È il 1991 a Hollywood.
Si sta girando JFK: Un caso ancora aperto, e sul set di Oliver Stone si aggira un ragazzetto sveglio, di quasi vent’anni.
Il suo nome è Ariel Vromen, è lì perché conosce un attrezzista della produzione che lo imbuca di nascosto e che ha messo su un bel giro di poker con le star del film. Ariel, nonostante la giovane età, è infatti un giocatore di calibro, uno che ti ripulisce senza nemmeno imbrogliare, che sa contare le carte ed è un fenomeno col calcolo delle probabilità. I patti tra i due sono semplici: Ariel spenna i compagni di tavolo e poi gira un onesto 15% della vincita all’attrezzista, che ad oggi preferisce rimanere anonimo perché continua ad organizzare partite nell’ambiente.
Ma Ariel ha un sogno nel cassetto, che è poi fondamentalmente il motivo per cui si è avvicinato a Hollywood oltre i soldi: vuole fare il Cinema. Sì perché nonostante il nostro sia un fenomeno al tavolo verde e a diciotto anni può già permettersi un conto alle Bermuda, lui vuole fare i film.
L’occasione arriva appunto sul set di JFK quando Ariel dopo una serie di giocate veramente eccezionali riesce non solo a ripulire Costner, Oldman e Jones ma a far contrarre ai tre un debito stellare, un debito di quelli che a certi tavoli ti fa finire in una fossa nel Mojave. I tre attori, all’apice della loro fama, sanno bene che Ariel non è un criminale ma sanno altrettanto bene che l’attrezzista, un figuro taciturno e imponente, aveva un passato poco raccomandabile con amicizie anche peggiori; e nonostante fossero indebitati con lui solo di una piccola percentuale della cifra, era comunque una somma che poteva essere riscossa in maniera violenta in certi ambienti, da certe persone. Ariel risolve quindi la situazione anticipando di tasca propria la percentuale del suo socio e in cambio vincola i tre attori a dover recitare, prima o poi, in un suo film come saldo del debito che hanno e per sdebitarsi del favore che ha fatto loro liquidando il pericoloso sospeso che avevano con il suo socio.
I tre non prendono sul serio la cosa, in fondo era un ragazzetto di vent’anni che non aveva nulla a che fare col cinema e accettano firmando una scrittura privata, pensando che mai si sarebbero trovati nell’evenienza di dover rispettare quei patti; ben presto i tre dimenticarono tutto e, sollevati, tornarono alle loro carriere.
Dissolvenza al nero, siamo nel 2016, sempre a Hollywood.
Gary Oldman, Kevin Costner e Tommy Lee Jones ricevono nello stesso giorno tutti e tre una telefonata che non passa per i loro agenti. La voce dall’altro capo del telefono è quella di un uomo adulto, si identifica come Ariel Vromen e il succo della telefonata è “Ricordate quel conticino che abbiamo? È ora di saldarlo”. Improvvisamente, con camera avanti e zoom indietro, ricordano tutta la faccenda e un lieve panico li assale.
Ariel nel frattempo è diventato infatti un regista con all’attivo un paio di piccoli film, tra cui l’interessante The Iceman, e ora ha la possibilità di fare un salto di qualità con un film più grande. Negli anni seguenti quella che nell’ambiente era ormai chiamata “la giocata JFK”, sempre al tavolo di gioco, aveva estorto agli sceneggiatori di The Rock un soggetto che scrissero per la TV via cavo nel 1995 e che doveva avere come protagonista Michael Dudikoff: si trattava, appunto, del nostro Criminal. Quindi, per fare il film della svolta, Ariel decise di unire il budget più sostanzioso ad un cast che non si sarebbe mai potuto permettere, ma che ora avrebbe potuto ottenere riscuotendo quel vecchio debito di gioco.
…
Ecco, questa storia non è mai accaduta, amici lettori. Eppure è l’unica ragione che mi sono fatto in testa per giustificare perché un cast così di livello abbia accettato di lavorare in un film così dozzinale, involontariamente ridicolo e datato.
Criminal dietro una confezione dignitosa e un cast importante è un filmetto action\thriller anni novanta totalmente sorvolabile.
