
(Un minuto di) Dolph vs. Shark
“Dolph vs. Shark”. Fermiamoci un attimo a rifletterci su. Deve per forza essere la tagline più figa della storia del cinema. Non so a chi sia venuta in mente, sulla versione americana del DVD non c’è e questa l’ho vista per caso in un negozio di Londra, mentre facevo un giro dopo l’abituale briefing annuale con torneo di caccia all’uomo alla Cobretti Mansion. Ma ehi, chiunque tu sia, caro inventore di tagline, sappi che sei un grande e quando morirai andrai nel paradiso degli inventori di tagline.
Peccato che, oltre a essere un colpo di genio, questa tagline sia anche totalmente ingannevole. Unita al faccione di Dolph Lundgren sulla copertina, ti forma in testa l’immagine di un film che in realtà non esiste, un film bellissimo in cui lo squalo ha cercato di fottere lo svedese sbagliato, e quello squalo ne pagherà le conseguenze. Che è, in effetti, un po’ quello che succede in Shark Lake, ma in versione moooolto più annacquata (HAH!) e innocua. Se al posto di Lake Tahoe ci fosse il Lago di Como e al posto di Dolph Terence Hill, non sfigurerebbe in prima serata su Rai Uno.

“Ho visto un film del’oror ieri sera che faceva ‘na paura!”
Insomma, com’è Shark Lake? Una roba veramente brutta brutta. Dolph, invece di interpretare l’indomito cacciatore di squali che sicuramente avete dipinto nella vostra testa, è un contrabbandiere di animali esotici che, inseguito dalla pula, cade nel lago Tahoe col furgone e libera involontariamente lo squalame del titolo. Dolph viene subito arrestato dalla vice sceriffa locale e si fa cinque anni di galera, durante i quali detto squalame non fa un cazzo. Inizia a uccidere, pensa un po’, quando Dolph esce di galera! Che coincidenza. Ah, dimenticavo che Dolph ha una figlia piccola che non vede l’ora di riabbracciare! Che la figlia viene cresciuta dalla vice sceriffa e assomiglia tanto ad Abigail Breslin da bambina! Che la piccola Abigail a un certo punto scappa per conoscere suo padre! E che, pensa un po’ di nuovo, questa sottotrama da fiction nell’economia del film ha più spazio della storiaccia di squali d’acqua dolce che invece dovrebbe essere un po’ quello che io stronzo spettatore pretendo quando ti noleggio il film nel videonoleggio sotto casa su iTunes.
Squali d’acqua dolce? Yep. Nel film ti spiegano che ci sono ‘sti Bull Sharks che sono in grado di regolare la membrana osmotic… modificare la osmoregolaz… desalinizzare le ghiand… insomma possono sopravvivere in un lago. Mi pareva una stronzata ma in realtà è tutto vero, il che mi dà da pensare che, dopo Sharknado, gli Studios impieghino degli schiavi chiusi per dodici ore al giorno in un ufficio con accesso a Wikipedia e aria condizionata a cercare idee strambe ma vere per battere la concorrenza in campo squali.

“Squali mimetici?! Evvai, non mi licenziano neanche questo mese!”
Insomma, hai Dolph. Hai un’idea tutto sommato carina, squali in un lago dove nessuno se li aspetta. Cosa potrebbe andare storto? Boh, vediamo un po’… solo circa tutto il resto. Guardate, non lo dico col cuore leggero, è chiaro che da un DTV mica puoi aspettarti non dico Lo squalo, ma neanche Lo squalo 3 o Shark 3D, però cazzo se mi ero illuso che almeno mi sarei moderatamente divertito a vedere Dolph massacrare pescecani con la solita espressione di quello che andava ai party di Andy Warhol a limonare con Grace Jones mentre si laureava in ingegneria chimica e dare la caccia agli squali per lui è solo un mercoledì sera. Invece il signor Jerry Dugan, regista esordiente di Shark Lake, non è capace neanche di mettere insieme mezza sequenza d’azione e la suspense, evidentemente, è quella cosa che prova ogni mattina quando si sveglia e scende di corsa in cucina per paura che finiscano tutti i waffle. Ma una roba di un’inettitudine che non ci si crede. Gli squali sono al computer e sono pessimi, e ok, il budget è quello che è, si sa, ma quello che ammazza il film è proprio la totale incapacità con cui Dugan gestisce le parti importanti. Non ha idea di come si confezioni “un film” – il che dovrebbe essere un po’ il senso del lavoro di regista, no? E il tanto decantato scontro Dolph vs. Shark, piatto forte, portata centrale del film? Dura un minuto.
