Ma Donnie Yen non si era ritirato?
Ma è vero che hanno fatto Bruce Lee in CGI?
Ma a che serve Mike Tyson, il duello col pugile non l’avevano già fatto nello scorso film?
I dubbi che ci tenevano svegli la notte hanno finalmente trovato risposta con il terzo capitolo della saga cinematografica dedicata al maestro del wing chun più cool del Novecento — diretto come sempre dall’affidabile Wilson Yip e interpretato, inevitabilmente, da Donnie Yen — e la risposta a queste domande è: boh, chi se ne frega, ecco la centosedicesima scena di Yip Man che si allena sul manichino di legno.
Sarò onesto, scemato l’entusiasmo iniziale – perché sono un boccalone e, andiamo, Donnie Yen è pur sempre il più grande artista marziale della sua generazione – Ip Man 3 mi è diventato abbastanza in fretta abbastanza una stronzata, un po’ perché veniva dopo una serie di dichiarazione di Donnie stesso del tenoere di “a posto così regaz, non servono più altri film su Yip Man” (principalmente per scoraggiare la gente dall’andare a vedere film su Yip Man in cui lui non compariva), un po’ perché quando fai una serie di film su un personaggio realmente esistito puoi pure prenderti un tot di licenze poetiche, ma c’è comunque un numero limitato di roba interessante che puoi fargli succedere; per dire, comunque la giri non c’erano fin dall’inizio molte possibilità di vedere Yip Man contro Predator o Yip Man che diventa un pirata spaziale.
E come diceva il tizio che odiava avere sempre ragione, ma sotto sotto gli piaceva: Dio, quanto odio avere sempre ragione.
I nemici classici, gli ostacoli da superare dell’artista marziale ben calato nel suo contesto storico e sociale iperstilizzato della Cina del ‘900 sono: la criminalità, lo straniero, i maestri rivali. Tutti questi problemi Yip Man li ha già risolti a schiaffi nei precedenti 2 film, quindi che si fa adesso?

L’occupazione straniera sempre affrontata con garbo e sottigliezza.
Un regista e uno sceneggiatore più sensibili o un protagonista meglio disposto a mettersi in discussione avrebbero potuto raccontare la vecchiaia di un maestro che ha ancora voglia di tirare pugni e cavarne fuori non dico il Rocky Balboa del kung fu, ma almeno un onesto The Expendables. Niente da fare. Con un déjà vu degno di un glitch di programmazione in Matrix, ci ritroviamo un Yip Man che affronta ancora un a volta la criminalità, gli stranieri e i maestri rivali – solo più fiacco, perché Donnie è obbiettivamente più vecchio (per quanto in formissima come sempre), ma non più vecchio, perché Donnie è un insicuro da competizione. E qui viene la cosa che mi disturba di più di tutta la sceneggiatura: l’inspiegabile pasticcio di date atto a regalare al maestro Yip una seconda giovinezza che non capisco onestamente a chi diavolo possa interessare e/o giovare.
Il film è ambientato nel ’59 — lo sappiamo non grazie allo studio degli arredamenti delle case o delle pettinature dei personaggi, ma perché viene annunciato a caratteri cubitali nella prima inquadratura del film — perciò Yip dovrebbe avere ormai 66 anni, mentre Donnie non ne dimostra più di 50 (il tutto viene elegantemente risolto con una scena in cui un gruppetto di massaie accerchia Donnie e gli chiede “maestro Yip, ma come fa a sembrare sempre così giovane?” – giuro). La moglie di Yip, Cheung Wing-sing, dovrebbe essere all’incirca sua coetanea, facciamo pure un po’ più giovane perché non ho voglia di scendere in archivio a cercare il suo certificato di nascita? Facciamo pure un po’ tanto più giovane? Ma di certo non poteva avere i 34 anni della modella che la interpreta (va detto che è la stessa attrice che interpreta il personaggio di Wing-sing dal primo film). Completa il quadro il figlio più giovane, Ip Ching, che per quanto fosse l’ultimo della cucciolata, all’epoca doveva avere almeno una ventina d’anni, mentre qui viene è mostrato come un bambino in età scolare con il moccio al naso.

