Credo non mi succedesse più dal 2004 – perché Lady in the Water ed E venne il giorno neanche sono andato a vederli, e The Visit l’ho visto dopo perché non mi fidavo: uscire dal cinema dopo aver visto un film di Shyamalan e non avere la faccia di uno a cui hanno appena investito il cane con un hummer.
Non è mica scontato, ormai. Certo, dopo The Visit un po’ di speranza c’era. A Jackie Lang era piaciuto e ne parla piuttosto bene qui. A me non aveva fatto impazzire ma va detta una cosa: dopo aver fatto alcuni film dal mediocre al brutto nel suo stile, Shyammy si era perso nei meandri di discutibili blockbuster in cui il suo tocco personale manco faceva presenza, ingurgitato da una macchina produttiva troppo grande per lui. In cui, per altro, tutti i difetti del suo cinema venivano fuori all’ennesima potenza – perché se il tuo grosso limite è dirigere gli attori e fargli fare delle espressioni che vadano al di là di “triglia al forno con patate al gratin”, quando lavori davanti a grossi schermoni verdi potrebbe essere un problema. The Visit, se non altro, aveva due meriti: primo, far fare a Shyammy una doccia di umiltà necessaria e farlo tornare a coltivare il suo orticello; secondo, farlo incontrare con la sua anima gemella, un individuo con cui era incredibile non avesse ancora collaborato: Jason Blum.
Split prosegue su entrambi i binari, e la notizia non potrà che fare piacere a chi, come me, aveva amato Unbreakable. C’è la stessa volontà di raccontare una storia con venature fantastiche ancorata però alla realtà di tutti i giorni, e soprattutto torna protagonista Philadelphia in un modo che non si vedeva da un pezzo nei film di Manolo Notte. La presenza di Blum, ormai lo sappiamo, è sinonimo di “togli le mani dalla pila di dollari e fammi vedere di che pasta sei fatto”. Tanti interni, pochi fronzoli, praticamente zero effetti visivi (limitati all’ultimo atto). Un rigore necessario per un regista che aveva perso la strada. Questo Shyamalan lo aveva fatto anche in The Visit, ma qui in più c’è anche che Split è un bel filmetto, The Visit era solamente una prova generale del ritorno alla forma.

La mia espressione dopo aver visto Split.
Di cosa parla Split? È la storia di un tizio, Kevin (James McAvoy), affetto da disturbo dissociativo della personalità, una condizione medica che esiste e che, anche nella realtà, ha causato più di una diatriba nella comunità scientifica in quanto chi ne è affetto compie imprese al limite del sovrumano. In particolare, il caso che ha ispirato fortemente Shyamalan è quello di Billy Milligan, un ragazzo arrestato per stupro negli anni ’70 che rivelò di nascondere in sé ben 24 identità diverse, talmente dettagliate che una di queste era un comunista jugoslavo e parlava correntemente il serbo. Che c’è di sovrumano? Provate voi a far imparare a un americano un’altra lingua!
Split, dicevamo: Kevin ha tutte queste identità e una di esse, un bel giorno, rapisce tre ragazze dal parcheggio di un centro commerciale. Già qui è chiaro che c’è qualcosa di strano: il padre di una delle ragazze viene stordito ma non ucciso. Man mano che il film va avanti capiamo una cosa: una manciata delle identità di Kevin – che sono consapevoli l’una dell’altra e decidono in base a un sistema di regole chi possa emergere “alla luce” di volta in volta – si sono messe d’accordo per rapire le ragazze con uno scopo che non viene rivelato fino alla fine. In mezzo ovviamente ci sono alcuni sviluppi classici, come i tentativi delle ragazze (guidate da Anya Taylor-Joy di The Witch che qui fa un ruolo diametralmente opposto: una coi capelli neri) di fuggire dal luogo in cui sono tenute prigioniere (non vi dirò quale: in un film di Shyamalan anche questo è un colpo di scena), o le indagini molto hitchcockiane della psichiatra che segue il caso di Kevin.

