Dovete sapere che in Giappone vanno pazzi per i Peanuts. Se entrate in uno dei tanti “tutto-store” di Tokyo (ma anche di Kyoto, di Atami o delle zone della penisola di Izu) sarà impossibile non imbattervi in qualche oggetto che non sia decorato con Snoopy & Friends. Dovete anche sapere che i giapponesi, per questioni prettamente culturali, non riescono a capire i Peanuts. Sono totalmente impermeabili all’umorismo di Schulz: non colgono le battute, non colgono i riferimenti culturali, non colgono nulla di quello che accade all’interno delle strisce. Però trovano carini Charlie Brown, Linus (pron. Lainus) e il buffo bambino dal naso grosso.
Questo per spiegarvi il motivo per cui, almeno secondo il sottoscritto, gli americani continuino a provare a rifare horror europei alla loro maniera. Nonché anche il motivo per cui gli vengano tutti così terribilmente osceni. Semplicemente non li capiscono.
Tutto questo, peraltro, è una cosa che sfida le leggi della fisica divenendo uno dei rarissimi casi di perfetta sovrapposizione della causa con l’effetto: non li capiscono quindi li rifanno per farli capire al loro mercato ma visto che non li capiscono li rifanno male dimostrando di non averci capito nulla. Martyrs, purtroppo, non fa eccezione.
È complicato descrivere questa nuova manifestazione in salsa BBQ del film di Pascal Laugier e questo perché l’originale uscito nel 2009 era un film mediocre e storto sotto tanti punti di vista, ma metteva in scena una tale quantità di strati di significato, si apriva a una tale quantità di letture, da permettere tranquillamente di sorvolare su una serie importante di difetti.
A una prima lettura infatti, Martys (quello del 2009) metteva in scena un filmettino horror canonico, condito con un filo di esoterismo e una spruzzata di gore, il tutto tenuto insieme da un meccanismo narrativo che si rifà in maniera insistita alla cadenza d’inganno (Dicesi cadenza d’inganno quella formula armonico-melodica che si basa sulla cadenza perfetta ma al posto del finale di I grado – quello più naturale – ne viene utilizzato un altro). Martyrs insomma parte come ghost story, diventa un revenge movie e si conclude come torture porn.
Se lo analizziamo per quello che è, insomma, Martyrs è un filmetto. E credetemi che, in molti passaggi, se guardato distrattamente, questo suo essere “filmetto” emerge chiaramente.
Ciò che però fa di Martyrs un film convincente, solido e (usando un termine un po’ desueto) seminale, è l’utilizzo che esso fa della psicologia dei personaggi e dell’epica del dolore. In Martyrs infatti si assiste a un “martirio metaforico “(quello della protagonista che si infila per amore in una situazione più grande di lei) emotivamente dolorosissimo dove l’amore e i sentimenti sono contaminati di un sadismo soverchiante e a un “martirio fisico” dove però, al contrario, gli aguzzini sono totalmente privi di emotività. Paradossalmente ci sono molte più lacrime prima che si inizi seriamente con la parte torture. E anche quella, usata come lunga e quasi inutile coda finale, si rivela molto interessante proprio perché fuori dai cliché del genere: la violenza nel film viene perseguita con asetticità e pochissima enfasi. I torturatori oscillano tra la freddezza e l’affetto e, più in generale, si comportano come chi ha in testa una scala di priorità morali ed etiche. E, in quella scala, la sofferenza del singolo essere umano è il primo gradino che può anche essere saltato a piè pari, tanto poco è importante.
