In quest’era di principesse non più in distress e di parità gender anche il thriller psicologico si sta (giustamente) rinnovando per evitare la storia già vista e sentita del maschio dominante e della femmina sottomessa. Non basta più il riscatto della donna in quanto final girl negli ultimi minuti di un film dell’orrore. Ora è tempo di fare un passo ulteriore. Sigla!
Premessa: scrivere di Pet è davvero difficile senza fare almeno un piccolo spoiler, un colpo di scena che avviene a metà film laddove nella prima metà non era successo un cazzo e dunque il twist è quasi una premessa. Ma, siccome qui nessuno è un pezzo di merda, faremo così: prima vi darò un’impressione abbastanza generica del film, poi segnerò la LINEA DELLO SPOILER e ne parlerò in maniera più approfondita, sempre e comunque non spoilerando il finale ma solo quel primo colpo di scena.
LA RECE SENZA SPOILER.
Che dire di Pet? Che poteva anche essere più fico di così. Le premesse c’erano tutte e non potete nemmeno immaginare il sollievo di poter recensire un “vero” film dopo quel bruttissimo rape-and-revenge dell’ultima volta. Qui c’è un regista con del sale in zucca e la capacità di gestire un crescendo narrativo, una conoscenza scolastica (nel bene e nel male) del genere che va a trattare e un cast con degli attori che sanno fare il loro lavoro, senza esagerare ma lo sanno fare. Dominic Monaghan, uno degli Hobbit de Il signore degli anelli ma soprattutto Charlie di Lost (“Not Penny’s Boat” – quante lagrime!) interpreta Seth, il dipendente di un canile dal cuore tenerotto (si affeziona ai cani e soffre quando vengono abbattuti) ma un po’ creepy dude della situazione in campo donne.
Un giorno incontra su un bus una vecchia compagna di scuola, Holly (Ksenia Solo, fazza perfetta da ex cheerleader imbruttita dalla vita e dalla chirurgia), la classica figa del liceo che manco si ricorda di averlo mai visto. Seth ci tiene molto a questo, a che lei si ricordi il suo cazzo di nome. Comincia a tampinarla, la segue, guarda la sua pagina Facebook per scoprire i suoi gusti e le fa dei regali un po’ a cazzo. Finché lei non si innervosisce e lo fa pestare dal suo ex. A quel punto Charlie Seth non ci vede più e, dopo essersi improvvisato membro dell’A-Team armato di saldatori, costruisce per lei una gabbia nel seminterrato del canile e ce la rinchiude. Fino a qui tutto bene. Se non fosse che la stessa Holly nasconde dei segreti abbastanza perversi e dunque il rapporto tra loro evolverà nella maniera più inaspettata.
Concentriamoci su quest’ultimo dettaglio. La forza del film – scritto da Jeremy Slater, uno che si è macchiato di crimini contro l’umanità scrivendo The Lazarus Effect e Fantastic 4, ma che si è parzialmente redento creando la serie TV di The Exorcist – sta nella sua capacità di sorprendere. Uno si aspetta il tradizionale thriller psicologico sul maniaco che tiene reclusa la bella ragazza, la quale deve trovare il modo di fuggire e salvarsi la vita. E invece PEM, Slater e il regista Carles Torrens imbastiscono una serie di ribaltamenti di prospettiva interessanti. Concentriamoci ora su quest’ultima parola, “interessanti”. Pet è un po’ quel genere di film che lo guardi e ti viene proprio da dire “interessante”. Lo è. Torrens è al secondo film. Ha dalla sua il mestiere. Slater scrive un film coerente con un’interessante – oops! – progressione psicologica tra vittima e carnefice. Ma tutto risulta un pochino troppo scolastico, come si diceva prima. Non c’è niente che rimanga davvero impresso, dal cast, che fa il suo lavoro ma non brilla certo per carisma, alla produzione in generale, con fotografia e scenografie professionali, ma da thriller televisivo. A salvare la baracca è proprio l’evolversi del rapporto tra i due protagonisti, che è convincente e non scade mai nel ridicolo. Lo consiglierei? Boh, se siete fan di Dominic Monaghan oppure non sapete se vedervi questo o Even Lambs Have Teeth, GUARDATE QUESTO PER DIO.
LA LINEA DELLO SPOILER.
Ok, arriviamo alle cose serie. In pratica quello che traspare a metà film è che Holly in realtà è il vero mostro. Dopo un delitto passionale, ha preso gusto nell’uccidere e ha proseguito. La teoria è un po’ sempre quella: una volta che hai ucciso ti si apre un mondo, la prospettiva sulla vita cambia ecc. ecc. La sapete. Da questo punto il film cambia direzione: non è più il thriller con la ragazza imprigionata dal maniaco ma diventa un vero e proprio gioco al gatto col topo in cui non è più chiaro chi sia il gatto e chi il topo. Il modello abbastanza evidente è Gone Girl, in cui il maschio cazzuto ci fa in definitiva una figura di merda. Ma qui c’è un dettaglio interessante – ahia – ovvero che tra Seth e Holly nasce pian piano un rapporto complesso che non si può liquidare semplicemente come manipolazione psicologica. C’è qualcosa di più, forse una comprensione reciproca, forse del vero amore emerso nella più inaspettata delle situazioni. E questo, al di là di tutte le critiche, giustifica la visione e la speranza che Torrens possa maturare diventando una voce più particolare. Per ora è solo interessante.
DVD-quote:
“Interessante”
George Rohmer, i400Calci.com
Lo vedro’ senz’altro in settimana, mi aveva gia’ preso il precedente commento di Nanni Cobretti… Comunque, confermi che The Exorcist merita di brutto? Stasera chiudo con Dirk Gently e sto ancora decidendo cosa iniziare come prossima serie… Tieni presente che l’originale The Exorcist e’ tra i miei film preferiti.
Guarda, non so se direi “di brutto”, perché ancora devo recuperare gli ultimi due episodi. Diciamo che cresce lentamente fino a un grandissimo momento intorno al quinto o sesto episodio, poi latita un pochino. Ma devo prima finire di vederlo per giudicare. In ogni caso molto meglio del previsto.
Gli do’ una possibilita’ allora, poi ti scrivo di nuovo. Thanks.
il film è imbattibile ma anche il telefilm merita eccome.
Ho visto il primo episodio de The Exorcist e non mi ha impressionato troppo: oddio, parte bene e crea un’ottima atmosfera (molto buoni i due preti, Tomas e Markus), ma prende subito una strada troppo facile, soprattutto per come il demone e’ stato raffigurato… davvero tutto gia’ visto, mi e’ sembrato l’inizio di un banalissimo horror hollywoodiano, solo piu’ lungo perche’ va avanti per 8 ore. Se mi confermate che la serie merita, magari le do una seconda possibilita’.
mmm…sembra interessante (!)