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Esiste davvero: The Evil Within

Cicciolina Wertmüller
di Cicciolina Wertmüller | 07/06/201716

Cosa fareste se aveste tanti, ma tanti soldi? Tanti nel senso che il motoscafo probabilmente ve l’ha già regalato mamma al vostro settimo compleanno (tanto lo guida il vostro Ambrogio personale per i natanti), non potete costruire il palazzo di famiglia perché ce ne sono già fin troppi, non potete investire una fortuna per crearne una ancora più grossa nel ramo petroli perché la vostra famiglia E’ il ramo petroli, infatti vi chiamate Andrew Getty. E, particolare importante, non avete voglia/bisogno di buttarvi in politica per ragioni oscure tipo la lunghezza delle vostre mani.

Insomma, ve lo dico io cosa ha fatto Andrew Getty con tutti quei soldi: un film. Ah, si è anche comprato un camion di crystal meth di cui era particolarmente appassionato, fino a morirne – ma a noi questo interessa relativamente. Concentriamoci sul film, che è un capolavoro di surrealismo, di passi falsi tecnici e di maccosa narrativi. Si chiama The Evil Within (come il videogioco, sì, ma non c’entra niente) ed è un pastrocchio, come dire, in un certo modo, fighissimo.

Dichiarazione d’intenti

Come avrete già capito, Getty ne sapeva di cinema quanto io di fisica nucleare, ovvero una beata mazza; ma quando la scimmietta sulla sua spalla gli ha sussurrato di fare un film lui non si è mica tirato indietro! E si parla del DUEMILAEDUE, signori. Ci ha messo QUINDICI ANNI a farlo, anzi TREDICI perché intanto la scimmietta del crystal meth gli ha fatto ciao ciao e il povero (il film gli è costato circa 5 milioni di dollari) intraprendente milionario è schiattato a 47 anni senza riuscire a completare il suo magnum opus. Glielo hanno messo insieme e rifinito i collaboratori che era riuscito a raccattare.

I quali, compresa la distributrice Lise Romanoff che ha fatto uscire ora il film in VOD e DVD, parlano di lui tuttora increduli come di un pazzo dalla precisione certosina, dotato di immaginazione malata e incoerente come di pazienza e meticolosità sovrumane, e qui c’è di nuovo di nuovo lo zampino della scimmietta; un artigiano che fa costruire macchinari complicatissimi in una delle sue varie magioni per poi non sapere come filmarli, e allora filma, filma, butta via tutto, ripesca dal bidone del rusco, rappezza alla bell’e meglio, filma ancora e ricomincia così, in un completo, meraviglioso spregio della CGI. Un trionfo dell’inesperienza insomma, nonché della fantasia, della volontà e degli incubi che tormentavano le sue notti da bambino. E della scimmietta.

La scimmietta attraverso lo specchio

L’eroe del film è il giovane Dennis, ritardato e in balia di incubi terrificanti in cui vede un demone nero come la pece (Michael Berryman, il caratterista più perfetto di tutta la storia del cinema horror) e la versione intelligente ma perfida di se stesso (Frederick Koehler, bravissimo in entrambi gli antitetici ruoli). Dennis vive a casa del fratellone John (Sean Patrick Flanery, che come ci è finito qui non so immaginarmelo); John è assillato dalla morosa che vorrebbe un po’ di privacy senza Dennis che regge la candela tutto il tempo, ma John è piagato da un senso di colpa che gli impedisce di disfarsi del fratello. Il quale, obbedendo ai suoi incubi, comincia ad ammazzare animali, bambini, adulti. La sequenza finale è puro metacinema in cui Getty, attraverso l’alter ego Dennis, si rivela per quello che è, cioè uno psicopatico con illusioni di grandeur e una passione malata per il bricolage grandguignolesco.

Con quella faccia un po’ così, quell’espressione un po’ così

La trama è tutta qui ed è pure gestita male, ma The Evil Within ha dalla sua parte un immaginario che non ha nulla da invidiare a Cronenberg (soprattutto a Il Pasto Nudo) o alle prime animazioni di Terry Gilliam. Il lunghissimo prologo è in sé il corto che Magritte o Dalì avrebbero volute dirigere. Fra ellissi temporali bislacche, buchi narrativi, maccosa senza esclusione di colpi, audio approssimativo e angoli di fotografia inutilmente assurdi, alla fine si ha l’impressione che questo avrebbe potuto essere un gran bel film, se solo la scimmietta se ne fosse stata buona in un angolo. Ma senza la scimmietta probabilmente non ci sarebbe nemmeno stato il film. Avete presente quando i vostri amici aspiranti artisti scappano in Messico per trovare loro stessi e poi cominciano a pubblicare su FB le foto delle loro nuove opere? E voi mentre cliccate sulle foto passate in un nanosecondo dall’entusiasmo speranzoso alla desolata consapevolezza che i vostri amici dovevano restare a fare gli impiegati, altro che balle? Ecco. The Evil Within NON è così, ma poco ci manca: dipende quanta voglia avete di farvi trascinare nel delirio di Getty. Se volete guardare questo film per scoprire un capolavoro, probabilmente non lo troverete; se volete guardare questo film perché è così brutto che diventa bello no ma poi fa il giro e torna brutto no ma poi gira di nuovo hahaha che ridere che trash – probabilmente non riderete. Però guardatelo, ché ne vale la pena. Un uomo è morto per esso; portategli rispetto.