La famiglia (storicamente inaccurata)
Ovviamente non c’è nulla di male nel piegare dettagli biografici poco rilevanti al fine di raccontare una storia — o, come nel caso dei due film precedenti, La Storia — che ha la sua coerenza alla luce del quadro generale, il problema è che qui si fa un casino insensato con date e ruoli dei personaggi (vi risparmio la cronaca dell’episodio in cui il figlio di Yip viene rapito dalla mafia cinese), e ammettendolo candidamente, al puro scopo di imbastire una soap opera perché, di fatto, sulla vita di Yip non c’era più un cazzo da raccontare e quindi si vira su quello che ai cinesi riesce meglio dopo i calci volanti: il melodramma famigliare.
Come imposto dai rigidi dettami dell’agiografia cinematografica, Yip Man è un uomo talmente privo di difetti che il suo unico difetto è quello di essere troppo altruista, di dedicarsi talmente tanto agli altri da finire per trascurare la propria moglie: riuscirà a rendersi conto dell’errore e a porvi rimedio prima che sia troppo tardi? Non so voi, ma è esattamente il genere di quesito che non mi pongo quando vado a vedere un film di arti marziali.

Voglia di combattere: super poca.
I combattimenti, in tutto questo, sono poca cosa. Responsabile delle coreografie è, almeno formalmente, la leggenda vivente del cinema cinese di menare Yuen Wo-ping (che sempre quest’anno abbiamo visto dirigere Donnie con molta più efficacia in La Tigre e il Dragone 2), che per sua stessa ammissione ha lasciato più volte il volante a Donnie ed è andato a bersi una birra. Il risultato è la quasi totale sovranità del montaggio a discapito del gesto atletico negli scontri di massa e puro sfoggio di tecnica negli uno contro uno, come per esempio nella pagliacciata suprema del duello con Mike Tyson in cui un Donnie completamente fuori controllo a una certa si dice “vabbè, affanculo la Storia” e infila mosse di MMA a buffo in un combattimento ambientato negli anni ’50.
Su Tyson neanche mi soffermo, cioè dai ragazzi, è Mike Tyson che cerca di fare l’attore, vi dico solo che i sottotitoli erano quasi più necessari per capire cosa dicesse lui in inglese che gli altri personaggi in cantonese. Il suo personaggio è un malvagio speculatore edilizio che vuole radere al suolo la scuola elementare frequentata dal figlio di Yip (che crudeltà!!!), la cui backstory è stata scritta e poi palesemente lasciata nel cassetto dopo aver visto Tyson recitare una battuta.

Fun fact: girando questa scena Tyson si è fratturato un dito.
Paradossalmente, l’unica nota vagamente positiva riguarda l’aspetto che più faceva rabbrividire ai tempi in cui il film era stato annunciato, vale a dire la presenza di Bruce Lee.
Tutti ricorderete come all’inizio la produzione si fosse lanciata in dichiarazioni assolutamente misurate tipo “nessun attore al mondo è abbastanza carismatico da interpretare Bruce Lee, QUINDI LO RICREEREMO IN CGI”, ma a seguito di un reality check e di una potenziale causa miliardaria da parte della fondazione che detiene i diritti sulla persona di Lee, si è deciso di abbassare l’asticella scritturando prima l’ologramma di Tupac e poi la stessa persona che aveva interpretato Bruce Lee nella fiction per la tv cinese del 2008: l’attore, cantante e ballerino Danny Chan – un tizio che un giorno ha scoperto di essere il sosia di Bruce Lee, ha imparato il Jeet Kune Do e ha basato il resto della sua carriera su questo, per cui: respect.

