad andare a vederlo in una delle tre famose multisale, per la precisione l’Arcadia di Melzo, e quindi me lo sono visto come sarebbe dovuto essere (anche se poi il libretto non me l’hanno dato). Devo dire però che nonostante ciò non sono riuscito a farmelo piacere del tutto a differenza degli ultimi due di QT. Certo, in parte la colpa è mia in quanto non ho mai amato troppo i film di impianto troppo teatrale (ricordo ancora le palle che mi feci nel vedere “Settembre” del mio quasi-omonimo Woody Allen), comunque i motivi sono anche altri.
— SPOILER —
Io onestamente all’uscita dalla sala mi sono sentito un po’ preso per il culo. Non solo e non tanto per lo scoprire che l’ottavo degli Otto non è quel poveraccio del cocchiere ma qualcuno di cui non si poteva nemmeno sospettare l’esistenza, tanto che il narratore deve intervenire con uno spiegone che interrompe il flusso del racconto, il quale poverino aveva appena iniziato a prendere fiato dopo un’ora e mezza di parole. Voglio dire: Tarantino ci racconta una storia in cui praticamente tutto è falso, dove il più “normale” è uno che ha arso vivi non so quanti detenuti, dove cinismo e opportunismo la fanno da padroni, e poi si aspetta che dobbiamo pure mantenere l’interesse in questi personaggi al di là di “vediamo chi muore peggio”?
Secondo me ha esagerato sia col nichilismo (infatti non c’è stato nessun contraltare sardonico, satirico o farsesco alle violenze come invece faceva di solito) sia con lo sviare le aspettative, dato che ogni parola dei personaggi è smentita da qualcosa che scopriamo dopo (esempio: Marquis dice di aver sgamato il messicano perché Minnie non avrebbe mai affidato l’emporio a uno di loro in quanto li odia, però nel flashback Minnie tratta lui esattamente come gli altri, cordialità e grandi sorrisi), motivo per cui non mi sono quasi mai sentito emotivamente coinvolto, e ho avuto l’impressione -come hanno già detto altri nei commenti- di un grande esercizio di stile, virtuosistico quanto vuoi, ben girato, fotografato, costumato e musicato quanto vuoi, ma freddo e non solo per l’ambientazione invernale. Un po’ come Elio e le Storie Tese con “La canzone mononota”: geniale senz’altro, ma utile solo a mostrare la bravura coi ferri del mestiere senza però trasmettere niente di significativo.
Promosso, ma con grandi riserve.
SPOILERON
Ho letto parecchie critiche basate sul fatto che come giallo classico non è “onesto” verso lo spettatore dato che i(l) colpevole(i) non è tra gli otto, ma mi sembra evidente che è il film stesso a non voler essere un giallo classico, dove a parte il delitto di solito è tutto compito ed elegante, British e imperturbabile.
Qua invece come notato da Darth e altri siamo più nel territorio dell’horror, dove ognuno a modo suo è un mostro, e sono i rapporti sempre più tesi tra i personaggi (come nelle Iene), più che l’enigma, a tenere vivo l’interesse. Avesse risolto la questione in un altro modo, per me il valore del film non sarebbe cambiato di una virgola.
SPOILER Secondo me Minnie lo tratta come gli altri perchè parla senza accento quindi non capisce che è messicano,sicuramente sapevano che li odiava e sapevano anche della cantina.Poi quando arrivano john Ruth e compagnia parla con un accento marcatissimo.Anche Oswaldo Mobray e Joe Gace cambiano modo di parlare…oppure non è neanche messicano,recita una parte come gli altri della banda,ma senza sapere che Minnie odiava i messicani così Warren che lo sa si accorge che sta mentendo.
Io però questo non lo percepisco come un valore aggiunto, perché a furia di vedere gente che interpreta gente che interpreta altra gente, non ci vedo più i personaggi ma solo, appunto, attori che recitano una parte e mi perdo ogni possibile immersione.
Opinione mia comunque.
a me è piaciuto tantissimo,quasitre ore sono volate.
ma sono di parte,adoro QT
inarritupuppalafava
Per me un gran bel pezzo di Tarantino: ho passato 3 ore gasatissimo a viaggiare con lo sguardo sullo schermo dell’IMAX. Meno sbandiera i collage postmoderni e le autocitazioni e più sono contento. Adoro quando, come questo caso, piega i generi con naturalezza e fa le contorsioni meta di cui parla Jackie Lang senza sbracare eccessivamente nel giochino delle strizzate d’occhio (Kill Bill, Death Proof e Django quelli in cui l’ho sofferto di più).
SPOILERONIIIIIII
Domanda futile, ma tanto diciamolo che ci arrovellarci sulle cose futili in Tarantino piace un po’ a tutti qui dentro…
I conti degli 8 Odiosi (o anche Pieni d’Odio, a ben vedere) non tornano:
1.Warren the Nigga
2.John Ruth “il Boia”
3.Domergue la Strega
4.OB il Cocchiere
5.Mannix “lo Sceriffo”
6.”Bob” il Messicano
7.”Joe il Bovaro”
8.”Oswaldo il Boia”
9.Jody l’infrattato
10. Il Generale Confederato
Chi scartiamo? Quello sfigato di OB perché subisce e basta? Il vecchio in quanto vecchio? Però è un razzista coi contromazzi e a sparare ci prova…L’infrattato in quanto infrattato? La donna in quanto donna?
Una tacca in più sul muro dei mille giochi delle parti in questo film e in Tarantino in generale.
Mi sa che se ne stanno fuori Jody e O.B. nel primissimo teaser trailer venivano presentati gli 8 e loro non c’erano
Sì anch’io punto su di loro come estranei al conto del titolo.
OB appare nei poster, ma effettivamente è un personaggio passivo, oltre a non essere “hateful” sia in senso di odioso che carico di odio.
Jody [SPOILER nel caso] compare sullo schermo si e no per un minuto e mezzo.
SPOILER
Epperò Jody volendo è il più Hateful di tutti, è il bandito con più street cred e soldi sulla testa, ha organizzato tutta l’imboscata e spatascia vigliaccamente i cabasisi di Warren.
Io al massimo scarterei il vegliardo, che alla fine poteva rimanerci nel flashback e viene portato avanti quasi come un prop di scena.
Ma alla fine anche sticazzi.
1) Gli 8 erano su tutte le locandine di tutti i cinema, non capisco il problema.
2) “I tre moschiettieri” è in realtà la storia del quarto
Film della madonna. Letture su più livelli (horror, giallo, meta, citazioni, paragoni eccetera).
Il maggiore tiene la pistola come mortimer per esempio e quando l’ho notato stavo per alzarmi a fare un applauso.
Tre ore che sono volate. Mi sono divertito un casino
Il film, Un pistilotto lunghissimo nella sua masturbazione continua e reiterata; come lo sono le vostre recensioni a rigurado. Quanta noia nelle finte allegorie.
il mio misero contributo: un film favoloso, che ti tiene per la palle dall’inizio alla fine in un crescendo abominevole. temevo che dopo django (che ho apprezzato poco) il nostro fosse destinato a un progressivo declino, ahimè quanto mi sbagliavo..
Io non ho capito se per questo film sono troppo stupida perché non ho colto la bellezza del film più autoriale e meno compiacente di Tarantino verso il pubblico.
Oppure se invece è Tarantino ad avere avuto un vero e proprio delirio di onnipotenza pensando di potere fare piacere ai suoi fan un film fatto di interminabili dialoghi in cui praticamente non succede nulla per tipo le prime due ore. E dove i successivi colpi di scena non mi hanno certo fatto sobbalzarare dalla sedia. Mi ha ricordato molto Carnage di Polanski, che in fondo anche quella è la storia di un massacro tra quattro mura. Però in Carnage il massacro, anche se interiore, è proprio sanguinolento. Qua invece mi è tutto sembrato molto più superficiale, non percepivo tensione.
Non so, è un film difficile, non mi stupisce che non abbia avuto i consensi unanimi delle sue precedenti pellicole.
Personalmente non mi ha convinta. Ho avuto come l’impressione che Tarantino ormai conosca i meccanismi dei suoi film e li reiterin manieristicamente (i dialoghi infiniti, i monologhi strampalati, lo splatter, la lettera che è il McGuffin…). Anzi peggio: ci ha basato interamente tutto il suo film, sperando di fare centro ancora una volta.
Sto cercando di trattenermi e di leggere il minimo indispensabile… non l’ho ancora visto, ne’ so esattamente quando capitera’.
Tarantino e’ uno dei pochissimi registi capaci di sorprendermi ogni volta. Mi auguro anche questa volta.
SPOILER
La lettera è fondamentale proprio perché non autentica. Tutto il personaggio di Warren si regge su quella ed è quella che lo “rende” personaggio.
La recensione è una bomba, la parte di Jackie Lang si focalizza sull’aspetto che mi è più caro ma su cui non sono totalmente d’accordo.
Per me gli Hateful muoiono uno dopo l’altro per grado di sofisticazione. Il Boia, ingenuo, carica praticamente due estranei per strada, condannandosi. Non ha alcun filtro intellettuale, rimane quello che è dall’inizio alla fine della pellicola. Ci lascia le penne a causa di un espediente trito e ritrito.
Il generale Smithers viene graziato perché gli autori della trappola lo ritengono elemento ambientale credibile. Ci sta. Se non venisse riconosciuto da Mannix non si scoprirebbe nemmeno. Non ha un ruolo nella trama ma sa cosa deve fare per proteggersi. Solo la retorica di Warren lo incrina.
A seguire tutta la banda con la Domergue a svettare – metaforicamente e non – su tutti.
Rimangono lo sceriffo che quasi certamente non lo è, e il compagno di penna di Lincoln che non lo è mai stato. Non hanno piani a cui obbedire, solo la loro sopravvivenza. Hanno saputo essere fedeli fino in fondo a ciò che rappresentano.
Nella lettura collettiva finale ci ho visto un esercizio di stile. Sono condannati a morire ma in quella lettera entrambi vedono, simbolicamente, la loro superiorità intellettuale e se ne compiacciono. Le risate sguaiate di Warren sul letto mentre si sta dissanguando sono meravigliose. Le due persone diametralmente opposte (hillbilly bianco e ufficiale nordista nero) quasi d’istinto hanno capito che la salvezza dell’uno dipendeva dall’altro, nemmeno la tentazione del soldo facile lo separa.
P.S: per me il frame più bello del film è la faccia di Warren quando va per sparare a Daisy ma finisce i proiettili. Lì, potenzialmente, si aprono tanti nuovi scenari che non è in grado di prevedere. È l’unico momento in cui non è in controllo della casa degli orrori. Mannix da lì in poi ha in mano le redini. E come le gestisce mi fa impazzire. Questo film è horror non è western. È ciò che succederebbe mettendo otto Saw gli enigmisti in una stanza. È un inno al cinema.
CHE BEL COMMENTO
SPOILER
beh per come la vedo io il boia si salva il culo caricando i due estranei. non l’avesse fatto sarebbe schiattato molto prima.
non per nulla daisy, appena entrata nell’emporio di minnie, si preoccupa di far sapere a tutti quanti dell’ ”amico negro nella stalla” e del ”nuovo sceriffo di red rock”
Deludente il film e anche un po’ quasi tutte le recensioni. Boh raga, dai 400 calci onestamente non mi aspettavo le seghe su superultramegasticapanavision di qua, metateatroparaprotocinema di la, il ruolo della donna oggi alla luce del postimperialismo fallocentripeto tapioco, la carrozzina col bambino, il montagggio analogggico!!!1!
L’unico che come sempre ci ha preso ancora una volta e` il buon vecchio Darth (amico, non so se scrivi anche altrove, e non mi stupirei se lo facessi, ma se non lo hai gia` fatto credo sia venuto il momento di volare da soli, quindi cosa aspetti? Apriti sto blog e io ti seguiro` – non costringermi ad aprire una pagina fan su FB, sei avvertito)
Tarantino e` riuscito a girare un western (western? QUEL western? Ma sei sicuro? Cioe`, dico, un WESTERN? Ma proprio WESTERN WESTERN? Ma per caso intendi WESTAAAAAAAAAABBBASTAAAAACAZZZOH) che di western non ha (quasi) una mazza. Ho riso fortissimo quando ho letto, parole sue, “adesso so come si gira un western”. Ma per piacere. Ora basta filmare 30 secondi di carrozza sulla neve e siamo tutti Howard Hawks.
Per dire, la stessa identica storia poteva essere ambientata negli anni 60 in un monolocale in provincia di catanzaro e non sarebbe cambiato praticamente niente.
Spoilers
La stessa scena della sparatoria (e stiamo parlando di un western, in cui le sparatorie dovrebbero essere scene madri come minimo) e` una poverata fatta coi piedi, con un pretestuoso e presuntuoso citazionistico uso del ralenti (Peckimpah sta bestemmiando nella tomba). Con quel cerebroleso nella cantina che anziche` crivellare Warren di colpi gli spara un colpetto nelle palle e poi se ne sta li` buono buono ad aspettare di essere ammazzato. O Joe Gage che invece di prendere la pistola da sotto al tavolo e sparare direttamente, si alza, fa un giro su se` stesso, 3 capriole, si aggiusta il ciuffo emo, e poi finalmente spaMORTO (e grazie al cazzo direi).
Meta` degli attori e` fondamentalmente messa li` per fare ciccia (OB, lo stesso Joe Gage, il messicano, il fratello di demergue, Zoe bell, il negro che viene ammazzato fuori, la negra spennatrice, il vecchio sulla carrozza, l’attacco di logorrea di tarantino a sto giro e` talmente forte che deve far dire qualcosa perfino alle comparse piu` superflue). Gli unici che contano davvero ai fini della trama sono Warren, Ruth, Demergue, Mobray e Mannix.
Piu` forse smithers, benche` sia probabilmente il personaggio piu` idiota di tutti (primo: idiota il fatto che siccome “il vecchio e` credibile” venga risparmiato, secondo: idiota il fatto che non faccia una sola mossa per avvertire i nuovi venuti che e` una trappola, ma no, cosa fa il genio? Si allea con dei killer psicopatici! terzo: idiota che non spari al negro alle spalle quando ne ha la possibilita`, o almeno non prenda la pistola in mano). Ad ogni modo, gia` il titolo e` una stronzata, visto che i veri protagonisti sono solo 5. E` palese che il titolo gli e` venuto dopo essersi inventato la trama, e certi dialoghi sono dei semplici riempitivi per dare qualcosa da dire a personaggi senza spessore.
La verita` e` che se OB e tutti gli altri cartonati non ci fossero stati, e fosse stato recitato dai soli 5 di cui sopra, il film avrebbe funzionato esattamente allo stesso modo e probabilmente aggiungo io la visione sarebbe stata molto meno appesantita e godibile.
Logorrea dei personaggi insopportabile come al solito, ma vabbe`, e` il marchio di fabbrica di Tarantino. La cosa che mi piaceva dei film di Tarantino pero` e` che qualche frase, qualche pezzo, ti rimane sempre. Qui zero: le chiacchiere sono solo un isterico parlare fine a se` stesso, di cui alla fine non rimane nulla (Chiacchiere? Ma dici QUELLE chiacchiere? Proprio QUELLE CHIACCHIERE? Ma intendi davvero chiacchiere chiacchiere?)