Due espressioni: coi capelli neri o biondi (scherzo, Anya TVB)
Shyamalan gestisce tutto molto bene: ha la mano ferma per quanto riguarda la gestione dei tempi e della suspense, ma questo ormai è assodato, solo che qui rispunta fuori per la nostra felicità. Ma soprattutto l’idea di usare un individuo con personalità multiple in un thriller permette una rarissima coincidenza: protagonista e villain sono una cosa sola, eppure distinti. Il villain del caso è la ventiquattresima personalità, ovvero “la Bestia”, un qualcosa di mostruoso che si nasconde nelle profondità della psiche umana ed è pronto a balzare fuori per fare danni. La sua venuta è suggerita per buona parte del film e quando finalmente si compie… non dirò altro ma mi avete capito.
Oltre alla presenza di Blum, un altro aspetto di The Visit viene portato avanti qui: il cambio di genere in corsa. Il film inizia ben saldo in un determinato genere cinematografico, con tutte le convenzioni e i paletti del caso, e mano a mano se ne libera per sfociare in qualcos’altro. Senza spoilerare troppo, mettiamola così: Split parte come un thriller psicologico “realistico” e via via accantona quel realismo per introdurre elementi fantastici. Ma non è che sbrachi nell’implausibile, il cambio di direzione è calibratissimo, voluto e rientra nella più ampia poetica di Shyamalan.

Sopra, la 24a personalità. Ovvero: la Bestia.
Oltretutto, qui il cambio di genere viene portato avanti a poco a poco, in maniera sottile. Mentre in The Visit c’era il twist tipico di Shyamalan, in cui il cambio di genere accadeva in maniera repentina, qui il vero twist è che manca un vero twist. Il twist sta nella struttura stessa del film. Ma volete sapere qual è l’altro grande twist del film? Che Manolo Notte ha imparato a dirigere gli attori! O per lo meno si è rimboccato le maniche e, dovendo costruire un film su un tizio che cambia identità come gli pare, ha capito che non poteva semplicemente dire a McAvoy: “Jim, in questa scena voglio che guardi verso l’infinito per simboleggiare la tua incapacità di cogliere la complessità de ‘sto cazzo”. Lo ha dovuto dirigere per davvero. E McAvoy, dalla sua, ci mette un impegno enorme e la capacità di non scadere in gigioneggiamenti gratuiti, di non essere mai sopra le righe anche quando le diverse personalità fanno a pugni per emergere. Nomination ai Sylvester subito!

“Ok, Jim, in questa scena… boh fai tu.”
Ok, siete arrivati fino a qui e immagino che, da spettatori e lettori scafati quali siete, vogliate sapere se effettivamente non c’è proprio manco per sbaglio la più lontana ombra di twist finale in Split. Ebbene, qualcosa c’è. Più che un colpo di scena possiamo chiamarla una sorpresa. Una sorta di scena dopo i titoli di coda. Ma se volete un consiglio non rovinatevela, non fatevela raccontare e, soprattutto, se ne volete discutere nei commenti scrivete “SPOILER” a caratteri cubitali e avvertite dieci volte. Vale la pena arrivare vergini al cinema e godersela. Non è molto, ma vi metterà di buon umore. E, in questi giorni di uomini arancioni con in mano codici nuculari, un po’ di buon umore non fa male.
DVD-quote:
“Colpo di scena: Split è un bel film”
George Rohmer, i400Calci.com
Ho saltato a piè pari Lady in the water ed E venne il giorno (nel senso che in sala ho tirato una piomba sulla poltrona e quindi non mi ricordo assolutamente un cazzo) quindi sono sempre un pò scettico con M. Shambalaya, però dopo l’ottimo The Visit la fiammella del fomento su questo titolo si è accesa bene. Domani sera andrò a vederlo, comunque Signs capolavoro.
Ma esce presto da noi?non vedo l ora.
se non sbaglio esce proprio oggi
sorry, domani
Non ho letto la rece per niente, vorrei sapere se c’è il twistone. Risp qui plz.
Non leggere se non vuoi sapere il finale
SPOILER
Allora, metterò SPOILER ma sto per riportare una cosa che ho sentito nello spot per radio del film (ripeto, spot per radio).
“È persino capace di cambiare la forma del proprio corpo.”
È un chiaro indizio sul twist? È uno spoiler? Se lo è mi incazzo con chi ha curato la campagna marketing.
Non lo è, tranquillo.
Meglio così. Grazie!
AHAHAHAHAH! Grande Rohmer!!! Solo io ho colto la citazione Simpsoniana del NUCULARE?!?!?!?