Impersonating Bruce Lee since 2008
Le due scene in cui compare Lee sono una roba stranissima: da un lato il rapporto allievo-maestro tra lui e Yip era stato ampiamente pubblicizzato come fulcro dell’intero film (cosa che in parte spiega le forzature temporali: lo scopo era far interagire un Lee già grande con un Yip non ancora decrepito), dall’altro è assolutamente lampante che a un certo punto, in fase di scrittura, si sia deciso di trasformarla in una guest starring di super lusso. Forse il rischio era che il fantasma di Bruce Lee si mangiasse il film o lo distruggesse nel tentativo, forse la produzione non aveva semplicemente il permesso di usarlo per più di cinque minuti complessivi; quale che sia il motivo, il risultato è che ne emerge, probabilmente per puro caso, un ritratto insolito e inaspettatamente misurato. Al netto di tutto un campionario di tic e di pose da imitazione di quarta categoria, il Lee di Danny Chan è un adorabile sbruffone, veloce di gambe ma lento di comprendonio, un atleta acerbo e un essere umano fallibile, cioè l’esatto contrario di come siamo abituati a vedere rappresentati sia Lee che lo stesso Yip Man e di conseguenza l’unico personaggio simpatico dell’intero film, frega cazzi se e quanto accurato.

sx: non accurato; dx: accurato
Naturalmente il suo apporto alla trama e ai combattimenti rimane irrilevante (coerente col tenore del film che si faccia riferimento più alla sua carriera di ballerino che ai suoi meriti come artista marziale) e qui ovviamente casca l’asino, perché se l’unica cosa che forse mi sento di salvare di un film di menare è un imitatore di Bruce Lee che tira tre calci in aria e accenna qualche passo di cha-cha-cha, siamo messi malino.
Pellicola per completisti che raschia, speriamo una volta per tutte, il fondo del barile degli aneddoti su Yip Man. Assolutamente non all’altezza di quelli che l’hanno preceduto, non ci fossero stati Yen e Wilson Yip probabilmente non l’avremmo neanche considerato. Come si dice in questi casi, bella la fotografia.
DVD-quote:
”Ip Yawn”
Quantum Tarantino, i400calci.com
la risposta del maestro Yip Man alle massaie sarebbe dovuta essere:”- Uso sempre i fanghi d’alga Guan…cos’altro signore care ?!?”
L’ego di Donnie Yen….cosa mi.dovrò aspettare in Rogue One?
considerando che è una produzione americana e quindi la velocità con cui gli orientali a Hollywood calano le braghe mista alla velocità con cui gli americani si sentono a disagio quando vedono un attore non ariano sullo schermo (nonché il precedente di episodio VII col cast di The Raid), direi che ci sono uguali probabilità di un ruolo dignitoso ma microscopico come di un ruolo umiliante E microscopico.
Beh dai meno dei due di the raid è impossibile.
I combattimenti nel prequel ip-man the legend is born erano molto meglio di questo floscio capitolo; chechè ne dica quel fanatico di Donnie. Chissà cosa farà con zio Vin in xxx3.
CITAZIONE
Come si dice in questi casi, bella la fotografia.
DVD-quote:
”Ip Yawn”
FINE CITAZIONE
Bellissime: due capolavori di sintesi
Io mi sono divertito un mondo…
Il primo cameo di “sonougualeaBruceLee” mi ha quasi ammazzato, una serie di tic allucinante e calci a delle sigarette completamente a caso,il secondo è stato simpatico e va bene. I combattimenti di massa sono belli, soprattutto il secondo con delle bastonate così belle da mettere di buon umore…SPOILER
Lo scontro con il killer che fa Muay Thai è bellissimo: Ip Man lo sbatte fuori da un ascensore, poi giù dalle scale fino a buttarlo fuori dal palazzo, risale le scale è arriva prima della moglie che era dentro l’ascensore.Ho fatto la ola.
Mike Tyson avrà pure tutti i difetti del mondo: dalla pronuncia delle consonanti al controllo della violenza ma rimarrà sempre il più potente pugile della storia e vederlo schivare i pugni di Donnie con il movimento del tronco è stato uno dei momenti più belli di tutto il film. Poi mica le ho viste le mosse di MMA, Ip Man si difende come può da un pugile che tira anche calci e prova a strangolarlo.