Niente da dire su montaggio, cinematografia in generale, bla bla bla. E grazie al cazzo non ce lo metti? Che poi grazie alla magia del 70mm io riesca a vedere da un lato uno che si fa il caffe` e dall’altro i racchettoni appesi al muro, scusate, ma non mi riesce di sborrare per robe cosi`.
Anche i costumi a sto giro secondo me cannano alla grande, finendo per far sembrare la messa in scena una festa di carnevale delle elementari.
Tim Roth gigione. Kurt Russell gigante. Jennifer J Leigh mastodontica. Samuel Jackson e`… Samuel Jackson. Credo sia l’attore piu` monodimensionale sul pianeta terra, ma evidentemente a Tarantino piace cosi`.
Perfino la trama e` una cazzata e il piano dei 4 per salvare la Demergue e` quanto di piu` cretino possa esistere, ma magari uno si aspetta che da questa roba venga fuori un twist alla agata christie, che ne so, un twist narrativo, un deus ex machina? Niente, tutti sparano e muoiono. BAH. Se ve piace cosi`.
Tarantino avra` pure visto tanti western, ma non ha mai imparato la regola n.1 del western, quello VERO: quando si spara si spara, non si parla
“uno si aspetta che da questa roba venga fuori un twist ” guarda che “The Visit” non è più nelle sale da un pezzo.
ti meriti the avengers in tutte le sale a ogni ora per il resto dei tuoi giorni
probabilmente quando io guardavo il vhs di Pulp Fiction (che di twist narrativi e` pieno cmq, eh) voi due stavate ancora nuotando nelle palle di vostro papa`, quindi PORTATE RISPETTO E PUPPATE LA FAVA CON TUTTA LA FORZA CHE AVETE
Per dire, la stessa identica storia poteva essere ambientata negli anni 60 in un monolocale in provincia di catanzaro e non sarebbe cambiato praticamente niente…puppo la fava ma te fumi roba buona
Macho vero :|
Di base son d’accordo con te, però mi mancano un po’ di pezzi perché mi sono addormentato non mi ricordo neanche quando.
Dopo due ore di chiacchiere al chiuso di una capanna in mezzo alla neve me ne sono andato stufo e scocciato . Quindi ti ringrazio di avermi raccontato quello che mi sono perso (la sparatoria finale al rallenty) perché mi dai modo di compiacermi della scelta . Paolo Villaggio a suo tempo ha coniato una lapidaria definizione per la Corazzata Potiomkin.
Niente di più adatto a commentare in maniera sintetica anche questo.
92 minuti di applausi a Lars che quoto al 100%.
Mi sembra che a sto giro vi siate un po’troppo impegnati ad “interpretare” invece di “guardare” il film.
Alla metafora, la simbologia ecc neanche ci arrivo se il film è una palla, e questo lo è.
L’unica tensione che monta durante il film è quella dello spettatore che aspetta che succeda qualcosa..
Il film lento, fatto di dialoghi funziona alla grande se i dialoghi sono super (Le iene), qui erano veramente una palla al cazzo.
Tutto il resto già detto da Lars.
aggiungo:
– mi dispiace per il Maestro ma la colonna sonora non mi è parsa “da Golden globe” (ed è pure vero che assomigliava ai Subsonica)
– il piano dei cattivi è tratto da una puntata di Scooby Doo probabilmente, la cosa più idiota mai vista.
– il flashback quanto di più inutile potessero mettere, spegne ogni residuo di tensione sul finale.
PS: la scena della porta che sbatte ripetuta 4 volte intollerabile.
Con il senno di poi ci sarebbe stato alzarsi in sala citando Germano Mosconi
brofist
Lars ..la penso esattamente come te. Poi su molti siti leggo di Walton Goggins miglior attore uscito negli ultimi 15 anni…oh, sarò cretino io ma ‘sto grande attore non lo vedo. sembra il fratello scemo di Stiller. Comunque si. Concordo con te, e ti dico di più. Non so come Tim Roth o Madsen possano nella realtà , ma anche nella finzione seguire uno coem Tatum . Il film è finzione, ma devi fumare roba buona per andare dietro ad una gnappetta del genere. Il cesso: c’è una latrina dietro la casa. E’ quella dove si nasconde il nero che dice di essere li’ da poco e viene trucidato, perchè devono andare a 200 km (appena dietro Stalingrado) a quell’altra latrina? Sarò un Johnny Reb latente ma non riesco ad empatizzare per Jackson che si fa fare un boccaglio da un uomo nudo sulla neve, ne’ di rimando non riesco a farmi stare antipatico Dern (uno dei pochi che salvo insieme a Jackson e la Leigh). I tarantiniani (Roth e Madsen) sono bolsi e svogliati. Madsen più di Roth. La caramella è buttata lì senza costrutto. Oh tecnicamente Tarantino è bravissimo, il 70mm è bello assaje (credo di essere uno dei pochi ad aver visto e rivisto ed amato Khartoum!), Morricone potrebbe fare due note per l’Ippopotamo della Pampers ma sarebbe sempre il Maestro. Ma il film arriva stracco alla fine. Finale assolutamente improvvisato, non tarantiniano, semplicemente brutto. Ultima mezzora di agonia. Io i 15 li avrei fatti arrivare e per ognuno di quei 15 avrei inserito un grande nome , un grande volto. Magari un finale alla “Butch e Sundance ” (anche se correre senza palle fa male. Sinceramente trovo sia un film degno di essere visto, ma pure con lo stimolo di scoprire particolari non è che abbia voglia di risorbirmi tre ore di gelo. Tarantino una pausetta se la dovreebbe prendere, ma ho l’impressione che con i peana ce lo ritroviamo anche l’anno prossimo a dire sempre le stesse cose (quello che aveva da dire su neri e razzismo e società lo ha detto con Django. Basta.) .
Io non sono proprio sicuro che Jackson si sia fatto fare un boccaglio là nella neve. Potrebbe esserselo inventato per aizzare il vecchio scoreggione (come si è inventato la lettera). Boh.
Bravo Lars, per leggere qualcosa in cui mi ritrovo ho dovuto arrivare al tuo commento. Non condivido proprio tutto ma di sicuro la delusione e l’irritazione per la noia che il film mi ha inflitto.
Aggiungo:
– il richiamo a “La cosa” per quanto ammesso dallo stesso Quentin lo trovo molto debole: qui di tensione non ce n’è un grammo.
– le molte inverosimiglianze hanno infastidito anche me, segno che il film non è abbastanza forte (se no chi se ne fregava?)
– non ho nulla contro la lentezza, ma i dialoghi stavolta sono davvero fastidiosamente tirati per le lunghe.
– non ho nulla contro i film in cui non succede nulla, ma obiettivamente da un western di Tarantino mi aspetterei che succedesse qualcosa, un guizzo, oppure una trama che procede.
– il 70mm è una bella cosa, la magia del cinema la amiamo tutti, ma sapendo che solo qualche decina di cinema in tutto il mondo lo può proiettare in quel formato fa perdere di senso all’operazione.
– la colonna sonora: ok lo score di Morricone, ma l’inserimento della canzone (non ho voglia di andarmi a cercare cos’è scusate) l’ho trovato veramente fuori luogo e “sbagliata”
– la voce narrante inserita a cazzo a un certo punto l’ho trovata veramente fuori luogo e “goffa”
Per me il peggior Tarantino.
preparati, tra un po’ arrivera` qualcuno a dirti che a te il film non e` piaciuto per i motivi sbagliati e a loro invece e` piaciuto per quelli giusti
Ma soprattutto dopo due ore di film si scopre che c è il fratellone nascosto in cantina? E Kurt Russell paranoico e attento com è non ha mai pensato di controllare? E Samuel L Jackson che conosce vita morte e miracoli di quel posto se l è dimenticata la cantina?
Fin dalla storia del mondo non puoi fare un film in cui a risolvere tutto c ê il personaggio nascosto che non è mai stato neanche nominato,ma che siamo alle elementari? Boh
Caro Lars Von Teese,
non so chi ti tu sia, non so il tuo vero nome, non so dove abiti, non so che lavoro fai o come impegni la tua vita, ma so per certo che sei un fottutissimo e cazzutissimo MAGO SUPREMO DELLE RECENSIONI!!!!
Hai avuto la capacità di mettere per iscritto pensieri e sensazioni che ho provato durante la visione del film e che ho scoperto, con grande stupore, di non condividere con l’opinione generale delle persone su questo pseudo-presunto-capolavoro(??).
Raramente sono rimasto cosi deluso in un film, spero che il buon tarantino si rifaccia alla prossima, pensando magari più al film che alla pellicola, adios!
“la Cosa” noiosa nel far west, Tarantino ritirati.
Se fosse un film di tarantino, chiunque scriva mazzo, razzo o pazzo al posto di cazzo farebbe una brutta fine
Un fottuto capolavoro!!!!
Ho dimenticato il soggetto, che era questo sito (cioé mi riferisco ai commenti)
Raramente mi capita di annoiarmi leggendo una recensione\critica. Qui c’è tutto quello che ogni critico non dovrebbe fare mai (esempio scrivere del film parlando di se stessi). Cominciata a leggere mi sembrava maleducato non terminarla, ma non vedevo l’ora che finisse. L’ultimo imperatore di Bertolucci a confronto è uno spasso.
con la cosa del maleducato hai vinto tutto.
Scusate ma non sono riuscito a resistere :-D
https://youtu.be/aj8NqbVFoR4
Bel film…lontano dai livelli di Pulp Fiction (unico capolavoro di Tarantino) e di Jackie Brown (filmone della madonna) ma vivaddio un ritorno al Tarantino prima maniera, prima di quello spartiacque che è stato Kill Bill. E che quindi finalmente si lascia dietro i collage-citazione, il grottesco slapstick, l’esagerazione-stroboscopica-sempre-e-comunque, e in generale tutte le cazzate e quel senso diffuso di “ma si abbiamo scherzato vaffanculo” che caratterizzavano le sue ultime cose e avevano portato il suo cinema in un cul de sac brutto e –apparentemente- senza uscita. Qua invece ritorna il Tarantino prima maniera, e si respira in generale l’atmosfera di certo cinema “cattivo” degli anni 90, non solo Reservoir Dogs ma pure Cose molto cattive e Piccoli omicidi tra amici, insomma il gioco al massacro dove il massacro non è come Carnage di Polanski ma è massacro con la gente che poi si macella davvero per intenderci. E, boh, il film dura tre ore che volano, è un crescendo di tensione, ha una cura dei particolari grandiosa, una mezz’ora finale di altissimo livello e almeno un personaggio della madonna (Daisy ovviamente). Una qualche perplessità
SEGUONO SPOILER GROSSI
La scena della pompa a Warren è l’unica caduta grossa del film, capisco pure il suo significato nella definizione del personaggio (lui è il più merda umana di tutti, in fondo), ma messa così è proprio una trashata brutta con lui che strabuzza gli occhi, slingua, eddai ! E poi pare veramente na roba infilata nel film a forza…
I bandidos della banda di Daisy che seccano tutti nella locanda, e lasciano vivo il generale perché…perché è un vecchio e da un tocco di realtà ? Col rischio che sul più bello parli e sputtani tutto il piano…ma che piano è ? Ma che cazzo di senso ha ???
L’impiaccagione finale, che capisco che è una scena a effetto, capisco il metaforone e tutto, ma sti due sono li agonizzanti e trovano il tempo e la forza di cercare una corda, farla su a cappio, tirare su etc…eddai (2) !
Comunque voglio vedere uno spin off su Chris Mannix e la sua banda di rebel outlaw sudisti, e ovviamente uno su Daisy e la sua banda, e quando guardi un film e vuoi degli spin off vuol dire che il film è bello, eh.
Mi piace pensare che alla fine quello che dice Daisy sia vero, e il resto della sua banda vada a fare mattanza in paese.
Latte, tu per caso giravo sul forum di Nocturno con lo pseudonimo Latte+?
Si, si, sono io…ciao Axel ! ;)
ti rispondo riguardo a un paio delle tue perplessità
SPOILER
la scena della pompa a warren non sai neanche se accade davvero. è un racconto di un bugiardo, che ha uno scopo ben preciso (vedi anche quando il figlio del generale parla, nel flashback, con la voce di samuel l jackson. quello non può non lasciare un dubbio). accade (graficamente) davanti ai tuoi occhi di spettatore, e in questo è una mega-citazione a pulp fiction: lo stupro maschile. che in quanto tale culmina nello stesso identico modo: evirazione tramite proiettili dello stupratore. a parti invertite però, stavolta lo stupratore è nero, lo stuprato è bianco. i due fatti non sono correlati come in pf perchè, appunto, qui non sappiamo se nella storia sono veri. lo sono solo agli occhi dello spettatore.
la storia del generale, considera anche che è un generale sudista, loro hanno ammazzato dei negri, e il cacciatore di taglie è un nordista (si suppone che loro sappiano chi è, visto che pare essere un tizio piuttosto famoso nel wyoming). e poi è vero che quel vecchio rende la scena autentica, perchè sicuro come il cazzo la banda domingre non conta tra i suoi membri un generale di 80 anni.
sull’impiccagione poco da dire, ci va perchè il film. realisticamente non ci sta proprio.
sullo spinoff te lo appoggio, ma io lo voglio sulla banda domingre! sono fighi come i reietti del diavolo, cattivi come gli assassini di bill e stilosi come le iene. che si può volere di più? se davvero tarantino farà una mini serie televisiva western io esigo che loro compaiano.
@Reverendo
1) Scena-pompa : ecco, sta cosa di parallelismo incrociato con PF non mi era venuto in mente…cioè, la pistolettata nelle palle mi aveva ricordato scena analoga di PF, ma pure Django e (mi pare) True Romance…insomma, il Tarantella è un po’ ossessionato dalle palle che si spappolano…però non avevo pensato a questo parallelismo incrociato che invece tu hai ravvisato, quindi ti faccio i complimenti…resta che la scena della pompa (che probabilmente è inventata appunto) continua a sembrarmi una trashata fuori contesto…
2) Generale sudista : ok, su questo punto mi hai convinto. :)
3) impiaccagione : si, ma infatti la scena è bella e trasloca il film nei territori dell’espressionismo spinto proprio, solo che allora il Taranta poteva inventarsi una scena prima dove che so : facevano vedere che c’era una corda a cappio appesa a un muro e spiegavano che era un cimelio di qualcosa etc. etc.
4) spinoff banda domingre : ovviamente d’accordissimo al su tutto al 1000% ma lo facesse davvero cazzo !
scusate, volevo aggiungere che rileggere e rileggere e rileggere queste otto perle ascoltando a tutto volume “the extasy of gold” da “il buono il brutto e il cattivo” E’ BELLISSIMOOOOO!!!
Posso aggiungere che Morricone dopo avere segnato l’immaginario per le sue OST sta per vincere l’Oscar per la sua colonna sonora più insignificante?
