Park Chan-wook è uno di quei sadici pericolosi che ti guardano con la facciotta bonaria, ti convincono di essere ingenui, ma in realtà stanno carpendo le tue peggiori debolezze ed escogitando un modo per sfruttarle e farti soffrire. Vi ricordate come ha trattato il povero Luotto? Non si fa così, dai. Luotto è ancora lì che si lecca le ferite, e se gli dico che in questo film ci sono varie scene di ferite leccate si convince che sia un modo di Chan per fare la pace, quindi meglio se non glielo dico. Lo dico solo a voi, ma a questo punto ve lo dico bene e quindi tenetelo a mente: nel nuovo film di Park Chan-wook c’è una soggettiva dal POV di una figa, con un visetto femminile estatico che tira fuori la lingua e si avvicina. Poi c’è anche una scena di sforbiciata con le ginocchia che ondeggiano e le due vulve che fanno cic-ciac, cic-ciac. Dimenticatevi tutte le scene di lesbismo che avete visto di recente, perché Park gioca davvero in un altro campionato, se ne frega del buon gusto, della discrezione, lui filma fino in fondo due donne che si amano; e basta.
Il fatto è che Park non solo è sadico con gli ammiratori, ma soprattutto con se stesso: vuole sempre superarsi, è sempre alla smaniosa ricerca di un modo nuovo di girare, di far recitare gli attori su diversi piani di significato, di raccontare storie intricate e lunghissime con scarti narrativi che solo lui riesce a gestire in modo coerente, di usare la luce in modo da farti capire esattamente di quale tipo di seta è fatto quel kimono, quanto è fragile la porcellana di quel vaso, quanto scivoloso è quel pavimento di legno; è il van Eyck dei registi coreani. Per cui insomma un giorno Park ha letto un romanzo di Sarah Waters dal suggestivo nome Fingersmith e ha detto “Sì però lo faccio meglio io”; poi è andato a Cannes a vedere La Vie D’Adèle e ha detto “Sì però lo faccio meglio io”; poi è tornato a casa, ha messo su il blu-ray di Stoker e ha detto “Sì però lo faccio meglio io” – il suo maggiordomo immaginario deve avergli fatto notare che Stoker lo aveva fatto lui, ma Park ha rigato dritto e in effetti lo ha fatto meglio.
Negli anni ’30 la Corea è occupata dal Giappone e attraversa una crisi di identità nazionale; coerentemente alla storia e alla situazione politica, i personaggi parlano coreano o giapponese a seconda del grado di finzione che vogliono esprimere. L’intrigo prende forma quando un falsario, esperto in libri antichi, si mette in testa di impalmare Hideko, la bellissima nipote di un vecchio bibliofilo pervertito, solo per farla rinchiudere in manicomio e impossessarsi dei suoi averi; a tale scopo finge di essere Conte innamoratissimo di lei e assolda una ladruncola analfabeta, Sook-hee, che venga assunta come cameriera personale della signorina e che la “aiuti” ad innamorarsi del finto Conte. E questo è il primo livello di trama, poi ce ne sono altri che si dipanano nel corso delle canoniche due ore e mezza sotto le quali Park si rifiuta di tagliare. Il problema è che tutti i livelli saltano in aria quando la signorina e la cameriera cominciano a lesbicare furiosamente: allora le priorità cambiano, i piani narrativi slittano e si moltiplicano (per un momento ho pensato di chiamare quest’articolo “Rashomona“. Scusate. ), le bugie si accavallano come le gambe delle protagoniste, e a farne le spese sono coloro che non hanno la figa.
The Handmaiden è figlio dei tempi: uno sfacciato, rigorosissimo de profundis del potere fallico. Vi sento in subbuglio, vi capisco; ma non incazzatevi con me, andate a vedere il film e poi mi direte se ho ragione o no! Dicevo, in questo film il cazzo è completamente inutile: piccolo, impotente, inadeguato a dare soddisfazione, viene sempre ignorato in favore di un piacere che non prevede la penetrazione. La figa non designa più la “assenza del cazzo”, come da Freud in poi, bensì il contrario. Viene da chiedersi cosa stia succedendo nel cervello e nelle mutande di Park, ma lui che è furbo non ci lascia tempo, ci sommerge di scene erotiche eccitanti e frustranti (la prima notte di nozze!), di teatrini surreali (il manichino tutto nudo e senza cacchio!), di prese per il culo della mascolinità (una che si traveste da uomo e l’altra che le stacca i baffi!). Quando uno dei personaggi, dopo una lunga sequenza di torture, muore mormorando “Almeno muoio col cazzo intatto”, appare chiara l’assurdità del narcisismo fallico: dopotutto, il cazzo è l’unica parte del corpo che quel personaggio non ha usato. Le protagoniste di questo film, lungi dall’essere le solite lesbicone isteriche da operetta, perverse o votate alla sconfitta, just want to have fun e, come Park, dietro i bei visetti nascondono una tenacia ferrea.