L’incontro finale è tecnica allo stato puro… con il Leggendario “pugno a un pollice”.
Spero che Donnie Yen è il suo EGO nel prossimo film interpretino un 27enne che faccia il culo a tutti dall’inizio alla fine come è giusto che sia.
Il più potente non esageriamo, ve ne sono molti altri prima di lui che meritano tale titolo come Lennox Lewis, Rocky Marciano, Muhammad Ali, George Foreman, Joe Louis, Jack Dempsey…
Tornado all’articolo, Danny Chan se non sbaglio compare anche in Kung Fusion e Shaolin Soccer, perchè pensando a qualcuno che può somigliare un casino a Bruce Lee è propio lui
Volodymyr Klyčko e Vitalij Klyčko dove li lasci ?
Hai postato un Dream team ma per un confronto ne dovresti scrivere uno, un sei contro uno non è mica corretto. Era Ali quello che voleva sfidare più pugili nella stessa serata, comunque sono discussioni senza uscita, per me Tyson è il migliore e per te sarà uno dei campioni che hai scritto.
Guardabile con il fast forward tra un combattimento e l’altro;che non sono male ma sono molto artificiosi e poco cazzuti. Il finto cammeo di Bruce Lee se lo potevano risparmiare secondo me, la parte dove piglia a calci le cicche è ridicola! Diciamo che si poteva fare a meno di sto IM3
a me è piaciuto il combattimento in ascensore… anche se i vari scontri non li ho trovati particolarmente coinvolgenti. sempre ben coreografati, ma lo stare in apnea come quando mena l’ufficiale giapponese alla fine del primo per non perdersi nemmeno un colpo, qui no, niente.. comunque tanto di cappello anche a lui a 50 anni e passa fare ancora film così
Per me le scene di menare sono piu’ belle di quelle nel secondo, la coreografia è piu’ asciutta e tecnica.
ti quoto, o quantomeno siamo mediamente sullo stesso livello. Il combattimento finale l’ho trovato eccellente.
davvero vi aspettavate un film “accurato” ? Davvero? Tyson invece ci esce benissimo, il combattimento è coreografato in modo strepitoso… cioè ma ve la ricordate la sequenza del pugile nel secondo? Questa sarebbe peggio in cosa?
A me è piaciuto… ma! Ma io partivo con un hype praticamente nullo, ovvero mi aspettavo il fondo del fondo del barile ed ero già totalmente rassegnato a un film ormai lontano in qualunque modo dalla vita del vero Ip Man, giuro che se a un certo punto Donnie Yen avesse alzato un braccio e fosse partito in cielo volando come Neo di Matrix non mi sarei stupito troppo.
SEGUONO SPOILER
Nel complesso mi è piaciuto pure più della seconda parte del 2, che sarà anche bella nel suo essere una copia cinese di Rocky 4, ma aveva un “cattivo” davvero ridicolo, sotto ogni punto di vista. Qui Mike Tyson è comunque un cattivo senza troppe sfaccettature (a parte il suo atteggiamento con la bambina) ma l’incontro tra lui e Ip Man è gestito in modo diverso e non è nemmeno il climax della pellicola. Per il resto, le critiche di Quantum sono tutte sacrosante, e mi sono messo quasi le mani nei capelli quando durante il film ho sentito accennare a un ipotetico scontro “Ip Man contro 10… o 11”. Poi per il resto sarò io troppo sentimentale ma mi è piaciuto come hanno raccontato il rapporto di Ip Man con la moglie, nei precedenti capitoli solo accennato. Dai la scena dove sono tutti infervorati per il grande combattimento finale e lui intanto balla con la moglie è da applausi! Interessante anche il vero antagonista, l’uomo del risciò, finalmente un personaggio che combatte alla pari con Ip Man ma che non è nè un buffone, nè un vecchio maestro di arti marziali, nè un cattivissimo e diabolico “non-cinese”.