Sempre tornando a parlare dei giapponesi: durante la guerra sinogiapponese, in Manciuria, venne istituita l’Unità 731 sotto la guida del generale Shirō Ishii. Il suo scopo era sostanzialmente fare esperimenti su cavie umane a fini medico-scientifici. Il che si è tradotto in pratiche che, viste dall’esterno, ancora oggi fanno pensare a torture gratuite, messe in atto da una serie di matti annoiati e con molta fantasia (vivisezione a corpo vivo e senza anestesia, congelamento e successiva amputazione, iniezione di urina di cavallo nei reni e via così). Il motivo per cui dell’Unità 731 non si parla tantissimo (nonostante l’esistenza di un film, Men Behind The Sun, ispirato proprio a quegli eventi) è che quando gli americani arrivarono nel campo e videro quello che era successo, requisirono i risultati e non condannarono praticamente nessuno. Erano matti, ma con i loro metodi brutali avevano fatto passi da gigante nello studio delle armi chimiche e batteriologiche (e chissà in quanti altri campi medici). Niente sadismo, solo persecuzione sistematica e inarrestabile di un risultato. In questo, a loro modo, sono oltre il giudizio umano.

Dopo aver fatto una ricerca su Google Immagini legata alla Unità 731 ho pensato che volevo vedere solo questo
Bene, premesso questo, immaginatevi di prendere tutto questo meraviglioso pacchetto di elementi che, lo voglio ribadire, sono il vero fondamento di Martyrs e buttarla via. I fratelli Goetz (che vanno in coppia esattamente come un’altra cosa) nel loro remake decidono con estrema serenità di dimostrare di non aver capito nulla del primo Martyrs, di concentrarsi totalmente sul lato “gente che picchia donne incatenate per futili motivi” e di trasformarlo nella versione a basso tasso di sangue di Hostel. Eliminato completamente ogni riferimento al rapporto sentimentale tra le due protagoniste (‘nzi sa mai che le lesbiche portano rogne), tolto qualunque riferimento al senso di colpa e di abbandono, ELIMINATO PURE QUEL POCO DI GORE che già l’originale aveva e calcato in maniera ridicola l’acceleratore sull’aspetto “cattolico” del film (“che dici? Ci mettiamo un rogo e una croce? Non è un po’ troppo didascalico?”, “ZIOCANTA! E DAGHE SU! IL SE CIAMA MARTYRS, NO?! E ALLORA DAGHE DAVANTI, DAGHE DE DRIO, FALA SIGARE PORCO …”*), quello che ci rimane è un filmetto di una noia funesta che non ha nemmeno la decenza di ripercorrere (se non altro) in maniera pedissequa le orme dell’originale. Un pastone insapore che si inventa svolte narrative del tutto non funzionali alla storia e che rallentano il già non altissimo ritmo dell’originale, banalizzando il tutto ed eliminando quello che c’era di buono nel primo film.
Totalmente incapaci di capire qual era il cuore della ricetta del primo Martyrs, i Goetz provano ad rielaborarla con la spocchiosa ignoranza di chi pensa di poter migliorare il sapore aggiungendo ingredienti a caso senza curarsi del tempo di cottura della pasta, della differenza tra ketchup e passata di pomodoro, del fatto che il parmigiano non si mette sul pesce e che pancetta, guanciale, prosciutto crudo e würstel non sono la stessa cosa. Un film inutile che, alla fine, più che un remake sembra una copia mal riuscita che si mette al riparo dalle accuse di plagio solamente attraverso l’utilizzo del titolo originale.
DVD-quote:
“Il martire sei tu che te lo vedi”
Bongiorno Miike, i400Calci.com
[*personalmente mi son rotto di immaginare gente che parla in romanesco. D’ora in poi per me tutti gli operatori del settore cinematografico stranieri parleranno con accento veneto che, a mia opinione, rende anche meglio l’idea di un certo côté raffinato]
complimenti per la recensione… Martyrs (quello vecchio) è uno dei film più sopravvalutati di sempre e questo di conseguenza a portato all’inutile remake americano, cazzo era difficile farlo peggio ma quanto pare ci sono riusciti.
se vabbè, ripigliarsi su
Sei commovente
ok ma tu ripigliati dai, posa il pintone, se hai bisogno d’aiuto fatti sentire
Il film non mi è piaciuto, invece a te è piaciuto, mi sembra un concetto semplice che non potrei definirei in altri modi che elementare.
