Devo chiarire subito due cose molto importanti. La prima è che in Approaching the Unknown non succede un cazzo.
Non sto dicendo che non succede un cazzo, sto proprio dicendo che non succede davvero un cazzo.
Sto dicendo che nella scala da 1 a 10 dei Film Di Fantascienza Del Non Succedere Un Cazzo, dove 1 è The Martian, 2 Gravity, dove 2001 sta intorno al 7 e Solaris al 9, dove il 10 è raga, non succede veramente un cazzo, Approaching the Unknown sta tra l’11 e l’11,7.
Non c’è azione, non c’è urgenza, tutte le crisi che si presentano hanno come orizzonte finale qualche giorno se non intere settimane, e comunque vengono spesso risolte off-screen grazie a una narrazione con più ellissi del mio libro di geometria del liceo. Non. Succede. Un. Cazzo.
Vi ho spaventato abbastanza? Ve ne siete andati annoiati pensando che questa roba non vi interessa né vi interesserà mai? Bene, ciao.
Ora vi dico la seconda cosa importante: io Approaching the Unknown l’ho adorato, è purissimo space porn pieno di scienza e galassie, evidentemente ispirato dai recenti successi di quei due space porn che dicevo sopra e dalle prossime missioni su Marte a cui la NASA sta già lavorando da sei anni.

Sopra: la sceneggiatura di Approaching the Unknown (ESCLUSIVA I400CALCI, courtesy of Mark Elijah Rosenberg)
Non succede un cazzo? Cazzo se non succede un cazzo! È un film che racconta il viaggio solitario del primo colono terrestre su Marte, che comincia con il lancio e finisce con l’atterraggio sul pianeta rosso (o forse magari no), ambientato quasi interamente all’interno dell’astronave di Mark Strong, unico membro dell’equipaggio e dal minuto 10 in avanti unico attore fisicamente presente in scena per un’ora e mezza di film. Durante il viaggio succedono, ciclicamente, routinariamente, ripetitivamente, in loop, due cose: piccoli casini (risolti dal Protocollo Mark Strong Svita Cose)

Sopra: Mark Strong si prepara a svitare cose.
e momenti di introspezione scaturiti dalla consapevolezza di trovarsi da soli in mezzo all’universo con un metro d’acciaio tra te e l’Un Cazzo definitivo, Luke Wilson da Houston come tuo ultimo contatto con l’umanità e a farti compagnia solo delle tristissime piantine.
I momenti di introspezione vengono solitamente risolti grazie alle succitate ellissi e a una psichedelica spruzzata di Protocollo Space Porn.

XXX AMATEUR ASTRONAUT IN SPACE FUCKS HUGE GALAXY WITH HIS GINORMOUS NASA DONG
Ecco, vi ho sostanzialmente raccontato tutto il film prima ancora della SIGLA!
C’è questa cosa meravigliosa sui viaggi spaziali: che sono una tecnologia splendida, avanzatissima e inconcepibile per noi sciocche menti inferiori, eppure sono ancora nella loro infanzia – e se è per questo ci sono rimasti sostanzialmente immutati per gli ultimi trent’anni. Ma adesso stanno tornando di moda! Tony Stark Elon Musk ci vuole portare a fare turismo nello spazio! Della NASA abbiamo già parlato! La conquista dello spazio è rientrata di prepotenza nella discussione pubblica, i miliardi ritornano a scorrere, eppure anche quando nel 2025 partiremo per Marte staremo ancora di fatto lanciando delle costosissime scatolette di latta nello spazio nella speranza che vada tutto per il verso giusto!
È come essere in giro quando i fratelli Wright stavano provando a far volare il primo aereo, solo che NOI ANDIAMO NELLO SPAZIO!
Ci aspetta una quantità di fallimenti, incidenti, disastri e altre catastrofi che neanche l’unità di crisi della NASA riesce a immaginarsi. Decolli falliti. Atterraggi falliti. Roba che esplode nello spazio. Macchine che vanno in tilt. Gente che impazzisce, i loro fragili cervelli inghiottiti dalla vastità del nulla.
Sarà bellissimo e quando finalmente, tra mezzo secolo o giù di lì, avremo imparato a fare le cose per bene e cominceremo davvero a colonizzare Marte, ci ricorderemo (io e voi altri tre che siete ancora in giro) di film come Approaching the Unknown, così spaventosamente puntuali (o magari opportunisti, vedete voi) da stare a cavalcioni sulla linea che separa scienza e fantascienza.