Al netto di una regia stratificata e stratosferica nel controllo ossessivo degli spazi, dei colori, dei movimenti di camera, dei volti degli attori, va anche detto che in questo film non c’è il tripudio di violenza lussureggiante che ci si poteva aspettare; c’è un rimando diretto a Old Boy che viene lasciato lì senza sfruttarlo, c’è una scena di tortura lunga e dettagliata, un po’ di S/M tanto per gradire ma no, dopotutto The Handmaiden non è un film calcistico. Solo che non ve lo volevo dire prima, perché resta il fatto che è un film della madonna. E’ il film di un regista che pensa agli errori passati (tipo abbandonare Luotto) e decide che vaffanculo, ora tira su le maniche e sforna un capolavoro. Questo è un atteggiamento calcistico, no?
DVD-quote:
“Cinema post-fallico”
Cicciolina Wertmüller, i400calci.com
Io oramai di Park non so più cosa pensare; non è solo a Luotto che ha spezzato il cuore:(
film della madonna, punto.
Ammetto di aver un po’ perso di vista il buon Park.
Ricordo ancora adesso l’ottimo JSA, poi la “trilogia” della vendetta (ma dei tre solo OldBoy mi è rimasto veramente nel cuore)…poi boh…vedo che ne ha fatti altri 3 (4 con questo) ma non mi hanno mai ispirato, a partire da “i’m a cyborg ecc..” che non faceva per me e mi ha fatto un po’ allontanare.
Di lui ho visto solo la trilogia della vendetta. “Oldboy” due volte, ma non è che la seconda mi abbia così esaltato…
Il Maestro é tornato !!
Aspetterò sulle rive del torrente armato di canna biforcuta con doppio amo, perché c’è anche Age Of Shadow di Kim Jee Woon che potrebbe scorrere..
Sono film che difficilmente planeranno sui nostri cinema africani.
Leggo che è stato acquistato e verrá distribuito da Microcinema.
Meno male và ..
Ty Braniac
Che bellissima notizia!
Perdonate se rubo questo spazio, ma siamo sui 400calci, quindi chiedo…PER FAVORE FATE UN ARTICOLO SUL TRAILER DI “KONG: SKULL ISLAND” PERCHE’ IO NON VEDO L’ORA SIA MARZOOO!!
@madRULZ, ci sono vari modi, momenti e social media per chiedere cose che non c’entrano un cazzo con la rece del giorno. Vai a esplorare il magico mondo del webbe e lasciaci parlare di figa in pace, grazie.
Adorando la vera natura de i400calci e domandando perdono proprio al primo rigo per la mia “forzatura”, non pensavo di disturbare (sopratutto non utilizzo i social media e l’unico contatto con questo sito è appunto la sezione commenti) così tanto.
Vi lascio discutere tranquilli di questa eccezione aspettando pezzi più calcisti.
E rinnovo le scuse.
Dai, ti perdono: in ossequio al film ti concedo di spiarmi mentre mi spoglio.
mad se prima eri solo a chiedere i commenti su Kong… adesso siamo in due a chiedere i commenti su Kong….
Questo sito sta cambiando natura c’è poco da fare…
Ma chi se ne frega di Kong Skull Island! Io voglio spiare Cicciolina mentre si spoglia. (Flap-flap, flap-flap)
Questa storia del sito che sta cambiando natura secondo me non è vera, alla fine le eccezioni meritevoli sono trattate da tantissimo tempo e quello che conta non è tanto (quantomeno non solo) l’argomento calcistico ma, come dice Cicciolina, l’atteggiamento calcistico.
Gli articoli sui vari disaster/monster movie non sono mai mancati e non mancheranno mai ma spesso c’è più fisicità e virulenza in film di argomento non calcistico come questo rispetto a molti “action” film plasticosi.
dvd-quote BELLISSIMO !!!
E’ il primo fulgido esempio di cinema post-fallico ?
è il De profundis del potere fallico ? o c’è ancora speranza ?
MAI, MAI perdere la speranza nel genio di Chan-Wook Park!
Ok, ha fatto qualche film un po’ svogliato (Solo Stoker a dirla tutta, I’m a cyborg ha la “sola” colpa di non essere calciabile) ma non si è mai perso veramente!
Questo poi lo attendo come la manna dal cielo da quando ho visto le prime immagini: che si sbrighino a portarlo in Italia!