Per me è sopravvalutato e stupido, ma se per te si tratta di poesia in movimento non ti resta che postare un commento dove scriverai il perchè sia un’opera d’arte cinematografica, oppure continuare a metabolizzare la tua fissazione per i pitoni nella sezione commenti de i400calci.
Buon Proseguimento.
Perché stupido?
Per me è stupido perché per un film che vorrebbe essere intelligente e fare della filosofia ha una sceneggiatura dai buchi infiniti e maccosa prepotenti per un’ora intera. Poi si arriva ad un finale che si divide in 15 minuti di noia e 15 minuti di supercazzola pseudo-religiosa.
Il bello di questi film è proprio il fatto che dividono in chi urla al miracolo e chi davvero non capisce cosa ci trovino di buono gli altri.
Quindi, riepilogando, tu dici che un horror, con le gnocche (che saranno martirizzate), i mostri, le persone sparate e la gente scuoiata… secondo te vorrebbe essere intelligente e filosofico? Incredibile. Ed è il film ad essere stupido?!? Ma ti rendi conto?
Hai descritto un torture porn, il film non è un torture porn (lo scrive anche Cicciolina nella sua recensione che ti consiglio di leggere) quindi riepilogando, difendi un film che non hai capito. Ma ti rendi conto? Praticamente ignori i motivi per cui è considerato un bel film. Incredibile.
Martyrs fa filosofia puntando altissimo, non è un semplice horror con la gente scuoiata.
… che sciocchina. Non ho descritto nulla. Non ho difeso nulla. Tiri in ballo i torture porn (ovviamente a sproposito) per convincermi (?!) di una cosa ovvia (ma perchè?!). Non ho scritto nulla su Martyrs, figuriamoci se puoi sapere cosa ho, o non ho capito. Ti ho solo chiesto di spiegare perché dici che Martyrs è stupido, ma riesci solo a tirare su una cortina di fumo di frasi a caso.
Se non altro è servito a farti leggere la recensione di Cicciolina. Magari, di questo passo, tra un po’ ti viene fuori che Martyrs avrebbe voluto essere il reboot de Il settimo sigillo!! Chissà…
Il primo Martyrs è un capolavoro capace come pochi altri film di tenerti incollato, entrarti dentro e farti star male anche per i giorni seguenti. Come si fa a dire che sia sopravvalutato?
Concordo
Non mi stupisco che sia passato totalmente inosservato, di solito gli americani sono bravi a fare marketing e ad appropriarsi del prodottino straniero e rivenderlo con un bel package. Almeno stavolta non ho buttato via del tempo prezioso
In più hanno anche anche cambiato il finale…imbarazzante.
D’accordissi o sull accento veneto, non se ne può più di quello romano
Sono d’accordo, il romano ha rotto i maroni in tutti in sensi. Io ad es. purtroppo son di qui e parlo con accento romano ma vorrei esser nato in Veneto.
Dico così, per dire…
@RIC se condividi lo SPOILER SUL FINALE diverso da quello dell’originale sono proprio contenta così non devo per forza guardare il nuovo martyrs :)
@anna: ma certo.
—–TANTISSIMI SPOILER—–
In generale hanno educlorato tutto il film princialmente sostituendo la ragazza con l’elmetto che ora non c’e’ più (c’e’ una bambina al suo posto) e con entrambe le protagoniste che arrivano alla fine, le scene di tortura durano 3 secondi e fanno cagare.
FINALONE ACTION con:
-ragazza 1 (quella scorticata) che svela il “cosa ha visto” all’amica (ragazza 2) che, armata, ha fatto irruzione un’attimo prima nella stanza dove si tiene il culto dopo aver ucciso vari nemici a caso ed essersi salvata da sepoltura da viva;
-prete che a caso dice “ho sentito cosa ha detto” e si spara in bocca,
-la vezza (così villain stereotipata che fa quasi tenerezza) che chiede 10 volte che cosa ha visto ragazza 1 e che viene giustamente riempita di piombo da ragazza 2 perchè si era rotta i maroni della stessa domanda;
-tutti scappano tipo rave party mentre arriva la polizia;
-le due ragazze rimangono abbracciate con SGUARDI DI MARTIRIO.