Dite che esagero? Eccovi qua dai Trivia su Criminal di IMDb la prova provata di ciò che dico:
In questo film pasticciato, un pericoloso criminale cerebroleso – Costner – viene utilizzato suo malgrado come cavia dal capo dei servizi segreti – Oldman – per impiantargli la memoria di un agente segreto caduto in missione onde recuperare alcune informazioni non ancora consegnate riguardo a un pericolosissimo terrorista internazionale; questo perché grazie al danno cerebrale che ha causato l’arresto dello sviluppo di alcune emozioni e innescato la sociopatia criminale del soggetto, alcune aree del suo cervello sono rimaste inutilizzate e grazie alla ricerca di un medico sperimentale – Jones – possono ospitare i ricordi di un’altra persona. La transizione non è né immediata, né indolore, né permanente e il nostro criminale, novello mostro di Frankenstein, si ritrova in fuga da chi lo ha creato, affetto da terribili emicranie e con sdoppiamenti di personalità che porteranno la sua vita e quella dell’agente di cui ora ha i ricordi a sovrapporsi, e nel bene e nel male a diventare una terza persona, ex novo.
Sopra questa idea di per sé nemmeno tremenda viene affastellata una serie di idee pigre, scene confuse e trovate insulse, in un film che si barcamena poco convinto tra lo spy, il thriller, l’action, il sentimentale e il fantascientifico senza mai imbroccare un registro, con Costner che ce la mette tutta per rendere credibile questo personaggio che fa acqua da tutte le parti alle prese con una trama che ne fa ancora di più. Il buon Kevin definisce il film “un viaggio alla scoperta delle emozioni” ma non c’è mai una reale indagine di cosa stia avvenendo dentro di lui o una credibile resa di ciò, o almeno non da farti empatizzare col personaggio, che per tutto il film alterna momenti di ottusità e grugniti a espressioni intense a vanvera.
Sarebbe bastato giocarla un minimo sul surreale, sul fantascientifico, per instradare questo pasticcio di film verso una direzione credibile, verso la comprensione del personaggio, senza la frenesia di voler essere troppe altre cose; ma in preda a questa frenesia tutta la serie di spunti interessanti dati dal conflitto delle due memorie viene buttata al vento e mai lasciata crescere e diventare convincente, o perlomeno divertente o toccante.
Bastava guardare a qualcosa dalle parti di Limitless se proprio non si aveva il coraggio di osare un’opera particolare come il bellissimo Operazione Diabolica di Frankenheimer. Quantomeno, mi rincuora che il debito dei tre attori, che apprezzo tutti, sia stato estinto e possano tornare a film migliori con serenità.
DVD-Quote:
“Ecco cosa succede quando perdi ai tavoli sbagliati a Hollywood”
Darth Von Trier, i400calci.com
In un mondo perfetto, la tua idea sarebbe gia’ un soggetto dei Coen Bros in mano a Michael Bay…
Perché in mano a Bay :D ?
Per rovinarlo, ovviamente… e aggiungerci esplosioni e slomo
Guardatevi alcuni film minori dei Coen come Burt After Reading e Intolerable Cruelty, tutt’altro che riusciti… con una regia piu’ aggressiva e veloce, e meno paturnie intellettuali, sarebbe usciti senz’altro meglio. Bay quando e’ alle prese con una sceneggiatura piu’ rigida e precisa emerge tantissimo come regista capace e brillante (e si, adesso cito Pain and Gain, ma anche 13 Hours).
Secondo me una script leggero dei Coen dato in mano a Bay sarebbe il finimondo…
Sai che mi hai convinto :) ?
secondo me uno script dei coen in mano a bay sarebbe una cagata a spruzzo
Dann…
Una mezza idea di andarci c’è l’avevo
Lo spunto non era male
Criminal non mi interessava per niente proprio per l’odore di stantio che emanava dai trailer.
In compenso se fanno un film sulla storia “vera” della prima parte dell’articolo, compro già i pop-corn.
Darth, volevo dirti solo tre parole:
sei
un
grande
ma davvero! sono morto dalle risate al rifiuto di Nicola Gabbia! vabbè che quel bollito di Kevin Costner considererebbe “un viaggio alla scoperta delle emozioni” anche l’assaporare una cucchiaiata di tonno rio mare!