Io in tutto ho contato tre intermezzo musicali, anonimi da morire tra l’altro (e secondo me Morricone odia Tarantino, solo solo per come gli ha risposto acidamente quando lo ha paragonato a Mozart “Quentin esagera. Sempre.”)
aggiunto!
Comunque Tarantella pure ai tempi di Reservoir Dogs diceva di essersi ispirato a La Cosa, solo che quello invece era un esercizio di manierismo costruito su un plagio…non un remake, non un omaggio, ma proprio un plagio, perchè Tarantella all’epoca pensava che mai e poi City on Fire sarebbe poi circolato tra il grande pubblico (grande si fa per dire) al di fuori di HK, e quando qualcuno all’epoca parlava di City on fire e faceva notare, lui si incazzava abbestia…quindi mi piace pensare che con questo film abbia finalmente chiuso quel cerchio, pagato quel debito di riconoscenza, e realizzato l’omaggio a Carpenter che avrebbe sempre voluto…mi piace anche pensare che con questo film Tarantella abbia finalmente realizzato il western che doveva fare subito dopo Jackie Brown al posto di Kill Bill…anche se quello all’epoca era 40 lashes less one…che poi pure Kill Bill in origine non doveva essere la cazzatina collage-citazionista che è diventata, ma una cosa molto figa, noir e ultratragica sulla vendetta di una prostituta schiavizzata quasi ammazzata dal pappone…va beh, pensieri nostalgici e pippe mentali in libertà…
I capolavori sono tutta un’altra cosa. Sto film ha palesemente un’ora di troppo, un’ora che pesa una tonnellata sulle palle dei poveri spettatori, in balia di un autore che nel suo delirio di onnipotenza, legittimato da fan sfegatati che accolgono come oro ogni suo starnuto, non si rende conto di quando sta esagerando con i suoi blateramenti, perchè la sceneggiatura di sto film è un blaterare continuo.
posso capire che il film non debba per forza piacere a tutti. però quelli che si lamentano che quentin ha esagerato con i blateramenti no. è da sempre che i personaggi di tarantino parlano parlano parlano e parlano. chi si aspettava silenzi infiniti secondo me doveva andare nella saletta di inarritu. o di malik.
Decisamente
(ma.. tutta sta gente scontenta\presa male per sto film, cosa guarda di solito? Sondaggio.)
Amen
I personaggi di Tarantino parlano tanto, da sempre; però, di solito, parlano bene. Stavolta secondo me no, parlano tanto e si parlano addosso per almeno un’ora di troppo.
E invece è il Tarantella-movie con i più bei dialoghi dai tempi di Jackie Brown (tra l’altro). Oltretutto qui sono un po’ tutti finalizzati alla costruzione dei personaggi e alla progressione narrativa. E’ il suo film più fluido ed “essenziale” da quel punto di vista. Poco poco cazzeggio.
@latte
su “essenziale” ho riso molto
cmq volevo chiederti: Jackie brown? QUEL Jackie Brown? Ma stai dicendo proprio Jackie Brown? Cioe` fammi capire: ti riferisci a Jackie Brown? JACKIE BROWN JACKIE BROWN? Stiamo parlando di Jackie fottuto Brown?
Si` guarda, dialoghi epocali che lasceranno il segno su sto cazzo, vai tranquillo
@Lars
Il film ha annoiato a morte pure me, ma sono curioso: come mai la stai prendendo tanto a cuore? Può capitare anche ai migliori di cannare un film. A me finora di Tarantino, a livelli variabili, è garbato tutto meno Kill Bill Vol. I; stavolta secondo me ha sgarrato, ma non mi sembra un dramma.
@Latte
Mi permetto di dissentire: se gli servono dei dialoghi così elefantiaci e ripetitivi per costruire i personaggi, forse anche Taranta ha perso il tocco magico. Ci sarà pure una via di mezzo tra gli one-liners di ottantiana memoria e questa sfiancante logorrea…
@Q
Me la prendo a cuore perche` Tarantino e` stato uno dei miei registi preferiti, e purtroppo ormai da tempo i suoi film sono andati stabilizzandosi sul blabla+schifio finale che almeno a me ha del tutto sfranto le palle
@Lars
Ma ti ha davvero dato così fastidio che nel film c’è uno che ripete una domanda 4 volte ? Ellamadonna, ma allora quando in PF Maria de Medeiros parla per un quarto d’ora di pancetta e pancino come hai fatto a non impazzire ? Comunque si, è il suo film più “essenziale” (nota il virgolettato comunque) dal punto di vista dei dialoghi, perchè proietta da subito i personaggi in una situazione dove ogni dialogo è una mossa di una partita a scacchi (passami il paragone brutto e banale, lo so) di personaggi che non si fidano uno dell’altro e pensano tutto il film come difendersi e/o fottersi a vicenda…ergo niente cazzeggio. I dialoghi non so se sono epocali ne se lasceranno il segno, d’altra parte non sono certo tra quelli che urlano al capolavoro…ma è quanto di meglio Tarantella ha fatto dai tempi di PROPRIO QUEL Jackie Brown, si…
@Q
Vabbeh, i dialoghi…elefantici si…ripetitivi ma manco tanto, dai ! Ok, lo so, c’è un personaggio che ripete se la lettera è di QUEL Lincoln 4 volte, mobbasta con sta cosa dai :)
Io davvero ho trovato una fluidità e una capacità affabulatoria che non vedevo nel cinema del Taranta da almeno 15 anni.
D’altra parte è un film costruito come una piecè teatrale ED è un film di Tarantino…conoscendo sti 2 fattori se a uno danno fastidio i film molto dialogati non può lamentarsi comunque…
Tarantella il tocco magico lo aveva perso da quella cazzata di Kill Bill in poi. Con questo film invece ho ritrovato il vero Tarantino che mancava da troppo tempo.
@latte
Dai, non sono nemmeno paragonabili. PF e` semplicemente un altro pianeta. PF e` un film iconico, H8 fra un anno sara` solo uno dei soliti film di tarantino e ce lo scorderemo come e` giusto che sia.
Si`, PF qualche lungaggine ce l’ha (come tutti i film di Tarantino cmq), ma il resto del film e` talmente buono che gliela perdoni. H8 e` SOLO lungaggini e riempitivi totalmente fini a se stessi. Fammi un esempio di una scena funzionale alla narrazione dove non ci sono 2-3 personaggi insulsi che parlano di cagate random. Sarebbe questa l’essenzialita`?
Il personaggio di Zoe Bell sarebbe essenziale? A cosa?
OB sarebbe essenziale? A cosa?
Joe Gage essenziale?
Bob il messicano?
Poi raga, se per voi, 8 cristi che parlano per 3 ore di cose inutili si traduce in “dialoghi essenziali” mi sa che abbiamo un’idea molto diversa di cosa vuol dire essere oggettivi.
Non puoi pensare di girare un film in una stanza con il 70mm senza avere qualche problema di megalomania.
Non puoi far parlare per 3 ore della gente per far andare avanti una trama debolissima che si puo` descrivere in una riga. Ma poi essenziale cosa, che la tensione a meta` film e` ormai morta e sepolta? Essenziale per arrivare a quel finale di merda?
Guarda, arriverei a giustificare una simile pipparda logorroica se uno poi fa accadere qualcosa, qualsiasi cosa, un colpo di scena, un deus ex machina. Qui la cosa assurda e` che uno si deve sorbire il blaterare di questi 8 coglioni per 3 ore e poi non succede NULLA.
Far accadere l’unico pseudo-twist del film (il pirla in cantina) a META`del film e` da cialtronismo criminale della sceneggiatura. Purtroppo l’ha anche scritta uno come Tarantino, quindi al di la` del “l’ha fatto apposta dai e` un genio LOL” io mi aspetto di essere intrattenuto cazzo. La gestione stessa del twist e` veramente venuta male.
Come cazzo puoi far sparare al tizio in cantina solo un colpo?
Come cazzo e` possibile che quello la sotto aspetti che i suoi compari finiscano al muro e disarmati prima di intervenire?
Siamo all’ABC veramente. Se la scrivevo io sta sceneggiatura e te la facevo leggere mi ridevi in faccia, e avresti avuto molta ragione amico mio.
I dialoghi…bah. Non uno memorabile. Ogni film di Tarantino ne ha uno. Qui tutti parlano ma non c’è un dilaogo. Non c’è il DIALOGO. Si parlano parlano parlano…ma si parlano addosso .
“Non puoi far parlare per 3 ore della gente per far andare avanti una trama debolissima che si puo` descrivere in una riga.” Magari in tempi ridotti ma se si guarda la nouvelle vague francese (una certa corrente almeno, tipo il manifesto Fino All Ultimo Respiro) stiamo proprio sullo smontare il genere suggerito dalla trama per rendere centrali i dialoghi. Che poi è un concetto alla base del cinema di Taranta. Chiaramente qua estremizzato e anche io non credo di averlo digerito bene.
ho smesso di leggere a
“ma se si guarda la nouvelle vague francese”
abbi pazienza
Visto ieri sera, per me bombetta. Sotto Le Iene ma neanche così tanto… Jason Leigh e Goggins IMMENSI, finale da buddy nel lettone da applausi, peccato solo per il personaggio di Jody, effettivamente un po’ buttato là. Comunque tre ore di film e non sentirle, avercene.
Ho già commentato e leggendo i commenti sono arrivato alla conclusione che quest’ultimo film di Tarantino è di sicuro il più chiuso e sopra le righe di tutti, sembra scritto per separare i veri fan da chi lo guarda per moda o per passare la serata, di solito i suoi film o ti piacciono tantissimo(io sono tra questi) o ti fanno schifo per tutti i motivi che sappiamo. The Hateful Eight può davvero piacere solo ai fan più ostinati di Tarantino e portato tutto all’estremo: durata, dialoghi, splatter, cattiveria e lezioni di storia americana.
È la prima volta che leggo questo sito e devo dire che con le otto recensioni (OTTO) in una ci avete preso proprio alla grande, ognuna mi ha dato una prospettiva diversa da cui osservare il film.
SPOILER
Leggendo i commenti di quelli che trovano ridicolo il fatto che la banda decida di lasciare vivo il generale perché “non è realistico” o “che cazzo di piano è?” mi sembra di leggere di gente che guardando il re leone griderebbe allo scandalo perché ci sono degli animali che parlano.
A me pare abbastanza credibile che i membri della banda, conoscendo di fama il cacciatore di taglie, e soprattutto volendo portare Daisy a casa VIVA, mettano in scena i loro personaggi.
Si, anch’io ho storto il naso quando il tizio nella botola spara solo un colpo a Samuel Jackson, ma il cinema è così, le scene non sono che un pretesto per mandare un messaggio. Quale che sia il messaggio credo lo si possa trovare nelle otto recensioni di cui sopra.
La roba del Re Leone che hai scritto non ha molto senso per la nota “Regola dell’acquario” più volte illustrata proprio qui sopra.
Non ho problemi se per tutto il film gli animali parlano, ma se a un certo punto il re leone avesse un gattino domestico che non parla ed è un gatto a tutti gli effetti mi verrebbe da pensare “Perché lui non parla?”.
Qui stiamo discutendo di quattro tizi che si prendono la briga di elaborare un piano anche piuttosto complesso (certamente più complesso del necessario, ma su quello non ho problemi) e che poi nel realizzarlo agiscono in evidente controtendenza al piano stesso solo perché il film possa proseguire. Non puoi non accorgertene mentre guardi. SPOILER: se negli ultimi 30′ c’è SLJ che parla e basta, non puoi non chiederti come ci sia arrivato vivo sul letto visto che prima del flashback l’hai lasciato a terra impossibilitato a muoversi e sotto il facile tiro di un tizio nascosto, protetto e che in quel momento ha l’unico scopo di ammazzarlo.
Poi potete dirmi che “chissenefrega della voragine di sceneggiatura, l’importante è altro”, ma non potete venirmi a dire che il problema è mio se la noto.
@manq
amen bro. Direi che il discorso puo` considerarsi chiuso.
@Jean-Claude
Di cosa parliamo quando parliamo di cinema
Cioè fatemi capire i fattori negativi sono:
-il film dovrebbe essere un western, ma non lo è (già qua acquista tipo 100 punti)
-i personaggi parlano troppo perché in un paio di occasioni qualcuno chiede più volte la stessa cosa
-tutto è poco credibile e a che serve la ultracamerapanavision
Tutto qua? Non avete altro da aggiungere?
Quindi uno che vi costruisce un film intriso di giallo e horror su ambientazione western è un povero cojone. Uno che non ha il benché minimo intento intellettualoide noioso di spiegarvi come vanno e come sono andate le cose a casa sua ma lo fa comunque in due tre inquadrature e quattro righe di dialogo è una testa di caxxo. Uno che non ha la pretesa di risultare realistico di contro appare più veritiero di tanti altri che sta verità se la sudano è incompetente.
Per me esistono più livelli di divertimento.
Alle volte è piacevole guardare ed elaborare quanto si sta osservando. Altre volte è bello rilassarsi e non chiedersi nulla.
Quel che sto cercando di dire è: esistono più livelli di lettura. Quella che voi avete letto non vi è piaciuta però non sfrantumate le palle perché qualcuno vi ha disturbato reiterando tre volte una domanda. O perché qualcuno doveva comportarsi così anziché cosà.
Cacchio ma perché siete in grado di prevedere cosa fanno le persone in base al loro carattere in ogni situazione?
E scrivete sceneggiature per favore
e ti pare poco? Cmq di cose ne sono state dette parecchie.
Qui Tarantino semplicemente si fa le seghe (tipico difetto di chi e` ormai circondato solo da yesmen), o se vuoi indugia in modo eccessivo nei suoi tratti tipici: la logorrea, la recitazione sopra le righe, l’attitudine dei personaggi al limite dell’isteria, tutti uguali da 25 anni peraltro, sti cazzo di personaggi. O devo parlare dell’uso piuttosto dimenticabile delle musiche? Dei costumi di carnevale? Degli escamotage narrativi triti e ritriti (il personaggio in cantina)? Dell’ormai stravista ripetitivita` delle sue trame (tutti parlano di cose inutili per piu` o meno 3/4 di film + finale a schifio)?
