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recensioni

Nananananananananana: Wheelman

Jean-Claude Van Gogh
di Jean-Claude Van Gogh | 15/12/201745

Padre, figlio e spirito santo.

Nel 2013 è uscito un film chiamato Locke, vedeva Tom Hardy guidare una macchina e parlare al cellulare per circa 80 minuti. Era un dramma esistenziale sulle responsabilità dell’uomo nei confronti del lavoro, della famiglia e della vita in generale. È probabilmente il miglior film sul cemento che avete mai visto, o che vedrete mai. In macchina Tom Hardy rispettava gli stop, i semafori, i limiti di velocità. Per questo motivo Locke non è stato recensito su queste pagine, ma Jeremy Rush, regista e sceneggiatore, deve aver pensato “perché non facciamo la stessa cosa, ma action?”. Semplice così, nasce Wheelman, un film originale Netflix che si sarebbe meritato un’uscita in sala, tanto è bello. Qui vediamo Frank Grillo guidare una macchina e parlare al cellulare per circa 80 minuti. È un dramma esistenziale sulle responsabilità dell’uomo nei confronti del lavoro, della famiglia e della vita in generale, ma anche il miglior film di inseguimenti e rapine che vedrete quest’anno (mi dispiace, Baby Driver, sei una delusione). In macchina Frank Grillo fa quello che guida alle rapine e ci dà dentro come un Fast & Furious qualsiasi, mentre Jeremy Rush fa la mossa del califfo prendendo la scena iniziale di Drive allungandola il giusto e togliendo la vaporwave. La faccia di Frank Grillo è anche duecento volte più interessante di quella di Ryan Gosling, nel senso che Frank Grillo potrebbe farlo davvero nella vita e guadagnerebbe il rispetto dei bro, mentre Gosling le prenderebbe dopo cinque minuti. Anche la voce di Frank Grillo è quel centinaio di volte più interessante, ma per fortuna Gosling non doveva sbroccare al telefono per 80 minuti. Dovesse giocarsela con Tom Hardy forse vincerebbe Tom Hardy, ma qui è un po’ da stronzi.
Sulla formula dello stare in macchina sempre sempre anche quando fuori succedono le cose Wheelman bara solo un paio di volte, e lo fa per cambiare veicolo e per cambiare guidatore, raggiungendo una conclusione del rapporto padre/figlia attraverso la guida che non è solo una roba dolce, sensata e degna della Famiglia Toretto, ma anche l’indizio per capire che Jeremy Rush, qui al suo primo lungometraggio, sa come e cosa scrivere. E certamente sa anche come girare le scena d’azione, che forse non sono spettacolari o particolarmente inventive ma solide e ben decise. Forse ci sballa un po’ di più a prendersela comoda e giocarsela sulle piccole cose, come una scena in galleria fatta di brusche frenate che è la migliore scena in galleria del 2017, credo.
Il punto, però, è uno solo, e riprende il discorso cominciato con Locke: che differenza c’è tra un padre che lavora nell’edilizia e uno che lavora nel crimine se poi i problemi a casa sono gli stessi? E qui si definiscono i confini morali, le idee sull’uomo nella società e le figure paterne. Tutte cose ponderate, reali, grezze; cose che un buon film tira in ballo senza vergogna, anche un film d’azione, pensa un po’.

“Ti piace il mio cellulare?”

DVD-quote:

“Frank Grillo uomo al volante dell’anno.”
Jean-Claude Van Gogh, i400calci.com

>> IMDb | Trailer

Jean-Claude Van Gogh
Autore del post: Jean-Claude Van Gogh
"James Cameron puppami la fava."
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Tags: Frank Grillo, jeremy rush, Shea Whigham, wheelman

45 Commenti

  1. Pitch f. H. 15/12/2017 | 09:15

    Questo film è la trasposizione filmica del concetto: “fare sesso con due preservativi”; gradevole comunque, se ti piace la situazione e la persona con cui lo stai facendo, ma a mente fredda pensi che te lo saresti goduto di più togliendone almeno uno.

    Argomento su richiesta.
    Ricevo su appuntamento.

    Rispondi
    • CC.TV Man 24/03/2018 | 11:14

      Sesso con due preservativi? Argomenti su richiesta? Se avevi argomenti li avresti scritti subito……….
      Cazzaro!

    • Pitch f. H. 26/03/2018 | 12:42

      Semplicemente, se posso, evito di postare commenti più lunghi della recensione.

      Siccome ti sei preso la briga -dopo mesi- di venire a contestarmi, ora zitto, muto, mettiti comodo e fatti insegnare un paio di cose.