Devo ammettere che sei bravo a raccontare storielle. Un po’ meno a scrivere recensioni. Ma vai tra, fa lo stesso.
stavo pensando in questi giorni al legame tra recensioni tecniche e narrativa, e questa recensione è stellare.
Primo perché per un attimo ho quasi creduto alla storia, e in secondo luogo perché fregasega del realismo: questa storia è una bomba e meriterebbe un film.
Sul film Criminal invece m’è scesa la uallera: già dal trailer avevo paura fosse “il solito personaggio emozionale di Costner”, ma c’era la premessa fantascientifica, la premessa thriller, la premessa spy story.
Insomma, ho sperato fino alla lettura della recensione.
Una storia è vera dal momento in cui la si racconta.
Puzzava di merda lontano un chilometro
solo a me Kevin in questo film ricorda Hacken di Tommy Monaghan/Hitman?: http://vignette3.wikia.nocookie.net/marvel_dc/images/a/a0/Hacken_001.jpg/revision/latest?cb=20110614150444
al punto camera avanti zoom indietro ho iniziato ad applaudire. ci ho troppo creduto alla tua storia!!!
Non avevo dubbi.
eh si, sono una ragazza semplice.
Io che invece sono una pulzella sciocca e triviale chiedo: dov’è che si ottiene questa cosa di trovarsi Ryan Reinolds la mattina nello specchio? Ma poi esce anche?
E chiudo (il film tanto non lo vedevo lo stesso, per cause esterne alla mia volontà)
@Anna Voi ragazze semplici siete le mie preferite.
@Poisoned Guarda, io non ho ancora capito perché Reynolds sia figo ma lo accetto come ogni cosa decisa dal popolo.
NdR: Pisciatoio: moderiamo i toni.
Per ora ti becchi un edit del commento in cui tagliamo gli insulti gratuiti alle lettrici…
Ci siamo capiti.
A parte gli scleri del tizio qui sopra, pure io vorrei sapere in base a cosa RR è figo-per-le-donne.
Cioè, da uomo, a me basterebbe ripensare per un secondo al personaggio di Hannibal King e l’ormone morirebbe lì.
secondo me non è poi così figo. anzi: ha qualcosa nello sguardo che me lo fa sembrare un pò tontolone… preferirei piuttosto l’apparizione di Scott Adkins.
Gentile Redazione, mi scuso per i toni inadeguati ma il mio intento era solo di fare qualche battuta, magari battute bastardelle ma solo battute. Se rileggete i miei commenti integrali noterete che non contenevano offese dirette alle due lettrici, (che adoro, sia chiaro) ma riferimenti generici e scherzosi a categorie di persone. Quindi accolgo l’invito alla moderazione ma faccio presente che non ho insultato nessuno. Faccio invece notare che più sotto un altro utente, Alex folle, mi ha insultato in modo diretto e nel suo caso non c’è stato alcun vostro intervento di editing né alcun invito a moderare i toni. Come mai ?
Politica, amico mio, c’è sempre di mezzo la politica.
E anche i poteri forti.
E i marò.
Beh, raga, grazie a tutti e due. Vedo che non sono l’unico a pensare che Nanni sia stato costretto ad andarsene. Un po’ come è successo a Steve Jobs quando lo hanno scacciato dalla sua azienda, la Apple. Beh, magari non proprio la stessa identica cosa ma il senso è questo. I due avevano molto in comune. Purtroppo Nanni non aveva un grande senso degli affari, come spesso capita ai gegni, questo sì. E si è messo a remare contro le mani forti e.. puff. Sparito. Se ci ripenso, a quando c’era lui, mi viene un groppo in gola e i lucciconi.