Voglio essere chiaro: a me Tarantino piace(va). Il problema e` che ormai da qualche film picchia sempre sullo stesso chiodo e the hateful eight gira a vuoto in maniera evidente.
santo subito! notare che la logorrea dei commenti negativi è direttamente proporzionale alla critica della logorrea del film (basta dire non mi è piaciuto, io 3-ore di film non le reggo, grazie e arrivederci)
@stefano
siamo qui per parlarne o mi sono perso qualcosa?
era un commento ironico ci tengo a precisare…comunque sinceramente non capisco il senso della critica. Mi spiego: una volta che accettiamo le premesse del 90% dei film di un regista (vale un po’ per tutti i registi credo…non so Lynch ma che trama hai fatto non si capisce niente ecc) che senso ha discutere alla morte proprio su quel punto e dire che è il punto debole del film che fa crollare tutto il castello? E preciso anche che io l’ho visto due volte e la seconda mi è piaciuta più della prima ma non sono un tarantino fanboy. Per dire django l’ho visto una volta sola e non ho mai voglia di rivederlo perchè lo trovo molto più noioso mentre i kill bill li trovo un’adorabile pagliacciata (Pulp Fiction , Le Iene e Jackie Brown sono capolavori indiscutibili, Grindhouse lo adoro ma capisco non possa far impazzire chiunque). Altra cosa. Credo che un regista sia un essere umano con le sue aspirazioni e una volta raggiunta una certa notorietà, fama, successo ecc possa permettersi di fare ciò che più gli aggrada senza l’ansia di sperimentare a tutti i costi per stupire il pubblico nè il terrore di compiacere finanziatori produttori fan e compagnia bella. E’ un film dove parlano troppo con una trama incerta? Beh è il film di Tarantino dove parlan tanto e con quella trama, come Kill Bill è il film dove una donna prende a spadate tutti quelli che le han rovinato la vita. Capisco la delusione se si ama un regista e non è piaciuto un film molto atteso ma non capisco la critica mi spiace.
p.s. il grande cinema italiano degli ultimi anni si sta specializzando nel film girato in casa con dialoghi infiniti sugli stessi temi e con gli stessi attori spesso riprendendo film stranieri…ecco facessero un film come tarantino allora magari che ne so sul risorgimento o sul post seconda guerra mondiale…ah no credo non ci siano più registi in grado di farlo
Ma a me sembrano critiche inconsistenti. Non si parla di qualità, ma di gusti, per voi. Siccome vi annoiate senza bum bum crack splash ogni cinque minuti vi annoiate e un film fa cagare? Questa è questione di gusti non di qualità. Come dire a me picasso fa cagare perché non mi piacciono i cubi. E allora? Non deve piacere a nessuno?
Fortunatamente il film ha più livelli di lettura: discorso sul cinema, e quindi sulla narrazione, discorso storico, discorso religioso, discorso sugli uomini, e chissà che altro. La cosa stramaledettamente assurda, e per me geniale, è che lo fa senza essere pomposamente intellettuale e sfrantumare i cojoni con storie tipo corazzata potemkin!! Perché ci sono cose in giro che voi non immaginate per pallosità estrema. Almeno tarantino fa divertire. E se a voi non fanno divertire tre ore di chiacchiere non vuol mica dire “oh ma il film fa schifo cacchio vi masturbate a fare guardandolo?”
A me è piaciuto, sia come risarcimento per the revenant(O.B. ci muore a fare 100 metri nella natura selvaggia(?) quando DiCaprio si fa i bagnetti nel fiume gelato), sia perchè ci ho visto Le Iene, ma come se, anzichè tutti nella stessa squadra, fossero ognuno per i fatti propri con la propria vita e la propria storia(che in quanto iena è un vissuto di merda, non solo fatto di battutine e teorie da fighetta).
Finalmente non c’è il cazzo di buono che immagino fosse solo una meritevole eccezione nel vero west selvaggio e cattivo, mentre nei film western sembra essere un cinghiale riprodottosi oltre il tentativo di salvataggio della specie(ce ne è sempre almeno uno).
Sono tutti, a modo loro, fighi ma anche degli emeriti figli di puttana.
Il Tatum il megafico che da solo sbaraglia, con gli spogliarelli, i teRoristicHi che vogliono uccidere ammazzato il presidente (in casa sua) che viene ammazzato come un cane dopo meno di un minuto di presenza mi ha fatto godere come un cinghiale in sovrapopolazione :D (PERFECT).
L’umiliazione del figlio del generale è geniale, i siti di facefucking ringraziano del postumo riconoscimento, Cazzo! ho vinto la guerra,ho fatto cose sublimi, alla rambo, ma anche terribili, sono finalmente libero e ancora vengono sulla mia montagna a rompermi i coglioni dopo che ho ammazzato chiunque attraversasse la mia strada?
La taglia è scesa ma questi bifolchi non la smettono, la prime volte magari li uccidevo e basta, ma quando sono diventati esercito è diventata routine e non mi accontento più solo di ammazzarli, il lato oscuro ha vinto, quindi ciuccia il mio lungo, largo e caldo johnson e mentre ci sono ammazzo anche quel vecchio schifoso di tuo padre che ti racconta come un bravo ragazzo venuto per ammazzarmi sulla mia montagna, manco fossi andato a comprare la spesa.
non è roba da fighette succhiacazzi fare i cacciatori di taglie, chiedi ai tre sulla carrozza.
Eppure alcuni si sono impressionati per un pompino quando la fighetta pompinara era un assassino per soldi, bah, mi sa che ho un altro concetto di cattiveria.
Goggings lurido e squallido proprio come ai tempi di Shane Vendrell, anche qui sembra avere il solo merito di essere il referente di qualcuno (qui “il figlio di” là il galoppino di vic) si salva nel finale come in the shield.
Perfetto nella scena che sembra aver dato più fastidio di tutte, quella della lettera, invece è geniale: non ci voleva un genio a capire fosse una cazzata quella della lettera.
fa ripetere al ne(G)ro 30 volte che era di Lincoln, esattamente come raccontava da decenni ormai, e in un secondo svela una verità evidente che nessuno voleva vedere. Perfetto anche nella forma, ti sta dicendo a te , spettatore, ma ti rendi conto che sei più stupido di jhon ruth? ecco perchè ha dato così fastidio :D
Oswaldo Mobrey che fa il gigione effettivamente stona un bel po’, in mezzo a quel tipo di gente non credo avrebbe potuto fare così tanto lo spavaldo.
comunque sono 8 figli di puttana ormai abbastanza stanchi , hanno già dato il meglio. Iene che sbranano Iene, e le Iene che conosciamo rompono il cazzo coi loro dialoghi, è la loro cifra, lamentarsene mi pare stupido dato che vivono con 2 ore di dialogo e una sparatoria di 20 secondi, da sempre.
Finalmente Tarantolato ha smesso di fare il copione geniale o cazzate immani alla djiango (per quato ben fatto) o alla bastardate ingloriose (vergognoso) e tutti che, siccome stavolta non ha fatto la “negrata” ignorante , diventa d’un tratto noioso.
Mi ha sorpreso parecchio il modo in cui questo film abbia diviso, anche fra gli stessi fan di Tarantino. Soprattutto per quanto riguarda la questione noia e lentezza: premetto che ho visto il film all’Arcadia di Melzo, dopo aver fatto una trasferta apposita da Bari a Milano pur di poterlo vedere in 70mm, ma giuro che arrivato l’intervallo ero assolutamente galvanizzato, e una volta finito il film mi sono detto “cavolo, già finito?”. Insomma non solo non ho sentito la pesantezza delle tre ore, ma addirittura mi è sembrato scorrere via velocissimo, 3 ore che potevano essere anche 5 e non sentirle per quanto mi riguarda. Interessante come la percezione di un’opera possa variare così tanto da persona a persona.
Per quanto concerne il giudizio del film, aspetto di rivederlo in lingua originale per giudicare, per adesso sparo un “film mastodontico” e su due piedi lo reputo il miglior film di Tarantino dai tempi dei primi, folgoranti, tre. Devo solo capire come la revisione mi farà giudicare alcuni elementi della trama che mi sono parsi tentennanti alla prima visione, potrebbero portare a migliorare così come a peggiorare il giudizio complessivo.
Volevo comunque dire che io non capisco affatto chiunque parli di questo film come “Tarantinata autocelebrativa”, paradossalmente avrei percepito così il film se avesse ripetuto nuovamente quanto fatto con Django / Bastardi Senza Gloria, però il fatto stesso che questo film sia così diverso dai precedenti e si prenda un po’ di relax in più nella prima parte me l’ha fatto percepire come qualcosa di fondamentalmente diverso e assolutamente l’opposto di quello che un genio come Tarantino avrebbe fatto se avesse voluto fare un film totalmente autoindulgente. Paradossalmente dico che andava più in quella direzione Django che non questo.
Dico la mia anche sul discorso Western: il film non è un western nelle fondamenta ma lo diventa nel momento in cui ci si accorge che questo thriller/giallo si basa interamente su rapporti tra personaggi che hanno giustificazioni dovute principalmente al loro background sociopolitico, i quali discendono direttamente dall’epoca in cui è ambientata la vicenda. Per cui altro che “se lo ambientavi in qualunque altra epoca storica era uguale”, tra i pregi migliori del film ci sta proprio il suo essere riuscito a calare una struttura che di per sé di western ha poco in un’ambientazione che giustifica totalmente i suoi personaggi e che quindi risulta imprescindibile da essa, rendendo così l’elemento “western” essenziale.
Ciao Brother’s Killer, domanda. Arrivo tardi e forse vado solo questa settimana a vederlo all’arcadia, è vero che ti danno una brochure prima del film? Inoltre chiedo a chiunque possa rispondere, ho visto il film da poco nel classico formato digitale al cinema, ci sono differenze rispetto al 70mm per quanto riguarda l’aspect ratio? Cioè, mi devo aspettare inquadrature più ampie nel 70mm oppure sono le stesse? Conosco tutte le altre differenze per il formato ma questa informazione non l’ho trovata in giro. Grazie a chiunque possa aiutarmi!
Io spero che tutti quelli che parlano di “esercizio di stile”, “autocelebrativo” o “autoreferenziale” per questo film quantomeno abbiano odiato anche Django, Bastardi, Death Proof e Kill Bill.
Ché qui siamo dalle parti del Tarantino meno autoreferenziale e autocelebrativo da tipo un decennio.
D’accordissimo con te, ma il film non mi è andato giù lo stesso… come la mettiamo? :)
Stanlio, magari non in Deathproof, ma in Kill Bill, Bastardi senza gloria e in parte anche Django, qualcosa in piu` di The Hateful 8 succede, oltre alla chiacchiera parossistica. Che poi se vuoi dire che da Kill Bill in poi Tarantino sia andato spegnendosi, concordo
No OK, se identifichi l’assenza di azione con l’autocelebrazione allora stiamo parlando di due cose diverse.
La sparatoria finale di Django è autocelebrativa, non Hateful Eight che mi sembra, salve un paio di autocitazioni cheeky che vabbe’ abbiamo ormai imparato a sopportarle, assolutamente concentrato sulla storia che sta raccontando e sicuramente più essenziale e asciutto di tutto quello che ha fatto post-Kill Bill.
Poi chiaro che ‘sto film è più Carnage che Jackie Brown e può legittimamente non interessare, ma p.e. io i monologhi parossistici e reiteratissimi di Goggins, con quell’accento, quella faccia, quella voce, tutto, li ho adorati, mi hanno fatto riderissimo e secondo me sono essenziali nella caratterizzazione del personaggio. Sono un di più e certe cose si potevano raccontare anche in un’ora e mezza? Sticazzi, mica ho fretta, mi siedo e mi godo il viaggio.
Per me Tarantino come regista è in costante crescita dopo il mezzo passo falso di Kill Bill in realtà. Certo ora fa film raffinati e fighetti e smaccatamente pop – cosa che faceva anche prima, solo che siccome c’aveva meno soldi e più anarchia non te ne accorgevi.
@Stanlio: ma tu l’hai visto in italiano o in inglese? Io l’ho visto in italiano, e forse il problema è anche il doppiaggio; ma sinceramente, i dialoghi a me hanno frantumato la coglionera. A una settimana di distanza, non ne ricordo uno che non mi sia diventato fastidioso dopo tre battute, proprio a causa della loro ripetitività e, forse anche, della fastidiosità dei doppiatori italiani. A proposito: ho zero voglia di controllare, ma è possibile che quel cane di Luca Ward abbia doppiato sia Warren che Gage?
Inglese, inglese. Già in generale evito di vedere film doppiati, qui mi sono proprio impuntato.
Immagino il doppiaggio italiano faccia schifo e possa rovinare l’impatto dei dialoghi. Ma appunto è il doppiaggio, non com’è scritto il film.
È come che ne so ascoltare la cover di Creep di Vasco Rossi e dire che non ti piacciono i Radiohead.
@Stanlio: come ho detto qualche commento fa, se ti piace il Goggins ciarliero di sto film, guardati Justified; sostanzialmente è lo stesso personaggio (ma molto, molto più sfaccettato) per 7 stagioni. E come ho già detto, secondo me Goggins non interpreta nessuno, è proprio così, parla proprio così anche nel quotidiano.
Nulla mi toglie dalla testa che Tarantino ha visto Justified ed abbia detto “Cazzo, voglio fare un film in cui c’è Boyd Crowder”
Ho già dato :-)
Cioè, non tutto. Sono fermo alla terza o quarta stagione, non ricordo. Dovrei recuperarlo. Ma sì, amo Goggins anche per Justified.
Ma io infatti mi sentivo in imbarazzo a doverlo chiedere… Ragazzi ma l’avete visto tutti in lingua originale sto film per parlarne così animatamente, vero?
Perché altrimenti pare di stare in una casa di cura colma di schizofrenici.
@Stanlio
Capito, ero praticamente certo l’avessi visto in inglese. Sicuramente vederlo in italiano non mi ha aiutato ad apprezzarlo (ho controllato, Madsen è doppiato da Pucci, altro cagnaccio da sopprimere secondo me), e probabilmente me lo vedrò in originale appena possibile.
Cioè, tra due/tre anni, perché al momento l’idea di spararmelo di nuovo non mi solletica molto…
Ti dirò che io sono tra quelli che hanno trovato i dialoghi di H8 noiosi e vuoti e l’ho visto in lingua originale. Non oso immaginare in italiano :D
non ho capito cosa avete contro kill bill.
Io nulla. Per me rimane il suo fumettone migliore. Che per me è la differenza che c’è tra il Taranta fino a Jackie Brown e quello da Kill Bill a venire: i primi (vuoi per o budget vuoi proprio per una grammatica differente) tendevano ad essere più ruvidi, i secondi mi lasciano più l impressione di essere dei fumettoni stilosissimi sempre e in tutto e leccati a lucido.
Io nulla, solo uno spray.
Seriamente: il vol. I mi era piaciuto fino alla pallosissima, caricaturale rissa cogli 88 mongoli. Nulla da dire sul vol. II.
@Q
Kill Bill vol. II è un attimo meglio del I ma poi la chiude con quel finale interminabile in anticlimax del cazzo e la trovata del punto di pressione demmerda e butta quel po’ di buono nel cesso.
daje. si gode forte proprio per il fatto che il combattimento che hai aspettato x 3 ore e che rappresenta l’oggetto del titolo dura una cazzata.