      Tra lo spettatore e un film, di qualsiasi genere, c’è sempre almeno un livello di protezione (preservativo): lo schermo. Qualsiasi cosa accada nel film, anche la più stronza e feroce, sai che non ti può succedere nulla. La bravura di un regista, di un attore, in generale la qualità di un film risiede nella capacità di assottigliare il più possibile la distanza tra ciò che accade a video e l’utente, generando in quest’ultimo delle reazioni “fisiche”; un film comico facendolo RIDERE, uno drammatico generando COMMOZIONE, un horror mira a generare INQUIETUDINE e PAURA e così via. Non solo, l’interazione fisica (ed emotiva), per regole non scritte del cinema deve essere ottenuta attraverso mezzi cinematografici, senza barare. Ad esempio, un horror che metta in scena una morte vera, starebbe barando. Lo stesso ‘sfondamento della quarta parete’, ovvero l’attore che si volta verso la camera e si rivolge al pubblico è un trucco usato rarissimamente e solo se è strettamente essenziale per la trama.
      A mio parere il successo dei cosiddetti Found Footage risiede proprio in questo: lo spettatore vive un’esperienza il più simile possibile alla realtà, con l’illusione quasi di esser parte integrante della trama, di correre rischi reali. Ma sempre nel protetto ambiente cinematografico.

      Nel genere Action, che in quest’ottica è il genere in ASSOLUTO più difficile da realizzare ed è il motivo per cui a fronte di qualche perla (The Raid, Fury Road ecc.) abbiamo decine di ciofeche, l’assottigliamento del preservativo lo si ottiene con metodi che non sono tecnicamente alla portata di tutti e che consistono nel portarti DENTRO l’azione, a contatto, nel mostrarti un combattimento il più vicino possibile a come lo vedresti dal vivo, senza trucchi di montaggio e troppi stacchi. In “Commando”, ad esempio, nella scena finale dell’attacco all’isola, la cinepresa è posta al centro del campo di battaglia, nemici che sparano, bombe che esplodono, sono INTORNO a te, non stai vivendo passivamente l’azione con ripresa laterale come se stessi assistendo ad una piece teatrale.

      Nel caso di Wheelman (l’Autista), e così torno in topic, oltre alla normale protezione dello schermo se ne introduce un’altra: l’auto. La macchina di Frank Grillo non solo ti preserva da quanto accade a video, ma lo fa programmaticamente, ritagliando per lo spettatore il ruolo di bambino che va tenuto lontano dall’azione. Quando Grillo esce a farsi gli affari suoi, tu rimani in macchina, come i bambini, ad osservare in lontananza. Quando qualcuno si mette al posto passeggero, tu automaticamente finisci sui sedili posteriori, come i bambini. Ad enfatizzare questo anche il fatto che Frank Grillo, quando guida, è sempre ripreso dal basso verso l’alto, come se l’osservatore fosse, appunto un bambino.
      La posso accettare come scelta stilistica, certo, non originalissima ma interessante, ma allo stesso tempo non posso non considerarla come la negazione di tutto ciò che amo del genere action. Tanto che in altre recensioni, citando Wheelman, l’ho definito il film meno action di sempre.

      Ora, caro il mio pallemosce, si può esser d’accordo o meno con quanto sopra, ma resta il fatto che ciò che ho scritto rivela una sincera, seppur limitata e ignorante, passione per il cinema, in particolare l’action. Il tuo intervento, invece, forse nella tua testa sembrava cool e degno di brofist da parte di tutti ma alla fine si è rivelato solo una patetica, risibile, debolissima chiosa di un film che presumo ti sia piaciuto ma di cui essenzialmente non hai capito un cazzo.

      Non sbattere la porta quando esci.

  2. GGJJ 15/12/2017 | 09:26

    Leggo che è uscito addirittura ad ottobre e me l’ero perso!! Lo recupero durante le vacanze.

    Certo che titolo italiano di merda…(“L’autista”)

    Rispondi
  3. Steven Senegal 15/12/2017 | 10:02

    ma che è capitato a frank grillo, quanti film sta facendo mo’, ha cambiato agente?
    è un bravo e capace ragazzo però c’ha quella faccia da onesto mestierante di brazzers

    Rispondi
    • David Kronenbourg 15/12/2017 | 12:07

      di sicuro non è l’agente di Scott Adkins… tra l’altro con quell’haircut e quella fazza avendo già un piede in Netflix, mi chiedo perchè non sia stato scelto per fare il Punisher, per me sarebbe stato perfetto.

    • Devil Dark Slayer 15/12/2017 | 12:20

      Mio dio no. Jon Berthal è perfetto e ne vale 15 di Frank Grillo.

    • Bradlice Cooper 15/12/2017 | 14:01

      Condivido, Grillo ha la faccia troppo buona, è perfetto per fare il bravo guaglione a cui la vita tira schiaffi (come nel superlativo Kingdom). Berthal, al netto di una serie fiacchissima, è un Punisher *perfetto*.

