Non c’è una maniera più dolce e gentile di dirlo: Jackie Chan ha un problema.
Perché passi La battaglia degli imperi, sono sforzi senza senso che ne trovano uno nella geopolitica delle produzioni e nei budget stanziati, ma infilare subito dopo un film come Skiptrace è segno di qualcosa.
Perché Skiptrace è il vecchio Jackie Chan, il poliziotto con un trauma che vediamo a inizio storia con una missione molto semplice da portare a termine lungo tutto il film (un oggetto da recuperare, una testimonianza da fornire o fate voi), coinvolgendo una dolce e sincera ragazza interpretata da una brava attrice ma messa ai margini (qui Fan Bingbing) e che per farlo viaggerà attraverso mille vicissitudini e paesaggi ma soprattutto calci. Addirittura Skiptrace gli mette accanto Johnny Knoxville, idea potenzialmente esplosiva. Invece fin dalla prima inquadratura con un ralenti imbarazzante e un’esplosione fatta malissimo, una morte fintissima e nessuna qualità nell’azione è evidente che c’è qualcosa che non va.
È facile puntare il dito su Renny Harlin. È facile e lo faremo.
Non è pensabile passare sopra a sequenze goffe come quella iniziale ma anche quella subito seguente, concepita come i migliori casi del genere, un inseguimento su palafitte con motoscafi tutti intorno e distruzione delle palafitte stesse una alla volta, una sull’altra, un momento da Jackie Chan dei tempi d’oro che però sembra montato con l’impossibile e maldestra incapacità di un qualsiasi film italiano d’azione. Come se le riprese fossero state fate senza combaciare bene.
Aggiungendo a tutto ciò la partecipazione di Johnny Knoxville, entrato in scena benissimo come truffatore americano ma poi virato male in un personaggio mai chiaro (truffa chi? come? cosa sta facendo in Cina?), si fatica proprio a comprendere il senso ultimo del film, cosa debba essere.
Poi arriva la parte in Mongolia Interna. Ed è tutto chiaro.
Per chi di voi non lo sapesse la Mongolia interna è una regione a Nord della Cina, luogo rurale, montano, autentico e tutto quanto, posti incontaminati, usanze, tradizioni, cavalli, vestitoni colorati e tanta ma proprio tanta simpatia autentica. Sapete come lo so? Ho visto Skiptrace.
L’obiettivo del film è fare pubblicità alla regione Mongolia Interna, un piccolo paradiso di abiti colorati, tutto da visitare. Non che ci sia niente di male, tantissimi film prendono soldi da certe regioni o certi comuni per girare in loco e implicitamente fargli pubblicità. Ma per l’appunto “implicitamente”! Non questo:
e una lunga serie di altre scene in cui gli inseguimenti devono seguire i ritmi di alcuni balli tradizionali, in cui senza nessun motivo apparente le tradizioni e le bellezze locali entrano nella storia, in cui si mangiano e si descrivono piatti tipici! Ogni svolta sembra motivata dal dover mostrare un’usanza o un altro paesaggio mozzafiato (che poi mozzafiato non è per gli standard cui il cinema ci ha abituato). Ma conta poco, la regione Mongolia Interna ha pagato e avrà quel per cui ha pagato. Renny Harlin ha risposto: “Obbedisco” e così sarà, girerà una scena in cui vengono decantati i tradizionali testicoli di toro.
Intanto sullo schermo Jackie Chan e Johnny Knoxville discutono molto e calciano poco. Addirittura Knoxville, al limite del sacrilego non compie stunt, non si distingue nei momenti d’azione per il disprezzo verso le controfigure e ogni istinto di sopravvivenza.
Quando qualcuno l’aveva messo accanto a Schwarzenegger per il suo ritorno in The Last Stand, gli accordi erano stati evidentemente diversi, in quel gioiellino di serie B, Knoxville era il matto del paese e quando non crollava assieme ad un palo della luce passava proiettili ad Arnie con l’esaltazione di un bambino. Qui discute tutto il tempo con Jackie Chan e basta.
Io però ho una teoria. Avrete notato che Jackie Chan, arrivato all’età cui è arrivato, sembra dare il meglio negli spazi stretti, in qualche controllato confronto in cui il montaggio limita i danni e gli lascia più aria per muoversi. L’occhio attento però noterà che non si tratta realmente di Jackie Chan, quello che è in Skiptrace è un bravo imitatore, qualcuno che conosce così bene i film di Jackie Chan da saper recitare e combattere come lui, che ne conosce le battute e le mosse, le faccette e la maniera di agitarsi ma non è lui. Non è lui perché è troppo lui. Mi seguite? Jackie Chan non imita Jackie Chan, inventa, crea, fa cose nuove, invece questa persona che recita in Skiptrace rifà il repertorio dei grandi classici, ricalca tutto il già visto mette in scena il banale. Impossibile. Non è lui.
