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Tratto dall’acclamato cortometraggio: Lights Out

George Rohmer
di George Rohmer | 27/10/201633

Più che un film, Lights Out è un’operazione di retro-ingegneria. In buona parte abbastanza ben fatta, eh, però sempre retro-ingegneria è. In principio, c’era un cortometraggio svedese di David F. Sandberg, che probabilmente tutti avete visto ma che comunque piazziamo qua a scanso di equivoci.

https://www.youtube.com/watch?v=kNbJE0y29_c

Caruccio, no? Una premessa bella forte, un’idea visiva su cui tutto si poggia e, per 2 minuti e 42 secondi di durata, direi che basta, no? La scena del corridoio (riprodotta poi abbastanza fedelmente all’inizio del lungometraggio e con la stessa attrice, Lotta Losten, che è anche la moglie di Sandberg) è un pezzo di bravura. La conclusione va un po’ contro le premesse: se la creatura si muove solo nel buio, com’è che alla fine appare accanto alla lampadina e, con una fazza sorridente che sembra uscita da un film a caso del primo Sam Raimi, la spegne? Ma poco importa, per un corto così corto l’importante è l’uscita a effetto.

Naturalmente i meregani si sono accorti del cortometraggio, del talento di Sandberg e lo hanno contattato proponendogli l’affare della sua vita: “Vieni a Hollywood, figliolo, che ci facciamo il film e James Wan te lo produce”. Detto fatto: Lotta molla il lavoro, fa i bagagli insieme a David e affittano un appartamento con Airbnb (true story) nella Mecca del cinema. Viene chiamato Eric Heisserer – il tizio che ha sceneggiato i remake di Nightmare e La Cosa, ma anche quel mezzo capolavoro di Arrival – a scrivere una sceneggiatura basata sul trattamento dello stesso Sandberg. La parola d’ordine: creare una mitologia a partire da meno di tre minuti di storia. Il punto di riferimento principale: The Babadook. Mamma depressa con figlio a carico e mostro che le gira per casa, psicanalisi mescolata con cliché da casa stregata e voilà, ecco pronto un horrorino discreto da consumare insieme a quelle specie di chipster che oggigiorno ti vendono al cinema e che fanno un rumore, signora mia…

TERESA PALMER!

“Piantatela di masticare quelle patatine di merda!”

Pro: le scene al buio in cui la creatura si avvicina alla vittima ripresa da luci intermittenti. Le sequenze in cui il malcapitato del caso si aggira per stanze buie illuminando qua e là con una misera torcia elettrica. Un uso relativamente limitato dei bubusettete. TERESA PALMER. Contro: tutto è fatto per benino, confezionato come va confezionato un horror, ma la paura vera, l’inquietudine malata delle storie che vedono il male scaturire da traumi personali, sta da un’altra parte.

E poi boh, secondo me l’incongruenza del corto rimane. SPOILER: se la creatura – chiamiamola col suo nome, Diana – se Diana si muove solo nel buio perché la luce le fa male, come fa a bussare alla porta di TERESA PALMER, che si apre su un corridoio completamente illuminato, ed entrarle in casa andando a rintanarsi nello sgabuzzino buio? Come fa, in generale, a muoversi al di fuori della casa della mamma di TERESA PALMER senza rimanere fritta da un lampione o che so io? Sì, lo so, sembra una cazzata, e si può facilmente rispondere con “Perché è un fantasma!!1!”, ma mi sembra una soluzione di comodo che tradisce proprio la retro-ingegneria del progetto: “Abbiamo trovato una spiegazione a quasi tutto, non state a romperci il cazzo sui dettagli. È un fantasma!!1!”. FINE SPOILER.

"È un fantasma!!1!"

“È un fantasma!!1!”

Vorrei francamente potervi dire di più di: un horror facile da vedersi la sera con birra e popcorn, quando non avete un cazzo da fare. Ma purtroppo mi tocca dirvi proprio: un horror facile da vedersi la sera con birra e popcorn, quando non avete un cazzo da fare.

DVD-quote:

“TERESA PALMER!”
George Rohmer, i400Calci.com

>> IMDb | Trailer

George Rohmer
Autore del post: George Rohmer
"Ne me quitte Bub"
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tags: Alexander DiPersia BUBU7TE bubusettete daniel f. sandberg eric heisserer fantasmi incongruenti Gabriel Bateman james wan la mamma di TERESA PALMER le patatine chipster che ti vendono al cinema e fanno un rumore lights out Lights Out: Terrore nel buio lotta losten maria bello spaghetti horror Teresa Palmer The Babadook

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33 Commenti

  1. Colin Farth 27/10/2016 | 07:34

    SemiOT: ma è una mia impressione o le vostre rece si stanno abbreviando?