      Tornando sul film, Wheelman, a me è piaciuto tantissimo.

    • Enrico 30/12/2017 | 15:49

      Non è altro che un Samuel L. Jackson bianco, ha fatto sempre piccoli ruoli, finché non si sono accorti che in certi ruoli, dove serve anche del talento, meglio di lui non c’era nessun altro.

    • Shu-Shá 02/01/2018 | 08:48

      Concordo con sopra, Grillo (come del resto era per Thomas Jane), ha i tratti somatici del Puni, ma serve anche altro.

      Fisicamente Bernthal è perfetto salvo che per l’altezza, ma sono bravi a non farlo notare, e la sua faccia da matto stravince.

      Resto convinto che il miglior Punitore a livello di somiglianza+fisicità+espressione sia stato Ray Stevenson.

    • Donnie Harlin 12/03/2018 | 09:55

      Concord, Ray Stevenson era il Punitore perfetto. Punisher: War Zone era un film ridicolo, ma al tempo stesso calciabilissimo e divertente. Tra i tre film del Punitore (c’era pure quello con Lundgren), per me è di gran lunga il migliore, mentre quello con Thomas Jane l’ho trovato pessimo. Jane sarebbe stato perfetto per un remake di Highlander nei panni di Connor MacLeod, ma non ha proprio la faccia per fare il Punitore. A parte questo, il film era comunque inguardabile.

  4. Cristoforo Nolano 15/12/2017 | 10:44

    Probabilmente il migliore film calcista uscito su Netflix ad oggi, mi è garbato parecchio.

    Rispondi
    • Shu-Shá 02/01/2018 | 08:49

      Ovviamente dici di quelli prodotti da Netflix.

  5. tommaso 15/12/2017 | 10:58

    Perfetto.
    Ce l’ho li’ da vedere da almeno un paio di mesi, ma temevo la serieBiata pallosa.
    Devo anche recuperare Locke, tra l’altro.

    Rispondi
    • Vin Diesel30€grazie 16/12/2017 | 07:52

      Merita assai.

  6. Andreataglio 15/12/2017 | 12:23

    Visto Locke e non questo, ma Locke è un bel film.
    Non perché sia un bel film, ma perché Tom Hardy se lo mangia, e tiene la scena per 80 minuti nonostante non abbia nessuna ragione per tenerla.
    All’epoca mi aveva colpito il fatto che, in un panorama cinematografico che non si staccava dal problema ontologico di ciò che è vero vs ciò che appare (Nooooolaaaaan!), questo Locke saltava a piedi pari alla domanda etica: cosa è giusto fare?
    Il richiamo al filosofo esplicitato nel titolo non è casuale, e anzi c’era dietro un bel discorso da fare, ma non mi ricordo più perché.

    Rispondi
    • Anonimo 17/12/2017 | 17:21

      Locke è un gran bel film.

    • Claude Autan-Zanzara 31/12/2017 | 02:09

      Mi stupisce che nessuno abbia menzionato un altro film in cui un tizio parla al cellulare e non succede (quasi) niente altro. “Buried”, con Ryan “Green Lantern” Reynolds, film piuttosto guardabile

    • Shu-Shá 02/01/2018 | 08:51

      A me Buried era piaciuto.

    • Donnie Harlin 12/03/2018 | 09:40

      Pure a me Buried era piaciuto, bello teso e con un Ryan Reynolds in ottima forma.

  7. Hood-fu Chayton 15/12/2017 | 12:32

    Finalmente un film con Frank Grillo protagonista assoluto dopo l’ottimo “Intersections”, nel quale aveva già dimostrato di essere un attore (per giunta bravo), e non solo un tipo da spiaggia.
    Anche secondo me avrebbe dovuto fare il Punisher anche se Bernthal ci sa fare alla grande; per inciso, non ne vale 15 di Frank Grillo: se la giocano alla pari.
    Ho già detto che quel bravo giovane asiatico di “Wolf Warrior”, Leng Feng non la spunterebbe contro l’anglo calabrese Grillo?
    Forse sì, ma non mi dispiace ripetermi.

    Rispondi
  8. Hood-fu Chayton 15/12/2017 | 12:34

    Comunque, appurato che non mi volete più, questo sarà il mio ultimo commento.

    Rispondi
  9. Anonimo 15/12/2017 | 12:55

    Un film pallosissimo, ma come si fa a salvare una roba così? Col cameraman fisso in macchina e azione ridotta all’osso. A fare film d’azione inquadrando le ruote delle macchine sono bravo anch’io.

    Rispondi
  10. Anonimo 15/12/2017 | 13:04

    Voglio il seguito di collateral con Cruise resuscitato

    Rispondi
  11. Pete Bondurant 15/12/2017 | 13:06

    Pardon sono io l anonimo

    Rispondi
  12. Cumbrugliume 15/12/2017 | 17:44

    Già mi aveva convinto la locandina con Frank Grillo. Ottimo!