Questo, secondo la mia memoria, è a grandi linee quello che succede.
—FINE SPOILER—
Il primo Martyrs è un capolavoro capace come pochi altri film di tenerti incollato, entrarti dentro e farti star male anche per i giorni seguenti. Come si fa a dire che sia sopravvalutato?
Ottima rece.
Già l’originale non era certo memorabile, questo lo skippo volentieri.
Anche perchè hanno rotto l’hot dog con sti remake ad minchiam, che imparino a fare i doppiaggi o a leggere i subs, ‘gnurant!
L’originale non era memorabile? Uno dei migliori horror degli ultimi 30 anni??
Mmm… miike che dice che gli americani non hanno capito un cazzo mi sa tanto di bue che dice cornu
to all asino…
in che senso?
Nel senso che secondo me non hai capito molto del Martyrs originale. Ma so anche che è una questione di gusti. A me piace molto e trovo ingiusto che lo si definisca un filmetto. Detto questo, ti rimando all articolo di Cicciolina, anche se presumo tu lo abbia letto.
Rimando al commento più sotto. In realtà io non ho capito Martyrs più o meno come tu hai letto la mia recensione.
Perdonami, mio caro, ma se scrivi
“Se lo analizziamo per quello che è, insomma, Martyrs è un filmetto. E credetemi che, in molti passaggi, se guardato distrattamente, questo suo essere “filmetto” emerge chiaramente”
trasudi una spocchia che in un blog come i 400 calci non mi aspetto di trovare (e sempre di spocchia, ma questa volta di una sua mancanza) parlavo due giorni fa a proposito dell’immenso articolo di Cicciolina).
Poi, torno a dire, è una questione di gusti. A te non è piaciuto, a me sì. Io lo trovo estremamente profondo, tu lo trovi un filmetto. Amen.
Sì adesso va di moda ridimensionare tutto, vai a capire perché, se ridimensioniamo pure Martyrs 2009 (che è una BOMBA) siamo a posto. Però si affretta a dire che è “seminale”, quindi dobbiamo ritenerci soddisfatti, presumo. Un “filmetto seminale” non si può sentire, è un ossimoro, sarebbe come dire “capolavoro dimenticabile”, “capolavoro inutile”.
Hai ragione ma purtroppo quando si trattano argomenti religiosi oggi si tende ad esaltare la propria razionalità, conseguenza una noia profonda. Per me Martyr del 2008 è un grande film. Il remake una reazione emotiva, un controbattere del pensiero Americano alla Rambo che aggiunge la vendetta terrena al tutto, non a livello del primo ma interessante anche questo.
Domanda scema, ma davero Strangers dovrebbe essere il remake di Ils? Vorrei una riposta spiritosa, per quello non cerco sul Google..
non centra nulla. Dove l’hai letto?
ho scoperto della sua esistenza quando ho letto la rece dell’originale qui, la settimana scorsa. Non credo che perderò tempo a recuperarlo.
Vidi un film che se non erro, si chiama “Them, loro sono la fuori”, lo avete mai recensito? Grazie mille
Penso che sia proprio l’Ils (loro/them in francese) di cui parlava Miike. Non sapevo The Strangers ne fosse il remake. A me erano piaciuti parecchiotto tutti e due.
Infatti non è mica il remake, non c’entrano niente l’uno con l’altro.
Da autoctono del Piave, alta Marca Trevigiana, non posso che apprezzare il tentativo di portare la lingua veneta in alto nella classifica degli idiomi letterari.
La forma corretta sarebbe “ZIO CANTANTE! E DAGHINE SU! EL SE CIAMA MARTYRS, NO?! EORA DAGHINE VANTI, DAGHINE DRIO, FAEA ZIGARE PORCO …”. Da qui in poi si scatena la guerra sulle varianti, perchè i magnapantegane della bassa, gente di Mestre o altri postacci innominabili come Eraclea o San Donà ci aggiungerebbero sicuramente un GHE SBORO a caso.
