SiREN, scritto così, è l’azzeccata intuizione di prendere uno dei corti migliori del primo V/H/S ed elaborarne mostro e mitologia. Non ve lo ricordate? Guardiamolo insieme.
https://www.youtube.com/watch?v=g8fHrmnlIK0&t=769s
A fare la differenza rispetto agli altri cortometraggi c’erano ispirazione, idee e un’attrice perfetta, Hannah Fierman, che qui torna coi suoi occhi tra il cucciolotto abbandonato sotto la pioggia e la ninfomane psicopatica. Non dobbiamo stupirci, quindi, quando scopriamo che è in effetti entrambe le cose: un animale da tenere in gabbia o va in giro a scopare e rapire gente. Che insomma, poteva andarci peggio, eh? (no è terribile questa prima ti stupra poi si affeziona come quella che ti controlla ogni volta che sei online su whatsapp)
Quello che cambia è il regista, che qui diventa Gregg Bishop. Qualcuno di voi potrebbe aver visto Dance of the Dead o Dante the Great dal terribile V/H/S: Viral. È uno molto bravo a mischiare horror, commedia ed effetti speciali poveri, e questa è la prima volta che lavora con del materiale all’altezza.
L’idea per l’adattamento al lungometraggio è quella di prendere il mondo notturno di Dal tramonto all’alba, applicarlo all’estica bourgeois del sadomaso freak e buttarci in mezzo demoni e rituali. Il risultato è qualcosa che sta in mezzo tra il molto bello e il molto OK. Vediamo perché!
Quello che non funziona ce lo possiamo togliere subito dai piedi: partire con un addio al celibato tra un paio di amici e due fratelli, tutti teste di minchia, è filologico ma anche una tortura quando c’è da sopportarli per 80 minuti. Poco male, perché comunque a questa gente succede roba brutta. L’altra cosa sono gli effetti speciali a tratti un po’ scarsi e per questo poco utilizzati, ma a dirla tutta poteva andare peggio. Tutto qui? Tutto qui! Ah, che sollievo.
Quello che funziona sono tutta una serie di cose che nel panorama horror arrivano come una rinfrescata in pieno deserto, un soffio d’aria sul sudore angosciante, il tramonto sulla valle de- quello che funziona sono, intanto, tutte le varie idee che il bizzarro culto da cui è uscita la tipa si porta dietro. Si parla di demoni, persone che non sono persone, sanguisughe che suggono memorie e piccole porte anali sulla nuca dei nostri protagonisti (ciao eXistenZ). Tutte cose carine e inaspettate che affrontate in un misto tra commedia e body horror molto leggero fanno il loro giustissimo lavoro di alzarci l’asticella del maccosometro a livello “sorrisetto”.
Il fatto che duri 80 minuti, poi, è ovviamente giustissimo. E che parta direttamente con delle capre in una chiesa gotica pure.
Ma la cosa che più di tutto regala gioie, per fortuna, è il nostro caro, adoratissimo mostro, che qui chiameremo col suo spaventoso nome: Lily.
La cosa che più mi è piaciuto di questa piccola ninfomane è che finalmente è un mostro che fa un po’ paura. O meglio, è un mostro che ti guarda fisso negli occhi con quello sguardo lì e che un po’ ti brividino al culo te lo fa venire, secondo me. Non lo guardi e dici eheh ma lo guardi e dici basta. E nel film quello sguardo lì, a quanto pare, ha il potere psichico di farti venire nelle mutande. Magari in foto non fa lo stesso effetto, non lo so, ho deciso di non guardarla mai più, l’ho fatta inserire dal mio stagista. Al cinema avrà sicuramente fatto la sua porchissima figura, non stento a crederlo. Ed è bello che più Lily ci viene presentata, più ci fa tenerezza, più tifiamo per lei, e non è vero che è una ninfomane, è solo innamorata! Viva l’amore! Lily molestaci tutti! Lily 2020!
Un’altra cosa assurda è che probabilmente questo è il primo e unico film a citare apertamente Splice. Tra tutte le suggestioni, tra tutti i Cronenberg e Rodriguez, c’è pure Vincenzo Natali che mette cappelle giganti sulla testa dei suoi mostri. Purtroppo qui non ci sono cappelle giganti, ma c’è un bel film a basso costo e pieno di idee, finalmente.
DVD-quote:
“Il mostro ninfomane più adorabile di sem-aaaaaaaah!”
Jean-Claude Van Gogh, i400calci.com
Bellissimo splice! Che ricordi! Il corto con Lily me lo ricordavo bene e se ho capito anche quello del mantello. Sto film non me lo perderò. Spero solo che si trovi facilmente.
Jean Claude ti confesso il mio amore. Leggendo questo articolo ho desiderato essere quella che prima ti stupra poi si affeziona come quella che ti controlla ogni volta che sei online su whatsapp. No. È davvero terribile. Non ce la faccio.
Eh però Splice era una mezza minchiata in realtà… solo il design della creatura si salvava
Questo filmetto mi attira, anche se 80 minuti mi sembrano troppo pochi, ormai se un film non supera le 2 ore e mezza non riesco piu’a guardarlo!
Io invece il contrario. Mi ricordo con piacere quando con 80-90 minuti riuscivano a raccontarti una cazzo di storia senza impegnarti tutta la serata. Purtroppo sono costretto a guardare i film in due tempi (cosa che ho sempre odiato) visto che non si può andare tutte le notti a letto dopo le 2… ben vengano film di genere dalla durata ragionevole (anche perché con una piccola idea alla base allunghi solo inutilmente il brodo).
Cristoforo, in realta’ero ironico. Anche se in alcuni casi un film se mi prende mi dispiace che duri troppo poco.
..un mostro ninfomane..Lily non sará mica amica di Jenifer, del Darione nazionale?
Finito di vedere ora in inglese.Qualcosa mi è sfuggito tipo il discorso delle sanguisughe. Comunque buono anche il finale, ad avercene film cosí con un po’ di idee!