Film appena finito di vederlo, subito mi sono comprato a rileggere la rece, questa volta per intero. Devo dire che Casanova, Lang e Darth hanno fatto i pezzi che più mi sono graditi, il primo per come prende la palla al balzo sbeffeggiato quel pallone di Inarritu pere sue dichiarazioni e sottolineando che c’è chi certe cose le dice e chi, le fa. Quentin lo ha fatto. Quello di Jackie è stupendo perché mette in luce un aspetto dei film di Taranta su cui non mi ero mai soffermato e lo analizza con precisione. Quello di Darth invece perché quello che come da previsione, ho trovato più aderente alla mia visione. Io Tarantino lo stimo e sono sempre in prima linea a ribadire (quando qualche folle se ne esce a dire il contrario) quanto lui sia un Autore con la A maiuacolA, di quelli che ne esce uno ogni non so e che merita ogni milligrammo di notorietà che ha. Di Taranta ce ne vorrebbe uno ad ogni angolo, perché se ce una cosa di cui sento la mancanza in questo mondo arido è l amore per l arte e Quentin se si parla della Settima ha un cuore grosso COSÌ è non di meno questo smisurato amore lo ha coltivato studiando quanto si può studiare in fatto di tecnica e stile e di fatti penso sia innegabile notare quanto sia mostruoso nel maneggiare gli strumenti che ha a disposizione, gusti e stilemi precisi uniti ad una capacità concreta nel creare. Pur riconoscendogli tutto ciò non posso nascondere che in particolare con le sue ultime opere (diciamo da Kill Bill in avanti ) ho finito per apprezzare sempre meno il regista che avevo ADORATO da Le Iene fino a Jackie Brown. Questo TH8 non mi ha convinto del tutto per il motivo espresso da Darth, un film dalla durata così importante non riesce a trovare una costruzione del ritmo adeguata, a mio avviso, ne nella parte iniziale dove il mistero dovrebbe montare e ancor meno nella seconda metà dove tutto esplode così come se fosse per inerzia. Non che non funzioni per nulla, questo no, anzi vive di ottimi momenti dove si respira il thriller/giallo che ha il sapore di Agatha Christie. Non voglio parlare di lungaggini perché se ci si pensa poi ogni avvenimenti torna utile, non ci don” inserimenti a casaccio o parti che si sarebbero potute tagliare con l accetta senza creare scompensi. Pero la mia impressione, magari sbagliata o sulla quale spero di ricredermi, rimane che la durata non restituisce quanto lo spettatore concede in termini di tempo e attenzione, con la sensazione che per troppo tempo si giri forzatamente a vuoto e senza che si rimanga soddisfatti quando la situazione decise di sciogliersi. Comunque il Tarantino che ho trovato più interessante da Death Proof ad oggi.
Non lo so, eh, secondo me dopo My Best Friend’s Birthday, Tarantino s’è un po’ svenduto…
Risposta al mio commento?
Recensione in linea con il film, ottimamente scritta e ben confezionata, forse un po’ troppo lunga, ma comunque qualcosa di diverso. Bravi.
Vorrei chiedere a qualche spettatore un po’ più attento del sottoscritto di levarmi un dubbio rimastomi incastrato in gola (non sotto forma di pene di Samuel Jackson, per fortuna): come fa (ah sì, SPOILER) Oswaldo Salcazzo a sapere che il Maggiore possiede una lettera di Lincoln? Tira fuori la storia durante il pranzo, ma a me non sembra che qualcuno ne avesse parlato in sua presenza. È un’impressione condivisa o mi sono perso un dialogo rilevatore?
Mi pare di dica averlo appreso dal boia Kurt
Lo dicevano quando Warren era nella stalla.
SPOILER SPOILER SPOILER. Il maggiore Warren era “famoso” per aver avuto una corrispondenza con Lincoln, se ne portava una sempre dietro ed era secondo lui l’unico modo per essere rispettato dai bianchi.
Recensione fenomenale! Ne ho scritta una anch’io, nel mio piccolo blog, passate a darci un’occhiata, qui sotto vi lascio il link.
http://culturanewera.blogspot.it/2016/02/the-hateful-eight-tarantino-quindi-10.html?m=1
Check it!
The Hateful Eight: cose che lo rendono indigeribile a molti
1) è una piece teatrale; può piacere o no, ma ha senso che sia così e che sia girato a quella maniera.
2) più che un western è un horror/thriller; questo è forse il più grosso fraintendimento che ha subito. Uno si aspetta i duelli, le pistolettate, le sfide all’Ok Corral, i pistoleri a cavallo e invece no, manco per idea. Ci sono (alcuni) topoi tipici del Western, che Tarantino si diverte un mondo a prendere e stravolgere completamente (operazione questa che può piacere oppure no – a me è piaciuta molto), ma in definitiva questo non è un Western.
3) è molto bello; per come è strutturato, c’è uno studio maniacale sotto, a livello di ambientazione e costruzione della tensione. Ma roba che Inarritu vatti a nascondere, buffone
Per fare un semplice raffronto su due registi tecnicamente capacissimi: quella di Tarantino è (ottima) tecnica al servizio di una storia che, per quanto possa anche non piacere, è coerente e soprattutto SOLIDA. Quella di Inarritu con Revenant è (ottima) tecnica al servizio dell’ego del regista.
Non è che tu dica cazzate, manco per niente; però a me tutta la prima parte, invece di costruire la tensione, ha costruito una discreta noia. E la soluzione della seconda parte, col “ma torniamo un attimo indetro a vedere cosa è successo mentre vi stavo mostrando questi che facevano la scampagnata in mezzo alla neve”, è sembrata tirata via.
Inarritu sarà un borioso coglione attention whore finché vuoi, però durante Revenant gli unici momenti in cui mi sono rotto le balle sono stati i sogni, per il resto mi è filato liscissimo; questo H8 non finiva più.
Poi, sul fatto che QT sia uno dei pochissimi registi a cui lasciano carta libera e che prova veramente a fare l’Autore, non si discute; e per fortuna che è così.
visto e d’accordo in parte con te, Munky: invece del classico western, io mi aspettavo un grand guignol e, ringraziando il cielo, lo avuto!
Non è il migliore dei suoi film però, in un ipotetica classifica, lo piazzerei quinto dopo i Bastards (Pulp Fiction, Reservoir Dogs, Jackie Brown, inglo Bastards)
Q, i gusti non si discutono, ma provo a tirare una riga: Revenant non ti annoia (fino a che non arrivi ai METAFORONI e alle PARTI ONIRICHE, che lì sembra che il tempo si dilati e duri il triplo), perchè ci sono delle scene d’azione girate in modo pazzesco, che durano un po’ e ti fanno salire la fotta. Verissimo, nulla da dire. Il problema è che non c’è altro; non c’è una storia, non ci sono personaggi.
In H8 non c’è azione per nulla. C’è una sparatoria, che è l’anti-western, in tre ore di film. H8 manda avanti la trama a chiacchere e, può o no piacere, ma comunque la manda avanti. Una trama c’è, ci sono dei personaggi che si scoprono piano piano, che fanno parte di un disegno compiuto; non sono immoti, non fanno cose a caso perché sì. Ripeto è questione di gusti, questo tipo di narrazione è molto difficile da attuare (anche se Tarantino ne è maestro) e può o no piacere, ma non si può negare che succedano molte più cose (a livello di trama e di costruzione dei personaggi o anche solo per farci conoscere ogni minima sfaccettatura degli 8) nel film di Tarantino che in quello di Inarritu.
@AndreaGnarluz è esattamente la mia classifica personale:D
L’ho visto! Ieri sera! Contiene probabilmente SPOILER.
Sono con Stanlio, assolutamente. A me è piaciuto tantissimo. Poi se mi dite “eh, ma… (inserire uno dei film di tarantino a piacere) era meglio”.. beh, in aprte è questione di gusti e in parte magari si, non è il suo MIGLIOR film, ma rimane un BELLISSIMO film. Poi io non so un cazzo quindi sulle robe tecniche fate voi.
Sto con Cicciolina perché ha colto la cosa che per me è stata dirompente, ossia Daisy Domergue che epr tutto il film se la ride alla grandissima, e che sia perché sa già che c’è la trappola pronta a scattare prima della fine o perché semplicemente puppatele la fava, avrete il suo collo ma non la sua libertà 8mi è partita la citazione, ops) lei è la cosa che mi ha fatta alzare in piedi al cinema. Sia quando è inquadrata, che parli o meno, sia quando è sfocata sullo sfondo a fare le boccacce e il verso a quelli che parlano, parlano parlano come è normale sia in un film di Tarantino, e in fondo fa il verso a Tarantino stesso, che parla parla parla e gne gne gne, nei siparietti amore-odio con Kurt Russel che al corca di disturbanti mazzate ma le pulisce la bocca perché è pur sempre una donna, e io me la vedo che ride come una pazza.
Ecco, come sempre mi sono innamorata della donna nel film di Tarantino, e devo dire che in Django ne ho sentito la mancanza.
Io non l’ho capito, e sto rosicando perché mi sento escluso dalla cerchia degli intellettualoidi sagaci e brillanti che amano Tarantino.
E per questo io vi dico che Tarantino è una merda!
SPOILER:
non è tanto il vecchio generale lasciato in vita a non essere credibile,ma proprio tutto il piano.
Quando mi capita di liberare mia sorella da un cacciatore di taglie e mi trovo con i miei quattro amici io di solito faccio così:
-mi reco all’emporio dove so che si fermeranno
-elimino tutti i presenti
-quando arriva il cacciatore di taglie mi nascondo dietro alla porta e mentre i miei soci gli danno il benvenuto gli sparo alla nuca.
THE END
Non per fare il bastian contrario, ma è un piano che funziona in caso di tempi moderni (a meno che non pianga il telefono, come da famosa rubrica calcista).
Invece nel periodo in esame non potevi sapere prima con chi si sarebbe presentato il Boia, dato che epr aver euna giornata di vantaggio su di lui avevi bisognod i partire effettivament euna giornata prima, e chiuqnue dovesse arrivare per dirti che lui viaggia da solo lo avrebbe dovuto fare comunque a cavallo, col rischio di non arrivare in tempo.
Quindi, non potendo avere una foto su Whatsapp di quanti uomini il Boia si porta dietro per scortare Daisy, non ti resta che essere pronto a tutto. Fosse arrivato da solo col cocchier eprobabilmente sarebbe andata come dici tu, ma c’erano altri due incomodi sconosciuti…
Certo, però nel film è abbastanza esplicito che i malviventi si attendono il Boia e Daisy da soli, mentre gli altri personaggi si sono aggregati a sorpresa.
Perciò proprio per quello una normalissima imboscata avrebbe avuto molto più senso.
Ma anche sapendo (o immaginando) che c’erano più uomini in arrivo avrebbero potuto ideare un centinaio di piani migliori.
Si ma ste considerazioni…….non dico che vadano sempre e totalmente annullate eh, in alcuni film basta la congettura memo credibile a mandare a monte tutto ma non mi pare questo il caso. Proprio affrontare un film come TH8 o in generale uno qualsiasi di Taranta o di tanti altri registi come lui a cui la ricerca della verosomiglianza proprio non interessa mi pare un errore di partenza con cui affrontare il film. Questo non significa che allora Taranta e altri possano fare quel cazzo che gli pare, loro piazzano delle regole al mondo che propongono e si devono impegnare a rispettarle ma questo non significa a che debbano essere realistiche. Spero di essermi spiegato.
D’accordissimo, alcune situazioni “poco verosimili” le dobbiamo accettare a priori in qualunque film e con Tarantino specialmente.
Il piano dei cattivi però è la “premessa” su cui si basa tutto lo svolgimento del film.
Inoltre non mi pare di aver sollevato un dubbio di grande puntiglio, è proprio un piano evidentemente balordissimo.
E, sarà perchè anche il resto non l’ho trovato molto brillante, se anche la trama non sta in piedi il film mi lascia proprio deluso
A freddo devo dire che mi sta montando sempre di più l idea di questo gran film. La prossima settimana me lo rivedo. Poi leggere certe considerazioni me lo sta facendo andare ancora più in simpatia.
Scusate, ragazzi…sarò un vecchio rincoglio, ma io Walton Goggins strepitoso non lo riesco proprio a vedere, un buon caratterista, ma credetemi lo avrei fatto morire per primo per quanto infinitesimale…per il resto ho seminato le mie idee in una risposta su e mi scoccio a scrivere di nuovo qui.
Ragazzi se il Tarantola avesse fatto la parte del figlio del Generale che fa la pompa a Samuel Jackson sarebbe stato il Metacinema all’ennesima potenza
Piaciuto si, ma tarantino più passano gli anni e più la tira inutilmente per le lunghe, e’ il suo primo film nel quale ho avvertito un allungamento del brodo esagerato rispetto a quello messo in scena, si che ormai da un paio di film almeno i suoi terzi atti sono sempre quei 15-20 minuti più lunghi del necessario ma in questo caso ha propio esagerato, per me un suo film minore, un gioco tra vecchi amici e bona li, avanti il prossimo.
la verita` e` che Tarantino negli anni si sta linklaterizzando a bestia
Curiosita’:
SPOILER
voi avete tutti ben presente che Channing Tatum spiega a chiare lettere che “the name of the game is patience” e il motivo e’ che Kurt Russell ha una pistola continuamente puntata su sua sorella per cui vuole essere sicuro al 100% che lui venga ammazzato al primo colpo e che se sua sorella viene sparata lui si incazza abbastanza ammorte, no? Dico per quelli che non capiscono perché non hanno progettato un assalto in cui smitragliare ovunque appena erano in vista.
SPOILER
domanda 1: perche` Tatum spara a Warren una volta sola? Non dirmi che non sapeva dove mirare perche` stiamo parlando di uno che riesce a beccare uno nelle palle attraverso le assi di una cantina
domanda 2: perche` nessuno spara quando Ruth comincia a vomitare sangue, e tra le altre cose si avventa contro l’adorata sorellina Domergue?
Sono le prime due cose che mi vengono in mente a caso, ma oggettivamente la sceneggiatura e` uno scolapasta
No ma vai tra, io sono gia’ contento che si ammette di essere passati da “tutto il piano non ha senso” a un paio di dettaglini.
Per me è sbagliato spiegare un film parola per parola frase per frase per chi non ha capito,se non hai capito qualcosa riguardatelo prima di criticare.Wim Diesel nella chiacchierata con Darth Von Trier scrisse : “Mi infastidisce l’equazione complicato=incasinato=mal scritto”. I commenti sono pieni di critiche assurde basate sul fatto di non aver compreso un passaggio o dimenticato una frase detta nella prima parte del film che sara utile alla fine,poi se si è visto il film doppiato in italiano si perde moltissimo nella comprensione delle dinamiche dei personaggi.
@nanni
ah perche`, qualcuno lo ha ammesso? :D
chiamali dettaglini… ci sono mille momenti in cui i 4 sono armati e in superiorita` numerica e hanno la possibilita` di agire (Ruth entra da solo con la tipa BUM / Ruth fa il caffe` BUM / Ruth smonta le pistole BUM / devo continuare?), e inspiegabilmente non lo fanno, o meglio, l’unica spiegazione che ne viene fuori e` che cosi` girava il cazzo a chi ha scritto la storia. Cosa c’e` di piu` fastidioso quando ti accorgi che un personaggio si comporta in un certo modo solo perche` e` la sceneggiatura a farglielo fare a calci?
Un altro “dettaglino”? Hai a disposizione un americano, un messicano, e un inglese per far fare la recita di quello ingaggiato da Minnie per tenere il locale in sua assenza. E chi vai a scegliere? Il messicano, nel Wyoming del 1870, ma e` logico no? Tanto per non destare sospetti nei due cacciatori di taglie. Dettaglini.