    Rispondi
    • George Rohmer 27/10/2016 | 10:14

      E’ una tua impressione. In generale. In particolare questa recensione è corta ma d’altro canto cos’altro potevo scrivere?

    • Colin Farth 27/10/2016 | 10:41

      Effettivamente…

      É che prima Jackie con Jack Reacher, poi Darth ieri e oggi la tua, mi sono sembrate tutte molto “asciutte” per i vostri standard.

      É un commento quantitativo, non qualitativo beninteso.

    • George Rohmer 27/10/2016 | 10:45

      Ah sì sì, no worries. Prima o poi ti ribecchi uno sproloquio di 8000 battute su qualcosa :)

    • Colin Farth 27/10/2016 | 10:50

      Cazzo, sì! :D

      Sono il motivo per cui vi leggo: in barba a SEO e accorgimenti vari per venire incontro agli standard imposti dalla rete, vi siete quasi sempre permessi di scrivere piccoli saggi piuttosto che articoli. E credo sia anche uno dei motivi principali della longevità del sito.

    • dirty harryhausen 27/10/2016 | 13:35

      uno dei MILIONI di motivi principali.

  2. Zen My Ass 27/10/2016 | 07:34

    A me piace la storia dietro a questo film (che e’ poi la stessa di Fede Alvarez e del suo arrivo a Hollywood invitato da Sam Raimi): tizio in Svezia gira un corto, lo mette in rete, vieni visto e apprezzato dalle persone giuste e, voila’, inizia la sua carriera a Hollywood… e pure bene: il film e’ costato 5 milioni di dollari e ne ha incassati 67 solo negli USA, e al momento il regista sta lavorando a Annabelle 2, che non sara’ il massimo della vita, ma sempre meglio che girare corti amatoriali e’…

    Rispondi
  3. Rocco Alano 27/10/2016 | 08:35

    Ma è il tizio di Kung fury?

    Rispondi
  4. sick a rio 27/10/2016 | 08:46

    concordo: senza senso mettere regole (al mostro) se tanto poi devi infrangerle… li hai visti gli altri corti horror di Sandberg? mi sembra uno che si gasa per un gimmick e poi se ne sbatte delle conseguenze che quello stesso gimmick porta

    Rispondi
    • George Rohmer 27/10/2016 | 10:15

      Onestamente non li ho visti. Bazzico poco i corti in generale. Il corto è forte però! Ma è una di quelle idee da corto, appunto. Dura stirarla per 90 minuti, anche se qua almeno in parte ce la fanno.

  5. Poisoned Ivy 27/10/2016 | 08:56

    Devo ancora vederlo, ma la mia paura principale è: il corto (che ho appena visto) mi ha fatto debitamente paura, per quello che è. Il lungo mi regge il ritmo? O dopo un po’ le gite di Diana diventano ripetitive?

    Rispondi
  6. Cobra Verde 27/10/2016 | 10:06

    Caruccio e divertente. Un’altra cosa che non ho capito: ma alla fine Diana cos’è? Un fantasma? Un’ X-Woman?

    Rispondi
    • George Rohmer 27/10/2016 | 10:16

      SPOILER ALERT… un fantasma, direi.

  7. Il Giordy 27/10/2016 | 11:18

    “ma anche quel mezzo capolavoro di Arrival ”

    L’ho hai gia’ visto ? Altro buon film di Villenueve ?

    Rispondi
    • Il Giordy 27/10/2016 | 11:24

      Lo Lo Lo Lo Lo Lo Lo Lo Lo Lo Lo Lo

      per punizione l’ho scritto 10 volte

    • sick a rio 27/10/2016 | 11:47

      Villeneuve – almeno per me – sta AMPIAMENTE sopra il buono con tutti i suoi film

    • Il Giordy 27/10/2016 | 14:29

      beh, come darti torto !
      Sono stato troppo superficiale con quel “buono” .

    • George Rohmer 27/10/2016 | 16:17

      Visto a Venezia, ne parleremo quando arriva in Italia. Per me grandissima fantascienza, siamo al limite con l’eccezione meritevole ma è la riconferma ennesima che Villeneuve è un grande. Appena gli hanno dato i soldi subito a fare i film con la gente che spara e con gli alieni.

    • Gianni Carpentiere 28/10/2016 | 07:30

      Direi che Villeneuve è il miglior regista in circolazione, attualmente. Sicario era una bomba, e anche i film precedenti non scherzavano. Aspetto Arrival con ansia.