P.S.
Ma Luotto è ancora fra noi?
Ho capito solo ora la parafrasi di 2046 nella vecchia recensione di Luotto.
Dal contesto storico (occupazione giapponese, per quanto in paesi diversi) e dall’importanza dell’erotismo ho pensato a Lust di Lee, qualche riferimento? O siamo proprio su due pianeti diversi?
e, aggiungo, anche dalla presenza di vari strati di realtà con gioco delle maschere annesso
E.D.A., non parlerei di riferimenti, anche perché in Lust, Caution la politica è motore primario, qui è simbolo della perdita di identità collettiva che apre l’individuo a giocare con essa nel suo privato. E secondo me siamo davvero su un altro pianeta per complessità della messa in scena e della scrittura. Immaginati un Lust, Caution al fulmicotone.
Scusa Cicciolina, se alle GIF, ho immaginato Cotillard_Pitt in salsa bastarda;)
Come si dice in coreano non vedo l’ora di vederle, pardon di vederlo?
Park è un regista di quelli grossi, non si può non avere un hype alto per un suo lavoro. Stoker è stato un mezzo passo falso, ma Hollywood non è mai stata così tomba totale per la creatività dei registi stranieri come adesso. E a giudicare dai risultati anche per quelli autoctoni è un’impresa dura cercare di staccarsi dall’ordinario.
Comunque, pezzo di enorme efficacia.
cic-ciac, cic-ciac.
Venduto
*Venuto
Lesbismo a patate…
Va be per Stoker era colpa dello sceneggiatore pagliaccio. W park che torna tra noi. Cerco di recuperarlo appena il mondo me lo permetterà. <3<3<3
Me lo vedro’ stasera o senz’altro durante il weekend. Confesso che sono anni che non pratico il cinema di Park Chan-wook, da Sympathy for Lady Vengeance di sicuro, ma questo mi interessa (chissa’ poi perche’??????): invasione giapponese, crisi d’identita’, lesbismo come se non esistesse un domani, donne asiatiche (ebbene si, ho la yellow fever), atmosfere Hitchcockiane…
Avevo già letto una recensione di questo film che si soffermava sul manichino ma la tua è superlativa. Mi hai svoltato la giornata. Sforbiciamo insieme.
Cicciolina, la mia stima per te non fa che crescere.
Senza Luotto e Nanni le tue recensioni sono le sole che tengono a galla i 400 Calci (non me ne vogliano gli altri redattori), e questa in particolare è un faro nella notte.
Senza te anche io non mi sarei riavvicinato a Park Chan Wood, dopo quelle delusioni di Mr vendetta e Ms Vendetta (Oldboy invece capolavoro inarrivabile)
Magari
…poi si è letto “Thérèse Raquin” e ha detto “Sì però lo faccio meglio io”… Cicciolina hai proprio colto nel segno… :-)
Per me è un no. Troppe cazzatine in questo soft porno. Atteggiamento calcistico va bene, ma risultato non calcistico
Ma invece che di sti coreani vogliamo parlare del trailer di Kong: Skull island?
Non pensavo che mi sarebbe piaciuto cosi’ tanto, al di la’ di facili motivi di cui si e’ abbondantemente discusso (ma le scene di sesso saffico sono poche e il minutaggio e’ scarso, purtroppo… ).
Il film e’ lento nel suo incedere, ma inesorabile, tensione e suspence sono gestite benissimo: la struttura thriller e’ solo la superficie di una storia d’amore intensissima, ma anche dolce.
Non sara’ un film calcistico, ma tutta la parte centrale dedicata a Lady Hideko e’ enorme e folle, e del tutto in linea con il cinema di Park Chan-wook… mea culpa per averlo trascurato per una decina d’anni.
Per me se non e’ questo un capolavoro, poco ci manca.
Appena visto , è davvero un film della Madonna!! quella dello stil novo intendo…. non l’altra….
Cavolo!
L’ho visto adesso, e m’era sfuggito che fosse stato annoverato tra i film calcisti!
Beh, Cicciolina: stima massima per la recensione che è semplicemente PERFETTA!!
E’ un capolavoro senza se e senza ma: c’è thriller, c’è …è vero, le scene di sesso saffico non son poi molto lunghe, ma il preludio a queste è gestito in una maniera così magistrale che la tensione erotica è continua, a volte quasi insostenibile… e ci mettiamo pure il senso di libertà che sprigiona?! E poi… i colori, i primi piani, i suoni, i rumori… tutto è al top, e OVVIAMENTE che non vi salti in mente di vedervelo in ItaGliano (ammesso che ce ne sia una versione), eh? u.u