Il piano dei 4 sembra preparato a puntino e pianificato largamente in anticipo, visto che Mobray ha perfino le carte che dimostrano che e` il boia del paese. Allora quale sarebbe il senso di rischiare di avere una seppur minima possibilita` di essere sgamati lasciando vivo il vecchio? Mi stai dicendo davvero che dovrei credere che siccome avere un vecchio sudista (?!) in piu` in mezzo alla neve del Wyoming “e` credibile”, i 4 preferiscono lasciarlo li` vivo? Cioe`, sono due cose che si controbilanciano? nel mondo di tarantino forse si`, ma Nanni non so tu, se io un giorno diventassi un fuorilegge del Wyoming nel 1870, avrei il buon senso di evitarle queste cagate. Oppure me la prenderei con il mio sceneggiatore e il suo ego sbrodolante.
Allucinante poi come Mannix si trasformi, da acerrimo nemico a amichetto del cuore di Warren, dopo che questo HA AMMAZZATO CON UNO STRATAGEMMA QUELLO CHE PER LUI ERA IL SUO EROE. Ma la cosa bestiale e` che in quella scalendariata di parole che e` la sceneggiatura, Tarantino non abbia aggiunto uno straccio di reazione da parte di qualcuno, Qualcosa! Niente, quello ammazza il generale, ESATTAMENTE NESSUNO FA NIENTE e Mannix da che l’odiava, comincia a succhiargli il cazzo. Be` certo, dettaglini.
Ma poi dico, quello in cui Warren ammazza il generale e` forse il momento principe in cui si poteva scatenare il putiferio, MA NO! PRIMA DOBBIAMO ASPETTARE UN’ALTRA MEZZORATA, IL TEMPO DI PARLARE DI QUESTO E DI QUELL’ALTRO CAZZO! IN FONDO SONO TARANTINO LOL
Dai Lars, non e’ mica un film di Nolan che cerca il realismo a tutti i costi tranne quando non gli vengono idee migliori. Si e’ capito che i dialoghi non ti hanno preso, ti ci sei dilungato come se il film ti avesse rigato la macchina, ma bisogna cercare di capire il senso del film e criticare quello, altrimenti sembri uno di quelli che dicono che nella sparatoria finale del Mucchio Selvaggio non ricaricano mai e Rocky quando combatte tiene sempre la guardia bassa.
Nanni scusa, famo a capisse. Se mi dici “dettaglini” quando e` oggettivo che si accumulano fino a diventare una lista interminabile, e quindi “dettaglini” non sono piu`, la trave nell’occhio di chi e`? Mia o tua? Ammetti che il film ha problemi oggettivi ma a te e` piaciuto, semplicemente. A me piacciono una scarrettata di film che oserei dire veramente di merda, non ho di certo problemi ad ammetterlo.
Saro` strano io, ma riesco a vedere Rocky senza nemmeno rendermi conto della guardia bassa. O forse, piu` probabile, Rocky e H8 non stanno nello stesso campo da gioco (citazione, lo vedi come rimangono le cose dei film che valgono?).
Lars, sono discorsi che non hanno senso. Il film ha un suo scopo dichiarato: o stai al gioco e lo valuti su quello (positivamente o negativamente), o non stai al gioco e allora ogni film della Terra ha una valanga di problemi “oggettivi”. Non capisco la differenza tra io che l’ho gradito nonostante problemi di realismo che mi sembrava plateale fin dall’inizio (tipo dal nome del regista) che non fossero importanti, e tu che non lo gradisci perché avresti preferito che la storia procedesse in un modo che non era mai stato nelle intenzioni iniziali. E’ onestamente il tipo di terreno che azzera ogni discussione.
verità
Nanni mai parlato di “realismo” in nessun commento, mi spiace. Non credo di doverti insegnare io la differenza tra realismo e verosimiglianza (o coerenza narrativa, o sospensione dell’incredulita` eccetera).
Io non sto dicendo che H8 mi ha deluso per la mancanza di “realismo” (altrimenti Pulp Fiction per dirne uno, mi farebbe schifo), ma perche` non fa niente per convincermi a credere a quella barca di vaccate. Dice: ma sono tratti tipici di Tarantino quindi e` tutto ok! No. I tratti tipici di Tarantino, in ogni suo film, sono sempre soggetti alla stessa legge: grandi chiacchierate (anche parecchio noiose spesso, penso ai monologhi di Waltz in IB per esempio) fino a ZAC la scena sorprendente, il cambio di prospettiva (che purtroppo da qualche film in qua ormai si risolve solo in un grande smarmellamento di budella) che piu` o meno riesce a portare a casa il film.
E forse il problema enorme di H8 e` proprio aver messo l’unico twist degno di nota praticamente in mezzo al film. Dico, in fondo e` Tarantino, uno se le sorbisce anche le interminabili pippe sui manigoldi della ceppa, il figlio succhiacazzi, la lettera di lincoln, il culone di Minnie in francese eccetera, ma poi, dico, dammi qualcosa, stupiscimi, mi hai avuto per due ore cazzo Quentin, datti da fare.
Negli altri film qualcosa, un tocco alla Tarantino, una mezza genialata, viene sempre tirata fuori dal cappello, in H8 invece dopo l’entrata in scena di Tatum il film gioca stancamente di rimessa, butta dentro un po’ di splatter (se sento ancor ala parola horror metto mano alla pistola) fino a un finale che boh.
Poi, se ve piace cosi`, auguri
> non fa niente per convincermi a credere a quella barca di vaccate
E allora se il punto e’ che il film non ti acchiappa (legittimo), non c’e’ bisogno di fare l’elenco puntiglioso di tutte le “vaccate”. Non sta li’ il problema.
@Nanni: per me cerchi un po’ troppo di farci passare per scemi, scientemente. :)
“The name of the game is patience” e “uccidere Kurt al primo colpo” come fittano con avvelenare il caffe’? Quasi la ammazza di pugni e la strangola mentre schiatta, con gli altri tre che non fanno un cazzo di niente. Non e’ un esempio che ho portato io eh, mentre lo guardavo non ci ho manco pensato, ma visto che la tiri fuori ti rispondo.
Io sto con te se mi dici “Il plot non sta in piedi, ma chissene perche’ il punto non sta nel plot”. Bene.
E’ quando mi vieni a dire che il piano ha senso e siamo noi che non vogliamo capire, che mi puzza. :)
Detto questo, io non ci credo (sono in malafede se vuoi) che dopo il flashback tu non ti sia chiesto: come cazzo ci siamo finiti a sto punto? Io, che ho visto la versione tagliata, pensavo che le scene extra le avessero tolte da li’…
@manq, ma il piano originale HA senso. Io stavo solo rispondendo a quelli che si chiedevano perché non hanno fatto un massacro stile Mucchio Selvaggio appena sono arrivati, e quella frase lo spiega. L’attuazione pratica del piano e i cambiamenti improvvisati di programma dovuti alla presenza di altri due sconosciuti sono ovviamente un altro discorso. Senza appunto contare che, e qui mi pare che siamo d’accordo, il succo del film rimane altro.
Lars, stai prendendo in odio eccessivamente questo film. molti di quelli che dici essere difetti hanno perfettamente senso.
il punto è che tanto se il film non ti è piaciuto, come giustamente dice Nanni, difficilmente delle risposte te lo renderanno gradevole.
SPOILER
io l’ho visto due volte, e secondo me è molto meno lasciato al caso di quanto potrebbe sembrare (esempio: appena daisy entra nell’emporio, la PRIMA cosa che dice denuncia la presenza di warren e del nuovo sceriffo subito fuori. la prima volta non ci avevo fatto caso, o non avevo ricollegato, ma sta chiaramente avvertendo la banda di non agire subito ma di attendere).
warren e mannix non diventano amici, solo che capiscono entrambi che l’unica possibilità che hanno di sopravvivere è contare l’uno sull’altro. warren conta su mannix perchè, sceriffo o no, sicuramente non è della banda, e viceversa. nessuno spara a routh quando inizia a vomitare sangue perchè non avrebbe alcun senso. le pistole non le hanno perchè gli sono state requisite, dovrebbero prendere quelle nascoste scoprendosi definitivamente di fronte a samuel l jackson, amico di routh, e allo sceriffo di red rock, che difficilmente avrà in grande simpatia la banda domingre. aggiungi poi che saranno pure cattivi ma a sparare sono delle mezze seghe, che sopperiscono alla scarsa mira con la quantità di proiettili e ti accorgi che l’idea di jodie di scongiurare una sparatoria pazzesca non è poi tanto sbagliata..
non è vero che non succede nulla a conseguenza dell’uccisione del generale. la voce fuori campo di tarantino dice chiaramente che, durante l’intervallo, tutti hanno animatamente discusso sulla legalità dell’azione di warren mentre quest’ultimo, sicuro di essere nel giusto, beve dello cherry. lo sceriffo non agisce in difesa del generale, nonostante abbia capito il piano di warren, perchè evidentemente hanno un codice morale. altrimenti gli sarebbe bastato togliere dal tavolino la pistola appoggiata da warren perchè il generale tentasse l’aggressione. gli avrebbe salvato la vita, ma l’avrebbe relegato al ruolo di vecchio coglione incapace, cosa che non avrebbe fatto piacere al generale. il veleno nel caffè lo mette gage, che chiaramente non è il più sveglio della compagnia. quello che conviene a tutti fare, dopo la morte di routh e del povero o.b., è attendere.
il piano era stato studiato si in anticipo, ma al contempo probabilmente la tempesta era inattesa. probabilmente il piano originario era attendere il momento dell’impiccagione di daisy, che sarebbe avvenuta per mano di tim roth, ma quest’ultimo poco prima l’avrebbe liberata sparando allo sceriffo, mentre gli altri (magari aiutati da quei 15 di cui parlano, che a sto punto è probabile che ci siano davvero) avrebbero scatenato l’inferno in città per coprire la fuga.
che poi tutto il film gioca intorno all’ambiguità dei personaggi e delle situazioni. che non ti sia piaciuto ci sta, che di colpo diventi tutto una cagata scritta coi piedi un po’ meno.
poi tu dici che non c’è azione e non succede niente, ma non è un caso. il geenre di ispirazione, tra gli altri, è chiaramente quello del giallo stile poirot con una serie di tizi chiusi in una stanza e uno che indaga, solo che qui la soluzione è violenta e grezza, e all’astuzia si sostituisce il grezzume.
Grazie per il tuo commento Reverendo, che dimostra peraltro come H8 sia talmente pieno di buchi da aver bisogno di ipotizzare questo o quell’avvenimento per giustificare il comportamento dei personaggi, e questo credo basti per decretarne la qualita`
Credimi, io fino a poco prima dell’uscita di Tatum ci avevo davvero sperato in una specie di svolta investigativa all’agata christie, con Warren che vagliava la situazione e magari ricostruiva in piu` flashback l’accaduto. Peccato. Da Tarantino ci si aspetta molto di piu`.
Il prossimo film comunque me lo scarico a sfregio
Vi voglio bene ragazzi, ci sta che un film vi faccia cagare, il dibattito e’ l’anima dei commenti, ma cercate di argomentare in un modo che non mi faccia rivalutare la stroncatura di Fofi, vi sto chiedendo solo questo…
non ho letto fofi, ma posso dirti che condivido l’opinione del critico della bbc
http://www.bbc.com/culture/story/20151218-film-review-the-hateful-eight-tarantino
Dignitosissima. Ovviamente meglio di quella di Fofi. Non sono d’accordo su quasi niente, e’ abbastanza ovvio che lo stile di Tarantino gli sta gia’ un po’ sul cazzo in partenza, ma di base trovo particolarmente sleale solo il paragone fra la complessita’ di un personaggio in un film corale di otto (Daisy) e un altro che invece nel suo film era protagonista assoluta con tanto di nome nel titolo (Carrie). Per me dei dialoghi se ne puo’ parlare, e’ ovvio che Taranta cerca di replicare la prima scena di Inglorious Basterds e che quindi hanno una struttura piu’ a diesel che a battutine continue stile Le Iene, e qui sta uno degli aspetti che il tizio della BBC si e’ perso per strada, ma ti sarai accorto anche tu che almeno non si mette a fare elenchi a lenzuolone di scene con “buchi di logica” ne’ dice cose tipo “il finale non mi ha sorpreso abbastanza”, per dire, perché quelle sono cose che appartengono al campo del “non ho capito e/o non mi piace il tipo di film che ha voluto fare” piuttosto che “ho capito cos’ha voluto fare e secondo me non gli e’ riuscito”. Tutto qui.
I buchi di sceneggiatura sono li` e sono evidenti, faranno anche parte della cifra stilistica di tarantino (anche se questo e` assai soggettivo e discutibile), ma sempre buchi e sempre evidenti rimangono. Il critico bbc evidenzia parecchi punti che ho evidenziato anche io (il twist in mezzo al film), e che evidenzia parecchia altra gente (Boris Sollazzo sul finale stanco, sull’assenza di guizzi). Ignorarli o soprassedere “perche` e` tarantino” mi sembra solo fare un torto alle opere maggiori del buon Quentin.
Quindi mi spiace ma no, non sono io che non ho capito Tarantino (che ho adorato in passato e mi spiace vedere girare ormai a vuoto).
Ok Lars, se la BBC e Boris Sollazzo confermano la tua visione delle cose chi sono io per osare portare prove contrastanti. Fammi sapere se ne vuoi davvero dibattere.
piu` che prove contrastanti hai detto che non capisco tarantino :D volevo semplicemente farti notare che non sono il solo a “non aver capito”. Tutto qui.
tra parentesi, ho letto fofi: agghiacciante
No Lars, ho detto ad esempio che e’ inutile paragonare questo film alle Iene o Pulp Fiction quando mi pare abbastanza chiaro che cerca piuttosto, strutturalmente, se proprio dobbiamo trovare un paragone (e non e’ indispensabile), di fare una versione lunga della prima scena di Inglorious Basterds. Che e’ una roba delicatissima da fare, richiede un bel rallentamento del ritmo e una gestione incredibile dei tempi. Tutto di questo film ti dice che la lentezza e’ voluta. I movimenti di macchina sono lenti. I personaggi sono rallentati dalla bufera. Il piano dei cattivi e’ “portare pazienza”. Posso tranquillamente dibattere con chi dice che secondo lui la lentezza non funziona, un po’ meno con chi dice “eh ma non ci sono gag scoppiettanti come in Pulp Fiction”. Tu piuttosto hai detto “no ma invece ho ragione io perché lo dice anche Boris Sollazzo”, e onestamente non me ne frega gran ché se sto parlando con te, a meno che non vuoi chiamare qua lui e allora discuto volentieri con lui.
Vabbe`, quello che avevo da dire l’ho detto, ognuno tragga le sue conclusioni. Buonanotte!
