Nel migliore dei mondi possibili non esistono le antologie horror. E se esistono le recensisce Miike, non io. Come in ogni caso, quando si parla di qualsiasi antologia, anche qui in Holidays non è tutta merda; però ce n’è tanta. E deriva quasi sempre dall’incapacità dei registi di confrontarsi con il formato del cortometraggio, quasi che ognuno di essi si senta superiore, entitled a fare grandi opere e quindi le piccole opere possono anche andare a cagare; mi sfugge la logica dietro questo modo di pensare ma non ne trovo uno migliore. Andiamo in ordine, episodio per episodio, vacanza per vacanza.
Valentine’s Day: una ragazzina è inamorata del suo istruttore di tuffi ma è bullizzata da una compagna troietta a cui fa fare una brutta fine. A me Kölsch e Widmyer stavano simpatici; Starry Eyes mi era piaciuto, era ben scritto e ben girato. Questa scoreggina invece parte subito col piede sbagliato e non bastano le luci colorate a salvare una storiella banale, scritta male e recitata peggio. Perché, amici registi di buone speranze, perché? Dai che siete più bravi di così. Per stavolta vi perdono, però insomma vedete di rigare dritto.
St. Patrick’s Day: qui la storia è un po’ più farraginosa, narra di un’insegnante ossessionata da San Patrizio e pure tormentata da una scolaretta demoniaca; l’insegnante rimane incinta di LETTERALMENTE GIURO DICONO COSI’ “Rosemary’s Reptile” perché si dice che San Patrizio abbia scacciato i serpenti dall’Irlanda (quindi il nesso è che…?). Mette al mondo una megabiscia, viene cooptata in un culto pagano e finisce tutto a tarallucci e Wicker Man. Gary Shore ha un buon occhio (del resto, Dracula Untold ci era piaciuto) ma non riesce a gestire i tempi della narrazione, il montaggio è confusionario e la favoletta risulta un po’ confusa.
Easter: una bambina (quasi tutti gli episodi hanno protagoniste femminili; manco fossero le quote rosa) confonde Gesù, zombie e il coniglietto pasquale. La mamma sostiene che sta facendo casino, invece ha ragione lei. Gesù le appare in effetti sotto forma di un conigliazzo decomposto che partorisce pulcini dalle stigmate. C’è un evidente e affettuoso omaggio alla trasformazione del minotauro in Scontro di Titani e l’idea di fondo è molto interessante. Varrebbe la pena documentarsi di più sulla sovrapposizione delle tradizioni cristiana e pagana, e magari trasformare il corto in un più efficace lungo. Ottimi effetti speciali, finalmente, e un attore (Mark Steger) dalla fisicità perfetta.
Mother’s Day: ben fotografato, allucinato e sensuale, brave attrici, ma con un grosso problema di scrittura. Non si capisce che cosa voglia dire, da dove nasca il problema (multiple gravidanze inspiegabili) che affligge la protagonista, né dove vada a parare. Il finale cita Il Regno di Von Trier ma è troppo tardi per creare interesse. Peccato, anche perché Sarah Adina Smith è l’unica regista femmina della cumpa e per cui ci si poteva aspettare un buon trattamento del soggetto. Invece no.
Father’s Day: poetico, suggetivo, gotico. Di gran lunga l’episodio migliore, dove la storia non viene trattata come una barzelletta ma come una storia solida a sé stante; ha un inizio, uno svolgimento, e una fine tanto improvvisa quanto efficace. La relazione fra padre e figlia è un dolente apologo sulla solitudine e il rimpianto. Mostrando pochissimo, affidandosi ad una fotografia molto asciutta, lasciando che siano i ricordi e le voci a svelare parzialmente il mistero del padre della protagonista, Anthony Scott Burns riesce a fare paura (finalmente!) e a commuovere. E’ insomma il regista che prende il suo compito con più serietà e rispetto, senza nascondersi dietro gimmicks da preadolescenti. Forse dipende dal fatto che finora ha fatto solo corti, quindi sa come girarli in modo coerente. Chapeau all’umiltà e al rigore registico.
Halloween: Kevin Smith è un cretino.
Christmas: un’altra storia senza capo né coda, potenzialmente curiosa ma troppo confusionaria, goffa, noiosa. Protagonista è una specie di VR Set tipo Strange Days che ti fa entrare nella mente altrui e/o ti fa vedere il tuo passato, boh, non si capisce. Si vede un po’ di sesso.
New Year’s Eve: Lorenza Izzo è una buzzicona che si tira in casa un serial killer attraverso un sito di incontri; ma anche lei è una serial killer. Che l’episodio si svolga a Capodanno è del tutto pretestuoso; anzi, è pretestuoso che sia stato girato.
Bon, vi lascio con la mia statuina del presepe preferita: il pastorello che caga.
DVD-quote:
“Troppo carbone e pochi dolcetti”
La Befana, i400Calci.com
Visto molto tempo fa. Ricordavo benissimo due cose: il conigliettogesu’ e a proposito sono anch’io a favore di un film tutto incentrato sugli incroci pagano-cristiani, con o senza zombie.
L’altra cosa che ricordavo nitidamente erano le torture inflitte al protagonista maschile dell’episodio diretto da Kevin Smith…non perche’ fosse un bell’episodio ma per banale immedesimazione…Cicciolina lo liquida, credo giustamente, in una riga!
concordo pienamente con la rece, e concordo a malincuore perchè a me le antologie horror piacciono parecchio, sono l’ideale da guardare con gli amici.
questo però è un filmetto inutile che azzecca giusto un paio di spunti (il coniglio gesù promosso).
la qualità è quella del primo ABCs ma la durata è quella di un V/H/S. assolutamente inaccettabile.
quello di kevin smith è odioso perchè bastava che il tizio usasse le forbici per tagliare il cavo del dildo, anzichè evirarsi.
p.s.
in christmas se non ricordo male il visore VR si collegava a tutte le ricerche internet effettuate dalla persona per creare una simulazione che realizzasse i desideri inconsci dell’individuo. per un malfunzionamento invece svela la malefatta del protagonista. poi il casino veniva fuori perchè tutti usavano sto visore e poi non facevano il log out quindi chi lo prendeva dopo accedeva alla fantasia del precedente utilizzatore
Father’s Day è in effetti l’episodio che mi è piaciuto di più, veramente ben fatto.
Però il finale è un po’ inconcludente! Lo svolgimento monta su tutta una serie di aspettative che però il finale secondo me delude..Quando finisce ti ritrovi lì a bocca aperta ma asciutta. Peccato.
Easter e Father’s Day sono sicuramente i due episodi migliori, il resto va dal trascurabile al cretino
Questo l’avevo segnato come da vedere in futuro,depenno immediatamente. Ehi Cicciolina,hai visto GLOW ? Serie tv che consiglio a tutti con un Marc Maron in stato di grazia. Trattasi di donne che fanno Wrestling,ispirato ad’un programma che appunto si chiamava Glow. Io l’ho ADORATO e non vedo l’ora che arrivi la prossima stagione e si,è decisamente calcista,diciamo che è una splendida eccezione meritevole. Meritevole di essere recensita dai 400calci naturalmente.
io lo vidi tempo fa e ricordo solo l’episodio di gesù coniglio. in effetti, come antologia non è il massimo…