Insomma, i soldi del dvd (ma non del blu-ray) secondo me li varrà, all’uscita. Ma, per favore, a un Ip Man 4 dico anch’io “no, grazie”.
Quindi tocca rivalutare come atto conclusivo Ip Man con Anthony Wong??
Cioè, praticamente se a uno (io) non era piaciuto nemmeno il primo, quante speranza ha di arrivare a vedersi questo passando dal secondo?
Su Ippyman, secondo me, sempre molto meglio The Grandmaster (e qui forse rischio il linciaggio).
Tieni conto che se il primo ti ha fatto cagare il secondo non potrà certo certo piacerti, bene o male è la stessa pappa. Così a naso direi che questo terzo non si discosta.
The Grandmaster ho il dvd, l ho visto una sola volta è ricordo di averlo odiato. Passimi i combattimenti che ok, da wong kar wai te lo puoi aspettare non sappia valorizzare i combattimenti anche se oramai se ci butti due atleti veri puoi tienere la Camera fissa che il combattimento è dico e invece no, qua i tipi menano poco e nulla e montaggio e regia reggono male, e se un film action risulta brutto nei momenti action gia partiamo zoppo. Ma in fondo a Wong Kar Wai ci sta che se ne fotta delle arti marziali per virare sul lato sentimentale melò ma qua fallisce anche quello è la storia non appassiona, non commuove magari a causa anche del terzo elemento portante del film ovvero il contesto storico che pure pare sgrammaticato nel costruire le varie tempistiche. Insomma per me un pasticcio totale.
Questi IpMan per me hanno l handicap maggiore nell avere a che fare con un personaggio realmente esistito ma su cui inevitabilmente si è dovuto ricamare e lo si è fatto in malomodo. Fosse partita come una storia senza paletti storici ci si sarebbe potuto giocare con più facilità e uguale strafottenza senza però far storcere il naso a chi lo vede. Poi vabbe ha combattimenti carini con scene di raccordo televisive, insomma una saga modesta ma nei primi due capitoli salvabile.
Lo so e so di saperlo, eppure per qualche motivo ‘sto cinepolpettone di Wong Kar Wai mi piace.
E temo che il motivo POTREBBE anche essere che “è bella la fotografia” (davvero).
Affanculo, alla fine, complice Netflix che lo ha messo up, ho rivisto il primo con la mente sgombra.
E alla fine, forse perché sono partito con la sanissima idea del “guarda i combattimenti, mangia oreo mentre narrano”, mi è piaciuto di più.
E ora guardo pure il secondo, visto che è up pure quello!
Che poi pure io alla prima visione Ip Man lo avevo schifato, abbassate le pretese l ho digerito meglio
Considerando che Bruce Lee non sapeva neanche che cosa erano i calci finche non è andato negli usa, la scena che prende a calci le sigarette è ridicola, un po’ come tutta questa trilogia.
Questa roba va bene per i fanatici che fanno le arti marziali cinesi che praticamente rispetto a quelle giapponesi o di altre nazioni non si sono mai modernizzate, ma davvero un cinese di 60 kg può sopravvivere ai pugni di un bestione di oltre 100 kg come Tyson facendo quelle mossette.
Vabene che i cinesi giustamente hanno capito che con i film possono fare soft power come gli usa, ma questa è roba demenziale peggio dei film americani di serie B che arrivano da noi.
a proposito ho sentito una storia che la casa di produzione cinese che l’ha distribuito ha fatto un casino con i biglietti online e insomma ne è seguita una accusa di frode e truffa e un disastro finanziario che bla bla insomma ci ho capito poco ma sembra una zuffa bella grossa, almeno così dice wikipedia… qualcuno ne sa qualcosa?