Ahimè mi riferivo più che altro a Bush jr. che lo usava davvero. Diceva “nucular” invece di nuclear. Penso che i Simpson si siano presi gioco di questo.
sarebbe “leggermente” anacronistico.
100 punti in più per la foto di Paul (il concerto più bello della mia vita fu lui con una cover band degli Iron Maiden alla festa della birra di Fontigo di Sernaglia della Battaglia- profonda campagna trevigiana).
Lo vidi veramente millenni fa al Tempo di Reggio Emilia sempre con la cover band dei primi due degli Iron, e.. oh, mi ha messo una tristezza che non so descrivere.
Mai visto dal vivo. Ma mi ha colpito molto la copertina della sua autobiografia in cui è identico a J-Ax.
Non dire così…che ora lo immagino duettare con Fedez…
io ieri sera ho visto per caso un cameo dell’uomo arancione in un film su La5 che stava vedendo mia madre, era talmente evidente che avevo capito che era lui girato di spalle.
James McAvoy interpreta davvero 24 personalità distinte durante il film? Mi sembra impossibile.
Avevo letto di un progetto per un film con DiCaprio nel ruolo di Billy Milligan, forse ci sarà qualche polemica per la forte ispirazione in Split anche se saranno film molto diversi.
Ne interpreta 9-10 in realtà. Che poi era il numero di identità principali di Billy Milligan, le dieci che decidevano chi restava e chi veniva bandito. True story.
Ricordo che c’era un film, Identità, dove le personalità erano 10 ma gli eventi narrati avvenivano tutti nella mente del tipo.
Carino pure quello. Specialmente Amanda Peet.
Cazzo non ci speravo più. E bravo Nàit Scimalàian e bravo professor Ics.
Quindi? Per sto mese con questo e Arrival abbiamo pancia piena e cuor contento?
SPOILER (?)
‘mmmazza, Paul Di’Anno se la passa proprio male.. ha la stessa età di Bruce ma pare più vecchio di 10.
boh che vi devo dire, a me Lady in the Water e E Venne il Giorno sono piaciuti, e Shyamalan secondo me è UN GRANDE. Speriamo questo spacchi davvero i culi come sembra.
L’ultima frase ha smontato tutta la tua analisi.
Alla tua età non dovresti essere così ignorante.
Purtroppo l’ultima frase è veramente di una tristezza estrema. Di fatto sarà proprio grazie all’uomo arancione se, ALMENO NELL’IMMEDIATO (poi si vedrà) si eviterà una guerra mondiale con la Russia, per cui invece il dinamico duo Obama-Clinton si stava impegnando con tutte le sue forze…ma mi fermo qui, perché almeno in questi lidi vorrei leggere e parlare di cinema, quindi mi piacerebbe davvero leggere delle recensioni senza che ci siano dentro ste tristate piddine tutte le volte…poi il sito è vostro e chiaramente fate come volte, per carità…
Chiaramente nella speranza che non inizi una guerra con la Cina (senza dimenticare l’ottima mossa di sospendere i visti d’ingresso ai cittadini di sette paesi islamici non coinvolti col terrorismo)…
Cristo, che cazzo di pugno nello stomaco è la scheda wikipedia di Milligan…
Non ci posso credere che l’hanno passato PG-13, ha dei passaggi concettualmente pesissimi !!
Buona cosa, pian piano stanno spostando in alto l’asticella del rating, ma qui è CLAMOROSO
Comunque film della madonna senza se nè ma
SPOILER SPOILER SPOILER
un thriller sulle personalità multiple alla De Palma, però spinto al parossismo estremo che culmina con questa figura di serial killer pazzesco che è l’ORDA e sfocia in questa variante malsana e ultradark (il finale è senza speranze per tutti, tranne appunto per l’ORDA !!) del superhero-movie (compresa scena finale anticipante crossover che volesse il cielo che si faccia !!!) mi manda in pappa il cercello !! Poi ci sarebbero tante altre cose da dire, su come è un thriller costruito benissimo da tutti i punti di vista e come dice anche cose non banali ma senza pistolotti didascalici ma…non voglio dilungarmi…grandissimo film, sicuramente il miglior shama tra quelli che ho visto.
ok. l’ho visto. tutto bellissimo. sono arrivata vergine alla visione E
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ora voglio il vero crossover!!!!!