Miike ha utilizzato (non so se volontariamente o meno) una forma di veronese o comunque di veneto occidentale. Io da veronese l’avrei detta circa così.
Detto questo grazie per avermi fatto evitare questo remake e avermi fatto incuriosire per l’originale
Veneto centrale (alta padovana) presente! Inutile che vi dica che potrei proporre un’ulteriore variante, ma direi che ci incontreremo sempre sul rafforzativo in finale di frase
Zinque alto, fiòi. *** porsèo!
Da mestrino doc, un FIOI all’inizio di solito ce lo buttiamo sempre
Ma Goetz non gioca nel Bayern?
Ovvio che i commenti in veneto sono meglio di quelli in romanaccio…da veneto posso solo dirti: cassso!!
Bè, almeno ha il merito di far capire che, spogliando il film delle masturbazioni sulla salvezza attraverso il martirio, il primo Martyrs è stato “lievemente” sopravvalutato.
Il primo era orrendo ma proprio da zero spaccato. Fare peggio sembrava impossibile. Sembrava…
posa il pintone, dai
Orrendo Martyrs (2009)??? Ma che droga usate?? È un film della madonna!!!
“Se lo analizziamo per quello che è, insomma, Martyrs è un filmetto. E credetemi che, in molti passaggi, se guardato distrattamente, questo suo essere “filmetto” emerge chiaramente.”
No, Miike, non ti crediamo sulla fiducia. Cristo Santo, è un sito di cinema, prova ad argomentare. Magari hai anche ragione, però…
Caro Buzzum, non ho voluto approfondire volutamente per non fare la recensione di Martyrs (l’originale) al posto di questa. Tantopiù che non volevo sovrappormi a quanto detto dall’ottima Cicciolina settimana scorsa. In generale mi sembra di aver abbondantemente argomentato successivamente lasciando spazio ad intendere. Comunque oh, grazie per avermi ricordato che siamo su un sito di cinema. Adesso mi spiego perché in sei anni nessuno mi ha mai portato la capricciosa che continuavo a chiedere insistentemente.
grazie. Grazie perché è un’ottima recenzione sul remake ma anche un’ottima recensione dell’originale. E grazie per il veneto, che la pennellata del genio
Dell’originale non c’ha capito niente e si vede, il primo Martyrs è un film della madonna e non si discute
Grazie della rece, come sempre Miike confezione elegantemente necessarie conferme a pessimi sospetti. E grazie anche per il riferimento a Ils vs The Strangers. Tra l’altro: Ils passa sempre leggermente in sordina nella new wave di horror francese, ma al contrario di Martyrs e’ quasi perfetto e pur “puntando piu’ in basso” e’ non meno stratificato, mentre la venerazione che molti fan dell’horror hanno per The Strangers rimane un mistero totale per me, e’ un film cosi’ idiota da infastidire.
Una settimana a parlare di sto cazzo de martyrs. Perché non cambiare il nome del sito in 400martyrs.org così facciamo un fan club
curioso che i giapponesi a cui piaceva tanto fare esperimenti per armi chimiche e batteriologiche siano stati annientati con la bomba atomica. C’è un che di giustizia.
Ps: i dialetti sono LAMERDA
Madonna quanta acidita’in giro…
vorrai dire Madonna Chanturia :D
MADONNA CHANTURIA!
Io però adesso vorrei un approfondimento su quanto e come i giapponesi non capiscano i Peanuts, se mi si perdona l’ot
Forse ci sono troppo pochi tentacoli.
come si fa a non AMARE Martyrs (2009)? Come si fa a guardarlo concentrandosi sui suoi piccoli difetti (senza “godarselo” per i suoi ENORMI pregi), cercando solo di smontarlo?