Hanno gonfiato il numero di biglietti venduti per farto sembrare piu’di successo di quanto non sia stato: pare che la casa di distribuzione (o produzione, adesso mi sfugge) abbia acquistato un certo numero di biglietti poi regalati o venduti a prezzi scontatissimi.
http://shanghaiist.com/2016/03/21/ip_man_3_fake_box_office.php
Non ho visto il film quindi non so cosa intendi per “mosse di mma” (non esistono “mosse di mma”, per la cronaca), comunque arti marziali come Muay Thay, Jiu Jitsu, etc etc esistevano gia` negli anni 50, e naturalmente esistevano gia` anche incontri tra marzialisti di discipline differenti.
Ho visto solo i video su YT con spezzoni di Tyson e Yen che girano il combattimento, ho lollato fortissimo quando tyson schiva all’interno (giustamente) per staccargli la testa con un gancio destro al posto che all’esterno e Yen ridendo gli dice che doveva andare all’altra parte.
P.S. E’ vero Iron Mike ha una pronuncia imbarazzante ma continuerei a vederlo troppo bene a fare film d’azione.
Visto di recente al FEFF di Udine (restando in tema segnalo “The master” di Xu Haofeng, film strano ma con un “combattimento finale” clamoroso), ‘sto IP Man 3 l’ho trovato un vero pasticcio. I primi due sono più che dignitosi ma questo si vede davvero che è stato girato senza un minimo di convinzione: salvo solo il già citato combattimento nell’ascensore.
Ma qualcuno che pratica Wing Chun/Tsun e che guarda ‘sti film con occhio ‘tecnico’ no eh?
In assenza di occhio “tecnico”, spiega che vuoi dire.
Perchè se viene fuori che Donnie Yen non è tecnico io smetto di guardare film di arti marziali, sporca lo stile questo sì, perchè affronta avversari diversi da quelli affrontati nei film precedenti ma il risultato è più che soddisfacente.
Poi in un discorso generale la tecnica deve essere esaltata (calcio volante con spaccata di Van Damme) o spettacolarizzata (la boxe di Rocky) altrimenti la noia potrebbe farla da padrona.
Io pratico wing tsun lineaggio leung ting da 6 anni, praticamente l unico lineaggio moderno e funzionante, gli altri sono tutti tradizionali e alcuni pure involuti. Se guardo con occhio tecnico posso dirti che quello di wing chun ha solo il nome, e forse e dico forse i pugni a catena, anche se dovrebbero essere verticali i pugni e lui li tira diagonali che realmente si spezzerebbe mani e polsi oltre a non avere forza… poi nel wing non va opposta forza e lui spesso devia le braccia avversarie andando di forza quando dovrebbe lasciare andare il colpo dove deve andare pensando ad evitarlo capendo dove va col tatto piuttosto che deflettere …. ma vabbe è fatto per essere più vistoso, una persona qualunque non capisce la differenza e apprezza comunque. Tutto sommato apprezzo anche io che è coreografato comunque in maniera carina. Pessimo però lo scambio di colpi ed il chi sao, le braccia incrociate che ruotano nello scontro finale, (tradotto braccia appiccicose) sono semplici braccia che si toccano e ruotano, andando a cercare l apertura per colpire forzatamente, invece è solo un esercizio di sensibilità e andrebbe fatto piano, con una continua pressione in avanti per trovare le aperture facilmente, di certo non si usa per combattere, non con quella foga… ma vabbé… ho detto la mia con occhio tecnico. Che poi Donnie ha studiato wing con Yip Chun (figlio di Yip Man, che fa wing tradizionale di merda, tutto rigido e poco vario) e anche con leung ting che pratica ed insegna il wing tsun moderno che è fatto non bene ma molto più che bene, ma pare che al mondo le cose fatte male ma più facili siano preferibili e quindi ha preferiro yip chun… il wt di leung ting è più difficile ma dà abilità mostruose .. poteva diventare molto più bravo.
A me è piaciuto, i combattimenti sono coreografati e girati in maniera più pulita che nel secondo, lo scontro nell’ascensore ha il solo difetto di essere corto, e quello con Tyson, realistico o no, è fico.
L’ultimo é forse il miglior combattimento dei tre film, tolto quello contro il nippo nel primo che vince di carisma.
Ho 66 anni,e conosco i moviment