PORTATEMI BORIS
Ma appunto, visto che si vuole discutere, secondo voi il ritmo funziona? Ok è lento apposta, questo si capisce, io anzi amo molti film con un ritmo blando ma per quella che è stata la m” impressione qua la costruzione del ritmo non è ben gestita. Non c’è un crescendo, non c’è una costante, ad un certo punto scoppia l’azione ma l’impressione è che tutto imploda e al di là di una certa crudezza del tutto non c’è un tono a dare spessore al tutto. Voglio dire, per un Po sembra voler proseguire la via del giallo/thriller, a mio avviso calzante, poi bum scoppia tutto e ti sbatte in faccia un flashback totale che toglie totalmente quell aura di mistero che si era creata.
perdonate la mia ignoranza e scusate se interrompo.
mi linkate fofi o mi fate sapere chi cazz’è e dove trovo quello che ha scritto?vorrei capire. grazie, amici.
E’ uno dei critici più rispettati negli ambienti degli intellettuali di sinistra, negli anni ’60 recensiva sul Manifesto. Peccato che ai tempi bocciava tutti, da Truffaut ad Antonioni.
http://www.internazionale.it/opinione/goffredo-fofi/2016/02/09/the-hateful-eight-tarantino-recensione
Ho letto la recensione di Fofi e personalmente la trovo un pochetto offensiva a me che è piaciuto il film. A detta sua sarei uno da compiangere perchè piace ed è piaciuta la mattanza? e in una sorta di previsione alla Cassandra” preannuncia la probabilità che si finisca tutti sparati perchè questo mondo brutto e cattivo è cosi brutto e cattivo anche per colpa nostra? Bhò, ci sta eh… mica dico di no ma mi sembra di sentir quelli che dicono i videogiochi violenti rendono violenti.
Detto questo capisco che il film non sia immediato ma ragazzi, se non è cinema questo… !
Team Noia a pacchi. A parte questo, non sono d’accordo neanche con Fofi quando riconosce al Tarantino di H8 una non meglio definita maestria, a meno che non si riferisca all’uso del 70mm. Per tutto il film io ho pensato ai Togo e alla passione per i Togo che ogni spettatotore paludente deve provare intimamente.
Agevolo: https://www.youtube.com/watch?v=QcT2KeAyrV4
@nanni
scusandomi per il ritardo di circa 2 settimane mi aggancio al tuo commento sull’articolo della BBC – che condivido – perché su queste cose ci perdo il sonno. Tu hai scritto:
>Dignitosissima. Ovviamente meglio di quella di Fofi. Non sono d’accordo su quasi niente, e’ abbastanza ovvio che lo stile di Tarantino gli sta gia’ un po’ sul cazzo in partenza
–Perché ovvio? Da cosa lo deduci? A me pare l’esatto contrario, che traspaia delusione da parte di chi ha apprezzato i film precedenti del nostro
>ma di base trovo particolarmente sleale solo il paragone fra la complessita’ di un personaggio in un film corale di otto (Daisy) e un altro che invece nel suo film era protagonista assoluta con tanto di nome nel titolo (Carrie).
–in una recensione negativa che argomenta per 9 paragrafi mi sembra attaccarsi a un dettaglio trascurabile. Perché potrei anche darti – in parte – ragione ma il punto dell’articolo è altro.
>Per me dei dialoghi se ne puo’ parlare,
–ecco appunto: questo invece non è un dettaglio trascurabile ma almeno il 50% della questione, visto come è fatto il film.
> e’ ovvio che Taranta cerca di replicare la prima scena di Inglorious Basterds
–CERCA di replicare. Quello che mi turba è che secondo te ci è riuscito… Giuro per me questo è un fatto inspiegabile. La tensione, lo straniamento di ascoltare un dialogo apparentemente slegato dal contesto, l’interesse per i personaggi dove sta in H8? Anche dopo che il diesel che citi dopo è bello caldo, dove sta? Perché a me quella prima scena piacque e anche parecchio.
> e che quindi hanno una struttura piu’ a diesel che a battutine continue stile Le Iene, e qui sta uno degli aspetti che il tizio della BBC si e’ perso per strada
–non sono d’accordo, perché nell’articolo ho letto tutt’altro. Ad esempio c’è scritto “Tarantino’s outrageously loquacious dialogue has often been the signature of his genius” e non che rimpiange le battutine scoppiettanti.
E i dialoghi non sono tutto, perché l’uomo della BBC dice molto altro in cui mi ritrovo, tipo “why is almost everything in The Hateful Eight ploddingly obvious?”. Cosa che non si può certo dire per gli altri film di QT.
C’è qualcosa che non riesco ad inquadrare che per te/voi fa funzionare il film e per me lo rende fiacco. Ed è questo che mi fa perdere il sonno: perché mi ritrovo nel tuo/vostro modo di ragionare ma mi sembra che abbiamo visto film diversi.
Io credo che il film oltre ai temi lotta nord- sud , bianchi e neri.. Bene e male…abbia un significato religioso: nessuno è degno di vivere! Nessuno è senza peccato tranne Gesù (inquadratura di apertura) ripresa nel finale. Gli uomini hanno tutti un peccato e una croce da portare, mentono, sono cattivi. L’uomo è condannato alla dannazione per colpa di una donna, Eva, infatti l’unica donna tra gli uomini, che ha commesso il peccato più grande e sarà giustiziata per impiccagione, mentre i due ladroni la guardano e di lì a poco … Anche loro. La casa di Minnie è l’interno dell’uomo, la coscienza sporca … Buia. Fuori la neve nonostante il freddo ma è candita, è bianca. Dentro e fuori sono ribaltati… Comunque le cose da dire sono tante e il film è geniale ! Evviva Tarantino!
Dovete piantarla con sta storia ” non è un western schifo 3h sparatorie caccapupu nei western non si fa così”
Sarebbe come definire inglo bast un film storico perché ambientato nella 2’GM
E8 è un thriller che strizza gli occhi ad un ambientazione western con sicuramente punte pseudo horror/splatter
Visto a Roma in 70mm e ligua originale. Posso capire che il film si presti ad alcune critiche ma sinceramente io l’ho trovato straordinario dal primo all’ultimo minuto e alla fine ne avrei voluto ancora di più (il secondo tempo mi è sembrato durare pochissimo).
Leggo di molti che si sono lamentati della qualità dei dialoghi e la cosa mi stupisce davvero, sarò pazzo ma anche la ripetività della domanda di Mannix a svelare la falsità della lettera di Lincoln l’ho trovata esilarante, ma ancor di più mi ha colpito leggere di qualcuno che ha criticato la OST che mi è sembrata ai limiti del sublime.
Dopo il poco più che discreto Django Tarantino torna ai grandi fasti del passato!
Recensione da applausi, purtroppo non ho resistito e mi sono letto la parte pre-spoiler prima di vedere il film e anche così qualche anticipazione di troppo me la sono beccata ma pazienza, un po’ me la sono andata a cercare.
Guarda, anche a me fa uscire pazzo questa cosa, ma al rovescio: a me i dialoghi “alla Tarantino” hanno sempre divertito ma quelli di H8 li ho patiti parecchio, e vorrei capire cosa mi sono perso (o vi siete persi voialtri).
mi ritengo fortunato per averlo visto a Bologna, in una delle tre sale in Italia che lo trasmettono in pellicola, esteso, in lingua, con overture, intervallo e cazzi e ammazzi… e devo dire che è stata una esperienza appagante come poche altre, forse quasi come il sesso.
In quelle condizioni, fidatevi che tutti i plot holes spariscono tra le enormi poppe di un’immagine calda, avvolgente e frusciante.
ogni altro modo di vedere questo film lo penalizza almeno del 50%.
Niente, prima di leggere i commenti volevo, per una volta che vale per tante altre volte, alzarmi in piedi ed applaudirvi.
Visto ieri e letti tutti i commenti prima di dire la mia. Commenti che dicono tutti più o meno le stesse cose, quindi mannaggia a me me lo potevo risparmiare.
Il film è ottimo ma non è un capolavoro. Veramente fatto bene, girato con molto gusto (ecco, direi che il buon gusto di QT, a parte le sbracature finali che però sono una cifra stilistica, è la cosa che me lo ha fatto più apprezzare) e recitato bene.
SPOILER QUI E LA
Però no, non è un capolavoro. Innanzitutto, se fai un film di 3 ore io mi aspetto che tu abbia da farmi vedere roba per 3 ore, non che lo fai perché sì, perché innamorato del tuo cinema. 3 ore di scene belle, 3 ore ottimamente girate, ma anche 3 ore che mi hanno sfinito, provocato fatica fisica e non sempre sono state funzionali a generare tensione (soprattutto all’inizio, sai già che almeno finché gli 8chepoisono10 non saranno tutti insieme chiusi nell’emporio non succederà un cazzo).
Lezione di storia: qui secondo me siamo allo zero, ma non voglio farne una critica al film ma agli spettatori. Questo, veramente, non è un problema del film. Ma chi pensa di vedere personaggi da vecchio west invece che modernissimi che più post moderni non si può dovrebbe secondo me riguardarsi qualcosa di classico (step 1, facile) o meglio ancora leggersi roba dell’epoca (step 2, medium). Da qualche parte ho letto qui che nel “vero” west i buoni erano merce rara. Consiglio di fare una piccolo indagine circa l’origine della parola “demoralizzare” e le sue implicazioni sociali (vabbè, la faccio breve: il darsi alla violenza efferata con conseguente perdita di morale produce combattenti incapaci, i romani ci stavano bene attenti, ma pure i Nazi – le porcate le facevano fare alle SS). Vabbè, questa è una mia personale idiosincrasia e non voglio ammorbare nessuno.
Ancora, i contenuti, anche scavano e riflettendoci, mi sembrano un po’ poveri.
Infine, ed è forse questa la critica più forte, dopo tutta una costruzione lunga e faticosa, nel finale mi sembra mandarla in vacca e tarantinare a cazzo: quanti film DI FILA sta facendo finire nello stesso modo?
Però no, non vedo i buchi di sceneggiatura, nel senso che non li voglio vedere, non mi serve, il film non mi fa incazzare e quindi non li vado a cercare (anche se leggendo l’arrabbiato Lars ci sono molte cose condivisibili).
Ecco, sabato ho visto il ponte delle spie e non sarà di modissima, non sarà tarantino, non ci sarà l’azione e non ci sarà un cast così stellare, ma in Spielberg ho trovato la zampata del vecchio leone mentre in Tarantino un mix di evoluzione artistica e stilistica che si vanno a schiantare nel finale con la paura di non fare il tarantino e che, in ultima analisi, non è riuscito ad emozionarmi altrettanto.
E no, la lettera è un falso e non c’è alcun motivo – se non il nome del regista – per pensare diversamente.
P.s. @Stanlio @redazione @todos, è tutta la mattina che penso a film di 3 ore e penso a Braveheart. Ecco, lì secondo me 3 ore di cose da fare vedere ci sono eccome. Ma veramente ti ha fatto schifo? Ed è un parere redazionale? Non lo so, non voglio essere maleducato aprendo un OT inutile, ma è tutta la mattina che mi fioccano paragon in testa.
Giuro che non ho capito come mai ti è venuto in mente Braveheart. Comunque no non credo esista un “parere redazionale” condiviso su Braveheart, io so solo che a me personalmente ha fatto schifo, questo sì.
L’unico collegamento con braveheart è la durata, con riferimento a quello che dicevo sopra: 3 ore di film mi aspetto che ci siano 3 ore di cose da vedere, 3 ore che volano e che sono così belle e intense che mi porteranno ad una seconda, terza, quarta visione dove noterò tante altre cose (un’altra forzatissima analogia che mi viene è con le canzoni di Elio, dove anni dopo mi accorgo di nuovi dettagli…che però non avrei notato se non avessi avuto voglia di ascoltare ancora e ancora).
Ecco, pur avendo trovato questo un film ottimo, la fatica fisica l’ho davvero sentita. E ho pensato tutta la mattina a film di 3 ore più pesanti e più leggeri. Cogliendo anche l’occasione per rifarti questa domanda visto che, spulciando nel sito, ho trovato che uno dei redattori con cui sono generalmente più d’accordo (anche in relazione a musica e videogiochi) abbia espresso disgust sia per Breaveheart che per Trainspotting. E vabbè.
SPOILER
Tornando a bomba, due scene mi hanno colpito tantissimo (e anche qui, parlerei di gusto): la scena dei 4 passeggeri che scendono dalla carrozza inquadrata dal predellino della medesima; e la scena del diverbio tra Warren e il Generale accompagnata da Silent Night in presa diretta e col messicano che si abbandona alla musica (come se lo stesse facendo veramente in quel momento).
Se si pensa a un film di tre ore in cui il tempo vola
la mente dovrebbe correre subito a I sette samurai di Kurosawa
Se lo avessi visto…ma ho una lista lunga COSI’ di buchi vergognosi (da Citizen Kane al Settimo Sigillo a un Mercoledì da Leoni e per fortuna che un mese fa ho recuperato Commando che mi stavo vergognando a girare per il sito ormai..)
Mai visto Commando?!??! Ma quanti anni hai, 13?
Comunque bravo che fai i compiti.
Il settimo sigillo vera prova di resistenza..
Se riesci a finire anche “Il posto delle fragole” ti danno una medaglia
Eh magari ne avessi 13 Dio Mio…
La recensione è bellissima, complimenti. Vi siete davvero superati.
Detto questo, io non mi reputo un grande appassionato di Tarantino, anche se gli riconosco che Pulp Fiction è sicuramente uno dei migliori film di tutti i tempi. Però senza dubbio è un grandissimo regista, uno dei pochi veri autori che ancora rimangono nel mondo del cinema, ed è fuori discussione il fatto che abbia un senso della costruzione dei dialoghi che assolutamente non ha rivali nel panorama attuale.
Venendo al film, visto ieri, posso dire che mi è piaciuto, sì, però non moltissimo. Solo abbastanza. La prima parte secondo me è quella che funziona meglio. Entusiasma, incuriosisce e ad ogni singola inquadratura non si vede l’ora di scoprire cosa succederà poi, e quali siano le storie che hanno portato questi strambi bifolchi a dover condividere la squallida stanza di un casolare durante la tempesta. Il problema incomincia verso i tre quarti del film, quando PARZIALE SPOILER a cambiare totalmente le carte in tavola compare un personaggio che fino a tre secondi prima non esisteva, e di cui non si era mai neppure sentito parlare, al punto tale che in quel momento al nostro Quentin si rende necessario lo spiegone con tanto di flashback a sorpresa, e relativa rivelazione sugli altri personaggi, per far capire a noi poveri spettatori confusi tutti i retroscena di quello che era effettivamente successo ancora prima dell’inizio del film. FINE PARZIALE SPOILER
Bene, secondo me da quel momento in avanti tutto ciò che succede su schermo comincia a far vacillare l’integrità dell’insieme. Va tutto in vacca. Troppo in fretta. E’ tutto troppo campato per aria. Troppo forzato e non all’altezza delle premesse che fino ad allora c’erano state.
Se c’è un difetto di questo film, secondo me, è proprio il finale. Violento, cazzuto, splatter, improvviso, però proprio per questo boh, quasi insoddisfacente, perchè poi sembra che in fin dei conti non porti ad un cazzo. Non lo so, non mi ha convinto, mi aspettavo qualcosa di più. Paradossalmente la cosa più tarantiniana del film per me è proprio quella che lo indebolisce.
Bello, sì, eh, però un po’ inconcludente. Peccato.