Se mai diventerò come (alcuni di) voi probabilmente smetterò di guardare film, e utilizzerò il mio tempo in qualcosa che sia in grado di apprezzare
Cosa c’è che non hai capito in
“Ciò che però fa di Martyrs un film convincente, solido e (usando un termine un po’ desueto) seminale,”
c’è che hai definito filmetto uno dei migliori film degli ultimi trent’anni
“Ciò che però fa di Martyrs un film convincente, solido e (usando un termine un po’ desueto) seminale”
Poi oh, liberi di pensarla come volete, ma prima leggete per favore.
miike, sono loro che non ti capiscono. anzi, ils.
Support for Miike! Mi sovviene in proposito una strip di Zerocalcare sul suo recensire Jeek Robot D’Acciaio che recitava una cosa tipo “su Internet una cosa o deve essere una bomba o una schifezza, se argomenti non capisce nessuno”.
Il povero Miike, nel tentativo (peraltro riuscito) di spiegare perchè questo film divida tanto i giudizi è riuscito ad attirarsi le ire di entrambe le fazioni: se non avessi da tempo perso le speranze sulla possibilità che la gente si soffermi a leggere con la dovuta attenzione prima di partire con le critiche partigiane, penserei che questa è una nuova e ancora più fastidiosa incarnazione del “Curse of Miike”!
Oddio… ma secondo ME non è che si può scrivere che Martyrs è un “filmetto” e allo stesso tempo sottolineare il suo essere seminale. O meglio, lo puoi anche scrivere, ma poi non ti stupire se qualcuno critica quello che scrivi.
Faccio un esempio musicale: posso scrivere che Carlos Santana è un chitarrista seminale, che ha fatto la storia, ma se scrivo anche che è uno strimpellatore (aggiungendoci una cosa tipo ” credetemi… se ascoltato distrattamente, questo suo essere “strimpellatore” emerge chiaramente”), non mi posso stupire se mi attiro le critiche dei suoi fan…
Chiudo con una battuta. Quando Miike scrive “CREDETEMI. ecc…”, be’, io non posso credergli… il 98 per cento dei film che ha recensito su i400 calci sono nefandezze senza dio… come posso fidarmi del suo senso critico ? : )))
Ciao, in ambito musicale ti faccio un esempio su Hendrix – son più ferrato: è seminale? Sì, perchè ha definito un nuovo modo di suonare la chitarra. Tecnicamente com’è? Sporco e abbonda di pentatoniche. È per questo meno seminale? No.
Si, ma non è un menestrello. Oh, “filmetto” è un giudizio estremamente negativo, eh.
“Film di merda” é un giudizio estremamente negativo
Ma è anche seminale.
Striscio fuori dal mio lurkaggio pluriennale, per omaggiare un grande Miike. Per me questa è una grande recensione quattrocentocalcistica. Una di quelle da ricordare. Con una sintesi chirurgica e la profondità di un tritacarne Miike apre degli squarci di verità nel corpo di ben due film. Un originale in equilibrio improbabile tra la vaccata e il capolavoro e un remake sospeso tra l’inutile e il superfluo. Mi piacerebbe che questa fosse una interessantissima evoluzione della Curse of Miike, che apra la strada ai capolavori incongrui, quelli che si spingono al limite della minchiata, fanno il giro e si fermano a un millimetro o un km dall’essere meravigliosi. È una elite difficile da circoscrivere ma per me ci stanno “Dal Tramonto all’alba”, “Blueberry”, “Alexaner” e tanta altra roba. Insomma, grande Miike, anche nel nickname sospeso tra la sangue, merda e una cascata di diamanti. Siete ancora grandi.
Considerando che, con grande acume, riuscite a trovare qualcosa di buono anche in film che sono davvero terra-terra (Rocky IV?), credo che Martyrs (l’originale) meriterebbe una considerazione ben superiore a quella che gli è stata riservata in questo articolo.
Bah… filmetto mediocre e storto sotto tanti punti di vista, ma convincente solido e seminale che mette in scena una tale quantità di strati di significato e si apre a una tale quantità di letture… proprio non si può sentire dai.