    • Il Giordy 28/10/2016 | 16:21

      A proposito di eccezione meritevole !
      Bastano l’uccisione di un cervo a mani nude, una famiglia americana non convenzionale che vive in una foresta, l’uso di coltelli da parte di minori ….per far entrare un film comedy/drama nella suddetta categoria ?
      No ? perchè ieri ho visto “Captain Fantastic”. Mamma mia che film !! Curatissimo in ogni reparto ed interpretato da Dio !!!
      Un film dove filosofia e razionalità si intrecciano in modo meraviglioso facendoti riflettere sui tanti aspetti della vita moderna.
      Miglior film del 2016, per me.
      Per me film del 2016 .

  8. Marlon Brandon 27/10/2016 | 11:55

    Purtroppo questo film non mi ha fatto paura nemmeno per un secondo. Peccato, l’idea era molto bella e si gioca anche bene tutti I tipi possibili di illuminazione creando ogni volta effetti diversi. La ragazza protagonista e’ anche una notevole bellezza, ma davvero il film non sfrutta per niente l’idea, un’occasione sprecatissima. E peccato perche’ io avevo di meglio da fare…

    Rispondi
  9. Toni Già 27/10/2016 | 13:01

    Ma non era Maria Bello? Quando ho visto la foto mi è venuta in mente lei invece della Palmer. C’è un altro horror in giro con Maria Bello in questo periodo? Si somigliano le due.

    Rispondi
    • Videostronz 27/10/2016 | 20:00

      maria bello è la madre della palmer

    • Toni Già 28/10/2016 | 11:14

      Nella vita o nel film?

    • Videostronz 28/10/2016 | 12:51

      Nel film

  10. pasqualobianco 27/10/2016 | 13:59

    George, ma veramente ti chiedi cose tipo questa?

    “La creatura si muove solo nel buio, com’è che alla fine appare accanto alla lampadina?

    Risposta;
    https://www.youtube.com/watch?v=a9NCq2gtuH8

    Rispondi
  11. Past 27/10/2016 | 16:00

    ah, ma non lo avevate già recensito questo?

    comunque il giochino delle luci stanca intorno al minuto 4 del film…mettici look e storia del mostro preso da un j-horror da cassone di film a 1euro e tirate le conclusioni…se alcune idee nascono come corti, forse è giusto che restino tali.

    Rispondi
  12. AnnaMagnanima 28/10/2016 | 15:33

    per me i palmer sono solo Laura e Leland.
    detto questo, il corto fa debitamente paura, come dice poisoned ivy, ma il film non regge. siete più bravi di me ad allungare il brodo.

    Rispondi
  13. AnnaMagnanima 28/10/2016 | 15:34

    ma poi, mi chiedevo, perchè le fantasmesse sono tutte brune?

    Rispondi
    • Alucab 29/10/2016 | 09:09

      È come per Gesù

      Una questione di immaginario collettivo

  14. Marco (valori.m60) 30/10/2016 | 23:01

    Non ho ancora visto «Lights Out – Terrore nel buio» e quindi, per adesso, ho letto la recensione soltanto in parte (idem per i commenti).
    Ma ci tengo a dire, sùbito, che plaudo fortissimo alla scelta di annoverare tra gli elementi a favore del film, con menzione in caps lock poi ribadita nella DVD-quote esclamativa, Colei che mi attrasse a vedere in sala un «Twilight» romerizzato e poi mi indusse ad acquistare «Restraint» (qui inedito) dagli States, nonché a vincere le preclusioni verso il remake di «Point Break»: TERESA “Warm Bodhi” PALMER.

    https://www.youtube.com/watch?v=whIQrWXqOZo

    Rispondi
  15. Cristoforo Nolano 17/11/2016 | 22:59

    Niente di trascendentale ma il birrozzo l’ha fatto andare giù che è un piacere… mi è piaciuto.

    Rispondi
  16. Enrico 12/04/2019 | 15:06

    Film carino che gioca sull’ancestrale paura del buio di tutti noi; l’idea molto buona sopratutto è quella di dare alle creatura/fantasma/spettro una specie di personalità e intenzioni, per un po’ sembra che il film voglia andare su dei binari diversi dal consueto, infatti qui la creatura del buoi sembra non essere altro che una forma di “Doppelgänger” o il “perturbante” di Freud, scatenato dalla madre, credo che infatti l’idea originale della sceneggiatura era andare in quella direzione, peccato che poi invece si sceglie la via più facile, quella del solito fantasma con la stessa origine vista in altri cento film del genere, resta buona la prima parte.

    Rispondi

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