E’ colpa di Salvini
Semina odio
film sorvolabile ma storiella iniziale da sceneggiare :D
Darth von Lansdale
Articolo geniale, davvero
bellissim la storiella, giusta la rece.
purtroppo mi sa che la realtà è ben meno romantica, e semplicemente questo cast pazzesco, agli occhi dei produttori di oggi, è decisamente poco bankable, composto per lo più da vecchioni che non hanno alcun ascendente sulle nuove generazioni, escluso il cameo di reynolds e gal gadot che comunque è in ascesa.
il film per me parte da una grande idea. poteva essere bourne meets face off, poteva essere in grado di eguagliare entrambi, con questo cast e questa trama.
purtroppo però vromen dimostra (come già si vedeva in iceman) di non avere la minima idea di dove andare a parare. tratteggia la psicologia dei personaggi e la parte fantascientifica con la grossolanità e l’ingenuità che si addicono ad un action, e quando si arriva alle scene d’azione le tira via in frettissima come dovesse concentrarsi su qualcos’altro.
la scena del ponte mobile per dire, poteva essere una roba colossale. l’idea di come è impostata quella scena è geniale. si fosse sviluppata nell’arco di 3-4 minuti tra sparatorie a cielo aperto e costner che fugge.. invece vromen la tira via in 20 secondi che hai appena il tempo di notare che comunque il suono delle armi è reso bene che la scena è già finita.
non un film da buttare, ma come dice darth proprio dozzinale.
uno spreco pazzesco.
peccato.
ecco, per dire, se questo film l’avesse diretto adam wingard sarebbe stato il film dell’anno.
basta pensare alla prima scena a londra, quando jericho mena i criminali e poi ruba il furgone e gira per la città di notte. girata con un po’ di stile e classe, come avrebbe fatto wingard, quella scena sarebbe stata una bomba.
vromen non sa che cazzo fare, ci mette la vocina che parla alla radio, eccetera, e la scena è nulla più che potenziale sprecato.
e comunque la prima cosa che ho pensato uscito dal cinema è che cage sarebbe stato magnifico per il ruolo di jericho, persino meglio di costner. bello vedere che non ero l’unico ad averlo pensato
Che gran film JFK.
Capolavorissimissimo. Mia top 5 facile
La grandezza di fare un gran film al di là della storia oggettivamente potente che hai dietro.
La tua storia mi ricorda che qualche anno fa l’FBI scovò una bisca clandestina frequentata da celebrity tipo Damon, Di Caprio e Maguire, e che quest’ultimo pare ne fosse uscito più leggero di un milione di dollari…
Del film ho capito che non è ciò che mi interessa vedere.
l’intro dell’articolo è bellissimo! grande!
ci speravo tanto per questo film
Me la sono bevuta alla grande!
Mitico Darth!
Death sei un cazzo di genio. Probabilmente hai affrontato la recensione nell unico modo da poter rendere interessante un analisi di un film che anche a me solo dal trailer puzzava di stantio.
Peccato dover leggere tra i commenti conclusioni da ritardella come quelle del piasciatoio
Anche questo film è servito a qualcosa perché ora che ho letto il pezzo di Darth mi vado a recuperare Operazione Diabolica!
anche a me è venuta la setessa idea!!
Enorme
Ci sono cascato tantissimo !!! storia fighissima cmq, quando esce il libro?
In merito al film: Ma Raynolds si piglia bene con ste storie? è già il secondo in un anno uguale che fa, il primo è
Self/less praticamente identico.
è talmente una poverata che pure adkins – uno che di solito pubblicizza pure quando va al cesso e che nei giorni scorsi è arrivato ad indicare ai fans il frame sul quale stoppare il trailer di doctor strange per intravvederlo – bè persino lui a Criminal ha dedicato solo 2 tweet
detto questo, Costner non mi è dispiaciuto e secondo me ha trovato un look badass buono pure per altri film, un qualcosa che non gli dia l’aspetto del piacione intossicato dal mercurio.
nb reynolds rara faccia di cazzo
Questione Adkins: parliamo del sempre più preoccupante fenomeno di scritturare marzialisti per fargli fare non-le-arti-marziali.
in realtà, mi duole dirlo, sono i marzialisti che si vendono per un piatto di ceci. Nel caso specifico di adkins poi, a prescindere dalle sue velleità artistiche, cerca di salire a bordo di qualsiasi barca fosse anche riportarti indietro il carrello per tenersi l’euro
come già detto da altri nei commenti,se dalla tua storiella iniziale fanno un film lo vado a vedere di volata.