NOTA. Si intitola Hateful Eight ma i protagonisti però sono 9. WTF???
Pulp Fiction tra i migliori film di tutti i tempi mi sembra un pò troppo,
degli anni 90 può già andare
Oltretutto almeno metà del credito per la sua riuscita dovrebbe andare a Roger Avary
Visto tardi ma come cristo comanda: 70mm, overture, lingua originale, popcorn e intervallo di 15 min.
Proprio durante l’intervallo, mentre stavo cambiando l’acqua al pesce, pensavo “certo però che un intervallo così lungo ammazza il ritmo del racconto..”
Rientro in sala e il Quentin in persona mi fotte con quell’attacco del secondo tempo…chapeau!
Film che mi è piaciuto molto anche se ho notato qualche manierismo e autoindulgenza di troppo.
Il capolavoro di Quentin per me restano i basterds
Film assolutamente malriuscito. Ha più coerenza Saw VI che H8. Saw I no, è un monolite di realismo.
Amo Tarantino e questo suo film lo metto tra i migliori (che in realtà sono praticamente tutti con Django e Death Proof mezzo gradino sotto, che se li avesse fatti un qualunque altro regista sarebbero il film di una vita). The Hateful Eight è un bel misto tra Le Iene e La Cosa, girato come al solito in modo stratosferico e col consueto stile tarantiniano che riconosci al primo fotogramma. Chi si lamenta, non tanto qui quanto in generale, dei dialoghi “lunghi” e “pesanti” (cit.), di alcune scene un po’ così, della violenza quasi ridicola, o non ha mai visto un film di Tarantino prima di questo o se li ha visti li ha visti mentre cucinava o stirava o parlava al telefono. Un film ambientato nel vecchio west con otto cattivoni chiusi insieme con Tarantino dietro la macchina da presa, come poteva venir fuori se non un susseguirsi di dialoghi e scenette grottesche e sparatorie al limite del fumetto? Che poi magari uno si intestardisce su cose tutto sommato futili come la trama, e non nota la quantità industriale di inquadrature pazzesche e la fotografia bellissima del film, o il fatto che per l’ennesima volta Tarantino faccia recitare i suoi attori in maniera clamorosa, o il fatto che tre ore di film passino in un attimo nonostante si cominci a sparare verso la metà (chi si lamenta della lunghezza evidentemente non ha avuto il piacere che ebbi io nel gustarmi al cinema Cloud Atlas, roba che alla fine avrei voluto strapparmi le unghie con i denti), del fatto che tutti si aspettavano il western e molti ancora non hanno capito che il film è nient’altro che un giallo, e di come tutto sommato nonostante i film del buon Quentin siano più o meno sempre lo stesso spartito suonato in contesti differenti, eh cazzarola ogni volta è una goduria.
L’unico rammarico per me è stato dovermelo sorbire in una saletta orrenda e scomodissima pur avendo a disposizione una delle famose tre sale a venti minuti di auto.
“cose tutto sommato futili come la trama” ???
Una scusa plausibile per rimanere a sentire 9 stronzi che balterano per tre ore non me la vuoi dare?!?
PS: spiegami come fa ad essere un giallo questo film.
Non c’è nessun crimine, nessun mistero.
Solo un tizio che si ferma in un emporio e passa qualche ora in paranoia per la sua prigioniera.
Poi quando finalmente il crimine avviene davvero ci viene svelato tutto un minuto dopo.
È un giallo perché non appena si chiude la porta dell’emporio Kurt Russel ci dice (anche abbastanza gratuitamente) che uno o forse più dei personaggi sono in combutta con la condannata. Intuiamo fin dall’inizio che ognuno dei personaggi ha qualcosa da nascondere. Vediamo una mano avvelenare il caffè e vediamo che un solo personaggio sa chi è stato. Non sappiamo cosa abbia fatto Daisy per meritare la taglia e per quale motivo qualcuno dovrebbe cercare di salvarla. Non sappiamo che fine abbiano fatto i proprietari dell’emporio e il personaggio del messicano è bello sospetto fin dalla prima inquadratura. Rispetto a un giallo classico in effetti mancano l’investigatore e l’assassino come figure ben delineate, ma d’altra parte a Tarantino piace mischiare le carte.
Scrivendo che la trama è futile chiaramente facevo un’iperbole, ma mentre (faccio un esempio) se vedo un film di Nolan e non mi torna qualcosa della trama mi incazzo perché è evidentemente la parte preponderante del film, in Tarantino eventuali buchi di trama, omissioni o forzature le prendo per come vengono. Escludendo forse Jackie Brown e in parte Bastardi Senza Gloria, ogni film di Tarantino può essere diviso in cortometraggi autoconclusivi che funzionerebbero anche estrapolati dal contesto. Le trame non sono mai contorte o inutilmente complesse, perché servono a tenere insieme le scene, viene privilegiata la sceneggiatura rispetto all’intreccio vero e proprio. Al massimo viene stravolta la consecutio temporale, ma difficilmente uno ricorda i film di Tarantino per chissà quale clamoroso colpo di scena o per le trame profonde, anche se qualche chiave di lettura interessante la hanno sempre eh.
Boh ripeto io adoro Tarantino quindi non nego di essere assoutamente di parte, adoro il suo stile di regia, adoro il suo assurdo senso dell’umorismo, adoro anche le piccole cazzate che mette sempre nei film e spesso sono fuori luogo, come la voce fuori campo o i ralenti portati all’estremo in questo film, quindi faccio fatica a trovare difetti nei suoi film, o meglio anche quando li vedo non riesco a considerarli difetti perché sono chiaramente voluti, sono firme dell’autore.
Il tutto ovviamente IMHO. Chiedo scusa per la lunghezza.
i toni da giallo presenti in parte del film sono palesi.
“Chi si lamenta dei dialoghi “lunghi” e “pesanti” non ha mai visto un film di Tarantino”
“uno si intestardisce su cose futili come la trama, e non nota inquadrature e fotografia”
“chi si lamenta della lunghezza evidentemente non ha avuto il piacere che ebbi io nel gustarmi al cinema Cloud Atlas”
“molti ancora non hanno capito che il film è nient’altro che un giallo”
Lo spocchiometro si è rotto.
Per quanto mi riguarda ho capito che vorrebbe essere un giallo, conosco e amo i film di Tarantino, non ho problemi di lunghezza (cit.) ma lo trovo un film malriuscito in cui l’interesse per i personaggi e per la trama (che in questo film ha un suo peso) viene costruito ma poi si dissolve nel nulla, in cui il dispiego di mezzi e la bellezza delle interpretazioni mi fanno arrabbiare ancora di più per lo spreco.
Io mi arrovello per capire come mai a voialtri è piaciuto, ma per me è un flop che credo non vorrò più rivedere.
+1
Ho sentito un PORTATEMI BORIS e come King Star, eccomi qui.
Allora:
1) quanto cazzo è figo i400calci.com. Nanni Cobretti io lo leggo avidamente anche quando fa la lista della spesa, ma i commenti, cazzo, io li sogno la notte dei dibattiti di cinema così.
2) Che recensione della madonna. Anche se su alcune cose non sono d’accordo, quest’analisi e queste considerazioni sono di altissimo livello. Se mi stavate chiedendo della lentezza, se ho capito bene, non intendo che sia un disvalore in se (anzi), ma piuttosto che in questo caso era esercizio di stile senza quella sensazione di necessità che invece ti provocano le scene di Tarantino.
3) Mi piace questo Tarantino politico e così nichilista nei confronti della sua America, ma in Django lo sentivo più vitale.
4) Voglio scrivere un libro con Nanni Cobretti.
5) La tua recensione è infinitamente più bella del film
Mi hai convinto a “King Star”. Un libro insieme volentierissimo.
Secondo me c’è anche tanto Polanski in questo film. Di recente ho visto La Morte e la Fanciulla che fondamentalmente è, come Carnage, la storia di un massacro tutto dentro l’interno di una casa.
Però boh, in questi film “da camera” di Polanski la violenza sprizza che è un piacere nonostante non si sporchi di sangue nulla. The Hateful Eight continuerà sempre a sembrarmi un mero esercizio di stile.
Perdonatemi
“Però boh, in questi film “da camera” di Polanski la violenza sprizza che è un piacere nonostante non si sporchi di sangue nulla. The Hateful Eight continuerà sempre a sembrarmi un mero esercizio di stile.”
condivido
comunque l’ho rivisto una seconda volta e mi ha garbato ancora di più veramente piaciuto un botto.
Discussione interessante come al solito. A me il film è piaciuto, ma con limiti importanti.
Quel che a me piace di questi western di Tarantino (e sì, è un western, poche storie) è la sontuosità barocca. I baffi di John Ruth, l’incasinato emporio di Minnie, gli abiti dei personaggi sono tutti sovrabbondanti. Avete notato come è “sontuosa” la diligenza? Il vetturino ha pure i pon pon sul cappello. Nessun elemento ha l’essenzialità dei vecchi western. Ad alcuni può dare un’impressione vagamente disneyana, ma a me piace molto. Ovviamente la fotografia dei paesaggi è coerente con questo approccio, ed è splendida.
In questo contesto, i personaggi sono all’altezza: il cacciatore di taglie nero, quello bianco, lo scemo sudista, il messicano, ecc. ecc.. Peccato che visto Waltz in Django, Roth sparisca un po’ (o forse era il doppiaggio, non so). Tutti ben presentati e scolpiti, senza dubbio, a parte forse lo scialbo Gage.
SPOILER di qui in avanti.
L’idea di chiuderli nell’emporio è bella, ma quando la gente comincia a morire, il film si perde un po’. Dovevano venire fuori ostilità incrociate, sospetti e tensioni, invece queste alla lunga sbiadiscono, e l’intreccio piega un po’ verso il banale. Anche Daisy Domergue perdere qualcosa: nella prima parte del film è una donna indomita e misteriosa di cui non si sa il crimine, nella seconda una criminale comune, ancorché simpatica e sanguigna.
E con lo sparo dalla cantina il film ha una caduta verticale. A quel punto diventano più che altro chiacchiere, sparatorie mai definitive. Il film si prende almeno mezz’ora di troppo. Il flashback mi è piaciuto perché offre la straniante prospettiva della locanda, che diventa un luogo completamente diverso pur essendo sempre lo stesso, però è davvero inessenziale: doveva essere uno showdown alla Agatha Christie, ma è banale.
Alla fine risultano banalizzati anche i personaggi: perdendo la loro maschera, alla fine sono semplici criminali, e non le persone strane ma interessanti che intepretavano (il boia sussiegoso, il cowboy letterato, ecc.). E di Daisy ho già detto.
Del film allora cosa mi è rimasto? Il gusto per un cinema che ha l’impronta del classico, bei personaggi, due ore di interessante costruzione del film, una splendida fotografia e tanta magniloquenza tarantiniana, ma anche molte promesse che alla fine non hanno portato ad altro che ad una storiella simpatica, però non particolarmente significativa. Niente di così deludente da farmi sentire preso in giro dal regista (sono altri quelli che mi danno quest’impressione), niente di irritante, anzi. Ma mi rimane l’impressione di aver visto, alla fine, un film soltanto carino. Non un classico, sensazione che invece Django Unchained mi aveva senz’altro lasciato.
Dopo le Iene e Pulp Fiction e forse il suo unico film adulto Jackie Brown, tarantino si è perso mestamente, Kill bill è un opera molto adolescenziale un miscuglio di film che tarantino aveva nella testa, gli altri come Django e Bastardi senza gloria per quel poco che sono riuscito a vedere mi hanno annoiato a morte, tra l’altro sono due opere fondamentalmente politicamente corrette, spacciate per film tosti e politicamente incorretti, per me il peggio del peggio.
Questo film da quello che ho capito è sulla testa linea, peccato perché tarantino ha molto talento, ma è troppo adolescenziale.
Tra l’altro ormai va avanti con fans che tutte le volte che li metto alla prova dimostrano di non conoscere per niente il film, forse per questo che sono tanto fans di un personaggio come tarantino.
I bastardi un film corretto? Uno dei pochi che ha avuto il coraggio di mostrare gli ebrei incazzati neri per l’olocausto invece che solo vittime?
SPOILER—————————— ammazza oh, una vera piuma quello che passa ore in cantina, riesce a non farsi sentire nonostante gli stivaloni da cowboy e le probabili assi di legno scricchiolanti! ma poi proprio l’attore di magic mike dovevano chiamare?? FINE SPOILER: visto ieri, molto bello con jackson superiore a tutti, anche Kurt è magnifico nonostante il suo personaggio richieda meno ampiezza rispetto a quello di Jackson, ho apprezzato molto anche il boia e il mandriano(non mi va di controllare l’esatta scrittura dei nomi,scusate), quest’ultimo non so perchè ma nella sua indifferenza per quasi tutta la durata del film mi ha incuriosito, inoltre sembra un incrocio tra tarantino e josh homme dei kyuss quindi è ok. paradossalmente, considerando che si tratta di un western e che stiamo parlando di tarantino, il film comincia a indebolirsi proprio quando cominciano le pistolettate, mi sembrano troppo frettolose, laddove nella prima parte assistiamo ad una tensione creata dalle parole che sono più feroci di una scarica di mitra. ci sarebbero altre cose da dire ma al momento non mi sovvengono quindi ciccia, chiudo qua.
mi auto-rispondo per una piccola nota con SPOILER: la banda è composta da super ricercati prontamente non riconosciuti da kurt russell e samuel jackson che di professione fanno appunto i cacciatori di taglie, e a quanto dicono sono anche piuttosto bravi nel loro lavoro. e vabbè!
Ho capito ma mica c’avevano gli smartphone con l’app per controllare il ricercato più vicino a te.
Le critiche facciamole quando hanno senso dai…
Ottime recensioni, complimenti. Tarantino e’ forse l’unico “autore” oggi presente a Hollywood e merita il trattamento che gli riservate ogni volta (e mi permetto di suggerire/chiedere uno speciale dedicato a tutti i suoi film).
Che di dire di questo? Mi e’ piaciuto abbastanza, ma e’ anche il primo che non mi sento di voler rivedere (perlomeno a breve): lungo, prolisso, lento almeno nella prima parte, non particolarmente risolto nella seconda parte. Vederlo su uno schermo di computer senz’altro non gli rende giustizia e mi auguro di beccarlo al cinema in futuro, perche’ come l’ho visto io e’ un’opera monca.
Seppur in ritardo di numerosi mesi sento di dover dire la mia, che è esattamente contraria a quella di altri :-)
Il film mi è piaciuto molto, per le ragioni sapientemente esplicate dagli esimi recensori, ma l’ho trovato troppo breve. Curioso per una pellicola che dura quasi tre ore, ma è cosi. È vero che a differenza di quel che accade nella stesura “trafugata” non c’è una sparatoria risolutiva che fa strage dei protagonisti, ed ogni morte è ben spiegata e separata. Ma le conclusioni mi sembrano comunque un pochino affrettate rispetto alle presentazioni.
Forse per questa storia ci sarebbero voluti due film. Di due ore ciascuno. Uno di preparazione della situazione, di definizione della messa in scena. Uno di regolamento dei conti.