DVD-quote:
“Un irresistibile buddy movie tra la Mongolia Interna e un bravo imitatore di Jackie Chan”
Jackie Lang, i400calci.com
Fan Bingbing premio Jimi Bobo, magari per l’edizione natalizia
Scusate, ma q̶u̶e̶l̶ ̶s̶a̶c̶r̶i̶l̶e̶g̶i̶o̶ il nuovo Ghostbuster non lo recensite?
fatto…
Come sei caduto in basso Renny Harlin….
Knoxville me lo ricordo interessante anche in Walking Tall
Per cui è una puntata di Sereno Variabile con un pò di calci ambientata in Mongolia?
Vabbe mi riguardo operazione pirati
non sarà mai peggio di quel coso su hercules…
Commento solo per dire che di Jackie O’ Chan non mi sono mai andati giù nemmeno i suoi classiconi.
Non so che farci, i suoi combattimenti non mi gasano, mi pare prevalere sempre la parte “gag” alla parte “calci”, e le trame non mi prendono mai.
Se però qualcuno ha da consigliarmi un film tipo “guarda questo che cambi idea”, ben venga.
la parte di gag Keaton/Lloyd persistono da quando è entrato in attività praticamente. in ordine direi: drunken master 2, police story 1 e 2, armour of god 2 project A 1 e 2. la fase seguente se resisti é: dragon forever, Wheels on Meals, crime story e terremoto nel bronx. tutto quello che viene prima e dopo e che non ho menzionato è per puristi. anche se qualcuno di questi li avrai già visti sicuramente…
Grazie, una metà di questi non li ho visti.
Da grande appassionato di jackie della prima ora non posso che constatare lo sfacelo dei suoi ultimi film. skiptrace puzzava di stronzata fin da subito. mi pare sia morto anche uno stuntman durante la lavorazione, questo indipendentemente dalla stronzaggine del film. é da karate kid, con quel paraculato del figlio di Smith, che non riesco a intravedere qualcosa di valido nei suoi lavori; se non qualche marchettata pietosa. vogliamo parlare della versione ridicola di the pacifier con vin diesel? de il regno proibito? l’incontro fra le due star marziali più agognato di sempre risolto in quella maniera; soprattutto fuori tempo massimo per tutti e 2. ormai é lezioso a più non posso, stucchevole nel mettere in scena ripetutamente lo stesso buonismo verso le culture e i caratteri asiatici. da molto ormai si impone come veicolo della cultura popolare asiatica, vabè, quello lo faceva da sempre ( per carità, é sempre l’essere più conosciuto in assoluto da quelle parti) però, ora, c’è solo quello. dopo l’ottimo new police story e il rifacimento di 3 scapoli e un bebé, la cosa più buona e fuori dagli schemi che ha fatto è stata shinjuku incident, però anche little big soldier non era malaccio; anzi, più che godibile. police story lockdown non l’ho ancora visto perché so che ormai combatte mezzo secondo. dragon balde l’ho snobbato fin da subito visto la retorica di fondo. é ritornato dietro la macchina da presa per quella sorta di sequel di armour of god; divertente, qualcosa di buono c’è, ma era troppo patinato e artificioso. adesso si attende il nuovo film di martin campbell con lui e brosnan… chissà che cazzo ne verrà fuori. ci manca solo un nuovo rush hour dopo l’orribile terzo capitolo e siamo apposto.
PS. Tra l’altro, diciamolo; assomiglia sempre di più al berlusca.
@kaiser zozzo WOW davvero una bella analisi complimenti
mi hai fatto venire voglia di recuperare qualcosa
@Shu-shá ti ha risposto kaiser zozzo ma se dovessi dire un titolo prova con i
Police Story dico solo
Fight in the Lego!
Grazie, é il classico sfogo dell’appassionato diciamo. new police story è fight in the lego! (il 4 capitolo ad essere precisi) questo se dovesse recuperarlo il ragazzo sopra visto il tuo brillante rimando. io gli ho menzionato i classici capitoli 1 e 2 (che magari avrà anche visto) e non troverebbe mai la scena con i lego a cui facciamo riferimento. new police story è infarcito di romanticismo a tratti stucchevole e qualche bambinata di troppo, ma ha quelle 2-3 scene che portano a casa il film alla grande. quando lo girò si vedeva che c’era quella dose giusta di tornare alla grande nonostante tutte le smancerie seminate del film che piacciono tanti ai suoi connazionali. nulla a che vedere logicamente con i primi 2 film, alquanto pionieristici. tutto dipende quanto lui (Shu-shá) sopporti gag slapstick o meno. ci sono film di jackie un po più serie e altri che si lasciano più andare. raramente però sono del tutto seri tipo: crime story o anche heart of dragon.
rettifico: new police story era ipoteticamente il quinto capitolo… dimenticavo First Strike.