    Rispondi
  13. Maxnataeleale 15/12/2017 | 18:21

    Ma da quando babydriver è una delusione? Stai delirando?

    Rispondi
  14. Max Schreck 15/12/2017 | 20:59

    « … mentre Gosling le prenderebbe dopo cinque minuti»: https://www.youtube.com/watch?v=gauLLAR7njY. Mah, ho i miei dubbi.

    Rispondi
    • Steven Senegal 16/12/2017 | 09:33

      cioè da questo video si dovrebbe capire che gosling è un tizio che mena ed è rispettato in strada?
      mentre vestito come in uno spot jean paul gautier separa due impiegati che nemmeno si stanno pestando ma al massimo si strattonano il bavero della giacca? il tutto mentre i due contendenti tengono in mano buste della spesa e uno scemo in abito e sandali da francescano li guarda attonito?

    • Steven Senegal 16/12/2017 | 09:40

      mi correggo la busta della spesa era di gosling, evidentemente era di ritorno da fare il grosso da zara e non ci ha pensato un momento e l’ha subito gettata a terra per separare un tizio e un vecchio che probabilmente sarebbero andati avanti a strattonarsi per 3 minuti

    • Max Schreck 16/12/2017 | 12:19

      Mentre tu cosa avresti fatto? Probabilmente te ne saresti andato facendo finta di niente.

    • Steven Senegal 16/12/2017 | 12:52

      bè intanto non sarei uscito di casa con quella canottiera

    • Max Schreck 16/12/2017 | 13:07

      E questo ci conforta tutti.

    • Steven Senegal 16/12/2017 | 13:13

      dai oh, lascia stare, scherzavo. Non te lo tocca nessuno il poster di gosling coi guantini in pelle e il fiammifero in bocca, è un vero duro. Ora torna a guardarti il video di city of stars abbassando di colpo il volume quando canta emma stone così puoi duettare con ryan

    • Max Schreck 16/12/2017 | 18:17

      Finalmente qualcuno che mi capisce. Che bello!

    • dirty harryhausen 27/12/2017 | 14:57

      :D grazie ragazzi

  15. Anonimo 15/12/2017 | 23:53

    spalare merda su drive e baby driver per un film così fa male al cuore, fra l’altro il personaggio di Grillo, che mi piace anche come attore, è così scritto male e ha delle reazioni così sceme per uno nella sua situazione che non ci si crede. Noiosissimo, i film d’azione veri se lo mangiano sto filmettino e drive e baby driver, visto che ce li avete paragonati, se lo mangiano in un sol boccone.

    Rispondi
  16. Slum King 24/12/2017 | 05:32

    A me è piaciuto molto come è girato.
    Essenziale, senza fronzoli, sembra quasi un film anni ’70 da film New Hollywood.
    Poi, nel senso, Drive e Baby Driver sono due film autoriali e di altro livello, ma sinceramente una produzione così buona con questo budget non si vede sempre.
    Spero che il futuro di Netflix sia questo e non Death Note.

    Rispondi
  17. GGJJ 24/12/2017 | 23:12

    Visto! Assolutamente niente male, asciutto, diretto, dura il giusto, succede quel che deve succedere e dice quel che deve dire.

    E poi come si fa a non amare un film che invita esplicitamente le tredicenni a guidare irresponsabilmente auto di grossa cilindrata?

    Rispondi
  18. dirty harryhausen 27/12/2017 | 14:56

    azz questo non posso perdermelo.
    PS a me Locke era piaciuto molto!

    Rispondi
  19. avdf 26/01/2018 | 08:45

    L’azione è un’altra cosa…ma tutto sommato mi è piaciuto. Scorre via bene e ha un non so che di GTA

    Rispondi
  20. Gianni Carpentiere 23/02/2018 | 20:27

    Adrenalina pura. Una grande e piacevole sorpresa. Un film così alla Michal Mann che potrebbe essere inserito nella sua (regale) cinematografia. Grillo superlativo e regia notevole, che si può dire di più?

    Rispondi
    • Axel Folle 24/02/2018 | 20:02

      beh qua stiamo esagerando però Sì un film decisamente riuscito

  21. Donnie Harlin 12/03/2018 | 09:51

    Visto ieri sera. Bello, poco da dire. Grillo (che meriterebbe ruoli importanti in film più grossi) è perfetto per la parte e il film scorre via veloce e bello teso senza un attimo di noia. A me è piaciuto parecchio.

    Rispondi
  22. Mario 02/04/2018 | 21:35

    E comunque Frank Grillo È Max Payne. Altro che Whalberg…

    Rispondi

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