HUGE interracial orgy w/red dwarves, white dwarves and bright giants!
Nel caso di AtU, questa linea è la Macchina Dell’Acqua inventata da Mark “Svito Cose” Strong. Problema: come si fa a sopravvivere a un viaggio di nove mesi nello spazio (senza contare il resto della propria vita su un pianeta come Marte) con quantità limitate d’acqua? Facile, risponde Mark Strong: si inventa un marchingegno nel quale tu in pratica ci metti il terriccio, no?, e quello separa idrogeno ossigeno e altre cose e produce energia e acqua potabile.
Se a questo punto poteste sospendere l’incredulità per qualche secondo, ecco, così, perfetto, possiamo continuare.
L’intero film ruota letteralmente intorno alla MMM (Mark’s Magic Machine), la quale a sua volta fa da cuore pulsante dell’aStrongave (SCUSATE DAVVERO TANTO). E siccome Mark è l’unico essere umano in vista, l’altro Mark, Rosenberg, regista e sceneggiatore al suo debutto, decide saggiamente di stabilire fin da subito un rapporto empatico tra uomo e macchina, così da economizzare e sveltire una vicenda che di per sé prosegue a ritmi glaciali – se le macchine si rompono anche Mark si rompe, e se Mark si rompe le macchine continuano a rompersi, ad avvelenare l’acqua e l’atmosfera e la speranza. Il deterioramento dei due protagonisti del film (l’unico, vero “evento” del film) va sempre in parallelo, il che significa che in generale, per quanto narrativamente statico, Approaching the Unknown è anche opprimente e claustro/agorafobico dal momento in cui succede la prima cazzata, quel bizzarro effetto che solo i film ambientati nello spazio riescono a ottenere.

Plasmablasting a sexy black hole pt.1
Insomma, io non so più come dirvi che in questo film non succede un cazzo e che, a meno che non accettiate di immergervi completamente nell’esperienza disinteressandovi del ritmo, Approaching the Unknown potrebbe anche farvi l’effetto di una serie di screensaver di Windows intervallati a tutorial su YouTube di Mark Strong Che Svita Cose.
C’è un sacco di spazio vuoto in questi novanta minuti. La mia proposta è: visto e considerato che sono novanta minuti di trailer di quello che succederà davvero tra meno di un decennio, e che sono presentati in una confezione assolutamente sontuosa, provate per una volta a non vivere gli spazi vuoti come una mancanza, come un elemento foriero d’ansia e che va assolutamente riempito il prima possibile con un’esplosione o un plot twist o un avvenimento di qualsiasi tipo. Godeteveli e pensate che quando saremo vecchi ci saremo anche noi, lassù!
Con Mark Strong.