Bruce ti amooo!!! <3<3<3<3<3<3
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Bellino eh… Un po telefonato su certe cose… Tipo lo zio e la soluzione finale…. Ma….? Solo a me per alcune cose ha ricordato Red Dragon..?
beh, si, la cosa dello zio è da subito chiaro dove va a parare. anche se per un attimo ho sperato che lei gli avesse sparato quando ne ha avuto la possibilità.
red dragon non me lo ricordo. era quello con ralph fiennes? certo, potrei googlare…
Allora, visto anch’io.
Premetto che dello sciamano ho visto solo signs e the visit. Non ho mai visto nessun altro suo film perché:
A) troppo spoilerato (il sesto senso e the village)
B) mai interessato ad assistere alla china discendente di un regista.
Premesso questo, il film è stato una BOMBA. Mi è piaciuto un casino. McAvoy bravissimo come al solito, Anya Taylor-Joy ormai è <3
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Recupererò QUEL film, devo fare ammenda!
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passo solo per aggiungere un <3 per Anya TJ
Buon film comunque, concordo con la rece
Visto ieri sera.
Davvero bello. Grande capacità di tenere il ritmo senza grosse soluzioni di continuità pur nei momenti più didascalici.
Il nostro indiano si conferma un ottimo narratore. Regia asciutta senza inutili fronzoli. Ottima fotografia, come sempre.
“l’idea di usare un individuo con personalità multiple in un thriller (…)”
Ammazza che “ideona”… come se non ci fossero già stati
La metà oscura
Doppia personalità
The Ward
Fight Club
solo per citarne qualcuno al volo….ma basta là.
fight club è un triller? the ward è un film?
basta là…
il mio approccio al film.
Sento il trailer alla radio ” questo tizio ha 24 personalità”
Penso: “minchia che cagata”.
Scopro per puro caso che è una storia vera, ne recupero la pagina di wikipedia. Penso: “minchia che figata”
Guardo il film, penso a come avrebbero potuto gestire il tutto senza aggiungerci “la bestia” e le sue implicazioni, penso a come sarebbe stata figa tutta una parte nella mente del tizio sulle personalità che scazzano, che salgono all’esterno. Dare vita a tutto il rituale mentale che ci viene solo accennato per fare un film che personalmente avrei adorato.
Dare risalto a tutta la parte del processo giudiziario/studi sulla mente di questo individuo. Ne sarebbe venuto fuori un film di 3 ore in cui il protagonista sarebbe stato un individuo reale con la sua mente straordinaria, e non una ragazzina inventata a cui la vita continua a cacare in faccia
puoi stare tranquillo, tra un po’ esce questo: http://www.mymovies.it/film/2017/thecrowdedroom/
Nei titoli di coda (Sound assistant mi pare) papabile candidato per i prossimi Jimmy Bobo: John Carbonara
visto!
Cito anche Eric Odioso come assistente personale di qualcuno. (credo di Blum in persona)
Visto che erano belli grandi, nei titoli iniziali io non ho potuto fare a meno di notare Mara LePere !!
Solita recensione di film hollywoodiano, e questa volta non c’è neanche il solito cappello introduttivo “Non è un film calcistico, ma…”. Twist interessante, per svecchiare il genere.
SPOILER
on
SPOILER
Ci devo pensare su per capire se mi e’ piaciuto o no.
“The Visit” mi era piaciuto molto di piu’: un fattore semplice e ordinario (la demenza senile) fatto lievitare a dimensione orrorifica.
Questo invece e’ un ritorno di Shyamalan alla sua solita roba: un semi-fantastico trattato con un approccio apparentemente “realistico”.
Con tutti quei rischi di ridicolo involontario, semplificazioni mostruose (qui tutte le cagate sparate dalla psicologa) e scarti di tono che sono tanto la croce che il motivo di interesse del regista indoamericano.
Soprattutto devo capire se riusciro’ a digerire il fatto che Shyamalan mi ha praticamente spacciato sotto mentite spoglie un fottuto film di supereroi (ok, questo e’ un supervillain, ma la sostanza non cambia). Anzi peggio, una fottuta origin story – e io odio sopra ogni altra cosa le origin story.
Per due terzi mi stava piacendo parecchio, un thriller parapsicologico bello teso, per quanto paradossalmente incruento. Quando nell’ultimo terzo parte per la tangente con la mattanza e le arrampicate sui muri… boh, non posso dire abbia smesso di funzionare, pero’ per me si canonizza parecchio e perde tensione.