Forse è proprio lì il problema: le stramaledette gag slapstick. Praticamente non sopporto nemmeno quelle di Chaplin.
Vi lascio immaginare i miei sentimenti verso un certo Jar Jar Binks, non so se conoscete.
@kaiser zozzo MAGNIFICO! completamente d’accordo con te non posso aggiungere altro mi hai tolto le parole di bocca
la mia voleva essere solo un indicazione a un combattimento non necessariamente comedy di jackie
insomma per dimostrare che sa fare anche botte serie
comunque complimenti per la preparazione
Che poi dipende; per esempio, in Spy di Feig, ho apprezzato il girare le scene di combattimento un po’ “a là Jackie Chan”.
Forse perché il tono di quel tipo di film è dichiaratamente commedia, e non come nei film soliti di JC che è sempre “roba grossa che regge la trama + duelli e scene dei buoni girati di ridere”.
Non l’ho visto ma lo vedrò.
Non posso credere che Johnny Knoxville non faccia stunt, che poi quello nella immagine è già un indizio. Io penso che quando si guarda un film con Jackie Chan non bisogna dimenticarsi che ha 62 anni e che si è rotto tutte le ossa del corpo almeno due volte e va in giro con una cazzo di protesi nella nuca dall’86. Jackie Chan è stato il più grande di tutti.
Anno 2004 New police story suo ultimo Grande film, dove in ogni inquadratura urla a tutti di essere il migliore, ma da li nasce l’idea del suo personaggio che monopolizzerà la sua carriera fino ad oggi con poche eccezioni, il bellissimo Shinjuku Incident, ovvero eroe senza macchia buono oltre ogni limite sopportabile.
Quindi per me bisogna andarci piano con i giudizi su Jackie Chan, e abbassare le pretese, così da apprezzare film come Chinese Zodiac e Dragon Blade, poi è evidente la voglia di provare a recitare di più nei suoi film e darsi un tono più drammatico come in Little Big Soldier (che per me è un gran film), nel remake di Karate Kid dove è talmente bravo che non ci si crede e Police Story 2013 il suo miglior film dal 2010 ad oggi.
Ah si dimenticavo Rob-B-Hood ultimo slapstick e per chi la visto ricordo la scena dei Condizionatori.
Ecco per dire in KK, odiato da tutti, io l’ho apprezzato moltissimo.
@ supertramp Quoto e stra-quoto tutto
Rob-B-Hood lo ricordo con affetto perchè lo feci vedere a mia madre e mia nonna e loro si spaventarono un casino (comunque si bella la scena dei condizionatori)
Mi hai fatto tornare in mente che uno dei personaggi della striscia Wizard of Iz è chiamato Ruba Hood (la cosa mi ha sempre scompisciato)
@Jackie Lang: vuoi dire che sto film è come quelle puntate tristi dei telefilm in cui cuciono insieme le gag più trite e ritrite delle puntate precedenti? Tristazza!
Ecco perche’ho beccato tipo anno scorso il buon Johnny all’Aperitivo di Beijing che si beveva tomo tomo una birretta…comunque la Mongolia Interna e’davvero bella…
Avevo individuato il genere cinematografico dopo aver visto quella MERDA che è “the tourist” (per sbaglio, non ci sono altre spiegazioni)[rumore di altri conati di vomito].
È il genere “Eurospot”, perchè di solito le location pubblicizzate sono quelle europee.
Stesso schema per tutti gli ultimi film di 007 o di ‘spionaggio’. ‘Spionaggio tra virgolette perchè, appunto, il genere corretto sarebbe ‘eurospot’.
Ora però questo film mi mette in crisi. Siamo di fronte a un nuovo genere? il ‘mongoliaspot’? Non trovate che suoni un po’ male?
Niente affatto, se parliamo dello stato mentale di chi crea queste robe, credo che “mongoliaspot” sia invece appropriatissimo.
il film non lo avrei mai guardato, ma leggervi vale sempre la pena :-)
Beh, a fare il regista di videoclip a gettone non c’è nulla di male, dai. Con 5 days of war si è fatto pagare le bollette del gas da qualche oscuro ente georgiano (e non si vedeva per nulla, no no no), qua ha fatto lo stesso con la Mongolia…