Secondo me hai esagerato. Volevi fa’ il gioco di prestigio linguistico ma la palletta rossa è scivolata e s’è incastrata dritta sul naso. (Il termine tecnico è “farsi la pipì sui piedini”)
Concordo. È un po’ quel “seminale” lì che un po’ frega, nel suo rappresentare il tutto e il niente. Un film storto e solido quasi lo accetto ma quel “seminale” un po’ mi ha fatto sorridere.
Solo ieri ho rivisto il… chiamiamolo “remake”, ed è anche troppo…
La rece è stata perfetta: il regista non ha capito una mazza del film che doveva “copiare”, e quel che ha fatto lo ha fatto in modo insulso.
Il primo Martyrs era qualcosa di davvero insostenibile da vedere (in certi frangenti), e non tanto nelle scene da grand guinol , quanto in quelle dove in ambienti asettici e con i cattivi quasi senza volto (lo si vede solo alla fine) si vede Anna presa a pugni in faccia, nel silenzio generale.
Mi piacciono molto i film horror e c’e` da dire che e` molto difficile trovarne di belli, ma sicuramente il Martyrs originale e` uno di questi. Martyrs tratta un horror psicologico capace di far riflettere speziato con qualche scena leggermente splatter; scene di uno splatter non volgare, ma bensi` uno “splatter psicologico” capace di farti immedesimare nella vittima lasciandoti disgustato.
Durante tutto il film e` impossibile non porsi delle domande su tutti i vari temi, purtroppo reali, che vengono presentati esplicitamente allo spettatore.
Credo che chi ha scritto questa recensione o non e` un grande appassionato di Horror o e` uno dei classici cine-critici che devono criticare qualunque film gli passa per le mani a meno che non vi siano impressi a caratteri cubitali il nome di un regista famoso e di attori altrettanto conosciuti. Carina l’idea di parlare dei Jappo e poi collegarsi al lavoro fatto sul remake di Martyrs (sebbene un collegamento mooooolto forzato che si regge a malapena in piedi), ma decisamente da evitare quell’insulto ai fratelli Goetz buttato li` nel tentativo di strappare un sorriso al lettore. Penso che quando si fornisce il proprio giudizio su un qualcosa sia necessario evitare totalmente uscite di questo genere… Insomma questi poveri fratelli Goetz sono stati insultati soltanto per aver fatto un remake decisamente schifoso di un bel film; mi sembra decisamente esagerato.
Saluti.
Appena visti entrambi. Niente male il primo, il remake è più consolante perché c’è il senso di vendetta alla Rambo, gli Americani mostrano un livello interpretativo del martirio più legato alle sorti del vecchio testamento. Per quanto riguarda i commenti, ciò che più mi annoia sono le motivazioni atee o antireligiose di qualcuno che fanno disprezzare ogni argomento che tratti dell’aldilà o roba simile. Niente odio, solo noia. In sostanza la razionalità e l’ateismo in genere mi fanno addormentare in 3 secondi. Poi se avete visto Salò o le 120 giornate di Sodoma di Pasolini e pensate che sia un film migliore di questo (intendo Martyrs del 2008) allora il mio livello di noia raggiunge il martirio. Questo almeno rende omaggio a una cultura millenaria, Pasolini vine ricordato come un genio per aver descritto un modo per scandalizzare, niente più. Al massimo qualche frustrazione per una omosessualità malcapita che oggi sarebbe anche superflua. Ciao ciao
Ti annoia la razionalità? Meglio vivere nel mondo delle fiabe quindi? Non capisco
Il primo Martyrs è un capolavoro, evidentemente il recensore non lo ha capito minimamente esattamente come non lo hanno capito gli americani. Poi fa ridere quando si appresta a dire che è un film solido e seminale, almeno deciditi no? :)
Io ormai lo userò nella vita di tutti i giorni quando dovrò allontanarmi da una tipa che non mi piace. “Oh, guarda non prenderla male, sei comunque solida e seminale”.