McAvoy e’ bravo e in piu’ punti riesce ad essere inquietante, ma sono uno di quelli che dice che per un attore dotato di tecnica non c’e’ niente di piu’ facile che recitare la parte del ritardato, dell’anti-emotivo, della checca e dell’ubriaco. Ecco, qui manca solo l’ubriaco.
Invece la ragazzina di The VVitch, pur alle prese con un personaggio ben delineato ma convenzionale, pur non facendo quasi altro che sgranare gli occhioni per tutto il film, perfora lo schermo.
E’ il grande mistero del magnetismo attoriale al cinema, quello che i fissati con la recitazione come performance ginnico-espressiva non coglieranno mai.
Eccellente e condivisibilissimo commento. The visit era cento spanne più in alto di questo nuovo filmetto di M.N.S.
Boh, parte benino, prosegue benino, finisce un pò in vacca un pò no, nessun twist, nessuna vera paura psicologica (che nessuno pretende l’abuso estremo delle vittime ma qua la cosa più pesante che succede è SPOILER che “le ragazzine vengono messe in stanze separate”, nemmen fosse l’asilo).FINESPOILER
Aggiungo: “e soprattutto torna protagonista Philadelphia in un modo che non si vedeva da un pezzo nei film di Manolo Notte”, ma dove scusami? Che si vedon quasi solo scantinati, interni e mezzo parcheggio, roba che non fosse per l’americanità trasudante delle streets potrebbe essere ambientato a Brescia.
Boh, io c’avevo un pò sperato, The Visit gli caga in faccia (spoiler?).
visto il film e come sempre è una goduria leggere i pareri negativi su film e recensione…evidentemente siete tutti in astinenza da pigiami
Incredibile, a me è piaciuto tantissimo. Era da Signs che un film di Shyammy non mi colpiva così! McAvoy impressionante a dir poco
Moooolto bello, e chicca finale da standing ovation, voglio assolutamente lo scontro Bruce vs L’Orda!
Mi stavo rileggendo alcune delle vecchie recensioni che avete linkato e in quella di After Earth ho trovato una profezia che si realizza in questo film:
“Shayamalan è fatto così: digli che vuoi una metafora sugli uomini che si comportano come animali, e lui secondo me ti fa un film sui furry.”
E infatti nel flashback in cui SPOILER si capisce che la ragazzina subiva abusi dallo zio, lui le dice proprio “Spogliamoci e facciamo come gli animali” (o una cosa del genere, tanto i dialoghi sono quelli che sono) mentre sta a quattro zampe col culo all’aria nel bosco, sottilissimo. FINESPOILER
Film piaciuto. Però mi è rimasto un dubbio: la caratteristica delle personalità multiple è che ognuna è indipendente quando è alla “luce”, quindi le altre non sanno cosa abbia fatto, come abbia agito nel mondo reale. Allora come fanno 3 personalità (o forse più) ad avere un “piano” ed essere al corrente di cosa sta succedendo, o di cosa abbiamo fatto le altre? Non voglio fare esempi specifici per chi non l’ha visto, spero sia comprensibile lo stesso.
Appena visto, resta un bel filmetto, Mac Avoy bravo per carita’, pero’ The Visit molto meglio. Io poi SPOILER SPOILER avevo davvero sperato che diventasse una specie di Blanka in versione dark e invece rimane lo stesso ma con forza sovrumana e pelle d acciao (non palle, ma magari chi lo sa) FINE SPOILER
Peccato, passa cosi’, un po’ leggerino, presto nel dimenticatoio
Sono d’accordo: la storia parte molto bene e crea una bella atmosfera, ma non mi ha mai spaventato o anche solo inquietato. E’ un filmetto leggero leggero con buone idea e un cast azzeccato (Anya Taylor-Joy spicca su tutti, mentre ho trovato poco ispirato James McAvoy), ma la svolta finale lo rende davvero dimenticabile. Un film diretto da chi conosce il proprio mestiere, e bene, ma poco altro.
Ma solo in America le ragazze considerate “sfigate” nell’ambiente scolastico,sono delle fighe da paura??!!
Il seguito crossover è confermato, si intitolerà Glass.
E comunque Anya Taylor cosa ha 21 anni, quindi wouldbang garantito
OMG!!! Ho appena visto il trailer!!!
perchè l’ho scoperto solo ora!?