#berneunpaio, space edition.
DVD–Quote:
“Mark Strong svita cose”
Stanlio Kubrick, i400calci.com
Venduto. Fantascienza hardcore mi ha sempre preso e se questo film e’ simile a The Martian, ma senza la fuffa (ovvero tutte le scene non nello spazio o su Marte), allora mi piacera’ sicuramente.
Grazie per la rece Stanlio!
Ho visto il trailer sul tubo alcune settimane fa e m’aveva intrippato assai.
Il fatto che non succeda veramente niente un po’ m’inquieta, ma tanto so che alla fine lo vedrò lo stesso, ho un debole per i film di fantascienza “minimalisti” (cioè non i soliti film Hollywoodiani con gli alieni cattivoni che esplodono cose) e negli ultimi anni qualche bella cosa finalmente si è vista, tipo Europa Report.
Oh, che poi a me è piaciuto un sacco persino Solaris di Soderbergh, eh?
2001 no, quello proprio no, non lo reggo davvero…
In pratica un capolavoro di noia con forte rischio di narcolessia,cioè settimana scorsa ho finito Alien Isolation un capolavoro di tensione e difficoltà in cui la trama potrebbe benissimo adattarsi ha un riavvio cinematografico senza stravolgere nulla
Sopratutto peccato per Mark Strong.
Ho trovato noioso anche Gravity nonostante la statura tecnica.
Alien Isolation GIOCONE
Eddajie!!! L’ ho comprato sulla fiducia e mi confermate che è da…
…paura…
The Martian mi è piaciuto quindi devo recuperare questo e Gravity.
Alien Isolation é un titolismo tecnico puzzello!
Ho mangiato una vegana, sarebbe la tecnica!!
Venduto!
ah Stanlio anch’io venduto alla grande per questo pezzo di hard science fiction! e comunque questa sarebbe stata una SIGLA perfetta per il tuo pezzo (anche se non succede un cazzo):
https://www.youtube.com/watch?v=hfp0fZVtgzo&index=9&list=PL-yNVcM0G2oGV-9YH46S_BmBwcCOWKSTm
I pezzi di Stanlio mi metterebbero addosso una fotta assurda anche se parlassero di gente che svita cose nello spazio mentre non succede niente. Vendutissimo e non vedo l’ora.
A proposito: https://www.washingtonpost.com/news/speaking-of-science/wp/2016/06/15/ligo-scientists-announce-their-second-detection-of-gravitational-waves/?tid=sm_fb
In effetti sto film visto così dalla copertina del DVD mi sembrava proprio una poverata. Dopo la recensione mi sembra ancora una poverata, però sembra fatta bene e darmi qualche speranza che per il futuro dell’umanità la soluzione nuovi territori da colonizzare sia ancora migliore di guerra mondiale con conseguente sfoltimento della popolazione…gli darò un’occhiata!
Vendutissimo (hanno fatto il film di Cosmos? Non è come quella puttanata di Interstellar vero?) ma
“e quando finalmente, tra mezzo secolo o giù di lì”
Se vabbè…finché le tecnologie per la generazione di energia sono i combustibili fossili, resteremo sempre inchiodati in un intorno di zero, circa.
Ma questo l’avete visto?
https://youtu.be/ym3lO5kRMBI
Rosenberg è un genio. Lui nel 2016 ha capito che lo spazio è bellissimo quanto può essere letale, ma soprattutto noiosissimo, che le cose si rompono e che per sopravvivere c’è bisogno dell’acqua. Ah si dimenticavo, sembra anche aver capito che la gente in isolamento diventa pazza.
BRAVO mi senti Rosenberg BRAVO.
2.27 minuti di trailer dove succede tutto quello che può succedere in un film di 90 minuti in cui non succede niente. Immaginandomi il resto vedo Mark Strong che riesce a stare seduto, fare lo sguardo fisso e farsi crescere la barba tutto contemporaneamente. Io a sto giro passo… Marte sarà pure un puntino rosso nello spazio ma questo film mi sembra una merda.
Ma quindi non succede un cazzo?
Trama del film 8====D
Devo ammettere che se mi dici SPAZIOi hai già comprata.
Mi hai fatto ricordare di quando ero in tesi all’università e il prof del mio ultimo esame i chiese dopo l esame “che tesi sta facendo?” e io risposi usando una serie di sigle e acronimi e per farmi capire meglio conclusi con “in pratica avvito e svito”.
A sto punto andiamoci a vedere il film di quella che puliva in cessi nello spazio…
Io sono già al ME NE DIA TUTTI.
Cioè tipo Il cavallo di torino nello spazio?
Venduto!
Però non ho capito: succedono cose oppure no?
Dal trailer ricorda the martian fratto europa report
potrei anche dargli una possibilita`, il tizio che fa l’attore sembra assai convinto e mi piace
Io mi faccio le pippe rileggendo “Le fredde equazioni”, mi sa che mi vedrò il corso di bricolage spaziale di Mark Strong almeno un paio di volte.
Già il film è una poverata siderale, in più il vero plothole che manda in vacca tutto definitivamente è che per una missione spaziale di colonizzazione NON ESISTE che mandino un astronauta solo…
Dici che ci sarebbero problemi con la riproduzione?
Considerato che gli altri film citati li ho visti tutti e che la mia personale classifica segue fedelmente la tua bellissima Scala Dei Film Di Fantascienza Del Non Succedere Un Cazzo ma in senso inverso, non vedo l’ora di vedermi questo grande ritorno di silenzio + spazio vuoto + introspezione psicologica.
Nel frattempo … Bellissima rece, grazie !
e Moon dove lo piazzi nella tua classifica, Stanlio?
@AndreaGnarluz – Moon non è un film, è un one man show con Rockwell che fa faville e regge tutto da solo il film
ho appena visto questo… questo… ho appena visto Mark Strong che svita cose… e devo dire che mi è piaciuto!
hai perfettamente ragione… non succede proprio un cazzo di niente… i punto saliente del film è lo stesso Strong che, svitando cose, manda in vacca la nave, la missione, le piante e la sua stessa vita.
la scena più bella invece è verso la fine, dove passa gli ultimi giorni sulla navicella a svitare cose a caso senza alcun obbiettivo, forse si annoiava… boh
ma in fin dei conti è un film che ho gradito proprio tanto, un po’ come “the last push”, altro capolavoro (molto più low cost, se riesci ad immaginarlo) dove non succede praticamente un cazzo…
nel cercare un senso più che altro al finale su internet, mi sono imbattutto in questa bellissima recensione, verissima, profonda e che mi ha fatto cappottare dalle risate… ti ringrazio per avermi consigliato un film che ho appena visto!
L’ho appena visto su Netflix.. Una botta!!
L’intero film lo si passa ammirando l’integrità e la lucidità di quest’uomo pensando che soltanto uno dotato di tanto genio ed intelletto (avrebbe progettato e realizzato una macchina per la sintesi dell’acqua dal terriccio) e talmente metodico, scrupoloso, tutto d’un pezzo, “mens sana in corpore sano” potrebbe riuscire in una tale impresa, e ne ammiri le doti e la determinazione al punto che comprendi che sono delle qualità essenziali per affrontare una situazione così estrema ed irreversibile.. le stesse doti di uomini come Yuri Gagarin che, dopo questo film, ammetti a te stesso non averne e ringrazi il Signore per questo. Lo stesso vale per la piena conoscenza che mostra di avere verso la sua nave “cit.: nessuno conosce questa nave meglio di me!” ed il “problem solving quality” che gli danno una sicurezza tale da credere di poter gestire piccoli problemi e gli incidenti che potrebbero farlo sprofondare nello spazio interstellare con assoluta padronanza, e sarà poi quella stessa troppa sicurezza che si rivelerà essere l’errore principale del fallimento della missione più che dei problemi tecnici ed ingegneristici.. Qui l’errore umano è l’eccessiva sicurezza unita alla troppa determinazione. Le virtù che però nello spazio rischiano di diventare i reali problemi.. fa riflettere!