RESPECT.

DVD-quote:

“La scimmietta fa casino. Però respect.”
Cicciolina Wertmüller, i400calci.com

>> IMDb | Trailer

Cicciolina Wertmüller
Autore del post: Cicciolina Wertmüller
"Muscolo rosso trionferà"
E
k

tags: amici aspiranti artisti che scappano in Messico Andrew Getty III artigianato capolavoro decisamente mancato david cronenberg dina meyer disprezzare la CGI Frederick Koehler il pasto nudo incubi la scimmietta della droga michael berryman morire per un film René Magritte Salvador Dalì schizofrenia sean patrick flanery surrealismo Terry Gilliam The Evil Within

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16 Commenti

  1. Rocky Escobar 07/06/2017 | 07:50

    No vabbè ma se me lo “vendi” così mi sento obbligato a vederlo…

    Rispondi
  2. Bradlice Cooper 07/06/2017 | 08:12

    Tutto molto interessante, ma Wonder Woman, in una parola? (scusate l’otite)

    Rispondi
    • Donnie Harlin 07/06/2017 | 10:11

      Quoto. Interessante segnalazione, ma la rece su Wonder Woman?

    • LeChuck 07/06/2017 | 13:09

      Mi aggiungo al treno.
      Ma Wonder Woman? Due parole due?

  3. Epic Methl 07/06/2017 | 08:34

    Non so, sapere dell’esistenza di tutto ciò un po’ mi fa pensare un po’ mi fa contento. Probabilmente per una visione corretta e obiettiva ci vuole il supporto di meth, come gli occhialini per il 3D, se no non si rispetta lo spirito dell’opera, cara la mia Cicciolina… Comunque lo guarderò. Quando trovo il supporto.

    Rispondi
  4. dirty harryhausen 07/06/2017 | 09:10

    Non so se lo vedrò, ma anche io sono felice di sapere che esista una roba del genere. E vorrei leggere un’intervista ai collaboratori di Getty!

    Rispondi
  5. Donnie Harlin 07/06/2017 | 10:15

    Grazie per la rece, abbisogno di qualche horror originale! Ho visto il trailer e mi sembra interessante, tra l’altro il film è in uscita in Blu-Raggio in UK, quindi prima o poi me lo comprerò (facciamo poi, che prima devo comprare The Void).

    Rispondi
  6. AnnaMagnanima 07/06/2017 | 12:50

    bello. me lo guardo.

    Rispondi
  7. Capitan Impallo 07/06/2017 | 12:55

    Non ne sapevo assolutamente nulla ma la rece m’ha fatto salire una fotta insensata. Da recuperare

    Rispondi
  8. Redferne 07/06/2017 | 15:11

    Ma era un rampollo della ricchissima famiglia Getty?
    (Forse avete mai sentito nominare la storia di Paul Getty e del suo povero orecchio)…

    Rispondi
    • Stanlio Kubrick 08/06/2017 | 12:09

      Sì è il nipote di Paul (nel senso che Paul era il nonno non lo zio).

      La parte migliore della storia di Paul (Jr., quello dell’orecchio) è questa, riportata anche da Wiki: «When the kidnappers finally reduced their demands to $3 million, Getty senior agreed to pay no more than $2.2 million—the maximum that would be tax deductible. He lent his son the remaining $800,000 at 4% interest».

  9. Marlon Brandon 07/06/2017 | 16:29

    Venduto!

    Rispondi
  10. Triplo 07/06/2017 | 23:29

    Grazie Cicciolina per questa chicca (e altre in passato)! Riguardo alla storia produttiva del film, non so perché ma mi pare somigli a the Room di quell’altro pazzo di Wiseau, so che capo Cobretti lo apprezza e ne ha parlato recentemente.

    Rispondi
  11. docdagon 09/06/2017 | 19:54

    clamoroso me lo sto vedendo… grandissima dritta

    Rispondi
  12. Il Reverendo 20/09/2017 | 15:25

    Troppo severa Cicciolina. A me il film è piaciuto un sacco, per quanto non esente da difetti e sicuramente senza essere un capolavoro (anche se poi è alla fine il capolavoro di getty), almeno sembra davvero aver voglia di raccontare qualcosa, a differenza di molta roba che c’è in giro.

    Inizia come un misto tra Lynch e i video della parte strana di youtube, prosegue trovando una sua strada e rqccontando una sua storia neanche brutta e finisce con un bel finalone raccapricciante e cattivo.

    Molto bravo il protagonista, Dina Meyer bellissima. Quando l’ho visto non avevo ancora letto la rece e credendolo un film recente non mi capacitavo di come non fosse invecchiata di un giorno da starship troopers. Storia produttiva pazzesca ma vedendo che i personaggi non invecchiano e che sono presenti per tutta la durata del film mi chiedo cosa esattamente sia stato girato tra il 2002 e la morte del regista. Credo che la maggior parte delle riprese siano avvenute proprio nei primi ’00.

    Comunque per me promosso a pieni voti, vale la pena vederlo.

    Rispondi
    • AnnaMagnanima 20/10/2017 | 22:23

      quoto tutto. appena finito di vederlo al cinema e mi sento fortunatissima per aver vissuto questa esperienza. avercene di più di film così…

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