Un. Minuto.
Su IMDb il film è descritto così: “A classic american thriller where the lines between man and beast blur and are questioned”. E no, non è proprio questa cosa qui. American sì, dai, ma non è certamente classic, e soprattutto non è thriller. Ma non è nemmeno il minimo sindacale di divertimento, non sa come usare un protagonista che, se messo davanti al materiale giusto, può ancora funzionare egregiamente e in generale non sa proprio che pesci prendere (HAH!) e avanza un po’ nuotando a vista (HAH!) in un lago di stereotipi (HAHAH!).
E poi dai, basta, sono passati quarant’anni da Lo squalo: non se ne può più delle citazioni e dei rimandi e dei velati omaggi. Soprattutto quando sai che stai per mettere al mondo una cagata, forse non è il caso di chiamare in causa uno dei più grandi film mai fatti facendo dire alla tua protagonista – una poliziotta, guarda caso – le stesse frasi, o quasi. Una roba veramente brutta.
DVD-quote:
“Un film che non sa che pesci prendere”
George Rohmer, i400Calci.com
Si ok, ma come fa un film dove c’è quella tettona di Sara Malakul Lane ad essere brutto? e soprattutto , le esce?
bravi comunque e recensire questo e non quello con la tipa di gossip girl che in quel film di squali
SPOILER-SPOILER-SPOILER
diventa amica di un uccello…
…a me quello con la tipa di gossip girl è piaciuto, certo è un PG13 ma Jaume Collet-Serra (che è sempre stato ns amico) dirige con mestiere e il film non annoia
Quoto
Però, ragazzi, se non esce nulla di interessante, al posto di recensire fiacchi DTV (che potevano andare bene quando pubblicavate 5 articoli a settimana), inventatevi qualche rubrica nuova.
Questo.
Ah, “pubblicità ingannevole” è una rubrica?! Non avevo colto!
No, intendevo che quoto in tutto e per tutto quanto hai scritto.
Scusa il ritardo con cui ti rispondo ma ero in viaggio in Nepal a raccogliere fiori di loto. Ma scusa come non recensire un film con QUESTA TAGLINE oh! Bisogna anche fare dei pezzi di servizio per dire ai Fancalcisti quali filmacci evitare, no?
…io l’ho noleggiato un anno fa…e mia moglie ancora mi prende per il culo!
“un film bellissimo in cui lo squalo ha cercato di fottere lo svedese sbagliato”
Grazie, mi hai regalato la prima risata della giornata :)
Dolph vs. Shark
Io voglio un documentario su come,certi registi riescano a diventare registi,cioè volevo dire,come ci arrivano ?? Se sei incapace ? Perchè,e sopratutto come riesci a trovare un produttore che ti finanzia ?? Come fai ? Sei incapace ma continui a girare,non potresti semplicemente rimanere disoccupato per incapacità ? Com’è il percorso che porta un incapace a diventare regista ? Hai studiato regia ? E se si chi t’ha dato la patente ? Si insomma,vorrei un documentario sul percorso che porta certa gente a guadagnarsi il pane facendo i registi,registi incapaci che stai sicuro guadagnano un sacco di soldi non meritati,e si perchè un regista,anche se di DTV mica guadagnera 1000/1500 al mese no ? Guadagnera sicuramente di più.
Mah guarda io non so nulla di queste cose ma così a naso direi che non prendano sti gran soldi.
Poi il discorso è complesso perché non li pagano a mensilità ma a lavoro presumo, ci sarebbe da valutare i giorni di lavoro, le ore e cose varie.